Cari amici, sto creando un'associazione di sostegno alle vittime dell'uranio impoverito, con lo scopo di provvedere all'assistenza e alla diffusione della conoscenza del problema. Spero aderirete in tanti! Franca
A volte è dura mandar giù le azioni scellerate di alcuni uomini di stato. Ultima la gita di mastella al gp di Monza... Nell' attuale stato delle cose è un affronto spregevole degno del peggiore malcostume politico italiano. Ho letto su l'espresso delle bustarelle per avere assistenza ginecologica nei vari ospedali di Roma, mi sono cadute le braccia. La mentalità ormai imperante è disgustosa, non ci si indigna più per niente. La corruzione è scontata quanto presente in tutti i settori della società. Rimango inerte di fronte alla follia che mi circonda. Mi è tornata la colite. Oggi meglio. Vorrei vivere così tanto che penso anche a morire. Bene inteso non al suicidio alla morte. Vorrei viaggiare scalzo, non tornare più. Una vita sola non mi basta, ne vorrei una per ogni cultura del pianeta. Possibile non ci sia altro che l'uomo? Mi sento il corpo che non riesce a contenere l'anima, mi sento esplodere vorrei essere infinito.
Che ci senta così morendo?
Grido a Dio da quando son nato, e oggi lo giudico per i suoi peccati.
Non lo condanno crudelmente all' inferno, magari è nato come son nati tanti e si è solo arrangiato come poteva...
Per rispetto dell’istituzione, ci permettiamo di rivolgere una domanda al ministro Clemente Mastella: che cosa direbbe se in un qualunque paese del mondo un qualsiasi ministro facesse anche una sola delle cose che l'Espresso gli ha attribuito nelle ultime tre settimane? Non crede che persino lui ne chiederebbe le dimissioni? E allora perché in Italia nessuno gliele chiede, nemmeno l'opposizione?
Forse perché, da quando quello spiritoso di Prodi l'ha fatto ministro della Giustizia, lo Statista di Ceppaloni ne fa e ne dice tante e tali che persino le dimissioni parrebbero un tantino riduttive. Ricordate Gianpaolo Nuvoli, l'ex forzista che voleva impiccare Borrelli in piazza, subito imbarcato nell'Udeur e promosso direttore generale del ministero, con delega ovviamente ai diritti umani?
È rimasto lì: Di Pietro chiese la sua rimozione, ma gli altri ministri preferirono rimuovere la questione. Ricordate l'indulto? Mastella giurò che sarebbero usciti in 15mila, invece uscirono 26.500 condannati definitivi, più 18mila dalle pene alternative. Totale 45mila. Lui allora rassicurò: i recidivi riarrestati sono «solo il 5%». Poi divennero «solo il 7», «solo il 9», «solo l'11», «solo il 13». L'altro giorno il ministro Santagata ha annunciato al Parlamento che sono «solo il 22,5%». Intanto Mastella chiede ai giudici la «certezza della pena», pur compatendoli perché «sono senza benzina».
Lui invece di benzina ne ha da vendere, se si pensa ai 7mila litri bruciati dall'Air Force One del governo per scarrozzarlo insieme al figlio Elio e a un paio di portaborse da Salerno a Milano, al Gran Premio di Monza per una missione delicatissima («Dovevo premiare il terzo classificato e salutare l'amico Briatore»). C'era pure Rutelli, per premiare il primo arrivato. «Motivi di sicurezza»? Difficile crederlo: gli aerei di linea sono un po' più sicuri dello yacht di Diego Della Valle, sul quale veleggiava il Ministro Granturismo quest'estate, quando un vile attentatore tagliò nottetempo gli ormeggi senza che né Mastella, dormiente sotto coperta, né la sua superscorta s'avvedessero di nulla (e sorvoliamo sull'idea balzana di colpirlo nell'unico momento in cui non fa danni, cioè nel sonno).
Anche stavolta il ministro potrebbe rispondere come fa sempre: che i giornale ce l'hanno con lui per conto dei famosi «poteri forti», senza contare Beppe Grillo. Ma se lui facesse la grazia di non fornire quotidianamente argomenti a Grillo e ai giornali, sarebbe meglio per lui, e per il governo. Di cui è uno dei ministri più importanti: quello della Giustizia. Parlare con lui di questione morale o deontologica è come chiedergli le dimissioni: inutile. Infatti pare che Prodi, imbarazzato, l'abbia invitato almeno alla «sobrietà».
Ecco: posto che non c'è alcun reato, gli pare «sobrio» il quadro tracciato dall'Espresso sui sei appartamenti acquistati da lui e famiglia a prezzi stracciati 5 dalle Generali e 1 dall'Inail che sta per vendergliene altri 2 per il partito? È vero, la famiglia e il partito sono in continua espansione. Infatti, dopo aver sistemato la sua signora alla presidenza del consiglio regionale campano e il cognato in Parlamento, Mastella s'è visto assumere il figlio Pellegrino, principe del foro di Ceppaloni, come consulente giuridico del ministero delle Attività Produttive. Tutto ciò gli pare «sobrio»?
Quanto all'Udeur, l'altro giorno ha accolto a braccia aperte il consigliere regionale della Campania ex Ds Angelo Brancaccio, arrestato ad aprile per estorsione, peculato e corruzione, interdetto dai pubblici uffici e sospeso dal Botteghino: appena uscito dal carcere e dagli arresti domiciliari, Brancaccio è entrato nell'Udeur ed è tornato in consiglio regionale, dove la presidentessa Sandrina Lonardo Mastella gli ha tributato la sua solidarietà. Brancaccio terrà compagnia a un altro consigliere Udeur, Vittorio Insigne, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa con l'accusa di essere socio dei boss dei Casalesi.
Tutto ciò nel partito del ministro della Giustizia. Capito, onorevole? Della Giu-sti-zia. Noi giornalisti siamo certamente dei cattivoni, e Grillo è ancora più cattivo di noi, raccontando quello che lei fa. Ma lei perché lo fa?
caro Accattone, è tanto che non ci sentiamo. Sorprendente come scrivi. M'hai toccato l'anima... (che è poi il cervello). "Vorrei viaggiare scalzo, non tornare più."
Anch'io, magari con le scarpe...
Sono in una giornata, NO.
Denunci il tuo disgusto... “Nell' attuale stato delle cose è un affronto spregevole degno del peggiore malcostume politico italiano.”, domani compera Repubblica, riceverai un altro affronto spregevole.
Te lo anticipo. Eccolo: La Commissione Uranio Impoverito, (presidente sen. Lidia Menapace) va in missione a Lecce a visitare il poligono di tiro, poligono, a quanto dicono gli esperti, dove non è mai stato sparato un solo proiettile all'uranio.
Sono scesi in 10.
Con l’aereo di stato.
Sono venuta a conoscenza della visita ieri, casualmente, (io, pur essendo membro della commissione ne ero all’oscuro) e oggi ho avuto la notizia dell’aereo blu.
Non ti uccidere.
Ci potremo mai conoscere?
Accattone… Accattone… fammi un sorriso!
Cara Franca, anche se non scrivo sempre il tuo blog lo visito tutti i giorni. Mi fa molto piacere dedicarti un sorriso, anche se non ci siamo mai incontrati veramente, ero in Arena durante l'ultimo spettacolo e così mi sembra di conoscerti un pò...
Io sarei molto felice di incontrarti e fare due parole... Spero l'occasione sia presto, vorrei parlarti di molte cose, mi piacerebbe sentirti su tante altre, immagino quello di cui potremmo parlare... Intanto di mando un grande abbraccio a presto
Un appello in difesa della Fiom (aspramente criticata per il giudizio negativo espresso dal sindacato dei metalmeccanici della Cgil sul protocollo welfare) è stato firmato da esponenti politici della sinistra, intellettuali, attori e calciatori.
Fra questi Franca Rame e Dario Fo, Gianni Vattimo, Alex Zanotelli, Giulietto Chiesa, Vauro Senesi, Gianni Minà, Haidi Giuliani, Fosco Giannini, Marco Rizzo, Dino Tebaldi, Francesco Caruso e Salvatore Cannavò e Cristiano Lucarelli.
Nell’appello si legge:
“La Fiom e i metalmeccanici hanno sempre rappresentato e ancor più rappresentano un punto di riferimento solido e certo per gli interessi operai, per l’intera classe lavoratrice.
Il loro impegno, non solo sul versante sociale ma anche sui versanti della lotta contro la guerra e in difesa della democrazia, è stato determinante nel creare un argine all’attacco liberista. Oggi si è scatenata contro la Fiom, un’ingiusta e pericolosa critica, proveniente da settori governativi e da settori delle forze sindacali”.
Per Bruno Gualdi da Carlotta
Caro Bruno,
con franchezza posso rispondere che le domande non sono mai arrivate. Proprio così.
Per rimediare, sono andata a recuperarle sul blog di Grillo. Nei prossimi giorni la risposta.
a presto dunque, carlotta
By Franca Rame at 2007-08-28 14:38
Convegno a teatro sulle donne, la casa ed il lavoro
-------------------------------------------------------
MASSA. «Un momento di riflessione pubblica sulla condizione storica, sociale e politica del lavoro femminile, ed in particolare quello autonomo del comparto casa». L’occasione la offre il convegno al femminile sulle pari opportunità Le Donne, il Lavoro, la Casa, in programma venerdì prossimo alle 15.30 al teatro Guglielmi di Massa, patrocinato dalla Provincia.
L’iniziativa cade nell’anno europeo delle pari opportunità è promossa dalla Federazione Italiana agenti immobiliari professionisti ed ha il patrocinio del Ministero delle pari opportunità, della regione Toscana, della Provincia di Massa-Catrrara e dei comuni di Massa, Montignoso e Villafranca in Lunigiana. Il convegno si articolerà in tre sessioni: i lavori saranno aperti dal presidente provinciale Fiaip di Massa Carrara, Annabella Covini, dai saluti delle autorità e dalla recitazione degli articoli della Costituzione che “interessano” le donne. Notazioni generali storiche e politiche sul lavoro femminile, è il titolo della prima sessione: ad affrontarlo Anna Scattigno, docente universitaria che introdurrà il tema “Il lavoro delle donne” sotto un profilo storico. Seguiranno gli interventi di Marina Capponi, consigliera di parità della Regione Toscana con una disquisizione sul Concetto di Parità del lavoro femminile e l’ onorevole Patrizia Paoletti Tangheroni, membro della commissione parlamentare Affari Esteri e Comunitari, che riferirà sulla Protezione del lavoro femminile in Italia ed in Europa.
La seconda sessione del convegno, Esperienze personali del lavoro delle donne, proporrà un percorso di esperienze del lavoro femminile attraverso le testimonianze di Alessandra Bianchi Notaio in Massa, Alessandra Conforti sostituto procuratore presso il Tribunale di Massa, Cecilia Turco, avvocato in Pistoia, Patrizia Sega, funzionario del Monte dei Paschi di Siena, e Monica Andreotti, presidente FIAIP di Pistoia. Seguirà un intervento dell’attrice Alessandra Berti che interpreterà “Il risveglio” da: “Tutta casa, letto e chiesa” di Franca Rame.
I lavori riprenderanno con la terza sessione: Tipicità della figura femminile dell’agente immobiliare, con gli interventi di Lucia Diomede, Tesoriere Nazionale Fiaip, Alessandra Pescarolo, storica e sociologa del lavoro offrirà dati e materiali di riflessione sulla “Imprenditorialità femminile” e dell’onorevole Elena Cordoni, che farà il punto sulla Legislazione vigente per l’imprenditoria femminile.
Carissimi amici, quello che segue è il testo della Mail che ho inviato poco fa a Rai2, in riferimento allo scandaloso commento da loro espresso nel TG2 delle 13:00 di oggi 19/09/2007. Ogni ulteriore commento è superfluo ! Tita Bellini - BRESCIA
E' scandaloso il modo in cui viene trattato il "caso Beppe Grillo" dalla quasi totalità dei "media", ed in particolare (e con particolare livore, equiparabile, forse, solo a quello di Rete4 !) dalla Rai, sui cui orientamenti dirigenziali permangono i dubbi più atroci ! Ha superato ogni limite il "commento" fatto al TG2 di oggi 19/09/2007 alle ore 13:04, in cui per ben due volte si allude subdolamente a "...cosa accadrebbe se qualcuno impugnasse una pistola e premesse il grilletto ...". Non è male come istigazione a delinquere (non si capisce bene contro chi), tuttavìa comunque assurdo e inaccettabile in qualsiasi organo di informazione, ed in particolare in una rete TV pubblica che dovrebbe dare informazioni anzichè commenti e opinioni (o comunque non mescolare le due cose, ma da Rete4 si è imparato molto!). Spero vivamente che a tale violenza informativa seguano azioni legali da parte di chi ne risulta palesemente diffamato. In compenso nella pagina Internet di Rai2, così come sulla quasi totalità degli organi di "informazione (?)" si leggono sunti e notizie di tutte le più stupide amenità estive (L'uomo che sussurra ai coccodrilli, un cervo da guardia, i cagnolini di Michela Brambilla, ecc.) ma assolutamente nulla dei CONTENUTI REALI dei discorsi di Bepe Grillo.
O forse tale stomachevole atteggiamento della Rai costituisce un implicito invito, per "contrappasso", a ribellarsi a questo tipo di "informazione" e aderire con convinzione alle proposte di Beppe Grillo ?
Diffonderò al massimo delle mie possibilità questo mio commento.
cara Tita, seguo il blog di grillo anche se non posso postare più, avendo avuto bannato l'IP del mio computer,e ho gia risposto più volte a quanti come te rimanevano scandalizzati.
ma ci siete o ci fate?
i media si sono comportati esattamente come si dovevano comportare, comportamento che grillo e il suo blog sta mettendo in luce da tanto.
allora cos'è questa meraviglia? dov'è lo scandalo?
se i media avessero parlato dei contenuti e non avessero attacato il comico grillo, tutto sarebbe stato normale no?
invece in questo mondo alla rovescia, i media hanno dato pienamente ragione a grillo, so servi e come tali si comportano.
p.s. credi che la tua email susciti un qualche moto di contrizione da parte dell'illustre direttore?
se pensi di si, sei più utopistica dell'idea stessa di utopia
Caro Tonyno, ho cercato di interessare alla sua, seria e tragica situazione, la Commissione infanzia, di cui sono membro, ma senza successo.
Sono sempre più amareggiata e delusa del lavoro che sto portando avanti ormai da 15 mesi, riconoscendo la mia impossibilità di ottenere un qualsiasi risultato.
La prova lampante e chiara è la vicenda, altrettanto tragica e dolorosa del piccolo Giuseppe. È dal mese di maggio che me ne sto occupando… sono andata a trovare il bambino, gli ho telefonato, è uscito un articolo su Oggi, ho fatto un’interrogazione al ministro Mastella. Insomma, ce l’ho messa proprio “tutta”, mi sono veramente impegnata. Risultato? Il bimbo, ancora oggi si trova in un istituto a Forlì, lontano dalla sua famiglia che vive a Firenze.
Caro Tonyno, se non sono riuscita a ottenere nulla in Italia, come può pensare che possa far qualcosa per i suoi bimbi che stanno in Germania?
Ci vorrebbe l’intervento del Presidente della Repubblica!
Mi dispiace molto di non poter far nulla, di averla delusa, ma, purtroppo, le cose stanno così.
Mi auguro che ci possa presto essere per lei un po’ di sole. Mi tenga informata. Grazie!
Un grande abbraccio
franca
Io la ringrazio di essere stata presente sul mio delicato caso ma mi dica cosa ne pensa se io scrivo al Presidente della Repubblica Lui leggera la mia lettera? se qualche persona che lavora in segreteria si permettera´ di leggere la mia lettera allora puodarsi
che si legga ma se vanno buttate nel cestino per RISPARMIARE il lavoro da FARE? cosa mi dice posso indirizzarla a Lei e poi verra consegnata al Presidente?
