ZIA E MESTRUAZIONI
Avevo una zia, zia Ida... ammalata, sempre a letto... che passava tutto il suo tempo a leggersi la Bibbia... Non era assolutamente né prude né bigotta... anzi... ripensandoci ora devo dire che era molto aperta... Non apparteneva culturalmente alla gente che la circondava, mia madre compresa... Era spiritosa e azzardata sull'educazione dei i figli. Forse perché non ne aveva. Sicuramente da giovane era stata una birichina.
Mi piaceva stare con lei... le tenevo compagnia e allo stesso tempo mi divertivo perché mi raccontava storie bellissime... Era anche un po' svanita... a volte mi scambiava per mia sorella maggiore... si confondeva... Parlando delle mestruazioni... dio che vocabolo orrendo... diceva: "tu ti sei sviluppata due anni fa e queste cose le sai". Io, per non farla restare male, non le dicevo che non ero mia sorella e che non sapevo un bel niente.
"Fino a quando c'erano solo sassi e bastoni succedeva che gli uomini tra di loro, si picchiassero... ma erano solo scaramucce. Con l'arco un gruppo di abili arcieri può sbaragliare decine di nemici a distanza e rubargli il cibo, gli animali e le donne con pochissimo rischio... sopratutto se gli altri non hanno gli archi.
Così i guerrieri, con il loro arco in mano iniziano a non accettare più l'autorità delle donne e via che inizia il caos.
Che noi li avevamo avvertiti, diceva la zia come fosse vissuta all'Eta della Pietra: "Sì, va bene, avete inventato l'arco... ma non montatevi la testa... attenti che vi fate male!". Ma loro mai che ti diano retta!
Una guerra dopo l'altra, i guerrieri iniziano a comandare loro, nasce la proprietà, il dominio sulle donne e sui figli, la povertà e anche la prostituzione.
Che la storia che fare la puttana è il mestiere più antico del mondo è una gran balla per dimostrare che le donne sono tutte puttane. Nelle società matriarcali tutti andavano a letto con tutti... non dirlo alla mamma... non esisteva proprio il concetto di pagare una donna per fare l'amore. Ci mancherebbe!- e ti lanciava uno sguardo pieno di sfida e prepotenza - Ci si donava per il puro piacere... e gratis!
Addirittura presso alcuni popoli primitivi dell'Africa fino all'arrivo dei bianchi la parola "puttana", nel loro linguaggio non esisteva neanche. Hai capito bambina? Non esisteva!
I guerrieri presero il potere con i loro archi e alle donne cominciarono a girargli un po' le ovaie... Non dirlo alla mamma... E sì... perché non è che da un giorno all'altro passi da essere la madre dell'universo a essere una schiava e non ti incazzi!" Beh, forse zia Ida non diceva proprio t'incazzi... ma il senso era quello.
"È lì che i guerrieri iniziarono a inventarsi storie tremende contro di noi, e quella dell'Eva e della mela, e quell'altra di Pandora che aprendo un vaso riempie il mondo di malattie e cattiverie. Diventiamo malvage, puttane e una volta al mese anche impure. Noi!! Non dirlo alla mamma. Ecco qua... guarda bambina... il sacro libro levitico 15-19 lo dice: la donna mestruata è impura e pericolosissima, è un disastro e qualunque cosa lei tocchi diventa impura e tocca isolarla!"
Qui, alla zia Ida si arrossavano le guancie per l'indignazione e assumeva un'espressione mesta e stupita allo stesso tempo: "E questo è niente... perché se ti capitava di nascere in certe tribù di cannibali della Nuova Guinea, alla prima mestruazione ti sbattevano in una gabbia al buio, ché se vedevi il sole, il sole sarebbe scomparso! Ti tenevano lì segregata per cinque anni... cinque anni!!, potevi uscire solo di notte per darti una lavatina, però dovevi camminare con scarpe fatte con le noci di cocco intere, che se non eri allenata cadevi per terra e ti spaccavi tutta... per non toccare il terreno, altrimenti sarebbero seccati tutti gli alberi nel raggio di mille chilometri. Che poi uscita dalla gabbia ti sposavi subito, ché diventavi per forza una moglie modello, perché dopo cinque anni passati in una gabbia, appesa al soffitto, il peggiore dei matrimoni è Natale tutti i giorni, ché non ne puoi più! Per fortuna che ora nessuno pensa più che siamo impure."
