[STAMPA] Sgomberato Macao, il centro occupato nello stabile di Ligresti a Milano


Le forze dell'ordine sono entrate questa mattina e hanno identificato circa venti ragazzi. Il proprietario dell'immobile ha inviato anche un container affinché potessero trasferire i loro effetti personali. Sul posto anche Dario Fo
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 15 maggio 2012

macao sgomberato
Le forze dell’ordine hanno sgomberato questa mattina la Torre Galfa, l’edificio di oltre cento metri d’altezza nel centro di Milano occupato una decina di giorni fa dai lavoratori dell’arte, ispirato all’esempio del Teatro Valle Occupato a Roma. Un’iniziativa che ha voluto attirare l’attenzione sulla mancanza di spazi sociali nel capoluogo meneghino, che ha ricevuto anche il sostegno di Dario Fo e altri artisti. Il premio Nobel è tornato anche questa mattina per esprimere solidarietà ai ragazzi del centro.
 
Carabinieri e polizia sono arrivati intorno alle 6,30. Lo sgombero, secondo quanto riferito dai presenti, è avvenuto nella massima tranquillità. All’interno di Macao c’erano una ventina di giovani, che non hanno opposto resistenza. I ragazzi sono stati schedati dalla polizia, poi sono usciti dallo stabile e si sono spostati dall’altro lato della strada, di fronte all’entrata. Ligresti, proprietario dell’immobile, ha inviato anche un container affinché potessero trasferire i loro effetti personali. Ma i ragazzi hanno dichiarato di preferire mezzi propri.
 

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CARLA' E QUEL CHE RESTA DI SARKO' SENZA L'ELISEO di Pino Corrias

Considerando che Nicholas Sarkozy è 20 centimetri più basso di lei; che ha un ciuffo inguardabile; che ha il naso troppo grosso e gli occhi troppo piccoli; che non sa giocare a Polo, né a bridge; che è una pippa a golf; che si veste senza stile; che non ha charme neanche paragonato alla signora Merkel; che non capisce nulla di certe cantautrici che miagolano con la chitarrina dei sospiri; che non ha il fisico e che fa il bullo, protetto dalla scorta, vantandosi dei bicipiti altrui; considerando poi che non sa stare a tavola, non sa mai dove mettere i gomiti; che imperdonabilmente suda; che scrocca vacanze sugli yacht degli amici nababbi come un qualunque Formigoni; che non è poi tanto ricco anche se si è aumentato di due terzi lo stipendio, mentre la Nazione sprofondava nei debiti; considerando infine che i presidenti si svelano il giorno prima della vittoria, mentre le regine solo il giorno dopo la sconfitta, eccoci alla questione che ci sta più a cuore: quanti mesi e quanti avvocati impiegherà la gelida Carlà, con la chitarrina dei sospiri, a sbattere fuori dalla sua vita vincente, la triste parabola di un petit perdente?
 
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[STAMPA] IL PRIMO CITTADINO E LE CITTADINE INASCOLTATE

di Lidia Ravera articolo da ilFattoQuotidiano 15 maggio 2012
INQUIETANTE LA FOTO SUI GIORNALI DI IERI: il sindaco Alemanno, sorriso sublime su fascia tricolore, si pavoneggia in prima fila fra le "scout", nel corso della riesumazione dell'ennesima "marcia per la vita". Dietro di lui un cartello pulp-horror: "Ogni aborto è un bambino morto". La manifestazione è ciclica e la composizione è fissa: un pugno di integralisti residuali, qualche trafficante dell'anima in cerca di visibilità, partiti vuoti in cerca di voti (vaticani). A ogni tornata elettorale, da più di 30 anni, la sacra brigata attacca, in nome della "vita", l'unica legge davero schierata "per la vita" , la 194, che ha ridotto il ricorso all'aborto del 60% che ha azzerato il rischio di infezioni mortali legate alle pratiche clandestine, che ha preteso e difeso il diritto delle donne a diventare madri quando lo desiderano e non quando capita. Sono due mondi che si contrappongono: chi difende la vita dell'embrione e per pompare emozione lo descrive come un bimbo. Chi difende la vita delle donne e, per perseguire l'obiettivo, ha, per esempio, raccolto migliaia di firme contro la trasformazione dei consultori del Lazio in tribunali dell'inquisizione (legge Tarzia). Il sindaco Alemanno ascolterà anche queste cittadine o farà come la Polverini che non le ha neppure ricevute?
 
