E’ uscito il libro di Jacopo: LA CORRETTA MANUTENZIONE DEL MASCHIO (però in realtà anche delle femmine) (Guanda)

                Fornisce alcune informazioni essenziali sull’amore a partire proprio dal cervello, completamente diverso nell’uomo e nella donna. Lo fa in modo divertito, leggero, tra osservazione quotidiana e vita domestica, scienza e teatro. Ma ogni gioco teatrale, si sa, è cosa seria. O almeno, felicemente semiseria. BUON DIVERTIMENTO! franca


TEATRO A MILANO: "SESSO? GRAZIE TANTO PER GRADIRE"

SESSO? GRAZIE TANTO PER GRADIRE” è il titolo dello spettacolo teatrale tratto un testo di Franca Rame e Dario Fo e interpretato da Alessandra Faiella, che è partito dal Teatro Filodrammatici di Milano lo scorso 10 febbraio. Laureata in drammaturgia all’Università di Bologna, e con in tasca un diploma presso la scuola di teatro “Quellidigrock” di Milano, la Faiella comincia la sua carriera a fianco di Massimo de Vita al Teatro Officina di Milano.
In televisione ha partecipato ai programmi di Serena Dandini (era la cubista Alexia nel “Pippo Chennedy show”), Gialappa’s Band, Zelig, Cochi e Renato. Ha lavorato anche con Dario Fo, Franca Rame, David Riondino, Massimo Navone, Renato Sarti. Attualmente è attrice e autrice nel programma di Piero Chiambretti in onda in seconda serata su Italia Uno.

In merito allo spettacolo teatrale ha dichiarato “ricordo di avere visto Franca recitare questo testo al Teatro di Porta Romana circa una decina di anni fa: fu una folgorazione. Come era possibile, mi chiedevo, parlare di orgasmo, verginità, impotenza, frigidità senza mai una volta cadere nella volgarità, e, cosa ancora più difficile, senza mai divenire banali? E naturalmente facendoci rotolare per terra dalle risate. Rileggendo a distanza di anni questo testo, mi sorprendo ancora per la sua forza comunicativa e per l’attualità dei suoi temi: ovunque gli esseri umani continuano ad infliggersi guerre e violenze di ogni genere; al progresso tecnologico e scientifico non si è accompagnato un altrettanto profondo rinnovamento etico e spirituale e l’amore non riesce ancora a fare da antidoto alla violenza”.


L'IDEALE D'AMORE: A RAME E FO IL "SOSPIRO DI OZIERI"

A Dario Fo e Franca Rame è stato assegnato il premio ''Sospiro di Ozieri'' che viene attribuito a una coppia del mondo dell'arte, della cultura, dello spettacolo che in Italia o all'estero rappresenta l'ideale d'amore. A Dario Fo e Franca Rame è stato assegnato il premio ''Sospiro di Ozieri'' che viene attribuito a una coppia del mondo dell'arte, della cultura, dello spettacolo che in Italia o all'estero rappresenta l'ideale d'amore. L'anno scorso il riconoscimento, arrivato alla seconda edizione e istituito prendendo spunto dal ''Sospiro di Ozieri'', il dolce tradizionale delle cerimonie di nozze, è stato consegnato a Roberto Benigni e Nicoletta Braschi. Nella chiesetta dei Cappuccini di Ozieri, nel centro nord della Sardegna, sono custodite le reliquie di San Valentino. Per questo il Comune di Ozieri organizza per la festa degli innamorati una manifestazione che dura diversi giorni e il premio. Per la seconda edizione dell'Ozieri è stato lanciato anche un sondaggio che ha visto indicare per il 2009 proprio la coppia Fo-Rame che "ha rappresentato nel teatro, nella cultura e nell'arte, oltre che nella vita, l'impegno di un uomo e di una donna che, uniti dai sentimenti più profondi, decidono insieme di vivere un'esperienza di rivendicazione, critica sociale e denuncia".   