Ora, inorridita, la zia abbassava a voce e con molto orrore, imbarazzo e complicità mi diceva: "Lo sai che ci sono dei popoli che ancora oggi tagliano via la clitoride alle ragazzine... Sai cos'è la clitoride? No...? Be fa niente, lo imparerai al momento opportuno... Tagliavano la .... quella cosa là... perché così non si rischia che ci prendano gusto a fare certe cose! Oddio cosa ho detto! Non dirlo alla mamma."
Poi da me ho approfondito il tema... Per esempio, una volta, per maggiore sicurezza, alle ragazze cucivano le grandi labbra. Il marito, il giorno del matrimonio, le scuciva, così era sicuro che erano proprio vergini. Poi, se per caso doveva fare un viaggio un po' lungo ... una bella ricucitina a punto croce... che non si sa mai.
In Cina invece, fino alla rivoluzione comunista, fasciavano i piedi delle bambine così che crescessero deformi. Così le donne erano veramente inferiori per via che camminavano con ovvia difficoltà e inventavano che erano più eleganti. Ce ne hanno fatte di tutti i colori!
Certo, se si guardano i fatti in questa prospettiva si capisce meglio perché la nostra vita sessuale sia così complicata. Perché ci sia così poco amore in giro.
Guardate che l'amore è una novità!
Cosa sarebbe la vita senza l'amore?
Certo queste sono banalità dette e ridette, però tutti hanno un disperato bisogno d'amore e questo amore non si trova, e quando lo si trova, non si sa come trattarlo.
I film ci hanno insegnato che arriva per caso, già bello e confezionato come una vincita alla lotteria, e quando si rompe è come le calcolatrici tascabili. Non c'è niente da fare: tocca buttarlo via. Si sa tutto di come vestirsi per affascinare, di come sedurre e corteggiare. Poi, dopo il primo bacio ci si trova in un territorio misterioso. Non si sa assolutamente nulla su come si possa tener vivo e far crescere l'amore. Non ci sono films, non ci sono romanzi che ti raccontino l'amore della millesima notte, le delizie della colazione al mattino dopo trenta anni di matrimonio. Un vuoto pazzesco che inizia subito e non finisce mai. A scuola non ti insegnano niente nè sul sesso, nè sull'amore. Poi nella vita si ha raramente il tempo e la voglia di porsi troppe domande. Non ci si chiede: sono capace di amare? Ho veramente voglia di aprirmi, comunicare, dare qualche cosa agli altri? C'è qualche cosa che posso fare per migliorare questo amore? Di che cure ha bisogno l'amore? Devo fargli il tagliando ogni diecimila chilometri? L'amore germoglia in primavera? Va annaffiato e zappettato?
L'amore generalmente è una bieca questione di interesse. Si cerca il meglio e si desidera pagarlo il meno possibile. "Amo Claudia Schiffer!". È facile, ci fai un figurone a portartela a letto. Ma l'amore vero è qualche cos'altro che il semplice desiderio.
Si può parlare di amore solo quando il tuo sentimento per un'altra persona va al di là del tuo vantaggio.
La generosità in amore è molto rara e preziosa.
C'è vero amore quando due persone sono talmente legate, talmente in sintonia, da sentire che il vantaggio per l'altro è più importante di quello per sé stessi.
O meglio: ci fa più piacere far felice l'altro che godere di un "utile" diretto. Un simile sentimento si sviluppa sovente nei genitori verso i propri figli ed è sostenuto da un potente istinto animale di protezione dei piccoli. È invece raro che due amanti si amino così disinteressatamente.
È un vero peccato che ci sia una tale penuria di sentimenti profondi.
Ma che ci volete fare... se non fosse così il mondo non sarebbe il casino che è.
Siamo scesi dagli alberi da troppo poco tempo e fino all'altro ieri l'umanità si divertiva andando a vedere i roghi e le impiccagioni in piazza.
Cosa volete che si capisca dell'amore? Ci vorranno mille anni di telenovelas per inculcare nella testa della gente certe idee moderne. Non dovete pensare che l'idea dell'amore fosse conosciuta tra i nostri progenitori. Per certe cose una volta avevano tempo solo i poeti.
Gli altri facevano matrimoni d'interesse e copulavano ghiozzamente. L'amore e l'erotismo sono figli del tempo libero, delle otto ore, della cultura del week end e dei film romantici.
Siamo i primi nella storia del mondo a porci il problema del nostro piacere (ci sono poi tanti tipi diversi d'amore, l'amore per gli amici, per i fratelli, l'amore universale e l'amore per l'arte, quello per gli animali. C'è persino l'amore per le moto. Troppo ci sarebbe da dire... ma lo faremo un'altra volta.