Il teatro di Franca Rame e Dario Fo

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[STAMPA] Dario Fo. “Dico perché mi sento attore dilettante e pittore professionista”

[c.s.] Da venerdì 13 luglio avrà inizio nella Repubblica di San Marino, la mostra Dario Fo a San Marino. Nell’antica Terra della Libertà, un grande omaggio dedicato a Dario Fo , con oltre 200 opere pittoriche in un grande allestimento che occuperà tre differenti e prestigiosi spazi espositivi. La Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, la Segreteria di Stato per il Turismo e lo Sport, unitamente alla Fondazione San Marino S.U.M.S – Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, e a Great Emotions Entertainment, in la collaborazione dell’Ufficio Attività Sociali e Culturali , del Musei di Stato, dell’Ufficio di Stato per il Turismo, celebreranno dunque il noto artista con una mostra dei suoi lavori. Si inizierà appunto venerdì 13 luglio con l’apertura dello spazio di Palazzo S.U.M.S dove sarà possibile vedere esposte le opere più recenti, (monumentali dipinti acrilici) mentre in un secondo momento, (ovvero dal 4 agosto), verranno inaugurate anche le altre due sedi della mostra: gli spazi della Pinacoteca San Francesco (con opere dedicate alla satira della preistoria) e quelli del Teatro Titano ( lavori dedicati alla musica ed al teatro) .
 
Conosciuto prevalentemente quale straordinario uomo di teatro e Premio Nobel per la letteratura nel 1997, Dario Fo, è anche un ottimo pittore: diplomato alla Accademia di Brera nei primi anni 50, ha utilizzato da sempre la pittura come linguaggio espressivo primario, frequentandola ancora prima di approdare al teatro ed alla letteratura.
La mostra “Dario Fo a San Marino”, sarà un’importante occasione per comprendere come la satira espressa tramite la pittura abbia costituito un punto cardine nel linguaggio espressivo di Fo.
 
Il curatore della mostra Felice Cappa commenta la sezione che aprirà al S.U.M.S.: “Fedele alla dimensione narrativa della sua pittura, Fo propone alcuni fondamentali momenti politici della storia italiana degli ultimi anni e dei grandi avvenimenti internazionali dell’era della globalizzazione e della dittatura finanziaria. Sono inoltre documentate: la lunga fase del berlusconismo, la deriva e l’imbarbarimento della politica italiana, gli episodi di corruzione e speculazione edilizia, la mala gestione delle emergenze nei soccorsi alle zone colpite dai terremoti e così via. Questa sezione verrà ad arricchirsi con le opere che saranno terminate nella Bottega d’artista”.
 
Una straordinaria documentazione d’archivio ha consentito inoltre la realizzazione di inediti montaggi video, che verranno proiettati su appositi schermi nelle sedi espositive, attraverso i quali è possibile ricostruire il giusto rapporto tra le opere teatrali e pittoriche e il contesto storico, artistico e sociale che le ha ispirate.
 
Orari mostra dalle 10.00 alle 22.00
Sono previste visite guidare per scuole di ogni ordine e grado, gruppi e comitive.
 
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[STAMPA] Dario Fo e i suoi Misteri Buffi

dario fo E’ sempre un onore essere accanto a un premio Nobel, sentirlo parlare come si parlerebbe in una combriccola di amici. Mi sono avvicinato, gli ho chiesto un autografo e pareva lusingato. Poi mi ha detto che ha un nipote molto preparato che si chiama come me. Il Fo anarchico non si è spento, non è domato e non si è perso tra le rughe dell’età. Quando, durante la conferenza stampa, i gioralisti lo hanno incalzato sulla politica Fo ha allungato il collo per sentire meglio la domanda e è brillato il Maestro capace di rivoltarti e sbatterti a terra con una frase e un sorriso. “Appoggio il primo pronto a dimezzarsi lo stipendio, ma chi lo fa? Nessuno”. Come dargli torto.
 
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[STAMPA] Il ‘Paese dei Misteri buffi’ al chiostro di S.Francesco

dario fo
Cesena, 4 luglio 2012 - DARIO FO, Premio Nobel per la Letteratura, attore invidiato all’Italia dal mondo intero, regista, costumista, scenografo, comico e pittore, sarà l’illustre ospite dell’edizione 2012 di “Autori sotto le stelle”, l’evento organizzato dal Comune di Cesena in collaborazione conLibreria Mondadori. Stasera, alle 21.15, nella suggestiva corte del Chiostro di San Francesco verrà presentato l’ultimo libro di Fo, scritto a due mani con la giornalista del Corriere della Sera Giuseppina Manin.
«Il Paese dei Misteri Buffi», questo il titolo dell’opera, verrà presentato dai due autori dopo l’introduzione di Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl di Cesena, appassionato di teatro e grande amico dell’artista. La serata sarà l’occasione per presentare anche la nuova iniziativa di beneficenza in favore dei terremotati di Finale Emilia, comune ‘adottato’ da Cesena dopo il terribile sisma del maggio scorso. Sarà venduta, infatti, al costo di 15 euro, la litografia di un’opera realizzata per l’occasione da Dario Fo. 
 
L’INTERO ricavato, senza alcuna sottrazione, verrà depositato sul conto corrente “Comune di Cesena Solidarietà popolazioni terremotate Emilia Romagna - IBAN IT73 M061 2023 933C C033 0517 296”, che i cesenati generosi possono utilizzare per le proprie donazioni. «Con il sindaco Lucchi e l’assessore alla Cultura del Comune di Cesena Elena Baredi abbiamo deciso di tirare mille stampe di una tempera che ho creato nei giorni scorsi – dice Dario Fo — e che ritengo di grande attualità: dei ciechi seguono un orbo e tutti poi cadono in un baratro.
C’è anche un riferimento al celebre dipinto murale di Leonardo Da Vinci, “La Battaglia di Anghiari”, in cui l’unico morto è caduto da cavallo, un paradosso assurdo. Del resto Leonardo era un maestro della satira». Del libro, Fo parla con ardore: «Io e Giuseppina Manin sei mesi fa abbiamo scritto un testo satirico, grottesco, sarcastico cercando di immaginare come sarebbe stata l’Italia oggi. S’inizia con la scomparsa improvvisa di Berlusconi che va all’Inferno per spiegare al massimo giudice degli inferi da dove provengano le sue menzogne e come abbia fatto a sbagliare tutto. Si alternano, poi, vari personaggi italiani (tutti “non morti” che ogni tanto hanno dei permessi per andare all’Inferno) che insegnano ai diavoli come bisogna comportarsi sulla Terra e che, durante il viaggio, affrontano vari argomenti: dal vero processo fatto dalla Dc a Moro alla tragedia di Ustica, fino allo scandalo delle escort e alla strage di Piazza Fontana. Non si tratta di frottole o di facili ironie, ma di storia».
Cecilia Gaetani
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[VIDEO] Ultime da Venezia

La settimana Incom 01296 del 14/09/1955 "Festival, arrivederci. Completiamo il nostro Album della Mostra, prima di assistere alla consegna dei Leoni, coppe e medaglie"
 
Descrizione sequenze: la corrà su un pontone acquista oggetti da un venditore, ; Fo spinge il pattino su cui siede Franca Rame in acqua, ; la Rame sbuffa ; i fotografi puntano l'obiettivo, anche un bimbo punta la sua macchina fotografica ; Rossi Drago in posa ; Cortesi si pettina guardandosi allo specchio ; Severi seduto ad un tavolino disegna, fa il ritratto a Vivi gioi, la donna ride ; Canale abbraccia il tronco di un albero ; Fellini e Masini si abbracciano, un gruppo di bambini con una ragazza corre verso di loro per chiedere l'autografo, sulla spiaggia ; la masini dà ai bambini una sua fotografia ; Gallone, Stoppa e Cervi in piedi , parlano e ridono ; Litvak chiacchiera seduto al tavolino ; Clair si intrattiene con un giovane ; Delannoix parla con una bambina ; antonioni scherza con un gruppo di ragazze ; statuina di leoncino ; Croze parla al microfono Rai ; Brusasca consegna un leone d'oro alla produttrice danese del "verbo" di Dreyer ; Premio a De Pirro, ; premiati Junkers e More ; Maselli riceve il premio sotto i flash ; il pubblico in sala applaude ; Pampanini a bordo di un motoscafo che si allontana saluta le telecamere ; il palazzo della mostra del cinema ; una valigia viene chiusa...
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[STAMPA] Dario Fo porta i "Misteri buffi" al chiostro di San Francesco

