RABBIA URANIO 2 - da franca

DIFFONDERE QUESTA VERGOGNA! Caro Massimo, la tua lettera, come molte altre mi fanno malinconicamente riflettere che stiamo vivendo in un mondo "degli altri", non il nostro. Un mondo del "chi se ne frega", "del vai a farti fottere", "crepa!" Faccio parte della Commissione Uranio Impoverito. In tutto questo tempo ho fatto il possibile e l'impossibile per portare avanti tutte le tragiche istanze di cui sono a conoscenza... quasi in solitudine. Da che questa Commissione è stata istituita si sono verificate difficoltà varie. Dovresti rivolgere il tuo appello a tutti i membri della commissione, ma soprattutto alla Presidente, Sen. Menapace. Dove abiti? Andrò sul sito per saperne di più. Ma se sulla vicenda di tuo fratllo ci sono due interrogazioni parlamentari e un servizio della RAI e nulla hanno mosso, non so proprio cosa potrei fare io, che sono men di niente. E mi dispiace tanto. Vorrei essere il Presidente della Repubblica e darti tutto l'aiuto possibile... e cancellare la vergogna che tuo fratello non sia nemmeno conteggiato nei decessi!!!! Invierò questo mio breve messaggio CON TUA LETTERA ALLEGATA al: MINISTRO DELLA DIFESA PARISI, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PRODI. PRESIDENTE DEL SENATO MARINI, PRESIDENTE DELLA CAMERA BERTINOTTI. Sono tutte persone che stimo e sono "certa" che si muoveranno per risolvere questa dolorosa, incresciosa e anche un po' vergognosa situazione. un grande abbraccio franca RABBIA URANIO 2 Ritorno a gridare la mia delusione per il trattamento subito da mio fratello e dalla mia famiglia e in generale in tutti quelli che sono nella mia situazione. Mio fratello con tutta probabilita' fa' parte dei ragazzi UCCISI dall'Uranio impoverito...sulla sua vicenda ci sono due interrogazioni parlamentari e un servizio della RAI (basta digitare in internet col motore di ricerca "garofolo alessandro uranio"). A mio fratello i veri amici hanno istituito un club di calcio e lo hanno chiamato "GARO PER SEMPRE" e il sito WWW.garopersempre.it, roba da brividi... Nonostante tutto questo mio fratello non e' addirittura conteggiato nei decessi!!!! Speravo nella commissione parlamentare ma ad oggi non mi ha contattato nessuno,come si fa' a fare un'indagine se non vengono presi in considerazione i fatti? Perche' mio fratello e la mia famiglia deve essere presa cosi' in giro? Sono stufo e arrabbiatissimo!! VOGLIO LA VERITA A QUALSIASI COSTO! p.s. forse nessuno ha capito: MIO FRATELLO ERA DI LEVA!! questo vuol dire che abbiamo rischiato tutti!! Mi hanno detto che ormai non posso piu' fare niente per mio fratello...ma finche' avro' forze LOTTERO' By garofolo massim... 2007-08-22 STORIA DI ALESSANDRO. Alessandro Garofolo (GARO) è nato a Mantova il 14/9/1970. Geniere Guastatore della 132° brigata corazzata Ariete ha prestato servizio tra il 4 giugno del 1990 ed il 9 maggio del 1991 a Pordenone nell'area di Maniago dove è situato il poligono di tiro "dandolo". Alessandro è deceduto il 25/3/1993 a soli 22 anni stroncato dal Linfoma di hodgkin: malattia che sempre di più viene associata all'esposizione all'uranio impoverito. Nel 2001 sulla sua vicenda è stata presentata un'interrogazione parlamentare dall'ex questore della camera dei deputati onorevole Edouard Ballaman; Nel 2002 è andato in onda in un filmato della Rai curato da Sigfrido Ranucci. Nel 2006 è stata presentata una seconda interrogazione parlamentare dal senatore Luigi Malabarba. In questa legislatura, sulla vicenda dell'uranio impoverito è stata istituita una commissione parlamentare d'indagine i cui risultati saranno noti tra pochi mesi…


Interrogazione parlamentare sul piccolo G.