 
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[STAMPA] Ormai Milano è solo Macao. Fra minacce di sgombero e progetti di espansione

dario fo
 
Ci sono voluti 45 anni per vedere un’altra Palazzina Liberty, ma finalmente qualcosa di straordinario è accaduto. Vorrei avere duecento mani per applaudirvi!!! Noi eravamo 18mila. Continuate così… Il Comune deve aiutarvi!”. È arrivato addirittura il premio nobel Dario Fo, a portare il suo saluto compiaciuto agli “occupanti” della torre Galfa, che stanno monopolizzando le attenzioni dell’artworld “alternativo” con il progetto Macao. Che prosegue la sua attività con crescente fervore di artisti, creativi, associazioni culturali, ogni giorno impegnate in una variegata fase programmatica, tanto che si profila la possibilità di espandere l’occupazione ad un ulteriore piano del grattacielo.
 
Ad appena una settimana dal giorno dell’occupazione (5 maggio), a Macao – fantasma di cemento a due passi dal Pirellone, tra via Galvani e via Fara – crescono le attività di studenti e performer, fra assemblee, laboratori, concerti. nonostante il plauso stesso di molti esponenti del Comune di Milano, resta incombente però la “minaccia dello sgombero”. In tal senso, ricordando l’esperienza degli anni Settanta, Dario Fo ha ribadito ai giovani: “Anche a noi dicevano che dovevamo andarcene per evitare incidenti. Si tratta della solita scusa! E ce lo dicevano anche quelli della sinistra… perché davamo fastidio, portavamo via degli spazi a qualcuno. Ma voi non mollate, il Comune deve aiutarvi, deve capire che è possibile fare qualcosa di diverso in questo palazzo, che altrimenti è solo un catorcio morto, inabitabile e inutile”.
 
- Caterina Misuraca
 
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macaomacaomacaodario fo e macao
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DARIO FO PRESENTA: CHE ASPETTATE A BATTERCI LE MANI? BIMBI E RAGAZZI IN CONCERTO

Dario Fo presenta:

Che aspettate a batterci le mani?

 

Bimbi e ragazzi in concerto

 

Domenica 13 maggio 2012, ore 11

Palazzo Reale

Orchestra giovanile “Diego Valeri” di Campolongo Maggiore (VE)

Domenica 20 maggio 2012, ore 11

Palazzo Reale

Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia

Nucleo di Reggio Emilia

Sabato 26 maggio 2012, ore 21

Teatro degli Arcimboldi

Fondazione I Pomeriggi Musicali

FuturOrchestra con Ennio Morricone

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Trova le differenze

politici italiani

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Nella prima fila vedete le foto di alcuni onorevoli che popolano attualmente il nostro Parlamento.  SENATORI PDL E LEGA (DA SX A DX)
1- UMBERTO BOSSI
2- ALFONSO PAPA
3- ANTONIO D'ALì
4- CARLO VIZZINI
5- CESARE CURSI
6- COSIMO GALLO
7- GIULIO ANDREOTTI
8- GIUSEPPE CIARRAPICO
9- MARCELLO DELL'UTRI
10- ROBERTO CALDEROLI
 
Nella fila di sotto i candidati del Movimento 5 stelle alle recenti amministrative. CANDIDATI M5S (DA SX A DX)
1- ALESSANDRO FURNARI
2- CARLO COLOMBINI
3- DAVID BORRELLI
4- FEDERICO PIZZAROTTI
5- LUCA CERUTI
6- MARCO MAROCCO
7- PAOLO PUTTI
8- RICCARDO NUTI
9- ROBERTO CASTIGLION
10- ROBERTO FICO
 
Basta guardarli.
Non credo siano necessari commenti...
Buon fine settimana
Franca Rame
 
 
 
 
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DOPO 21 ANNI COSA E’ CAMBIATO NEL NOSTRO GOVERNO?

Forza GRILLO E GRILLINI!

Un bacio franca rame

DOPO 21 ANNI COSA E’ CAMBIATO NEL NOSTRO GOVERNO?

Parlamentari, andatevene a casa… non ne possiam più delle vostre facce! “Mangia pane a tradimento” come si dice in Lombardia!

