11/10/2007 - 17:46
Interrogazione su Taranto, bambini con la sindrome del fumatore incallito a causa della diossina
Interrogazione a riposta scritta
NON HO MAI RICEVUTO RISPOSTA ALCUNA!
Al ministro della Sanità
Al ministro dello sviluppo economico
Al ministro dell'Ambiente
Al ministro dello sviluppo economico
Al ministro dell'Ambiente
Premesso che da diverse fonti giornalistiche si apprende che il dott. Patrizio Mazza, primario di ematologia e vicepresidente della Ail Jonica avrebbe diagnosticato la sindrome del "fumatore incallito" in bambini di 10 anni residenti a Taranto, quartiere Tamburi, a ridosso del quale sorge il centro siderurgico ILVA. Tale fenomeno si colloca in un contesto sanitario già gravemente compromesso, laddove i decessi per neoplasie risultano più che raddoppiati dal 1971 al 1996 e, sulla base dei dati del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto relativi al quadriennio 1998-2001 nella provincia jonica si registrano circa 1.200 decessi annui, dati che collocano Taranto, per le neoplasie tutte, fra le Aree del Sud-Italia a maggiore incidenza e per le neoplasie polmonari.
Il dott. Mazza, nelle dichiarazioni rilasciate, fa sapere di aver riscontrato personalmente "bambini di dieci anni tumori di tipologia adulta o senile, in altre parole un carcinoma del rinofaringe, che generalmente è un tumore che viene nell'anziano fumatore incallito", e che ha avuto modo di riscontrare "decine di famiglie con più di un membro familiare che si ammala dello stesso tumore, tumori altrimenti impensabili in altre sedi nazionali, leucemie o linfomi di aggressività inusitata", tanto da rilevare un "danno genotossico" esteso nella comunità tarantina.
Tale aumentata insorgenza di forme tumorali è da considerarsi causata dagli effetti mutageni e teratogeni causati dalle diossine, di cui questa città detiene un triste primato di produzione: a Taranto infatti, si concentra il 90% della diossina industriale italiana.
A Taranto, sulla base dei dati rilevati da Arpa Puglia, sarebbe stata dispersa (in 45 anni di attività dell'impianto di agglomerazione dell'impianto suderurgico) una quantità di diossina pari ad almeno 5 kg, ossia un ammontare doppio rispetto alla fuoriuscita di diossina di Seveso (stimata dall'OMS in 2-3 kg).
L'Ilva, secondo i dati del registro Ines/Eper, immetterebbe nell'atmosfera un quantitativo di diossina pari all'8,8% del totale europeo, mentre rispetto al totale delle emissioni nocive europee incide per il 6,2% degli Ipa (Idrocarburi Policiclici Aromatici immessi in atmosfera. Nel complesso, emerge dai dati ARPA una produzione di oltre 11,1 nanogrammi/m3 di diossine (valore espresso in tossicità equivalente), quantitativo che supera abbondantemente il limite di 0,4 nanogrammi/m3 (espresso in tossicità equivalente) previsto dalla normativa europea recepiti dalla Regione Friuli Venezia Gulia ma scandalosamente non recepito nel Codice dell'Ambiente ( Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006) che fissa un tetto abnormemente alto (10000 nanogrammi a metro cubo espressi in "concentrazione totale", sistema di misurazione ormai scartato dalla comunità scientifica per la sua inadeguatezza e imprecisione)
Nonostante tali dati siano sconcertanti, essi sono da considerarsi in difetto, in quanto risulta alla scrivente che l'ARPA abbia effettuato misurazioni della diossina con l'impianto di agglomerazione Ilva gestito non in condizioni routinarie ma in condizioni di rarefazione e diluzione dei fumi al fine di ottenere valori inferiori a quelli routinari;
Risulta inoltre alla scrivente che il monitoraggio dell'inquinamento dei camini Ilva è effettuato con centraline dell'Ilva ed è inviato all'Arpa tramite software gestito dall'Ilva . Senza dubitare sulla bontà delle auto-dichiarazioni fornite dall'azienda, risulta tuttavia evidente che la stessa ILVA abbia in capo la dualità di ruoli di controllore e controllato,
risulta infine alla scrivente che tale contesto sanitario sia stato precedentemente rilevato nel quartiere genovese di Cornigliano sede di cokeria ed acciaieria ove era utilizzato un sistema di lavorazione a caldo, origine di sostanze ad alto potenziale inquinante, oggi in via di trasferimento proprio a Taranto, causando prevedibilmente un ulteriore aggravio della già evidente emergenza sanitaria.
