MALA TEMPORA... DI DARIO FO
Certo, bisogna ammetterlo… siamo in un brutto periodo. Eravamo già in crisi con l’altro governo, quello di centrosinistra: disoccupazione, precariato per i giovani che frequentano con sacrifici l’università nella speranza di ottenere un buon posto qualificato e sicuro, e poi si ritrovano nel pollaio dei co.co.co. spernacchianti e spernacchiati – stipendi ridotti al minimo saccheggiati dalle tasse – ici, irpef, parfi, tittor, fecci, ci.ci.pi. – meno male che c’è l’amore, con tanto di passione e voglia di stare insieme, farsi una famiglia, no? Lo dice anche il Papa: la famiglia è la cosa più importante, senza famiglia non c’è neanche religione! Dio, patria e famiglia. E invece, ti tocca convivere tu con lei, lei con te, ma ognuno a casa dei propri genitori… e aspettare la domenica che tutti escano, per poter far l’amore… e quindi sei nel peccato, vivi nel peccato: siete una coppia di conviventi non autorizzati da Dio, peccatori… e tutto per via dell’ici, irpef, parfi, tittor, fecci, ci.ci.pi.; oltretutto sei precario e la tua donna è in apprendistato, se resta incinta non ha diritto né al parto né alla maternità. Senza casa non hai alcun diritto sociale. La casa è tutto. Ma come si fa ad averla? Per fortuna, ci sono le banche che ti offrono un vantaggioso mutuo, a tasso fisso o a tasso variabile: il direttore bancario ti consiglia il variabile: puoi perfino guadagnarci, oppure perdere, perdere tutto – è il caso più facile - e quello che hai pagato viene riassorbito dalle banche: ti può capitare addirittura di assistere alla vendita all’asta della tua casa pagata oltre il 70%, tutto a vantaggio della banca, che così ha incassato i soldi tuoi, quelli della vendita a terzi e ha pure venduto i mobili che t’ha requisito. È la regola di mercato, regola da strozzini ma legale! Ma come si può continuare a vivere in un mondo di soprusi, di trappole bancarie che sorpassano ogni più infame usura? Ma perdio! Non c’è qualcuno, un San Giorgio qualsiasi, anche di seconda mano, che ci venga a liberare, che entri in campo, lancia in resta, a trafiggere il drago dell’infamità? Sì che c’è, ed è un eroe di prima classe, nuovo e invincibile. Chi è? Dov’è? Eccolo annunciato da trombe potenti che fan tremare il suolo. Non lo riconoscete? Ma perdio, è Iulius Tremontis detto il tremendo Tremonti che urla dal suo cavallo scoccando dal terribile arco l’infallibile freccia: “Bastardi! Avete succhiato il sangue alla gente con il petrolio e gli interessi da rapina, ora verserete tutto il maltolto. Metterò in campo tasse pesanti verso i tiranni moderni. Voi, petrolieri e banchieri, dovrete sputare il maltolto! Vi voglio veder piangere lacrime di sangue. È finita la pacchia, non godrete più del trucco di incassare a tutto vostro vantaggio miliardi destinati alle imprese serie e all’università per la ricerca scientifica di nuovi propellenti. No. Voi non vi ingoierete più ciò che non vi spetta, cioè l’intiera torta.” Esaltati dalla promessa di Robin il terribile, stiamo aspettando tutti frementi di assistere alla mortificazione dei grandi signori del mercato e della finanza, che avanzano ricurvi battendosi il petto e sgorgando lacrime anche dalle orecchie, e invece no… la robin hood tax con un giochetto da prestigiatore la paghiamo noi consumatori, e loro, indenni, sghignazzano come sempre e finanziano le loro stupende squadre di calcio per farci divertire un po’, mentre ce lo mettono in quel posto! Ma calma, i nostri governanti è vero che spesso ci tirano bidoni orrendi, ma certe volte il loro cuore batte generoso. Infatti, chi sono quei cittadini che si presentano al supermercato e ad altri mercati esibendo al momento di pagare, una carta che permette loro uno sconto? Sono milioni di pensionati o operai o impiegati di basso reddito. Questa specie di carta annonaria dell’ultima guerra mondiale è senz’altro un soccorso verso i bisognosi di grande umanità… qualcuno di loro è impacciato, si vergogna… perché? Si sente mortificato, poiché quella carta vuol dire povero in canna, cittadino pezzente. Ma bando alle malinconie. Non lasciamoci abbattere dagli eventi. Cosa è successo di così tragico dopotutto? Noi della sinistra centro sinistra un po’ moderati propensi al dialogo… abbiamo perso, ci hanno battuti come stracci da cucina, e per la terza volta Berlusconi