Proposte per la sanità

da beppegrillo.it

Primarie dei Cittadini: sanità. Antonio Di Pietro Le Proposte per la Sanità per le Primarie dei cittadini hanno avuto molti contributi, sia su questo blog, che sul sito www.partecipasalute.it Nei prossimi giorni pubblicherò il documento finale sulla Sanità con le integrazioni. Antonio Di Pietro è stato l’unico a rispondere alle Proposte per la Sanità e ne pubblico la lettera. Il prossimo appuntamento per le Primarie dei Cittadini sarà dedicato all’informazione. “Caro Beppe, rispondo alle tue Proposte per la Sanità. Accesso gratuito al Servizio Sanitario Nazionale. Il mio obiettivo e dell’Italia dei Valori è l'abolizione di ogni forma di contribuzione diretta (ticket) da parte dei cittadini. Questo è il risultato ultimo da raggiungere, ma é chiaro che per realizzare tutto ciò dovremo fare i conti con le casse svuotate dello Stato. Non so quindi se sarà possibile recuperare da subito le risorse per realizzare questo impegno, ma é certo che nel frattempo si dovrà prevedere una partecipazione diretta dei cittadini proporzionale alle possibilità di ognuno. Promozione all'uso di farmaci generici, proibizione di incentivi economici sulle vendite agli informatori "scientifici" e rafforzamento dei controlli volti ad impedire ogni forma di possibile corruzione nell'ambito medico: su questo punto sono assolutamente d'accordo. Intorno alla salute il giro di affari e interessi ha raggiunto quote stratosferiche, è quindi imperativo vigilare sul comportamento delle lobby farmaceutiche. Separazione delle carriere dei medici tra pubblico e privato. La questione non é di così facile soluzione. Il precedente governo di centrosinistra aveva cercato di affrontarla, ottenendo una soluzione intermedia: la regolamentazione dell'attività professionale privata all'interno della struttura pubblica. Ed é solo così che i migliori professionisti possono continuare ad esercitare nelle strutture pubbliche, quindi a disposizione di tutti e non solamente nelle esclusive cliniche private, appannaggio di pochi. Inoltre con questo sistema, lo Stato può ricevere un guadagno dall'attività privata del medico. Quello che fa un professionista, avvocato o medico che sia, dopo il suo orario di lavoro, non dovrebbe riguardare lo Stato. Ma é certo che si deve impedire che attività pubbliche e private entrino in conflitto tra loro e che i fondi destinati alla struttura pubblica vengano dirottati su quella privata. Per rendersi conto degli aberranti abusi a cui si é arrivati in questo settore, basta guardare l'ultimo film/inchiesta di Bianchi e Nerazzini "La mafia é bianca" sulla situazione della sanità in Sicilia. Valutazione sistematica delle liste di attesa, pubblicità on line dei risultati. Siamo assolutamente concordi con questa proposta. Le modalità tecniche per realizzarla andranno definite, ma questo problema é stato ripreso esplicitamente nel programma dell'Unione, che parla di : "scandalo della sanità a due velocità[.....] uno dei punti più odiosi" dell'attuale sistema sanitario nazionale dove "oggi un malato non é libero di scegliere tra sistema pubblico e privato, ma é costretto (aggiungo io, se può permetterselo!), a pagare privatamente le prestazioni[...], per i tempi lunghissimi nelle lista di attesa". Lotta al dolore. Sono pienamente d'accordo sulla necessità, ormai non più rinviabile, di prevedere tutte le misure necessarie a rimuovere gli ostacoli, burocratici ed amministrativi, all'uso di tutte quelle sostanze necessarie alla terapia del dolore. Purtroppo il nostro Paese soffre ancora di un ritardo culturale, retaggio di una superata tradizione cattolica, che di fatto ha condizionato l'atteggiamento dei nostri medici rispetto alla sofferenza del paziente. Ogni reparto, soprattutto quelli pediatrici, dovrebbe a mio avviso prevedere la figura di un medico dedito esclusivamente alla terapia del dolore, attento cioè alla qualità della vita dei pazienti, come già avviene in altri Paesi europei. Attuazione di una politica sanitaria nazionale di tipo culturale, il sostegno alla ricerca sugli effetti sulla salute delle disuguaglianze sociali e inquinamento ambientale, la valutazione dell'impatto sanitario delle politiche pubbliche, così come il monitoraggio dei perversi effetti della "devolution" sull'equità e le disparità regionali: tutti punti assolutamente condivisibili che già rientrano sostanzialmente nel programma dell'Unione. Italia dei Valori, infatti, insieme agli altri partiti di centrosinistra, si propone esplicitamente di "promuovere l'obiettivo di "valutazione di impatto salute" a cui subordinare la coerenza di tutti i provvedimenti di politica economica, a livello nazionale ed europeo". Grazie per l’ospitalità! ”

Antonio Di Pietro, presidente Italia dei Valori – www.antoniodipietro.it

Anno: 

Commenti

Cara Franca,
vorrei dirti "congratulazioni!!", anzi: te lo dico; anche se prevale in me un senso di malessere pensando alla possibile ingovernabilità del Paese...
Volevo chiederti: dopo le tante cose indispensabili da fare, ricordati, ti prego, del sostegno all'allattamento materno. E' uno strumento di salute molto più efficace di tante medicine, e non costa nulla. Basterebbe applicare il Codice di commercializzazione dei sostituti del latte materno e, soprattutto, cominciare a formare veramente gli operatori sanitari.
Grazie per la tua presenza!
Annalisa1970

Finalmente Franca!!!!!
Ne approfitto subito per segnalare un tema che mi sta particolarmente a cuore avendolo vissuto sulla mia pelle.
Provate a ricercare a quante donne in menopausa, al primo disturbo viene subito tolto utero e annessi. Deve essere un numero enorme! La giustificazione dei medici è che "TANTO DOPO UNA CERTA ETA' non serve a nulla , SPECIE SE SI HANNO GIà FIGLI, E CREA SOLO PROBLEMI"
Questa estate, proprio pochi giorni prima di ferragosto (quindi con medici in tirocinio) sono entrata chiamata di urgenza al policlinico Umberto di Roma per un semplice raschiamento , e senza preavviso mi son trovata a subire una asportazione dell'utero e ovaie alla quale ho dovuto, alle 7 di mattina, dare il consenso, perchè terrorizzata psicologicamente. Non avevo nulla, ne' prima ne' dopo, e alla fine dell'opera la mia ginecologa, meravigliata, ha detto che purtroppo questa tecnica di PREVENZIONE è sempre molto piu usata..."come decenni fa, purtroppo.... e poi sono ben pagati..." (sue testuali parole).
Ho cominciato a chiedere in giro, e molte 50enni mi hanno detto di esser state anche loro psicologicamente costrette, e persino convinte che fosse la scelta piu giusta.
Potete fare qualcosa?
Grazie!
anita

Quando si parla di Sanità, oggi, quasi sempre si parla di malasanità, individuando nei Medici i maggiori responsabili. Sono un Medico, uno di quelli che lavorano in “prima linea” visto che opero nel settore dell’emergenza e della rianimazione. Non voglio, certamente, difendere la categoria a spada tratta, ma nemmeno “sacrificarla” come capro espiatorio per coprire precise responsabilità che nulla hanno a che fare con medici o comunque con operatori sanitari. Sarebbe un discorso molto lungo. Mi limito per ora a prendere in considerazione il problema delle liste d’attesa, cavallo di battaglia di entrambi gli schieramenti politici nelle recenti votazioni. E devo constatare, purtroppo, che anche nel programma dell'Unione si parla di : "scandalo della sanità a due velocità[.....] uno dei punti più odiosi" dell'attuale sistema sanitario nazionale dove "oggi un malato non é libero di scegliere tra sistema pubblico e privato, ma é costretto (aggiungo io, se può permetterselo!), a pagare privatamente le prestazioni[...], per i tempi lunghissimi nelle lista di attesa”. Ancora una volta si informa (?) il cittadino di qualcosa che già sa, ma non lo si informa del perché succedono queste cose e chi, queste cose le ha volute e perché!
Perché non si dice che nella Finanziaria 2006 all’art. 30 c’è scritto “le amministrazioni regionali e gli enti locali nonché gli enti del Servizio sanitario nazionale concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica adottando misure necessarie a garantire che le spese di personale non superino per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008 il corrispondente ammontare dell’anno 2004 diminuito dell’1 per cento”. Mi si spieghi come è possibile offrire un servizio qualitativo con una riduzione continua del personale? Negli ultimi 5 anni le assunzioni nelle Aziende hanno registrato un rapporto di 1medico/infermiere per 3 impiegati/ammistrativi. Come mai? Forse che le liste d’attesa servano a qualcuno? Non è che, per caso, a qualche nostro politico serva, condannare pubblicamente il SSN per la vergogna delle liste d’attesa e “costringere” a rivolgersi alla Sanità privata dove sappiamo che molti hanno interessi! Vogliamo arrivare alla Sanità Americana o Australiana dove chi può pagare un’assicurazione (guarda caso !!!) può scegliersi di farsi curare dove quando e da chi, mentre quei “poveri cristi” che invece non hanno queste potenzialità economiche sono costretti a rivolgersi agli ospedali pubblici dove assistenza, prestazioni e accoglienza sono solo dei miraggi.
Abbiamo un sistema sanitario nazionale che in molti tentano di imitare. Salviamolo! Lasciamolo, però nelle mani di chi la Sanità la conosce. Ormai i medici e gli infermieri sono diventati dei cottimisti e i malati, che una volta si chiamavano pazienti, adesso, per le Aziende Ospedaliere, sono clienti e quindi i proventi economici. Queste cose, signori, diciamole. Diciamo cosa ci sta dietro alla sanità privata, alle assicurazioni. Smettiamola di sbattere il mostro in prima pagina parlando di malasanità, quando il più delle volte si tratta di malapolitica. Medici e Pazienti devono mettersi insieme a difesa del diritto alla salute. Gli assessorati regionali alla sanità assorbono mediamente il 60-75% delle risorse. Ci sarà pure un motivo se queste poltrone sono così tanto ambite!
Chiudo questo sfogo-riflessione nella speranza che possa suscitare qualche momento di discussione. Ci sono dei seri professionisti che potrebbero dare qualcosa alla Sanità perché la conoscono da dentro. Invece continuiamo a mandare a gestire gli ospedali ex dirigenti delle poste piuttosto che imbottigliatori di acque minerali. L’importante è attenersi alle ferree regole di spartizione della torta!

Gianmario Monza

Perdonerete se Vi sembro vecchio di costumi, ma lavoro con la rete fin dagli albori.
fin dalle origini, sono state fissate poche, ma per questo importanti, regole di semplice buona educazione in rete. tra queste vedo pochissimo rispettata la regola che invita a fare uno scarsissimo uso di maiuscole: Usare le maiuscole equivale ad urlare; mi e' stato fatto osservare che io sono talmente stato influenzato da questa regola che ometto le maiuscole a capoverso e quelle dei nomi proprii: e' assolutamente vero. ma questo viene considerato un peccato veniale, dato che le comunicazione in rete sono da sempre considerate assolutamente informali.

Che bello usare vocaboli Francesi in Italia (scusare il maiuscolo).
Pensare che nelle scuole elementari insegnano altro sull'ortografia, ma tant'è.
Questi pozzi di cultura che chiedono alla Senatrice interventi sull'allattamento materno sono uno spasso: "straziano mentre affascinano per la loro superba idiozia e illusione".
Adoratori, la Senatrice aiuta il governo a vessarci con sempre nuovi balzelli. Vedere Finanziaria 2007.
Scusi il precisino per il rumore.

SVEGLIA GENTE!

Una Voce.