Risulta inoltre alla scrivente che il monitoraggio dell'inquinamento dei camini Ilva è effettuato con centraline dell'Ilva ed è inviato all'Arpa tramite software gestito dall'Ilva . Senza dubitare sulla bontà delle auto-dichiarazioni fornite dall'azienda, risulta tuttavia evidente che la stessa ILVA abbia in capo la dualità di ruoli di controllore e controllato,
risulta infine alla scrivente che tale contesto sanitario sia stato precedentemente rilevato nel quartiere genovese di Cornigliano sede di cokeria ed acciaieria ove era utilizzato un sistema di lavorazione a caldo, origine di sostanze ad alto potenziale inquinante, oggi in via di trasferimento proprio a Taranto, causando prevedibilmente un ulteriore aggravio della già evidente emergenza sanitaria.
Per sapere
-Se quanto descritto in premessa corrisponde al vero,
-Se i ministri in indirizzo non ritengano necessario prevedere l'installazione coercitiva di un sistema di monitoraggio continuo a camino eseguito dall' ARPA competente di diossina ed i molti altri inquinanti i cui effetti nocivi risultano ampiamente documentati,
-Quali misure intendano mettere in atto per tutelare la salute dei cittadini, e se non sia necessario prevedere un'indagine epidemiologia per verificare lo stato di salute dei cittadini esposti all'inquinamento prodotto dall' ILVA
- Se il Ministero intenda - nello specifico - avviare un monitoraggio degli alimenti a Taranto, nonché sul sangue degli abitanti, nonché su latte materno e tessuto adiposo.
Sen. Franca Rame
NON HO MAI RICEVUTO RISPOSTA ALCUNA!
Anno:
Commenti
Grazie
La ringrazio per l'attenzione e la sensibilità dimostrata verso la questione diossina a Taranto.
Come avrà avuto modo di capire la situazione è gravissima.
Le istituzioni, a tutti i livelli, cercano da anni di minimizzare il problema e di inculcare nei cittadini la mentalità della rassegnazione dinanzi ad una situazione che è ormai fuori controllo.
Il ricatto occupazionale ha funzionato e funziona ancora benissimo riuscendo ad imporre ad oltre 200.000 famiglie, la prepotenza e l'arroganza di un imprenditore.
L'inquinamento a Taranto è oggi diventato una vera e propria emergenza sanitaria
Grazie
Per Nunzio e Lea Cifarelli da Franca
Cari amici,
grazie a voi per il sostegno. Spero che questa interrogazione possa in qualche modo esservi d'aiuto. Non esistate a contattarmi, farò quanto mi sarà possibile.
Tenetemi aggiornata sugli sviluppi della faccenda, un caro saluto
Franca
A proposito di Inquinamento a Taranto......
