VIGNETTA DI VAURO SUL MANIFESTO del 7 ottobre 2008 CRISI BORSE IL PAPA: “SOLIDA SOLO LA PAROLA DI DIO!” SI’, SI’… MA ORA NON COMINCIATE A CHIEDERMI PRESTITI!” Domani pubblicherò articoli dei più grandi giornalisti italiani e INCHIESTA mia sul VATICANO. BACI A TUTTI! franca
Commenti
Più che fare prestiti, con
Più che fare prestiti, con questa crisi potrebbe iniziare a pagare l'ICI
I soldi non sono niente. Lo IOR lo sa?
VIGNETTA SUL PAPA
Un Papa che ha le scarpe di Prada
Che ha i vestiti di Gattinoni
Che ha una banca privata
Che costa agli italiani 4 milardi di euro l'anno
Che ha un patrimonio immobiliare stimato in 900.000.000.000,00 di EURO
Te credo che per lui il denaro non conta niente.
Dillo alla pensionata Pinuccia di Abietegrasso che campa con 600 euro al mese e deve pagarsi il ticket grazie a Formigoni...:-))
Aufidasein
fabio
Assolutamente d'accordo!
Quando ho sentito le parole del papa sui soldi...beh! ho pensato da che pulpito viene la predica!! proprio lui,capo dello Stato della Citta del Vaticano, parla che vive in stanze dorate, che viaggia con aerei ed automobili di lusso, che ha una banca privata e tutto ciò che voi avete scritto sopra...ma perchè se i soldi non sono niente allora non incomincia ad allegerirsi le tasche di essi e a donarli a chi ne ha davvero bisogno? a chi, per mangiare qualcosa, deve cercare nei bidoni della spazzatura o chiedere l'elemosina? perchè non riserva qualche stanza degli edifici cattolici , spesso disabitati, agli sfrattati, ai senza tetto? Perchè insomma non si spoglia di una parte dei suoi possedimenti? Solo allora farebbe capire che davvero i soldi non sono niente perchè sarebbe lui stesso a dimostrare di averlo capito per primo!!!
San Francesco insegna!!!
E' la tipica, vergognosa, scandalosoa, ipocrisia dei cattolici benpensanti, insomma di coloro che predicano bene (bene?) ma razzolano male. Ratzinger per primo.
La solida parola di Dio...
se incisa su un lingotto aureo è meglio!
Scommetto qualsiasi cosa che tra gli asset del Vaticano no sono mai finiti nè subprime, nè obbligazioni spazzatura e che sarà uno dei pochi Stati a passare indenne ttraverso la crisi che ormai si delinea sempre più netta all'orizzonte... sempre cche noi altri se ne riesca ad uscire vivi. Loro di certo, e sotterreranno tutti quanti, come plurimillenaria tradizione vuole.
Ma per piacere!
per Franca
BENEDETTO XVI SULLA CRISI FINANZIARIA
«I soldi non sono niente»
i. va.
Il crollo dell'economia come prova dell'esistenza di dio? Non proprio ma quasi, secondo Benedetto XVI che, intervenendo ieri al sinodo generale dei vescovi, ha affermato senza tema di smentita: «Il crollo delle grandi banche sta dimostrando che i soldi non sono niente». Si tratta di «cose», ha insistito il pontefice, che sembrano vere ma che di fatto sono solo «realtà di second'ordine rispetto all'unica realtà solida che è la parola di dio». La quale pure una qualche forma di commercializzazione non tende a disdegnare visto che meno di un mese fa un documento interno alla Conferenza episcopale italiana lamentava un altro crollo, quello dei contributi alla chiesa cattolica provenienti dall'8 per mille. 36 milioni di euro in meno per il prossimo anno, era il grido d'allarme lanciato dalla Cei solo il 27 settembre scorso.
C'è crollo e crollo, insomma, e il problema dell'economia mondiale - spiegherà poi mons. Claudio Maria Celli interpretando le parole di Ratzinger - resta per il pontefice, seppur importante, una «realtà penultima». E poiché mons. Celli è anche presidente del Pontificio consiglio per la cultura la sua riflessione successiva appare quanto meno d'obbligo: è vero che rispetto alla crisi finanziaria la Chiesa non ha «soluzioni o risposte prefabbricate» ma è pure vero che «la bibbia parla anche a banchieri e finanzieri e che anche un finanziere deve riscoprire qual è il suo cammino». Un filone di pensiero, quest'ultimo, molto apprezzato in ambiente vaticano considerato che solo pochi giorni fa l'economista Ettore Gotti Tedeschi aveva proposto, dalle pagine dell'Osservatore romano, di mandare i manager a fare gli esercizi spirituali piuttosto che i «troppi» ed evidentemente inutili stage di formazione. Questo sì che si chiama realismo, un concetto sul quale il papa è tornato anche ieri: «è realista - ha precisato - chi riconosce nella parole di dio, in questa realtà così debole, il fondamento di tutto».
Qui l'accordo è totale: siamo tutti nelle mani di dio.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Ottobre-2008/art38.html
Sai per caso a quali enti vengono pagate le bollette di acqua, luce e gas della Città del Vaticano?
un bacio
cristiana
GRANDE VAURO: Ma ancora si parla solo di economia!
IL PAPA:
"SOLIDA SOLO LA PAROLA DI DIO"
VAURO:
IL PAPA: “SOLIDA SOLO LA PAROLA DI DIO!”
SI’, SI’… MA ORA NON COMINCIATE A CHIEDERMI PRESTITI!”
LA NATURA:
COMPLIMENTI ENTRAMBI HANNO "RAGIONE". MA SOLO SE L'UMANITA' NON SI ESTINGUERA' A CAUSA DELLE TRASFORMAZIONI DI GAIA INNESCATE PROPRIO DAGLI UOMINI.
MA SE L'UMANITA' DOVESSE ESTINGUERSI, COME CREDO CHE AVVENGA DAL MOMENTO CHE CONTINUA A PARLARE DI SOLDI, CHI TRAMANDERA' LA PAROLA DI DIO E CHI DISEGNERA' VIGNETTE UMORISTICHE SUL PAPA O CHIEDERA' PIU' PRESTITI?
FORSE GLI SQUALI, LE API, OPPURE I CANGURI?
FORSE LO FARANNO I MICROORGANISMI!
Grande Vauro, è bravissimo, è un mito per me, però si è persa un'altra occasione a sinistra per non parlare solo di economia...
era un'occasione bellissima, servita su un piatto d'argento, per parlare dell'emergenza primaria di cui ancora NESSUNO a sinistra parla, neanche ieri a Ballarò.
Si è parlato di tutto tranquillamente come se avessimo l'eternità davanti e in nome di una auspicata morte della finanza si osanna all'industria come se quest'ultima non avesse mai arrecato il minimo danno all'ambiente! E se a farlo sono anche esponenti di sinistra la cosa è preoccupante! Molto!
Neanche un minuto dedicato all'operato del ministro dell'ambiente ed ai gravissimi mutamenti climatici, agli squilibri ecologici causati da questo sistema economico e soprattutto da una industria a briglie sciolte che sta affossando l'umanità intera!
Continui pure così la sinistra!
Ci estingueremo tutti "allegramente" ma lo faremo con onore, combattendo l'antagonista di destra mentre intorno a noi il mondo ci toglierà tutto ciò che ci permette di vivere!
Se dev'essere solo questo, il destino della sinistra e degli uomini, cosi sia.
Natura
GRANDE VAURO
Verrebbe da rispondere con una battuta molto FRANCA:
A: Preferisce la commissione cultura o la commissione bilancio?
B: Preferisco quella del bilancio chè con tutta sta cultura (sottocultura) siamo tutti analfabeti di ritorno.
ps per Natura: Più di qualcuno t'ha chiesto gentilemente di fare commentare anche altri che da tempo non scrivono (dafne e tanti altri)
saluti
GRANDE LAPACE: Sono daccordo parliamo solo di economia!
Londra, governo e Boe soccorrono le banche
LONDRA - Il governo inglese è pronto a investire fino a 50 miliardi di sterline per ricapitalizzare le banche investite dalla crisi dei mutui subprime. E' quanto prevede il piano del governo secondo quanto comunicato dal Tesoro.
