2009

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Workshop "La sicurezza sul lavoro si fa insieme"

In che modo si misura la civiltà di un popolo? Intervento di Jacopo Fo e testimonianze di Franca Rame e Dario Fo...

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[LIBRI] GIOTTO O NON GIOTTO

Chi ha affrescato la Basilica Superiore di Assisi?

giotto o non giottoPer svelare questo enigma il premio Nobel per la letteratura ha indagato l’opera del geniale artista, portando alla luce sorprendenti intuizioni.
È così nato il volume Giotto o non Giotto, curato da Franca Rame e pubblicato da Franco Cosimo Panini Editore.

 

Punto di partenza del libro e dello spettacolo è l’enigma che da oltre sette secoli divide la critica d’arte: fu Giotto ad affrescare le celeberrime Storie di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi? Per rispondere all’affascinante quesito, Dario Fo intraprende un’esplorazione che parte da Assisi, tocca Padova con l’analisi della Cappella degli Scrovegni e arriva fino agli ultimi capolavori di Santa Croce a Firenze. Un’indagine che riserverà al lettore numerose sorprese, e farà luce su aspetti della vita e dell’arte di Giotto poco esplorati dalla critica d’arte ufficiale: dall’attività di usuraio del pittore alle segrete influenze dei Vangeli apocrifi sulla sua opera. Un viaggio reso ancor più suggestivo dai racconti, dai dialoghi in volgare e dalle “giullarate” che impreziosiscono il testo, a corredo del quale sono presenti oltre duecento illustrazioni tra riproduzioni a colori delle opere di Giotto e personali creazioni del premio Nobel.

 

giotto o non giotto

 

Giotto o non Giotto

a cura di Franca Rame

351 pagg

Franco Cosimo Panini Editore

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[LIBRI] Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano

Uno sguardo smaliziato e anticonvenzionale su una straordinaria figura della cristianita'.

Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano

Ambrogio, vescovo della citta' di Milano, viene festeggiato il 7 dicembre; in memoria della sua nascita viene dedicata la premiere musicale al Teatro alla Scala; in quei giorni si inaugura in suo onore la fiera degli O bej o bej, le persone meritevoli vengono premiate con l'Ambrogino d'oro, una moneta su cui e' riprodotto il ritratto del santo, e a lui e' persino dedicato un piatto. Nonostante questo non si sa molto di sant'Ambrogio. Da dove viene? dove nasce? come si e' fatto vescovo? Per quale motivo era rispettato e temuto sia dai barbari germanici che dai sapienti greci? Dario Fo, in modo del tutto originale, ci racconta di quest'uomo che all'eta' di trentacinque anni circa si ritrova con sua meraviglia acclamato vescovo e implorato dalla popolazione ad accettare, a buttare alle ortiche l'abito di uomo del potere imperiale (amministratore, giudice, governatore, cioe' al culmine della carriera), a calzare la stola e a impugnare il bastone del pastore d'anime. Ci racconta di come Ambrogio, che prima del gran volo non professava alcuna fede, completamente estraneo al problema religioso, si sia buttato nel nuovo ruolo con un impegno e una passione stupefacenti. Di come abbia rischiato di essere ammazzato decine di volte, di come abbia sollevato la gente contro l'imperatore e contro la trivialita' dei ricchi.

Ambrogio giunge a Milano nel 370; ha appena ricevuto un ulteriore incarico dall'imperatore Valentiniano I: si tratta, oltre che di amministrare la giustizia dell'Urbe e mantenere l'ordine fra i dipendenti imperiali e il popolo, di occuparsi dei delicati affari politici dello Stato. In quel tempo a Milano si stava vivendo una situazione di fermento riguardo il problema della conduzione religiosa. Il seggio vescovile, per molti anni tenuto da un vescovo di fede ariana, Aussenzio, era da poco vacante. I cattolici pretendevano di porre un proprio rappresentante alla direzione liturgica della citta'. Ambrogio, forte della sua carica e del prestigio di cui godeva, si accollo' il compito di gestire e risolvere con equanimita' il problema della scelta. Ambrogio inizio' con l'ascoltare i vari interventi che designavano i due proposti concorrenti al seggio... Alla fine prese la parola per esprimere il suo punto di vista riguardo ai valori e alle carenze che personalmente egli rilevava in entrambi. Doveva di certo possedere una grande dote di intrattenitore e la facolta' di farsi ben comprendere da chiunque... Non aveva ancora finito di parlare al popolo quando tutti i presenti, abbandonata ad un tratto la collera reciproca, si trovavano a convergere, nella scelta del nuovo vescovo, proprio su quel consigliere di concordia. Al termine della relazione di chiusura esposta da Ambrogio esplose un applauso straordinario, contrappuntato da grida d'entusiasmo. Gridavano che egli fosse subito battezzato "E' lui che dovete eleggere a nostro vescovo: non ci sara' mai un unico popolo cristiano se non ci darete per pastore questo uomo".