AIUTIAMO LA DOLCISSIMA CARLA

Per informazioni contattare
Maria Bonaria o GiuseppeTel. 389 6871150.
Siamo Giuseppe e Maria Bonaria i genitori della piccola Carla Sanna, una dolcissima e solare bambina di otto anni e mezzo a cui è stato diagnosticato un grave ritardo psicomotorio accompagnato da crisi epilettiche. A tutt’oggi, non abbiamo una diagnosi definitiva che inquadri Carla in una specifica patologia.
Questa condizione accompagna Carla sin dalla nascita. Oggi Carla a differenza dei suoi coetanei è costretta in carrozzina e l’unico e limitato, seppur immenso per noi, mezzo di comunicazione di cui dispone è il tenerissimo sguardo, capace di trasmettere amore e serenità a chiunque le stia accanto. GALLERIA FOTO DI CARLA. La storia di Carla è la storia di una famiglia che da un giorno all’altro si è trovata a dover affrontare una situazione pesante, dolorosa. E’ la storia di visite specialistiche dalle quali si aspettavano gli esiti come sentenze.

E’ la storia di ricoveri tristi e difficili dai quali si usciva senza aver ben capito a cosa fossero serviti. E’ particolare il ricordo del primo ricovero, quando alla dimissione dall’ospedale , rientrammo a casa con la consapevolezza che nostra figlia soffrisse di crisi comiziali (epilessia) e quindi avrebbe dovuto seguire una terapia farmacologica, ma mai e poi mai avremmo pensato che la cosa potesse essere così grave, pensavamo che con un po’ di fisioterapia e di logopedia le cose potessero tornare a posto, o forse volevamo credere che fosse così!!!, c’è voluto poco per capire che la realtà era diversa, un pò per “accettare” il tutto e penso ancora tanto ce ne servirà per trovare la forza di affrontare le difficoltà a cui giorno per giorno andiamo incontro.
Comunque ad oggi possiamo dire che Carla, GRAZIE all’impegno di quanti hanno lavorato con lei, ha fatto dei progressi, piccoli, a volte quasi impercettibili, ma pur sempre dei progressi.
E’ comunque la storia di due genitori che vivono con preoccupazione e frustrazione una situazione difficile perché il tempo passa e forte è la sensazione di non essere sulla strada giusta. LA STRADA GIUSTA!!! Questo è il nostro scopo, questo stiamo cercando, una strada che ci permetta non di illuderci ma di avere la forza e gli strumenti per crederci, per credere di poter realmente fare qualcosa per Carla.

Ed ecco che conosciamo Mario e Giovanna, i genitori della piccola Veronica, una bambina affetta da tetra paresi spastica, delle persone speciali che ci hanno trasmesso il loro entusiasmo al riguardo dei risultati ottenuti in un centro riabilitativo situato in Florida, dove un’equipe specializzata sta attuando una terapia altamente innovativa con un grado di efficacia visibile già dai primi mesi. La terapia in questione consiste nel sottoporre i pazienti alla cosiddetta “OSSIGENO-TERAPIA”, cui si associa un intensivo e articolato programma riabilitativo chiamato “Therasuit” (Il centro di elezione per l’ossigeno-terapia è "l’Ocean Hyperbaric Neurologic Center" che si trova negli Stati Uniti, in Florida e precisamente a Fort-Lauderdale. Nello stesso centro è possibile trovare il Therapies 4 Kids che è la struttura deputata alla fisioterapia).

Come dicevo, l’entusiasmo di Mario e Giovanna, che sono già stati in Florida a fine Agosto e che quindi hanno potuto toccare con mano la realtà, ci ha fatto credere profondamente nella possibilità di recupero della Ns. Carla, che possa restituire, se non del tutto, almeno in parte un minimo di autonomia per la bambina e allo stesso tempo dare sollievo alla nostra famiglia.
Tutto ciò associato alla consapevolezza che non saremo stati soli in questo viaggio della speranza oltre oceano, poiché abbiamo deciso di condividere questa esperienza, partendo con loro per la Florida a Dicembre in data da stabilirsi, nella speranza che presto queste terapie siano riconosciute dalla sanità italiana e quindi più facilmente usufruibili.
Purtroppo i costi per poter raggiungere l’America e usufruire di queste cure, sono per noi proibitivi e benché siamo disposti a fare ogni genere di sacrificio, dobbiamo affidarci alla solidarietà e generosità dei destinatari di questo nostro appello e fin da ora vi siamo grati per l’attenzione che presterete e per quanto vi vorrete attivare per il bene della nostra dolcissima Carla, che assieme al suo amatissimo fratellino Andrea, non solo ha segnato una svolta decisiva nella nostra vita, ma l’ha anche profondamente arricchita. Ci è stato fatto un grande dono, ecco perché non esistono e non devono esistere ostacoli per curare un figlio cerebroleso.Ossigeno-terapia in camera iperbarica

