Il maestro unico è uno specchietto per le allodole per il popolo bue... Negli anni Cinquanta era indispensabile; oggi è un insulto alla intelligenza degli italiani. Nell’immediato dopoguerra, infatti, il maestro unico non fu solo necessario, ma indispensabile per una società, quella italiana, per la sua quasi totalità di tipo rurale. La popolazione era stanziale ed indigena, la presenza di stranieri era pressoché nulla. Le materie d’insegnamento erano numericamente inferiori di quelle di oggi, le competenze pure. Verso la fine degli Settanta e soprattutto dagli inizi degli anni Ottanta - con l’evoluzione della società e del mondo del lavoro, che richiedeva specificità sempre maggiori - la scuola si dovette adeguare per fornire un’educazione appropriata a tutti gli studenti di ogni ordine e grado. L’introduzione di nuove materie, come quelle linguistiche ed informatiche, necessitò di professionalità specifiche nell’ambito didattico.
In quegli stessi anni la scuola adottò delle riforme che oggi sembrano ovvie ma che furono il risultato di battaglie sociali e sindacali durissime; tra le più importanti quella del 1974, quando la scuola divenne “democratica” con l’ingresso dei genitori nei consigli di classe e di Istituto. [1]
La legge che di fatto allineò la scuola primaria italiana ai livelli delle altre nazioni europee fu la leggen. 148 del 5 giugno 1990 [2], Riforma dell'ordinamento della scuola elementare, in cui si affermò che la modularità era il sistema didattico più confacente alle esigenze di una società moderna.
Con la riforma Gelmini la scuola primaria tornerebbe ai primi anni ’50, con un solo insegnante che dovrebbe gestire però una classe, la cui eterogeneità e concentrazione numerica sarebbe tale da consentirgli di imparare appena l’ABC.
Ridurre il numero delle ore da 30 a 24 con più materie e maggiori attività didattiche, significa distruggere dalle fondamenta il diritto pubblico all’educazione. Tenendo conto che delle 24 ore rimanenti col taglio Gelmini, un’ora è tassativa per l’insegnamento della religione, una per l’attività di educazione fisica, una per l’insegnamento della lingua straniera, una per le materie informatiche e una per la nuova materia voluta dalla ministra (educazione civica, dove si farà di tutto tranne che insegnare le regole di un paese civile), rimarranno solo 19 ore per l’insegnamento di materie fondamentali come italiano, matematica, storia, geografia e scienze.-->
Non si potranno più svolgere attività come la “contemporaneità” (ore di recupero), gli approfondimenti interdisciplinari, l’integrazione degli studenti stranieri - in una società sempre più multietnica per via delle migrazioni bibliche di popolazioni intere, provenienti dal sud del mondo globalizzato - l’integrazione degli studenti diversamente abili, bambini che perderanno tutti i miglioramenti fatti in questi anni.
I genitori dei bambini diversamente abili si chiedono chi pagherà il docente di sostegno dopo i tagli di questo Governo per il prossimo anno: i comuni? I genitori?
Qual è il fine ultimo della riforma Gelmini, visto che la scuola primaria italiana è un modello di educazione esportato in tutto il mondo, e visto che le classifiche internazionali la posizionano al 6° posto per livello di qualità di insegnamento e di competenze dei docenti? La risposta è semplicissima: ridurre il livello qualitativo per avere poi la motivazione adeguata a deviare i fondi stanziati dal governo dalla scuola pubblica a quella privata. Ridurre, quindi il livello qualitativo dell’insegnamento di base e dirottare le competenze specifiche sul mercato. Mercato inteso come scuole private superqualificanti, alle quali però potrà accedere solo una ristrettissima cerchia di studenti abbienti."<!--break-->"
Questo appello serve a sensibilizzare anche i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado che, sebbene siano esclusi dalla Riforma Gelmini, non devono però dormire sonni tranquilli. Sono in via di valutazione, infatti, riduzioni dell’orario d’insegnamento anche per la secondaria di primo grado (5 ore) e di secondo grado (6 ore). Negli Istituti professionali verrà proposto addirittura di eliminare il quinto anno di corso [3].