Il piano prevede, in prima battuta, l'acquisto di azioni da parte dello Stato per 25 miliardi di sterline subito e altri 25 in caso di ulteriore necessità. L'ammontare riservato a ognuna delle otto banche coinvolte (Abbey, Barclays, Hbos, Hsbc, Lloyds TSB, Nationwide Building Society, Royal Bank of Scotland e Standard Chartered) varierà e dipenderà da vari fattori (tra cui la politica dei dividendi e gli stipendi dei dirigenti): per accedere al piano di salvataggio, tuttavia, le banche dovranno impegnarsi a concedere prestiti alle piccole imprese e ai proprietari di case. Il piano, secondo il ministro delle Finanze Alistair Darling, "é un importante passo in avanti, ma non è il solo". Intervistato dal canale tv Skynews, che gli ha chiesto se il piano sarà sufficiente per stabilizzare i mercati, Darling ha aggiunto: "Non escludo niente, faremo tutto quello che serve". L'annuncio del piano ha messo le ali in Borsa ad alcune delle banche coinvolte, nonostante la piazza di Londra perda oltre il 2%: Hbos cresce del 21%, Rbs dell'11%, Lloyds dell'8,6%. In calo sono invece Barclays (-3,7%) e Hsbc (-3%). Nel piano è coinvolta anche la Bank of England, che ha assicurato al sistema bancario un'iniezione di liquidità da 200 miliardi di sterline.
Fonte: (ANSA)
per accedere al piano di salvataggio, tuttavia, le banche dovranno impegnarsi a concedere prestiti alle piccole imprese e ai proprietari di case?
Cosaaaaaaaaa? Se la cavano con qualche prestito?! Se lo stato cioè i cittadini mettono mani al proprio portafoglio per salvare le banche, le banche diventano dei cittadini ossia dello Stato!
La vogliamo finire o no di salvare i privati ogni volta che rischiano il fallimento con i soldi dello Stato?
Questo sarebbe il capitalismo?
Un sistema che ha bisogno del "socialismo" ogni volta che deve salvarsi?
Personalmente preferisco occuparmi del pianeta piuttosto che essere complice dei "sopraculturati"!
PS: personalmente posto tre o quattro commenti al giorno a distanza di ore, quindi con questa favola che non farei scrivere gli altri ormai sei diventata poco credibile!
Natura
all'umanità di Natura
Ne posti molti di più, troppi, e comunque c'è chi non è mai stato credibile e avrebbe pure la pretesa di governarci.
La battuta non è mia ma di Franca Rame (solo tu non l'hai capito).
Vediamo se riesci a non scrivere per una settimana.
Saluti
per LAPACE
Mah, speriamo che non arrivi qui qualcuno con la passione del calcio e che risponda a qualsiasi cosa si pubblichi con qualche articolo della Gazzetta dello Sport. Con l'idea che tutto si collega con tutto, potrebbe anche capitare!
E' una questione di priorità! Come dico sempre.
Il calcio può estinguere mezzo stadio, come purtroppo è già successo ma non l'intera specie umana come possono fare i disastri ecologici.
Il paragone è sproporzionato e comunque non sminuisce la causa ecologica!
Natura
Mah
Di sicuro non si dà tempo. Che sia un "portiere del Milan o meno".
Lasciamo solo/a e vedremo. E' anche un bel po' ansioso/a.
Non riesce proprio a farne a meno proprio come quello col nickname che alla fine è stato allontanato.
Spiace davvero ma è successo. Intanto dafne, gargantua, FdG e tanti altri non scrivono più..
ciao Cristiana
all'intransigenza de LaPace.
Vuoi mettermi il contacommenti! Anche io penso come te che chi ci governa non è credibile, ma è mai possibile che ogni volta che cerco di stimolare l'opposizione in maniera costruttiva per aprirgli gli occhi e ricordargli che ci possono essere anche altre motivazioni per combattere industria e capitalismo oltre a quelle squisitamente economiche, debba essere bacchettata da chi ha un idea diversa come se fossi a scuola con la scusa del numero dei commenti?
So benissimo di chi è la battuta (solo tu non l'hai capito).
Vediamo se riesci ad ignorarmi per una settimana.
Natura
per Natura
'...ogni volta che cerco di stimolare l'opposizione in maniera costruttiva per aprirgli gli occhi ...'
Ma dove e quando stimoli l'opposizione ? Forse ti illudi che qui ci sia quell'opposizione fatta di gente che dorme del tutto ignara della causa ambientalista?
Fino a quando pensi di poter decidere di inondare di post questo blog senza che nessuno ti abbia detto di essere d'accordo su questo genere di informazione? Hai deciso tu, per conto tuo, che in questo blog dovessero comparire post in difesa dell'ambiente; a proposito o a sproposito poco importa.
Hai mai pensato che tra economia liberista, politica neocon e disastri ambientali ci siano interrelazioni che non si risolvono andando in bicicletta invece che in automobile o coltivando alberi di mele sul balcone ?
Scusami per il tono, ma se non decidi di stare coi piedi per terra e di capire che se fosse facile come dici risolvere i drammi in cui vive il mondo, milioni di persone avrebbero già deciso come muoversi; è inevitabile che ti venga chiesto di quietarti.
Quali sarebbero le tue proposte per combattere'industria e capitalismo'? Ancora non ne hai fatto cenno.
Non parlo di voi del blog (che sia chiaro una volta per tutte!)
L'ho già detto in numerosi post comunque riassumendo: eliminare la finanza ed imbrigliare l'Industria entro i limiti che la natura stessa detta, ovvero produrre in tutto il mondo solo lo strettamente necessario e solo ciò che è sostenibile dalle risorse. Per il resto autoproduzione, autocoltivazione e gran rilancio dell'artigianato su commissione! Il tutto con ferree regolamentazioni per non danneggiare l'ecosistema!
Ancora una volta devo precisare che le mie critiche non sono rivolte a voi del blog ma all'opposizione che vediamo in TV, quando vedrò un segretario di un qualsiasi partito dell'opposizione attaccare l'industria e il capitalismo con questi argomenti allora ti darò ragione! Ieri a Ballarò abbiamo visto altro!
Natura
Per gli appassionati solo di economia
STRAUSS-KAHN, VICINI ALLA RECESSIONE GLOBALE
WASHINGTON - "La situazione è seria, siamo sull'orlo di una recessione globale. Molti paesi avanzati sono fermi a crescita zero". Lo afferma il direttore generale del Fmi Domenique Strauss-Kahn, sottolineando come la cooperazione è la chiave per uscire dalla crisi.
"Bisogna agire rapidamente e in modo coordinato, specialmente in Europa", ha aggiunto. Strauss-Kahn ha quindi evidenziato le quattro condizioni per uscire dalla crisi in atto: restituire fiducia ai mercati; azioni con obiettivi chiari da parte degli stati, che devono adottare piani organici; risolvere il problema degli asset in difficolta; e soprattutto ricapitalizazione delle istituzioni finanziarie. Se non si ricapitalizza non è possile uscire dalla crisi".
Fonte:(ANSA)
Ci siamo quasi:
L'economia globale ha finalmente bisogno di un UNICO GOVERNO MONDIALE.
(con buona pace di tutti i federalisti, i separatisti e i razzisti del mondo!)
L'unica cosa sensata che possono fare ora i vari Stati è cominciare a pensarci seriamente!
UNICO GOVERNO MONDIALE.
Natura
Meno male che in Europa sono più vicini all'emergenza.
BRUXELLES, 7 OTT - La lotta al cambiamento climatico non puo' aspettare la fine delle crisi finanziaria in atto:
(Per chi al governo invoca l'aumento della produzione industriale è da "incorniciare ed appendere"!)
questo il messaggio lanciato oggi a Bruxelles dalla commissione ambiente del Parlamento europeo che ha confermato e rafforzato le proposte dell'Esecutivo Ue per un ulteriore giro di vite alle emissioni di gas ad effetto serra in Europa. ''Non vogliamo incrementare i costi dell'industria'' - ha detto al termine dei lavori l'irlandese Avril Doyle, relatrice del rapporto approvato oggi con 44 voti a favore, 20 contrari ed un astenuto. ''Un voto chiaro'', ha precisato Doyle, ma che ha visto la grande maggioranza dei deputati del Partito popolare europeo (Ppe) all'opposizione. Divisi anche gli italiani: a favore Guido Sacconi (Pd) e Roberto Musacchio (Prc); contro Salvatore Tatarella (An), Elisabetta Gardini (Fi) e Amalia Sartori (Fi). Una divisione che riflette la volonta' del governo di ''riaprire la riflessione'' sul pacchetto clima-energia per tener conto dei costi e degli effetti sull'industria, come ha indicato venerdi' scorso a Parigi il ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi. Per il commissario all'ambiente Stavros Dimas il voto di oggi rappresenta un ''passo avanti'' anche se rischia di rendere piu' difficile un compromesso con il Consiglio Ue. Il voto del Parlamento europeo in plenaria e' atteso a dicembre. I deputati della commissione ambiente hanno quindi confermato la richiesta di Bruxelles di ridurre del 20% al 2020 i gas ad effetto serra, portando la percentuale automaticamente al 30% in caso di accordo alla Conferenza internazionale sul clima in programma nel dicembre 2009 a Copenaghen. Non solo, hanno anche deciso di introdurre un target di riduzione dei gas pari al 50% al 2035 e del 60-80% al 2050. Novita' poi sull'assegnazione delle quote di emissioni. La proposta di Bruxelles prevede di mettere all'asta a partire dal 2013 le quote di C02 concesse a ciascun impianto che partecipa al Sistema del mercato europeo delle emissioni (Ets). Gli eurodeputati ora confermano la proposta di acquisto all'asta del 100% delle quote per il settore elettrico, mentre introducono prima del previsto, al 31 marzo 2010, un trattamento particolare per le industrie energivore, che operano ad esempio nei settori dell'alluminio, cemento ed acciaio. Le restanti industrie invece devono pagare dal 2013 il 15% delle quote loro assegnate, per arrivare al 100% nel 2020. Viene rafforzata anche la flessibilita' (dal 30 al 40% tra il 2008 e il 2020) negli impegni di riduzione nazionale, usando crediti derivanti da progetti di riduzione delle emissioni extra-Ue.
Fonte:(ANSA). LEN
Devo riconoscere meritati applausi a Guido Sacconi (Pd) e Roberto Musacchio (Prc), finalmente, bravi cosi, benissimo!
Al primo posto mettere sempre la difesa del nostro pianeta, non c'è industria che giustifichi!
E naturalmente fischi ai rappresentanti del governo!
Natura
Ministro ambiente: inflessifili. o incoscienti?
ROMA, 10 OTT - Italia ''inflessibile'' sulla necessita' di rivedere il pacchetto clima-energia dell'Ue. ''In un momendo di crisi come questo e' irresponsabile insistere su un insieme di misure'' dal forte impatto economico e senza risultati ambientali non solo per il sistema Italia ma anche per le economie di altri Paesi europei. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, annunciando che l'Italia ''chiedera' il rinvio della decisione''. Il ministro e' tornato sul pacchetto clima al termine del Consiglio dei Ministri odierno a Napoli. L'appuntamento piu' importante sara' la riunione dei Capi di Stato e di Governo il prossimo 15 e 16 ottobre. Al centro la situazione economica. Da qui la richiesta di ''rinviare la valutazione'' sul pacchetto clima-energia. ''Non e' il momento per questi impegni'', ha detto Prestigiacomo sottolineando che visto che le decisioni in quella sede vengono prese all' unanimita' ''la posizione italiana sara' determinante'' e di ''forte peso''. ''Chiediamo - ha aggiunto Prestigiacomo - che l' Ue tenga in considerazione l'impatto insostenibile per la nostra economia e per il nostro sistema. E anche se le scadenze delle misure non sono cosi' vicine, non e' il momento per decisioni cosi' vincolanti''.
Fonte:(ANSA). GU
Ma vi rendete conto dell'assurdità?!
Si ragiona come se questa crisi mondiale causata dalla finanza statunitense fosse dovuta alle restrizioni europee sugli scarichi inquinanti!
Per il ministro dell'AMBIENTE, cioè un ministro che dovrebbe difendere l'ambiente, i profitti della produzione industriale sono più importanti dei disastri climatici!
Natura
6000 milioni di euro non regaliamoli più al Vaticano
Segnalo questo articolo e questo sito:
"6000 milioni di euro non regaliamoli più al Vaticano"
http://nochiesa.blogspot.com/
E inoltre i conti sulla Chiesa:
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/conti-della-chiesa/cont...
grazie
Due articoli interessanti, per l'otto per mille si può risolvere la cosa destinando altrove questa tangente. Meglio altrove che a una chiesa straripante beni e avara come nessuno.
Ottima idea Cristiana
Ad esempio datelo a Greenpeace o al wwf o alla Sea Sheperd o a qualsiasi altra associazione che difende il pianeta e che vive solo di donazioni! Grazie.
Natura
otto per mille
Grazie del suggerimento ovvio, preferisco destinarlo alla ricerca in ambito sanitario.
Prevenire è meglio che curare. Ma va bene lo stesso.
Certo con i tumorvalorizzatori, le centrali nucleari, e lo sviluppo produttivo del rilancio del settore automobilistico in arrivo va bene anche alla sanità.
Natura
prevenire
Non so a cosa ti riferisca, temo immagini che esistano solo o prevalentemente malattie da inquinamento, non è così e credo che sia importante cercare di dare fondi alla ricerca, soprattutto adesso che i tagli sono spaventosi.
Scusa Cristiana ma ti ho detto che è una scelta giusta
Ma se ti ho detto che va bene lo stesso!
So benissimo che non esistono solo malattie da inquinamento che è meglio prevenire per questo ti ho detto che va bene lo stesso se dai il tuo otto per mille alla sanità.
Ti accorgi almeno quando sono daccordo con te o mi rispondi automaticamente?
Natura
suggerimento banale
Ma perchè non inizia Lei ad impiegare il Suo tempo seminando patate biologiche al posto di sprecare tante ore davanti al pc. per salvare il pianeta...?
salve a tutti :Irene , garga, francy antonella cristiana dafne ecc.
laura
suggerimento banale e superfluo
La ringrazio per il "lei" ma io non mi sarei mai permessa di dire a nessun partecipante di questo blog che sta sprecando tante ore davanti al pc ne per salvare l'Italia e le istituzioni di questo paese ne per salvare il pianeta.
Inoltre ciò che lei mi suggerisce riguardo alle patate
già lo faccio!
Il mio suggerimento non è affatto banale perchè ci sono milioni di contribuenti che per pura pigrizia destinano l'offerta allo Stato del Vaticano.
Inoltre se dovesse essere banale il mio lo sarebbe anche quello di destinarlo alla sanità ed ho gia sottolineato che non è così.
Natura
ciao Laura
Che piacere rivederti!
Laura!
Che piacere!!! un grandissimo abbraccio e a risentirci presto! Antonella
patate ecologiche
Più patate biologiche meno menate al computer.
baci a laura
Infatti meno menate
Infatti pensate meno alle menate al computer e più alle patate biologiche, sono contenta che lo condividiate!
SAN PAOLO, 16 OTT - Il 25% delle specie animali del 'cerrado' - l'ecosistema unico al mondo del centro del Brasile, simile ad una savana - sarebbero a rischio estinzione. Lo afferma la Ong statunitense Conservazione Internazionale (Ci), in uno studio divulgato oggi. Secondo la ricerca, la maggior minaccia alla conservazione del la fauna del 'cerrado' sarebbe l'espansione della coltivazione di canna da zucchero, in aree dove prima si piantava mais o soja. Il codice forestale brasiliano prevede che le proprieta' rurali esistenti nel 'cerrado' mantengano almeno il 20% di foresta nativa. Ma, secondo i calcoli di Ci, anche se tutti i proprietari rispettassero la regola, cio' non sarebbe sufficiente per salvare le specie animali dal rischi di estinzione. ''Solo il 2,7% del territorio del 'cerrado' e' effettivamente protetto. Se quest'area non aumentera' non potremo parlare di salvataggio delle specie a rischio'', avverte Mario Barroso, dirigente della Ong. Il 'cerrado' e' il secondo bioma del Brasile, dopo la foresta amazzonica, con oltre 2 milioni di chilometri quadrati, e comprende il 5% della biodiversita' di tutto il pianeta. La maggior parte delle specie presenti svolgono un ruolo molto importante nella salvaguardia dei fiumi, del terreno e nel processo di impollinamento.
