Ho letto in un forum dell'iniziativa. Mi piace. Sto scrivendo qualche riga. Spero di non scrivere una cosa da bar sport tra amici. brando By Brando at 2009-03-04 14:18
uhmm non so se scrivere con uhmm non so se scrivere con il mio nik o reiscrivermi. ci penso, ma l'idea che Franca possa discutere o recitare segmenmti di mia adolescenza è troppo invitante. Ci penso un attimo poi scrivo...:-)) fg By FabioGreggio at 2009-03-04 08:18
Sostegno all'iniziativa Salve, sono da sempre un vostro affezionato fan (di Franca, Dario e Jacopo) e vi ringrazio per tutto l'impegno che avete profuso in tutti questi anni per divertire ed informare responsabilmente gli Italiani. Ho letto dell'iniziativa sul sito di Beppe Grillo in un commento di un suo lettore e sono rimasto molto interessato. Pertanto mi sono permesso di postare la suddetta iniziativa sul mio blog "Gocce di piacere" (http://goccedipiacere.com) augurandomi di dare visibilità al progetto. Grazie mille ancora per esserci. By Arsenio at 2009-03-03 23:34
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Ecche è? Un successo.
Il racconto di Brando ha fatto da traino.
Ti vedo Franca a recitare questo testo, tipo l'orgasmo..
Mi sembra molto divertente.
fg
Il mio approccio al mondo della sessualità
Il mio approccio al mondo della sessualità è stato del tutto inusuale e interessante, benché assolutamente libero e naturale. Sono stati i miei genitori (mia mamma soprattutto, essendo io femmina) a parlarmi del sesso, sin da bambina. Hanno ritenuto doveroso informarmi, e che dovessi sapere da loro e contare sul loro appoggio. Sono stati loro a spiegarmi "come siamo fatti" e come "nascono i bambini", senza tralasciare di dirmi che in mezzo c'è anche la scoperta del proprio corpo, la soddisfazione di un bisogno fisico istntivo e naturale che, se fatta con responsabilità e cognizione di causa, può dare solo piacere. Col trascorrere del tempo, la mia curiosità e il mio interesse sono cresciuti a dismisura. A quattordici anni ho sentito di non poter più rimandare, era giunto il mio momento. Al liceo ho conosciuto un ragazzo stupendo che mi ha fatto perdere la testa. Ci siamo innamorati. Passavamo pomeriggi interi nella sala di un noto cinema milanese, senza dare la benché minima importanza alla programmazione delle proiezioni. Non erano i film che c'interessavano, ma l'atmosfera buia e appartata della sala cinematografica e l'improbabile discrezione della toilette pubblica. Far l'amore per la prima volta in piedi è ardua impresa, ma io mi sentivo pronta, matura, ed ero... impaziente. Avevo trascinato anche lui che, un poco più grande di me, non aveva ugualmente esperienza. Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, ci siamo riusciti. Un pomeriggio d'estate, una gita fuori città, un grande prato verde pieno di fiori e.. d'insetti d'ogni genere che ci hanno letteralmente divorati. Ricordo di aver contato le punture: cinquanta su ogni gamba, senza contare il resto. Ma non sentivo nè dolore, nè prurito, niente. L'emozione era troppo forte per lasciar spazio ad altro. Sulla via del ritorno verso casa, in motorino, la mia mente era vuota. L'esperienza in sé, come c'era da aspettarsi, non era affatto stata memorabile, tutt'altro, ma nemmeno da buttare. Lui era piuttosto insicuro; malgrado mi avesse fatto intendere di essere quasi un diretto discendente di Casanova, era evidente che non avesse affatto le idee chiare sul da farsi. Io le avevo in teoria, ma nei fatti ero inesperta tanto quanto lui. Però è stato bello. Meno di quanto mi aspettassi, ma unico, indimenticabile. E, appena rientrata a casa, chi è stata la persona con cui mi sono confidata? La mia mamma. Ci è rimasta un po', lo ammetto. Non si aspettava che sarei stata pronta così presto, malgrado tutto. Si è solo sincerata che avessimo usato le dovute precauzioni e mi ha rammentato l'importanza di questo. L'unica cosa su cui non fosse ammesso scherzare. Per il resto, ci abbiamo riso su insieme e ha voluto che le raccontassi quanti più particolari mi sentissi di raccontarle, La sera, prima di addormentarmi, si sdraiava sempre sul letto accanto a me per una chiacchierata, come due amiche, due sorelle. Ho sempre avuto i miei genitori come fedeli alleati. La mia storia con questo ragazzo è diventata importante, e loro erano sempre oltremodo discreti e rispettosi della nostra intimità. Papà che addirittura mi pregava di avvisarlo quando avessi voluto che uscisse di casa, e di dirgli quando poteva rientrare, ché