presentato da Franca Rame un disegno di legge sulle sanzioni per le aziende che praticano pubblicita’ ingannevole

DISEGNO DI LEGGE  
 
di iniziativa della senatrice Franca Rame  
 
Nuove norme in materia di sanzioni per le aziende che praticano pubblicita’ ingannevole
 COLLEGHI SENATORI. - Alla luce anche delle recenti dichiarazioni del Presidente dell'Antitrust, contenute nella relazione annuale 2007 dell'Autorità, si rende necessario uniformare al resto d’Europa la legislazione riguardante la normativa Antitrust.
 In particolare sulla pubblicità ingannevole (Codice del Consumo - Decreto Legislativo 2005/206) in quanto notevoli sono le differenze con gli altri paesi (Europei e non) molto più severi del nostro.
 Il Codice del Consumo ha come limite di sanzione pecuniaria 100.000 Euro, mentre altri paesi come ad esempio la Francia la sanzione va in proporzione alla somma spesa dalla compagnia per la pubblicità in oggetto e questo limite previsto nel nostro ordinamento di fatto non c'è. Sempre in Francia, di recente, al Gruppo di grande distribuzione Carrefour sono stati richiesti diversi milioni di euro di sanzione amministrativa per pubblicità ingannevole.
 Inoltre, in Italia nella stragrande maggioranza dei casi le sanzioni dell'Antitrust per pubblicità ingannevole non arrivano quasi mai a quella cifra (massimo 100.000 Euro).
 Anche quando la sanzione arriva al limite massimo previsto dal Codice del Consumo questo non disincentiva le aziende, che anzi invece sono molto spesso recidive (vedasi ad esempio Telecom Italia). I vantaggi che ne traggono dalla pubblicazione del messaggio ingannevole sono, infatti, maggiori rispetto al rischio di un eventuale sanzione il cui importo è sempre irrisorio rispetto al fatturato della grande azienda.
 Cosa sono 100.000 Euro per un'azienda che ha un ritorno di diversi milioni o miliardi di Euro da una specifica campagna pubblicitaria?
 Lo stesso Presidente dell'Antitrust ha chiesto un intervento in tal senso al legislatore:
 (stralcio della presentazione relazione annuale antitrust a Montecitorio del 26 giugno 2007 - pubblicità ingannevole) […] “Nei mercati più ricchi la sanzione pecuniaria non si dimostra efficace. Potrebbero essere utili rimedi come la rettifica pubblica del messaggio volta ad amplificare la risonanza delle pronunce dell’Autorità, con maggiore deterrenza nei confronti delle imprese attente all’effetto reputazionale. Chiederemo anche al Parlamento di poter intervenire d’ufficio e di commisurare le sanzioni al fatturato aziendale o, come accade in Francia, in proporzione al costo della campagna pubblicitaria”.
 Il presente ddl intende fare proprie le preoccupazioni dell’Autorità antitrust ed propone l’introduzione di nuove sanzioni che generino un effetto deterrente nei confronti delle campagne pubblicitarie ingannevoli ai danni del cittadino.
 Si propone, quindi, una modifica al D. Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, recante il “Codice del consumo, a norma dell'articolo 7 della L. 29 luglio 2003, n. 229”. Le modifiche proposte vanno ad operare sull’articolo 26 – Tutela amministrativa e giurisdizionale – e intendono rapportare la sanzione comminata dall’autorità al costo della campagna pubblicitaria, incrementando quindi il limite massimo della sanzione attualmente previsto e rendendo di fatto vani gli effetti di una campagna pubblicitaria ingannevole. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 Art. 1.
 Il comma 7 dell’articolo 26 del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, Codice del consumo, a norma dell'articolo 7 della L. 29 luglio 2003, n. 229 è sostituito dal seguente:
 “7. Con la decisione che accoglie il ricorso l’Autorità dispone inoltre l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria rapportata al costo della campagna pubblicitaria, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. Nel caso dei messaggi pubblicitari ingannevoli di cui agli articoli 24 e 25 la sanzione è inoltre rapportata al danno stimato a carico dei consumatori. L’Autorità può disporre inoltre la rettifica pubblica del messaggio a carico del soggetto sanzionato.
  

 
 

 

 

 
 
Sen. Franca Rame
 


INTERVENTO DI FRANCA RAME AL CONVEGNO DI SIENA SULLA SCLEROSI MULTIPLA

La S.M. è una delle tante malattie neurologiche degenerative. Oggi  sono in grande aumento e coinvolgono 50 milioni di europei su 466 milioni di cittadini (10 per cento). Il costo totale delle malattie neurologiche è di 130 miliardi di euro in Europa, per un costo pro capite di € 2.600 all’anno.  Questa è solo la punta dell’iceberg della spesa: bisogna pensare all’ assistenza domiciliare dei familiari: badanti, assistenti, spesa farmaceutica privata, giornate lavorative perse ecc.. Le famiglie vengono lasciate senza sostegno e sono le fasce “economicamente disagiate”, quelle impossibilitate a frequentare i grandi centri medici privati, che subiscono maggiormente la malattia. 

Ecco il testo della lettera letta da Franca al convegno tenuto il 9 luglio a Siena, sulla lotta alla sclerosi multipla. 

 

 

Sono una ragazza di 30 anni, vivo in provincia di Venezia e da sei anni sono ammalata di Sclerosi Multipla. 

Ti scrivo perché da quando mi sono ammalata mi sono vista catapultare in un mondo che è assurdo e solo ora dopo 6 anni, sento la forza e la necessità di provare a farmi sentire… Ora che ho accettato mio malgrado la malattia e che il mio carattere è tornato  quello di una volta, vorrei che le persone conoscessero questo Mondo fatto di tante realtà purtroppo tristi… le nostre malattie ci consumano tante energie e forze, ma questo Mondo rimane indifferente, silenzioso troppo… 

I nostri pianti, le umiliazione che ci vengono inflitte ci tolgono dignità… e un po’ alla volta ci viene da pensare che noi non abbiamo diritto a nulla e che quello che ci viene dato è un dono di Dio… 

Raccontare tutta la mia storia via lettera sarebbe troppo lunga, ma vedrò di scrivere il necessario perché ci mi possa aiutare a farci sentire…  Prima di ammalarmi lavoravo in uno studio dentistico come assistente alla poltrona, ma ovviamente da quando c’è anche lei, la malattia, ho dovuto e sottolineo  dovuto lasciare (le mie mani non funzionano bene, ed è impensabile per me stare in piedi un’ora… si provi ad immaginare 8 ore!!!). 

Da quando nel Giugno del 2000 è cominciata questa mia nuova vita, ho visto ahimé tanti ospedali e tanti dottori… e stare male e sentire questa sensazione strana che cammina nel tuo corpo e che tu non capisci e non sai come spiegare… 

Nel primo ospedale in cui sono stata si metteva in dubbio quello che io dicevo!!! In 15 giorni non mi hanno fatto una risonanza e per fortuna che ero nel settore e tramite il mio datore di lavoro sono andata in un altro ospedale dove mi hanno fatto subito le risonanze e dopo i risultati sono stata ricoverata. Immediatamente   accertamenti e cure in Agosto… ho dovuto aspettare tre mesi, vi rendete conto?! 

