[STAMPA] Franca Rame: "lo Stupro"
di Sabrina Scolari
Figlia d'arte (il padre Domenico Rame era un attore da generazioni e la madre Emilia Baldini fu prima maestra poi attrice), Franca Rame è nata in una famiglia con antiche tradizioani teatrali, maggiormente legate al teatro dei burattini e delle marionette, risalenti al 1600. Debuttò nel mondo dello spettacolo appena nata: fu subito impiegata, infatti, per i ruoli da infante nelle commedie allestite dalla compagnia di giro familiare. Il 24 giugno 1954 ha sposato l'attore Dario Fo a Milano e dall'unione il 31 marzo 1955 nasce a Roma il figlio Jacopo. Nel 1958, insieme col marito, fonda la Compagnia Dario Fo-Franca Rame (il marito è il regista ed il drammaturgo del gruppo, la Rame la prima attrice e l'amministratrice) che, negli anni seguenti, otterrà grandissimo successo commerciale nel circuito dei teatri cittadini istituzionali. Nel 1968, sempre al fianco di Dario, abbraccia l'utopia sessantottina: ciò porterà alla nascita di un gruppo di lavoro, detto La Comune con cui interpreta spettacoli di satira e di controinformazione politica anche molto feroci. Si ricordano almeno "Morte accidentale di un anarchico" e "Non si paga! Non si paga".
Figlia d'arte (il padre Domenico Rame era un attore da generazioni e la madre Emilia Baldini fu prima maestra poi attrice), Franca Rame è nata in una famiglia con antiche tradizioani teatrali, maggiormente legate al teatro dei burattini e delle marionette, risalenti al 1600. Debuttò nel mondo dello spettacolo appena nata: fu subito impiegata, infatti, per i ruoli da infante nelle commedie allestite dalla compagnia di giro familiare. Il 24 giugno 1954 ha sposato l'attore Dario Fo a Milano e dall'unione il 31 marzo 1955 nasce a Roma il figlio Jacopo. Nel 1958, insieme col marito, fonda la Compagnia Dario Fo-Franca Rame (il marito è il regista ed il drammaturgo del gruppo, la Rame la prima attrice e l'amministratrice) che, negli anni seguenti, otterrà grandissimo successo commerciale nel circuito dei teatri cittadini istituzionali. Nel 1968, sempre al fianco di Dario, abbraccia l'utopia sessantottina: ciò porterà alla nascita di un gruppo di lavoro, detto La Comune con cui interpreta spettacoli di satira e di controinformazione politica anche molto feroci. Si ricordano almeno "Morte accidentale di un anarchico" e "Non si paga! Non si paga".
A partire dalla fine degli anni anni settanta la Rame aderisce al movimento femminista: inizia a interpretare testi di propria composizione come "Tutta casa, letto e chiesa", "Grasso è bello!", "La madre fricchettona". Nel 1999 ha ricevuto la laurea honoris causa da parte dell'Università di Wolverhampton insieme a Dario Fo. Nelle elezioni politiche del 2006 si candida capolista al Senato in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria tra le file dell'Italia dei Valori. Viene eletta senatrice in Piemonte.
Antonio Di Pietro la propose come Presidente della Repubblica e ricevette 24 voti.
Ha lasciato il Senato nel 2008, non condividendo gli orientamenti governativi.
Nel 2009 ha scritto assieme al marito Dario Fo la sua autobiografia intitolata "Una vita all'improvvisa".
Antonio Di Pietro la propose come Presidente della Repubblica e ricevette 24 voti.
Ha lasciato il Senato nel 2008, non condividendo gli orientamenti governativi.
Nel 2009 ha scritto assieme al marito Dario Fo la sua autobiografia intitolata "Una vita all'improvvisa".
Il Monologo
Era il 9 marzo del 1973, giorno in cui Franca Rame fu aggredita da 5 neofascisti. Questi la portarono su un furgoncino e la violentarono, lasciandola poi sulla strada in uno stato di totale confusione mentale. La violenza fu raccontata dall’attrice nel 1975 attraverso il monologo “lo stupro”, senza dichiarare di averla vissuta personalmente, dichiarazione che fece solo nel 1987 alla trasmissione Fantastico della Rai. La stessa Franca Rame spiega che per lei quell’evento fu così angosciante che non riuscì a parlarne per due anni nè alle persone più care e a lei vicine (tra cui il suo compagno Dario Fo) nè alle forze di polizia e al tribunale (che avrebbero dovuto proteggerla).
Evidentemente, spiegherà Franca Rame, cercavano di convincerli a non fare più della loro professione (il teatro) uno scenario per parlare di politica. Successivamente la testimonianza del neofascista Angelo Izzo, chiarì che vi fu sicuramente una collaborazione dei carabinieri.
Il procedimento penale è giunto a sentenza definitiva solo dopo 25 anni: ciò ha comportato la prescrizione del reato.
Evidentemente, spiegherà Franca Rame, cercavano di convincerli a non fare più della loro professione (il teatro) uno scenario per parlare di politica. Successivamente la testimonianza del neofascista Angelo Izzo, chiarì che vi fu sicuramente una collaborazione dei carabinieri.
Il procedimento penale è giunto a sentenza definitiva solo dopo 25 anni: ciò ha comportato la prescrizione del reato.
fonte: scuoladimusical.org
Argomento:
Anno: