Dario Fo e Franca Rame: Ad un anno dal rogo Thyssen, METTIAMO IL FIOCCO NERO!

Accogliamo l’invito di Dario Fo, Franca Rame e numerosi altri intellettuali ad indossare un fiocco nero dal 6 (anniversario Thyssen) al 12 dicembre (sciopero generale) per non dimenticare! Una nota dei Giovani Comunisti nel giorno dell'anniversario della strage che costò la vita a sette persone.         “Lo stabilimento oggi è immerso nelle tenebre, c'è solo qualche neon acceso negli uffici. Sul muro di cinta coesistono scritte anarchiche e teneri ricordi di chi non c'è più”

Questo l'inizio di un articolo apparso su “La Repubblica”. Oggi ricorre il primo anniversario del rogo sviluppatosi alla ThyssenKrupp Acciai Speciali di Torino.

Ad Antonio, Roberto, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario e Giuseppe si sono aggiunti tanti altri che da quel giorno sono entrati a far parte di un infinito elenco che ancora oggi non cessa di allungarsi.

I richiami del Capo dello Stato, delle forze sindacali e di coscienziosi politici non sono valsi a nulla. Alcuni giudicano la morte sul lavoro una “dannata fatalità”. Fatalista è colui che pensa che la volontà individuale non possa modificare gli eventi. Ebbene, non vi è nulla di più falso. Appalti di sub-appalti rendono insicuro il lavoro di tanti che onestamente tentano di guadagnarsi da vivere.

Forse ancora oggi non siamo pienamente “indignati” dinanzi ad un destino che sembra scritto ed immutabile. L'attuale crisi economica spinge ad un'aspra riflessione sulla società contemporanea “frammentata” e piena di solitudine, in cui le battaglie sono individuali e non più di categoria. A tutto questo si somma ancora la piaga del lavoro nero che per quasi tutti, specie nel nostro Sud, rappresenta la normalità e ci si ritiene “fortunati” se si ottiene uno straccio di contratto.

Appelli alla speranza ed al cambiamento appaiono sempre più fuori luogo in un momento storico in cui la parola “ottimismo” è solo sulla bocca del nostro caro Presidente del Consiglio.

Quello di cui si ha bisogno invece è di “solidarietà”, da alcuni considerata come il fardello di un modello di sviluppo economico liberista che fa la fortuna solo di affannati speculatori.

Alla logica della speculazione bisogna tornare a contrapporre quella del lavoro e dell’economia cosiddetta “reale”, fatta della fatica e dell’impegno di tutti coloro che giorno dopo giorno potrebbero offrire il loro contributo ad un progetto di rilancio della società attuale.

Accogliamo l’invito di Dario Fo, Franca Rame e numerosi altri intellettuali ad indossare un fiocco nero dal 6 (anniversario Thyssen) al 12 dicembre (sciopero generale) per non dimenticare!


UNA DONNA CHE STIMO: CONCITA DE GREGORIO

Concita De Gregorio: Un incontro casuale (2006). 
Un saluto veloce e distratto davanti al Pantheon.
Un attimo ed è sparita.
Lei giornalista da me molto apprezzata, io, "infeliciata" dal ruolo istituzionale che mi era capitato tra capo e collo, annegata in una solitudine senza voci, senza sorrisi nel Palazzo privo di sentimenti… non ho trovato il coraggio di dirle: “per favore non  correre via, non cancellarmi… ho bisogno di amicizia…”.
Quando se ne è andata mi sono seduta alla fontana a maledire la mia timidezza. Accanto, una  giovane coppia che si baciava. Avevo voglia di dire: “Un bacio anche a me, per favore! Sono una bisnonna triiiisteeee…”
Quante volte uscendo da casa mi guardavo intorno: “Se la incontro oggi, non me la lascio scappare la Concita! Troverò qualcosa di interessante per attirare la sua attenzione, il suo interesse…”
Anche in quello non ho avuto fortuna. Mai più vista.

