Politica

Una campagna per cacciare Silvio Berlusconi dal Parlamento italiano. Le prime firme sono Vittorio Cimiotta, Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Dario Fo, Margherita Hack, Franca Rame, Barbara Spinelli. "E' concessionario di frequenze televisive" e per la legge 361 del 1957 non potrebbe aspirare a un seggio.

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ROMA - «Beppe deve insistere. Si può fare, se non Bersani, con un volto nuovo che c'è».

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Lo scenario di fondo è una passeggiata sul porto del Pireo ad Atene per dialogare, raffrontarsi e prospettare soluzioni contro la crisi e l’instabilità politica. Non si tratta altro che della conversazione a tre intercorsa tra Dario Fo, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio dalla quale è scaturito un libro che porta il titolo “Il Grillo canta sempre al tramonto. Dialogo sull’Italia e il Movimento 5 Stelle”, edito da Chiarelettere e disponibile in libreria a partire dall’11 febbraio scorso.

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Il Nobel per la Letteratura Dario Fo, "sponsor" del Movimento 5 Stelle, dichiara di non aver abbastanza forze per sedere al Quirinale come vorrebbe Beppe Grillo e boccia una presunta alleanza di governo Pd-Pdl. (Giuseppe Gaetano, RCD - Corriere Tv)

fonte: corriere.it

Dario Fo. «Il M5S ha imparato ad ascoltare qualcosa pure dai vecchi. Abbiamo bisogno di cambiare tutto. Ora si rischia una legislatura breve ma intanto bisogna reinventare il modo di stare nelle istituzioni. Io ho l'esempio di mia moglie Franca Rame che ha lasciato il Senato molto delusa».

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«Mi sembra di esser tornato indietro di molti anni, alla fine della guerra mondiale quando c'era tanta gente piena di gioia e con la speranza di cambiare. Tutti vogliono sapere che cosa è questa cosa straordinaria, non mollate per favore!».

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(AGI) - Milano, 19 feb. - E' arrivato il momento del 'ribaltone'. Ne e' convinto Dario Fo, rispondendo ad una domanda a margine del comizio di Beppe Grillo in piazza del Duomo a Milano. Il premio Nobel ha sottolineato che appoggia il comico genovese "perche' non si fa prendere per i cogl....".

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Il premio Nobel dice la sua sul commiato di Benedetto XVI, il rapporto con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, la comunicazione di Silvio Berlusconi...

DARIO FO «Al Quirinale? Non sono così pazzo» . «Quelli del Movimento 5 Stelle hanno lo spirito dei primi comuni. Ma l'apertura a CasaPound è stata una stronzata»

Non ci sarà un presidente della Repubblica in famiglia, dopo che c'è stata la senatrice Franca Rame. Perché i voti dei parlamentari del Movimento 5 Stelle non basteranno e perché comunque Dario Fo non accetterebbe. «Sono anche pazzo - dice - ma con un minimo di ragione».

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È l'ultima affermazione choc del leader M5s dal palco di Reggio Emilia, durante lo Tsunami Tour: il premio Nobel per la letteratura come presidente della Repubblica.

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APPELLO DI FRANCA RAME
Superata quota ventimila

CHI HA GUAI CON LA GIUSTIZIA DEVE ESSERE LASCIATO FUORI
di Carlo Di Foggia

Franca Rame affida a Il Fatto Quotidiano il suo appello:

"Il 24 e 25 febbraio finalmente si vota. Cosa chiediamo? Pulizia, onestà, correttezza, rispetto", scrive l'attrice rivolgendosi direttamente al segretario del Pd Pier Luigi Bersani e a Luigi Berlinguer, presidente della Commissione di garanzia.

"Volete vincere le elezioni e governare il Paese? Lo volete proprio?  - chiede - Bene. Allora cancellate dalle liste dei candidati i nomi degli “indegni”: condannati, imputati, indagati, portatori di conflitti d’interesse e amici degli amici". 

Chi condivide questa richiesta può firmare qui la sottoscrizione  di Franca Rame

Fo e Rame, Portoghesi e Gregotti, Ripa Di Meana e Puppi, Miracco e Paris. Tutti contro la realizzazione della torre che dovrebbe sorgere a Porto Marghera

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Fa bene a vietare ai suoi la tv. Di Pietro? Colpa sua

Roma, 16 nov. "Io governatore della Lombardia? Una boutade. Ma conosco Grillo da vent'anni e guardandomi intorno preferisco lui agli altri. Non ha difetti, vedo solo pregi. Ha coraggio, si informa, non parla a vuoto. Siamo fortunati ad avere Grillo". Lo dice Dario Fo alla 'Zanzara' su Radio 24.

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