Un passo di rito sono le visite di invalidità. Il motivo per cui ho presentato domanda è che volevo entrare nelle famose liste speciali di collocamento. La prima visita d’invalidità l’ho fatta nel 2001 e mi hanno riconosciuto il punteggio di 60%,e cosi con questo punteggio sono entrata nella famosa lista!!! Nel 2002 ho fatto domanda di aggravamento e mi hanno ricociuto il 75%… 

 Facendola breve in 4 anni e mezzo che sono iscritta a questa lista sono stata chiamata 304 volte per posti lontanissimi da dove abito. 

Causa malattia ho problemi alla vescica e lunghi viaggi non posso farli. Sempre causa malattia ho problemi agli occhi e non posso guidare e poi non posso permettermi né di comprarmi una macchina né di mantenerla… quindi ho dovuto rinunciare. 

In pratica ho lavorato solo 11 mesi nel mio vecchio posto di lavoro per sostituire una mia ex collega che era in maternità… ma sempre perchè io mi sono fatta avanti, e comunque mi è sembrata una cosa fatta perché gli facevo pena. 

Grazie ai miei genitori che oltre a seguire me nei mie ricoveri e visite seguivano pure la burocrazia… e cosi via altre visite e altre commissioni e grazie a queste visite sono riuscita ad avere una pensione di inabilita al lavoro di €420.00 circa mensili. Ma tutte queste visite comportano che ogni tre anni devo fare una visita di revisione per vedere se sono migliorata. Magari! La mia è una malattia progressiva non  regressiva…ma del resto pure i bambini down ogni tre anni devono presentarsi alla visita di revisione. 

Ma vi rendete conto!!??? 

E mi creda, ogni volta che si va a queste visite per me è molto umiliante, sembra di andare a chiedere la carità, hai di fronte dottori sempre diversi che a fatica ti guardano in faccia, e se ti guardano lo fanno dall’alto al basso e tu ti senti piccola piccola… E poi ti fanno domande a cui tu resti un po’ interedetta perché non sai cosa voglia dire. 

Non capisci. 

Oppure domande del tipo perché non guidi? Perché non ti compri una macchina? Ascolti musica? Pensi di sposarti? 

Queste le capisci eccome… e sono domande che fanno male. Molto male. Esci chiedendoti: sono io che non capisco, fraintendo…forse sono io sbagliata…e via cosi. 

Vivo sola da settembre. Io e i miei genitori abbiamo cambiato casa, ora abitiamo al piano terra e abbiamo 2 appartamenti comunicanti. 

Da un anno circa ho cominciato tramite l’Ulss un Tirocinio di formazione dove prendo €130.00 mensili per fare 24 ore settimanali… Una volta questa cosa si chiamava sfruttamento ed era illegale, ora con la scusa di occupare il tempo a un invalido è diventato legale!!! 

Quindi io a fine mese vengo a prendere €550.00 con i quali mi pago le bollette, il mangiare e pure alcune medicine… eh già, altro tasto dolente di questo nostro Mondo! Al mese di medicine spendo €76.00 purtroppo 2 farmaci che prendo abitualmente uno da due anni l’altro da uno, me li devo pagare perché non sono riconosciuti per la sclerosi multipla. Un altro farmaco l’ Uraplax che serve per la vescica e costa € 25.00 a scatola  a me ne servivano due scatole al mese. Al momento non lo uso più ma in compenso vado ogni 6 mesi a fare un interventino alla vescica. 

E poi c’è il Mantadan che serve per la stanchezza fisica e costa €7.00 a scatola e a me servono tre scatole al mese. 

Pensa che un farmaco che usavo lo scorso anno per la vescica perché diventasse di fascia “A” anche per la sclerosi sono passati 9 anni e intanto la proposta passava dai senatori ai deputati… e chi come me ne aveva bisogno pagava!!! 

Io mi chiedo come delle persone che non hanno i nostri problemi possono permettersi di decidere su cosa noi abbiamo bisogno… Ad esempio la legge 5 Febbraio 1992, n 104”legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicapate” una delle tante cose a cui serve, è che dà la possibilità alla persona che è stata dichiarata invalida o a un famigliare di usufruire di tre giorni al mese retribuiti per salute, o per accompagnare l’invalido a visite/ day ospital…e va più o meno bene perché con questa legge si da per scontato che una persona invalida che occupa un posto di lavoro non abbia bisogno di essere accompagnato!!! Non è cosi perché io anche se dovessi avere un lavoro, per certi esami e per i day ospital ho bisogno di essere accompagnata e pure che mi vengano a prendere… quindi mia mamma o mio papà (sempre se io lavorassi) dovrebbero prendersi un giorno di permesso che non è retribuito alla stessa maniera, e non finisce mica qui nel caso la persona invalida fosse ricoverata e mettiamo caso avesse bisogno di assistenza ciccia non vale!!!?? 

Penso che al ministero della Salute sarebbe giusto che ci  fossero i diretti interessati (e per diretti interessati intendo chi fa parte di questo nostro Mondo) non chi ci studia. Ni nostri bisogni. 

La sclerosi Multipla è una malattia strana… la gente non la conosce, e chi la studia ha difficoltà nel capirla. Chi ci convive impara a conviverci e posso dire che se la gente non sa della tua malattia,  a fatica dice di me che sono ammalata. 

Il fatto di camminare a fatica varia, va un po’ meglio a volte peggio, ma chi mi vede non sa che mi faccio due cateteri al giorno, che devo stare attente alle cose calde perché non ho sensibilità a parte sulla testa per fare il bagno io uso un acqua che va dai 40° ai 45°, che faccio fatica a vedere non lo capiscono. Dicono mettiti gli occhiali, ma non servirebbero… perché sono gli stimoli nervosi che non arrivano o arrivano tardi, credetemi è pesante sapere che la gente pensa di te che fai finta, che stai bene e invece tu vivi un sacco di disagi, dolori, formicoli, vari tipi di impacci motori… e ci si arrangia. “di necessità si fa virtù”. 

Ti ringrazio della tua attenzione… mi auguro di avere il tuo aiuto per far sentire la mia voce. 