implacabile ha stravinto. Ma la colpa è nostra che ci siamo presentati all’elettorato senza un’idea viva, sconvolgente. Al contrario, Berlusconi è sceso subito in campo con un programma davvero geniale. S’è rifatto niente meno che a Terenzio Placido, saggista e stratega romano che diceva: “Per vincere una battaglia politica devi spargere paura, terrore, ma non tanto nei tuoi nemici, quello è secondario. Devi creare panico in quel popolo che tu hai individuato come tuoi più che probabili elettori. Devi montare in loro l’ossessione di qualcosa di estraneo, possibilmente proveniente da un’altra razza, magari di colore e lingua diversi, che incombono su ogni cittadino, che rubacchiano, scippano e magari fanno violenza, stuprano. Ma per raggiungere l’ossessione devi parlarne molto, in ogni occasione, spargere notizie a tormentone: rendetevi conto, succede qua e là, per strada, nella periferia, nei suburri e nei vicoli…. Ma attenti – avverte Terenzio - dovete soprattutto trattarne con passione continua in Senato, dove testimonianze di questa violenza debbono straripare giù inondando le piazze così da indignare ognuno, farlo sentire indifeso, fino a gridare: ‘Dateci sicurezza!’. E qui, ecco voi che entrerete in gioco declamando: ‘Noi! Siamo qui apposta, a questo scopo. La sicurezza è la nostra bandiera.”. E all’istante noi scopriamo che Berlusconi, vi sembrerà impossibile, ha letto Terenzio Placido, ancor più, l’ha imparato a memoria e ha applicato il metodo dello stratega romano alla perfezione, servendosi a man bassa di ogni veicolo; ha indotto perfino vescovi, cardinali e, seppur di sguincio, anche il Papa a parlarne, al quale ha promesso, baciandogli la mano che gli avrebbe elargito denaro per le scuole cattoliche private. La televisione poi, della violenza e dell’insicurezza, ne ha trattato ogni giorno a valanga in tutti i telegiornali, per non parlare dei servizi più o meno speciali, approfondimenti culturali, dibattiti… addirittura nei telequiz. E così la destra è riuscita a piantar chiodi nei cervelli fino a ubriacare massaie, pensionati, agricoltori e perfino metalmeccanici. Attenzione, Berlusconi, da quell’uomo colto e informato che è, sapeva bene di barare a schifio, era a completa conoscenza del fatto che statistiche recenti ci assicurano che furti, scippi e violenze contro le donne in strada in tutta l’Europa stanno diminuendo notevolmente, e che oltretutto noi italiani siamo il popolo che vanta un numero limitato di atti criminali a cielo aperto rispetto a tutta l’Europa… forse è l’unico caso in cui gli italici si ritrovano in coda alle classifiche di indennità. E ancora, non solo lui, il Presidente, ma tutto il Popolo della Libertà, compresi Maroni, Bossi e Cicchitto, sanno bene che non è dai vu cumprà, dai rom e dagli immigrati clandestini, che viene l’orrore più alto della violenza, specie quella sessuale, ma… tenetevi tutti, nasce e si sviluppa nelle famiglie. Sicuro! E’ dentro le sane famiglie italiane che si perpetrano gli atti di infamia contro donne, mogli, figlie per non parlare dei bambini. Insomma, lo stupratore ha le chiavi di casa. Infatti, l’85%, ripeto l’85% degli atti di violenza, compresi gli stupri, si consumano dentro le mura domestiche. Ma per carità… questo non bisogna dirlo, sennò i rom e i loro piccoli, come fai a schedarli e prendere loro le impronte digitali!? Dovresti prima di tutto cominciare col metter sotto controllo e monitorare milioni di abitanti del nostro Paese. E così, applicando questo metodo di geniale discriminazione misto all’ossessione d’insicurezza, il partito della libertà seppur provvisoria ha stravinto, e la nostra nuova coalizione unica della sinistra un po’ di centro fatti più in là ma senza dare nell’occhio, è rimasta imbragata come le pecore quando le spingi nel corridoio della standerga a farsi tosare. Ma insomma, questi bambini che rubano, infilando le mani nelle tasche e nelle borsette… da chi sono organizzati? Pare addirittura che ci siano alle loro spalle i padri, che li costringono con la forza alla rapina e, secondo quanto assicurano fonti ben informate, fanno loro violenza, anche sessuale, per punirli nel caso si ribellino; ma quando questi piccoli mariuoli, presi con le mani nel sacco vengono identificati e si rintracciano i loro genitori, questi li disconoscono, spudoratamente assicurano che