Le migliori trenta buone notizie di Amnesty International sui diritti umani del 2007
24 gennaio: Siria / diritti dei migranti e dei rifugiati
Yassin Suleiman e suo padre, Akash Suleiman, due curdi espulsi dalla Norvegia in violazione delle norme internazionali e arrestati il 21 dicembre 2006 al loro arrivo in Siria, sono stati rilasciati a seguito di un'azione urgente di Amnesty International. Il loro arresto era, con ogni probabilità, collegato alla militanza di Yassin Suleiman nel Partito curdo democratico progressista, le cui attività non sono tollerate in Siria.
23 febbraio: Canada / “guerra al terrore”
La Corte suprema ha bocciato una legge che permetteva di tenere in carcere, senza processo, cittadini stranieri sospettati di terrorismo sulla base di informazioni raccolte dai servizi segreti.
9 marzo: Iran / rilasci
A seguito di un'azione urgente di Amnesty International, 31 delle 33 donne arrestate il 4 marzo 2007 nella capitale Tehran nel corso di una manifestazione per i diritti delle donne, sono state rilasciate.
29 marzo: Stati Uniti d'America / “guerra al terrore”
Bisher al-Rawi, un cittadino iracheno residente nel Regno Unito, catturato in Gambia nel novembre 2002, grazie a informazioni dei servizi di sicurezza britannici, consegnato ad agenti Usa e trasferito nel centro di detenzione di Guantánamo Bay, è stato rilasciato. Amnesty International chiedeva da quattro anni al governo inglese di premere sulle autorità Usa per ottenere un processo equo o il suo immediato rilascio.
5 aprile: Eritrea / diritti delle donne
Il governo ha messo al bando le mutilazioni genitali femminili. Il provvedimento 158/2007 prevede che "chiunque richieda, inciti o promuova la circoncisione femminile, mettendo a disposizione strumenti o in qualunque altro modo, o sia al corrente che una circoncisione femminile sia avvenuta o stia per avvenire e non ne informi prontamente le autorità competenti, sarà punito con una multa o il carcere".
12 aprile: Arabia Saudita / pena di morte
Una donna, conosciuta come "signorina S" o "la ragazza di Khamis Mushayt", condannata a morte nel 2005 per aver ucciso un uomo che la ricattava, è stata perdonata dalla famiglia della vittima. In base alla legge islamica la famiglia di una persona uccisa può perdonare l'assassino, con o senza un risarcimento in denaro.
18 aprile: Stati Uniti d'America / prigionieri di coscienza
Agustin Aguayo, obiettore di coscienza adottato da Amnesty International, è stato rilasciato da una prigione militare Usa situata in Germania. Un mese prima, era stato condannato a otto mesi per aver rifiutato di prendere parte alla guerra in Iraq.
2 maggio: Sudan / giustizia internazionale
Il Tribunale penale internazionale ha emesso due ordini di cattura per altrettanti cittadini sudanesi accusati di 51 distinti crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi nel Darfur. Si tratta dell'attuale ministro per gli Affari umanitari, Ahmad Harun, e del leader delle milizie janjawid, Ali Muhamad Ali Abdelrahman.
3 maggio: Bulgaria / diritto d'asilo
Rispondendo alle pressioni dei soci di Amnesty International, la Corte d'appello di Varna ha deciso che Annadurly Khadzhiev, cittadino del Turkmenistan, non potrà essere estradato nel suo paese. Khadzhiev è il leader del gruppo di opposizione in esilio "Watan". A febbraio le autorità turkmene avevano chiesto la sua estradizione a quelle bulgare. Amnesty International aveva lanciato un'azione urgente evidenziando il rischio che, se la richiesta fosse stata accolta, l'oppositore avrebbe potuto essere torturato e condannato al termine di un processo iniquo.
14 maggio: Israele / detenzione amministrativa
Ahmad Abu Haniya, un cittadino palestinese il cui caso era seguito da Amnesty International, è stato rilasciato dopo aver trascorso due anni in detenzione amministrativa. Era stato arrestato il 18 maggio 2005 a un posto di blocco, mentre si recava al lavoro al Centro per l'informazione alternativa, un’associazione israelo-palestinese che ha sede a Gerusalemme. Ahmad Abu Haniya è rimasto in detenzione amministrativa, senza accusa né processo, perché considerato dalle autorità israeliane “un pericolo per la sicurezza della regione”, prima nella prigione militare di Ofer in Cisgiordania, poi in quella di Ketziot, nel sud di Israele.