1991 sabato 27 giugno - "Corriere della sera: Questa partitocrazia che anche mentre muore continua a produrre guasti, ha sbriciolato con anni di malgoverno lo Stato, ha dissestato le finanze pubbliche, dissanguato i nostri crediti, ha alimentato corruzione, ha messo in piedi un sistema di rapine che non ha eguali in alcuna democrazia dell'occidente". Ha creato una sovrastruttura di totale privilegio, e di autodifesa preventiva, che ha il suo culmine nel: "non luogo a procedere" cioè, l’immunità parlamentare per gli onorevoli deputati e senatori indiziati per reati d'ogni genere anche se colti con le mani nel sacco: "Io rubo ma guai a chi mi tocca!" E se "mi toccano" ecco che scatta immediatamente un’autodifesa smaccatamente corporativa a copertura dei malandrini del Parlamento e del Governo, minacce ai magistrati troppo solerti, ai giornalisti "impiccioni", una levata di scudi che mette in moto insabbiamenti, stralci, cancellazioni, archiviazioni, procedure dilazionatorie così da arrivare alla prescrizione di ogni reato… un ballo davvero grottesco del "NO-LI-ME-TANGERE!"

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SCENE DA UN FUNERALE di Marco Travaglio il Fatto Quotidiano di mercoledì 9 maggio 2012

 

Le interminabili esequie della Seconda Repubblica sono uno 
spettacolo impagabile, nel senso che non si paga nemmeno il biglietto: 
basta mettersi alla finestra e godersi lo spettacolo. 



Dopo averlo deriso per cinque anni, dal primo V-Day (25 aprile 2007) 
all’altroieri, ora tutti scoprono Beppe Grillo. Mentre destra, centro 
e sinistra si facevano le pippe sul grande centro, la questione 
settentrionale e quella meridionale, il voto moderato, il partito 
liquido e quello solido, il terzo polo, la sinistra radicale, il nuovo 
centrodestra nel solco del partito popolare europeo, il nuovo 
centrosinistra nel solco della socialdemocrazia blairiana o forse dei 
democrats clintoniani, la maggioranza ABC, il proporzionale corretto 
alla francese con recupero alla portoghese e il maggioritario corretto 
grappa con riporto alla Schifani, il premierato forte, il federalismo 
solidale, la separazione delle carriere, la fase 2, la crescita, le 
grandi riforme condivise secondo i moniti del Colle per arginare 
l’antipolitica, gli elettori fuggivano e Grillo li raccattava, 
riempiendo le piazze da Nord a Sud e piantando negli enti locali le 
prime bandierine del suo movimento. 



Ora che il medico legale, nelle urne funerarie, certifica la dipartita 
dei partiti, i politici e i commentatori al seguito non trovano le 
parole per descrivere quel che sta accadendo. 

Sentite Massimo Franco, estintore capo del Pompiere della Sera: “Il 
trionfo dei ‘grillini’ riflette una protesta trasversale che 
probabilmente pesca oltre i confini della sinistra. È il contenitore 
di un ‘no’ che... rispecchia confusamente, a volte con parole d’ordine 
irresponsabili, la voglia di spazzare via un sistema incapace di 
riformarsi”. 


Protesta? Un ‘no’ che rispecchia confusamente? Parole irresponsabili? 
Ma questo Franco ha mai seguito un’iniziativa del MovimeLe interminabili esequie della Seconda Repubblica sono uno 
spettacolo impagabile, nel senso che non si paga nemmeno il biglietto: 
basta mettersi alla finestra e godersi lo spettacolo. 

Dopo averlo deriso per cinque anni, dal primo V-Day (25 aprile 2007) 
all’altroieri, ora tutti scoprono Beppe Grillo. Mentre destra, centro 
e sinistra si facevano le pippe sul grande centro, la questione 
settentrionale e quella meridionale, il voto moderato, il partito 
liquido e quello solido, il terzo polo, la sinistra radicale, il nuovo 
centrodestra nel solco del partito popolare europeo, il nuovo 
centrosinistra nel solco della socialdemocrazia blairiana o forse dei 
democrats clintoniani, la maggioranza ABC, il proporzionale corretto 
alla francese con recupero alla portoghese e il maggioritario corretto 
grappa con riporto alla Schifani, il premierato forte, il federalismo 
solidale, la separazione delle carriere, la fase 2, la crescita, le 
grandi riforme condivise secondo i moniti del Colle per arginare 
l’antipolitica, gli elettori fuggivano e Grillo li raccattava, 
riempiendo le piazze da Nord a Sud e piantando negli enti locali le 
prime bandierine del suo movimento. 