Fonte (ANSA). I31-XCN
Pensate meno alle menate della vostra casetta e di più al pianeta!
Natura
Cinesi più svegli!
ROMA, 16 OTT - ''Abbiamo stabilito l'obiettivo che la crescita annua del nostro Pil debba essere accompagnata da una riduzione del 4% nel consumo di energia e del 2% COD (domanda chimica di ossigeno, indice che misura il grado di inquinamento dell'acqua, ndr) e di emissioni di anidride solforosa ogni anno''. Lo ha detto il premier cinese Wen Jiabao in un'intervista esclusiva rilasciata alla rivista americana Science. ''Abbiamo bisogno di misure forti - ha dichiarato Wen - economiche, legali, amministrative quando necessario, per limitare le aziende ad alto consumo energetico e molto inquinanti e favorire quelle piu' rispettose dell'ambiente''. La Cina e' uno dei principali paesi consumatori, e percio' inquinatori, del mondo. Ogni anno produce 180 milioni di tonnellate di greggio e ne importa circa 170 milioni. La sua produzione di carbone, inoltre, supera i 2,5 miliardi di tonnellate l'anno, ha ricordato il premier. Questo alto consumo energetico, soprattutto da fonti non rinnovabili e combustibili fossili, non potra' essere sostenuto sul lungo periodo. ''Per questo - ha annunciato il primo ministro - adotteremo misure per ridurre l'uso di petrolio e carbone e quindi diminuire le emissioni di gas serra''. ''Siamo un Paese industriallizzato solo da alcuni decenni, contro i due secoli di esperienza dei paesi sviluppati, ma dobbiamo iniziare da subito a farci carico delle nostre responsibilita''', ha concluso.
Fonte:(ANSA). Y27-DIG
In Italia dormono!
Natura
Quarda come dormono...
(ANSA) - ROMA - Il rinvio del pacchetto clima-energia ''e, finalmente, l'apertura di un vero negoziato e' un successo per l'Italia e per l'Europa perche' apre la porta a scelte eque e condivise nella sfida dei cambiamenti climatici''. Lo afferma il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. ''Comincia oggi - aggiunge il ministro - la fase piu' impegnativa e delicata di definizione, con i partner europei, dei necessari correttivi per far si' che il pacchetto di misure Ue non venga sentito come un onere insostenibile ma torni ad essere lo strumento di tutti per contribuire a ridurre l'effetto serra''. ''Lunedi' - conclude Prestigiacomo - si riunisce in Lussemburgo il Consiglio dei ministri dell'Ambiente europei che entrera' nel merito delle misure per individuare le modifiche necessarie per raggiungere un successivo accordo all' unanimita'''.
Fonte: (ANSA)
L'inquinamento è un successo?
E' vero che dormono!
Che sia una strategia per non accorgersi di nulla?
Estinguersi dormendo...
Natura
'menate'
Massì, meno menate...(tenendo accesa questa macchina sto contribuendo anch'io alle emissioni...)
tanto sappiamo che prima o poi verrà tutto smentito...
inizieranno a parlare di una nuova era glaciale ! Allora bisognerà cambiare ortaggi...e quando ci trasformeremo in tanti
molluschi...sarà un problema ricambiare...i baci a LAPACE a Natura,Cristiana, Antonella ,Luisa...
laura
patate ecologiche subaquee
http://www.sabinaguzzanti.it/
ciao laura aribaci
P.S.: Naturo conosci te stessa fai outing civile.
Italia rischia di diventare la palla al piede dell'Europa!
UE: CLIMA; AMBIENTALISTI, SVENTATI SFORZI ITALIA E POLONIA
ROMA, 16 OTT - ''Gli sforzi dell'Italia e della Polonia per far deragliare l'azione Ue sul clima finora sono stati disinnescati''. Questo il commento di Wwf, Greenpeace e Legambiente in una nota congiunta, sulla decisione dei leader europei ''di andare avanti con il pacchetto energia e la sfida di cercare di fermare i cambiamenti climatici''. Le associazioni ambientaliste si augurano ''che il presidente francese Sarkozy resista ai tentativi di ostruzionismo da quei paesi, come l'Italia, che non hanno fatto alcuno sforzo per allinearsi al Protocollo di Kyoto e implementare le proprie politiche climatiche''. Secondo Wwf, Greenpeace e Legambiente ''l'Italia in questi giorni ha offerto un triste spettacolo'', quando ''la realta' e' che il sistema energetico italiano e' caratterizzato da privilegi storici stratificati e dall'inefficacia degli incentivi, che in larga parte vanno ai combustibili fossili''. In conclusione, secondo gli ambientalisti ''l'attuale pacchetto energia-clima e' un'opportunita' per riformare un sistema energetico che fa acqua da tutte le parti''. E quindi ''la politica del rinvio, dell' attesa, del cercare di ridurre gli impegni e' perdente da tutti i punti di vista. Espone l'Italia al rischio di rimanere il fanalino di coda non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello industriale''. Fonte: (ANSA). Y62-GU
Cara laPace, questi sono i fatti o i misfatti dell'industria automobilistica italiana, in nome della quale consentire un poco in più di inquinamento per altro tempo ancora è definito dal ministro dell'ambiente un "successo" ((ANSA) - ROMA - Il rinvio del pacchetto clima-energia ''e, finalmente, l'apertura di un vero negoziato e' un successo per l'Italia)
Che ti piaccia o no ora stanno tentando di giustificare l'aumento di produzione e il conseguente inquinamento con la scusa della crisi finanziaria.
In pratica la crisi finanziaria non consentirebbe di salvare il pianeta, ma le banche, i delinquenti che hanno determinato la stessa crisi e l'industria automobilistica!
E nel mondo aumentano la carenza di cibo e la fame, questi "illuminati governanti" che piantino le loro automobiline nella terra e provino a vedere se generano frutti commestibili!
Natura
Ma si meno, sono a rischio denutrizione 900 milioni di persone
LONDRA - Più di 900 milioni di persone sono oggi a rischio denutrizione nei paesi in via di sviluppo a causa del vertiginoso aumento dei prezzi degli alimenti di base. A denunciarlo è la Ong britannica Oxfam con il rapporto 'Double Edged Prices'. Secondo Oxfam, infatti, nel solo arco di quest'anno ben 119 milioni di persone sono state spinte alla fame a causa dell'impennata di riso e cereali.
I dati raccolti dalla Ong parlano di un aumento del costo del grano, in Guatemala, del 300%, mentre nelle Filippine e in Cambogia i prezzi della farina e del riso sono raddoppiati. Con effetti definiti "devastanti" dalla direttrice di Oxfam.
"La volatilità dei mercati ha provocato la morte di persone innocenti", ha dichiarato Barbara Stocking durante la presentazione del rapporto, "ed è ora di rendersi conto che i governi dei paesi in via di sviluppo hanno bisogno di aiuto per sostenere i contadini poveri. Ed è compito dei paesi industrializzati di aiutare questi governi a far sì che sia così".
Il rapporto Oxfam esce in contemporanea con la Giornata Internazionale sul Cibo delle Nazioni Unite che vuole sottolineare il problema della malnutrizione e della fame in tutto il mondo.
FAO, RISPETTARE IMPEGNI NONOSTANTE CRISI MUTUI - Solo un decimo dei 22 miliardi di dollari promessi dagli Stati sono stati effettivamente messi a disposizione per rispondere all'emergenza alimentare mondiale dopo la conferenza internazionale organizzata dalla Fao a giugno a Roma. E' stato il direttore generale della Fao, Jaques Diouf, a diffondere il dato in occasione della Giornata Mondiale dell' Alimentazione 2008, celebratasi quest'anno in tono minore rispetto al passato, incentrando il suo messaggio sulla necessità di portare a termine i progetti intrapresi, nonostante il difficile momento finanziario che sta vivendo l' economia mondiale. "La crisi alimentare - ha sottolineato Diouf - esiste ancora e se nel 2007 il numero degli affamati è salito in un solo anno di 75 milioni di persone, arrivando a quota 923 milioni, nel 2008 questo numero rischia di salire ancora". Alla cerimonia della Fao è arrivato anche il monito del Papa. Basta con questa "speculazione sfrenata" che tocca i meccanismi dei prezzi e dei consumi e basta anche agli egoismi degli Stati, ha scritto Benedetto XVI in un messaggio inviato alla Fao per l'occasione. "I mezzi e le risorse di cui il mondo dispone al giorno d'oggi - ha aggiunto il Papa - sono in grado di fornire cibo sufficiente per soddisfare le crescenti necessità di tutti". Un'assicurazione sull'impegno del governo italiano nella lotta alla fame è stata espressa dal sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti.