Oggi: Concita de Gregorio, direttore dell’Unità. Una festa!
L’Unità: il mio giornale da sempre.
“Mangio”  letteralmente i suoi editoriali, i suoi articoli.
Le dico  un ‘grazie’ tutti i giorni… E da quando c’è lei, cara Concita,  a fare la rassegna stampa in “Prima pagina” (la migliore trasmissione radiofonica) la mia sveglia nel cervello, suona puntuale  alle 7. Cerco a occhi chiusi la radiolina che sta sotto al cuscino, l’auricolare per non svegliare Dario e via ad ascoltare golosa. Se  lei non dicesse quello che dice, basterebbe la sua voce, il tono educato, delicato, confidenziale ad accendere interesse. L’ascolto come stesse parlando con  me.
Solo per me.
Il suo ragionare su argomenti politici, sociali, tragici, comici, i suoi commenti spiritosi, sempre garbati anche se a volte feroci o ironici, sono giusti, onesti… Condivido tutto.
Le sue risposte? Mettono in vista un cervello di tutto rispetto! L’ascolto e faccio andare la coda, sorridendo.
Perché le scrivo?
Nel 2009 compirò 80 anni. Non vorrei andarmene senza aver potuto esprimerle tutta la mia stima e il mio affetto sincero.
Grazie! E un bel bacio
franca  rame


"IMPEGNO CIVILE" Pubblico questa lettera perché...

Pubblico questa lettera perché spero di essere imitata. Grazie! franca Al Dottor Giuseppe Biamonti Direttore Istituto di Genetica Molecolare – CNR Via Abbiategrasso 207 27100 Pavia con la presente Le confermo la mia volontà di donare 35.000 € all’anno per tre anni (per un totale di € 105.000) finalizzati all’assunzione per un periodo di tre anni di un giovane e promettente ricercatore, da associare al gruppo di ricerca del Dott. Maga presso l’Istituto di Genetica Molecolare del CNR a Pavia. Lo scopo della mia donazione è quello di sostenere un giovane che si occupi delle ricerche tese a sviluppare nuovi approcci farmacologici al trattamento dell’infezione del virus HIV-1. La mia donazione dovrà essere considerata come una erogazione liberale e verrà effettuata secondo i termini da concordare con gli uffici preposti del CNR. Cordiali saluti, Franca Rame


TRANELLI SOLARI: LE LEGGI CHE FANNO SKYfo

Mi rivolgo ai lettori che hanno una conoscenza discreta dell’inglese. Sto cercando di spiegare ad alcuni colleghi di Londra e New York che Berlusconi non ha aumentato le tasse di Sky, ma semmai era stato il governo del compagno Dini, nel 1995, ad abbassarle oltre ogni decenza. E questo perché la tv di Rupert Murdoch, per citare il mio amato premier, «è amica della sinistra». Ma loro non mi capiscono e si mettono a ridere. Dicono che in tutto il mondo i giornali e le tv di Murdoch hanno sempre sostenuto la destra e che lui, Murdoch, è talmente di destra che quando va in auto la corsia di destra gli sembra troppo di sinistra e si sposta direttamente su quella d’emergenza.

Come se non bastasse, sto anche tentando di comunicare ad alcuni colleghi di Berlino che il governo italiano ha complicato fino a strozzarle - e con effetto retroattivo - le procedure che consentivano ai proprietari di casa di detrarre dal fisco la metà delle spese sostenute per doppi vetri e pannelli solari. Purtroppo il livello del mio tedesco è modesto, persino più dell’inglese, e non mi capiscono. O se mi capiscono, non mi credono.

Dicono: ma come, da Obama alla Merkel, tutti urlano che la via maestra per uscire dalla crisi saranno gli investimenti ambientali e proprio voi, che avete più sole di chiunque altro in Occidente, boicottate l’energia solare? E giù a ridere come matti. Vi prego, aiutatemi. Vorrei spiegare ai colleghi di Londra, New York e Berlino che le energie pulite vanno tassate perché sono di sinistra, in quanto amiche di Murdoch. Ma mi mancano le parole.

Testo di Massimo Gramellini. Vignetta di Maus


Berlusconi: "Regolamentare internet farò una proposta al G8 di gennaio". ...E su Sky...