Cordiali saluti
Antonio Orlando
Caro Tonyno,
escludo purtroppo che il Presidente Napolitano potrà leggere la tua lettera, più facile che venga aperta da una persona addetta, che sicuramente rispondera, con il dovuto tempo. Questo succederebbe anche se scrivessi io, te lo assicuro.
un abbraccio, franca
Scusa Franca se mi intrometto , capisco la tua delusione per non essere riuscita a fare qualcosa per Giuseppe, ma suo padre si è rivolto a un avvocato che andasse a vedere la documentazione depositata dai Servizi sociali al Tribunale dei Minori? oltretutto dal 1 luglio 2007 è in vigore finalmente l'articolo della legge 149/2001 che prevede la nomina d'ufficio di un legale che tuteli il minore e perciò lui stesso può andare presso il Tribunale e chiedere il nominativo dell'avvocato assegnato a suo figlio, se vuoi approfondire ti posso inviare per e-mail o con sms il numero dell'avvocatessa che collabora con la mia associazione e che è pratica di queste situazioni , purtroppo le persone poco conoscono i propri diritti e vengono derubate del bene più prezioso .
Cara Tita,
il V-day ha subito uno strano percorso mediatico: ignorato ostinatamente fino all'ultimo momento, poi ipercommentato su tv e giornali. I contenuti sottolineati sono stati sempre gli stessi, come giustamente hai sottolineato. Fino a giovedì scorso,con la trasmissione di Santoro. Non trovi?
franca
L’AFFARE SI INGROSSA. SPUNTA UN ALTRO “OSPITE PRESTIGIOSO” DEL VOLO DI STATO
E’ RICCARDO CAPECCHI, BRACCIO DESTRO DI ENRICO LETTA E “ASSISTENTE” DI PRODI
LA CORTE CONTI APRIRA' UN’ISTRUTTORIA SUL VOLO – MASTELLA: IO, OSPITE DI RUTELLI
1 – CAPECCHI C’E’ (L’AFFARE SI INGROSSA)
Il Transatlantico, si sa, è come il Giardino dell’Eden: grandi personalità di tutte le istituzioni che lo popolano come frutti esotici e non, ma anche le serpi più velenose del reame. E allora da qualche giorno la chiacchiera più gettonata delle poltroncine del salone più autorevole della politica italiana è una sola: quel maledetto volo di Stato.
Un dossier di Confindustria accusa: “La politica incapace costa troppo”
Carmelo Lopapa
Il paese in crisi economica e sociale deve fare i conti con un sistema politico, una classe dirigente incapace di rispondere all’urgenza del momento. E’ il nuovo affondo di Confindustria al Palazzo, alla sua efficienza discutibile, al suo funzionamento e soprattutto ai suoi costi e ai suoi sprechi. Spende parecchio, il Parlamento, più che nel resto d’Europa, denuncia l’associazione degli industriai presieduta da Montezzemolo in un’analisi che in 287 pagine passa ai raggi x l’intera macchina politico-istituzionale.
Il documento, che sarà presentato domani, si risolve in una critica impietosa e a tutto campo: “ Vi è un chiaro problema di inadeguata governance del Paese che risiede nella legge elettorale, nelle regole di Governo, nella forma di Stato”. Gli imprenditori, neanche a dirlo, nutrono scarsa fiducia nella capacità della politica di rigenerarsi, tanto che “una riforma della legge elettorale resta improbabile” e solo l’iniziativa referendaria, è la loro tesi, “può essere una spinta salutare verso il cambiamento”. Ma il bubbone sul quale il centro studi di via dell’Astronomia ha focalizzato l’attenzione è quello attualissimo dei costi. “Il fatto che la politica abbia dei costi non è messo in discussione. Ciò che invece è motivo di pesanti critiche è il fatto che ad un inevitabile livello di costi non corrisponda un funzionamento efficace”.
Il finanziamento della politica. L’analisi di Confindustria mette a confronto l’analisi di cinque paesi occidentali: Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. In Italia il meccanismo ruota attorno ai rimborsi elettorali, che in occasione del voto del 2006 sono ammontati a 200 milioni 819 mila euro. Fuori dai nostri confini l’asticella scende non di poco: 152 milioni di euro il finanziamento degli Usa, 132 milioni in Germania, 73 milioni in Francia, 60 in Spagna, 9,23 (ai soli partiti di opposizione) nel Regno Unito.
Quanto costa il palazzo. Dal raffronto emerge che “L’Italia è il paese che spende di più” per mantenere le istituzioni. Anzi, il nostro Parlamento, da solo, assorbe il 41% dei costi complessivi, quanto Francia e Germania insieme. Di conseguenza, è piuttosto sostenuto il costo medio delle casse pubbliche per ciascun parlamentare: 1 milione 531 mila euro, “poco meno del doppio di quello complessivamente sostenuto da Francia e Germania e quasi sei volte superiore a quello sostenuto dalla Spagna”. Ogni italiano infatti spende 16,3 euro per sostenere le Camere, contro i 2,1 della Spagna, l’8,1 della Francia, i 6,3 della Germania. E questo, incalza Confindustria nella sua disamina, “malgrado la situazione italiana sia contraddistinta da minore efficacia ed efficienza”. L’Italia si piazza in testa anche alla classifica per gli stipendi dei suoi 78 europarlamentari. Quasi 150 mila euro di indennità base (alla quale aggiungere rimborsi spese, benefits, costi di soggiorno) a fronte dei 105 mila dell’Austria che segue lontana secondo, gli 84 mila della Germania e giù con gli altri. Per non dire dello stipendio dei parlamentari nazionali. Il centro studi mette maliziosamente a confronto l’indennità con il costo di 1 kg di pane, dal 1948 ai nostri giorni. Fino al 2006, quando lo stipendio ha superato la quota 15.304 euro a fronte di una spesa per acquistare il pane che per il cittadino comune ammonta a 2,86 euro.
La patologia del sistema. E poi c’è l’indotto della politica, il popolo dei consulenti, esperti, consiglieri, assessori, portaborse, che negli anni è cresciuto a dismisura. Gli industriali parlano di “ipertrofia degli apparati burocratici che soprattutto nelle due ultime legislature hanno proliferato indisturbati e senza controllo”. Di più, di “permanenza di privilegi improntati a due pesi e due misure”. “Un humus tutto italiano, storicamente allergico al rispetto delle regole e al controllo della legalità”. E’ la Politopoli secondo Confindustria, destinata a essere travolta dalla “sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, la più alta tra i paesi sviluppati”.
Age Discrimination
The Age Discrimination in Employment Act of 1967 (ADEA) protects individuals who are 40 years of age or older from employment discrimination based on age. The ADEA's protections apply to both employees and job applicants. Under the ADEA, it is unlawful to discriminate against a person because of his/her age with respect to any term, condition, or privilege of employment, including hiring, firing, promotion, layoff, compensation, benefits, job assignments, and training.
It is also unlawful to retaliate against an individual for opposing employment practices that discriminate based on age or for filing an age discrimination charge, testifying, or participating in any way in an investigation, proceeding, or litigation under the ADEA.
Perchè mi pare che ne spari di grosse e una dietro l'altra!
Ma scusa un po' sign. MattiAsmatic, ma se sei davvero pieno di rabbia, hai mai provato a parlarne con qualcuno?
Hai fatto studi di diritto? O meglio esami universitari di diritto del lavoro? Se sì, dimmi chi era il tuo prof che bisogna denunciarlo! O lo candidiamo a forza italia!
La definizione di credenziali mica lede i diritti???
Ma hai mai letto un annuncio di lavoro? Ti sei mai accorto che ad esempio in alcuni negozi cercano commesse di bella presenza? Adesso dimmi che è un reato! Fra l'altro per lo stesso principio tuo si potrebbe mandare tranquillamente a lavorare in miniera un parapleggico(con ovvio sommo mio rispetto per chi verte in questa condizione)!
Ma poi a 40 anni si è vecchi? Conosco 40enni che sembrano più giovani di me! Hai tu per caso più di 40 anni? Hai bisogno di soldi? Se sì diccelo che qualcosa forse riusciamo a combinare..
E poi conosci la situazione personale di Dario? Hai idea che tipo di lavoro sia? Che tipo di fatica fisica, psicologica e professionale richieda?
Certo potrebbe lavorarci insieme Umberto Eco, ma mi sa che avrebbe qualche difficoltà ad abbandonare i suoi studi e la catedra universitaria..
E approposito della storia di Tonyno, hai letto le carte del tribunale? Conosci la storia solo da un punto di vista o anche da qualche altro?
Di solito, specie con i minori, si cerca di conoscere approfonditamente il caso sotto ogni aspetto prima di sentenziare.
max di cison di valmarino
si ho fatto studi di diritto.. scusa
cosa c' entra il negozio bella presenza?
ho fatto una domanda alla senatrice, punto e basta.
E' buona regola non discriminare su: eta, sesso, religione, razza e paese d' origine.
Anche gli americani (tanto odiati) dal 1964 lo proibiscono ..here you go...
Title VII of the Civil Rights Act of 1964 (Title VII), which prohibits employment discrimination based on race, color, religion, sex, or national origin....
Vorrei vedere che almeno un Senatore si attinga a queste minime regole di buona civilta'.
Per tonyno, tutto quello che volete, basta essere garbati e rispondere, thanks but no thanks..e via andare.
Vai con le offese/classificazioni..sei mona quindi di Forza Italia ... cosa c' entra? ma un discorso serio qui si puo' fare senza essere preso per fascista (che non lo sono affatto ....) anzi, difendo i diritti dei lavoratori e siccome tocco la senatrice divento di forza italia .. ma guarda te'.
Alla senatrice, un consiglio, cambi l' annuncio... e' discriminante!
Cara Senatrice, di sotto puo' trovare un recap della LEGGE Americana in riferimento ad eventuali discriminazione pre o post data assunzione.
Cosa ne pensa?
Ringrazio anticipamente per la gentile risposta.
(contento Max ?)
Protected categories
Under Federal law, employers cannot discriminate against employees on the basis of:
Race
Sex
Pregnancy
Religion
National origin
Disability (physical or mental)
Age
Anticipated deployment with Reserves or National Guard
There are some states and cities that, in addition to the categories above, also forbid discrimination on the basis of:
Sexual orientation
Gender identity
Marital status
Familial status
Medical condition
Political affiliation
Military discharge status
Caro Mattiasman, bentornato!
era da un po' di tempo che non ti si leggeva più!
Chiunque è libero di candidarsi per il lavoro di assistente a Dario Fo, ma le caratteristiche elencate costituiscono dei titoli preferenziali. D'altrocanto, chiunque può candidarsi per fare l'ingegnere negli stati uniti, tuttavia la laurea in ingegneria costituisce un vantaggio per il candidato!Non credo tu sia così "parvenu"! I dettagli indicati sono auspicabili, non obbligatori.
cari saluti
redazione
Laws & Regulations on This Topic
Section 503 of the Rehabilitation Act of 1973 prohibits federal contractors and subcontractors from discriminating against and requires affirmative action for qualified individuals with disabilities in all aspects of employment. Section 504 of the Rehabilitation Act of 1973 prohibits discrimination on the basis of disability in programs and activities that receive federal financial assistance and in federally conducted programs. Section 188 of the Workforce Investment Act of 1998 (WIA) prohibits discrimination against qualified individuals with disabilities in any WIA Title I-financially assisted program or activity. This law is enforced by the Office of Federal Contract Compliance Programs
In Sicilia, come riportato qualche tempo addietro nel blog, venivano assunti autisti senza patente. Che bell'esempio di liberalità! E quanto, invece, è discriminante richiedere la patente per un lavoro che richiede di guidare!
Vero mattiasman?
Facciamo come in Sicilia?
Ridicolo e grottesco si intrecciano.
nei paesi civili (cosa che non e' l'Italia) ...non si domanda ad un laureato di far anche l' autista(porta borse) malcostume totalmente italiano; bensí devi fare due assunzioni (e.. caspita crei anche lavoro) un per l' autista, quindi chiedi tutti i requisiti e referenze per tal lavoro... autista a dispozione 24/7 ... e poi il
laureato/a per scrivere le tue lettere email, farti gli appuntamenti .. varie ed eventuali..
risulato: non sfrutti un lavoratore per 2 lavori, non fai fare ad un laureato l' autista, quindi non togli un posto di lavoro dal mercato per un autista professionale....
ma l' Italia insegna sempre..non creiamo posti di lavoro.. bell' esempio dalla Senatrice
pago uno compro due.....che miseria
La trasferta deliberata a luglio. Le toghe della Procura generale presso la Cassazione tengono in media 6 udienze l'anno. Giudici militari, viaggio premio dopo 2 mesi di ferie Un terzo dei magistrati in Spagna per un convegno. Prevista anche una diaria di 80 euro
Stremati da dieci settimane di pausa estiva, che per consuetudine comincia intorno al 10 luglio e si trascina fino all'ultima decade di settembre, i magistrati militari hanno deciso di tuffarsi di nuovo nel lavoro con un convegno internazionale. Nella bellissima Toledo. Dove, per attrezzarsi ad affrontare al meglio i mesi finali dell'anno quando sono attesi a volte perfino da tre udienze al mese (tre al mese!), sbarcano oggi in trentadue: un terzo di tutti i giudici con le stellette italiani. Perché mandare una delegazione di due o tre persone se tanto paga lo Stato? I viaggetti in comitiva, si sa, sono dalle nostre parti una passione antica. Basti ricordare certe migrazioni di massa a New York per il Columbus Day. O la trasferta di un gruppo di deputati regionali siciliani in Norvegia (con un codazzo di musicisti di un'orchestrina folk, trenta giornalisti, quattro cuochi, un po' di mogli...) per vedere come i norvegesi avessero organizzato un mondiale di ciclismo: totale 120 persone. O ancora la spedizione di Bettino Craxi a Pechino («andiamo in Cina con Craxi e i suoi cari», ironizzò Giulio Andreotti) finita con mille polemiche sulla scelta di tornare con una sosta in India per far visita al fratello Antonio, discepolo del santone Sai Baba, e una strepitosa interrogazione parlamentare di Renato Nicolini con domande tipo: «Vuole il presidente dirci quali siano le attrazioni di Macao e di Hong Kong più consigliabili al turista italiano al fine di sprovincializzarne la mentalità? »
Va da sé che, con questi precedenti, i giudici con le stellette hanno deciso che non era proprio il caso di fare gli sparagnini. E appena hanno saputo che nell'antica capitale della Castiglia organizzavano un congresso internazionale, si sono dati da fare. Certo, il tema del simposio («La legge criminale tra guerra e pace: giustizia e cooperazione in materie criminali negli interventi internazionali militari») non è una leccornia. Ma Toledo è Toledo. L'Alcazar! Il fondaco dell'Alhóndiga! Il Castillo de San Servando! La Plaza de Zocodover! La casa e i quadri del Greco tra cui la celebre «sepoltura del conte di Orgaz»! Fatto sta che la delibera del 5 giugno scorso era assai invitante: le spese del convegno (350 euro a testa, compresi il materiale didattico e i pasti all'Accademia di Fanteria), più le spese di viaggio e pernottamento, più il «trattamento di missione internazionale», più una indennità forfettaria giornaliera di un'ottantina di euro erano infatti a carico del ministero.
Un salasso? Ma no, avrebbe risposto la successiva delibera del 3 luglio.