dario fo
Il Maestro incontra la città. Il premio Nobel Dario Fo torna sulla scena per un nuovo appuntamento che promette bene. Sono passati 43 anni da quando Fo e Franca Rame hanno aperto il sipario con "Mistero buffo". Oggi si può dire che di acqua sotto i ponti ne è passata. Così, Giuseppina Manin, giornalista del Corriere della Sera, ha proposto al Maestro di ripensare ad altri "misteri" che hanno scosso il nostro paese. Così è venuto alla luce "Il paese dei misteri buffi" che sarà presentato da Fo in persona martedì sera al Chiosco di San Francesco a partire dalle 21.15. E c'è di più.
 
Per l'occasione sarà venduta anche una serie di stampe che riproduce una tempera realizzata dal Maestro. Tutto il ricavato sarà devoluto al comune di Finale Emilia colpito dal terremoto; lo stesso comune che l'Amministrazione di Cesena ha adottato. Qualche anticipazione circa i misteri trattati da Fo e Manin? Un viaggio all'inferno di un volto noto in cui riaffiorano Dc9, il rapimento di Moro e... qualche escort.“
 
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[VIDEO] "Cose così..." dall'Archivio dell'Istituto Luce

 
Francia: l'idea della conquista dello spazio nell'800; Italia: sul set di un film con Alberto Sordi; i costumi medievali; Spagna: Dalvator Dalì e gli echinodermi.
La settimana Incom 01605 del 18/12/1957
 
Archivio Storico Luce http://www.archivioluce.com
 
Descrizione sequenze:un uomo mostra delle fotografie ad una donna che siede accanto a lui ; immagini delle riproduzioni dei disegni antichi dei primi modelli di treni e locomotive ; immagini dei disegni che riproducono antichi progetti di treni, navi ; immagine di un disegno che raffigura una macchina volante trasportata da uccelli ; un disegno raffigura un pianoforte a cui sono attaccate gabbie con i gatti dentro che miagolano ; Roma: il regista Zampa parla con Sordi e la Koshina seduti su un divano ; la coppia di attori parla e ride ; Zampa dietro una cinepresa parla ; Sordi seduto si finisce di truccare mentre una donna lo aiuta ; la Koshina ride seduta su una sedia ; Sordi in piedi sulla scena si finisce di sistemare la divisa da poliziotto mentre i tecnici lo aiutano e la cinepresa indietreggia ; Zampa con altre persone dietro la cinepresa ; il ciack da il via alla ripresa ; Sordi di profilo dice una battuta ; alcune persone entrano in scena mentre la Koshina risponde a Sordi ; immagini della ripresa ; immagine della scena di Sordi carcerato, dietro una rete, con altri uomini ; Volto piangente di Sordi dietro la rete ;
 
Italia: Dario in costume medievale si leva l'elmo e si sventola sorridendo ; un tecnico delle luci dietro un faro ; un truccatore all'opera con un attore di teatro in costume medievale ; persone dietro la cinepresa ; immagini della scena con Franca Rame, che si asciuga le lacrime, e altri attori, tra cui un bambino, in costume ; Dario Fo indietreggia con un elmo pieno di corni in testa ; Franca Rame si sistema l'acconciatura ; un attore parla da un elmo che gli ricopre l'intero volto ; Dario Fo mangia una mela mentre indossa un elmo ; Dario Fo prova a fumare una sigaretta mentre indossa l'elmo che gli ricopre il volto ;
 
Spagna: veduta di un villaggio spagnolo sul mare ; volto di Dalì con gli occhi sgranati ; Dalì mostra due ricci di mare ; Dalì mette i ricci sugli occhi e poi li scansa ; Dalì inserisce un bastoncino nella bocca del riccio ; immagine della composizione con i ricci creata da Dalì ; Dalì è seduto davanti ad un tavolo, circondato da molta gente, e mostra le composizione create con gli echinodermi ; immagini della composizione ; volto di Dalì mentre arriccia il naso ; occhio sgranato di Dalì ; immagini di alcune composizioni artistiche ; immagini di alcuni echinodermi facenti parte delle composizioni surreali di Dalì ; veduta del segno tracciato su un foglio scuro da un bacchetta infilata nella bocca di un riccio che si muove lentamente ; immagini delle sperimentazioni e dei prodotti creati da Dalì ; Dalì mostra il disegno realizzato dal riccio ;
 