Un abbraccio

Argomento: 

RESOCONTO FONDI SOTTOSCRIZIONE URANIO IMPOVERITO

 Cari Amici, grazie per il vostro impegno nella raccolta dei fondi, per la vostra generosità e per aver combattuto questa battaglia, non ancora terminata, assieme a noi!
Ecco un primo resoconto dell'impiego dei fondi raccolti stilato dall'Osservatorio Militare, ripulito dai nomi e dai riferimenti personali. Se qualcuno  volesse maggiori dettagli, può contattare liberamente l'ufficio: [email protected]

 
  GRAZIE!!!
Ad oggi le risorse messe a disposizione dalla sottoscrizione aperta sul blog di Franca Rame sono: 
-20.000 € donati personalmente dalla Senatrice; 
-6.000 € provenienti dalla raccolta fondi attraverso conto corrente intestato Rame - Nao;
-3.500 € provenienti dal cc. Dell’Osservatorio Militari. 
- rimane sul conto corrente della sottoscrizione un fondo di € 868, 75   
totale fondi raccolti: 30.368,75 
Sono stati così distribuiti: 
 
1) SPESE PER FUNERALI E LAPIDI: TOTALE  3.700 €
 -n. 2 Lapidi 3.000 € 
-contributo per  funerale 700€;
 2) SPESE PER SUPPORTO ALLE CAUSE INSTAURATE:  TOTALE € 22.000 
-n. 8 contributi unificati da  1.100 €  cadauno,
 sono stati impegnati 8.800 per iscrivere al ruolo otto cause. Il contributo unificato è una sorta di bollo con costi variabili secondo il tipo di causa da instaurare e si paga perché la causa “inizi”. Nel caso di questi soldati ammalati o famiglie di defunti, si tratta di una causa risacitoria per ottenere il riconoscimento dei danni subiti nei confronti dello stato maggiore della Difesa . 
N.B. L’avvocato che segue queste cause, percepirà la parcella solo a conclusione del procedimento e solo se andrà a buon fine (eccetto il contributo unificato, che è una vera e propria tassa, come ad esempio il bollo dell’auto). 
-Sempre per questo processo, per alcuni militari è stato necessario far redigere una perizia da un consulente tecnico, detto di parte , per un totale di 12.200 € 

-In due casi sono stati individuati i requisiti per tentare di accedere ai fondi stanziati dalla finanziaria per le vittime dell’uranio, le spese legali per la notifica degli atti ammontano a 1000 € 
3) SPESE PER SOSTEGNO A FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ TOTALE €  1.000   
4) SPESE PER INIZIATIVE DI INFORMAZIONE: TOTALE € 1.500 
 - Cartoline informative e commemorative in distribuzione per le raccolte fondi 1.500€; 

Totale fondi conferiti all’osservatorio: 29.500 € 
Totale fondi assegnati:   28.200 € 
Totale fondi ancora disponibili (conferiti ad osservatorio 1.300+deposito conto corrente 868.75):2.168,75 €
 
 Roma 23 luglio ’07 

 
 
 Il Resp. del Comp. Difesa 
Domenico Leggiero 

Argomento: 

L’inquinamento ambientale ed il cibo

Di Antonietta M. Gatti

 Laboratorio dei Biomateraili

 Dipartimento di Neuroscienze

 Università di Modena e Reggio Emilia - Italia

La Comunità Europea ha deciso: la pubblicità degli alimenti non può essere ingannevole e le etichette non hanno il permesso di riportare caratteristiche del prodotto che non possano essere provate scientificamente. Insomma, ciò che vedremo sulla confezione corrisponderà a ciò che abbiamo acquistato e rinunceremo così a sognare di perdere qualche chilo che ci sta scomodo, a ripopolare una testa pelata con una chioma degna di Berenice, a correre come un maratoneta etiope e chissà a che altro. Niente sogni ma, in compenso, più tutela.

 Basta con gl’inganni, dunque, e tutti sulla strada della più assoluta modernità, però “i sapori di una volta” non si trovano più, almeno non nei cibi sciorinati sugli scaffali e nei frigoriferi del supermercato. Un bel giorno la scienza ha sentenziato che questi “sapori di una volta” erano legati ad alimenti che non offrivano garanzie d’igiene e la distribuzione si è accorta che conservare questi sapori era incompatibile con le nuove esigenze di conservazione, di trasporto e, perché no?, di estetica. Dunque, via i batteri, via la frutta (prendendo la frutta solo per fare un esempio) che marciva dopo due giorni e che, magari, era abitata da un verme, e porta spalancata ai frigoriferi che prolungano con accanimento la vita, magari in coma profondo, dei vegetali, ai trattamenti a caldo, come per le arance, che distruggono sapore e vitamine, alle immersioni nelle camere a gas per controllare la maturazione, alle lacche e, ancora sul campo diventato quasi la prima sezione di una catena di montaggio, a concimi chimici e pesticidi in quantità. Pesche ed albicocche avranno pure il sapore e la consistenza di patate crude e avranno un valore alimentare un po’ miserello, ma saranno asettiche e indistruttibili. Per le vitamine? Ci sono le farmacie apposta.

 Il rapporto con il cibo, almeno nei paesi in qualche modo privilegiati, diventa sempre più estremo e conflittuale: se da una parte ci sono gli appassionati del cibo “spazzatura”, quelli di scuola fast food che divorano tutto ciò che solletica il loro palato indipendentemente da che cosa questa roba sia, dall’altra crescono i sospettosi, quelli che non si fidano di nulla e di nessuno. Del resto, è inutile negare che “ci scaviamo la fossa con i denti”, almeno in certi casi, e che esistono patologie la cui origine alimentare è chiara o, per lo meno, fortemente sospettabile. Prendiamo, ad esempio, le allergie verso alcuni cibi, allergie che oggi interessano una quantità non solo enorme, ma crescente, di bambini. E la celiachia, cioè l’intolleranza al glutine di  frumento e di altri cereali? Perché da noi in Italia è in aumento? E il morbo di Crohn, una malattia dell’intestino che ora si presenta sempre più spesso ed in pazienti sempre più giovani?

 Oggi che il mondo è diventato così piccolo e che il mercato globale ci mette in tavola alimenti che in poche ore hanno percorso migliaia di chilometri, è inevitabile ritrovarsi a mangiare con questi sostanze appartenenti ad altri sistemi produttivi dove le garanzie non sono quelle della Comunità Europea. Pericoloso? Chissà.

 Però anche da noi di tanto in tanto si perde il controllo della situazione. Prendiamo, ad esempio, l’encefalopatia spongiforme bovina, quella condizione chiamata familiarmente mucca pazza, o la scrapie, un’affezione molto simile che colpisce gli ovini. Si tratta di malattie neurologiche veterinarie di cui si sospetta una trasmissibilità all’uomo sotto forma di sindrome di Creutzfeld-Jacobs. Negli anni Novanta ne partì dall’Inghilterra una vera e propria epidemia negli animali e questo indusse i legislatori a proibire l’uso dei visceri e del midollo osseo di quel bestiame, il che produsse un certo cambiamento nelle abitudini alimentari e il dissesto di un po’ di allevatori e macellai. Allora il consumatore cominciò davvero a chiedersi, magari un po’ nevrotizzando la situazione, se un cibo potesse nascondere insidie, per di più gravissime, per la salute.

 Eliminata la farina animale (forse con qualche additivo non propriamente dei migliori) dalla dieta di quel bestiame diventato d’improvviso pericoloso, ecco che l’incidenza della patologia è andata drasticamente diminuendo, frattaglie e bistecche con l’osso sono ritornate legali ed appetite, e media e pubblico hanno perduto interesse all’argomento, anche se l’argomento non è affatto chiuso e qualcosa ci sarebbe ancora da dire. Comunque, questo ha fatto capire che se si alimenta un animale con cibo scadente, l’animale che diventa cibo sarà cibo scadente a sua volta se non addirittura tossico. E se noi, noi uomini, intendo, mangiamo cibo scadente?