Nonostante Padoa Schioppa stia sempre lì a pianger miseria, diceva il documento, «sono state individuate disponibilità finanziarie che consentono di coprire la spesa per la partecipazione al predetto congresso di tutti i magistrati richiedenti». Tutti? Crepi l'avarizia: tutti. Cioè 32. Tra i quali l'unico (unico) invitato come relatore, Antonino Intelisano. Vi chiederete: costi a parte, come farà la Giustizia militare a reggere per ben tre giorni senza un terzo dei suoi pilastri, dato che i giudici, da Vipiteno a Lampedusa, sono 103? Rassicuratevi: reggerà. Anche quando presidiano il loro posto di lavoro, infatti, non è che i nostri siano sommersi da cataste di fascicoli come i colleghi della magistratura ordinaria. Anzi.
I giudici della Procura Generale Militare presso la Cassazione, per dire, hanno dovuto sobbarcarsi nel 2006 (assistiti da 35 dipendenti vari, per circa metà militari e circa metà civili) sei udienze: una ogni due mesi, da spartire in quattro. I tre del Tribunale di Sorveglianza militare, che contano su 32 assistenti a vario titolo e hanno competenza sull'unico carcere militare rimasto aperto, quello casertano di Santa Maria Capua a Vetere do ve sono recluse solo persone in divisa condannate dalla giustizia ordinaria per reati ordinari, hanno un solo detenuto militare per reati militari: Erich Priebke, condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine.
Quanto ai dati complessivi, lasciano di sasso: i 79 magistrati «con le stellette» (in realtà non le portano per niente: sono giudici come gli altri solo che hanno scelto una carriera parallela) addetti ai nove tribunali sparsi per la penisola (Roma, La Spezia, Torino, Verona, Padova, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo) e i loro 17 colleghi delle tre corti d'Appello (Roma, Napoli e Verona) sono chiamati infatti a lavorare sempre di meno. Al punto che nel 2006 hanno emesso, tutti insieme, un migliaio di sentenze su temi spesso irrilevanti se non ridicoli: circa 300 in meno dei verdetti penali (poi ci sono i civili) di un tribunale ordinario minore come quello di Bassano del Grappa.
Un esempio di carico di lavoro? Il presidente della Corte Militare d'Appello di Roma, Vito Nicolò Diana, quando dirigeva la sezione distaccata di Verona (dal 1992 a poco fa) aveva ottenuto non solo un alloggio di servizio nel cuore del centro storico della città scaligera (aiuto concesso solo ai militari che guadagnano stipendi assai minori) ma perfino il permesso di abitare nella capitale, in riva non all'Adige ma al Tevere. Insomma, una situazione assurda. Tanto che, dopo la prima denuncia del Corriere, i ministri della Difesa e della Giustizia, Clemente Mastella e Arturo Parisi, avevano scritto al giornale convenendo che si trattava d'un quadro «inaccettabile» e assicurando che «nel quadro del disegno di legge relativo alla riforma dell'Ordinamento Giudiziario» già approvato dal Consiglio dei ministri, erano stati decisi tagli drastici, «riducendo il numero complessivo degli Uffici Giudiziari Militari, giudicanti e requirenti, di ben due terzi: cioè da 12 a 4 (3 Tribunali e un'unica Corte d'Appello, senza Sezioni distaccate)». Bastarono tre giorni, però, perché il progetto venisse stralciato e quei buoni propositi fossero abbattuti come birilli dal vento delle proteste corporative.
Adesso, «per capire », vorrebbero fare una commissione di studio. La terza, dopo quella del 1992 varata dal ministro della Difesa Salvo Andò e quella del 2003/2004 presieduta dal procuratore generale Giuseppe Scandina. Nel frattempo la quota dei magistrati con le stellette che hanno tempo in abbondanza per gli incarichi extragiudiziari è salita al 36%, contro il 3% dei giudici ordinari. E il lavoro degli uffici, grazie a tutte le cose che sono cambiate a partire dall'abolizione del servizio di leva obbligatorio, ha continuato a calare, calare, calare. Fino a dimezzarsi quest'anno rispetto perfino al 2006. Benedetto Roberti, uno dei giudici che con Sergio Dini e pochi altri invoca da anni una riforma, ricorda che nel 1997, quando faceva il Gup a Torino, arrivò da solo a 1.375 sentenze. Sapete quante ne ha emesse quest'anno il giudice che fa quello stesso lavoro? Tenetevi forte: 28.
Riporto questa lettera di padre Benjamin a Beppe Grillo perchè è uno scritto di estremo interesse per le accuse precise e circostanziate rivolte ai media responsabili di una costante manipolazione dell'informazione.
Vale la pena di essere letta. Contiene anche riferimenti all'uranio impoverito.
"Caro Beppe Grillo,
sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.
Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.
Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” di Washington e Londra. Il Corriere della Sera, in un editoriale (del 2004) di un giornalista amico di un signore libico Capo del Mossad a Roma, aveva pubblicato che facevo parte di un’associazione islamica terroristica. Niente di più. Ho scritto cortesemente al quotidiano di correggere. Nessuna risposta. Il mio avvocato ha scritto al Direttore del quotidiano e al giornalista. Anche per lui, nessuna risposta. Ho fatto causa e ho vinto, con una sentenza definitiva del Tribunale di Milano.
Tutti questi “cani guardiani del Potere” mi trattavano in diretta televisiva da pro Saddam, perché dicevo che secondo l’UNICEF morivano in Iraq da 5 a 6.000 bambini al mese per le conseguenze dell’embargo, mi trattavano da anti-americano, perché dicevo che avevano contaminato la popolazione e l’ambiente con armi all’uranio impoverito, affermavano che queste armi non esistevano!
Gianfranco Fini mi tirava in faccia che non ero degno di portare l’abito religioso, perché affermavo che il rapporto presentato al Congresso americano, rapporto dell’Istituto strategico del Collegio di Guerra della Pennsylvania, conferma che nella strage di Halabja contro i Kurdi, che fece 5.000 vittime, con armi chimiche, l’Iraq non c’entrava niente. Citavo un rapporto ufficiale presentato al Congresso americano nel 1989, ma Fini, che nel 1983 viaggiava con Donald Rumsfeld in Iraq per andare a stringere la mano a Saddam Hussein, lui, nel 2003, Ministro degli Affari Esteri, non sapeva nulla di questo rapporto al Congresso. Ecco perché il processo a Saddam Hussein sulla tragedia dei Kurdi di Halabja non l’hanno mai voluto fare. Ecco perché l’hanno impiccato prima (per aver ucciso 148 estremisti islamici): per evitare il processo per le vittime di Halabja. Sarebbe saltato fuori il famoso rapporto al Congresso intitolato “Iraqi power and U.S. Security in the Middle East (97 pagine)" e sarebbe stato scoperto che in questa faccenda, loro, gli americani, avevano una pesante responsabilità.
Manipolano le coscienze con montagne di menzogne e offendono coloro che divulgano la verità per denigrarli presso l’opinione pubblica con la loro potente macchina di disinformazione. Come hai detto così bene, per farlo, i loro “cani da guardia”, su tutte le reti aziendali, abbaiano. Contro chi attacca la loro egemonia, contro chi denuncia il loro predominio e la loro arroganza. Il loro odio non ha fine. Per fermare chi dice la verità non si fermano dinanzi a nulla. Ecco un esempio: il 14 febbraio 2003 accompagnavo Tareq Aziz e la delegazione irachena per l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Saputa la cosa, hanno fatto di tutto per impedirlo. Sono (i signori delle Bugie e del Potere) intervenuti presso il Cardinale Camillo Ruini e presso alcuni potenti Prelati della Segreteria di Stato del Vaticano, perché mi fosse impedito di incontrare Giovanni Paolo II. E così fu.
Il giorno dell’udienza, arrivato con la delegazione irachena presso la biblioteca del Papa, mi fu impedito di entrare e mi fu chiesto di aspettare (come un cane), da solo, in una stanza. Dopo l’udienza di Aziz con il Papa, quando il Ministro iracheno è venuto a sapere quanto era accaduto, furioso, ha deciso di cancellare la conferenza stampa del pomeriggio presso la Sala Stampa Esteri. E’ soltanto dopo aver insistito per tre volte di mantenere la conferenza che finì per accettare. Tareq Aziz doveva partecipare a “Porta a porta”. Una telefonata del produttore mi informava, la mattina della trasmissione, che era stato vietato ai giornalisti di ricevere il ministro iracheno negli studi della RAI, e furono cancellate tutte le trasmissioni Rai alle quali avrebbe dovuto partecipare Aziz.
Democrazia in delirio. Caro Beppe, dicono di te cose deliranti! Benedetto sei tu, quando sei oltraggiato e offeso, ne esci ancora più grande. E’ così: i Media aziendali devono obbedire ai loro sponsor, lobby dell’armamento e del petrolio. Chi paga, comanda. Prendono i figli di Dio per dei coglioni, ma il peggio è che i figli di Dio non se ne rendono nemmeno conto! Fabbricano, nei loro studi, un video con un attore nel ruolo di Bin Laden.
Un anno fa con la barba grigia, adesso con la barba nera. Se ne accorgono troppo tardi e dicono che la barba di Osama è nera in questo nuovo video, perché è una tradizione degli islamici di tingersi la barba quando sono in guerra. L’anno scorso la barba di Osama era grigia e bianca, oggi è nera! Probabilmente perché l’anno scorso, anche se Bin Laden era in guerra, aveva dimenticato di andare in tintoria. Pronto il nuovo video di Osama barba nera, tutti i “cani da guardia” a trasmetterlo con appassionati commenti.
L’anno scorso, i Servizi segreti francesi avevano dichiarato che Bin Laden era morto e che ne avevano le prove. Sarà risuscitato. In un video, vedi Bin Laden mangiare con la mano destra quando è mancino e tutti coloro che lo conoscevano possono testimoniare che è mancino, ma fa niente, nessuno lo sa. Il suo anello al dito, non è suo, ma fa niente, non si vede bene. Gran parte dei discorsi del Bin Laden super star sono stati scritto da Adam Gadhan, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman (anche noto come Azzam l’Americano), ma fa niente. Che ne sa il gregge della RAI.
Ti dicono: oggi 27 attentati terroristici in Iraq. Non sanno nemmeno in Iraq chi siano gli autori di queste azioni, ma i Media in Occidente ti dicono che sono dei terroristi. Nell’ultima guerra mondiale, durante l’occupazione della Francia, la radio tedesca di propaganda diceva della Resistenza francese che si trattava di terroristi che attaccano le forze tedesche. Diceva Goebbels, capo della propaganda del III° Reich: “Quando dite una bugia, dovete ripeterla mille volte, alla fine tutti crederanno che è vera”.
Così fanno i servi dell’Impero della Bugia di Washington, Londra, Roma, Parigi e Sidney. Ti ricordi che i “cani guardiani del potere” avevano pubblicato che padre Benjamin aveva ricevuto dal Governo di Saddam Hussein delle "allocazioni" di petrolio. Avevo risposto che non le avevo mai accettate. Quando gli ispettori dell’ONU hanno pubblicato il loro rapporto e hanno scritto che non soltanto il Ministero del petrolio a Baghdad e la SOMO confermava che padre Benjamin non aveva mai ritirato queste allocazioni, ma che le aveva rifiutate ufficialmente con una lettera a Tareq Aziz (della quale gli ispettori dell’ONU avevano una copia), nessun quotidiano, dico nessuno di quelli che mi avevano offeso e denigrato, ha avuto il coraggio di scrivere “ci siamo sbagliati con Benjamin: il rapporto ONU conferma che non ha mai accettato queste allocazioni di barili di petrolio”. Anzi, padre Benjamin è stato l’unico, tra centinaia di personalità, ad aver rifiutato. L’unico stronzo, perché adesso si è fatto fregare il suo petrolio dagli americani.
Invece, puoi immaginarti il casino se fosse adesso rivelato quale società di Donald Rumsfeld faceva business con Saddam Hussein durante l’embargo e la quantità di barili di petrolio ed altro che si sono presi due Capi di Stato di Paesi Europei. E non sono quei Capi di Stato che si potrebbe immaginare, perché contrari all’aggressione contro l’Iraq. No, sono altri.
Potrei scriverti un libro, potrei anche raccontarti un sacco di cose sull’11 settembre 2001, sulle confidenze di Tareq Aziz durante la sua visita in Italia, su cosa probabilmente accadrà prossimamente in Iraq, ma non voglio abusare della tua pazienza e del tutto tempo. Ti ringrazio già di avermi letto fin qui. Volevo soltanto testimoniarti la mia stima per il tuo coraggio. Saranno capaci di tutto per fermarti, ma non ce la faranno. Sul tuo treno stanno salendo ogni giorno sempre più viaggiatori e il tuo binario è diritto, il loro è vecchio, storto e pericoloso. Ricordati di Colui che diceva “la Verità vi renderà liberi”. Jean-Marie Benjamin
i politici hanno paura, stanno tremando al vento del Vday, si sono accorti che adesso il popolo vigila
però sanno benissimo che il popolo vigile VOTA e quindi se ne fottono del Vday
al link la prova
ANNULLIAMO LA SCHEDA
NON DIVENTIAMO COMPLICI
La (pessima) legge elettorale voluta da Berlusconi proprio allo scopo di favorire il proprio schieramento.
È una legge proporzionale con trabocchetti. Una schifezza “pro domo sua”.
Tale legge penalizza l’unità e favorisce lo schieramento che si presenta diviso.
Anche fortemente e polemicamente diviso (sempre che la polemica non arrivi alla rissa e all'anatema, ovviamente). Se Berlusconi, Fini, Casini e Bossi si presentassero con una lista unica la loro sconfitta sarebbe più che certa. E più che una sconfitta sarebbe una catastrofe. Molti elettori di An, infatti, non voterebbero mai per Bossi, e viceversa, molti elettori di Casini detestano il cavaliere, e viceversa. E poiché non ci sarà neppure lo “sfogo” del voto di preferenza, ma le liste sono bloccate, una lista unitaria sarebbe la catastrofe.
Se una lista appartenente alla coalizione prende meno del 2%, è vero che non ottiene propri deputati, ma i suoi voti si redistribuiscono fra le altre liste della coalizione che il 2% lo hanno superato.
Perché, dunque, non si moltiplica le liste? E soprattutto perché non si promuovono liste civiche, non di partito, capaci di attrarre tutti i voti di quanto sono ormai stanchi di Berlusconi, decisissimi a non votarlo, ma non se la sentono di votare i partiti dell'Ulivo o gli altri partiti tradizionali del centro-sinistra?
Poniamo anche che siano meno. Che siano solo alcune centinaia di migliaia. Vogliamo allegramente e irresponsabilmente rinunciare a questi voti, che potrebbero essere decisivi? una paio di vite fa ricordo lo slogan ragionevolissimo che sempre accompagnava l’impegno elettorale: non un sol voto vada perduto. Credo che sia più attuale e più ragionevole - e anzi più doveroso - che mai.
Non un solo voto vada perduto. E senza liste civiche, qualche voto (forse molte centinaia di miglia di voti) andrà perduto di certo. E questo “qualche voto” che restasse a casa (e ciascuno vale mezzo voto per Berlusconi, non dimentichiamolo mai). Più che un incubo, una tragedia.
Ecco perché io mi auguro che le persone e i gruppi che le liste civiche le hanno già sperimentate (con Rita Borsellino in Sicilia, con Riccardo Illy in Friuli, con Riccardo Sarfatti in Lombardia, con Giuseppe Alagna nel Lazio, o le tante diffuse in Toscana e nelle Marche, o quella ventilata da Marco Rossi-Doria (il maestro di strada, dei vicoli e dei “bassi”) a Napoli, o quelle che potrebbero nascere dalle esperienze di Dario Fo e di Milly Moratti alle primarie per Milano) sappiano trovare la lucidità e la saggezza per dare vita a una lista nazionale delle liste civiche .