Grazie Senatrice, speriamo che questa volta si possano accendere i riflettori su uno "sterminio di massa" (non esagero mi creda). La invito personalmente a casa mia e la ospito con piacere, anche più di un giorno, per farle fare il tour della città dei morti viventi. E grazie al Dott. Mazza che senza indugi ed ipocrisie ha rotto il silenzio. La situazione è ancora più allucinante di quello che il primario ha riferito. Nel reparto di oncologia ed ematologia c'è talmente tanta gente che si fa a turno (con il numeretto) come nei supermercati per fare le chemioterapie. Il bimbo di 10 anni di cui parlava il Dott. Mazza ahimè non è il solo. Un caro amico oncologo proveniente da Viterbo ha dichiarato che a Viterbo in 10 anni ha riscontrato 7 mesoteliomi (K del polmone che non dà scampo) a Taranto in 6 mesi ne ha riscontrati 11 (undici)!!! Chieda al Dott. Mazza quando nel suo reparto osservano e studiano in DNA dei pazienti ematologici che razza di mutazioni assurde si trovano; roba da far ammattire il più esperto dei genetisti! E le istituzioni? E la Provincia? E la regione? Tutti tacciono, in nome del ricatto occupazionale. Ma a che serve lavorare 10 o 20 anni se poi è assolutamente matematico sapere di essere condannati a morire di cancro o veder morire i propri figli? Ci venga a Taranto Senatrice, le farò vedere cosa vomita nell'aria la grande industria di notte, quando tutti dormono. Lo sa che di notte i turni in acciaieria sono raddoppiati per aumentare la produzione? Di notte quando tutti dormono e nessuno vede. E' così da 40 anni ma adesso è anche peggio, adesso il ciclo dell'inquinamento è dovunque aria, acqua, suolo e...DNA!!! Ha ragione il dott. Mazza, fra un pò i nostri figli e poi i nostri nipoti saranno una generazione di zombi (morti viventi). Ci aiuti senatrice. Un caro saluto.
Diossina a Taranto
Gentile senatrice,
che emozione leggere del suo interesse per Taranto. Grazie!
Non siamo abituati all'attenzione della politica locale, meno che mai ai riflettori dei palazzi romani.
Qui da noi il degrado ambientale è da anni insostenibile ma nessuno affronta il problema con serietà.
Le associazioni di privati cittadini sono le uniche a colmare il vuoto istituzionale a tutti i livelli ed il mio grazie doveroso, attraverso il suo blog, va anche a loro.
Se il caso diossina è esploso in tutta la sua entità è proprio grazie a chi ha deciso di dedicare le proprie risorse, di tempo e non solo, alla salvaguardia della salute pubblica nella città in cui viviamo...afflitta da mille problemi.
In questo quadro il suo aiuto è provvidenziale, speriamo serva a fare luce.
Un caro saluto, con autentica stima.
Cristiana Mutti
Grazie!
Come cittadino, sfortunato, e tarantino la ringrazio per aver portato all'attenzione nazionale tale problema di grave entità.
Ci aiuti a liberarci di questa piaga, avrà il supporto di oltre 200000 persone!
Infinitamente Grazie,
Giovanni.
taranto e i suoi veleni
Gentilissima Senatrice
vorrei esprimerle tutta la mia gratitudine per l'interrogazione parlamentare sulla "nostra" diossina.
è per me un vero sollievo sapere che qualcuno si accorge di quello che succede dalle nostre parti e cerca di porvi rimedio.
la prego di continuare a seguire, nei limiti del possibile, l'evoluzione di questa vicenda, senza dimenticare che a Taranto
la gente continua a MORIRE !
la ringrazio di cuore
con stima
giovanni settanni
disponibilità sul mio sito
Giovanni non sono così importante da essere ascoltata da chi potrebbe far qualcosa per migliorare la situazione di Taranto , ma se vuoi e mi scrivi un testo -denuncia da poter pubblicare sul mio sito lo faccio volentieri , mi occupo di disabilità gravissima, sono appena tornata da un penoso incontro con i S.Sociali per una famiglia che vive il dolore di una piccola vita gravemente compromessa e sono così sconfortata che mi metterei a piangere, ma so che non bisogna arrendersi , e se ognuno di noi collabora per quello che può forse a qualcosa può servire.
mammamarina
www.claudiabottigelli.it
[email protected]
Grazie
Gentile Senatrice,
sapesse com'è difficile rimanere a Taranto e non rassegnarsi all'idea che essere nati qui significa accontentarsi. Dalle nostre parti, da decenni, in funzione dell'interesse di pochi, si cerca di convincere un'intera popolazione che per lavorare si deve correre il rischio di morire. Il cancro è dovunque il male del secolo, ma si cerca di nascondere che qui lo è di più. Per questo ringrazio di cuore lei per il suo intervento istituzionale ed il dott. Mazza che da tempo non si limita a curare, ma informa e denuncia. Siamo in tanti a voler cambiare le cose in questa nostra maledetta, bellissima città. Spero davvero che potrà continuare a portare avanti il nostro grido d'aiuto e che soprattutto, qualcuno possa ascoltarlo.