Mi sembra un argomento importante, per cui lo sottolineo, lasciando la parola a chi lo ha vissuto in prima persona:

"Provate a ricercare a quante donne in menopausa, al primo disturbo viene subito tolto utero e annessi. Deve essere un numero enorme! La giustificazione dei medici è che "TANTO DOPO UNA CERTA ETA' non serve a nulla , SPECIE SE SI HANNO GIà FIGLI, E CREA SOLO PROBLEMI"
Questa estate, proprio pochi giorni prima di ferragosto (quindi con medici in tirocinio) sono entrata chiamata di urgenza al policlinico Umberto di Roma per un semplice raschiamento , e senza preavviso mi son trovata a subire una asportazione dell'utero e ovaie alla quale ho dovuto, alle 7 di mattina, dare il consenso, perchè terrorizzata psicologicamente. Non avevo nulla, ne' prima ne' dopo, e alla fine dell'opera la mia ginecologa, meravigliata, ha detto che purtroppo questa tecnica di PREVENZIONE è sempre molto piu usata..."come decenni fa, purtroppo.... e poi sono ben pagati..." (sue testuali parole).
Ho cominciato a chiedere in giro, e molte 50enni mi hanno detto di esser state anche loro psicologicamente costrette, e persino convinte che fosse la scelta piu giusta.
Potete fare qualcosa?
Grazie!
anita

09 gennaio 2007 -
Egregio segretario Andrea Ricciardi,
ho ricevuto la Sua e-mail ed ho letto attentamente quanto Ella ha inteso rappresentarmi in merito alla drammatica condizione di chi in Italia oggi vive con una pensione di invalidità.

Condivido la Sua legittima preoccupazione. La realizzazione di un sistema pensionistico equo, concretamente commisurato ai sacrifici che i cittadini profondono nella loro vita lavorativa ed in grado di garantire a tutti un'esistenza libera, sicura e dignitosa rappresenta un impegno prioritario per la politica e per le Istituzioni.

Ecco perché ritengo che la discussione sulla riforma delle pensioni, prevista nei primi mesi del prossimo anno, potrebbe essere l'occasione per un importante dibattito politico. Una discussione che secondo me deve coinvolgere tutte le parti interessate - sindacati, imprese, associazioni, precari - e non avere come fine ultimo il "fare cassa" ma anzi il principio di equità e giustizia sociale.

Si tratta di un obiettivo determinante per scongiurare le condizioni di disagio e di esclusione economico-sociale che una parte importante del popolo italiano si trova oggi ad affrontare, ma anche per accrescere le opportunità di partecipazione alla vita collettiva e al progresso del Paese di un numero sempre più ampio di donne e di uomini.

Nel ringraziarLa per le Sue considerazioni, colgo l'occasione per inviarLe i miei auguri e il mio saluto più cordiale.

Fausto Bertinotti

Belle parole quelle di Bertinotti e sono molto simili a quelle di molti altri politici , ma poi nel concreto che fa per portare avanti l'argomento ? nulla assolutamente nulla perchè , come è stato anche detto di recente da un Ministro della Repubblica alla 1 Giornata Nazionale per il Sostegno alle famiglie con disabili gravi e gravissimi svoltasia Roma il 1 di febbraio, nel Governo di disabilità non si parla , si toccano e discutono molti argomenti sociali : tossicodipendenza, extracomunitari, ma di disabilità non se ne parla.
VORREI TROVARE UN POLITICO CHE OLTRE A STERILI PAROLE DI CONDIVISIONE (fittizia)AGISSE CONCRETAMENTE PER MIGLIORARE LA VITA DI MOLTI ,TROPPI CITTADINI DIMENTICATI!
MA GIà LA DISABILITA NON PAGA E NON CREA DANNI SOCIALI SE NON A CHI LA VIVE.