30 maggio: Bosnia / giustizia internazionale
Zdravko Tolimir, ufficiale serbo bosniaco incriminato per genocidio e altri crimini commessi nella città bosniaca di Srebrenica nel 1995, è stato arrestato in Bosnia Erzegovina e trasferito al Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia. Tolimir è accusato dell'uccisione di oltre 7000 abitanti di Srebrenica, della deportazione di migliaia di civili dai villaggi bosniaci e dell'esecuzione sommaria di prigionieri bosniaci catturati dai militari serbi. Amnesty International sollecitava da tempo il suo arresto.
8 giugno: Ruanda / pena di morte
Il parlamento ha abolito la pena di morte con 45 voti a favore e 5 contrari. Il provvedimento consentirà, tra l'altro, di processare persone accusate del genocidio del 1994 e residenti all'estero, la cui richiesta di estradizione veniva rifiutata proprio a causa della presenza della pena di morte nell'ordinamento del paese africano.
8 giugno: Viet Nam / prigionieri di coscienza
Nguyen Vu Binh, cyberdissidente adottato da Amnesty International come prigioniero di coscienza, è stato rimesso in libertà. Era stato arrestato nel 2002 e condannato per "spionaggio" a sette anni di carcere, per aver pubblicato su Internet articoli sulla democrazia e aver scambiato mail con esponenti dell'opposizione in esilio.
12 giugno: Sierra Leone / diritti delle donne
Il parlamento ha approvato una legge che mette al bando la violenza domestica e tutela i diritti delle donne in materia di eredità e di registrazione dei matrimoni tradizionali.
21 giugno: Federazione russa / giustizia internazionale
La Corte europea dei diritti umani ha condannato la Russia per violazione degli articoli 2, 3, 5 e 13 della Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in relazione al caso di Zura Bitiyeva, una nota attivista per i diritti umani, assassinata in Cecenia il 21 maggio 2003. Amnesty International si era occupata del suo caso già nel 2000, quando la donna era stata imprigionata in un centro di detenzione di Chernokozovo. È stata assassinata, con ogni probabilità, perché, tornata in libertà, si era rivolta allo stesso organo di giustizia internazionale, denunciando l'illegalità e le condizioni inumane della propria detenzione.
27 giugno: Consiglio d'Europa / “guerra al terrore”
L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha adottato la risoluzione e la raccomandazione su "detenzioni segrete e trasferimenti illegali di prigionieri che coinvolgono gli Stati membri del Consiglio d'Europa", presentate dal senatore Dick Marty.
29 giugno: Uzbekistan / pena di morte
La Camera alta del parlamento ha approvato un emendamento costituzionale che abolisce la pena di morte.
2 luglio: Italia / diritti dei migranti e dei rifugiati
Una direttiva emessa dal ministero dell'Interno, sollecitata dalla campagna "Invisibili" della Sezione Italiana di Amnesty International, introduce la presunzione di minore età in caso di incertezza nella determinazione dell'età di un migrante giunto alla frontiera italiana. La legge italiana prevede il divieto di espulsione per i migranti minorenni.
24 luglio: Libia / pena di morte
Sei operatori sanitari bulgari, arrestati nel 1999 e condannati due volte a morte con l'accusa di aver contagiato col virus dell'Hiv oltre 400 bambini degenti in un ospedale libico, sono stati rimessi in libertà al rientro in Bulgaria. Una settimana prima, i sei avevano ottenuto la commutazione della condanna a morte in ergastolo. Un successivo accordo tra Libia e Bulgaria, sotto gli auspici dell'Unione europea, aveva consentito il loro trasferimento in patria. Amnesty International aveva seguito il loro caso sin dall'arresto.
11 agosto: Cuba / prigionieri di coscienza
Francisco Chaviano, prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International, è stato rilasciato. Era stato arrestato nel 1994, quando presiedeva il Consiglio nazionale cubano per i diritti umani e condannato a 15 anni di carcere per aver rivelato "segreti riguardanti la sicurezza dello Stato".