 Al momento i media stanno forse stimando meno del dovuto il problema dell’influenza aviaria che sta colpendo i polli del sud-est asiatico, ma che sta arrivando anche da noi. Polli morti per malattia ce ne sono sempre stati, ma ora sembra che esista la possibilità di un passaggio di specie, il che significa che mangiare un pollo ammalato potrebbe comportare la trasmissione di una patologia che in più di un caso è stata letale.

 Quanto a possibili cure, il fatto è che non ci sono farmaci per quelle patologie nuove e che i farmaci attualmente sul mercato sono solo dei sintomatici senza reale efficacia contro questi agenti patogeni così poco conosciuti. 

 E allora, quando il consumatore sta di fronte ai banchi dei supermercato resta perplesso ed esita prima di stendere la mano ed acchiappare un prodotto. La scienza non ci dice nulla o, almeno, non ci convince, e la conseguenza è che le scelte vengono fatte emotivamente, con il rischio di distruggere o, comunque, modificare un’economia ed un mercato senza ricavarne alcun beneficio.

 Altro problema è quello dei concimi chimici e dei pesticidi, usati con enorme liberalità per aumentare la produzione e per evitare che batteri o insetti intacchino il prodotto ma che sono tutt’altro che innocui per l’uomo. Chi non accetta quei prodotti, si rivolga al biologico che, però, ha costi superiori e una varietà minore di scelta.

 Ma, come ho detto e come tutti sappiamo, in un mercato globale ortaggi e frutta possono provenire da tutto il mondo. Ecco che allora li riceviamo trattati con pesticidi che nel nostro continente sono stati messi fuorilegge da molti anni. Ecco che questi prodotti ce li ritroviamo messi in vendita senza i controlli specifici per quelle sostanze, come è ovvio che si faccia per sostanze ormai obsolete.

E c’è un’altra preoccupazione che si sta facendo strada. Non è un mistero che l’uomo si sta ammalando con frequenza crescente per l’inquinamento dell’ambiente in cui vive, ma come reagiscono a tutto ciò animali e vegetali materie prime?

 Inquinamenti ambientali creati da combustioni ad alta temperatura come fonderie, inceneritori o motori a scoppio possono sicuramente aggredire frutta e verdura che può a sua volta trasferire questa contaminazione all’uomo ed agli animali. Mangiando frutta e verdura globalizzate possiamo mangiare inquinamenti di altri paesi dove non esistono le nostre stesse leggi. Ad esempio, mangiando i pomodori cinesi in scatola (già abbondantemente sul mercato) si possono ingerire i pesticidi degli anni 50 che da noi sono vietati. Oppure mangiando pesce egiziano possiamo contaminarci con l’inquinamento di città ed industrie che non hanno le nostre norme di sicurezza e il cui inquinamento è finito, soprattutto tramite i corsi d’acqua, in mare.

 A questo quadro non proprio idilliaco si aggiunge anche il cibo “nano”.

 L’industria alimentare ha scoperto che alcune particolari nanoparticelle inserite nel cibo sono in grado di  cambiare la viscosità di fluidi  come certe salse o di stabilizzare una miscela. L’inserimento di nanoparticelle di biossido di titanio in certi tipi di cioccolato, ad esempio, evita che il cacao si separi dal burro di cacao con l’andare del tempo,  risparmiando allo schizzinoso consumatore quella antiestetica patina bianca che fa poco appetibile il prodotto. In quel caso, il consumatore si mangia un cioccolato bellissimo, però pieno di polveri minuscole che non hanno alcun potere nutrizionale, non si digeriscono, non si eliminano e non si degradano. Compatibili con l’apparato digerente? La perplessità è grande. Di certo, nessuno ha dimostrato che lo sia. Eppure questa roba non è dichiarata in etichetta. Di quelle aggiunte abbiamo dimostrazione con fotografie al microscopio elettronico, ma i produttori continuano imperterriti a non dichiarare nulla in etichetta, come se si trattasse di un fatto irrilevante, come se l’aggiunta di prodotti nanotecnologici di cui si sa poco e che si pretende d’ignorare fosse solo un fatto interno della ditta che non riguarda il consumatore.

 Il Progetto Europeo Nanopathology ha già dimostrato che polveri ambientali anche più piccole di un millesimo di millimetro si trovano con frequenza dentro o nelle vicinanze di certi tessuti patologici come, ad esempio, varie forme di cancro. Dunque, non dovrebbero esserci dubbi sul diritto del consumatore il poter almeno scegliere se mangiare prodotti nanotecnologici, quelli in cui le polveri si mettono a bella posta, o evitarli.

 La paura di distruggere un mercato remunerativo e in crescita come quello del cosiddetto Nanofood consiglia al produttore di non informare il consumatore. In passato la percezione di un rischio ignoto, di quanto non dimostrato scientificamente, ha indotto il consumatore a rifiutare i prodotti OGM (organismi geneticamente modificati), e non si vuole cadere in un flop analogo, ma dall’altra parte nascondere la verità è un rischio ancora maggiore, stante l’impossibilità pratica di tener segrete certe cose in un mondo in cui la comunicazione ha raggiunto concentrazione, velocità e disponibilità mai sperimentate e non controllabili.

 Qui, allora, entra in gioco il popolo, se una parola così antica e impegnativa mi è permessa. Bisogna che il popolo sovrano imponga a tutti gli enti, Comunità Europea compresa, di obbligare i produttori a segnalare con chiarezza in etichetta la presenza eventuale di nanoparticelle nella loro mercanzia e di richiedere la prova scientifica inconfutabile che questo materiale inorganico non biodegradabile non abbia alcun effetto negativo sulla salute. Mal che vada, ci mangeremo la cioccolata con la patina bianca.

 


FRANCA RAME: AIUTIAMO LIBERA E SPAZIO APERTO A SALVARE IL BAR ANTIMAFIA DI BUCCINASCO!

E' un errore pensare che la mafia, anzi le mafie, siano una fatto locale.

 A Buccinasco, un tranquillo e ricco comune del Sud-ovest milanese, la ‘Ndrangheta calabrese ha instaurato un avamposto per il Nord Italia. Il precedente sindaco, Maurizio Carbonera, con il supporto della sua giunta, decide di iniziare una seria battaglia per la legalità: quando, con una grande operazione di polizia vengono sequestrati una serie di immobili alla malavita, stabilisce che il Comune si occupi del riutilizzo dei beni per la collettività. In particolare una villa, che viene messa a disposizione della Croce Rossa, e un bar, prima utilizzato come luogo d’incontro per ‘ndranghetisti, per un progetto assolutamente innovativo.

 L’idea è quella di dare vita ad una pizzeria sociale, che offra lavoro a persone disagiate, ex carcerati ed ex tossicodipendenti, gestito da Libera e da un’associazione locale, Spazio Aperto. Tanto è importante questo progetto, che la Provincia mette a disposizione un fondo di 35 mila euro per l’avvio del programma.

 Il Sindaco Carbonera subisce una serie di atti intimidatori: incendio dell’auto, invio di un proiettile; ma lui non demorde, fino a quando, con le nuove elezioni, la sua giunta cade. Purtroppo però, la pizzeria sociale non è stata ancora aperta.