SI PREGA DIFFONDERE, ANCHE AI MEZZI D'INFORMAZIONE

 
Questa è la "MIA" interrogazione riguardante la storia del bimbo G., presentata al Ministro della Giustizia on.Mastella e al Ministro per le politiche per la famiglia on.Bindi, il 18 luglio scorso, DOPO UN'ACCURATA INDAGINE.
Potrete leggere la sua storia sul settimanale "OGGI" attualmente in edicola.

POTETE LEGGERE L'INTERROGAZIONE ANCHE A QUESTO INDIRIZZO DEL SENATO


sopratitoli del mistero buffo da fra per Carlo Eugeni

una parte del successo di dario fo nel mondo è dovuto a una trovata geniale che, anticipando notevolmente la tecnologia, permetteva alla compagnia di recitare in italiano in qualsiasi parte del mondo e di avere, sopra il proscenio o ai lati del palco, la traduzione dello spettacolo che scorreva sotto forma di sottotitoli nella lingua del paese in cui la compagnia recitava, rendendo così il mistero buffo accessibile in tempo reale anche a chi non conosceva l'italiano.
sto disperatamente cercando informazioni sui sopratitoli che dario fo, insieme a franca rame, walter valeri e tanti altri della compagnia utilizzarono, tra i primi a teatro, per rendere accessibile il loro mistero buffo in tournée mondiale nelle varie lingue dei Paesi in cui si recavano. ho fatto una tesi di laurea sui sopratitoli teatrali e sto finendo un dottorato sulla sottotitolazione in diretta. poter accedere a questi rulli di acetato che venivano proiettati mentre la compagnia metteva in scena lo spettacolo sarebbe un grosso contributo alla diffusione del genio in generale e agli studi sulla traduzione audiovisiva e teatrale in particolare.
spero che qualcuno mi contatti anche solo per dirmi chi devo contattare. grazie infinite.
By Carlo Eugeni at Lun, 2007-07-16

Caro Carlo, l'idea di usare la traduzione dei testi con la lavagna luminosa è stata di Walter Valeri e mia. Per Dario in Mistero Buffo con i suoi grammellot, si faceva capire, la tragedia era per me... parlavo alle donne e agli uomini... portavo loro discorsi precisi sulla condizione della donna e le sue schiavitù. come farmi intendere in germania, francia, inghilterra stati unuti,irlanda ecc.? mi disperavo. le prime rappresentazioni le facevo con la traduttrice: dicevo una frase e lei traduceva. tutto si rallentava. volevo morire!
ecco il miracolo. i rulli scritti a mano e proiettati. era come recitare in italia: arrivavano tutte le risate al momento giusto. un gran lavoro preparare le traduzioni, scriverle ecc. ma ce l'abbiamo fatta! purtroppo, mi è impossibile trovarli in questo momento. è tutto inscatolato e in un grande centro da Jacopo. non so come poterti aiutare. inserisci sul mio blog il tuo indirizzo mail, ti contatterò
un abbraccio franca rame

cercherò di


SI INVIA CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE. GRAZIE

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COMUNICATO STAMPA

Generazione Attiva plaude all'apertura di una istruttoria su Poste Italiane da parte dell'Antitrust per abuso di posizione dominante.
Abbiamo già provveduto in passato a denunciare all'Antitrust comportamenti che a nostro avviso risultano lesivi della concorrenza che penalizzano i consumatori come il balzello di 2,50 Euro che Poste Italiane ha introdotto sull'incasso dei vaglia a scapito del beneficiario o ancora l'abolizione della bollatura sulla posta in arrivo non tracciata commenta Andrea D'Ambra, Presidente dell'Associazione nazionale indipendente in difesa dei consumatori.
Speriamo che l'Antitrust, sanzioni rapidamente, come ha già dimostrato di saper fare in modo serio ed efficace condotte scorrette da parte di Poste Italiane conclude D'Ambra.