Ora che il medico legale, nelle urne funerarie, certifica la dipartita 
dei partiti, i politici e i commentatori al seguito non trovano le 
parole per descrivere quel che sta accadendo. 

Sentite Massimo Franco, estintore capo del Pompiere della Sera: “Il 
trionfo dei ‘grillini’ riflette una protesta trasversale che 
probabilmente pesca oltre i confini della sinistra. È il contenitore 
di un ‘no’ che... rispecchia confusamente, a volte con parole d’ordine 
irresponsabili, la voglia di spazzare via un sistema incapace di 
riformarsi”. 
Protesta? Un ‘no’ che rispecchia confusamente? Parole irresponsabili? 
Ma questo Franco ha mai seguito un’iniziativa del Movimento 5 Stelle? 
Ha mai incontrato un candidato? 
S’è mai accorto che il nome di Grillo non è né nel simbolo né nelle 
liste del M5S? 
Ha mai letto il programma o lo confonde con le battute e le 
provocazioni di Grillo? 
Ci sa dire quali sarebbero i punti “irresponsabili”? 
E quando mai Franco e gli altri pompieri han dato degli 
“irresponsabili” a Culoflaccido B. e a Giuda Bossi quando facevano e 
dicevano quel che han fatto e detto per vent’anni? 



Anche i politici hanno capito tutto. Il Cainano, dal lettone di Putin, 
fa sapere che “l’esito elettorale è al di sopra delle mie previsioni”: 
forse pensava che, oltre a non votarlo, gli elettori lo menassero pure 
(per questo è espatriato). 

Alfano e Bersani dicono che è colpa di Monti che “doveva ascoltarci di 
più” (così menavano pure lui). 

Si risente persino Fitto, in una pausa dei suoi processi: “Il 
proporzionale, con un quadro già così disarticolato, renderebbe 
instabile il sistema, salterebbe la governabilità”. Parole che salgono 
dall’oltretomba. 

Cesa farfuglia di “fase due”, “rilancio dell’azione di governo”, 
“unire l’area dei moderati” (peraltro deserta), ma – si badi bene – 
“in forme nuove, garantendo le diverse specificità”. 

Verderami, retroscenista del Pompiere, sintetizza mirabilmente la 
vuotaggine del linguaggio di Palazzo: ammette – bontà sua – che “non 
c’è spazio per nuovi predellini”, osserva che “Bersani smonta la 
politica dei due forni” pur temendo che “la maionese possa impazzire”, 
e rivela che nel centrodestra “sembra prender corpo l’esigenza di 
aprire un cantiere”. Me cojoni, direbbero a Roma. 

Bondi, sempre lucido, chiede “unità nell’autonomia”. 
La Finocchiaro trova che “le elezioni anticipate si allontanano”, ma 
pure quelle non anticipate: di questo passo bisognerà rinviarle di una 
ventina d’anni. 

Napolitano l’ha presa bene. Siccome Grillo gli sta antipatico, dice 
che non ha vinto: “Di boom ricordo quello degli anni 60, altri non ne 
vedo”. Anzi, pietrificato a 40 anni fa, non li vuole vedere: “Le 
amministrative sono un test piuttosto circoscritto”. 

Ma sì, dai, non è successo niente. Andiamo a nanna sereni. Clio, 
passami la berretta da notte e stacca il telefono, ché quel Togliatti 
chiama sempre a mezzanotte. nto 5 Stelle? 
Ha mai incontrato un candidato? 
S’è mai accorto che il nome di Grillo non è né nel simbolo né nelle 
liste del M5S? 
Ha mai letto il programma o lo confonde con le battute e le 
provocazioni di Grillo? 
Ci sa dire quali sarebbero i punti “irresponsabili”? 
E quando mai Franco e gli altri pompieri han dato degli 
“irresponsabili” a Culoflaccido B. e a Giuda Bossi quando facevano e 
dicevano quel che han fatto e detto per vent’anni? 

Anche i politici hanno capito tutto.

Il Cainano, dal lettone di Putin, 
fa sapere che “l’esito elettorale è al di sopra delle mie previsioni”: 
forse pensava che, oltre a non votarlo, gli elettori lo menassero pure 
(per questo è espatriato). 

Alfano e Bersani dicono che è colpa di Monti che “doveva ascoltarci di 
più” (così menavano pure lui). 