 La nuova giunta, retta dal neosindaco Cereda, nonostante le sollecitazioni, sembra aver intenzione di non procedere con l’iniziativa. Viene quindi organizzato un presidio di fronte al bar-pizzeria, per chiedere la definitiva approvazione del progetto. Domani, giovedì 19, la giunta si riunirà per deliberare, e tra la gente, è forte il timore che vada tutto all’aria.

 Nel tentativo di sostenere il progetto di riutilizzo dei beni mafiosi per la collettività, Franca Rame ha diramato il sottostante comunicato.

 Siamo ancora in tempo, se vorrete, a scrivere una lettera all'assessore competente per il Sindaco Loris Cereda!

 [email protected]

 FRANCA RAME: A BUCCINASCO NON SI OSTACOLI IL PROGETTO DELL'ASSOCIAZIONE LIBERA-CONTRO TUTTE LE MAFIE E SPAZIO APERTO

 

   Nel comune di Buccinasco, Sud-ovest milanese, molti cittadini temono il blocco del progetto di Associazione Spazio Aperto  e Libera, l’emerita associazione contro tutte le mafie. Si tratta di un bar, sottratto alla ‘Ndrangheta calabrese, che avrebbe dovuto diventare una pizzeria sociale, per l’impiego di persone disagiate, per cui sono stati già stanziati 35 mila euro da parte della Provincia.

 E’ probabile infatti che giovedì 19 la Giunta di centro-destra blocchi l’iter di assegnazione, per “vederci chiaro, per verificare se tutto è stato fatto regolarmente”, senza però fornire delucidazioni confortanti sulle previsioni di destinazione e buttando all’aria una proposta innovativa.

 “La restituzione alla collettività dei beni confiscati alle mafie deve essere tempestiva e dovrebbe avere per oggetto il miglior utilizzo per la società – afferma la Senatrice Franca Rame – e l’associazione Libera è senz’altro in prima linea, come testimoniano i molti interventi in tutta Italia.  Sono certa che il sindaco Cereda – prosegue la Senatrice – abbia a cuore il benessere dei suoi concittadini, e mi permetto di consigliargli di non annullare la delibera della precedente giunta, accettando l’illustre consulenza di Don Ciotti, la cui esperienza va oltre le diatribe politiche”.   

 

  

Argomento: 

TRE GIORNI DI FUOCO

Mercoledì 11 luglio 2007: 188a seduta pubblica
Riforma ordinamento giudiziario

ore 9,15. Esco di casa veloce. Pensavo uscendo di morire dal caldo con ‘sta giacca addosso… In Senato c’è sempre troppo freddo, invece per strada si sta bene.
Hanno tanto parlato della temperatura tremenda che avrebbe fatto quest’estate. Sbagliato.
Nulla più è prevedibile.

Come d’abitudine entro in Aula in anticipo. Poso la borsa, sempre troppo pesante: posta, bozze da correggere  durante i tempi morti, che ce ne sono tanti. Inserisco il tesserino nell’apposito aggeggio  per  il voto elettronico. Mancano 5 minuti all’apertura dell’Aula.
Vuoi un caffè? Sì. Vado alla buvette.
La signorina alla cassa è bellissima sempre, ma oggi di più. Glielo dico. Sorride.
Qui non danno lo scontrino come a Montecitorio e in tutti i bar del mondo. (Ho chiesto il perché, mi è stato risposto: Non è elegante.) Si paga dopo aver consumato. Io pago sempre prima, temo di dimenticarmene: 50 centesimi.
Saluto i camerieri sempre indaffaratissimi a quell’ora. All’inizio mi rispondevano un po’ meravigliati. Ora si sono abituati al mio saluto e mi sorridono.

Di prima mattina, un sorriso fa bene alla… pelle (volevo dire anima, ma mi sembra esagerato).
Vicino a me a bersi il caffè c’è la sen. Rina Gagliardi. La conosco dal tempo della nascita del Manifesto… cioè una vita fa (anni 70, quando “i magnifici 7” - così li avevo soprannominati: Rossanda, Pintor, Magri, Castellina, Maone, Gagliardi, Chi era il settimo? Ah, sì: Valentino Parlato. Erano stati espulsi per forte dissenso con il Pci.
Era una giovane e bravissima compagna-giornalista agli inizi. Ora è tutto di più: e giornalista (che leggo tutti i giorni!) e senatrice e compagna. M’ha fatto un gran piacere  ritrovarla qui.
Scambiamo due parole… ci avviamo all’Aula.

Qualcuno fa un cenno di saluto…
E’ bizzarro, agli inizi noi “nuovi eletti” ci salutavamo sorridendo… poi mi affannavo a salutare i politici noti, quelli che conoscevo da prima e quelli che conoscevo solo per la Tv… ma che raramente mi rispondevano. Mettevo in tasca l’indifferenza e mandavo giù, con dei grandi interrogativi davanti agli occhi. Perché?! – mi domandavo… Che sogno hanno fatto?
Ora, dopo un anno e tre mesi, i nuovi, hanno imparato la lezione. Nessuno saluta più nessuno.
Beh, come sempre non si può generalizzare… Mi saluto bene con almeno una quindicina di senatrici-senatori. In particolare Rosa Calipari, Casson, che stanno alle mie spalle, Furio Colombo, Giannini, Russo Spena, la Rina, Lidia Menapace, Rossi, Turigliatto, Sergio Zavoli, amico di vecchia data, Ripamonti l’amico della commissione  bilancio… Massimo Villone, una gran testa, ancora “compagno” dopo tanti anni di politica!, (s’è rotto il menisco, deve aspettare l’estate per potersi far operare per via dei numeri in Senato!!). Se gli fai una domanda, ti risponde esaurientemente.
Anche  Angius (che mi piace proprio) ti dà retta… Con Salvi ad esempio è inutile parlare. Non ti ascolta. Voglio dire… non ascolta me. Non mi ucciderò.  Invece  il sen. Boccia, che io chiamo “capo” è un po’ un mio amico. E’ lui che ci urla ROSSO-VERDE! E’ un uomo di grande dignità, calmissimo (solo chi gli sta seduto accanto sente i suoi furori in certi momenti difficoltosi o tragici). Molto impegnato nel suo lavoro. Conosce tutte le leggi, i regolamenti. E’ stato il primo a dimostrarmi simpatia e amicizia. Mi dava consigli, mi tirava su il morale: “Tu non devi aver timore di sbagliare, ricordati che qui c’è gente che ne sa molto meno di te.”
Impossibile – pensavo. E come sono contenta quando con un sorriso dice a voce appena appena più alta: su Franca si può contare. Non ha saltato una seduta.
Ma che bellezza!
(Certamente ho scordato qualcuno… chiedo scusa.)