La Gelmini mente sapendo di mentire quando afferma che manterrà il tempo pieno (con 24 ore???), forse perché sa già che i Comuni stanno prendendo le contromisure, evitando possibili problemi di ordine pubblico, organizzandosi, sia nella ricerca dei docenti, che nel reperimento dei fondi necessari per lo svolgimento regolare delle restanti 16 ore.
Credo che l’obiettivo, neanche tanto segreto, di questa guerra senza quartiere che il governo sta conducendo, sia lo smantellamento di tutte quelle roccaforti pubbliche che fino ad ora erano scampate alla logica delle privatizzazioni, alla logica dello “Stato-Mercato” [4]. Quella stessa logica che ha difatti demolito il primo operatore ex- pubblico dell’aria (Alitalia), per gettarlo in pasto ad un manipolo di imprenditori con le pezze al culo, capitani d’impresa del calibro di Salvatore Ligresti, condannato in via definitiva per tangenti, o come Marco Tronchetti Provera, reo di aver portato sul lastrico un’altra Azienda ex pubblica come Telecom.
Dobbiamo convincerci sempre più che ciò questo governo sta attuando è la totale disgregazione della società italiana, una guerra preparata a tavolino atta a stravolgere definitivamente quegli equilibri tra pubblico e privato frutto di decenni di battaglie e lotte sindacali durissime.
Piccola ma doverosa nota a margine sul vergognoso trattamento rivolto ai dipendenti pubblici, e quindi anche alla classe docente, dal ministro del Lavoro Brunetta, titolare di una cattedra universitaria pur non avendo insegnato nemmeno per un’ora, della serie si predica bene si razzola malissimo!!! Auspico un intervento della Magistratura in questo senso, che verifichi la situazione del Ministro in modo che non dia assolutamente adito ad illazioni ingiustificate!!!
Agli insegnanti verrà tolto anche il diritto di ammalarsi e di potersi curare.
Si calcola, infatti, che per ogni giorno di assenza per malattia lo stipendio degli insegnanti sarà decurtato di circa 10 euro netti al giorno! La visita fiscale sarà possibile per 12 ore nell’arco di una giornata e non ad orari prestabiliti come succede nel settore privato.
Il Governo ha messo la fiducia per blindare questo disegno di legge, segno evidente che non c’era nessuna intenzione di discutere in Parlamento su possibili, quanto auspicabili, emendamenti per modificarlo in alcuni dei suoi punti più scandalosi.
Il termine ultimo per ribellarsi a quella che sarà legge dello Stato è il 31 ottobre 2008.
Non c’è più tempo per il dialogo, è ora di agire.
Invito tutti i cittadini a partecipare in massa alle manifestazioni contro la Riforma Gelmini che si terranno su tutto il territorio nazionale.
Il grembiulino alla Gelmini, la scuola pubblica ai nostri bambini!!!
Lo Stato siamo noi ricordatevelo sempre!!!
Thomas Olivieri (padre italiano)
Note:
[1] Il Decreto Delegato 416/1974 promuove la partecipazione alla gestione della scuola, con l'intento di darle il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta società sociale e civile. Con la modifica del Titolo V della Costituzione viene introdotto il principio della sussidiarietà orizzontale e l'autonomia delle istituzioni scolastiche assume rilevanza costituzionale. Il volume si prefigge di offrire alla riflessione del personale della scuola, dei genitori e della società civile contributi inerenti le ricerche avviate sul terreno del rapporto genitori-scuola.
[2] D.P.R. 148, 5 giugno 1990.
[3] (ASCA) Articolo del 25 settembre 2008.
[4] Naomi Klein, Shock Economy, pag.124