IL SITO DI CARLA: www.dolcecarla.it


CIAO ELUANA

Eluana Englaro e' morta intorno alle 20. Lo si e' appreso da fonti delle forze dell'ordine.La Conferma della morte di Eluana Englaro e' arrivata anche dalla presidente della Quiete, Ines Domenicali. "E' morta, non so dire l'ora. Non chiedetemi altro".E' stato l'anestesista Amato De Monte a telefonare a Beppino Englaro per comunicare la notizia del decesso di Eluana. Lo si e' appreso a Udine in ambienti della casa di riposo La Quiete dove Eluana e' stata ricoverata martedi' scorso. Beppino, voglio stare solo
"Si', ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente, voglio soltanto stare solo". Queste le poche parole, pronunciate fra le lacrime, di Beppino Englaro, il papa' di Eluana. CIAO ELUANA, ti vogliamo bene.


ELUANA - CAMILLERI E HACK, "ORA BASTA!" SABATO IN PIAZZA

"ORA BASTA!", e' l'appello con un invito a partecipare sabato prossimo, 14 febbraio, alla manifestazione pacifica contro i provvedimenti del Governo sul caso Englaro, lanciato da Lorenza Carlassare, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d'Arcais, Margherita Hack, Pancho Pardi, Stefano Rodota'. "La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa - e' scritto nell'appello - la vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volonta' totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l'alimentazione e l'idratazione anche contro la volonta' del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, e' dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo 'ora basta!'. Per dire si' alla vita e no alla tortura, per dire si' alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire si' al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l'impegno civile di liberi cittadini, a Roma, a piazza Navona, sabato 14 febbraio alle ore 15". http://www.agi.it/news/notizie/200902091029-cro-rt11041-art.html


PRETENDIAMO RISPETTO PER ELUANA

ELUANA E' ANCHE NOSTRA FIGLIA! Alla manifestazione di questa sera partita da piazza San Babila, sotto una pioggia torrenziale, eravamo almeno 50 mila cittadini, a dimostrare la nostra solidarietà e il nostro affetto alla famiglia Englaro, in risposta a Silvio Berlusconi al quale sono bastati 4 minuti per spazzare via tutto: pietà e rispetto, discrezione e silenzio, equilibrio e correttezza istituzionale. Silvio Berlusconi è la persona più volgare che io conosca! franca rame SOTTOSCRIVETE E FATE CIRCOLARE. GRAZIE!


HO CONOSCIUTO MOLTI CATTOLICI MA POCHI CRISTIANI (diffondere! GRAZIE)

Al governo Berlusconi sono bastati 4 minuti per spazzare via tutto: pietà e rispetto, discrezione e silenzio, equilibrio e correttezza istituzionale. Come le ruspe nei campi nomadi, il consiglio dei ministri non ha avuto riguardo nell’approvare un disegno di legge che obbliga alimentazione e idratazione per soggetti non autosufficienti, dopo aver provato la strada del decreto, stoppato da Napolitano. Si tratta di un accanimento per nulla terapeutico. Ho conosciuto molti cattolici ma pochi cristiani. Cinismo, neppure cattiveria. Calcolo politico di bassa Lega, tentativo di mettere in difficoltà il capo dello Stato. Per una volta il Cavaliere non ha dato retta ai sondaggi e agli umori popolari, al sentire comune che sta dalla parte della famiglia Englaro e delle difficili decisioni assunte, con il conforto di una sentenza della magistratura, per porre termine non già alla vita ma allo strazio di Eluana. Si vuole ora speculare su questo dramma, si vuole aprire un conflitto istituzionale con il Quirinale per perseguire neppure troppo oscuri disegni: affrettare il passo verso una Repubblica presidenziale a vocazione autoritaria. È l’ultimo punto del programma della P2 di Licio Gelli rimasto ancora da attuare. Ora lo vogliano fare, a spallate. Costi quel che costi. Anche passando sul corpo di Eluana Englaro. franca rame e sergio segio