GENERAZIONE ATTIVA
Associazione Nazionale Indipendente in difesa dei Consumatori
www.generazioneattiva.it


Nascita del “Comitato Italiano per la giustizia dei Cinque” - Digitale Granma Internazionale

Nascita del “Comitato Italiano per la giustizia dei Cinque” - Digitale Granma Internazionale - 7 ago 2007 - Componenti del “Comitato Italiano per la giustizia dei Cinque”: Heidi Giuliani, Franca Rame, Manuela Palermi, Luciano Vasapollo, Fabio Marcelli, ...

Fannulloni, sprechi e rimborsi Il folle federalismo delle Regioni di Gian Antonio Stella - Corriere della Sera

Perché il presidente del consiglio regionale pugliese deve guadagnare quasi il triplo del suo collega umbro? E perché un consigliere marchigiano deve avere un pacchetto di diarie e rimborsi non tassato fino a tre volte più basso d'un pari grado piemontese?Ecco cosa ti viene in mente, a leggere i bilanci comparati delle venti regioni italiane. Ed ecco, accecante, la prova che la trasparenza è il cuore di ogni possibile riforma. Il punto di partenza essenziale per capire come l'autonomia, il federalismo, il principio sano della sussidiarietà siano stati interpretati da molte assemblee regionali come un invito insano: fate quello che vi pare. Ognuno per sé. Al punto che, in rapporto agli abitanti, il «parlamentino» valdostano costa oltre 22 volte più di quello lombardo.Tutti i dati, fino a ieri scomposti, scoordinati, difficili da mettere insieme se non a prezzo di tanta fatica e tanta pazienza, sono finalmente su Internet. A disposizione di tutti. Sul sito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.Certo, a leggere i documenti non tutti sono stati puntuali nelle risposte alle sollecitazioni della presidenza. Mancano, per esempio, i dati delle sedute dell'assemblea, delle ore impiegate in aula o delle riunioni delle commissioni del Molise, della Calabria, della Campania. E molti altri ancora.Lo sforzo fatto dai consigli e coordinato da Alessandro Tesini, presidente del parlamento friulano-giuliano, fossero a maggioranza di sinistra o a maggioranza di destra, va però riconosciuto. er la prima volta i cittadini possono fare dei confronti. Calcolare. Capire.E arrabbiarsi, qua e là. Per quale dannatissima ragione, citiamo un caso, la pensione- base dei deputati regionali molisani, emiliani, liguri, veneti o marchigiani corrisponde al 65% dell'indennità parlamentare, quella dei pugliesi al 90% e quella dei siciliani o dei friulani al 100%? E proprio qui sta il rischio.Portati allo scoperto ed esposti finalmente al giudizio della gente, che potrebbe ricordarsene al momento del voto, alcuni potrebbero essere tentati di fare marcia indietro. E serrare il catenaccio tornando a rinchiudersi nel fortilizio di prima, avvolto dalle nebbie.Oddio, non che adesso sia tutto chiaro. L'obiettivo della massima trasparenza nei bilanci (quello siciliano ha sparpagliato in 7 posti diversi la stessa voce «acquisto di libri, riviste e giornali anche su supporto informatico» perché i 128 mila euro spesi non dessero nell'occhio) è ancora lontano. Basti dire che perfino due regioni vicine e politicamente gemelle come la Toscana e l'Emilia Romagna, pur rispondendo al proprio organismo di raccordo e non a cronisti impiccioni e sfaccendati, hanno presentato ciascuna i propri dati secondo i propri parametri, una comprendendo e l'altra no una voce fondamentale quale il costo del personale. Risultato: occorre tirare le somme per proprio conto per scoprire che, con mezzo milione di abitanti in meno, il «parlamento» fiorentino costa quasi 10 milioni di euro più di quello bolognese.Per non dire di quello siciliano che, coi suoi quasi 157 milioni di euro (messi a bilancio ma non inseriti tra i dati a disposizione