"Regolamentare internet". Silvio Berlusconi, dopo la visita al polo tecnologico di poste italiane, lancia una proposta italiana che il governo s'impegna a portare sul tavolo del prossimo G8 - presieduto proprio dal nostro Paese. "A gennaio sarò per la terza volta presidente del G8, che sarà un G20 - dice il premier - e rappresenterà l'80% dell'economia mondiale e il 72% della popolazione mondiale". Berlusconi poi annuncia: "Porteremo sul tavolo una proposta di regolamentazione di internet in tutto il mondo, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo". Il premier parla di una proposta fatta con una "prospettiva internazionale, in cui l'Italia possa essere avanguardia. Queste tecnologie sono il futuro per tutto il mondo".

 

E su Sky dal Manifesto : Un colosso di televisione che si rivolta contro uno dei suoi massimi simili, roba da immaginario inimmaginabile. Un artefice della destra politico-culturale mondiale che di colpo viene arruolato nelle fila della sinistra italiana, che infatti non esiste, ma tant'è. E ancora, uno scontro tra oligarchi dell'informazione a colpi di spot confezionati con gli argomenti dell'altro.

E milioni di famiglie allegramente usate come una clava da una parte e dall'altra (e pure da Walter Veltroni). E' l'Italia di Rupert Murdoch, proprietario di Sky cui il suo amico Silvio Berlusconi ha raddoppiato l'Iva dal 10 al 20% sulle tv a pagamento. Cioè proprio su Sky, che girerà il conto agli abbonati.


Apriti cielo: Murdoch ha lanciato un siluro a forma di spot e interviste a forma di quotidiani per rispondere militarmente a Berlusconi. Che per la prima volta si ritrova contro una televisione - in realtà un sistema di potere vero e proprio - cosa che nell'italietta di Sua Emittenza non si era mai vista. Il Cavaliere farebbe bene a chiedere lumi a qualche esperto americano di comunicazione o anche a un semplice cittadino avvertito di Kansas City, per sapere come Murdoch usa lì la sua Fox Tv (satellitare all news e all Bush). Contro o per, ma sempre in forma di rullo compressore.
In Italia lo scenario, anzi il quadretto è questo: «Sky è di sinistra», ha accusato Berlusconi, ma la maestra unica Mariastella Gelmini aveva già buttato lì in altra occasione che «il governo Berlusconi è di sinistra», dunque è evidente che l'aggettivo ha sempre meno senso.

E zero per Murdoch di Adelaide. L'uomo è un signore di 77 anni che mastica (anche in senso letterale) etere, carta e web, nelle proporzioni di un impero fra decine di televisioni, circa 180 testate, siti come MySpace. Non ha nemmeno bisogno di sembrare di sinistra. Se in Gran Bretagna aveva un problema, dopo avere conquistato e fatto a fettine la ex Fleet Street, il premier laburista Tony Blair era un magnifico interlocutore. La solita storia del business is all, pecunia non olet e via di seguito. Con un grande ma: bisogna saperci fare davvero. E Murdoch è tra questi.
«Il mondo sta cambiando molto in fretta. Chi è grande non sconfiggerà più chi è più piccolo, ma chi è veloce batterà quelli che sono lenti». Con un po' di zapping su Internet, è facile reperire interventi di Murdoch sull'argomento comunicazione, che hanno fatto il giro del mondo per il loro mix di acutezza e provocazione. Certo, il personaggio è chiamato «lo squalo» per il modo in cui tratta gli affari e forse anche per come tratta i suoi dipendenti (direttori compresi). Fare concorrenza è il suo buongiorno, basta che sia da destra.

L'ultima che vale la pena ricordare è dell'anno scorso, quando si compra il Wall Street Journal per 5,6 miliardi di dollari, cioè il più influente gruppo di comunicazione economico-finanziaria del mondo. Glielo vendono dopo grandi litigi in famiglia i Bancroft, 34 eredi e simbolo dell'aristocrazia editoriale americana, che di fronte allo «squalo» si fanno due conti: fino a quando, da soli, produrremo utili con la carta?

Da editori, Murdoch e Berlusconi stanno un po' come il neoministro del tesoro americano di Barack Obama al fiscalista creativo di Sondrio. Un baratro. L'Iva raddoppiata arriva però dopo tanti affari in comune e alcuni sgambetti. Il più irritante, Berlusconi gliela ha fatto un governo fa, decidendo aiuti di stato ai decoder per il digitale terrestre. E' un attacco a Sky e Murdoch convince l'Unione europea ad aprire una procedura d'infrazione. La battaglia a Bruxelles dura tre anni, ma alla fine il Cavaliere vince. Tutto in famiglia, perché il fratello Paolo controlla la società distributrice dei decoder.

