[VIDEO] La Pasqua di Dario Fo con i licenziati dei Treni Notte
[FOTO] Dario Fo: un dipinto per gli ex lavoratori Wagon Lits
Pasqua, 8 aprile 2012. Dario Fo invita alla sua mostra a Palazzo Reale «Lazzi, sberleffi e dipinti» una delegazione dei lavoratori licenziati ex Wagon Lits, in protesta da dicembre sulla torre faro della stazione Centrale di Milano per la chiusura dei treni notte.
Dario Fo dedica loro un quadro: «Sempre più in alto dobbiamo arrampicarci perché si accorgano della nostra tragedia». Davanti al suo dipinto, Dario Fo telefona a Stanislao Focarelli, sulla torre da più di un mese, e dice: «Siamo qua in tanti, in un salone dove c’è questa pittura e dove ci sei tu, lassù in alto, dipinto insieme a tutti i tuoi compagni. Questo per ricordare a tutti quanti l’importanza del gesto straordinario che state compiendo».
[STAMPA] Pasqua: Milano, grande successo mostre e musei, 6500 visitatori
[STAMPA] "Lazzi sberleffi e dipinti": Dario Fo pittore in mostra a Palazzo Reale (Milano)
[STAMPA] Piazza Fontana: Romanzo di una Strage. Intervista a Franca Rame, una testimone che non ha dimenticato
[STAMPA] Jannacci canta per Dario Fo a Palazzo Reale
fonte: video.repubblica.it
[FOTO] La grande festa per Fo a Palazzo Reale
[VIDEO] Fo, Jannacci e Celentano ricordano esordi: Enzo canta, Adriano no
[STAMPA] IL TESORIERE BUTTAFUORI SENZA UNA GIACCA DECENTE articolo di Lidia Ravera sul Fatto Quotidiano di oggi, 06 aprile 2012.
BASSO, GRASSO, TONDO. Due ombre nere al posto della barba e dei capelli. Una bella faccia da posteggiatore napoletano, di quelli che per 50 centesimi ti storpiano "O sole mio", avvilita da piccoli occhi furbi, imperturbabili fino alla tracotanza.
'E Francesco Belsito, genovese, qualunquemente brutto nonostante l'età (41 anni) e la disponibilità economica (ha tre Porsche e neppura una giacca decente).
Nasce autista di Guido Biondi, dopo esser stato un ottimo buttafuori da discoteca, un non meglio identificato "animatore" e un solerte spacciatore di focaccine.
La sua ascesa verso i paradisi artificiali della politica inizia con il sottosegretariato dei diversamente intelligenti (la Semplificazione) e si conclude con la carica più ambita dai diversamente onesti (tesoriere).
Evidentemente le focaccine erano buone. Ma è sufficiente? Sì. La dote più spiccata del politico moderno è la disponibilità a tutto. Portare borse, fondi, sesso, consensi e voti.
Per diventare tesoriere è richiesta, per curriculum, anche una particolare passione: utilizzare a scopi privati soldi pubblici.
Dopo la doppietta Lusi-Belsito chi sarà beccato? Non si potrebbe, nell'attesa, ridurre i finanziamenti ai partiti? Sono soldi nostri, in fondo!
[STAMPA] Anteprima a Bologna per A casa non si torna. Il film sulle donne con lavori maschili
[STAMPA] GIOVEDI' 5 APRILE 2012 DARIO FO INCONTRA FRANCO CERRI, ENRICO INTRA, ENZO JANNACCI E ADRIANO CELENTANO
Milano, Palazzo Reale accesso dalla mostra
GIOVEDI' 5 APRILE 2012 ORE 10.30
DARIO FO INCONTRA FRANCO CERRI e ENRICO INTRA
e il trio degli studenti dei Civici Corsi di Jazz
Saranno presenti: Enzo Jannacci e Adriano Celentano
Evento si svolge all'interno degli spazi della mostra a Palazzo Reale Lazzi Sberleffi Dipinti
Per l'occasione l'ingresso sarà gratuito dalla ore 9.30 alle 12.00
"Come dice Dario Fo, 'Lazzi Sberleffi Dipinti' non è una mostra, ma uno spettacolo iniziato con la 'Bottega d'artista' , proseguito poi con gli incontri con gli studenti dell'accademia di Brera, in un continuum che andrà avanti, ne siamo certi, fino alla chiusura della mostra" - ha affermato l'assessore alla Cultura Stefano Boeri.