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[STAMPA] I giovani della “Paolo Grassi” nel teatro di Fo

Sai intitola "Mistero buffo e altre storie" lo spettacolo dei giovani attori diplomandi della Scuola “Paolo Grassi” di Milano sul teatro di Dario Fo e Franca Rame (sopra un disegno che l’attore-autore a donato alla scuola per l’occasione): un lavoro sul repertorio popolare e politico del Nobel che per l prima volta viene in Italia affrontato da giovani attori, anagraficamente nati dopo che molti di quei testi sono stati scritti. Anche per questo lo spettacolo ha un valore di studio e insieme di sperimentazione in teatro che è farsa, dramma, pantomima.
Lo spettacolo, che ha debuttato in anteprima stasera e poi il 7 luglio sarà al Festival d’Avignon Off 2012, raccoglie i testi più celebri del Nobel, La parpaja topola, La resurrezione di Lazzaro, Il primo miracolo di Gesù bambino, Il tumulto di Bologna e sarà interessante vedere l’impatto di queste storie a contatto con dei giovani di oggi.
“Per attori alle prime esperienze, il confronto con il virtuosismo recitativo richiesto da questo repertorio è una sfida appassionante e un’occasione preziosa per studiare un linguaggio d’alta teatralità” ha spiegato Massimo Navone, direttore della Scuola Paolo Grassi che ha curato il coordinamento artistico dello spettacolo affidato alla regia di Michele Bottini- “La presenza disponibile e affettuosa dei due Maestri, che ci sostengono in questo percorso, aggiunge un significato particolare al valore già così forte di questa esperienza: incoraggiare un passaggio di testimone tra le generazioni, perché continui a rinnovarsi la tradizione di quel teatro popolare e ‘politico’, che è alla radice della nostra cultura e del nostro modo di essere attori”.
Gli allievi in scena sono: Stefano Accomo – Francesca Cassottana – Luca D’Addino – Sara Dho – Alessandro Grima – Caterina Luciani – Marta Mungo – Giuseppe Palasciano – Nazzareno Patruno – Martina Polla – Andrea Romano – Selvaggia Tegon Giacoppo – Emanuele Turetta – Silvia Valsesia
Con la collaborazione degli allievi del corso organizzatori Giulia Iozzi e Emanuela Naclerio
 
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[VIDEO] Dario Fo - "La fame dello Zanni"

Dario fo' illustra con lo stile e il linguaggio dei giullari del 1500 la fame di un contadino ridotto allo stremo dalla nascita delle città. Un'introduzione a Mistero Buffo che racconta, in forma tragicomica, la sofferenza di un uomo affamato che, giunta l'ultima ora, cerca di sfamarsi sognando piatti inconsueti...
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[STAMPA] I giovani attori della Scuola Paolo Grassi incontrano il teatro di Dario Fo e Franca Rame.

28/06: Mistero Buffo e altre storie
 
dario fo pittore
A Milano, un’anteprima dello spettacolo, nato col sostegno e la collaborazione dei due grandi maestri, che debutterà il 7 luglio al Festival d’Avignon Off 2012. Un lavoro sul repertorio del teatro popolare e politico, che  ha il significato di un passaggio di testimone alle giovani generazioni di artisti.
 
28 giugno 2012 ore 19
Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, via Salasco 4 Milano
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tel. 02/97152598
 
La parpaja topola, La resurrezione di Lazzaro, Il primo miracolo di Gesù bambino, Il tumulto di Bologna e altri tra i pezzi più famosi del repertorio di Dario Fo e Franca Rame, interpretati dagli allievi diplomandi del corso attori, verranno presentati al pubblico la sera di giovedì 28 giugno alla Scuola Paolo Grassi di Milano, prima della partenza degli allievi per il prestigioso Festival d’Avignon.
 