Tornando al saluto: devo dire con certezza che non è che non ti salutino perché sono maleducati… deve essere una qualche regola non scritta… un modo di essere che si è sviluppato lentamente… ti monta dentro senza che te ne accorga… sino a diventare “la normalità”. Roba da Senato.
Tra di loro si salutano eccome!, si sorridono, si abbracciano, li senti vicini (tra di loro), legati. Ma tu non c’entri, sei fuori dal loro raggio visivo. Agli inizi ci restavo proprio male. Ora non ci faccio più caso. Saluto solo chi mi saluta.  Ma non mi sento discriminata, offesa, emarginata. No… anche perché in realtà non lo sono. Non è gente  cattiva. E’ solo lontana.
Ma è giusto. Stanno salvando… reggendo il peso del Paese… sai che mal di testa! Altro che perder tempo in salamelecchi. Bravi. Continuate a lavorare per noi tutti. State pure lontano da me.
Ok.
Ciao, ciao ciao. Mi siedo al mio posto. Arrivano i senatori dell’IDV: Formisano, Caforio, Giambrone con i quali sono in confidenza. Ciao ciao ciao.

Entra il presidente Marini, si accomoda sulla sua poltronciona rossa. Suona la campanella e prega di fare silenzio, inascoltato. Quasi tutti hanno il cellulare all’orecchio.
Viene richiesto il numero legale. OK, ci siamo. Sono presenti anche due senatori a vita, Giulio Andreotti ed Emilio Colombo
Il Presidente avverte che dalle ore 9,39 decorre il termine regolamentare di preavviso per eventuali votazioni mediante procedimento elettronico.
Il sen. Fernando Rossi fa un intervento sull’atto intimidatorio nei confronti della presidente del comitato «No Dal Molin» (Vicenza), Cinzia Bottene  alla quale lunedì è stato recapitato un proiettile,  (la mia amica Cinzia, la “casalinga” che è salita sul palco dove stava Prodi e gliene ha dette di tutte e di più, ve la ricordate?): "Stante l’atto intimidatorio di cui e` stata oggetto la responsabile del comitato «No Dal Molin» auspico che la Presidenza voglia manifestare la solidarietà dell’Assemblea nonché sollecitare conseguenti iniziative da parte delle autorita` competenti.”
PRESIDENTE. “Di fronte ad atti di intimidazione la Presidenza si fa portatrice dell’unanime riprovazione dell’Assemblea ed esprimo pieno sostegno alle iniziative che si intendano porre in essere dalle autorità competenti."

Inizia una giornata speciale! Dobbiamo esprimerci sul disegno di legge proposto dal ministro Mastella. Deve passare! Dobbiamo liberarci dalla legge Castelli, che non va bene per niente.
Abbiamo da votare 230 emendamenti del governo, dell’opposizione e dell’Unione. E’ prevista chiusura lavori sabato mattina.
Il senatore Di Lello è il relatore di maggioranza. Passa in rassegna tutti gli emendamenti e dà i pareri: contrario, favorevole.
Poi iniziano le votazioni. Giornata delicata. Il solito brusio ci accompagna, ma è più sommesso. Tensione? Sì, certo.
“State attenti! Non sbagliate!” grida Boccia preoccupato.
Da noi, ogni votazione, causa i numeri risicati è in bilico, per di più, dobbiamo prestare molta attenzione e controllo i “pianisti”, ovvero senatori che votano anche per gli assenti allungando la mano, a volte con la complicità di un “palo”, che si alza in piedi in modo da coprire ciò che avviene alle sue spalle…

SI VOTA! Oplà… Ecco, si accendono abbondanti lucette senza padrone!
Iniziano le urla, quasi tutto l’Ulivo è in piedi con le mani tese verso diversi settori dell’opposizione. “Là, guarda là… là!” Di rimando l’opposizione indica,  anche lei urlante, settori nostri: “Là, là…” Volano anche insulti amichevoli, senza ira…
I segretari d’Aula chiamano per nome  i vari senatori coinvolti. E quando il “furbacchione” viene scoperto, apre le braccia come un bimbo trovato con il dito nella marmellata… sorride innocente…
Anche dalla nostra parte sorridono innocenti…
In principio fanno simpatia: ragazzacci - pensi,  e   ridi anche tu, come una coglionciona. In fondo ci vogliamo tutti bene. Ah, ah..(risata).

La storia si ripete… si ripete, si ripete.
Non mi diverto più. Mi sento a disagio, non mi piace per niente… inizio a ragionarci su: ma quanta gente manca oggi? Da noi credo 3 o 4… da loro parecchi. Mi chiedo: quanti denari vengono oggi sottratti al già tragico bilancio dello stato? Quanti dall’inizio della legislatura? E quelle passate?
Sì, perché, sicuramente molti di voi non lo sanno, se la tessera (non quella personale ma una copia della tua che ti fai dare entrando in Aula, valida per un giorno) risulta inserita nella “trappola dei voti”, il titolare è come fosse presente… anche se non vota, così non viene effettuata la trattenuta di 250 euro e 23 centesimi giornalieri.
Che sia un marchingegno per portarsi soldi a casa non c’è dubbio. C’è da ragionarci su. Non è  bene ciò che sta succedendo? No. Che fare?

Il senatore Castelli difende la sua legge con i denti, (nel corso della giornata è intervenuto, 57 volte) tanto da contestare il risultato delle elezioni e offendendo il ruolo dei senatori a vita.
Gli risponde Anna Finocchiaro (la mitica) capogruppo dei DS (vale la pena di leggerlo): “ Signor Presidente, le parole pronunciate in quest' Aula dal senatore Castelli sono le più gravi che possono ascoltarsi da un parlamentare. Egli ha in questo contestato la legittimità di quest'Aula e lo ha fatto sulla base di alcune considerazioni che vorrei sottoporre a rapidissima verifica.
La prima è che quest' Aula è composta da soggetti che sono stati eletti sulla base di brogli elettorali. È un'accusa che conosciamo dall'inizio della legislatura; la conosciamo per quanto riguarda i colleghi che sono stati eletti in questo Paese sul territorio nazionale e la Giunta delle elezioni ha provveduto, con un lavoro attentissimo, a sbugiardare questa menzogna! E più a fondo andremo, più menzogna appariranno! Per quanto concerne i brogli per gli italiani eletti all'estero, è l'Ulivo che chiede formalmente un dibattito pubblico su (…) questa macchinazione che non riguarda né l'Ulivo né la maggioranza; riguarda(…) esattamente tutti voi. Vorrei ancora ricordare ai colleghi che sono così attenti in questa legislatura, che nella scorsa legislatura ben 11 deputati eletti restarono fuori dalla Camera, che mai raggiunse il suo numero perfetto, per un atto di protervia e di arroganza che nella Giunta delle elezioni impedì che 11 eletti sedessero e consentì che un non eletto prendesse il posto per tutta la legislatura del collega Faggiano, che era stato regolarmente eletto, come la Giunta delle elezioni certificò.
Per quanto riguarda il voto del senatore Andreotti, l'argomento è frusto e inutile e (…)assolutamente offensivo della lettera della Costituzione, che dice che il Senato è composto da senatori eletti e da senatori a vita e non opera nessuna distinzione tra le funzioni, le attribuzioni, i poteri e i doveri degli uni e degli altri.” 