[STAMPA] Negli spazi della mostra, Dario Fo incontra Enrico Intra e Franco Cerri
Ospiti eccezionali Adriano Celentano e Enzo Jannacci
[STAMPA] CARO MONTI, BASTA CON LE PURGHE - l'articolo di Franca Rame su il Fatto Quotidiano di oggi, mercoledì 04 aprile 2012.
Gentile prof. Monti,presidente del Consiglio del nostro governo,
gli italiani, quelli cosiddetti visibili al fisco, hanno accettato i sacrifici imposti dal Suo governo, ma ora avrebbero diritto a qualche soddisfazione. Invece non ci arriva nulla di buono.
Vero che, appena si è accomodato sulla poltrona di comando, Lei, reincarnazione di Berlusconi con la faccia onesta (solo la faccia…), s’è trovato a nuotare in un debito pubblico di tutto rispetto, quasi 2 mila miliardi di euro. Ma non sarebbe stato meglio, in clima di sacrifici, se avesse drasticamente ridotto i costi della politica, invece di tarellare sulla testa i pensionati lasciandoli tramortiti e senza respiro?
Tra Camera e Senato, il nostro Paese (60 milioni di abitanti) può vantare 945 parlamentari con uno stipendio intorno ai 20.000 euro mensili. Gli Stati Uniti (310 milioni di abitanti) invece devono accontentarsi di 535 parlamentari, con uno stipendio intorno ai 17.000 euro. E che dire dei cosiddetti “rimborsi elettorali”, se non che sono un insulto per la gente per bene?
Le famiglie italiane vivono una crisi furiosa, tant’è che in quest’ultimo anno c’è stata una diminuzione del 10% di consumo di benzina. In compenso i carburanti sono aumentati del 20%. Per Pasqua, ci dicono gli albergatori, milioni di famiglie hanno rinunciato a godersi qualche giorno di vacanza, le strutture turistiche sono in forte crisi. Sono stracolmi soltanto i ristoranti frequentati dagli “intoccabili”. La crisi per loro è solo un fastidioso problema altrui.
E la burocrazia? Un macigno che colpisce milioni di persone: migliaia d’imprese che non riescono a bloccare il pericolo di fallimento… progetti che non si concretizzano… posti di lavoro che sfumano.
Suicidi: si sono tolti la vita solo nel Nord-Est 30 imprenditori finanziariamente rovinati.
Sull’evasione fiscale: 13 miliardi di euro recuperati (o, meglio, accertati: il recupero è un’altra cosa) dalla Finanza negli ultimi mesi sono un buon risultato. Ma ce ne sono almeno altri 120-130 all’anno sui quali mettere le mani. E, per farlo, non bastano i blitz tipo Cortina. Bisognerebbe avere il coraggio di instaurare il sistema fiscale americano: tanto guadagno, tanto spendo, tanto detraggo ed ecco l’utile su cui pago le tasse. Già, ma poi si scontenta la borghesia… la classe dominante… quindi…giù calci nelle genvive…
Le grandi industrie straniere non si sentono attratte dall’idea di investire nel nostro Paese per le difficoltà imposte dalla nostra burocrazia, dal pericolo della mafia e dalla corruzione.
Un imprenditore che avesse l’idea di importare merce o macchinari dall’estero è spesso costretto ad anticipare l’intero pagamento.