12 settembre: Iraq / rilasci
Tre attivisti turchi, aderenti a "Ozgur-Der", un'associazione per i diritti alla libertà di pensiero e di educazione, sono stati rilasciati e hanno fatto rientro in Turchia. Metin Demir, Mustafa Egilli e Hasip Yokus, erano stati arrestati nel giugno 2006 dai servizi segreti curdo iracheni. Accusati di spionaggio, erano stati torturati e tenuti in isolamento per lunghi periodi di tempo. Amnesty International aveva lanciato appelli in loro favore.
25 settembre: Italia / pena di morte
Amnesty Italia ha espresso grande soddisfazione per il voto con cui il parlamento ha eliminato dalla Costituzione la possibilità di reintrodurre la pena di morte in Italia. La modifica dell'articolo 27 della Costituzione completa anche formalmente il cammino abolizionista del nostro paese, escludendo una reintroduzione della pena di morte mediante una legge ordinaria.
1° ottobre: Stati Uniti d'America / “guerra al terrore”
Mohamed Ali Mohamed Nasser, cittadino yemenita, è stato rilasciato dal centro di detenzione di Guantánamo Bay e ha fatto rientro nel suo paese di origine. Arrestato in Pakistan alla fine del 2001, era stato trasferito alla base navale Usa all'inizio del 2002. Dichiarato "rilasciabile" già un anno fa, è rimasto in prigione per altri 12 mesi.
17 ottobre: Mali / pena di morte
Il governo ha presentato al parlamento un disegno di legge che abolisce la pena di morte. Il presidente Amadou Toumani Tourè, in un passaggio relativo a questa iniziativa all'interno di un suo discorso alla Nazione, ha fatto riferimento ai valori di umanità, compassione, perdono e clemenza.
23 ottobre: Consiglio d’Europa / giustizia internazionale
Il 23 ottobre 2007 Cipro ha ratificato la Convenzione europea sull'azione contro la tratta di esseri umani. Questa ratifica consente a oltre due anni dalla sua adozione l'entrata in vigore della Convenzione. L'Italia l'ha firmata nel giugno 2005 ma non l'ha ancora ratificata. Amnesty Italia continua a sollecitare questa ratifica.
24 ottobre: Myanmar / prigionieri di coscienza
U Paik To, leader della Lega nazionale per la democrazia, il principale partito di opposizione del paese, è stato rilasciato. Era stato arrestato il 25 settembre nella città di Pakokku, dove erano state organizzate le prime manifestazioni di protesta represse nel sangue dalla giunta militare. Amnesty International aveva lanciato un'azione urgente chiedendo la sua scarcerazione.
9 novembre: Messico / prigionieri di coscienza
Magdalena Garcia Duran, prigioniera di coscienza adottata da Amnesty International, è stata scarcerata dopo 18 mesi di carcere. Era stata arrestata il 4 maggio 2006 a San Salvador Atenco, insieme ad altre 206 persone, quando oltre 3000 agenti di polizia posero fine a una serie di manifestazioni promosse dal Fronte dei popoli in difesa della terra. Incriminata per sequestro di persona e attentato alle vie di comunicazione, è rimasta un anno e mezzo in carcere prima di essere scagionata da ogni accusa.
13 novembre: Repubblica Ceca / discriminazione
La Corte europea dei diritti umani ha concluso che la Repubblica Ceca ha discriminato le bambine e i bambini Rom assegnandoli, a causa delle loro origini, a scuole speciali per alunni con difficoltà di apprendimento. Il caso riguarda 18 bambine e bambini Rom della città di Ostrava che, tra il 1998 e il 1999, erano stati assegnati a scuole speciali sulla base di test inattendibili e pregiudicati dalla valutazione sulla loro origine. La Corte europea ha stabilito che la Repubblica Ceca ha violato l'art. 14 (divieto di discriminazione) in connessione con l'art. 2 (diritto all'istruzione) della Convenzione europea dei diritti umani.
6 dicembre: Stati Uniti d'America / pena di morte
Anche l'ultima esecuzione prevista nel 2007, quella del quasi settantenne Tommy Arthur in Alabama, è stata sospesa in attesa della decisione della Corte suprema federale, attesa nella primavera del 2008, sulla possibile incostituzionalità del metodo dell'iniezione di veleno. Da quando la Corte suprema federale ha deciso di occuparsi della questione, negli Usa è in vigore una sorta di moratoria di fatto. L'ultima esecuzione ha avuto luogo il 25 settembre.
18 dicembre: Nazioni Unite / pena di morte
Con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astensioni, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per una moratoria sulle esecuzioni capitali.
19.12.2007