Abbiamo votato 114 volte.
Risultato: emendamenti votati: 63: Respinti 52 - Approvati 11
Interventi Castelli 57.
La giornata termina che in cielo ci sono le stelle: ore 21.36
Un po’ stanca, mi avvio verso casa. Mi soffermo un attimo ad osservare il mare di gente seduta attorno alla fontana davanti al Pantheon.  Avrei voglia di chiedere spazio e sedermi con loro e parlare per un po’ il linguaggio di tutti i giorni… mangiarmi un pezzo di pizza, raccontare storie d’amore e sentimenti… riposarmi il cervello. Scaricarmi.
Ma tiro avanti. Vado a letto. Chissà, forse lo farò domani.

 
GIOVEDI’

La notte non l’ho passata bene. Nella testa mi giravano i pianisti… me li sono anche sognati in quel poco che ho dormito. Mi apparivano flash stravaganti… c’erano tutti dentro: l’ingegner Cimoli con i suoi stipendi, il ministro Bersani seguito da popolo urlante… Prodi in maniche di camicia, circondato dai suoi uomini come fossimo in guerra… in Iraq…  pianisti in concerto… e Marini che eroicamente, faceva ritirare tutte le tessere degli assenti-con-retribuzione… i commessi  esaltati, al canto de “la giustizia esiste”  accompagnavano in strada i  pianisti  ammanettati, buttandoli in pasto al pubblico ludibrio di  una folla minacciosa. Bertinotti scendeva da un aereo di linea vestito da operaio… mi ha anche salutato.
Su  tutto questo impossibile film, sentivo la mia voce tuonante: “… Siamo senatori! SENATORI!! Dovremmo essere esempio di onestà per i giovani e anche i vecchi, correttezza… dignità… invece siamo qui, con l’operazione orchestra  a rubare voti e denari allo stato! Siamo tutti complici, anche lei signor presidente! Lei… il più onesto tra pochi… che quando viaggia non usa l’aereo di stato… non solo, ma si paga pure i viaggi quando sono personali. Salviamo presidente la nostra dignità!” e tutti che mi battevano le mani… anche Bertinotti… e Di Pietro abbracciato a Mastella.
Che notte!  Quando mi alzo, sono decisa: farò in Aula l’intervento del mio sogno.

Tutto come ieri mattina. Uscita di casa, caffè, entro in Aula battagliera. Me ne sto appoggiata allo schienale e mi segno il nome di tutti quelli che entrano e si vanno a sedere nei banchi dell’opposizione.
Oh cavolo! Ne mancano solo tre! Sono allibita. Guardo i miei. Ci sono tutti. E il mio bell’intervento?… Lo farò alla prossima occasione. Stiamo certi che ci sarà.
Si parte. Controllo numero legale. Hai voglia! Siamo anche troppi!
Vota rosso-vota verde. Urla, zuffe, risate… Sì, perché anche in giorni come questi si riesce a ridere.
A vedere cosa succede qua dentro, viene il dubbio che il Paese sia nelle mani di giocatori d’azzardo, con  l’insulto facile…
Se poi penso che non stiamo decidendo su una sciocchezza, ma  sul NUOVO ordinamento giudiziario…
L’atmosfera è da subito calda, a metà mattinata arriva il colpo inaspettato: Roberto Manzione (MARGHERITA) presenta un emendamento, il governo chiede che sia bocciato, si va ai voti: ROSSO-ROSSO-ROSSO! VERDE-VERDE-VERDE!  Risultato: 154 ROSSI - 157 VERDI.
Inaspettatamente si va sotto! Il Governo è andato sotto! Panico. Il sen. Manzione, Willer Bordon e Roberto Barbieri tutti di maggioranza, hanno votato con la destra, che dalla contentezza fa volare fogli, giornali, accompagnati da urla allegro-selvaggio. Un senatore dell’opposizione a passi lunghi e ben distesi raggiunge Manzione e gli stringe la mano. Non era Pajetta che ad un certo punto aveva detto all’opposizione: “Con voi abbiamo smesso di parlare nel 45?” I tempi cambiano.
E adesso? In Aula è tutto un brulichio. Seduta sospesa per concedere ai capigruppo di riunirsi. Dai palazzi periferici vengono chiamati tutti i commessi in rinforzo a quelli dell’Aula, c’è una gran frenesia!
La tensione sale. Che sta succedendo?
Mastella, che nella mattinata fischiettava per i corridoi, non fischietta più. E’ serio ed  esce dall’Aula. Iniziano i lanci delle agenzie di stampa con le sue proteste e la minaccia di dimissioni. Dichiara: “Voglio vedere se c'è la maggioranza: san Giulio si festeggia una volta sola all'anno”, ha detto riferendosi al voto determinante di Giulio Andreotti, che ha  salvato la maggioranza dal tracollo  nella la votazione dell'art. 1, (che regola il concorso di accesso in magistratura), passato in Aula con un solo voto di differenza: 152 a 151.
Anche nell’Italia dei valori c’è NERVOSISMO: il capogruppo Nello Formisano  sta al cellulare in continuazione con gli alti vertici del partito. Abbiamo presentato due emendamenti. L’ordine è di portarli avanti, minacciando se non passano o l’astensione o un voto contro il governo. Mi sto innervosendo. Non sono d’accordo per niente. Troppe volte Di Pietro ha fatto fuoco e fiamme…  e poi si  è allineato. “Il momento è assai serio, occorre la massima attenzione. Non vorrei fare errori. Non voglio avere la responsabilità di far cadere il governo” penso e lo dico. Poi tutto rientra: i nostri emendamenti vengono assorbiti da altri. Ok.      

Nel pomeriggio, dopo le sedute di commissione, si torna in Aula dove ci attendono ore in trincea!
Passa un emendamento della maggioranza, Castelli segnala che è sostanzialmente uguale ad uno bocciato in mattinata presentato dalla Lega. E’ il caos! Urla dall’opposizione, adrenalina che sale tra la maggioranza. A questo punto Castelli chiede una riunione della Giunta per il regolamento, per chiarire la motivazione del respingimento del suo emendamento, visto che era quasi uguale a quello nostro.
Aspetta, aspetta, aspetta…
Esito della riunione: passa l'emendamento di maggioranza. Motivazione: la stesura non è uguale. Al momento della votazione la giunta si è spaccata come una mela (5 a 5) e il verdetto è stato preso con il voto determinante di Marini.
M’è venuto mal di testa.
Totale votazioni 38
Emendamenti votati 32
Approvati 6 - respinti 26  
Inteventi Castelli 41

Esco da Palazzo Madama con alcuni colleghi… siamo tutti spossati. Chissà se anche loro arrivano a quest’ora con le caviglie gonfie, il mal di schiena e il cuore pesante?
E’ stata una brutta giornata.
Cerco di farmi coraggio: “Stai facendo una cosa importante! Non vedere tutto nero… c’è anche il rosso… magari nascosto, ma c’è!” – “Smettila  chiacchierona! Sto spendendo del gran tempo… e non ne ho ancora molto. Chiunque potrebbe prendere il mio posto, traendone magari gioia… Ma che ci faccio qui?!” – “Insomma, non sei  mai contenta! Sei senatrice!” – “Sì, ma senza peso alcuno… se non quello del voto. E’ dignitoso? Ehi, parlo con te… perché non rispondi?” La sento borbottare qualcosa poi canta a squarciagola “Compagni avanti il gran partito siam dei lavoratoori…” E’ pazza!