Fo e Rame occupano Palazzo Marino: "Metrò aperto di notte per i clochard"

Franca Rame, con Dario Fo, Sergio Cusani e Sergio Segio, ha simbolicamente occupato la portineria di Palazzo Marino nella vana attesa di essere accolta dal vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato. "Vorremo suggerirle, per cortesia, di aprire la metropolitana anche di notte. Già sono morte nove persone di freddo. Così hanno fatto in Francia e in Spagna. Vogliamo essere sempre gli ultimi, indifferenti alla sopravvivenza dei cittadini? Forza! Un atto di coraggio e generosità, che non costa niente"e! E' il testo del biglietto scritto da Franca Rame al vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, per invitare il Comune a lasciare le fermate delle metropolitane aperte di notte così da poter essere luogo dove i clochard possano rifugiarsi dal freddo.  GUARDA Le immagini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Franca Rame, con Dario Fo, Sergio Cusani e Sergio Segio, ha simbolicamente occupato la portineria di Palazzo Marino nella vana attesa di essere accolta dal vicesindaco. Con loro anche alcuni dei promotori dell'appello "Basta con il crimine dell'indifferenza", che ha raccolto a già 260 adesioni fra cui quella di Cristiano De Andrè, Dori Grezzi, Moni Ovaia, Bebo Storti, Lella Costa, Eugenio Finardi. Durissima l'accusa al Comune rivolta da Franca Rame: Questa nostra sindachessa dovrebbe avere il desiderio di passare alla storia ma non come uno dei peggiori sindaci che Milano abbia mai avuto. Una donna con un po' di coraggio aiuterebbe questa gente lasciando aperte le metropolitane di notte. Stiamo mettendo insieme un gruppo di persone per comprare alcuni capannoni dove ospitare i senza fissa dimora, per dargli un tetto perché non muoiano di freddo. Chiediamo a chi ci vuole aiutare di contattarci per far parte del comitato che dovrà poi gestire i capannoni alla mail [email protected]".

Anche la Croce rossa lancia un appello ai cittadini perché segnalino i senzatetto e chiede un sostegno economico: per i bonifici postali il conto è il 693200 intestato a Croce rossa Italiana, Comitato provinciale di Milano, via Pucci 7, 20145 Milano.

[email protected]


ORDINE DEI MEDICI: NO A DENUNCIA CLANDESTINI

E' un no unanime e deciso quello espresso dai medici all'emendamento votato oggi dal Senato, che elimina il divieto di denunciare gli immigrati irregolari bisognosi di cure. Il rischio, secondo l'Ordine dei medici, è la nascita di una sanità clandestina, gestita da gruppi etnici e religiosi, e anche di pericoli per la sanità pubblica. E dalle file dell'opposizione e dei sindacati si invitano tutti i medici ad esercitare l'obiezione di coscienza. "E' un provvedimento sbagliato - spiega Amedeo Bianco, presidente degli ordini dei medici (Fnomceo) - per la tutela della salute pubblica, con il rischio della comparsa di una sanità clandestina, e perché rischia di danneggiare l'immagine e la tradizione italiane di accoglienza e vicinanza".

Una scelta che provoca "ribrezzo - aggiunge Stefano Biasioli, presidente dei medici dirigenti (Cimo-Asmd) - nei medici del Sistema sanitario nazionale, perché non siamo questurini". C'é inoltre il pericolo di far diventare "migliaia di bambini invisibili", secondo la Società italiana di pediatria e al Federazione italiana medici pediatri. "Si avranno in Italia migliaia di bambini invisibili, a rischio di essere fatti nascere clandestinamente fuori dagli ospedali, di essere tolti dalla scuola e privati di assistenza sanitaria, vaccinazioni comprese". Carlo Podda, segretario generale della Fp Cgil, annuncia che "verranno valutate le iniziative più efficaci per scongiurare l'applicazione di questa norma, prime tra tutte la disobbedienza civile e l'obiezione di coscienza". Vittorio Agnoletto e Giusto Catania, eurodeputati del Prc, propongono "all'Ordine dei medici di avviare una campagna per l'obiezione di coscienza contro una legge che viola il diritto alla salute". Condanna anche dall'opposizione.