Uniamo le forze per per sopravvivere
Gent.ma Senatrice,
come vede man mano che la notizia del Suo blog sta diffondendosi aumentano le iscrizioni e la voglia di "pulizia" dei cittadini. Propongo agli amici ed amiche che hanno risposto al blog di unirci e diffondere la notizia con il multilivello (uno la passa a 5 e li fa iscrivere); che ne dite? Uniamoci all'AIL che è un'associazione autorevole a livello locale e nazionale ed al Dott. Mazza le cui parole difficilmente potranno essere smentite o smontate; il Doot. Mazza oltre che pregevole specialista è anche membro dell'ASH (AMERICAN SOCIETY of HAEMATOLOGY) per cui quando parla lo fa con cognizione di causa. Prendiamo contatto con l'associazione "Bambini contro l'Inquinamento" e le altre associazioni cittadine ed insieme, sfruttando questo potentissimo mezzo che è la rete, e cogliendo l'occasione imperdibile che la Senatrice ci offre facciamo sentire la nostra voce.
Un caro saluto, Nunzio.
Per Nunzio da Redazione
Caro Nunzio,
grazie per le molte testimonianze che in questi giorni hai inviato. Sono sconvelgenti!
E' importantissimo che i cittadini esercitino forme di "controllo" sul loro territorio, e siano sempre attenti e vigili. Ho conosciuto associazioni amibentaliste agguerritissime, dove normali cittadini sono diventati esperti di tutela ambientale, normative, procedure... Che la politica dal basso riparta proprio da qui?
Spero di poter essere utile alla vostra vicenda.
cari saluti
franca
Cittadini attivi
Gentilissima Senatrice,
non posso che ringraziarla per il suo intervento in difesa di Taranto. Le scrivo per presentarle il comitato cittadino di cui faccio parte e che in questi mesi sta lottando duramente contro le "forze oscure" che continuano a schiacciare la nostra città, nella speranza di poter vivere, un giorno, in una Taranto sana e pulita.
Il Comitato per Taranto è un'"aggregazione di cittadini", costituita ufficialmente il 18 giugno 2007. In realtà è ormai più di un anno che lavoriamo insieme per affrontare la rilevante questione del rigassificatore a Taranto. Ora ci occupiamo non solo del rigassificatore ma anche di tante altre questioni. Intendiamo intervenire sulle conseguenze causate dalla presenza nell'area jonica di industrie ad alto rischio ambientale e tecnologico, dalle servitù militari e dalla carenza di controlli ambientali. Siamo un Comitato autonomo, apartitico e senza fini di lucro.
Siamo giovani e meno giovani, uomini e donne, di Taranto e non. Amiamo la città in cui viviamo, Taranto e il suo territorio, e ci impegniamo ogni giorno a diffondere tra la gente e con ogni mezzo di comunicazione la cultura del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente.
Taranto è città fragile: Taranto è città ad alto rischio ambientale. Intendiamo per questa ragione impegnarci, con forza, tenacia e determinazione per tutelare Taranto e il territorio jonico. Siamo fortemente decisi a “prenderci cura” della nostra città che è destinata a morire se lasciata nelle mani dell’indifferenza e della negligenza.
La invito, pertanto, a visitare il nostro blog:
http://comitatopertaranto.blogspot.com
dove troverà molte interessanti informazioni sull'"aria che tira" in città. In particolare nell'archivio fotografico....