quelle creature non sono del loro sangue. “Ecco – ci spiega Maroni – perché dobbiamo schedarli quei piccoli, prender loro le impronte digitali: per poterli salvare!” E come si salvano? Traendoli dalle grinfie di padri criminali, raccogliendoli in strutture adeguate. I bambini così saranno liberi… liberi, ma figli di nessuno. Sopravviveranno come orfani, senza padre tiranno ma anche senza madre, né sorelle… insomma, come dicono i sociologi, privi di ogni identità. Si sa, gli orfanotrofi sono istituti ideali per ridare il sorriso agli innocenti! I nazisti risolsero il problema offrendo ai piccoli rom una famiglia: sequestravano quei derelitti quindi li affidavano a coppie di razza ariana, senza dir loro di dove provenissero. È un sistema dolce di pulizia etnica, importante è segare loro le radici, cancellar nel loro dna ogni memoria. Qualche giornale cattolico ha stigmatizzato questa idea di sgombero forzato di innocenti, ricordando che anche Gesù, fin da bambino, si trovò a essere un paria perseguitato, e agli occhi dei romani e dei loro sostenitori, gli ebrei, anche appena venuti al mondo, erano considerati degni di una strage come quella ordinata da Erode, loro rappresentante. Ma il nostro pontefice di tutto questo non se n’è accorto: ha continuato a inveire contro le coppie di fatto, gli omosessuali, ed è tornato perfino a riconsiderare la condanna a Galileo Galilei e alla sua idea dell’universo. Meglio non scendere in conflitto ideologico con la Lega, che, anche se rozza, è sempre un movimento vagamente paracristiano. E non è il caso di irritarla. E' vero… ci troviamo in tempi duri, ‘MALA TEMPORA CURRUNT’ diceva un detto latino, e aggiungeva ‘atque peiora premunt’ (sono tempi duri, ma ne arrivano di peggiori) cioè ci aspettano tempi peggiori e tutti lo tacciavano di menagramo. Poi puntuali arrivarono i barbari, ma questa è un’altra storia. Ma non vogliamo soffermarci troppo all’analisi della situazione davvero angosciante in cui ci sta portando questo ultimo governo e la sua politica, le leggi ad personam che cadono a valanga sulle nostre teste, compresa la pretesa di una immunità parlamentare per le quattro autorità massime dello Stato, dove, guarda caso, come quarto intoccabile salta fuori dallo scatolone a molla, il pupazzo nano dei baubau, urlando: “UAU!!! UAU! Sono l’impunito!” “Ma tutti calmi, non diamo in escandescenze, non poniamoci a livello di quell’attaccabrighe: faremmo il suo gioco! - ci frena Veltroni - “Io sono d’accordo che bisogna mettere in campo una feroce opposizione, ma non adesso: aspettiamo settembre… quello sarà il tempo di farci sentire”. “Eh no - gli urla di rimando una gran folla - il tempo di agire è adesso, se aspettiamo settembre ci troveremo con una situazione ormai bloccata, addirittura un’altra Costituzione. Questa, dovete rendervene conto, è la minaccia più grave che stiamo subendo dal dopoguerra ad oggi. E’ un grave colpo di Stato, col quale si farà strame di ogni libertà, a cominciare dalla libertà di stampa, dall’indipendenza della magistratura e di tutti i nostri diritti civili. Quello che si sta compiendo è un obbrobrio: per evitare un suo processo Berlusconi impone la sospensione di tutti i reati a partire dallo stupro fino all’usura, truffa e associazione a delinquere, comprese bancarotta fraudolenta e corruzione in atti giudiziari, e così in sol colpo vengono congelati più di 100.000 processi. Per i delinquenti sarà una pacchia, grazie a Berlusconi potranno godere di un anno in libertà garantita. D’ora in poi, in segno di gratitudine, faranno parte del suo elettorato più vitale, se non lo sono di già! Quello che ci aspetta quindi se non riusciamo a porvi argine, sarà un disastro dal quale usciremo tutti con le ossa rotte. Ma noi non vogliamo buttarci in ginocchio, ripiegati su noi stessi per meglio piangerci sulle mani, al contrario vogliamo mirare più in alto e trattare di un cataclisma a dir poco smisurato: uno tsunami di dimensioni inimmaginabili che spazzerà in un sol colpo governi, parlamenti e ogni simbolo di questa bassa politica che mira solo al potere. Il fenomeno viene da lontano, prima della creazione biblica, e fa parte dell’apocalisse e dei sette sigilli che si susseguono a spazi di tempo calcolabili in miliardi di anni l’uno dall’altro, sempre più affrettati, fino al conteggio finale. Continua….