"E' un'idea sostanzialmente razzista. Per me è del tutto inaccettabile. Creare condizioni per cui persone ammalate abbiano paura di farsi curare è un'idea inumana", dice il segretario del Pd Walter Veltroni. Critiche anche da Gino Strada, fondatore di Emergency, che annuncia che "continuerà a lavorare e fornire assistenza gratuita in Italia come ha sempre fatto" e da Medici senza frontiere. "Viene minato il diritto alla salute. Siamo sconcertati per la scelta del Senato di avere consapevolmente ignorato il grido di allarme lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostetriche e dalla società civile", dichiara Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia. Soddisfatta invece Francesca Martini, sottosegretario al Welfare, secondo cui tale emendamento rappresenta una "possibilità di collaborazione con il ministero dell'Interno. Il medico può segnalare i casi che ritiene opportuno e questo non ha nulla a che fare con la coscienza personale".

Ansa


OBAMA NON CHIAMA (BERLUSCONI)

Nelle prime due settimane di soggiorno alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti ha telefonato a cinesi e indiani, francesi e afghani, inglesi e israeliani, palestinesi e pakistani, ai banchieri per insultarli e ai manager per tassarli, ai creditori per le loro spettanze e agli operai per le condoglianze, ai petrolieri perché si convertano in giardinieri e ai finanzieri perché diventino seri, alla sarta della moglie per licenziarla, alla moglie per ammansirla, alla suocera per farsi aiutare, alla moglie di nuovo ma per farsi perdonare, a Bruce Springsteen perché gli restituisse un disco che gli aveva prestato, al segretario dell’Onu per lo stesso motivo, a un venditore di articoli sportivi per piazzare un canestro nella Sala Ovale, a un amico di Chicago per invitarlo a fare due tiri, al comico David Letterman che ha messo giù pensando fosse un imitatore, a Scarlett Johansson che ha messo giù perché stava entrando suo marito, al fioraio, al callista, di nuovo alla suocera per sapere se la moglie aveva ricevuto i fiori, a Hillary Clinton che ha fatto finta di non sentire, a Bill Clinton che ha fatto finta di ascoltare, allo psicanalista, ancora alla suocera perché parla di meno ed è più rilassante, a una cugina hawaiana, a un prozio keniota, al Museo delle Cere, al suo parrucchiere, ai generali di Baghdad, al sosia pacifista di Ahmadinejad.

Infine, esausto, si è ricordato anche del nostro amato Paese. Ha chiamato Tony Mantuano, il proprietario del suo ristorante preferito, e gli ha ordinato una mozzarella in carrozza.

Massimo Gremellini


DARIO FO SCRIVE LA BIOGRAFIA DI FRANCA RAME: "SARO' FRANCA"

L'Espresso - Articolo di :Chiara Valentini. L'artista ha scritto la biografia di Franca Rame, illustrandola con i suoi disegni. 'L'espresso' l'ha letta in anteprima. Un viaggio nel loro amore e nell'Italia. Senza reticenze