Grazie, grazie, grazie,
Giulio
Insieme possiamo fare tanto per Taranto.
Nuova pagina 1
Cara Senatrice,
sono felice che si stia interessando Lei proprio Lei in persona al futuro di Taranto: grazie di cuore!
Vivo qui a Taranto da poco più di un anno (sono sarda) ed è da quando sto qui a Taranto che ho sentito fin da subito l’esigenza di occuparmi di ambiente e di questo territorio che è bello, prezioso e va preservato.
Appena arrivata qui a Taranto la rassegnazione e l’indifferenza da parte di alcuni tarantini e soprattutto da parte di alcuni rappresentanti politici ai problemi quotidiani ambientali di questa grande città del Sud, mi preoccuparono.
Poi col tempo, ho avuto modo di conoscere tante e tante persone eccezionali: persone che con loro forza, tenacia e determinazione lottano ogni giorno , alcuni anche “a suon di querela” per aver diffuso semplicemente dei dati (impiegando stime ufficiali!).
Sono rimasta esterrefatta dalla forza e dal coraggio di una giovanissima mamma, incontrata tra i tanti banchetti realizzati per fare informazione ambientale, che nella disperazione raccontava della sua bimba malata di un tumore raro, per questo ricoverata al Gaslini di Genova: “sai quanti bambini di Taranto stanno al Gaslini di Genova?” mi domandò quella giovane mamma, e vedendo i miei occhi smarriti alla ricerca di una risposta, rispose Lei: “tanti” dichiarò amaramente. Ed è per quella risposta che oggi io Le scrivo e le scrivo per chiederle di fare luce su un problema come quello della diossina che è la punta dell’iceberg di un sistema malato e corrotto.
E proprio pochi giorni fa si è tenuto a Palagiano, un paese vicino Taranto, un’iniziativa non solo per ricordare le vittime sul lavoro (la provincia di Taranto detiene il primato nazionale per gli infortuni mortali: noi signora Rame abbiamo tanti primati… ma tutti negativi!) ma anche per parlare di sicurezza sul posto di lavoro. A questo proposito, non solo il Dott. Piccinni, intervenuto in qualità di Dirigente Medico Spesal presso l’ex ospedale Testa di Taranto, ma anche gli stessi operai intervenuti poi al dibattito hanno posto l’attenzione sul problema diossina la cui emissione preoccupa non solo i cittadini ma soprattutto gli stessi operai che nell’Ilva operano. La diossina a mio avviso è solo uno dei tanti e gravi problemi che aggrediscono ogni giorno questa città. Nello stesso dibattito a Palagiano non solo gli operai ma anche gli stessi relatori hanno denunciato una drammatica situazione lavorativa presente in Ilva ed una situazione sanitaria altrettanto grave legata alla stessa industria. C’è un modo per ascoltare questi interventi: è semplicissimo! È sufficiente andare in questo blog: http://comitatopertaranto.blogspot.com/
Li troverà le registrazioni in mp3: è materiale su cui potrà lavorare. La versione integrale gliela potrò spedire, se desidera. Per ora infatti troverà alcuni frammenti della registrazione: sto infatti cercando di estrarre i soli interventi, compreso il
dibattito molto, molto acceso. Spero che Le potrà essere utile.
Io, intanto ringrazio Lei per l'intervento in Parlamento, il Dott. Mazza e tutti coloro che ogni giorno lottano e denunciano incredibili situazioni di malessere e corruzione, per il bene di Taranto, dei suoi giovani, dei suoi bimbi, e dei suoi tanti malati (non
lasciamoli soli!). Grazie ancora. Antonietta
Risposta per Nunzio
Nunzio, condivido pienamene quanto dici in merito al fatto di unirci per aiutare la nostra città a venir fuori da situazioni che evidentemente non sono nè semplici, nè piacevoli. E' vitale se vogliamo davvero provare a risollevare "dal basso" questo territorio. Per queste ragioni ti chiedo se ti va di venire al Comitato per Taranto lunedì. E' una libera assemblea aperta ai cittadini che ha luogo ogni lunedì alle 18 presso un salone messo a disposizione dalla Uil alla Bestat. Credimi, ci sono persone davvero eccezionali e tutte accomunate da grande passione per la nostra città e per la tutela di noi tarantini. Tra l'altro, proprio come proponevi tu, si interagisce e si collabora praticamente con tutte le realtà associative del territorio, è molto interessante e qualche piccolo risultato del lavoro che si sta portando avanti tutti insieme sta cominciando ad arrivare. Naturalmente è ancora poco e c'è tanto, tantissimo da fare. Se ti va di conoscerci e fare una bella chiacchierata dal vivo sui temi che stiamo affrontando in questo blog grazie alla Senatrice Rame, sei il benvenuto.