sul sito internet di cui scriviamo) costa quanto le assemblee di Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Liguria e Puglia messe insieme. Eppure è battuto, in rapporto alla popolazione, non solo dal consiglio della Sardegna (57 euro per abitante o addirittura di più se al combattivo sito isolano altravoce.net risulta nel 2007 una spesa complessiva non di 95 bensì di 102 milioni di euro) ma anche da quello trento-altoatesino. Dove, a sommare le assemblee provinciali e quella regionale (che di fatto coincidono) si sfiorano i 52 euro pro capite. Contro i 7,59 dell'assemblea lombarda, che come dicevamo è abissalmente meno costosa di quella valdostana la quale, pro capite, di euro ne pesa addirittura 169.Tema: hanno senso questi squilibri? C'entrano qualcosa con il diritto all'autonomia? C'è una ragione alla base dell'enorme differenza tra la mole di lavoro dell'aula piemontese, dove nel 2006 si sono tenute 97 sedute per un totale di 255 ore di lavoro parlamentare e quella dell'aula lucana, dove le sedute sono state 23 e le ore di sosta dei consigliere al loro seggio soltanto 55, cioè un quinto? Boh... Misteri. Come misteriosi restano i motivi per i quali la Toscana ha 10 gruppi consiliari e la Puglia 21. C'è più democrazia sotto i trulli che sui colli del Chianti? O solo più casino? Ancora più sbalorditivi tuttavia, per tornare all'incipit, sono gli squilibri tra i diversi stipendi dei nostri rappresentanti. Stipendi che, avendo la Conferenza delle Regioni insistito perché ogni assemblea fornisse le cifre nette, vere, reali, in busta paga, rovesciano luoghi comuni e riservano un sacco di sorprese.Stando ai dati ufficiali forniti dal sito infatti (arriveranno smentite?) i parlamentari regionali più pagati non sarebbero affatto i siciliani ma i piemontesi. Che tra indennità, diarie, rimborsi auto e benzina eccetera, possono arrivare a 16.630 euro. Seguono i pugliesi (13.830), gli abruzzesi (13.359), i lombardi (12.555) e giù giù tutti gli altri (i siciliani stanno a 10.946) fino ad arrivare ai valdostani (6.607), ai trentini (6.614) e, in coda, agli umbri: 6.597.Non meno clamorose sono le differenze «dentro» lo stipendio. Dove puoi scoprire, sbarrando gli occhi per la sorpresa, che l'indennità dei deputati abruzzesi (7.274 euro: la più alta) è più che doppia rispetto a quella dei confinanti colleghi marchigiani, che non arrivano a 3.128 euro. E che il pacchetto di voci non tassabili (diarie, rimborsi...) è di soli 518 euro per i valdostani ma può schizzare da 2.482 fino a 10.176 per i vicini piemontesi.Un rapporto sbalorditivo. Più o meno simile a quello che c'è tra i presidenti delle assemblee, che stando al sito guadagnano generalmente esattamente quanto il governatore. Il più pagato, come si diceva, è quello pugliese: 18.885 euro. Seguono i colleghi della Sardegna (14.644), della Sicilia (14.329), dell'Abruzzo (13,844), della Calabria (13.353) e via via, a scendere, fino a quelli della Toscana (7.498) e dell'Umbria, che chiude a 7.102. Pagato poco più di un terzo di chi guida l'assemblea barese. E torniamo al tema: cosa c'entrano con la legittima e sacrosanta autonomia degli enti locali questi assalti alla diligenza che negli anni, per colpa ora di maggioranze di destra e ora di sinistra, hanno portato il presidente del consiglio dell'Abruzzo (reddito pro capite 19.442 euro) a prendere quasi quattromila euro più di quello dell'Emilia (reddito pro capite 28.870) e quello della Calabria (reddito pro capite 14.336) più di quello della Lombardia (reddito pro capite 30.028)? Non sarà il caso che si cominci finalmente a distinguere tra il diritto all'autonomia e il vizietto di farsi gli affari propri?
 

Gian Antonio Stella
 

02 agosto 2007