  E un regalo che lo mette in grande agitazione quello che Dario Fo sta preparando per gli 80 anni di Franca Rame. Anche se mancano più di cinque mesi (la scadenza è il 18 luglio), non si parla d'altro che della biografia della Rame in quel porto di mare che continua a essere la loro casa milanese, fra amici e collaboratori in attesa paziente mentre lui, il Nobel guastafeste, scompare e riappare come nelle sue famose farse. E infatti non è semplice, per un personaggio narcisista e occupato da se stesso come pochi, ricostruire la storia di qualcun altro, sia pure la compagna della vita, mettendosi per una volta in secondo piano. "Non volevo scrivere quel che penso io di Franca, ma darne un'immagine per gli altri, raccontare il suo modo di essere nella vita", dice Dario Fo, che si è però trovato alle prese anche con i dissensi dei loro quasi sessant'anni insieme, con i tradimenti e le liti e gli abbandoni, difficili da riferire con fredda obiettività. E allora, dopo aver molto rimaneggiato il testo, ha inserito anche brani scritti dalla stessa Rame, con il suo punto di vista e la sua parte di verità, "in un lavoro di taglia e cuci ben diverso da quel che faccio di solito". A biografia quasi ultimata (uscirà da Guanda a maggio a firma di tutti e due, titolo provvisorio: 'Sarò franca') ecco una nuova idea, accompagnare lo scritto con una storia per immagini. Da Franca ragazzina che veniva su "disarmonica come i puledri", al primo incontro amoroso in un fosso del parco Sempione dove rischiano tutti e due di affogare, alla nascita complicata del figlio Jacopo, sono decine i disegni che Fo ha prodotto nelle ultime settimane, con la furia che lo prende quando sente di avere infilato la strada giusta. E se è piuttosto difficile condensare in un solo libro una storia pubblica e privata così lunga e complessa, si può dire che le tappe più importanti ci sono tutte.

 

A chiedere a Dario Fo che cosa gli era piaciuto della Rame quando l'aveva conosciuta, la risposta è precisa. "Franca era diversa da tutte le altre giovani attrici, piccole dive piene di pose. Lei non sopportava il teatro tradizionale, era piena di ironia, sapeva prendersi in giro". La diversità della Rame veniva anche dalla sua insolita famiglia, un clan di attori-guitti che giravano i paesi della Lombardia con una corriera scassata, la Balorda, recitando a soggetto drammoni popolari, senza un copione fisso. Franca era praticamente cresciuta in scena, fra un padre stravagante e socialista accanito e una madre supercattolica che aveva abbandonato per amore la sua famiglia borghese. A un certo momento questa esperienza così speciale era diventata anche patrimonio di Fo. Ricorda Franca Rame: "Una sera, credo fosse il '60, mentre eravamo in scena con una delle nostre commedie, 'Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri', dovevo essermi distratta. La battuta non mi veniva proprio e allora mi ero messa a improvvisare una storia assurda, con Dario che diventava sempre più pallido e gocciolava di sudore. Ma il pubblico si era divertito più del solito. Così abbiamo cominciato a recitare spesso a soggetto".

Nella Milano degli anni del boom era quasi un mito la bellezza di questa soubrette finta svampita e con notevoli doti comiche, che contribuiva non poco al successo degli spettacoli di Fo. E invece dalla biografia viene fuori una Rame "collezionista di complessi" proprio per l'aspetto fisico, in particolare per un lieve strabismo che ai tempi della scuola le era costato il soprannome di 'Guercina'. E poi c'era stato il dramma del seno che non voleva crescere, con la madre che la spingeva a pregare Santa Rita da Cascia, "la santa degli impossibili": che a quanto pare aveva poi fatto il miracolo. "Franca era di una bellezza luminosa, era difficile non esserne attratti", dice Fo. Fra i tanti la Rame aveva fatto colpo anche su Picasso, conosciuto in Provenza nell'estate del '64, che l'aveva ritratta in vari disegni. "Ma non gliene aveva dato neanche uno, fedele alla sua abitudine di non fare mai regali", ricorda ironico Fo. Che anni dopo, vedendoli esposti in una mostra a Milano, aveva voluto fare un tiro al maestro, copiandoli fedelmente, firma compresa. Ancor oggi quei disegni sono appesi in fila nello studio del nostro Nobel.