Per massimo ruggieri e gli amici tarantini da redazione
Cari Amici,
riunirsi in grandi associazioni a tutela della salute dei cittadini, dell'ambiente e del territorio è uno strumento davvero importante per manifestare le vostre giuste preoccupazioni in ogi consiglio comunale, provinciale e regionale. Volantinaggi, petizioni, incontri pubblici con gli amministratori locali sono fondamentali! Non mollate!
redazione
Venga a trovarci a Taranto
Gentile Senatrice, la ringrazio molto per la sua risposta e per l'attenzione che sta volgendo verso i nostri problemi. Stiamo facendo tutto quanto nelle nostre forze per manifestare agli amministratori a tutti i livelli le nostre preoccupazioni. Ci sono tante associazioni e numerosi cittadini che si stanno coordinando perchè la voce sia ancora più ascoltata e per poter offrire le nostre proposte per uno sviluppo alternativo a quello della grande industria. Uno sviluppo possibile, mi creda, in questa bellissima terra, ma che le decisioni che ci piovono addosso ogni giorno precludono in toto. Gli interessi economici sono troppi e non si ha riguardo neppure per il fatto che Taranto è da anni dichiarata città ad elevato rischio di crisi ambientale. Povertà e disoccupazione che attanagliano Taranto costituiscono purtroppo la possibilità di prosperare per tanti soggetti economici e politici. E' difficle spezzare questo circolo vizioso ed abbiamo per questo assoluta necessità di avere al nostro fianco voci ben più forti della nostra. Spero vorrà continuare a darci una mano in questo senso. La invito a venirci a trovare a Taranto, saremo felici ed onorati di poterla ospitare e poterci confrontare con lei sulle annose questioni della nostra amatissima città. Grazie infinite per la sua disponibilità e la sua estrema sensibilità.
TARANTO
Gentile Senatrice,
Torno a scriverLe perchè quì la situazione diviene ogni attimo più grave.
Taranto vive un momento particolarlmente delicato : il dissesto finanziario è stato per noi tutti un colpo durissimo.
La città sta cercando, a fatica, di risorgere dalle ceneri di un fallimento che non è solo economico ma è, per certi versi, anche sociale e morale.
Taranto è afflitta dalla piaga di un inquinamento selvaggio, incontrollato e insidiosissimo:
diossina, pm10, mercurio, solo per citare alcuni degli inquinanti più dannosi per la nostra salute, raggiungono in città percentuali da brivido.
(si stima che il 90% della diossina prodotta in Italia si concentri a Taranto).
Ogni cittadino, grande, piccolo, anziano, respira quotidianamente veleni che compromettono seriamente la sopravvivenza delle generazioni presenti ma soprattutto di coloro che verranno dopo di noi.
La città ospita 9 impianti ad elevato rischio ambientale, trai quali ILVA, AGIP, CEMENTIR.
La città è stata dichiarata, per legge, città ad elevato rischio ambientale.
Da questo deriva il preciso obbligo ,per le istituzioni, di operare per garantire alla città un progressivo alleggerimento del carico industriale presente sul territorio.
E invece, pensi, ci si sta muovendo esattamente nella direzione opposta.