Ecco perché pretendo che i dirigenti dimostrino eguale saggezza e lucidità non solo nell’accogliere tale liste nella coalizione, ma nell’incoraggiare i promotori a realizzarla nei tempi più brevi.
In base a quali ragioni, infatti, dovrebbero comportarsi diversamente? Una lista del genere farà certamente aumentare la somma dei voti della coalizione. L’interrogativo è solo se li farà aumentare di poco, di molto, di moltissimo. Ma anche fosse di poco, ricordiamoci del dovere minimo - elementare e irrinunciabile - del militante (e ancor più del dirigente, dunque): non un solo voto vada perduto.
Certo, questo vantaggio comune per la coalizione potrebbe, al suo interno, significare anche un certo numero di voti che dai partiti, si spostano sulla lista civica. Ma cosa è più importante? La somma dei voti con cui si andrà al governo, o le quote dei rispettivi partiti?
Coraggio, amici e compagni. Sarebbe davvero una tragedia (e non sarebbe mai più perdonata dagli elettori democratici) se per egoismi e piccinerie delle singole componenti, la coalizione perdesse (o pareggiasse di nuovo) elezioni che invece può vincere. O rinunciasse anche a un solo potenziale elettore.
Dixi, et salvavi animam meam.
A scanso di equivoci preciso che non si tratta dell'omonimo senatore Rosario Giorgio Costa (fi) vicepresidente della commissione uranio impoverito, ma di paolo Costa (margherita).
Il Manifesto
Costa: tra due mesi l'ok al progetto
Sarà il Comitato Misto Paritetico della Regione Veneto a decidere, entro un paio di mesi, quale dei due progetti realizzare per la nuova base Usa a Vicenza. Lo ha detto ieri a Vicenza il Commissario straordinario del governo Paolo Costa. I due progetti prevedono uno la base collocata sul lato est dell'aeroporto, e quello nuovo sul lato ovest, dove esiste una base dell'aeronautica militare ed ex sede della V Ataf della Nato. La conferenza stampa è stata contestata dai no Dal Molin, che si chiedono: «Dove sono i progetti dell'installazione militare? Come mai non vengono messi a disposizione della cittadinanza?».
La sua gentile risposta non e´ diversa di quella dello staff Prodi:
Gentile Antonio,
purtroppo il Presidente, personalmente, non può intervenire in suo aiuto. Non tanto per questioni di carattere morale, ma per il semplice fatto che riceve decine di richieste analoghe ogni giorno. Comprenderà che aiutare una sola persona vorrebbe dire fare torto a tutte le altre, il che rende la cosa impossibile. Certi della sua comprensione, le facciamo i nostri migliori auguri
lo staff di romanoprodi.it
Ho bisogno di un chiarimento storico-economico-social-agrario. Prima però una doverosa premessa che spieghi il mio dubbio..
Ieri mattina ho visto Dario accanto all’uomo-ruota a ’Cominciamo Bene’.
Speravo che all’improvviso a Dario venisse un attacco di epilessia così forte da fargli schizzare il braccio destro a ‘mo di pugno sull’uomo-cerchiodivitruvio, tanto non si sarebbe fatto male al massimo il colpo gli avrebbe taumaturgicamente raddrizzato la schiena o più probabilmente sarebbe schizzato e rotolato via, sparendo in qualche pertugio segreto che solo lui conosce.
Il senatore ( che data la sua longeva età dev’esser stato il modello da cui Giotto ha tratto ispirazione per il suo famoso cerchio) meritava di ricevere una botta per la solita spudoratezza delle opinioni che è suo uso esprimere con ferma disinvoltura.
Per la verità forse soffre di dislessia, nel qual caso mi scuso; il dubbio mi è venuto, perché continua a leggere ‘assolto per innocenza’ quando invece c’è scritto ‘reato per collusione mafiosa prescritto’..
Ho cominciato a vedere la trasmissione a dibattito già iniziato; oltre al maestro e all’uomo-ruota c’era Rizzo (il coautore de “La Casta”) e un prete noto di cui chiedo venia mi sfugge in questo momento il nome.
Il tema cardine era ovviamente il distacco dalla politica dei cittadini e i privilegi della ormai nomata ’casta’, da cui sono partiti altri filoni di discorso; tra cui quello che in Italia non sono ancora state varate riforme positive, forti ed importanti che vadano contro questo modo malato di stare e servirsi della politica e che pertanto riducano divari, differenze e facciano crescere nel contempo il paese.
Per controbattere a questa affermazione il senatore (che come secondo lavoro fa la cintura di Giuliano Ferrara..), in netto disaccordo, si è espresso dicendo che in Italia ci sono state riforme importanti e positive come ad esempio la riforma agraria di 50 e più anni fa!!!
E da ciò, ecco il mio dubbio che dopo tale affermazione m'è nato in testa:‘Azz vuoi vedere che l’uso del maggese l’ha introdotto secoli fa la DC??!!
Caro Max!
che risate, solo ad immaginare l'uomo-cintura!
L'affermazione del Divino Giulio che più mi ha sconcertata è stata quella sulla mafie e la piazza. Il nostro Senatore a vita infatti ha dichiarato che non è deprecabile solo l'ex ministro Lunardi che ha ammesso che con la mafia bisogna convivere, ma anche tutti i manifestanti che spesso con la mafia intrattengono rapporti (?!?), ricordando poi la figura di Salvo Lima, ucciso da Cosa Nostra.
Questa citazione è stata fatta senza ricordare che Lima, parlamentare per molti anni e fido collaboratore di Andreotti, è comparso varie volte nelle relazioni della Commissione parlamentare antimafia ed oggetto di ben quattro richieste di autorizzazioni a procedere nei suoi confronti... Un uomo di specchiata virtù!
redazione
ho letto sul blog di Anotnio Di Pietro che è partito "l'iter per il disegno di legge, presentato da tempo dall’Italia dei Valori, sulla incandidabilità in Parlamento dei condannati definitivi oltre i due anni..."
Come elettore e sostenitore di IdV vorrei dire la mia.
Ho scritto a Di Pietro ma mi sento ancora più confortato se sottopongo anche a lei la mia opinione.
Allego la lettera che ho scritto ad A.Di Pietro per sapere che ne pensa lei:
"Stimato ministro Di Pietro,
da una parte sono lieto che finalmente, soprattutto grazie al V-Day e a IdV, Bertinotti si sia data una mossa.
Dall'altra sono amareggiato dal fatto che personaggi come Dell'Utri e Vito Bonsignore potranno continuare a sedere in Parlamento.
Sono dell'idea che chi sconta una pena sia riabilitato però per alcune cariche occorre un'etica senza macchia.
Non mi risulta che uno possa diventare Carabiniere se ha dei precedenti penali o dei parenti che ne hanno!!!
Il Parlamentare deve sottostare agli stessi requisiti etici e di curriculum di un servitore della comunità civile come lo è un Carabiniere.
Il non andare in galera grazie ad un patteggiamento mi pare gli possa bastare come grazia ricevuta.
Se proprio si vuole dare un'ultima possibilità ad uno che, in un momento di rabbia e per un sopruso subito, ha mandato affa..lo un vigile o uno che ha dato un calcio ad un poliziotto che lo stava malmenando senza necessità o che ha evaso 500 euro di tasse, allora basta una franchigia di 6 mesi
e COMUNQUE escludere i condannati per CORRUZIONE e MAFIA anche se per un solo mese !!!
Spero lei sia coerente con quanto dichiara e che raccolga le indicazioni dei suoi elettori.
Mi auguro che lei stesso che ha proposto la legge possa ancora chiedere questi emendamenti all'atto della discussione parlamentare.
Un cordiale saluto e un ringraziamento per quello che fa."
Caro Salvatore,
quanto scrivi è condivisibile pienamente!
E' iniziato l'esame della proprosta di legge di Italia dei Valori alla commissione affari costituzionali della Camera, dove verrà accorpato con tutti quelli che trattano lo stesso tema, diventerà un testo unico, e successivamente sarà possibile presentare ogni tipo di emendamento. Questo per dire che i deputati (e poi i senatori) si troveranno un testo leggermente diverso dalla proposta di IDV.
Ok, detto questo, credo (e spero) che senz'altro ci saranno proposte ultra-restrittive sui requisiti per l'elettorato passivo! teniamoci informati!
redazione
Caro Filippo, grazie per la segnalazione, di questo articolo, su due donne coraggiose che hanno sfidato, in modo diverso, la globalizzazione.
Riporto per tutti gli altri lettori, una piccola porzione del discorso di Aminata Traore.. Che ne pensate? a presto - redazione
"Oggi il pianeta vive le stesse difficoltà, ovunque: la sofferenza di un giovane africano non è così diversa, né lontana, da quella di un giovane italiano. Forse è utopico pensare che il Terzo mondo salverà i primi due", dice, "ma quel che è certo è che la soluzione, la strada per la salvezza del pianeta, non arriveranno da chi comanda ora. Io ho diritto alla mia utopia, ovvero che l'Africa possa indicare a ogni Paese la via di salvezza da questo mondo così tormentato. Penso all'Africa delle relazioni umane, pacifiche, solidali, semplici: se il continente da cui provengo non è precipitato nel caos più totale è proprio grazie a questi legami deboli ma costanti tra la gente".
un estratto “In quell’era” ricorda il quotidiano nazionale The Indipendent, “chiunque viaggiava in Sudafrica con una copia di Playboy poteva essere arrestato”. Oggi non più. Tra le aperture a catena di sexyshop e la legalizzazione del matrimonio omosessuale, il Sudafrica ha deciso di intraprendere un percorso (sessuale) radicalmente opposto rispetto ai suoi vicini di casa.
il sistema ti imprigiona e si lasia ammirare e più lo si guarda tanto più ti imprigiona
Prostituzione in strada, per il Viminale non va proibita
cristina.bassi Martedì 2 Ottobre 2007 alle 21:03
La soluzione ai problemi, sociali e di sicurezza, legati alla prostituzione non è la repressione. Alle lucciole non deve essere vietato di esercitare, neppure a quelle che lo fanno per strada. Si può semmai proibire l’amore a pagamento vicino a luoghi come scuole, chiese e ospedali. È una delle conclusioni dell’Osservatorio sulla prostituzione e sui delitti connessi istituito presso il ministero dell’Interno e presieduto dal sottosegretario Marcella Lucidi, che oggi ha esposto la sua relazione al ministro Amato. Sono stati quindi messi dei limiti ad alcune proposte dei vari sindaci, che andavano nella direzione dei divieti o della creazione di quartieri a luci rosse.
L’Osservatorio boccia le ricette estemporanee e locali. La soluzione è una “politica integrata”. Entro certi paletti: “La proibizione tout court della prostituzione”, si legge nella relazione finale, “spingerebbe il fenomeno verso la clandestinità rendendo il lavoro delle Forze di Polizia, delle istituzioni e delle associazioni ed enti di tutela più difficile nella lotta contro la criminalità a favore delle vittime di sfruttamento. Il rischio esiste anche col divieto assoluto di prostituzione in strada. Il ‘riflusso al chiuso’ coinvolgerebbe anche tante persone deboli, svantaggiate, relegate in spazi ‘invisibili’ e, pertanto, più isolate, ricattabili, insicure”. Una delle proposte è di escludere le lucciole dai luoghi sensibili, con multe ai trasgressori. Mentre se i problemi nascono coi residenti di alcune zone, la via da tentare è quella della mediazione. Senza però “giungere ad impedire surrettiziamente, in via assoluta, l’esercizio all’aperto della prostituzione né a pregiudicare l’incolumità o la dignità delle persone che esercitano l’attività di prostituzione”.
I membri dell’Osservatorio, cui hanno partecipato gli enti locali, le forze dell’ordine e le associazioni che si occupano di tutela delle vittime dello sfruttamento, hanno comunque raccolto l’appello dei Comuni a trovare nuovi strumenti per arginare il dilagare della prostituzione su strada, che negli ultimi mesi ha fatto crescere il disagio. In particolare i lavori di sono concentrati sul contrasto della prostituzione minorile (in aumento: 340 persone denunciate nel 2006 tra sfruttatori e clienti e 77 nei primi tre mesi del 2007) e della tratta delle donne straniere (a partire dal 2006 è in crescita il numero delle giovani cinesi).
Le conclusioni del ministero incassano anche l’approvazione del “sindacato” delle lucciole. Il Comitato per i diritti civili delle prostitute dichiara in un comunicato di condividerne la linea politica e di apprezzare che per la prima volta in un documento ufficiale del governo si affermi “l’ammissibilità della prostituzione, il rispetto delle scelte e soprattutto il rispetto verso le persone prostitute alle quali non si deve e non si vuole negare il diritto all’esistenza. Apprezziamo”, dicono le dirette interessate, “la sanzionabilità non generalizzata, ma solamente attuata dalle autorità in casi di difficile gestione del fenomeno. Infatti, se è pur vero che in casi di esasperato conflitto cittadino le autorità possono porre dei divieti alla prostituzione, è anche vero che in questo documento si afferma che i territori consentiti per l’esercizio della prostituzione devono essere garantiti dalle stesse amministrazioni”.
Commenti
Aeroplani, fango, stelle, anima
A volte è dura mandar giù le azioni scellerate di alcuni uomini di stato. Ultima la gita di mastella al gp di Monza... Nell' attuale stato delle cose è un affronto spregevole degno del peggiore malcostume politico italiano. Ho letto su l'espresso delle bustarelle per avere assistenza ginecologica nei vari ospedali di Roma, mi sono cadute le braccia. La mentalità ormai imperante è disgustosa, non ci si indigna più per niente. La corruzione è scontata quanto presente in tutti i settori della società. Rimango inerte di fronte alla follia che mi circonda. Mi è tornata la colite. Oggi meglio. Vorrei vivere così tanto che penso anche a morire. Bene inteso non al suicidio alla morte. Vorrei viaggiare scalzo, non tornare più. Una vita sola non mi basta, ne vorrei una per ogni cultura del pianeta. Possibile non ci sia altro che l'uomo? Mi sento il corpo che non riesce a contenere l'anima, mi sento esplodere vorrei essere infinito.
Che ci senta così morendo?
Grido a Dio da quando son nato, e oggi lo giudico per i suoi peccati.
Non lo condanno crudelmente all' inferno, magari è nato come son nati tanti e si è solo arrangiato come poteva...
Accattone
Maco Tavaglio sulle ultime vicende di Mastella
Air Force Mast
Per rispetto dell’istituzione, ci permettiamo di rivolgere una domanda al ministro Clemente Mastella: che cosa direbbe se in un qualunque paese del mondo un qualsiasi ministro facesse anche una sola delle cose che l'Espresso gli ha attribuito nelle ultime tre settimane? Non crede che persino lui ne chiederebbe le dimissioni? E allora perché in Italia nessuno gliele chiede, nemmeno l'opposizione?
Forse perché, da quando quello spiritoso di Prodi l'ha fatto ministro della Giustizia, lo Statista di Ceppaloni ne fa e ne dice tante e tali che persino le dimissioni parrebbero un tantino riduttive. Ricordate Gianpaolo Nuvoli, l'ex forzista che voleva impiccare Borrelli in piazza, subito imbarcato nell'Udeur e promosso direttore generale del ministero, con delega ovviamente ai diritti umani?
È rimasto lì: Di Pietro chiese la sua rimozione, ma gli altri ministri preferirono rimuovere la questione. Ricordate l'indulto? Mastella giurò che sarebbero usciti in 15mila, invece uscirono 26.500 condannati definitivi, più 18mila dalle pene alternative. Totale 45mila. Lui allora rassicurò: i recidivi riarrestati sono «solo il 5%». Poi divennero «solo il 7», «solo il 9», «solo l'11», «solo il 13». L'altro giorno il ministro Santagata ha annunciato al Parlamento che sono «solo il 22,5%». Intanto Mastella chiede ai giudici la «certezza della pena», pur compatendoli perché «sono senza benzina».