mai e poi mai avrebbe voluto interrompere capitare al momento meno opportuno. Le mie amiche esterrefatte che chiedevano di essere adottate. C'è chi ha criticato questa libertà, licenza anzi, come eccesiva, ma io credo sia stata la mia fortuna. Sono cresciuta libera di sperimentare, di crescere, di decidere e senza dover mai nascondere nulla, potendo contare sul sostegno e sul consiglio di due genitori amati, fidati e rispettati. Alla fine i limiti ce li si dà da sé, ed è questo l'unico modo di accettarli. Quando si è liberi di esplorare il mondo, si capisce presto cosa interessa, cosa val veramente la pena di scoprire e cosa no. Ho visto ragazze costrette a nascondere le sigarette, figurarsi i preservativi. Ho avuto amiche costrette a scoprire tutto da sole, e per questo si rivolgevano a me per qualunque curiosità, dubbio, consiglio. Mi facevano sentire importante, e ancor più, utile, perchè comprendevo la mia posizione privilegiata e sapevo di dover mettere la mia seppur contenuta esperienza a loro servizio, affinché vivessero il sesso in serenità e consapevolezza. Soprattutto senza sensi di colpa, ché non era sporco, nè qualcosa di cui si dovesse parlare sottovoce. In quelle occasioni realizzavo quanta ignoranza (non si legga in senso dispregiativo, per carità) e false credenze aleggiassero pericolosamente in certe famiglie, in cui si preferiva chiudere gli occhi, far finta che l'argomento non esistesse piuttosto che sensibilizzare i propri ragazzi adolescenti. Eppure, i consigli che dispensava questa adolescente loro coetanea che ero io valevano oro per queste ragazze, che altrimenti non avrebbero saputo a chi rivolgersi. Mi è capitato di condividere con loro brutte esperienze. C'è stata anche chi, per incoscienza o inconsapevolezza, si è trovata a dover prendere la decisione più drammatica che possa toccare ad una donna. Ma, quando si hanno vent'anni, si frequenta l'università e il "padre" del bambino ti ha lasciata che altra soluzione c'è?
Malgrado questa apparente baldanza, ho avuto anch'io le mie titubanze, non si creda. Un paio d'anni prima di questi fatti, mi sono trovata in situazioni a dir poco imbarazzanti, in cui mi ero invischiata con le mie mani. Da sempre desiderosa di attrarre l'attenzione dei ragazzi più grandi, facendo credere loro di avere più anni dei miei 12-13, mi trovavo costretta a declinare inviti a rapporti sessuali o orali e a dover sparire dalla circolazione alla proposta di un bagno nudi a mezzanotte.
Non ho problemi di anonimato; non ho nulla da nascondere, e anzi sono lieta di poter apportare il mio piccolo contributo, la mia testimonianza. Come giovane donna un domani madre a mia volta, sento tutto il peso della resposabilità di un'educazione anche sessuale dei figli. E io voglio assolutamente seguire il tracciato dei miei genitori, pur consapevole che dei rischi si corrano. Loro non credo non abbiamo avuto apprensioni e grattacapi, ma sono stati bravi a non trasmettere a me le loro ansie, perché era giusto che facessi le mie esperienze, seppur sotto il loro controllo vigile e la loro amorevole protezione.
Sono entusiasta della tua proposta, Franca.
Un forte abbraccio
Amor dammi quel fazzolettino
Il mio primo rapporto sessuale risale agli anni 70, avevo 15 anni e lui 16, entrambi senza esperienza.
Avvenne sul lettino in camera mia, imbranati come mai.
Ai miei tempi non si parlava in casa di sesso, per cui la sessualita' si imparava sui libri, sulle riviste, e parlando con le amiche.
Ricordo che ero terrorizzata dalla prima volta, sentendo descrizioni di dolori atroci e scene splatter immaginate, per cui mi aspettavo chissa' quale sofferenza ed emorragia, per la perdita della verginita'.
Non sentii assolutamente nulla, ne' dolore ne' piacere, probabilmente il mio giovane partner preso dall'emozione mi stava trapanando con uno stuzzicadente.
Eppure sulle lenzuola c'era una macchia di sangue, ma non proveniva da me, bensi' da lui, che poveretto, si era praticato con il primo rapporto l'autocircoincisione, tant'e' che mi apprestai a soccorrerlo legandogli un fazzoletto a quel nasino penzolante ferito e lui corse in motorino al pronto soccorso, a farsi dare tre punti di sutura.
Non ci crederete, ma io che ancora non conoscevo il piacere sessuale per cui non me ne importava gran che, ne ero quasi orgogliosa - da ragazzina ribelle e femminista - di cotale missione rivoluzionaria, l'aver sverginato il mio compagno!
ciao franca :)
roxana
my blog http://moonsiana.blogspot.com