"Il G8 - ha detto - non deve farsi trovare impreparato e per questo l'Italia manterrà tra le priorità dell'agenda internazionale la lotta alla fame e la soluzione della crisi alimentare mondiale per non farla dimenticare sotto il peso della crisi economica". Della crisi economica ha parlato anche la first lady egiziana, Suzanne Mubarak, che ha ricevuto dalla Fao la nomina a "Raeia", "guida illustre" dell' Onu per l'agricoltura e l'alimentazione. La signora Mubarak ha levato un appello affinché si trovino per la crisi alimentare le stesse risorse finanziarie e con la stessa rapidità con cui sono state reperiti i mezzi per la crisi dei mutui. Analoga considerazione da parte dell' associazione Actionaid secondo cui la crisi alimentare deve essere affrontata con la stessa risolutezza di quella finanziaria. Attenzione al problema anche dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che in un messaggio ha sottolineato come quella della fame sia la "sfida su cui si gioca il futuro del pianeta". Che cosa fare èormai noto, ha concluso Diouf, "quello di cui abbiamo bisogno è che vengano rispettati gli impegni politici per fare gli investimenti necessari a promuovere uno sviluppo agricolo sostenibile". Con le risorse economiche messe a disposizione per il momento, la Fao ha avviato progetti in 76 Paesi. E molti altri programmi a livello nazionale e regionale sono stati avviati. A ciò si aggiunge che il Piano d'azione della task force delle Nazioni Unite, annunciato a giugno dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon é stato messo a punto.
Fonte: (ANSA)
La lotta alla fame non si fa come vogliono fare in Italia cioè costruendo più automobili!
Natura
Basta che piantiate le patate lontano dal mare!
(ANSA) - BERLINO, 11 OTT - Le stime pubblicate finora sul futuro innalzamento del livello dei mari sono troppo ottimistiche e vanno riviste al rialzo, alla luce di nuovi e preoccupanti dati: e' il grido d'allarme lanciato questa settimana dall'Istituto per la Ricerca sull'impatto climatico (Pik) di Potsdam (est della Germania), consulente del governo tedesco in materia di politica ambientale. ''Dovremmo prepararci per un innalzamento dei livelli dei mari di un metro durante questo secolo'', ha detto alla stampa internazionale il direttore dell'istituto, Joachim Schellnhuber. In particolare, secondo il Pik, le statistiche sul cambiamento climatico presentate all'inizio di quest'anno dal Panel intergovernativo sul mutamento climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite sono troppo ottimistiche perche' ormai datate. Secondo il Pik, infatti, il tasso di scioglimento dei ghiacciai dell'Himalaya e della calotta che copre la Groenlandia e' raddoppiato o addirittura triplicato negli ultimi anni, in parte a causa di un aumento delle emissioni di gas a effetto serra dell'industria cinese. Ma queste conseguenze del grande sviluppo dell'economia cinese non sono state incluse nel rapporto dell'Ipcc sul riscaldamento globale presentato nel febbraio 2007 perche' all' epoca non erano note. In quell'occasione, l'Ipcc ha previsto un innalzamento del livello dei mari di tra 18 e 59 centimetri entro il 2100. Le emissioni di gas serra, ha spiegato Schellnhuber, sporcano il ghiaccio e ne indeboliscono il potenziale di riflessione del raggi solari, che vengono quindi assorbiti maggiormente, favorendo cosi' lo scioglimento. In particolare - ha precisato l'Istituto d'economia mondiale di Kiev - le emissioni di anidride carbonica, principale responsabile del riscaldamento climatico, continuano ad aumentare a un tasso del 3,5% all'anno, soprattutto in seguito al frenetico sviluppo economico di Paesi emergenti come Cina ed India, Basti pensare che, fino a 20 anni fa, l'aumento era dell'1% all'anno. Ma anche altri fattori contribuiscono a rendere la situazione piu' seria di quando l'Ipcc abbia previsto. Tra questi, un calo del volume di particelle 'sporche' nell'aria, che contribuiscono a proteggere la Terra dal sole. E su questo punto, Schellnhuber avverte che limitare le emissioni in metropoli come Pechino per cercare di pulirne l'aria, paradossalmente potrebbe aumentare le temperature globali invece di ridurle. Gli scienziati del Pik ritengono che l'uomo abbia oggi il 50% di probabilita' di limitare a due gradi centigradi l'aumento globale delle temperature prima del 2100. Questo risparmierebbe alla Terra seri danni - spiegano - ma solo a patto che i piani messi sul tavolo dai Paesi del G8 per ridurre le emissioni di gas serra vengano realizzati. ''Nonostante sia sempre difficile fornire cifre certe - ha detto il direttore del Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici, Antonio Navarra - da queste stime, pero', continuano a uscire numeri importanti che rafforzano la serieta' del problema al di la' del numero preciso''. ''Nel caso tutta la calotta della Groenlandia si sciogliesse - ha aggiunto - l' innalzamento dei mari, e' stato calcolato, sarebbe di 7,5 metri e, in base a questo, a seconda della percentuale di scioglimento che si prende in considerazione, si arriva al potenziale di innalzamento dei mari''.
Fonte: (ANSA). CB-GU
Basta che le vostre patate le piantiate lontano dal mare!
Natura
Natura conosci te stessa
Come può uno scoglio arginare il mare.
saluti
Come può l'uomo arginare se stesso?
ROMA, 14 OTT - Un lavoro di squadra per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute e la disponibilita' di cibo e acqua nel pianeta. L'azione concertata ha preso il via oggi a Roma, nella Giornata mondiale dell'alimentazione: Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (Fao), Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) e Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) si sono incontrate per decidere azioni comuni volte a mitigare il piu' possibile tanto gli effetti negativi del riscaldamento globale, quanto le disparita' che potranno acuirsi tra Nord e Sud del mondo come all'interno dell'Europa. ''Siamo gia' al lavoro'', ha detto la responsabile della divisione su Cambiamento globale e salute dell'Oms, Bettina Menne. L'obiettivo e' mettere i sistemi sanitari di ogni Paese in grado di affrontare con interventi appropriati le nuove situazioni che si potranno determinare, dalla comparsa di nuove malattie alle inondazioni. ''Interventi che finora sono stati considerati marginali sono destinati a diventare centrali'' e in alcuni casi sara' anche necessario adattare l'organizzazione interna degli ospedali. Per il direttore della divisione Nutrizione e protezione dei consumatori della Fao, Ezzedine Boutrif, ''la prima cosa da fare e' cominciare a raccogliere dati reali e attivare sistemi di sorveglianza per affrontare il problema nel modo piu' efficiente''. Anche il presidente del comitato scientifico dell'Efsa, Vittorio Silano, e' convinto che siano necessari sistemi di raccolta dati e monitoraggio locale, soprattutto perche' ''il cambiamento climatico e' un problema globale, ma produrra' effetti diversi in territori diversi''. Ospite d'onore Giovanni Berlinguer, per il quale ''i cambiamenti climatici in corso richiederanno l'adeguamento dei servizi sanitari'', ma soprattutto va attribuito alla salute ''un valore intrinseco e non utilitaristico''. Ecco alcune delle trasformazioni che si prevede saranno causate dal cambiamento climatico: - TEMPERATURA: si calcola che in Europa potra' aumentare fra 2,3 e 6 gradi per la fine del secolo. - POVERTA': gli oltre 60 milioni di persone che nell'Europa dell'Est vivono in assoluta poverta' potranno diventare piu' numerosi per le trasformazioni dovute ai cambiamenti climatici. Secondo le stime, affrontare la nuova situazione potra' costare fino al 5% del Prodotto interno lordo (Pil). - MENO RACCOLTI: la produzione agricola potra' diminuire nei Paesi mediterranei, Europa Orientale e Asia centrale, dove la riduzione e' valutata in circa il 30% per la meta' del secolo. - NUOVE INFEZIONI: le temperature piu' alte potranno favorire la circolazione di virus di origine animale trasmissibili all'uomo, come quelli di epatite E e febbre della Rift Valley; oppure di batteri come salmonella, yersinia, listeria e leptospirosi. - CIBO A RISCHIO: le temperature piu' elevate possono favorire lo sviluppo di batteri negli alimenti, come la salmonella. - MENO ACQUA: le persone che vivono in zone povere di acqua potranno aumentare fra 16 e 44 milioni entro il 2080. In Italia sono a rischio Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Fonte:(ANSA). BG
Natura
E quello che è più assurdo
è che se non specifichi diversamente, l'8per mille va direttamente nelle casse del Vaticano, mentre dovrebbe essere il contrario, no? Per correttezza, dovrebbe esservi destinato solo su specifica richiesta del dichiarante. A casa mia questo è un furto legalizzato, ma se lo fanno loro tutto è concesso, in nome di Dio.