Lui invece di benzina ne ha da vendere, se si pensa ai 7mila litri bruciati dall'Air Force One del governo per scarrozzarlo insieme al figlio Elio e a un paio di portaborse da Salerno a Milano, al Gran Premio di Monza per una missione delicatissima («Dovevo premiare il terzo classificato e salutare l'amico Briatore»). C'era pure Rutelli, per premiare il primo arrivato. «Motivi di sicurezza»? Difficile crederlo: gli aerei di linea sono un po' più sicuri dello yacht di Diego Della Valle, sul quale veleggiava il Ministro Granturismo quest'estate, quando un vile attentatore tagliò nottetempo gli ormeggi senza che né Mastella, dormiente sotto coperta, né la sua superscorta s'avvedessero di nulla (e sorvoliamo sull'idea balzana di colpirlo nell'unico momento in cui non fa danni, cioè nel sonno).
Anche stavolta il ministro potrebbe rispondere come fa sempre: che i giornale ce l'hanno con lui per conto dei famosi «poteri forti», senza contare Beppe Grillo. Ma se lui facesse la grazia di non fornire quotidianamente argomenti a Grillo e ai giornali, sarebbe meglio per lui, e per il governo. Di cui è uno dei ministri più importanti: quello della Giustizia. Parlare con lui di questione morale o deontologica è come chiedergli le dimissioni: inutile. Infatti pare che Prodi, imbarazzato, l'abbia invitato almeno alla «sobrietà».
Ecco: posto che non c'è alcun reato, gli pare «sobrio» il quadro tracciato dall'Espresso sui sei appartamenti acquistati da lui e famiglia a prezzi stracciati 5 dalle Generali e 1 dall'Inail che sta per vendergliene altri 2 per il partito? È vero, la famiglia e il partito sono in continua espansione. Infatti, dopo aver sistemato la sua signora alla presidenza del consiglio regionale campano e il cognato in Parlamento, Mastella s'è visto assumere il figlio Pellegrino, principe del foro di Ceppaloni, come consulente giuridico del ministero delle Attività Produttive. Tutto ciò gli pare «sobrio»?
Quanto all'Udeur, l'altro giorno ha accolto a braccia aperte il consigliere regionale della Campania ex Ds Angelo Brancaccio, arrestato ad aprile per estorsione, peculato e corruzione, interdetto dai pubblici uffici e sospeso dal Botteghino: appena uscito dal carcere e dagli arresti domiciliari, Brancaccio è entrato nell'Udeur ed è tornato in consiglio regionale, dove la presidentessa Sandrina Lonardo Mastella gli ha tributato la sua solidarietà. Brancaccio terrà compagnia a un altro consigliere Udeur, Vittorio Insigne, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa con l'accusa di essere socio dei boss dei Casalesi.
Tutto ciò nel partito del ministro della Giustizia. Capito, onorevole? Della Giu-sti-zia. Noi giornalisti siamo certamente dei cattivoni, e Grillo è ancora più cattivo di noi, raccontando quello che lei fa. Ma lei perché lo fa?
Marco Travaglio
da L'Unità
ad Accattone da franca
caro Accattone, è tanto che non ci sentiamo. Sorprendente come scrivi. M'hai toccato l'anima... (che è poi il cervello). "Vorrei viaggiare scalzo, non tornare più."
Anch'io, magari con le scarpe...
Sono in una giornata, NO.
Denunci il tuo disgusto... “Nell' attuale stato delle cose è un affronto spregevole degno del peggiore malcostume politico italiano.”, domani compera Repubblica, riceverai un altro affronto spregevole.
Te lo anticipo. Eccolo: La Commissione Uranio Impoverito, (presidente sen. Lidia Menapace) va in missione a Lecce a visitare il poligono di tiro, poligono, a quanto dicono gli esperti, dove non è mai stato sparato un solo proiettile all'uranio.
Sono scesi in 10.
Con l’aereo di stato.
Sono venuta a conoscenza della visita ieri, casualmente, (io, pur essendo membro della commissione ne ero all’oscuro) e oggi ho avuto la notizia dell’aereo blu.
Non ti uccidere.
Ci potremo mai conoscere?
Accattone… Accattone… fammi un sorriso!
Ti mando un bacio
franca
per Franca da Accattone
Cara Franca, anche se non scrivo sempre il tuo blog lo visito tutti i giorni. Mi fa molto piacere dedicarti un sorriso, anche se non ci siamo mai incontrati veramente, ero in Arena durante l'ultimo spettacolo e così mi sembra di conoscerti un pò...
Io sarei molto felice di incontrarti e fare due parole... Spero l'occasione sia presto, vorrei parlarti di molte cose, mi piacerebbe sentirti su tante altre, immagino quello di cui potremmo parlare... Intanto di mando un grande abbraccio a presto
Davide
Appello in difesa della Fiom: firmatari Franca Rame, Dario Fo...
Un appello in difesa della Fiom (aspramente criticata per il giudizio negativo espresso dal sindacato dei metalmeccanici della Cgil sul protocollo welfare) è stato firmato da esponenti politici della sinistra, intellettuali, attori e calciatori.
Fra questi Franca Rame e Dario Fo, Gianni Vattimo, Alex Zanotelli, Giulietto Chiesa, Vauro Senesi, Gianni Minà, Haidi Giuliani, Fosco Giannini, Marco Rizzo, Dino Tebaldi, Francesco Caruso e Salvatore Cannavò e Cristiano Lucarelli.
Nell’appello si legge:
“La Fiom e i metalmeccanici hanno sempre rappresentato e ancor più rappresentano un punto di riferimento solido e certo per gli interessi operai, per l’intera classe lavoratrice.
Il loro impegno, non solo sul versante sociale ma anche sui versanti della lotta contro la guerra e in difesa della democrazia, è stato determinante nel creare un argine all’attacco liberista. Oggi si è scatenata contro la Fiom, un’ingiusta e pericolosa critica, proveniente da settori governativi e da settori delle forze sindacali”.
DIMENTICANZA?
Per Bruno Gualdi da Carlotta
Caro Bruno,
con franchezza posso rispondere che le domande non sono mai arrivate. Proprio così.
Per rimediare, sono andata a recuperarle sul blog di Grillo. Nei prossimi giorni la risposta.
a presto dunque, carlotta
By Franca Rame at 2007-08-28 14:38
2007-09-17 ....E LA RISPOSTA????
Convegno a teatro sulle donne, la casa ed il lavoro
MERCOLEDÌ, 19 SETTEMBRE 2007
Dal Tirreno, pagina 4 - Massa - Carrara
Convegno a teatro sulle donne, la casa ed il lavoro
-------------------------------------------------------
MASSA. «Un momento di riflessione pubblica sulla condizione storica, sociale e politica del lavoro femminile, ed in particolare quello autonomo del comparto casa». L’occasione la offre il convegno al femminile sulle pari opportunità Le Donne, il Lavoro, la Casa, in programma venerdì prossimo alle 15.30 al teatro Guglielmi di Massa, patrocinato dalla Provincia.
L’iniziativa cade nell’anno europeo delle pari opportunità è promossa dalla Federazione Italiana agenti immobiliari professionisti ed ha il patrocinio del Ministero delle pari opportunità, della regione Toscana, della Provincia di Massa-Catrrara e dei comuni di Massa, Montignoso e Villafranca in Lunigiana. Il convegno si articolerà in tre sessioni: i lavori saranno aperti dal presidente provinciale Fiaip di Massa Carrara, Annabella Covini, dai saluti delle autorità e dalla recitazione degli articoli della Costituzione che “interessano” le donne. Notazioni generali storiche e politiche sul lavoro femminile, è il titolo della prima sessione: ad affrontarlo Anna Scattigno, docente universitaria che introdurrà il tema “Il lavoro delle donne” sotto un profilo storico. Seguiranno gli interventi di Marina Capponi, consigliera di parità della Regione Toscana con una disquisizione sul Concetto di Parità del lavoro femminile e l’ onorevole Patrizia Paoletti Tangheroni, membro della commissione parlamentare Affari Esteri e Comunitari, che riferirà sulla Protezione del lavoro femminile in Italia ed in Europa.
La seconda sessione del convegno, Esperienze personali del lavoro delle donne, proporrà un percorso di esperienze del lavoro femminile attraverso le testimonianze di Alessandra Bianchi Notaio in Massa, Alessandra Conforti sostituto procuratore presso il Tribunale di Massa, Cecilia Turco, avvocato in Pistoia, Patrizia Sega, funzionario del Monte dei Paschi di Siena, e Monica Andreotti, presidente FIAIP di Pistoia. Seguirà un intervento dell’attrice Alessandra Berti che interpreterà “Il risveglio” da: “Tutta casa, letto e chiesa” di Franca Rame.
I lavori riprenderanno con la terza sessione: Tipicità della figura femminile dell’agente immobiliare, con gli interventi di Lucia Diomede, Tesoriere Nazionale Fiaip, Alessandra Pescarolo, storica e sociologa del lavoro offrirà dati e materiali di riflessione sulla “Imprenditorialità femminile” e dell’onorevole Elena Cordoni, che farà il punto sulla Legislazione vigente per l’imprenditoria femminile.
Beppe Grillo - TG2 del 19/09/2007 ore 13:00
Carissimi amici, quello che segue è il testo della Mail che ho inviato poco fa a Rai2, in riferimento allo scandaloso commento da loro espresso nel TG2 delle 13:00 di oggi 19/09/2007. Ogni ulteriore commento è superfluo ! Tita Bellini - BRESCIA
E' scandaloso il modo in cui viene trattato il "caso Beppe Grillo" dalla quasi totalità dei "media", ed in particolare (e con particolare livore, equiparabile, forse, solo a quello di Rete4 !) dalla Rai, sui cui orientamenti dirigenziali permangono i dubbi più atroci ! Ha superato ogni limite il "commento" fatto al TG2 di oggi 19/09/2007 alle ore 13:04, in cui per ben due volte si allude subdolamente a "...cosa accadrebbe se qualcuno impugnasse una pistola e premesse il grilletto ...". Non è male come istigazione a delinquere (non si capisce bene contro chi), tuttavìa comunque assurdo e inaccettabile in qualsiasi organo di informazione, ed in particolare in una rete TV pubblica che dovrebbe dare informazioni anzichè commenti e opinioni (o comunque non mescolare le due cose, ma da Rete4 si è imparato molto!). Spero vivamente che a tale violenza informativa seguano azioni legali da parte di chi ne risulta palesemente diffamato. In compenso nella pagina Internet di Rai2, così come sulla quasi totalità degli organi di "informazione (?)" si leggono sunti e notizie di tutte le più stupide amenità estive (L'uomo che sussurra ai coccodrilli, un cervo da guardia, i cagnolini di Michela Brambilla, ecc.) ma assolutamente nulla dei CONTENUTI REALI dei discorsi di Bepe Grillo.
O forse tale stomachevole atteggiamento della Rai costituisce un implicito invito, per "contrappasso", a ribellarsi a questo tipo di "informazione" e aderire con convinzione alle proposte di Beppe Grillo ?
Diffonderò al massimo delle mie possibilità questo mio commento.
cara Tita, seguo il blog di
cara Tita, seguo il blog di grillo anche se non posso postare più, avendo avuto bannato l'IP del mio computer,e ho gia risposto più volte a quanti come te rimanevano scandalizzati.
ma ci siete o ci fate?
i media si sono comportati esattamente come si dovevano comportare, comportamento che grillo e il suo blog sta mettendo in luce da tanto.
allora cos'è questa meraviglia? dov'è lo scandalo?
se i media avessero parlato dei contenuti e non avessero attacato il comico grillo, tutto sarebbe stato normale no?
invece in questo mondo alla rovescia, i media hanno dato pienamente ragione a grillo, so servi e come tali si comportano.
p.s. credi che la tua email susciti un qualche moto di contrizione da parte dell'illustre direttore?
se pensi di si, sei più utopistica dell'idea stessa di utopia
peace&love
filippo
A Franca Rame
Una persona che le chiede aiuto cosi si comporta Lei IGNORANDOLO
a tonyno da franca
Caro Tonyno, ho cercato di interessare alla sua, seria e tragica situazione, la Commissione infanzia, di cui sono membro, ma senza successo.
Sono sempre più amareggiata e delusa del lavoro che sto portando avanti ormai da 15 mesi, riconoscendo la mia impossibilità di ottenere un qualsiasi risultato.
La prova lampante e chiara è la vicenda, altrettanto tragica e dolorosa del piccolo Giuseppe. È dal mese di maggio che me ne sto occupando… sono andata a trovare il bambino, gli ho telefonato, è uscito un articolo su Oggi, ho fatto un’interrogazione al ministro Mastella. Insomma, ce l’ho messa proprio “tutta”, mi sono veramente impegnata. Risultato? Il bimbo, ancora oggi si trova in un istituto a Forlì, lontano dalla sua famiglia che vive a Firenze.
Caro Tonyno, se non sono riuscita a ottenere nulla in Italia, come può pensare che possa far qualcosa per i suoi bimbi che stanno in Germania?
Ci vorrebbe l’intervento del Presidente della Repubblica!
Mi dispiace molto di non poter far nulla, di averla delusa, ma, purtroppo, le cose stanno così.
Mi auguro che ci possa presto essere per lei un po’ di sole. Mi tenga informata. Grazie!
Un grande abbraccio
franca
A Fanca da Tonyno
Io la ringrazio di essere stata presente sul mio delicato caso ma mi dica cosa ne pensa se io scrivo al Presidente della Repubblica Lui leggera la mia lettera? se qualche persona che lavora in segreteria si permettera´ di leggere la mia lettera allora puodarsi
che si legga ma se vanno buttate nel cestino per RISPARMIARE il lavoro da FARE? cosa mi dice posso indirizzarla a Lei e poi verra consegnata al Presidente?
Cordiali saluti
Antonio Orlando
per Tonyno da Franca
Caro Tonyno,
escludo purtroppo che il Presidente Napolitano potrà leggere la tua lettera, più facile che venga aperta da una persona addetta, che sicuramente rispondera, con il dovuto tempo. Questo succederebbe anche se scrivessi io, te lo assicuro.
un abbraccio, franca
FRANCA CI VUOLE L'AVVOCATO
Scusa Franca se mi intrometto , capisco la tua delusione per non essere riuscita a fare qualcosa per Giuseppe, ma suo padre si è rivolto a un avvocato che andasse a vedere la documentazione depositata dai Servizi sociali al Tribunale dei Minori? oltretutto dal 1 luglio 2007 è in vigore finalmente l'articolo della legge 149/2001 che prevede la nomina d'ufficio di un legale che tuteli il minore e perciò lui stesso può andare presso il Tribunale e chiedere il nominativo dell'avvocato assegnato a suo figlio, se vuoi approfondire ti posso inviare per e-mail o con sms il numero dell'avvocatessa che collabora con la mia associazione e che è pratica di queste situazioni , purtroppo le persone poco conoscono i propri diritti e vengono derubate del bene più prezioso .
mammamarina
www.claudiabottigelli.it
Per Mammamarina da Franca
Grazie Mammamarina,
so che c'è un avvocato che segue la vicenda. Tra l'altro, a giorni dovremmo avere aggiornamenti. Vi terrò informati!
franca
Per Tita Bellini da Franca
Cara Tita,
il V-day ha subito uno strano percorso mediatico: ignorato ostinatamente fino all'ultimo momento, poi ipercommentato su tv e giornali. I contenuti sottolineati sono stati sempre gli stessi, come giustamente hai sottolineato. Fino a giovedì scorso,con la trasmissione di Santoro. Non trovi?
franca
SETTIMO: NON RUBARE, LA MAGGIORANZA ODIA LA COMPETIZIONE
L’AFFARE SI INGROSSA. SPUNTA UN ALTRO “OSPITE PRESTIGIOSO” DEL VOLO DI STATO
E’ RICCARDO CAPECCHI, BRACCIO DESTRO DI ENRICO LETTA E “ASSISTENTE” DI PRODI
LA CORTE CONTI APRIRA' UN’ISTRUTTORIA SUL VOLO – MASTELLA: IO, OSPITE DI RUTELLI
1 – CAPECCHI C’E’ (L’AFFARE SI INGROSSA)
Il Transatlantico, si sa, è come il Giardino dell’Eden: grandi personalità di tutte le istituzioni che lo popolano come frutti esotici e non, ma anche le serpi più velenose del reame. E allora da qualche giorno la chiacchiera più gettonata delle poltroncine del salone più autorevole della politica italiana è una sola: quel maledetto volo di Stato.