mammamarina
www.claudiabottigelli.it

Condivido la tua "critica" a chi ci governa. Belle parole, parole, parole.
E lo so bene io, che ho dovuto "strappare a morsi", per mia figlia, quei pochi diritti che sono riconosciuti alle persone disabili.
Il più delle volte, in alcune realtà geografiche (esitono molte Italie) essi non sono altro che mere enunciazioni sotto forma di norme che non vengono quasi mai applicate.
Ricordo bene la prima Conferenza Nazionale sull'handicap a Roma (anno 1999-Ministro politiche sociali Livia Turco): una grande convention in cui tutti declamavano buoni, ottimi propositi (figurati, mi sono sciroppata 4 giornate di project work su tematiche quali lavoro, assistenza, "dopo di noi" etc).
Grande palcoscenico, presenza di tutte le associazioni dei disabili d'Italia...sembrava stesse per succedere davvero qualcosa di epocale, una rivoluzione nel modo di pensare e di agire della classe politica...promesse, promesse, promesse mai mantenute.
La finanziaria 2007(esattamente 8 anni dopo) è uno schiaffo pesantissimo non solo alla mondo della disabilità ma a tutte quelle dimensioni di nuove povertà, di disagio, di esclusione sociale dove gli unici presenti sul campo, come me nel mio piccolo, non ce la fanno proprio più.
L'unica consapevolezza che ci è rimasta è quella della totale dimenticanza di noi: non la certezza del diritto, non la speranza di una vita migliore e nemmeno rabbia (ecco, sono riusciti anche a "rubarci" la rabbia) ma solo cupa e amara rassegnazione.
Forse sono troppo dura, o è solo realismo; ho girato la lettera di Bertinotti perchè, probabilmente, il "re" è ancora una volta nudo...e che lo vedano tutti!
Cordialità.Bruna

Ignorante Brunella,
il Bertinotto la finanziaria del 2007 non l'ha mica votata.
Dovresti sapere che il presidente si astiene dal voto.
Lo stesso non si può dire della Senatrice Rame. O no?
Poverina, non capiva tutti quei commi dell'unico articolo di quello schifo di legge.
Simili finanziarie erano alla portata anche delle destre.
Dormi Brunella dormi e....sogni d'oro.
Un saluto agli Adoratori della Senatrice.
SVEGLIA GENTE!

Una Voce.

Condivido la tua "critica" a chi ci governa. Belle parole, parole, parole.
E lo so bene io, che ho dovuto "strappare a morsi", per mia figlia, quei pochi diritti che sono riconosciuti alle persone disabili.
Il più delle volte, in alcune realtà geografiche (esitono molte Italie) essi non sono altro che mere enunciazioni sotto forma di norme che non vengono quasi mai applicate.
Ricordo bene la prima Conferenza Nazionale sull'handicap a Roma (anno 1999-Ministro politiche sociali Livia Turco): una grande convention in cui tutti declamavano buoni, ottimi propositi (figurati, mi sono sciroppata 4 giornate di project work su tematiche quali lavoro, assistenza, "dopo di noi" etc).
Grande palcoscenico, presenza di tutte le associazioni dei disabili d'Italia...sembrava stesse per succedere davvero qualcosa di epocale, una rivoluzione nel modo di pensare e di agire della classe politica...promesse, promesse, promesse mai mantenute.
La finanziaria 2007(esattamente 8 anni dopo) è uno schiaffo pesantissimo non solo alla mondo della disabilità ma a tutte quelle dimensioni di nuove povertà, di disagio, di esclusione sociale dove gli unici presenti sul campo, come me nel mio piccolo, non ce la fanno proprio più.
L'unica consapevolezza che ci è rimasta è quella della totale dimenticanza di noi: non la certezza del diritto, non la speranza di una vita migliore e nemmeno rabbia (ecco, sono riusciti anche a "rubarci" la rabbia) ma solo cupa e amara rassegnazione.
Forse sono troppo dura, o è solo realismo; ho girato la lettera di Bertinotti perchè, probabilmente, il "re" è ancora una volta nudo...e che lo vedano tutti!
Cordialità.Bruna

e nel governo ci stanno pure.

Come tutti voi, del resto.
A domani.Bruna.