Meglio darlo ad associazioni senza scopo di lucro e con finalità benefiche, alla ricerca scientifica, alla Chiesa valdese, ma non a loro.
lo sapevate che
Lo stato Città del Vaticano non ha firmato nè la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, nè il Protocollo di Kyoto?
E' davvero inspiegabile!
Certo con tutte le fabbriche e le automobili che ci sono a Città del Vaticano come hanno fatto a dimenticarsene!
(Scherzo Cristiana)
Se la notizia è vera (non ne dubito, ma hai dimenticato la fonte, come tu mi hai faticosamente insegnato) avrebbe dovuto firmarli comunque, almeno per dimostrare di voler proteggere una delle meravigliose opere di Dio cioè il pianeta Terra!
Natura
terra
Che la terra sia opera di dio, ho i miei dubbi, quanto alle fonti della mancata firma, basta che tu vada a cercare nei siti specifici chi sono i firmatari.
Non inficia la coerenza
Non mi interessa, se sia vero o no, ma è quanto sostiene la chiesa e quindi le sue decisioni devono essere coerenti a ciò che sostiene.
Natura
A proposito dei diritti dell'uomo!
Posto qui il testo tratto dall'intervento bellissimo che Ingrid Betancourt ha tenuto ieri al Parlamento Europeo per il 60° anniversario dei Diritti dell'uomo.
E' un pò lungo ma vale la pena di leggerlo.
La difesa dei diritti dell'uomo passa per la trasformazione del costume e delle nostre abitudini
www.unità.it
La nostra voce per gli ultimi
Ingrid Betancourt
Tre mesi fa guardavo cosa faceva il Parlamento Europeo dal fondo della foresta amazzonica, e la mia grande aspirazione era che altre persone, tante persone, potessero parlare in questo Parlamento a nostro nome mentre noi eravamo prigionieri della follia degli uni e dell’abbandono degli altri. So bene che avete pensato a me in questi anni difficili. Ho un ricordo preciso del vostro impegno accanto alle nostre famiglie quando il mondo non si interessava al destino degli ostaggi colombiani e che parlarne poteva suscitare chissà quali sospetti. Ascoltavo nella giungla la radio che trasmetteva i dettagli di una seduta che si svolgeva in questa sala. Non avevo immagini, solo le parole dei giornalisti. Da questa sala, grazie a voi, e al vostro rifiuto alla rassegnazione, mi è arrivato il primo aiuto. Siete stati voi, più di cinque anni fa, a farmi capire di non essere sola.
Se sono riuscita a mantenere la speranza in questi anni e se sono riuscita a riavvicinarmi alla vita, se sono riuscita a portare la mia croce giorno dopo giorno, è perché sapevo di esistere nei vostri cuori. Pensavo: possono cancellarmi fisicamente, ma nei vostri pensieri il mio nome e il mio volto respingevano l’oblio.
Ecco perché quando ho rimesso piede nel mondo della libertà, dal primo momento ho pensato di venire in questa casa che sento mia. Devo dirvi che tutto ciò che avete detto o fatto non è stato mai vano. Le vostre parole mi hanno liberato molto prima di tornare fisicamente nel nostro e vostro mondo.
Grazie. Grazie a ciascun parlamentare. Grazie di aver aperto il cuore ad un dramma così lontano dai vostri impegni. Ecco perché ho pensato alla creazione di uno status per le vittime del terrorismo. Ho parlato alle Nazioni Unite della necessità di dare spazio alle speranze dei familiari delle vittime pensando all’esempio che voi avete dato. Il Parlamento europeo è diventato la piattaforma che ha permesso a tutti di conoscere le barbarie che abbiamo subito e che mantengono ancora nel dolore oltre tremila compatrioti. Le parole qui pronunciate, parole che hanno sostenuto la mia liberazione e la liberazione di alcuni miei compagni, sono alla base della necessità di intervenire nel rispetto della vita di tutti gli ostaggi e di tutti i guerriglieri. Assenza di violenza frutto del vostro impegno. Voglio rendere omaggio alle migliaia di «freedom fighters» mobilitati in ogni Paese per ottenere il nostro ritorno. Questi combattenti della libertà hanno organizzato, ogni giorno, per più di sei anni, manifestazioni per non far affogare nell’indifferenza il nostro dramma. Sono e siamo liberi, ma la loro lotta continua per chi non lo è. Ecco perché abbiamo bisogno del vostro sostegno, delle vostre porte aperte, della vostra disponibilità spirituale e del vostro tempo. Più di ogni altra cosa abbiamo bisogno della vostra parola. Perché la sola arma nella quale dobbiamo credere è la forza della parola.
Voi sapete che la parola ha un’importanza estrema. È con la parola che tutti noi possiamo combattere l’odio e la violenza. Sono sicura che chissà quante volte avete avvertito la frustrazione di non potere «fare» quando il «dire» sembra sciogliersi nell’aria. Penso che in alcuni momenti vi siate dispiaciuti, per esempio, di non far parte del potere esecutivo dei vostri paesi o dei vertici dell’Unione, dove vengono prese le decisioni, dove si firmano gli assegni, là dove si decidono le cose. In un mondo materialista nel quale ciò che non si vede non esiste, è la frustrazione che avvilisce tutti. Ma il Parlamento è il tempio della parola che libera. Qui comincia la presa di coscienza di una società. Qui si esprimono le urgenze dei nostri popoli. Se i poteri esecutivi cominciano ad “agire” è perché qualcuno di voi si è alzato e ha parlato. Immagino lo sappiate bene come io lo so: ogni volta che uno di voi parla in questo recinto, l’infamia si riduce.
Le parole hanno una presa forte sul mondo reale. Sartre l’aveva capito fin dall’infanzia. Fraçoise Dolto l’ha espresso meravigliosamente quando dice che l’essere umano è un essere di parole, e che la parola sogna, guarisce, fa nascere ma può anche fare ammalare ed uccidere.
Ho scoperto, per esempio, che quando ero prigioniera mia figlia si è nutrita del serbatoio di parole con le quali avevo impastato, senza darmi pensiero, la nostra vita. Non potevo immaginare il potere che queste parole potevano esercitare su di lei. Oggi ricorda ancora una lettera della quale mi ero dimenticata: l’avevo scritta per i suoi quindici anni. Mi ha detto di aver riletto la lettera ad ogni compleanno mentre ero lontana. Ed ogni anno quando era un po’ cambiata dall’anno prima, scopriva qualcosa di nuovo nelle stesse parole, le sentiva più vicine alla persona che stava diventando e a ciò che cominciava a vivere. Mio Dio, se l’avessi saputo! Con quale impegno d’amore e di certezze avrei accompagnato il suo cammino. Oggi penso a noi, a voi, a me. Se prendiamo coscienza della giusta dimensione dell’effetto delle nostre parole, forse oseremo di più, saremmo più rigorosi nelle nostre riflessioni per alleviare la sofferenza di chi ha bisogno del nostro impegno. (...)