Oggi però è guerra guerreggiata. In ballo ci sono molti più soldi e una crisi grande così. Berlusconi deve solo sperare che il motto più noto di Murdoch valga solo per i suoi direttori e amministratori delegati di giornali e tv: cambiare o morire


GRILLO: "VOGLIONO OSCURARE IL MIO BLOG E IO LO PORTO IN SVIZZERA!"

Il comico annuncia di aver comprato un ufficio in Svizzera per tutelarsi
"Ogni mese c'è qualche leggina, qualche decretino che riduce le libertà."
Tanti anni fa, ricordava una celebre canzone popolare, gli anarchici venivano "scacciati senza colpa" da Lugano. Ora la città del Canton Ticino potrebbe diventare meta per possibili "rifugiati politici" italiani. Come Bepep Grillo: "Sì, ho comprato un appartamento a Lugano perché se mi oscurano il blog sono pronto a ripartire il giorno stesso con Beppegrillo.ch o Beppegrillo.eu, ho già trasferito anche i master del blog". "Sono un po' preoccupato - ha aggiunto Grillo - perché ogni mese c'è qualche leggina, qualche decretino che riduce le libertà e che viene annunciato sempre per il bene della rete...".
Raggiunto a Napoli, dove si trova in tournée, Grillo ha chiarito: "Speravo che la notizia non si diffondesse. Non vorrei che venisse interpretata come una mossa codarda o che qualcuno cominciasse a dire che ho comprato la villa in Svizzera. Non è una fuga dalle tasse, per intenderci. L'eventuale trasferimento- ha assicurato il comico - riguarderebbe solo il blog, non me".

"E' una mossa per tutelarmi - ha sottolineato - Se mi dovessero impedire di continuare scrivere quello che voglio, lo trasferirei. Mi sto attrezzando per andare avanti. Tutto qui".

Il rischio denunciato da Grillo è assolutamente inesistente secondo il capogruppo dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri che liquida le dichiarazioni del comico come pubblicità per il suo spettacolo. "Qualsiasi cosa faccia o dica - afferma l'esponente della maggioranza - non commento per non diventare un figurante al servizio di una propaganda orchestrata a tavolino. Per me, può fare quello che vuole. Di sicuro non farò la comparsa del teatrino virtuale che mette in piedi".


BUCCINASCO (MI) : CITTADINANZA NEGATA A SAVIANO

Buccinasco: la proposta del consigliere dei Verdi non è passata, la maggioranza di centrodestra ha abbandonato l'aula

ASCOLTA L'AUDIO DEL SINDACO DI BUCCINASCO. CLICCA QUI

La proposta di Rino Pruiti, consigliere comunale dei Verdi nonché figlio di un poliziotto morto mentre prestava servizio, non poteva non scatenare un putiferio: nominare Roberto Saviano, l’autore di Gomorra, cittadino onorario di Buccinasco, nel Milanese. Sì, perché secondo i magistrati dell’Antimafia Buccinasco è la «Platì del Nord». Un posto dove «la presenza della ' ndrangheta è opprimente», ha detto il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, Enzo Macrì. E così la proposta, discussa in consiglio comunale lunedì sera, non è passata. Dopo un duro scontro, la maggioranza di centrodestra, guidata dal sindaco Loris Cereda, ha abbandonato l’aula, facendo mancare il numero legale. Stesso copione martedì: tredici esponenti della maggioranza non si sono proprio presentati. Formalmente dunque la questione è nuovamente rimandata al prossimo consiglio.