Bruna no no no , la rassegnazione no , perchè così condanniamo i nostri figli, io continuo a battermi quando occorre per il diritto, anche se in questo Paese ormai è morto io riesco per mia figlia, per renderle questa difficile vita più serena e accettabile a ottenere il riconoscimento dei suoi diritti sempre anche se questo mi costa stress e spesso mi sento sopportata, ma mia figlia vale bene tutto questo, Bruna rassegnata mai , i nostri figli hanno solo noi .

mammamarina
www.claudiabottigelli.it

anche questo, e' un argomento importante. la parola all'interessata:

Cara Franca,
vorrei dirti "congratulazioni!!", anzi: te lo dico; anche se prevale in me un senso di malessere pensando alla possibile ingovernabilità del Paese...
Volevo chiederti: dopo le tante cose indispensabili da fare, ricordati, ti prego, del sostegno all'allattamento materno. E' uno strumento di salute molto più efficace di tante medicine, e non costa nulla. Basterebbe applicare il Codice di commercializzazione dei sostituti del latte materno e, soprattutto, cominciare a formare veramente gli operatori sanitari.
Grazie per la tua presenza!
Annalisa197

anche l'intervento di gm merita di essere considerato, soprattutto perche' invita alla riflessione: mi permetto di riprenderlo in sintesi cercando di approfondire i punti più pregnanti:
... individuando nei Medici i maggiori responsabili....
su questo punto, mi sento di rassicurare i medici, e spero che altri si uniscano: per la stragrande maggioranza, ai medici ed infermieri viene riconosciuta grande abnegazione e si riconosce loro il merito di compensare, per quello che possono, la malasanità.
... le liste d'attesa ...( assunzioni di) un rapporto di 1medico/infermiere per 3 impiegati/ammistrativi.
questa parte, assolutamente condivisibile quando denuncia questo rapporto abnorme, e' troppo semplicistica nell'equazione meno soldi, meno servizi. Ampissimi studi hanno dimostrato che la quantità di lavoro svolto da una qualsivoglia struttura e' commessa a molti fattori, ma per quanto paradossale possa sembrare non c'e' correlazione con la quantità di persone che lo svolgono.

..Come mai? Forse che le liste d’attesa servano a qualcuno?.. Diciamo cosa ci sta dietro alla sanità privata, alle assicurazioni. Smettiamola di sbattere il mostro in prima pagina parlando di malasanità, quando il più delle volte si tratta di malapolitica. Medici e Pazienti devono mettersi insieme a difesa del diritto alla salute. Gli assessorati regionali alla sanità assorbono mediamente il 60-75% delle risorse.
..
direi che questa parte certo indica una delle cause importanti, poi non cosi sconosciuta. Sull'utilizzo delle risorse denunciato, ecco la conferma: le risorse vanno utilizzate meglio, certo più produttivi ( medici ed infermieri, che facciano i medici e infermieri pero'), e meno impiegati e dirigenti.
Mi unisco infine, riportando l'invito di gm.
..Chiudo questo sfogo-riflessione nella speranza che possa suscitare qualche momento di discussione. Ci sono dei seri professionisti che potrebbero dare qualcosa alla Sanità ...

direttamente dal sito del nic.it (autorita' responsabile della rete italiana)
N E T I Q U E T T E
Etica e norme di buon uso dei servizi di rete

Fra gli utenti dei servizi telematici di rete, prima fra tutte la rete Internet, ed in particolare fra i lettori dei servizi di "news" Usenet, si sono sviluppati nel corso del tempo una serie di "tradizioni" e di "principi di buon comportamento" (galateo) che vanno collettivamente sotto il nome di "netiquette". Tenendo ben a mente che la entita' che fornisce l'accesso ai servizi di rete (provider, istituzione pubblica, datore di lavoro, etc.) puo' regolamentare in modo ancora piu' preciso i doveri dei propri utente, riportiamo in questo documento un breve sunto dei principi fondamentali della "netiquette", a cui tutti sono tenuti ad adeguarsi.