"Mistero Buffo" dal 1969, anno in cui Dario Fo e Franca Rame lo misero in scena per la prima volta a Milano in un capannone di Porta Romana, è stato replicato migliaia di volte in Italia e in tutto il mondo.
 
Lo spettacolo nacque con l'intento di dimostrare l'esistenza storica di un teatro popolare di grande valore, che nulla aveva da invidiare ai testi di tradizione erudita, che erano espressione della cultura della classe sociale dominante. C'erano monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa.
 
A più di quarant’anni di distanza, in un contesto storico-sociale profondamente cambiato, l’impatto di queste storie sul pubblico continua ad essere forte, immediato, capace di far emergere emozioni,  pensieri  e ideali  condivisi di partecipazione.
 
Ne sono la prova i ragazzi che, vedendo oggi  Dario Fo e Franca Rame recitare in teatro,   riscoprono la possibilità di riappropriarsi della ‘Storia’  attraverso ‘ altre storie’, attuali e diverse da quella ‘ufficiale’, proprio come accadde a quella generazione di giovani che vide Mistero Buffo in scena nei primi anni ’70.
 
“Per attori alle prime esperienze, il confronto con il virtuosismo recitativo richiesto da questo repertorio è una sfida appassionante e un’occasione  preziosa per studiare un linguaggio d’alta teatralità”  spiegaMassimo Navone, direttore della Scuola Paolo Grassi “La presenza disponibile e affettuosa dei due Maestri, che ci sostengono in questo percorso, aggiunge un significato particolare al valore già così forte di questa esperienza: incoraggiare un passaggio di testimone tra le generazioni, perché continui a rinnovarsi la tradizione di quel teatro popolare e ‘politico’, che è alla radice della nostra cultura e del nostro modo di essere attori”.
 
L’anteprima dello spettacolo fa parte delle iniziative dedicate ai 60 anni della scuola Paolo Grassi.
 
Lo spettacolo, sarà ospite al Festival d’Avignone Off dal 7 al 28 luglio alla COUR D’HONNEUR DE LA FACULTE DES SCIENCES nell’ambito del progetto dedicato al teatro di Dario Fo e Franca Rame realizzatoin collaborazione con L’Accademia Nico Pepe di Udine e l’Academie Des Arts du Spectacle di Parigi.
 
Mistero Buffo e altre storie di Dario Fo e Franca Rame
coordinamento artistico Massimo Navone
regia  Michele Bottini 
assistente alla regia Lucia Sabba
con gli allievi del terzo anno del corso attori della Scuola Paolo Grassi
Stefano Accomo – Francesca Cassottana – Luca D’Addino – Sara Dho – Alessandro Grima – Caterina Luciani – Marta Mungo – Giuseppe Palasciano – Nazzareno Patruno – Martina Polla – Andrea Romano – Selvaggia Tegon Giacoppo – Emanuele Turetta – Silvia Valsesia
collaborazione drammaturgica degli allievi Eleonora Natilii, Emanuele Aldrovandi
allievi del corso organizzatori Giulia Iozzi – Emanuela Naclerio
luci di Paolo Latini e Simona Ornaghi
elementi scenici di Roberto Pio Manzotti, Alice Capoani, Mattia Franco
costumi Enza Bianchini conNunzia Lazzaro
 
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[VIDEO] Il Mantegna di Dario Fo

Dario Fo affronta le opere e gli artisti attraverso vere e proprie inchieste, senza nulla togliere alla satira. La Crocifissione di Andrea Mantegna è la traccia per un'analisi inedita, una lettura profonda che stravolge un  personaggio normalmente trattato semplicisticamente. Dunque Mantegna, nel racconto di Fo, diventa il più grande pittore italiano, colui che spinge la chiave della satira dentro ogni discorso e sviscera le contraddizioni della società in cui vive.
fonte: arte.rai.it

[STAMPA] Il paese dei misteri buffi

dario fo il paese dei misteri buffiDario Fo e Giuseppina Manin “Il paese dei misteri buffi“ (Guanda 2012). Nel 1969 Dario Fo e Franca Rame portarono per la prima volta sulla scena, in un’aula dell’Università statale di Milano, il”Mistero buffo”: una pièce - che irride a “santi e fanti nello stile delle rappresentazioni medioevali, secondo lo sguardo dei diseredati” - che ha conquistato le platee di tutto il mondo e che oggi viene considerata dalla critica un punto di svolta nella storia e nel linguaggio teatrale.
 