 

Libro, 222 pagine, anno 2009
Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano lo trovate su commercioetico.it

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[VIDEO] Dario Fo e Franca Rame al Piccolo: Prove teatrali per l'Ambrogio

2 ottobre 2009: Raro documento video delle prove di un'opera di Dario Fo e Franca Rame, gli autori teatrali italiani più rappresentati nel mondo. Qui sono al Piccolo di Milano durante le prove dell'opera "Ambrogio e l'invezione di Milano" che debuttera 4 giorni dopo. Esistono pochissimi documenti video delle prove della celebre coppia. Stupenda la musica originale di Dario Fo.
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[VIDEO E FOTO] "SOTTO PAGA, NON SI PAGA" - REGIA DI DARIO FO AL PICCOLO DI MILANO


Marina Massironi e Antonio Catania sono i principali protagonisti della ripresa di «Non si paga! Non si paga!», la brillante commedia scritta, diretta e interpretata da Dario Fo nel 1974, ma di straordinaria attualità nell’era dell’euro, trattando delle vicissitudini quotidiane dei consumatori, alle prese con le continue ed inesorabili altalene dei prezzi dei generi di prima necessità.
 
Un racconto dello spettacolo del 1974 direttamente dalle parole di Dario Fo:
"Quando debuttammo nel 1974, la storia di questa commedia appariva piuttosto surreale: infatti raccontavamo di avvenimenti che non erano ancora accaduti. In sala il pubblico ascoltava molto perplesso, ci guardava come fossimo dei pazzi. Raccontavamo di donne che nella periferia di Milano, andando a fare la spesa, si ritrovavano con i costi aumentati a dismisura e, furenti, decidevano di pagare metà prezzo rispetto alla cifra imposta.
Metà prezzo esatto!
Il nostro racconto era pura fantasia, ma ci ispiravamo alle lamentele che sentivamo dalle donne per la strada a proposito dell’arbitrio ladresco dei commercianti.
Di lì a qualche mese ci rubarono l’idea che avevamo messo in scena nella commedia. La chiave dello spettacolo si ripropose nella realtà con una similitudine impressionante: donne e uomini presero d’assalto due supermercati e pagarono la loro spesa esattamente la metà della cifra che si ritrovarono sullo scontrino. Il nostro copione fu addirittura superato in immaginazione: qualcuno andò via portandosi appresso qualche pacco di riso e qualche bottiglia senza pagare. In molti furono arrestati. Il processo fu istruito in brevissimo tempo.
Qualche mese dopo, in un altro supermercato di zona Garibaldi, sempre a Milano, si ripeté esattamente la stessa scena. Esattamente!
Leggemmo sui giornali che un centinaio di donne partecipanti all'azione reale, appoggiate da alcuni operai “casualmente” in sciopero, avevano addirittura ripetuto le stesse battute che Franca recitava ogni sera sulla scena.
Volevamo chiedere i "diritti d'autore", ma poi abbiamo lasciato correre…
Ci fu un quotidiano, esattamente il "Giornale Nuovo", allora diretto da Montanelli ed edito da Berlusconi, che ci accusò di essere con la nostra commedia i veri ispiratori morali del reato. Ad ogni modo durante il processo venne riconosciuto che i prezzi imposti dal supermercato erano delle vere e proprie rapine. Alla fine furono tutti prosciolti da ogni accusa, perché il fatto "non costituiva reato".
In poche parole, il tribunale stabilì che quei clienti avevano pagato il giusto valore della merce!
Chissà se oggi questa rimessa in scena di Non si paga! Non si paga! ripeterà lo stesso iter satirico e grottesco che si verificò al suo debutto? Succede spesso che la realtà copi dall’immaginazione scenica – anche una o più volte. Ad ogni modo staremo a vedere… Gli interpreti in grado di far gustare le situazioni drammatiche ci sono, il pubblico che può intendere il gioco satirico è pronto… non ci resta che dare l’ordine: “Andiamo a incominciare!”
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