1 Quando si arriva in un nuovo newsgroup o in una nuova lista di distribuzione via posta elettronica, e' bene leggere i messaggi che vi circolano per almeno due settimane prima di inviare propri messaggi in giro per il mondo: in tale modo ci si rende conto dell'argomento e del metodo con cui lo si tratta in tale comunita'.

2 Se si manda un messaggio, e' bene che esso sia sintetico e descriva in modo chiaro e diretto il problema.

3 Non divagare rispetto all'argomento del newsgroup o della lista di distribuzione.
....
gli altri punti alla prossima puntata, in nome della sintesi.

un'azione che non costa, ma dovrebbe far risparmiare e nel contempo ridurre le liste d'attesa, consiste nell'eliminazione di pause e buche nelle visite:
Mi capita sovente di vedere ambulatori di visita in cui il medico non ha pazienti. In questi casi, o il paziente in coda non ha dato disdetta, oppure questa non e' stata notificata, o il posto liberatosi non e'stato riempito. il recupero di questi tempi morti ha il duplice vantaggio di accorciare la coda e di aumentare l'efficienza del sistema, con migliore utilizzo del personale medico e paramedico.
E'un discorso organizzativo, e sul tema organizzazione c'e' molto da fare. E' solo un esempio di come si può fare di più con meno risorse.
Questo dovrebbe essere il compito dei manager, che a quanto mi consta travisano completamente il loro compito; a quanto mi dicono i medici ed i tecnici degli ospedali, i manager intendono il loro compIto come rendere economicamente convenienti il prodotto "cura" ( tagliando prestazioni non remunerative) mentre l'approccio che si richiede loro e' opposto: date per fisse le cure da prestare, il manager dovrebbe aiutare l'organizzazione a prestare queste in maniera più efficiente, sgravando i medici di compiti organizzativi; questo a parità di risorse si traduce in più prestazioni. Cio' non vuol dire rendere il tutto economicamente conveniente: se questo si realizza, tanto meglio, ma sarà in un secondo tempo, e non e' l'obiettivo primario.
Gli interessati ( medici e paramedici) che sono più dentro al problema dicano la loro.

Appena hai tempo ti chiedo la cortesia di eliminare tutti i post (spam) che sistematicamente un gruppetto di nick pubblica per impedirci un tranquillo confronto e dialogo.
Chiedo anche (come abbiam fatto in tanti ) di copiare le frasi di "istigazione alla violenza" e trasmetterle alle forze dell'Ordine e alla Magistratura così impegnata nel proprio dovere.
Credo che il tempo darà ragione a quanti credono che il PACIFISMO VERO inizia dal basso e condanna ogni tipo di violenza anche verbale a maggior ragione quando tratta di "istigazione alla violenza".
Grazie Webmaster

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" La Scomparsa dei Fatti" è da non perdere.Come al solito Travaglio non scopre niente che il telespettatore, che consuma una batteria
del telecomando al mese, non abbia già avvertito sulla propria pelle.L'informazione ridotta ad opinione precostituita, dove tutti hanno ragione: destra e sinistra,e tutti con numeri alla mano. Quindi non c'è una pressione fiscale, ma due: una di destra e l'altra di sinistra, e così il tasso di disoccupazione e il rapporto debito-Pil. Ma allora chi ha ragione? E' a quel punto che scorrono i titoli: la trasmissione è firnuta, ognuno si tenga l'opinione che più gli piace. E i Fatti, quali sono i fatti? Importante è non scontentare i "Padroni": Destra e Sinistra.Porca miseria, ma come accade che dopo "Viva Zapatero", dopo "Inciucio" e ora dopo "La scomparsa dei fatti", i vari Vespa, Mentana, Floris... colti da crisi d'identità, non si buttino a mare con un macigno al collo? Come accade che l'italiano non si smuova e continui a pagare tasse e canone a 4 figli di bOttana, che ci hanno espropriato? No, non leggerlo affatto questo libro. A te si puo' fare tutto: continueresti a incensare Di Pietro e Franca Rame, solo perché dicono di lottare contro i Privilegi&Sprechi altrui, tenendosi stretti i propri.
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La Maledizione di nascere itaGliani