A distanza di oltre quaranta anni da quel primo Mistero, Dario Fo ha raccolto l’invito di Giuseppina Manin a riprenderne le fila, ripensando a tutti quei misteri, “pochissimi buffi ma terribili e grotteschi” che hanno scosso il nostro paese nell’ultimo mezzo secolo. Il tema è “tentatore” - dice Fo - dal momento che il periodo in oggetto è un “impasto di follie, menzogne, orrori e bassezze, una sarabanda di storie satiriche e tragiche insieme, dove personaggi degni di tutto rispetto si intrecciano con altri cialtroni, ruffiani e mezze calzette da comprare - vendere al mercato delle vacche”.
 
Ne è uscito un volume in cui il Premio Nobel, insieme con la giornalista del Corriere, intraprende un viaggio della memoria nella nostra storia recente, alla sua maniera, con un percorso “lietamente sgangherato, grottesco e paradossale”, “senza pretese storiche o sociologiche”, “solo con il gusto e la filosofia scanzonata del giullare”. In questo viaggio non viene seguita una sequenza logica o cronologica ma, piuttosto, si preferisce “andare allo scarampazzo, cioè improvvisando gli andamenti a seconda dello spasso che ogni storia riesce a procurarci”.
 
Queste brevi note di presentazione, stralciate dal “Prologo”, credo siano sufficienti a dare al lettore la certezza di imbattersi in una nuova occasione non solo di esilarante divertimento ma anche di sana riflessione, dal momento che l’autore, che dietro la maschera del giullare nasconde quella dell’intellettuale impegnato, trova spesso modo di farci intravedere la sua verità.
 
Dario Fo è nato ottantacinque anni fa a San Giano in provincia di Varese, dove il padre era capostazione. Nell’arco di oltre sessanta anni di attività si è cimentato nei ruoli di drammaturgo, attore teatrale e cinematografico, scrittore, scenografo e costumista. In una recente intervista ad Antonio Gnoli parlando della sua infanzia, della sua formazione e delle sue scelte, ha raccontato: “Sono nato a San Giano, una terra di fabulatori meravigliosi. Da quelle parti c’era una vetreria dove ogni anno si davano appuntamento da tutta Europa i soffiatori di vetro. Arrivavano con le loro famiglie, comunità intere che si spostavano e ciascuna aveva i loro raccontatori. A dieci anni ho capito il valore delle lingue, dei dialetti e delle storie che venivano narrate. Fu un apprendistato, un’educazione all’insolito e al trasgressivo. Ma io volevo dipingere perché questa era al mia passione. Frequentai il liceo artistico e poi l’Accademia. Furono otto anni durante i quali tutte le mattine prendevo il treno per Milano e tutte le sere tornavo al mio paese . Sul treno ho avuto la mia formazione di autore: recitavo su richiesta e mi consideravano bravissimo. Ma non potevo fare a meno della pittura. Frequentavo Brera ma alla fine - anche per una crisi legata ad un malessere interiore - il teatro ha avuto la meglio”. Debutta negli anni cinquanta in un trio, formato da Franco Parenti, Giustino Durano e da lui stesso, recitando con successo testi satirici. E’ l’inizio di una lunga e fortunata carriera che lo porterà, tra trionfi e censure, a venire rappresentato in tutto il mondo con commedie politiche che attingono alla cultura popolare ed alla cronaca di tutti i giorni. “E sa cosa é stato il mio successo?” dice nell’intervista citata “Trasgredire, portare un vento di novità, rompere con i canoni fino ad allora dominanti sul mondo della cultura”. La sua fama è legata ai suoi testi teatrali di satira politica e sociale legati alla cronaca ma che,anche a distanza di anni, conservano intatti la forte carica satirica ed anticonformista. Nel 1997 viene insignito del Premio Nobel per la letteratura.
 
Giuseppina Manin è giornalista professionista. Collabora, con articoli su teatro, musica e cinema, alle pagine dedicate allo spettacolo del Corriere della sera.
 
Autore: Dario Fo e Giuseppina Manin
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 15 euro
Pagine: 208
 
 
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