«Roberto Saviano ha manifestato l’intenzione di abbandonare il nostro Paese – si legge nell’ordine del giorno proposto da Pruiti insieme ai gruppi di opposizione del Pd e di Rifondazione Comunista e sottoscritta on line da trecento cittadini - Sentiamo il dovere sociale, morale e politico di non lasciare solo Saviano. La lotta alla criminalità organizzata è qualcosa che riguarda tutti noi». Appena si è aperto il dibattito, però, il sindaco Loris Cereda (Pdl) ha presentato una controproposta: «Saviano è una persona di cui già parla tutto il mondo e per questo può fare a meno della cittadinanza onoraria di Buccinasco. Mi impegno personalmente a scrivergli una lettera per fargli avere la nostra solidarietà e per chiedergli di indicarci una persona tra quelle che lui ha incontrato scrivendo il libro e che tutti i giorni lavora nell’ombra contro la mafia nel Casertano. La cittadinanza onoraria la daremo a lui».
Questa proposta, però, insieme a quella, avanzata dal gruppo consigliare di Forza Italia di rinviare la discussione a un altro consiglio comunale, per valutare anche altre candidature e stendere un regolamento per l’istituzione della cittadinanza onoraria (mai concessa nella storia di Buccinasco), non è stata accettata da Pruiti, che ha chiesto la votazione. A questo punto, la maggioranza ha abbandonato l’aula.
«L’opposizione ci ha sottoposto a un ricatto – accusa Luigi Iocca, consigliere di maggioranza del Pdl – Saviano è un ottimo candidato e molti di noi erano disposti a votare a favore. Ma non a queste condizioni, che lasciano intendere: o la votate o siete mafiosi». «Si voleva dare un segnale», ribatte Pruiti. Sul suo blog oggi è comparso un post a firma di Roberto Saviano: «Ogni voce che resiste mi rende meno solo».
 
 
Giovanna Maria Fagnani

GRAZIE ALLE DONNE DI PAVIA

Serata piena di emozioni, quella del 25 Novembre a Pavia. Nella magica cornice del Teatro Fraschini, in una città fredda, ma sempre bellissima, ho visto donne e ragazze piangere alla proiezione del video Lo Stupro, nella versione ora disponibile in1a e 2a parte nel canale YouTube FrancaRameVideo.

Poi dopo l'evento, una piacevole cena di fronte al teatro in compagnia delle donne, degli amici che hanno creato l'evento, degli assessori. Insomma una serata fredda fuori, ma calda e piena di sentimenti dentro. Ecco alcune foto della serata.


PERCHE' DIO CREO' LA FEMMINA di JACOPO FO (per franca)