Fin dagli esordi la coppia Fo-Rame si è trovata a fare i conti con la censura, particolarmente accanita nei loro confronti. Non si perdonava a questi 'irregolari' del teatro leggero di mettere in scena temi tabù come la speculazione edilizia o gli incidenti sul lavoro e oltretutto, quando l'argomento scottava, di sostituire il mimo al parlato, lasciando scornati i poliziotti che non sapevano più cosa controllare. "Giulio Andreotti, non ancora trentenne ma già ministro dello Spettacolo, aveva firmato un documento che a fine stagione e nonostante il gran successo ci bloccava definitivamente 'Gli arcangeli non giocano a flipper', con divieto di rimetterlo in scena", racconta la Rame. Ancora peggio era andata con la tv, quando i due comici, chiamati nel '62 a 'Canzonissima' nel clima di apertura che sembrava accompagnare il primo centro-sinistra, avevano visto massacrare i loro testi puntata dopo puntata. "Dopo aver accennato in uno sketch alla mafia, ci erano arrivate montagne di lettere minatorie. Ci minacciavano perfino di rapire nostro figlio Jacopo, che allora aveva sei anni, e di rimandarcelo a pezzi", prosegue Rame. Attaccati dai giornali conservatori e perseguitati dai tagli, i Fo avevano abbandonato clamorosamente 'Canzonissima' alla settima puntata. "Attenti che potreste pagare più di quel che credete. Sappiate che per anni e anni non vi capiterà più di calcare le scene della tv", si erano sentiti dire da un emissario del direttore della Rai, il fanfaniano Ettore Bernabei. Per 16 anni la promessa era stata mantenuta.

Sul terreno della politica Fo e Rame hanno avuto per molto tempo idee e ruoli diversi. Di una sinistra poco ortodossa lui ("Un malpensante", l'aveva definito 'Le Monde'), rigorosamente comunista con tessera del Pci lei. Quando in pieno '68 avevano abbandonato le platee della borghesia per buttarsi nel teatro politico, si erano legati all'Arci e al circuito delle Case del popolo, fiduciosi che fossero il canale migliore per raggiungere il mitico proletariato. Ma dopo un primo periodo frenetico di spettacoli di denuncia nei paesi dell'Italia profonda, avevano incontrato un'ostilità crescente nei capi e capetti locali del Pci, che li trovavano troppo estremisti e sessantottini. "Ogni sera veniva fuori una scusa nuova per non farci recitare, perfino che la sala era invasa dai topi", dice Fo. L'incarico di raccontare ai dirigenti romani quel che stava succedendo viene affidato alla Rame, la militante comunista, che già ne conosceva alcuni personalmente. Nella capitale Franca vede per primo Giorgio Napolitano, che le fa visita fra le operaie in lotta della Garbatella e le procura un appuntamento con Enrico Berlinguer. In quell'incontro, che si svolge in una nuvola di fumo, con i mozziconi di sigaretta che tutti e due schiacciano nervosamente nel portacenere, viene fuori un leader molto disponibile ad ascoltare le lamentele dei compagni attori."Non possiamo buttare a mare un'operazione culturale come questa, le contestazioni se sono giuste aiutano a crescere", dice Berlinguer, che poi interviene davvero sui dirigenti dell'Arci. Ma la rottura è solo rimandata.

"Nella nostra vita di coppia c'erano stati vari alti e bassi. Ma intorno ai cinquanta Dario, come succede a molti uomini a quell'età, comincia a innamorarsi. Da un momento all'altro mi sembrava di essere diventata un pezzo della tappezzeria della casa, un oggetto senza interesse. Stavo male come un cane, era durissimo", racconta Franca. Comincia un periodo di tensione. "La mia idea fissa era di ammazzarmi. E ho tentato pure di farlo, un sabato pomeriggio nel nostro ufficio. Ma evidentemente non era la mia ora. Mi avevano trovato e sono ancora qui a raccontarlo". Segue una rappacificazione fra lacrime e singhiozzi e l'inevitabile "proviamo a ricominciare", che però non risolve niente. La coppia si era in pratica separata. Ma improvvisamente ecco la via d'uscita, il teatro. Lui comincia a buttar giù un testo, che poi si chiamerà 'Coppia aperta quasi spalancata', dove c'è la loro storia, "una sequenza di dialoghi violenti e goffi, precisi come intercettazioni telefoniche". Mentre scrivono Franca inventa uno sviluppo nuovo. La moglie tradita si trova un altro, che è anche bello e interessante, e allora il marito diventa come pazzo e dopo vari tormentoni si fa saltare in aria con tutta la casa. Pare che anche nella vita reale sia successo qualcosa di simile. Quel che è certo è che da allora Franca reciterà sempre più spesso da sola, scrivendosi anche i testi e dando vita a un suo teatro al femminile.