Quand’ero prigioniera mi è capitato di ascoltare Raul Reyes, portavoce delle Farc: parlava a mio nome. L’ho sentito dire alla radio: «Ingrid dice questo», oppure «Ingrid pensa questo». Mi avviliva constatare che dopo avermi rapita, non solo la guerriglia mi aveva spogliata del mio destino, ma usurpava la mia voce. Con la coscienza della voce ritrovata mi rivolgo a voi per dire come il mondo ha bisogno delle parole dell’Europa. In società dove l’inquietudine diventa sempre più pressante e la paura del domani allarga il rischio del chiudersi in noi stessi, è il momento di aprirsi e allungare la mano con generosità per cambiare questo mondo.
La società dei consumi nella quale viviamo, non ci rende felici. Il tasso di suicidi, consumo di droga, violenze sociali sono sintomi di una sregolatezza globale; il riscaldamento del pianeta e il suo corteo di catastrofi naturali ci dicono che la terra si è ammalata per nostra irresponsabilità e nostro egoismo. Qual è il rapporto con la sofferenza delle vittime delle barbarie del mondo? Credo sia profondo. Mentre ero prigioniera ho avuto la possibilità di studiare il comportamento sociale dei miei rapitori. I guerriglieri che ci sorvegliavano avevano più o meno l’età dei miei ragazzi. I più giovani 11, 12, 13 anni; i più vecchi 20 o 25. La maggior parte di loro - direi il 95 per cento - prima di essere reclutati dalle Farc erano raccoglitori di foglie di coca. Dall’alba al tramonto sempre al lavoro per trasformare le foglie in paté di coca, base della cocaina. Giovani contadini di regioni marginali ma che, grazie alla televisione satellitare, sono a corrente di ciò che succede nel mondo. Come i nostri ragazzi, bombardati di informazioni; come i nostri ragazzi sognano I-pod, PlaYstation, Dvd. Universo a loro inaccessibile. Pur essendo pagati meglio dei contadini tradizionali possono appena permettersi l’essenziale. Si ritrovano frustrati, incapaci di provvedere alle necessità di una famiglia, inseguiti dalle forze dell’ordine, vittime della corruzione e della violenza occasionale di ufficiali deviati, sottomessi agli abusi dei malfattori che regnano nella regione. Finiscono per disperdere i pochi pesos della paga nell’alcool dei bar di fortuna nei posti dove si nascondono.
Quando la guerriglia li recluta i ragazzi sono convinti di aver risolto ogni problema. Vengono nutriti, vestiti e alloggiati a vita, e la sensazione di aver una carriera aperta sperando di scalare le gerarchie. Col fucile in mano hanno acquisito uno status di rispettabilità. In quel mondo di miseria, essere guerrigliero diventa una specie di riscatto sociale. Ma hanno perso ogni libertà. Non potranno, fino alla fine della vita, lasciare le Farc, né rivedere le famiglie. Diventano, senza rendersene conto, schiavi di una organizzazione che non dovranno mai lasciare, carne di cannone di una guerra assurda.
I quindicimila giovani, larga base delle truppe Farc, non sarebbero dove sono se la nostra società avesse loro aperto vere prospettive e non il sopravvivere come capita. Non sarebbero là se nella nostra società i valori non si fossero rovesciati e se la sete del possedere non fosse determinante per saziare la sete dell’essere.
Abbiamo il diritto di continuare a costruire una società dalla quale la maggioranza è esclusa? Possiamo insistere nell’occuparci solo della nostra felicità quando questa felicità è la maledizione degli altri? Così come il cibo che gettiamo non sazia la fame di chi ha fame. E se noi cercassimo modelli di nutrizione razionali per permettere ad altri di godere dei benefici della modernità?
Sono convinta che la difesa dei diritti dell’uomo passi per la trasformazione del costume e delle nostre abitudini. Dobbiamo essere coscienti della pressione che questo modo di vivere esercita su coloro che non ne hanno accesso…..Dobbiamo cominciare a riconoscere agli altri il diritto a desiderare ciò che noi desideriamo.
E poi c’è il nostro cuore. Siamo tutti capaci di essere migliori, ma sotto la pressione del gruppo siamo anche disposti al peggio. Non sono sicura che tutti possano premunirsi contro la possibilità di diventare crudeli. Quando osservavo i carcerieri, mi chiedevo sempre se potevo essere in grado di trasformarmi come loro. Era evidente che, per la maggior parte, vivevano in preda a una tensione creata dagli ordini e dalle esigenze del gruppo. Chi ci può proteggere da questo? Chi ci può garantire dalla violazione dei diritti dell’uomo all’interno di noi stessi e nel mondo? La migliore possibilità possiamo trovarla nella spiritualità e nei principi etici. Ma è con la nostra parola che dobbiamo batterci; è la parola la più straordinaria delle spade. Ecco perché non mi stanco di ripetere che il dialogo è indispensabile per spegnere le guerre nel mondo. Per questa guerra, sia in Colombia o nel Darfur, in Zimbabwe o in Congo o in Somalia, la soluzione resta la stessa: parlare, riconoscere i diritti degli altri ed essere ascoltati, non per avere ragione o torto, non perché sono buoni o cattivi, ma perché solo parlando possiamo salvare vite umane...
Adesso permettetemi di parlare d’amore. Sapete che dopo la mia liberazione non ho smesso di ricordare la sorte dei fratelli di prigionia trattati come bestie o pezzi di legno. Accompagnatemi là dove ancora si trovano: sotto la coperta di alberi immensi che nascondono il blu del cielo con una vegetazione chiusa come una morsa, sommersi da nuvole di insetti che impediscono il riposo, mostri che li perseguitano martoriando i corpi nel dolore.
Nell’ora in cui è possibile che ci ascoltino, orecchie incollate alla radio, le parole, le nostre parole, possono farli sentire ancora vivi. Per i loro carcerieri hanno lo status di un oggetto. Di una mercanzia, meno che bestie. Rappresentano solo una penosa fatica; diventano bersaglio dei loro impeti d’ira. Permettetemi di pronunciare davanti a voi i loro nomi. Fatemi il regalo di dedicare loro qualche minuto perché se sono in ascolto dell’appello letto in questa sala, possano rispondere presente con il cuore che accelera, in fondo alla tomba della giungla. Per qualche istante saremmo riusciti a liberarli dall’umiliazione delle catene:
AlanJara, Sigisfredo Lopez, Oscar Tulio Lizcano... (ndr: la Betancourt pronuncia 27 nomi).
Penso anche a una donna straordinaria: Aung Sang Su Khi: paga con la propria vita il diritto del suo popolo alla libertà. Ha cominciato uno sciopero della fame per farsi sentire. Lei ha più che mai bisogno della nostre parole per resistere al sacrificio. Porto nel mio cuore la croce di un altro compatriota: Guilad Shalit. La sua famiglia soffre come la mia aveva sofferto. Ha bussato ad ogni porta, smosso il cielo e la terra per ottenere la liberazione. Destini personali si mescolano ad interessi politici che li sovrastano ed è impossibile soffocarli.
Guilad Shalit, Aung San Su Khi, Luis Mendieta, Alam Jara...
I nomi che risuonano in questa sala portano le stimmate dell’infamia. Devono sapere che fino a quando non torneranno liberi, ognuno di noi si sentirà prigioniero. Vorrei che gli applausi di questa assemblea riescano a trasmettere attraverso lo spazio, il nostro amore e la nostra energia. Devono sapere che non cesseremo mai, mai, di agire fino a quando non saranno liberi.
Il testo è tratto dall’intervento tenuto ieri al Parlamento Europeo per il 60ª anniversario dei Diritti dell’uomo.
Pubblicato il: 09.10.08
Modificato il: 09.10.08 alle ore 8.36
Ciao Laura
come vedi bazzico ancora da queste parti, e il fatto che mi si legga poco non significa che io non continui a leggere Voi. E' solo il tempo che ultimamente manca, se non per sporadici interventi scritti a queste ore ante lucane...
Un abbraccio
Irene
I soldi e la Parola di Dio
I soldi e la Parola di Dio
«I soldi sono niente, solo la Parola di Dio resta»: lo ha detto Benedetto XVI, in apertura del Sinodo internazionale dei vescovi a Roma, il 6 ottobre 2008, commentando «il crollo delle grandi banche». E ha inoltre ammonito, con tono profetico: «Sulla sabbia costruisce chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi. Apparentemente queste sono le vere realtà. Ma tutto questo un giorno passerà». Dunque, papa Ratzinger ha scoperto la contingenza, la precarietà e la vanità del mondo. Vanitas vanitatum et omnia vanitas, vanità delle vanità e tutto è vanità!