Agl’italiani non si fa credito anche perché, in caso di contestazione, i commercianti stranieri sono spaventati dall’idea di impelagarsi nella nostra rete giudiziaria, lentissima e colma di sorprese metafisiche.
Aggiunga poi, gentile presidente, che ogni uomo d’affari straniero è bene al corrente del fatto che il mercato e lo Stato italiano perdono 60 miliardi all’anno causa la corruzione. Come può dar fiducia un Paese del genere?
Capisco che Lei, tentando di presentare una legge che funzioni veramente contro i corrotti, si trovi un’opposizione violenta da parte di tutta la destra, Pdl in testa. Ma non si può accettare il ricatto di chi a ogni votazione ripete la solita minaccia: o fai come dico o ti stacco la spina. Anche perché in questo caso, il danno economico diretto è solo una parte del disastro: la corruzione non aumenta solo i costi, uccide le imprese oneste causando un degrado della loro qualità etica, e colpisce pure la professionalità del Sistema Italia: chi è bravo a corrompere difficilmente è anche capace di far bene il suo mestiere.
Importanti economisti liberali avvertono che, se non si cambia programma a partire dalle tasse che ricadono quasi esclusivamente sul lavoro, rischiamo di suscitare gesti incontrollabili tra le categorie più vessate. E la recessione si avvita su se stessa. Invece voi siete sempre lì blaterare sull’articolo 18. Ma, invece di trovare il modo di facilitare ancor di più i licenziamenti, perché non vi occupate di facilitare le assunzioni? Per esempio mettendo mano alla madre di tutti gli sprechi: quello energetico. L’ha detto persino Squinzi, prossimo presidente di Confindustria: “Non è l’articolo 18 a fermare lo sviluppo del Paese, ma la burocrazia, la mancanza di infrastrutture, il costo eccessivo dell’energia”. E’ ridicolo che l’Italia abbia un decimo dei pannelli solari per l’acqua calda della Germania (che ha molto meno sole di noi). Se non si promuove una vera e propria cultura del risparmio energetico e delle energie alternative, a cominciare dalle scuole, dalle imprese e dalle famiglie, non si potrà mai realizzare il vantaggio che porterebbe una simile azione globale: cioè arrivare a risparmiare più di 100 miliardi l’anno.
L’assurdo poi è che già oggi siamo il quinto paese in Europa nell’uso di tecnologie alternative. Nel 2010 l’Italia abbiamo prodotto circa il 22% del fabbisogno nazionale lordo di elettricità da fonti rinnovabili. Quindi i presupposti per cambiare drasticamente il modo di organizzare la ripresa ci sono eccome. Bisogna solo convincere voi, pregiati tecnici, di incentivarla.
E che dire dei 90 cacciabombardieri Lockheed F-35, detti “distruttori immediati”, ordinati dal megalomane Berlusconi e da Lei lasciati sul collo dei contribuenti italiani? Ci costeranno 12 miliardi, più il doppio per la gestione e la manutenzione. Col denaro previsto per uno solo di questi sofisticati mostri volanti, risolveremmo i problemi di migliaia di cassintegrati, pensionati, precari, detenuti, laureandi in cerca di lavoro.
Ho ascoltato a Report la ministra Fornero, sempre elegante nei suoi completini (quella che piange, ma non sorride mai): “Non siamo stati chiamati per distribuire caramelle”. E m’è venuto voglia di risponderle: “Signora ministra, le sue caramelle non ci interessano… Lei ha già dato molto al popolo italiano: pasticche purgative in abbondanza… siamo tutti accomodati sulla tazza in bagno, con una dissenteria inarrestabile, pensando a lei! Grazie”.
Gentile prof. Monti, il Suo governo è arrivato al punto in cui o ha il coraggio di fare qualche cosa di concreto per rilanciare l’economia, facendo pagare la crisi a chi non paga mai anziché a chi paga sempre, oppure dovrà subire la giusta ira delle piazze.