“Il palazzo più caro del mondo”
Un dossier di Confindustria accusa: “La politica incapace costa troppo”
Carmelo Lopapa
Il paese in crisi economica e sociale deve fare i conti con un sistema politico, una classe dirigente incapace di rispondere all’urgenza del momento. E’ il nuovo affondo di Confindustria al Palazzo, alla sua efficienza discutibile, al suo funzionamento e soprattutto ai suoi costi e ai suoi sprechi. Spende parecchio, il Parlamento, più che nel resto d’Europa, denuncia l’associazione degli industriai presieduta da Montezzemolo in un’analisi che in 287 pagine passa ai raggi x l’intera macchina politico-istituzionale.
Il documento, che sarà presentato domani, si risolve in una critica impietosa e a tutto campo: “ Vi è un chiaro problema di inadeguata governance del Paese che risiede nella legge elettorale, nelle regole di Governo, nella forma di Stato”. Gli imprenditori, neanche a dirlo, nutrono scarsa fiducia nella capacità della politica di rigenerarsi, tanto che “una riforma della legge elettorale resta improbabile” e solo l’iniziativa referendaria, è la loro tesi, “può essere una spinta salutare verso il cambiamento”. Ma il bubbone sul quale il centro studi di via dell’Astronomia ha focalizzato l’attenzione è quello attualissimo dei costi. “Il fatto che la politica abbia dei costi non è messo in discussione. Ciò che invece è motivo di pesanti critiche è il fatto che ad un inevitabile livello di costi non corrisponda un funzionamento efficace”.
Il finanziamento della politica. L’analisi di Confindustria mette a confronto l’analisi di cinque paesi occidentali: Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. In Italia il meccanismo ruota attorno ai rimborsi elettorali, che in occasione del voto del 2006 sono ammontati a 200 milioni 819 mila euro. Fuori dai nostri confini l’asticella scende non di poco: 152 milioni di euro il finanziamento degli Usa, 132 milioni in Germania, 73 milioni in Francia, 60 in Spagna, 9,23 (ai soli partiti di opposizione) nel Regno Unito.
Quanto costa il palazzo. Dal raffronto emerge che “L’Italia è il paese che spende di più” per mantenere le istituzioni. Anzi, il nostro Parlamento, da solo, assorbe il 41% dei costi complessivi, quanto Francia e Germania insieme. Di conseguenza, è piuttosto sostenuto il costo medio delle casse pubbliche per ciascun parlamentare: 1 milione 531 mila euro, “poco meno del doppio di quello complessivamente sostenuto da Francia e Germania e quasi sei volte superiore a quello sostenuto dalla Spagna”. Ogni italiano infatti spende 16,3 euro per sostenere le Camere, contro i 2,1 della Spagna, l’8,1 della Francia, i 6,3 della Germania. E questo, incalza Confindustria nella sua disamina, “malgrado la situazione italiana sia contraddistinta da minore efficacia ed efficienza”. L’Italia si piazza in testa anche alla classifica per gli stipendi dei suoi 78 europarlamentari. Quasi 150 mila euro di indennità base (alla quale aggiungere rimborsi spese, benefits, costi di soggiorno) a fronte dei 105 mila dell’Austria che segue lontana secondo, gli 84 mila della Germania e giù con gli altri. Per non dire dello stipendio dei parlamentari nazionali. Il centro studi mette maliziosamente a confronto l’indennità con il costo di 1 kg di pane, dal 1948 ai nostri giorni. Fino al 2006, quando lo stipendio ha superato la quota 15.304 euro a fronte di una spesa per acquistare il pane che per il cittadino comune ammonta a 2,86 euro.
La patologia del sistema. E poi c’è l’indotto della politica, il popolo dei consulenti, esperti, consiglieri, assessori, portaborse, che negli anni è cresciuto a dismisura. Gli industriali parlano di “ipertrofia degli apparati burocratici che soprattutto nelle due ultime legislature hanno proliferato indisturbati e senza controllo”. Di più, di “permanenza di privilegi improntati a due pesi e due misure”. “Un humus tutto italiano, storicamente allergico al rispetto delle regole e al controllo della legalità”. E’ la Politopoli secondo Confindustria, destinata a essere travolta dalla “sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, la più alta tra i paesi sviluppati”.
we shall overcome
che discriminante ...se non sa guidare niente lavoro?
cioe' handicappato non puo' lavorare? per questo in America ci si becca una bella denuncia ...oltre a farci una giusta figura di merda.
V E R G O G N A .. bell' esempio
un' altra discriminazione l' eta'
ma siete impazziti ? giovane..altrimenti niente lavoro... ? DISCRIMINATE SULL' ETA' ?
..... ma dove siamo finiti?
Age Discrimination
Age Discrimination
The Age Discrimination in Employment Act of 1967 (ADEA) protects individuals who are 40 years of age or older from employment discrimination based on age. The ADEA's protections apply to both employees and job applicants. Under the ADEA, it is unlawful to discriminate against a person because of his/her age with respect to any term, condition, or privilege of employment, including hiring, firing, promotion, layoff, compensation, benefits, job assignments, and training.
It is also unlawful to retaliate against an individual for opposing employment practices that discriminate based on age or for filing an age discrimination charge, testifying, or participating in any way in an investigation, proceeding, or litigation under the ADEA.
Ma hai bevuto un concentrato di Falqui?
Perchè mi pare che ne spari di grosse e una dietro l'altra!
Ma scusa un po' sign. MattiAsmatic, ma se sei davvero pieno di rabbia, hai mai provato a parlarne con qualcuno?
Hai fatto studi di diritto? O meglio esami universitari di diritto del lavoro? Se sì, dimmi chi era il tuo prof che bisogna denunciarlo! O lo candidiamo a forza italia!
La definizione di credenziali mica lede i diritti???
Ma hai mai letto un annuncio di lavoro? Ti sei mai accorto che ad esempio in alcuni negozi cercano commesse di bella presenza? Adesso dimmi che è un reato! Fra l'altro per lo stesso principio tuo si potrebbe mandare tranquillamente a lavorare in miniera un parapleggico(con ovvio sommo mio rispetto per chi verte in questa condizione)!
Ma poi a 40 anni si è vecchi? Conosco 40enni che sembrano più giovani di me! Hai tu per caso più di 40 anni? Hai bisogno di soldi? Se sì diccelo che qualcosa forse riusciamo a combinare..
E poi conosci la situazione personale di Dario? Hai idea che tipo di lavoro sia? Che tipo di fatica fisica, psicologica e professionale richieda?
Certo potrebbe lavorarci insieme Umberto Eco, ma mi sa che avrebbe qualche difficoltà ad abbandonare i suoi studi e la catedra universitaria..
E approposito della storia di Tonyno, hai letto le carte del tribunale? Conosci la storia solo da un punto di vista o anche da qualche altro?
Di solito, specie con i minori, si cerca di conoscere approfonditamente il caso sotto ogni aspetto prima di sentenziare.
www.maxbazzana.it
www.orchestrazione.it
fischi per fiaschi
max di cison di valmarino
si ho fatto studi di diritto.. scusa
cosa c' entra il negozio bella presenza?
ho fatto una domanda alla senatrice, punto e basta.
E' buona regola non discriminare su: eta, sesso, religione, razza e paese d' origine.
Anche gli americani (tanto odiati) dal 1964 lo proibiscono ..here you go...
Title VII of the Civil Rights Act of 1964 (Title VII), which prohibits employment discrimination based on race, color, religion, sex, or national origin....
Vorrei vedere che almeno un Senatore si attinga a queste minime regole di buona civilta'.
Per tonyno, tutto quello che volete, basta essere garbati e rispondere, thanks but no thanks..e via andare.
Vai con le offese/classificazioni..sei mona quindi di Forza Italia ... cosa c' entra? ma un discorso serio qui si puo' fare senza essere preso per fascista (che non lo sono affatto ....) anzi, difendo i diritti dei lavoratori e siccome tocco la senatrice divento di forza italia .. ma guarda te'.
Alla senatrice, un consiglio, cambi l' annuncio... e' discriminante!
domanda per la senatrice
Cara Senatrice, di sotto puo' trovare un recap della LEGGE Americana in riferimento ad eventuali discriminazione pre o post data assunzione.
Cosa ne pensa?
Ringrazio anticipamente per la gentile risposta.
(contento Max ?)
Protected categories
Under Federal law, employers cannot discriminate against employees on the basis of:
Race
Sex
Pregnancy
Religion
National origin
Disability (physical or mental)
Age
Anticipated deployment with Reserves or National Guard
There are some states and cities that, in addition to the categories above, also forbid discrimination on the basis of:
Sexual orientation
Gender identity
Marital status
Familial status
Medical condition
Political affiliation
Military discharge status
scusa non conosco Falqui ....
scusa non conosco Falqui.. chi e'- cos' e'?
quindi non ho capito (se lo era) la battutta..
se mi la spieghi magari mi faccio una risata anch'io..
Per Mattiasman da redazione
Caro Mattiasman, bentornato!
era da un po' di tempo che non ti si leggeva più!
Chiunque è libero di candidarsi per il lavoro di assistente a Dario Fo, ma le caratteristiche elencate costituiscono dei titoli preferenziali. D'altrocanto, chiunque può candidarsi per fare l'ingegnere negli stati uniti, tuttavia la laurea in ingegneria costituisce un vantaggio per il candidato!Non credo tu sia così "parvenu"! I dettagli indicati sono auspicabili, non obbligatori.
cari saluti
redazione
Disability
Disability
Laws & Regulations on This Topic
Section 503 of the Rehabilitation Act of 1973 prohibits federal contractors and subcontractors from discriminating against and requires affirmative action for qualified individuals with disabilities in all aspects of employment. Section 504 of the Rehabilitation Act of 1973 prohibits discrimination on the basis of disability in programs and activities that receive federal financial assistance and in federally conducted programs. Section 188 of the Workforce Investment Act of 1998 (WIA) prohibits discrimination against qualified individuals with disabilities in any WIA Title I-financially assisted program or activity. This law is enforced by the Office of Federal Contract Compliance Programs
Mentre attendi la risposta della Senatrice un commento personale
In Sicilia, come riportato qualche tempo addietro nel blog, venivano assunti autisti senza patente. Che bell'esempio di liberalità! E quanto, invece, è discriminante richiedere la patente per un lavoro che richiede di guidare!
Vero mattiasman?
Facciamo come in Sicilia?
Ridicolo e grottesco si intrecciano.
non c' entra assolutamente niente ..
non c' entra ssolutamente niente ..comunque conteto Lei...
non mi dice niente per quanto concerne l' eta' invece?
...
laureato in lettere ... autista ?mmmhhhh
laureato in lettere ... autista ? mmmhhhh
praticamente un' attendente!!
questa e' la diversita' con il tuo caso (che non conosco) siciliano
forse mi son spiegato male ..
nei paesi civili (cosa che non e' l'Italia) ...non si domanda ad un laureato di far anche l' autista(porta borse) malcostume totalmente italiano; bensí devi fare due assunzioni (e.. caspita crei anche lavoro) un per l' autista, quindi chiedi tutti i requisiti e referenze per tal lavoro... autista a dispozione 24/7 ... e poi il
laureato/a per scrivere le tue lettere email, farti gli appuntamenti .. varie ed eventuali..
risulato: non sfrutti un lavoratore per 2 lavori, non fai fare ad un laureato l' autista, quindi non togli un posto di lavoro dal mercato per un autista professionale....
ma l' Italia insegna sempre..non creiamo posti di lavoro.. bell' esempio dalla Senatrice
pago uno compro due.....che miseria
"Giudici militari, viaggio premio dopo 2 mesi di ferie"
Da Il Corriere della Sera, 20 settembre 2007
Gian Antonio Stella
La trasferta deliberata a luglio. Le toghe della Procura generale presso la Cassazione tengono in media 6 udienze l'anno. Giudici militari, viaggio premio dopo 2 mesi di ferie Un terzo dei magistrati in Spagna per un convegno. Prevista anche una diaria di 80 euro
Stremati da dieci settimane di pausa estiva, che per consuetudine comincia intorno al 10 luglio e si trascina fino all'ultima decade di settembre, i magistrati militari hanno deciso di tuffarsi di nuovo nel lavoro con un convegno internazionale. Nella bellissima Toledo. Dove, per attrezzarsi ad affrontare al meglio i mesi finali dell'anno quando sono attesi a volte perfino da tre udienze al mese (tre al mese!), sbarcano oggi in trentadue: un terzo di tutti i giudici con le stellette italiani. Perché mandare una delegazione di due o tre persone se tanto paga lo Stato? I viaggetti in comitiva, si sa, sono dalle nostre parti una passione antica. Basti ricordare certe migrazioni di massa a New York per il Columbus Day. O la trasferta di un gruppo di deputati regionali siciliani in Norvegia (con un codazzo di musicisti di un'orchestrina folk, trenta giornalisti, quattro cuochi, un po' di mogli...) per vedere come i norvegesi avessero organizzato un mondiale di ciclismo: totale 120 persone. O ancora la spedizione di Bettino Craxi a Pechino («andiamo in Cina con Craxi e i suoi cari», ironizzò Giulio Andreotti) finita con mille polemiche sulla scelta di tornare con una sosta in India per far visita al fratello Antonio, discepolo del santone Sai Baba, e una strepitosa interrogazione parlamentare di Renato Nicolini con domande tipo: «Vuole il presidente dirci quali siano le attrazioni di Macao e di Hong Kong più consigliabili al turista italiano al fine di sprovincializzarne la mentalità? »
Va da sé che, con questi precedenti, i giudici con le stellette hanno deciso che non era proprio il caso di fare gli sparagnini. E appena hanno saputo che nell'antica capitale della Castiglia organizzavano un congresso internazionale, si sono dati da fare. Certo, il tema del simposio («La legge criminale tra guerra e pace: giustizia e cooperazione in materie criminali negli interventi internazionali militari») non è una leccornia. Ma Toledo è Toledo. L'Alcazar! Il fondaco dell'Alhóndiga! Il Castillo de San Servando! La Plaza de Zocodover! La casa e i quadri del Greco tra cui la celebre «sepoltura del conte di Orgaz»! Fatto sta che la delibera del 5 giugno scorso era assai invitante: le spese del convegno (350 euro a testa, compresi il materiale didattico e i pasti all'Accademia di Fanteria), più le spese di viaggio e pernottamento, più il «trattamento di missione internazionale», più una indennità forfettaria giornaliera di un'ottantina di euro erano infatti a carico del ministero.
Un salasso? Ma no, avrebbe risposto la successiva delibera del 3 luglio.