Innanzitutto, una buona notizia per tutti i maschi…passate voce: alla fine del secolo scorso si è scoperto, grazie a misurazioni scientifiche inconfutabili, che i maschi possiedono un cervello di dimensione superiore a quello delle femmine. Ogni volta che parlo di questa differenza sento un’ondata di disapprovazione da parte delle ragazze... e una risatina orgogliosa e un po’ stronzettine da parte dei maschi. Tranquille, ragazze, come diceva Talete: “In natura il grande non è sempre sinonimo di maggiore” e ve lo dimostrerò. Come gli scienziati hanno iniziato a contare i neuroni si sono resi conto che nei rispettivi crani, maschi e femmine presentano lo stesso numero di unità cellulari, ma con questa variante: nella femmina i neuroni sono vicini uno all’altro, e le informazioni viaggiano velocemente. Invece nel maschio sono lontani, e questo spiega come mai loro siano un po’… come dire… più lenti. Inoltre il nostro cervello è strutturalmente differente da quello dell’uomo. La donna ha il 10% in più di materia callosa…che è la buccia del cervello…la parte più evoluta, quella che distingue l’essere umano dalla scimmia… per cui noi siamo un po’ meno scimmie del maschio. Inoltre noi possediamo anche il 30% in più di connessioni cerebrali. Un esempio: il nostro compagno ci sta parlando… noi stiamo cucinando, stiamo attente ai bambini, ogni tanto guardiamo giù dalla finestra, diamo un’occhiata al televisore e lui immancabilmente ci dice: “Ma mi ascolti o no?” “Amore, non ho perso una parola!” e per dimostrarglielo gli ripetiamo a velocità supersonica tutto quello che ha detto. E questo perché rispetto a lui possediamo una caterva di connessioni cerebrali! Siamo multitasking! Possiamo fare tante cose contemporaneamente. Avete in mente quei giocolieri che riescono a far girare per aria le palline, le lanciano col piede, con le ginocchia e i glutei e alla fine le tengono in equilibrio sulle orecchie e sul naso? Ebbene, noi donne sappiamo fare lo stesso con le parole, i pensieri. Ma la differenza tra noi e l’uomo non si limita al cervello, infatti tutta la nostra struttura percettiva è diversa. Ad esempio noi abbiamo più coni negli occhi, e questo ci dà una sensibilità straordinaria per i colori. Se all’improvviso chiedi al tuo lui: “Tesoro, con questo vestito secondo te è meglio questa borsa rossa o questa fuxia?” Domanda inutile. Non ne ha idea. Non ha i coni. È sconato! Noi donne abbiamo una capacità strepitosa di seguire i discorsi mutando la nostra espressione facciale: in 10 secondi riusciamo a variare 6 volte l’espressione del viso. I maschi no. Al contrario si sforzano per non far trasparire le loro emozioni… per cui senza offesa alla fine danno l’impressione di possedere una sola espressione… un po’ ingessata. Ancora: noi donne abbiamo un udito molto più sviluppato di quello del maschio. Ogni tanto ci sfugge un: “Amore sei un po’ sordo!” Non è sordo, era così anche da piccolo! Ha l’orecchio che gli funziona in maniera diversa dal nostro! E questo spiega uno dei grandi misteri della vita di coppia: perché quando lui non dico che racconti una storia, ma una cosa che non è esatta al 100% lo becchiamo subito! “Ma come hai fatto a capirlo?!” esclama allibito. “Semplice, caro: noi donne anche se voi maschi non vi esprimete attraverso il viso, risolviamo interpretando ogni piccolo cambiamento di tono… lo sbatter di ciglia, il più lieve dei balbettii ci basta per capire per leggere la verità”. A queste qualità, quali l’intuito, la velocità di percezione, la maggiore intelligenza intuitiva, va aggiunta una più alta agilità dialettica… Grazie ad una più intensa circonvoluzione cerebrale, le donne riescono a superare quello che in quasi tutti i maschi viene definita l’ottusa convinzione di aver sempre ragione… quindi proseguono nell’errore sino alla catastrofe! Per essere obiettiva, devo ammettere che la carenza di circonvoluzioni cerebrali si ravvisa eccezionalmente anche in qualche cervello femminile. È scientificamente provato che in certi soggetti l’orrenda caparbietà di persistere nell’errore è addirittura totale! Ne fa testimonianza la saponificatrice di Voghera La maga Circe, Crudelia De Mon la ministra Maria Stella Gemini.


STEFANO BENNI: NON DISPREZZARE

Non disprezzare
Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza.


Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno il non abbastanza

(Stefano Benni)


LIBERAZIONE: "VLADIMIR COME OBAMA"....MA DAI SU...

Nel 2008 i comunisti sparirono dal Parlamento, ma conquistarono l’Isola dei Famosi. Sempre di battaglie per la sopravvivenza si tratta. La parola Isola, che nell’immaginario rosso evocava un libro di Amendola e la Cuba di Fidel, d’ora in poi si assocerà a una spiaggia dell’Honduras illuminata dal sole delle telecamere. Lì la trans companera Vladimir Luxuria ha realizzato il comunismo in un solo reality, dopo aver messo in fuga il marito fedifrago di Ivana Trump, simbolo del capitalismo parassitario. (Per chi non lo sapesse - io, per esempio, fino a poco fa - Luxuria svelò la tresca di quel tipo con una concorrente, ergendosi di fatto a custode dell’istituto matrimoniale).
È commovente l’entusiasmo con cui la sinistra di sinistra ha accolto la vittoria della sua ex parlamentare in un gioco televisivo. Si sprecano i richiami alla portata storica dell’evento. Il paragone più modesto l’ha fatto Liberazione: «Vladimir come Obama». E Obama come Denny Mendes, la miss Italia nera che ha reso possibile tutto il resto. Luxuria copre il vuoto di fatuità lasciato da Bertinotti, pur essendo meno superficiale del narciso in cachemire.

Ma sono i compagni di partito a renderle un pessimo servizio, attribuendo al suo successo dei significati progressisti che non ha. Se è da snob demonizzare i reality, i quali ottemperano alla funzione essenziale di offrire una doccia tiepida al cervello spossato da una giornata di lavoro, è da gente fuori dal mondo scambiare il televoto per un messaggio sociale. Non lo avrebbe fatto neanche Amendola. Neanche Fidel. Esagero: neanche Simona Ventura.  (Massimo Gramellini - La Stampa)