Qohèlet maestro di Ratzinger? Magari! Scommetto che Dario Fo, pentito e contrito, riscriverebbe da cima a fondo “Mistero buffo”, dopo un doveroso pellegrinaggio a Roma, forse alla testa di una processione di migliaia e migliaia di relativisti, agnostici e atei divenuti tutti miracolosamente devoti. Un papa che applica la regola francescana, la povertà evangelica originaria! Che rinnega i grandi Papi-Re del passato, Gregorio VII, Innocenzo III, Bonifacio VIII! Una Chiesa che si spoglia delle sue immense proprietà e ricchezze mondane, finanziarie, mobiliari e immobiliari. Poveri e diseredati di tutto il mondo, presto, presto, che aspettate? Accorrete al Vaticano, alla mensa del Signore! Una vittoria postuma di dolciniani, catari, valdesi, e tanti, troppi eretici, perseguitati, bruciati, sterminati dalla Chiesa teocratica di cui Ratzinger è l’ultimo erede.
Ma scherziamo? Il papa è il papa. Vicario di Cristo, prima ancora che di Pietro. E per comando divino: «Tu sei Pietro, e su questa pietra…!». La sua autorità non poggia sulla sabbia, sul niente del mondo, ma sulla roccia petrosa e petrina del Vaticano. Lì è la Santa Sede, il caput mundi, il centro della Chiesa universale. Da lì il papa parla urbi et orbi. Da lì, via etere, si diffonde la Parola di Dio. Che attraverso il papa e la sua Chiesa entra nel mondo, nella storia, per forgiarla, orientarla, dotarla di senso. E che sarebbe la Parola di Dio se fosse rinchiusa nel foro interiore della coscienza privata dei fedeli? Niente, sabbia. Da ciò il Nuovo Primo Comandamento di Benedetto XVI: “Non escludere Dio dalla vita pubblica, politica!”. Ovvero: (bio)eticizzate la politica sui sacri precetti della Chiesa papale. La crisi finanziaria? Un’occasione per ricordare a smemorati e renitenti il ruolo di guida religiosa mondiale, anche in oeconomicis, del papa e della Chiesa di Roma.
«I soldi sono niente»? Niente per chi ha tutto, i ricchi e i potenti del mondo; ma, al contrario, tutto per chi non ha niente, i poveri, gli emarginati, i “nulla tenenti”, appunto. Dopo i cataclismi finanziari, i primi restano; gli altri sono travolti. A chi si rivolge il papa? Ai primi, per consolarli con la speranza oppiacea dell’aldilà? O ai secondi, per rassicurarli? Per i piccoli risparmiatori, col crollo delle borse e delle banche i soldi diventano niente, sabbia; per i pescecani no, perché li hanno messi al sicuro, con altre, più concrete forme di reinvestimenti. E per le famiglie di lavoratori? Il «niente» dei soldi, con la crisi finanziaria, rischia di convertirsi in “niente-soldi”, cioè nell’azzeramento di salari e stipendi. Un disastro!
«La Parola di Dio resta!». Ma Dio non parla forse per mezzo della parola, delle parole del papa e della Chiesa, come sinodi e concili, documenti, omelie ed encicliche hanno tante volte ripetuto? Dunque, ciò che resta è il magistero papale ed ecclesiastico. Ma davvero resta perché non si fonda sulle «cose visibili e tangibili», «vere» in apparenza, ma in realtà passeggere e transeunti, sabbia che acceca? Davvero si può fare a meno dei «soldi», che sono «niente»? E allora cominci la Chiesa a restituire, anzi a rinunciare ai soldi dell’8 per mille.
Che bel primo contributo sarebbe ad una «vera, buona e sana laicità»!
Ad una più coerente separazione della Chiesa dallo Stato!
Michele Martelli
(9 ottobre 2008)
http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-soldi-e-la-parola-di-dio/
i soldi sono nulla- titolo della puntata di stasera di Annozero
Giovedì 9 ottobre
i soldi sono nulla
La crisi che sta travolgendo le borse mondiali avrà ripercussioni sulle economie reali? Che contraccolpi ci possono essere per i risparmiatori italiani? Il sistema bancario italiano è davvero così diverso dagli altri da essere immune dal contagio, come tutti stanno ripetendo in questi giorni? Saranno le domande della puntata di Annozero di Michele Santoro in onda giovedì 9 ottobre 2008 su Rai due alle 21.05.
"I soldi sono nulla" è il titolo della puntata che racconterà l’origine di questa crisi, il suo sviluppo e le conseguenze sull’economia.
Il mondo politico reagisce diffondendo rassicurazioni e tranquillità davanti alle preoccupazioni dei risparmiatori. Le spiegazioni delle ragioni della crisi e i commenti saranno affidati ad esperti ed economisti in studio.
Se il pubblico deve salvare i privati è caduto l'altro muro!
Se il pubblico deve salvare i privati è caduto l'altro muro! l'altro Wall: Wall Street o Wall distruct.
I soldi non sono nulla.
Lo dicevano i pellerossa Cree.
Lo dice il Papa.
Lo dice Santoro.
Non sono i soldi a non valere nulla, i soldi c'erano già ai tempi dei fenici, ciò che non vale più nulla è il sistema economico e finanziario che ci propinano da un paio di secoli.
In particolare la finanza e le banche, in generale anche l'industria senza regole.
La lucidità di Beppe Grillo ancora una volta è impressionante!
Beppe ci ricorda infatti che:
Una banca serve a far girare i soldi, a prestarli ai privati, alle aziende. Se non li presta è perché non li ha o perché non si fida. In questo momento sono vere tutte e due le ipotesi. Ha pochi soldi e, soprattutto, non si fida. Le banche sono diventate dei materassi. I soldi se li tengono in casa e non li prestano più a nessuno, in particolare alle altre banche. Se queste fallissero perderebbero il credito. Le banche fanno quello che rimproverano ai correntisti, mettere i risparmi nel materasso. Fidi non ne concedono a nessuno, non si fidano… E’ la politica del sospetto.
I clienti stanno diventando a loro volta sospettosi. E spostano i loro soldi dalle banche ai titoli di Stato. Per questo Tremonti può entrare nel capitale delle banche con il decreto salva-banche: grazie ai capitali in fuga dalle banche trasformati in Bot e CCT. In sostanza è un giro conto. Più Stato e meno mercato, più Berlusconi e Geronzi e meno Profumo e Passera.
Le aziende sono in asfissia economica. Le banche non gli danno più credito e questo, in Italia, significa la fine.
Le aziende, in particolare le piccole, sono obbligate a reggersi sul debito a causa dello Stato. Ogni volta che emettono una fattura devono anticipare l’IVA. Le fatture sono pagate, se va bene, a 120 - 160 giorni. Se va male, mai e l’IVA viene rimborsata dallo Stato in tempi biblici. Le aziende devono pagare tasse presunte e anticipate. La mafia è cento volte più corretta. Se una società ha un certo profitto in un anno, deve pagare le tasse su quel profitto, in anticipo, anche per l’anno successivo. E se l'anno dopo ha una perdita?
Le aziende si indebitano a causa dello Stato e devono rivolgersi alle banche. Se queste non fanno credito, le aziende chiudono. E’ quello che sta succedendo e che succederà nei prossimi mesi a centinaia di migliaia di aziende. Grandi, medie, piccole, a conduzione familiare. Le tasse non le pagheranno più, saranno fallite.
Lo Stato non può più chiedere anticipi, né sull’IVA, né sulle tasse.
Tassa c'è quando cittadino incassa. Prima non deve pagare. Con che soldi? Se Tremonti ha dei problemi si faccia fare un prestito dalle banche. In alternativa si compri un materasso a molle. Permaflex, di quelli che vendeva Gelli al suo capo Testa d’Asfalto.
Fonte: (Beppe Grillo Blog)
L'unica certezza è l'albero da frutta, sperando che piova e che l'umanità si liberi presto di questo modello economico!
Natura