Nonostante Padoa Schioppa stia sempre lì a pianger miseria, diceva il documento, «sono state individuate disponibilità finanziarie che consentono di coprire la spesa per la partecipazione al predetto congresso di tutti i magistrati richiedenti». Tutti? Crepi l'avarizia: tutti. Cioè 32. Tra i quali l'unico (unico) invitato come relatore, Antonino Intelisano. Vi chiederete: costi a parte, come farà la Giustizia militare a reggere per ben tre giorni senza un terzo dei suoi pilastri, dato che i giudici, da Vipiteno a Lampedusa, sono 103? Rassicuratevi: reggerà. Anche quando presidiano il loro posto di lavoro, infatti, non è che i nostri siano sommersi da cataste di fascicoli come i colleghi della magistratura ordinaria. Anzi.
I giudici della Procura Generale Militare presso la Cassazione, per dire, hanno dovuto sobbarcarsi nel 2006 (assistiti da 35 dipendenti vari, per circa metà militari e circa metà civili) sei udienze: una ogni due mesi, da spartire in quattro. I tre del Tribunale di Sorveglianza militare, che contano su 32 assistenti a vario titolo e hanno competenza sull'unico carcere militare rimasto aperto, quello casertano di Santa Maria Capua a Vetere do ve sono recluse solo persone in divisa condannate dalla giustizia ordinaria per reati ordinari, hanno un solo detenuto militare per reati militari: Erich Priebke, condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine.
Quanto ai dati complessivi, lasciano di sasso: i 79 magistrati «con le stellette» (in realtà non le portano per niente: sono giudici come gli altri solo che hanno scelto una carriera parallela) addetti ai nove tribunali sparsi per la penisola (Roma, La Spezia, Torino, Verona, Padova, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo) e i loro 17 colleghi delle tre corti d'Appello (Roma, Napoli e Verona) sono chiamati infatti a lavorare sempre di meno. Al punto che nel 2006 hanno emesso, tutti insieme, un migliaio di sentenze su temi spesso irrilevanti se non ridicoli: circa 300 in meno dei verdetti penali (poi ci sono i civili) di un tribunale ordinario minore come quello di Bassano del Grappa.
Un esempio di carico di lavoro? Il presidente della Corte Militare d'Appello di Roma, Vito Nicolò Diana, quando dirigeva la sezione distaccata di Verona (dal 1992 a poco fa) aveva ottenuto non solo un alloggio di servizio nel cuore del centro storico della città scaligera (aiuto concesso solo ai militari che guadagnano stipendi assai minori) ma perfino il permesso di abitare nella capitale, in riva non all'Adige ma al Tevere. Insomma, una situazione assurda. Tanto che, dopo la prima denuncia del Corriere, i ministri della Difesa e della Giustizia, Clemente Mastella e Arturo Parisi, avevano scritto al giornale convenendo che si trattava d'un quadro «inaccettabile» e assicurando che «nel quadro del disegno di legge relativo alla riforma dell'Ordinamento Giudiziario» già approvato dal Consiglio dei ministri, erano stati decisi tagli drastici, «riducendo il numero complessivo degli Uffici Giudiziari Militari, giudicanti e requirenti, di ben due terzi: cioè da 12 a 4 (3 Tribunali e un'unica Corte d'Appello, senza Sezioni distaccate)». Bastarono tre giorni, però, perché il progetto venisse stralciato e quei buoni propositi fossero abbattuti come birilli dal vento delle proteste corporative.
Adesso, «per capire », vorrebbero fare una commissione di studio. La terza, dopo quella del 1992 varata dal ministro della Difesa Salvo Andò e quella del 2003/2004 presieduta dal procuratore generale Giuseppe Scandina. Nel frattempo la quota dei magistrati con le stellette che hanno tempo in abbondanza per gli incarichi extragiudiziari è salita al 36%, contro il 3% dei giudici ordinari. E il lavoro degli uffici, grazie a tutte le cose che sono cambiate a partire dall'abolizione del servizio di leva obbligatorio, ha continuato a calare, calare, calare. Fino a dimezzarsi quest'anno rispetto perfino al 2006. Benedetto Roberti, uno dei giudici che con Sergio Dini e pochi altri invoca da anni una riforma, ricorda che nel 1997, quando faceva il Gup a Torino, arrivò da solo a 1.375 sentenze. Sapete quante ne ha emesse quest'anno il giudice che fa quello stesso lavoro? Tenetevi forte: 28.
FRANCA leggilo
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/09_Settembre/24/casta.s...
per la serie il sistema non si cambia , ma si abbatte
è un interessante articolo che spiega quanto la casta ascolti le parole del popolo sovrano
peace&love
filippo
98.000.000.000
Franca dacci un segno della tua presenza, chiedi che fine hanno fatto sti miliardi di euro
basta con gli sprechi? e allora basta davvero ma che sia un davvero con le palle
peace&love
filippo
una lettera che vale la pena di essere letta
Riporto questa lettera di padre Benjamin a Beppe Grillo perchè è uno scritto di estremo interesse per le accuse precise e circostanziate rivolte ai media responsabili di una costante manipolazione dell'informazione.
Vale la pena di essere letta. Contiene anche riferimenti all'uranio impoverito.
"Caro Beppe Grillo,
sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.
Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.
Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” di Washington e Londra. Il Corriere della Sera, in un editoriale (del 2004) di un giornalista amico di un signore libico Capo del Mossad a Roma, aveva pubblicato che facevo parte di un’associazione islamica terroristica. Niente di più. Ho scritto cortesemente al quotidiano di correggere. Nessuna risposta. Il mio avvocato ha scritto al Direttore del quotidiano e al giornalista. Anche per lui, nessuna risposta. Ho fatto causa e ho vinto, con una sentenza definitiva del Tribunale di Milano.
Tutti questi “cani guardiani del Potere” mi trattavano in diretta televisiva da pro Saddam, perché dicevo che secondo l’UNICEF morivano in Iraq da 5 a 6.000 bambini al mese per le conseguenze dell’embargo, mi trattavano da anti-americano, perché dicevo che avevano contaminato la popolazione e l’ambiente con armi all’uranio impoverito, affermavano che queste armi non esistevano!
Gianfranco Fini mi tirava in faccia che non ero degno di portare l’abito religioso, perché affermavo che il rapporto presentato al Congresso americano, rapporto dell’Istituto strategico del Collegio di Guerra della Pennsylvania, conferma che nella strage di Halabja contro i Kurdi, che fece 5.000 vittime, con armi chimiche, l’Iraq non c’entrava niente. Citavo un rapporto ufficiale presentato al Congresso americano nel 1989, ma Fini, che nel 1983 viaggiava con Donald Rumsfeld in Iraq per andare a stringere la mano a Saddam Hussein, lui, nel 2003, Ministro degli Affari Esteri, non sapeva nulla di questo rapporto al Congresso. Ecco perché il processo a Saddam Hussein sulla tragedia dei Kurdi di Halabja non l’hanno mai voluto fare. Ecco perché l’hanno impiccato prima (per aver ucciso 148 estremisti islamici): per evitare il processo per le vittime di Halabja. Sarebbe saltato fuori il famoso rapporto al Congresso intitolato “Iraqi power and U.S. Security in the Middle East (97 pagine)" e sarebbe stato scoperto che in questa faccenda, loro, gli americani, avevano una pesante responsabilità.
Manipolano le coscienze con montagne di menzogne e offendono coloro che divulgano la verità per denigrarli presso l’opinione pubblica con la loro potente macchina di disinformazione. Come hai detto così bene, per farlo, i loro “cani da guardia”, su tutte le reti aziendali, abbaiano. Contro chi attacca la loro egemonia, contro chi denuncia il loro predominio e la loro arroganza. Il loro odio non ha fine. Per fermare chi dice la verità non si fermano dinanzi a nulla. Ecco un esempio: il 14 febbraio 2003 accompagnavo Tareq Aziz e la delegazione irachena per l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Saputa la cosa, hanno fatto di tutto per impedirlo. Sono (i signori delle Bugie e del Potere) intervenuti presso il Cardinale Camillo Ruini e presso alcuni potenti Prelati della Segreteria di Stato del Vaticano, perché mi fosse impedito di incontrare Giovanni Paolo II. E così fu.
Il giorno dell’udienza, arrivato con la delegazione irachena presso la biblioteca del Papa, mi fu impedito di entrare e mi fu chiesto di aspettare (come un cane), da solo, in una stanza. Dopo l’udienza di Aziz con il Papa, quando il Ministro iracheno è venuto a sapere quanto era accaduto, furioso, ha deciso di cancellare la conferenza stampa del pomeriggio presso la Sala Stampa Esteri. E’ soltanto dopo aver insistito per tre volte di mantenere la conferenza che finì per accettare. Tareq Aziz doveva partecipare a “Porta a porta”. Una telefonata del produttore mi informava, la mattina della trasmissione, che era stato vietato ai giornalisti di ricevere il ministro iracheno negli studi della RAI, e furono cancellate tutte le trasmissioni Rai alle quali avrebbe dovuto partecipare Aziz.
Democrazia in delirio. Caro Beppe, dicono di te cose deliranti! Benedetto sei tu, quando sei oltraggiato e offeso, ne esci ancora più grande. E’ così: i Media aziendali devono obbedire ai loro sponsor, lobby dell’armamento e del petrolio. Chi paga, comanda. Prendono i figli di Dio per dei coglioni, ma il peggio è che i figli di Dio non se ne rendono nemmeno conto! Fabbricano, nei loro studi, un video con un attore nel ruolo di Bin Laden.
Un anno fa con la barba grigia, adesso con la barba nera. Se ne accorgono troppo tardi e dicono che la barba di Osama è nera in questo nuovo video, perché è una tradizione degli islamici di tingersi la barba quando sono in guerra. L’anno scorso la barba di Osama era grigia e bianca, oggi è nera! Probabilmente perché l’anno scorso, anche se Bin Laden era in guerra, aveva dimenticato di andare in tintoria. Pronto il nuovo video di Osama barba nera, tutti i “cani da guardia” a trasmetterlo con appassionati commenti.
L’anno scorso, i Servizi segreti francesi avevano dichiarato che Bin Laden era morto e che ne avevano le prove. Sarà risuscitato. In un video, vedi Bin Laden mangiare con la mano destra quando è mancino e tutti coloro che lo conoscevano possono testimoniare che è mancino, ma fa niente, nessuno lo sa. Il suo anello al dito, non è suo, ma fa niente, non si vede bene. Gran parte dei discorsi del Bin Laden super star sono stati scritto da Adam Gadhan, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman (anche noto come Azzam l’Americano), ma fa niente. Che ne sa il gregge della RAI.
Ti dicono: oggi 27 attentati terroristici in Iraq. Non sanno nemmeno in Iraq chi siano gli autori di queste azioni, ma i Media in Occidente ti dicono che sono dei terroristi. Nell’ultima guerra mondiale, durante l’occupazione della Francia, la radio tedesca di propaganda diceva della Resistenza francese che si trattava di terroristi che attaccano le forze tedesche. Diceva Goebbels, capo della propaganda del III° Reich: “Quando dite una bugia, dovete ripeterla mille volte, alla fine tutti crederanno che è vera”.
Così fanno i servi dell’Impero della Bugia di Washington, Londra, Roma, Parigi e Sidney. Ti ricordi che i “cani guardiani del potere” avevano pubblicato che padre Benjamin aveva ricevuto dal Governo di Saddam Hussein delle "allocazioni" di petrolio. Avevo risposto che non le avevo mai accettate. Quando gli ispettori dell’ONU hanno pubblicato il loro rapporto e hanno scritto che non soltanto il Ministero del petrolio a Baghdad e la SOMO confermava che padre Benjamin non aveva mai ritirato queste allocazioni, ma che le aveva rifiutate ufficialmente con una lettera a Tareq Aziz (della quale gli ispettori dell’ONU avevano una copia), nessun quotidiano, dico nessuno di quelli che mi avevano offeso e denigrato, ha avuto il coraggio di scrivere “ci siamo sbagliati con Benjamin: il rapporto ONU conferma che non ha mai accettato queste allocazioni di barili di petrolio”. Anzi, padre Benjamin è stato l’unico, tra centinaia di personalità, ad aver rifiutato. L’unico stronzo, perché adesso si è fatto fregare il suo petrolio dagli americani.
Invece, puoi immaginarti il casino se fosse adesso rivelato quale società di Donald Rumsfeld faceva business con Saddam Hussein durante l’embargo e la quantità di barili di petrolio ed altro che si sono presi due Capi di Stato di Paesi Europei. E non sono quei Capi di Stato che si potrebbe immaginare, perché contrari all’aggressione contro l’Iraq. No, sono altri.
Potrei scriverti un libro, potrei anche raccontarti un sacco di cose sull’11 settembre 2001, sulle confidenze di Tareq Aziz durante la sua visita in Italia, su cosa probabilmente accadrà prossimamente in Iraq, ma non voglio abusare della tua pazienza e del tutto tempo. Ti ringrazio già di avermi letto fin qui. Volevo soltanto testimoniarti la mia stima per il tuo coraggio. Saranno capaci di tutto per fermarti, ma non ce la faranno. Sul tuo treno stanno salendo ogni giorno sempre più viaggiatori e il tuo binario è diritto, il loro è vecchio, storto e pericoloso. Ricordati di Colui che diceva “la Verità vi renderà liberi”. Jean-Marie Benjamin
http://www.repubblica.it/2007
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/sprechi-politica/bilan...
i politici hanno paura, stanno tremando al vento del Vday, si sono accorti che adesso il popolo vigila
però sanno benissimo che il popolo vigile VOTA e quindi se ne fottono del Vday
al link la prova
ANNULLIAMO LA SCHEDA
NON DIVENTIAMO COMPLICI
peace&love
filippo
ecco il perchè (P.F.d'Arcais)
La (pessima) legge elettorale voluta da Berlusconi proprio allo scopo di favorire il proprio schieramento.
È una legge proporzionale con trabocchetti. Una schifezza “pro domo sua”.
Tale legge penalizza l’unità e favorisce lo schieramento che si presenta diviso.
Anche fortemente e polemicamente diviso (sempre che la polemica non arrivi alla rissa e all'anatema, ovviamente). Se Berlusconi, Fini, Casini e Bossi si presentassero con una lista unica la loro sconfitta sarebbe più che certa. E più che una sconfitta sarebbe una catastrofe. Molti elettori di An, infatti, non voterebbero mai per Bossi, e viceversa, molti elettori di Casini detestano il cavaliere, e viceversa. E poiché non ci sarà neppure lo “sfogo” del voto di preferenza, ma le liste sono bloccate, una lista unitaria sarebbe la catastrofe.
Se una lista appartenente alla coalizione prende meno del 2%, è vero che non ottiene propri deputati, ma i suoi voti si redistribuiscono fra le altre liste della coalizione che il 2% lo hanno superato.
Perché, dunque, non si moltiplica le liste? E soprattutto perché non si promuovono liste civiche, non di partito, capaci di attrarre tutti i voti di quanto sono ormai stanchi di Berlusconi, decisissimi a non votarlo, ma non se la sentono di votare i partiti dell'Ulivo o gli altri partiti tradizionali del centro-sinistra?
Poniamo anche che siano meno. Che siano solo alcune centinaia di migliaia. Vogliamo allegramente e irresponsabilmente rinunciare a questi voti, che potrebbero essere decisivi? una paio di vite fa ricordo lo slogan ragionevolissimo che sempre accompagnava l’impegno elettorale: non un sol voto vada perduto. Credo che sia più attuale e più ragionevole - e anzi più doveroso - che mai.
Non un solo voto vada perduto. E senza liste civiche, qualche voto (forse molte centinaia di miglia di voti) andrà perduto di certo. E questo “qualche voto” che restasse a casa (e ciascuno vale mezzo voto per Berlusconi, non dimentichiamolo mai). Più che un incubo, una tragedia.
Ecco perché io mi auguro che le persone e i gruppi che le liste civiche le hanno già sperimentate (con Rita Borsellino in Sicilia, con Riccardo Illy in Friuli, con Riccardo Sarfatti in Lombardia, con Giuseppe Alagna nel Lazio, o le tante diffuse in Toscana e nelle Marche, o quella ventilata da Marco Rossi-Doria (il maestro di strada, dei vicoli e dei “bassi”) a Napoli, o quelle che potrebbero nascere dalle esperienze di Dario Fo e di Milly Moratti alle primarie per Milano) sappiano trovare la lucidità e la saggezza per dare vita a una lista nazionale delle liste civiche .
Ecco perché pretendo che i dirigenti dimostrino eguale saggezza e lucidità non solo nell’accogliere tale liste nella coalizione, ma nell’incoraggiare i promotori a realizzarla nei tempi più brevi.
In base a quali ragioni, infatti, dovrebbero comportarsi diversamente? Una lista del genere farà certamente aumentare la somma dei voti della coalizione. L’interrogativo è solo se li farà aumentare di poco, di molto, di moltissimo. Ma anche fosse di poco, ricordiamoci del dovere minimo - elementare e irrinunciabile - del militante (e ancor più del dirigente, dunque): non un solo voto vada perduto.
Certo, questo vantaggio comune per la coalizione potrebbe, al suo interno, significare anche un certo numero di voti che dai partiti, si spostano sulla lista civica. Ma cosa è più importante? La somma dei voti con cui si andrà al governo, o le quote dei rispettivi partiti?
Coraggio, amici e compagni. Sarebbe davvero una tragedia (e non sarebbe mai più perdonata dagli elettori democratici) se per egoismi e piccinerie delle singole componenti, la coalizione perdesse (o pareggiasse di nuovo) elezioni che invece può vincere. O rinunciasse anche a un solo potenziale elettore.
Dixi, et salvavi animam meam.
base di Vicenza: tra due mesi l'ok al progetto
A scanso di equivoci preciso che non si tratta dell'omonimo senatore Rosario Giorgio Costa (fi) vicepresidente della commissione uranio impoverito, ma di paolo Costa (margherita).
Il Manifesto
Costa: tra due mesi l'ok al progetto
Sarà il Comitato Misto Paritetico della Regione Veneto a decidere, entro un paio di mesi, quale dei due progetti realizzare per la nuova base Usa a Vicenza. Lo ha detto ieri a Vicenza il Commissario straordinario del governo Paolo Costa. I due progetti prevedono uno la base collocata sul lato est dell'aeroporto, e quello nuovo sul lato ovest, dove esiste una base dell'aeronautica militare ed ex sede della V Ataf della Nato. La conferenza stampa è stata contestata dai no Dal Molin, che si chiedono: «Dove sono i progetti dell'installazione militare? Come mai non vengono messi a disposizione della cittadinanza?».
A Franca Rame
La sua gentile risposta non e´ diversa di quella dello staff Prodi:
Gentile Antonio,
purtroppo il Presidente, personalmente, non può intervenire in suo aiuto. Non tanto per questioni di carattere morale, ma per il semplice fatto che riceve decine di richieste analoghe ogni giorno. Comprenderà che aiutare una sola persona vorrebbe dire fare torto a tutte le altre, il che rende la cosa impossibile. Certi della sua comprensione, le facciamo i nostri migliori auguri
lo staff di romanoprodi.it
Aiuto: grosso dubbio storico!!
Ho bisogno di un chiarimento storico-economico-social-agrario. Prima però una doverosa premessa che spieghi il mio dubbio..
Ieri mattina ho visto Dario accanto all’uomo-ruota a ’Cominciamo Bene’.
Speravo che all’improvviso a Dario venisse un attacco di epilessia così forte da fargli schizzare il braccio destro a ‘mo di pugno sull’uomo-cerchiodivitruvio, tanto non si sarebbe fatto male al massimo il colpo gli avrebbe taumaturgicamente raddrizzato la schiena o più probabilmente sarebbe schizzato e rotolato via, sparendo in qualche pertugio segreto che solo lui conosce.
Il senatore ( che data la sua longeva età dev’esser stato il modello da cui Giotto ha tratto ispirazione per il suo famoso cerchio) meritava di ricevere una botta per la solita spudoratezza delle opinioni che è suo uso esprimere con ferma disinvoltura.
Per la verità forse soffre di dislessia, nel qual caso mi scuso; il dubbio mi è venuto, perché continua a leggere ‘assolto per innocenza’ quando invece c’è scritto ‘reato per collusione mafiosa prescritto’..
Ho cominciato a vedere la trasmissione a dibattito già iniziato; oltre al maestro e all’uomo-ruota c’era Rizzo (il coautore de “La Casta”) e un prete noto di cui chiedo venia mi sfugge in questo momento il nome.
Il tema cardine era ovviamente il distacco dalla politica dei cittadini e i privilegi della ormai nomata ’casta’, da cui sono partiti altri filoni di discorso; tra cui quello che in Italia non sono ancora state varate riforme positive, forti ed importanti che vadano contro questo modo malato di stare e servirsi della politica e che pertanto riducano divari, differenze e facciano crescere nel contempo il paese.
Per controbattere a questa affermazione il senatore (che come secondo lavoro fa la cintura di Giuliano Ferrara..), in netto disaccordo, si è espresso dicendo che in Italia ci sono state riforme importanti e positive come ad esempio la riforma agraria di 50 e più anni fa!!!
E da ciò, ecco il mio dubbio che dopo tale affermazione m'è nato in testa:‘Azz vuoi vedere che l’uso del maggese l’ha introdotto secoli fa la DC??!!
www.maxbazzana.it
www.orchestrazione.it
Per Max da redazione
Caro Max!
che risate, solo ad immaginare l'uomo-cintura!
L'affermazione del Divino Giulio che più mi ha sconcertata è stata quella sulla mafie e la piazza. Il nostro Senatore a vita infatti ha dichiarato che non è deprecabile solo l'ex ministro Lunardi che ha ammesso che con la mafia bisogna convivere, ma anche tutti i manifestanti che spesso con la mafia intrattengono rapporti (?!?), ricordando poi la figura di Salvo Lima, ucciso da Cosa Nostra.
Questa citazione è stata fatta senza ricordare che Lima, parlamentare per molti anni e fido collaboratore di Andreotti, è comparso varie volte nelle relazioni della Commissione parlamentare antimafia ed oggetto di ben quattro richieste di autorizzazioni a procedere nei suoi confronti... Un uomo di specchiata virtù!
redazione
E non è finita!!
Si, volevo dedicare un articoletto a parte su queste uscite simpatiche degne da Totò (quale in questo caso ironicamente non fa differenza..).
Cmq voglio segnalare la puntata di Exit di ieri sera su chiesa e omossessualità
http://www.la7.it/blog/default.asp?idblog=15
Spero si colgano i significati più profondi di queste storie di preti gay.
www.maxbazzana.it
www.orchestrazione.it
Pulizia in Parlamento, si parte
Carissima Franca,
ho letto sul blog di Anotnio Di Pietro che è partito "l'iter per il disegno di legge, presentato da tempo dall’Italia dei Valori, sulla incandidabilità in Parlamento dei condannati definitivi oltre i due anni..."
Come elettore e sostenitore di IdV vorrei dire la mia.
Ho scritto a Di Pietro ma mi sento ancora più confortato se sottopongo anche a lei la mia opinione.
Allego la lettera che ho scritto ad A.Di Pietro per sapere che ne pensa lei:
"Stimato ministro Di Pietro,
da una parte sono lieto che finalmente, soprattutto grazie al V-Day e a IdV, Bertinotti si sia data una mossa.
Dall'altra sono amareggiato dal fatto che personaggi come Dell'Utri e Vito Bonsignore potranno continuare a sedere in Parlamento.
Sono dell'idea che chi sconta una pena sia riabilitato però per alcune cariche occorre un'etica senza macchia.
Non mi risulta che uno possa diventare Carabiniere se ha dei precedenti penali o dei parenti che ne hanno!!!
Il Parlamentare deve sottostare agli stessi requisiti etici e di curriculum di un servitore della comunità civile come lo è un Carabiniere.
Il non andare in galera grazie ad un patteggiamento mi pare gli possa bastare come grazia ricevuta.
Se proprio si vuole dare un'ultima possibilità ad uno che, in un momento di rabbia e per un sopruso subito, ha mandato affa..lo un vigile o uno che ha dato un calcio ad un poliziotto che lo stava malmenando senza necessità o che ha evaso 500 euro di tasse, allora basta una franchigia di 6 mesi
e COMUNQUE escludere i condannati per CORRUZIONE e MAFIA anche se per un solo mese !!!
Spero lei sia coerente con quanto dichiara e che raccolga le indicazioni dei suoi elettori.
Mi auguro che lei stesso che ha proposto la legge possa ancora chiedere questi emendamenti all'atto della discussione parlamentare.
Un cordiale saluto e un ringraziamento per quello che fa."
Salvatore Rizzo
http://unmondopossibile.blogspot.com
caro Salvatore
caro Salvatore rileggi e ancora rileggi quello che tu stesso hai scritto, forse troverai la risposta.
"""Mi auguro che lei stesso che ha proposto la legge possa ancora chiedere questi emendamenti all'atto della discussione parlamentare."""
Un cordiale saluto e un ringraziamento per quello che fa."
Salvatore Rizzo
peace&love
filippo
Per Salvatore Rizzo da Redazione
Caro Salvatore,
quanto scrivi è condivisibile pienamente!
E' iniziato l'esame della proprosta di legge di Italia dei Valori alla commissione affari costituzionali della Camera, dove verrà accorpato con tutti quelli che trattano lo stesso tema, diventerà un testo unico, e successivamente sarà possibile presentare ogni tipo di emendamento. Questo per dire che i deputati (e poi i senatori) si troveranno un testo leggermente diverso dalla proposta di IDV.
Ok, detto questo, credo (e spero) che senz'altro ci saranno proposte ultra-restrittive sui requisiti per l'elettorato passivo! teniamoci informati!
redazione
http://dweb.repubblica.it/det
http://dweb.repubblica.it/dettaglio/La-guerra-del-cibo/23342?ref=rephpsp4
peace&love
filippo
per filippo russo da redazione
Caro Filippo, grazie per la segnalazione, di questo articolo, su due donne coraggiose che hanno sfidato, in modo diverso, la globalizzazione.
Riporto per tutti gli altri lettori, una piccola porzione del discorso di Aminata Traore.. Che ne pensate? a presto - redazione
"Oggi il pianeta vive le stesse difficoltà, ovunque: la sofferenza di un giovane africano non è così diversa, né lontana, da quella di un giovane italiano. Forse è utopico pensare che il Terzo mondo salverà i primi due", dice, "ma quel che è certo è che la soluzione, la strada per la salvezza del pianeta, non arriveranno da chi comanda ora. Io ho diritto alla mia utopia, ovvero che l'Africa possa indicare a ogni Paese la via di salvezza da questo mondo così tormentato. Penso all'Africa delle relazioni umane, pacifiche, solidali, semplici: se il continente da cui provengo non è precipitato nel caos più totale è proprio grazie a questi legami deboli ma costanti tra la gente".
il sistema si muove e noi?
http://blog.panorama.it/mondo/2007/10/02/sudafrica-successo-clamoroso-di...
un estratto “In quell’era” ricorda il quotidiano nazionale The Indipendent, “chiunque viaggiava in Sudafrica con una copia di Playboy poteva essere arrestato”. Oggi non più. Tra le aperture a catena di sexyshop e la legalizzazione del matrimonio omosessuale, il Sudafrica ha deciso di intraprendere un percorso (sessuale) radicalmente opposto rispetto ai suoi vicini di casa.
il sistema ti imprigiona e si lasia ammirare e più lo si guarda tanto più ti imprigiona
guarda altrove Franca, guarda altrove
peace&love
filippo
http://blog.panorama.it/itali
http://blog.panorama.it/italia/2007/10/02/prostituzione-in-strada-per-il...
Prostituzione in strada, per il Viminale non va proibita
cristina.bassi Martedì 2 Ottobre 2007 alle 21:03
La soluzione ai problemi, sociali e di sicurezza, legati alla prostituzione non è la repressione. Alle lucciole non deve essere vietato di esercitare, neppure a quelle che lo fanno per strada. Si può semmai proibire l’amore a pagamento vicino a luoghi come scuole, chiese e ospedali. È una delle conclusioni dell’Osservatorio sulla prostituzione e sui delitti connessi istituito presso il ministero dell’Interno e presieduto dal sottosegretario Marcella Lucidi, che oggi ha esposto la sua relazione al ministro Amato. Sono stati quindi messi dei limiti ad alcune proposte dei vari sindaci, che andavano nella direzione dei divieti o della creazione di quartieri a luci rosse.
L’Osservatorio boccia le ricette estemporanee e locali. La soluzione è una “politica integrata”. Entro certi paletti: “La proibizione tout court della prostituzione”, si legge nella relazione finale, “spingerebbe il fenomeno verso la clandestinità rendendo il lavoro delle Forze di Polizia, delle istituzioni e delle associazioni ed enti di tutela più difficile nella lotta contro la criminalità a favore delle vittime di sfruttamento. Il rischio esiste anche col divieto assoluto di prostituzione in strada. Il ‘riflusso al chiuso’ coinvolgerebbe anche tante persone deboli, svantaggiate, relegate in spazi ‘invisibili’ e, pertanto, più isolate, ricattabili, insicure”. Una delle proposte è di escludere le lucciole dai luoghi sensibili, con multe ai trasgressori. Mentre se i problemi nascono coi residenti di alcune zone, la via da tentare è quella della mediazione. Senza però “giungere ad impedire surrettiziamente, in via assoluta, l’esercizio all’aperto della prostituzione né a pregiudicare l’incolumità o la dignità delle persone che esercitano l’attività di prostituzione”.
I membri dell’Osservatorio, cui hanno partecipato gli enti locali, le forze dell’ordine e le associazioni che si occupano di tutela delle vittime dello sfruttamento, hanno comunque raccolto l’appello dei Comuni a trovare nuovi strumenti per arginare il dilagare della prostituzione su strada, che negli ultimi mesi ha fatto crescere il disagio. In particolare i lavori di sono concentrati sul contrasto della prostituzione minorile (in aumento: 340 persone denunciate nel 2006 tra sfruttatori e clienti e 77 nei primi tre mesi del 2007) e della tratta delle donne straniere (a partire dal 2006 è in crescita il numero delle giovani cinesi).
Le conclusioni del ministero incassano anche l’approvazione del “sindacato” delle lucciole. Il Comitato per i diritti civili delle prostitute dichiara in un comunicato di condividerne la linea politica e di apprezzare che per la prima volta in un documento ufficiale del governo si affermi “l’ammissibilità della prostituzione, il rispetto delle scelte e soprattutto il rispetto verso le persone prostitute alle quali non si deve e non si vuole negare il diritto all’esistenza. Apprezziamo”, dicono le dirette interessate, “la sanzionabilità non generalizzata, ma solamente attuata dalle autorità in casi di difficile gestione del fenomeno. Infatti, se è pur vero che in casi di esasperato conflitto cittadino le autorità possono porre dei divieti alla prostituzione, è anche vero che in questo documento si afferma che i territori consentiti per l’esercizio della prostituzione devono essere garantiti dalle stesse amministrazioni”.
DITEMI CHE é UNA BUFALA VI PREGO
peace&love
filippo
Il 6 ottobre in Piazza Farnese
Un movimento per abbattere la "casta"
Politica Il 6 ottobre a Roma verrà sancita la nascita della Lista Civica Nazionale[.....]
http://www.aprileonline.info/4856/un-movimento-per-abbattere-la-casta