Guardo con invidia i turisti che si “vivono” Roma… Arrivo a casa, sono quasi le dieci, stanca morta, piena di freddo accumulato nel senato-frigo (fuori è estate, dentro, autunno… Ma come parlo? Mi faccio impressione! Che stia diventando un’intellettuale?). Mi infilo bagnomaria nell’acqua calda per un po’… e penso: “Peccato che nessuno abbia suonato il piano oggi… che bel intervento avrei fatto!” poi… rido da sola.
Dario è al mare con Mattea, la nostra nipote e la sua bimba Matilde ed Emanuele… e io sono qui a commiserarmi. Che noiosa!
Su la testa, per dio!
E’ che mi mancano le bella risata in compagnia di amici. Da che sono a Roma sono uscita di sera non più di 5 volte!
Ma dove vado? E con chi?

VENERDI’

Ore 9.30 speriamo che la “guerra” finisca oggi. Mastella è più teso di ieri. Lo capisco. Si sta portando a casa un disegno di legge, e non è poco.
Ostruzionismo dell’opposizione: per ogni singola votazione hanno preso la parola, un intervento dietro l’altro, criticano, insultano… Di tutto pur di prendere tempo. Si chiuderà domattina.
Si vota, si vota, si vota. “State attenti, non sbagliate!” Boccia, Sodano, Russo Spena dirigono e controllano.
Non tolgo nemmeno la mano dai pulsanti. Mi sta venendo il crampo da voto. Ho un momento di stanchezza. Ascolto un po’ assente. Poi riconosco la voce del Senatore D’Ambrosio. Mi sveglio di colpo.
(dal resoconto stenografico) D'AMBROSIO (Ulivo).
"Le argomentazioni sollevate da alcuni senatori dell'opposizione nel corso dell'esame del provvedimento hanno destato in me sentimenti di sofferenza, in particolare l'accusa rivolta dal senatore Fruscio di voler strumentalizzare la commemorazione dell'avvocato Ambrosoli. E' bene ricordare il contributo offerto dalla magistratura indipendente alla salvaguardia del sistema democratico, tra l'altro quando difese il Paese dai pericoli del terrorismo di Stato e del terrorismo rosso." (Proteste dal Gruppo FI, in particolare dai senatori Palma e Bonfrisco, quest'ultima scende nell'emiciclo indirizzando epiteti al senatore D'Ambrosio. Il senatore Bettini rivolge gesti offensivi all'indirizzo della senatrice Bonfrisco. Il Presidente richiama all'ordine i senatori Bonfrisco, per due volte, e Bettini). La reazione alle sue parole conferma il risentimento del centrodestra nei confronti della magistratura. (I senatori della maggioranza si levano in piedi e applaudono prolungatamente).

Questo è il resoconto, purgato… La realtà: D’Ambrosio parla, come al solito pacato e rispettoso (una bella differenza dall’opposizione). Dai banchi della destra partono fischi e insulti. La Senatrice di Forza Italia Cinzia Bonfrisco, dal centro dell’Aula gli urla con le vene del collo che stanno per scoppiare: "Sei un assassino, assassino. Sei un criminale. Oggi è il tuo giorno"… Mi pare che D’Ambrosio impallidisca, ma continua il suo intervento. 
Il Senatore Goffredo Bettini non trova di meglio che fare il gesto “del dito” verso l’opposizione… Un boato in Aula. Di qua, in sostegno a D’Ambrosio, di là  contro il gesto di Bettini.

Comunicati stampa:
(…)GIUSTIZIA: BONFRISCO (FI), NON MI PENTO CONTRO D'AMBROSIO ACCUSA POLITICA =15 ANNI FA POOL SPAZZO' VIA CLASSE DIRIGENTE, CHIEDO SCUSA SE SONO ANCORA VIVA
Roma, 13 lug. (Adnkronos) - "Pentita io? E perche'? L'unica cosa che non dovevo fare era sostare nell'emiciclo e parlare ad alta voce. Di quello, sì, mi scuso con la presidenza". Lo afferma la senatrice di Forza Italia Cinzia Bonfrisco, protagonista in Aula di un incidente che le e' costato un richiamo all'ordine dal vice presidente Milziade Caprili per aver rivolto al senatore Gerardo D'Ambrosio, mentre parlava durante il dibattito sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, espressioni come "sei un assassino, oggi e' il tuo giorno"."Ovviamente la mia non e' un'offesa personale ma e' un'accusa politica -dice Bonfrisco- legata a ciò che il pool di Milano ha fatto 15 anni fa, spazzando via un'intera classe dirigente con quello che per me puo' essere paragonato a un vero e proprio colpo di stato. In molti, e anch'io, dovrebbero chiedere scusa a quei magistrati di essere ancora vivi".
E poi, una stoccata al senatore dell'Ulivo Goffredo Bettini, anche lui richiamato dalla presidenza: "Ha alzato il dito medio verso di me... Bella dimostrazione di sensibilita'. E mi dispiace -conclude Bonfrisco- che nessuna delle colleghe della maggioranza abbia detto niente. Se un senatore del mio partito avesse fatto una cosa del genere sarei stata la prima a lanciargli una scarpa".

SEDUTA SOSPESA.
 
Nel pomeriggio, con le presenze si va alla grande, abbiamo anche i senatori a vita: sono presenti Andreotti, Colombo, Levi Montalcini e Scalfaro

Tra gli emendamenti da votare, c’è n’è un secondo a firma del Senatore Manzione. Si vota con un po’ d’agitazione: respinto.
L'opposizione, in segno di protesta abbandona l'Aula.

CASTELLI:  Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CASTELLI  Signor Presidente, anche noi abbandoneremo l'Aula. Colleghi, vi lasceremo qui a festeggiare come sul ponte del Titanic, allo stesso modo. Se siete costretti a chiamare delle anziane signore affinché vengano a votare, (…) Lo spettacolo che date al popolo italiano è francamente assai basso. Auguri. Complimenti. Rimanete in quest'Aula, godetevela. Noi vi salutiamo.

L'Aula si svuota. Ci guardiamo intorno increduli e sorridenti. Niente più ostruzionismo, polemiche, critiche, parole-parole-parole.
Si passa alle dichiarazioni di voto, e in men che non si dica, le votazioni terminano. Usciamo alle 18.40.
Domani riposo.
Totale votazioni 60
Emendamenti votati 52
Approvati 3
respinti 49 
Inteventi Castelli 15
Dei 230 emandamenti ne sono stati approvati 20.

Il sole picchia. Attraverso piazza del Pantheon… mi ferma una coppia di milanesi. Gran festa. Ci sediamo sui gradini della fontana. La donna, Annalisa mi ricorda un Natale alla Motta in occupazione: “Eravate con noi, che bel Natale ci avete fatto passare!” Parliamo del momento difficile che il nostro Paese sta attraversando: “Mi raccomando – mi dice l’ex operaia – non fare cadere il governo!” Io?! Ma certo. Tranquilla, tranquilla Annalisa, tranquilla.