Il ministero dello sviuppo economico,infatti, vuole imporre, contro il parere dell'amministrazione comunale e scavalcando il piano regolatore portuale, un impianto di rigassificazione a tutti i costi.
Tutto questo a 700 metri dalle fiaccole sempre accese della raffineria, ad un chilometro dal complesso siderurgico più grande d'Europa e ad un chilometro e mezzo dal centro abitato.
I pericoli di un possibile effetto domino sono elevatissimi.
(Senza dimenticare che in questi stessi giorni anche l'Eni si propone alla città con un progetto di raddoppio della capacità produttiva della raffineria, sempre nella stessa area).
L'amministrazione comunale e l'autorità portuale hanno detto NO al RIGASSIFICATORE ma questo rischia di non servire a nulla.
La prego di aiutarci ad impedire che l'ennesima violenza sia perpetrata ai danni del martoriato territorio jonico.
Il mondo politico si ostina ad imporre scelte dettate da principi assolutamente estranei all'interesse generale e alla salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente in cui viviamo, scelte che paghiamo ogni giorno sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli.
La ringrazio infinitamente
Lea Cifarelli
Sull' eventualità di un Rigassificatore a Taranto
Carissima Senatrice,
sono un tarantino che ha molto a cuore la nostra situazione ambientale, che, come avrà potuto capire, è davvero critica. Come se non bastassero i vari insediamenti industriali( ILVA, ENI, Cementir, Impianti di trattamento Rifiuti di vario tipo, ecc.), c'è chi pensa bene di inserirci anche un Rigassificatore.
Pur non ritenendo inquinante un impianto di rigassificazione, tuttavia trovo davvero inopportuna l' eventualità di creare una struttura del genere in una zona in cui insistono già grossi impianti industriali, tra cui una Raffineria dell' ENI e il siderurgico dell' ILVA. Già adesso la sicurezza dell' intera città, in caso di "MALAUGURATO" incidente, sarebbe messa in grosso pericolo, figuriamoci nel caso fosse presente anche un Rigassificatore a ridosso del Porto. Inoltre, credo che un impianto del genere limiterebbe parecchio il possibile ed auspicato sviluppo del Porto stesso.
Per questi motivi, quando ho sentito la notizia che nel Decreto Bersani allegato alla Finanziaria, il Comune e la Provincia di Taranto venivano "espropriati" dei poteri decisionali sulla questione Rigassificatore, sono rimasto a dir poco contrariato(per non dire altro).
Per fortuna so, altresì, che il Sen. Rossi ha presentato un emendamento proprio in merito, per restituire i poteri di veto agli enti locali di Taranto.
Mi auguro sinceramente che tale emendamento sia passato e in tal senso Le chiedo, cara Senatrice, se sa qualcosa a riguardo.
Mi scuso di essere stato alquanto prolisso, ma prometto che la prossima volta sarò più sintetico.
Colgo l' occasione per ringraziarLa per l'attenzione che Lei ha riservato alla nostra città(cosa che alcuni parlamentari eletti nei nostri collegi non fanno per niente, anzi...).
Distinti saluti.
Per Aldo De Nicolò da Redazione
Caro Aldo,
la finanziaria è ancora all'esame della V commissione del Senato, che terminerà domani. Da lunedì 5 novembre inizierà l'esame dell'assemblea, che avrà termine, presumibilmente, il 14 novembre, per poi passare alla Camera, dove inizierà da capo il suo iter. E' troppo presto per sapere che fine farà l'emendamento del Sen. Rossi, anche perche se qui fosse bocciato sarebbe comunque possibile provare a riformularlo alla Camera...
http://www.senato.it/static/bgt/listasommcomm/0/5/index.html da questo indirizzo potrai leggere tutte le sedute di commissione!
a presto!
redazione
tks
Despite the fact that these data are alarming, they should be friday night funkin viewed as flawed because, according to the author, the ARPA conducted measurements of the diossina with the intention of agglomerating Ilva managed under conditions other than routine ones in order to obtain values that were lower than those that were routine;