Si risente persino Fitto, in una pausa dei suoi processi: “Il 
proporzionale, con un quadro già così disarticolato, renderebbe 
instabile il sistema, salterebbe la governabilità”. Parole che salgono 
dall’oltretomba. 

Cesa farfuglia di “fase due”, “rilancio dell’azione di governo”, 
“unire l’area dei moderati” (peraltro deserta), ma – si badi bene – 
“in forme nuove, garantendo le diverse specificità”. 

Verderami, retroscenista del Pompiere, sintetizza mirabilmente la 
vuotaggine del linguaggio di Palazzo: ammette – bontà sua – che “non 
c’è spazio per nuovi predellini”, osserva che “Bersani smonta la 
politica dei due forni” pur temendo che “la maionese possa impazzire”, 
e rivela che nel centrodestra “sembra prender corpo l’esigenza di 
aprire un cantiere”. Me cojoni, direbbero a Roma. 

Bondi, sempre lucido, chiede “unità nell’autonomia”. 
La Finocchiaro trova che “le elezioni anticipate si allontanano”, ma 
pure quelle non anticipate: di questo passo bisognerà rinviarle di una 
ventina d’anni. 

Napolitano l’ha presa bene. Siccome Grillo gli sta antipatico, dice 
che non ha vinto: “Di boom ricordo quello degli anni 60, altri non ne 
vedo”. Anzi, pietrificato a 40 anni fa, non li vuole vedere: “Le 
amministrative sono un test piuttosto circoscritto”. 

Ma sì, dai, non è successo niente. Andiamo a nanna sereni. Clio, 
passami la berretta da notte e stacca il telefono, ché quel Togliatti 
chiama sempre a mezzanotte. 

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[STAMPA] Russia: satira anti Putin censurata in teatri di San Pietroburgo

MOSCA, 24 APR – Una satira anti Putin frutto di una adattamento di un'opera del premio Nobel Dario Fo e' stata censurata in alcuni teatri di San Pietroburgo, citta' natale del premier e presidente eletto. Lo ha reso noto sul suo sito la troupe di Teatr.doc, una piccola compagnia moscovita di sperimentazione teatrale. Uno dei teatri, la casa della cultura Gaza, l'ha rifiutata come ''soggetto indesiderabile''.
 
Lo spettacolo e' liberamente tratto dall'Anonimo bicefalo e racconta quello che potrebbe accadere se meta' del cervello di Berlusconi fosse trapiantato in quello di Putin dopo un incidente. L'uomo forte del Paese viene preso di mira, tra l'altro, per il suo presunto abuso di Botox (nomignolo usato anche dagli internauti per indicare il premier), mentre la moglie Liudimila viene rappresentata in un monastero, sulla base di una vox populi smentita da una recente apparizione insieme al marito in occasione delle elezioni presidenziali.
 
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[STAMPA] Un'eccezionale visita guidata

Scritto da Marinella Chiorino   
Martedì 24 Aprile 2012 16:46

Il premio Nobel Dario Fo cicerone di sé stesso.

lazzi sberleffi dipintiUn'eccezionale visita guidataPalazzo Reale a Milano: per noi giornalisti l'anteprima della mostra "DARIO FO A MILANO-LAZZI SBERLEFFI DIPINTI" è prevista a mezzogiorno. Ma a mezzogiorno è ancora tutto in alto mare: i plasticoni che ricoprono il pavimento; ragazzi che sistemano i cartellini didascalici a lato di ogni quadro; altri ragazzi che vestono, con costumi di scena, i tanti manichini; operai che installano, martellando, le varie impalcature... io mi aggiro tra i saloni godendomi questa " anteprima dell'anteprima"... in solitaria!!!
 
E Dario? Lui se ne va in cortile dove improvvisa un interminabile monologo con brani tratti dai suoi capolavori teatrali: Ladri, manichini e donne nude; Isabella, tre caravelle e un cacciaballe; Claxson, trombette e pernacchi; morte accidentale di un anarchico; fabulazzo osceno; Sesso? Grazie, tanto per gradire; Coppia aperta, quasi spalancata; Tutta letto, casa e chiesa... la sua voce stentorea giunge, nitida, nell'attigua piazza del Duomo!!!
 
dario fo autoritrattoAlle 18.30 l'inaugurazione: stavolta gli invitati sono talmente tanti che gli immensi saloni sembrano rimpiccioliti!!! Dario, con straripante genialità, inizia a spiegare le sue opere pittoriche!Un'eccezionale visita guidata
 
Tuona contro le ingiustizie del mondo: torture, soprusi, violenze, maschilismo imperante, pedofilia, omofobia, antisemitismo... un vero e proprio spettacolo senza sipario e senza palcoscenico ma profondamente intenso e coinvolgente!!!
 
Informazioni: la mostra chiuuderà i battenti il 3 giugno; il lunedì è aperta dalle 14.30 alle 19.30; il martedì, il mercoldì, il venerdì e la domenica dalle 9.30 alle 19.30; il giovedì e il sabato dalle 9.30 alle 22.30; il più che esaustivo catalogo è delle Edizioni Gabriele Mazzotta; www.comune.milano.it/palazzoreale
 
fonte: iltitolo.it
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[STAMPA] Da Dario Fo e Franca Rame a Peter Brook. Eclap, un archivio digitale delle arti e dello spettacolo

dario fo e franca rameUn'opera presentata dalle Università di Firenze e Sapienza di Roma alla prima Conferenza internazionale sulle tecnologie in questo settore
 
Un milione di file in un 'click' tra video, immagini, audio e documenti di artisti come Dario Fo, Franca Rame, Peter Brook, Eduardo De Filippo, Martha Graham, Eugenio Barba, Umberto Eco, Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Sono i numeri e nomi del progetto Eclap (European Collected Library of Artistic Performance), www.eclap.eu, archivio digitale delle arti e dello spettacolo, presentato lunedì 7 maggio dalle Università di Firenze e Sapienza di Roma, durante la prima Conferenza internazionale sulle tecnologie per le arti dello spettacolo, in programma nel capoluogo toscano fino al 9 maggio.
 
L'archivio, tradotto in 21 lingue, contiene 50 anni di attività di Dario Fo e Franca Rame, testimonial dell'archivio, con le registrazioni, foto, note, disegni, dipinti, bozzetti, manifesti, copie di contratti, fatture, libri e articoli.
 
Il progetto è costato 3,4 milioni di euro ed è stato finanziato con risorse europee. Gli utenti saranno in grado di accedere gratuitamente a documenti, video esclusivi, immagini e testi relativi degli spettacoli che sono stati messi in rete anche grazie agli archivi di molte Università europee. L'architettura del sito internet e tutti gli aspetti tecnici sono stati curati dall'Ateneo di Firenze e in particolare dagli esperti della facoltà di ingegneria. "Nel primo anno - ha spiegato il professor Paolo Nesi, della facoltà di ingegneria fiorentina - abbiamo sviluppato il software, nel 2011 ci siamo impegnati sui contenuti e ora, nel 2012, per promuovere il sito e farlo funzionare in modo strutturato ci stiamo occupando della promozione".
 
"Siamo orgogliosi - ha detto Alberto Tesi, rettore di Firenze - di ospitare una manifestazione di questa portata nel capoluogo toscano, ricco di storia e grande patrimonio culturale. Tra gli obiettivi del progetto c'é proprio quello di salvare e conservare il grande patrimonio culturale che ci circonda, aumentando al contempo le competenze ed il coinvolgimento dei più importanti centri di ricerca europei sulle arti performative".
 
fonte: gonews.it
Anno: 

LEZIONE ITINERANTE DI DARIO FO A PALAZZO REALE - SABATO 12 E DOMENICA 13 MAGGIO

Il Maestro Dario Fo Sabato 12 e Domenica 13 maggio 2012, visto il grande successo di pubblico ripete eccezionalmente la sua performance itinerante negli spazi della mostra. 
Uno “spettacolo nello spettacolo”: il Premio Nobel accompagnerà i visitatori tra le opere della mostra animando le grandi “Tele Parlanti” dedicate alla satira contemporanea, per poi procedere nel lungo percorso dedicato alla Storia dell’arte e rievocando alcuni momenti fondamentali della sua straordinaria carriera artistica. Dario Fo darà vita ad uno spettacolo unico, fedele alla dimensione narrativa della sua pittura e del suo teatro.

Sabato 12 maggio alle ore 16:30
Domenica 13 maggio alle ore 16:30

 

Ingresso allo spettacolo senza maggiorazioni di sorta sul prezzo: 9,00 euro

 

Per informazioni: Ufficio Stampa Mazzotta - Stefano Sbarbaro - [email protected]

Anno: