Cari amici, sto creando un'associazione di sostegno alle vittime dell'uranio impoverito, con lo scopo di provvedere all'assistenza e alla diffusione della conoscenza del problema. Spero aderirete in tanti! Franca
IL Sistema THOR ideato e realizzato dal CNR permette di smaltire 8 tonnellate di rifiuti indifferenziati in un ora...ma nessuno ne parla è carrebbabile e puo essere installato ovunque come mai nessuno lo pubblicizza. E' attiva una petizione sul link: http://firmiamo.it/sistemathordelcnr
per invitare l'attuale governo a far conoscere questo sistema. Per saperne di più o firmare la petizione o clicca sul blog: http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Se volete potete copiare il banner della petizione per darne visibilita grazie a tutti
Ci sara' anche un collegamento telefonico con ex premier Prodi
ANSA) - ROMA, 10 MAG - Dario Fo in studio e Romano Prodi al telefono saranno alcuni dei momenti della puntata finale di 'Crozza Italia Live', domani sera su La7. Con Maurizio Crozza ci saranno anche Ambra Angiolini, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Antonio Cornacchione, Red Ronnie, Ivan Scalfarotto, Pietro Ciliberti e l'inviato del Corriere della sera Aldo Cazzullo. Come gia' in passato, l'ex premier Romano Prodi sara' nuovamente protagonista di un collegamento telefonico con il comico genovese.
chiedo il tuo appoggio, se ne condividi l'utilità ed il sistema nel suo complesso,per diffondere la petizione a favore del'utilizzo del sistema di smaltimento dei rifiuti THOR ideato e costruito dal CNR.
Sul sito: http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews.html?IDn=1758
puoi trovare tutte le informazioni su questo sistema e sul sito: http://firmiamo.it/sistemathordelcnr
puoi firmare e far firmare la petizione oltre, se lo ritieni utile, copiare il banner della petizione per una diffusione più ampia.
Grazie della collaborazione e resto in attesa di un cenno su quanto esposto.
Un abbraccio sincero Domenico D'Orazio
Comitato Valenti: oggi incontro alla libreria Lungomare
VIAREGGIO. Questo pomeriggio alle 18 alla Libreria Lungomare di viale Marconi, Viareggio (nei pressi dell’hotel Royal) il comitato Matteo Valenti invita all’incontro con Marco Rovelli che presenta il suo libro «Lavorare uccide». «Perdere la vita sul lavoro. In Italia accade troppo spesso. Un viaggio alla scoperta delle vite nascoste dietro le cosiddette morti bianche, per sconfiggere il silenzio e l’indifferenza che le circonda»: questo il tema dell’incontro, aperto a tutta la cittadinanza. Una delle storie raccontate da Marco Rovelli è quella di Matteo Valenti. L’iniziativa sarà presentata da Marcello Ciccuto, ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università di Pisa e componente della giuria del Premio letterario Viareggio.
Mi piacerebbe moltissimo dare spazio attraverso il mio blog www.lucafaccio.it ai cittadini di Napoli che non vogliono le discariche,attraverso testimonianze scritte , video e foto da pubblicare .
Vi ringrazio anticipatamente e vi abbraccio
NAPOLI - Dalla professoressa Elisa Di Guida, docente di storia e filosofia in un liceo di Napoli, riceviamo questa testimonianza suglia scontri di ieri sera a Chiaiano: "Io sono nata in quella zona - ci ha raccontato per telefono - ma non abito più lì da tempo. Però mi sento legata a quella gente e a questa brutta vicenda. Così ieri sera ero lì e ho visto cose terribili. Ho avuto la sensazione che tutto fosse preparato, che la polizia abbia caricato improvvisamente senza una ragione, una scintilla. Perciò ho deciso di provare a scrivere quello che avevo visto".
Ecco il racconto della professoressa Di Guida
"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra".
"Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio. Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi. La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare".
"Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia".
Sono il Dott. Luca Faccio da Bassano del Grappa (VI).
Le scrivo per chiederle di non usare metodi repressivi verso i cittadini napoletani che desiderano esprimere il loro NO alle discariche.
Credo che la situazione di degrado in cui versa la città non si sia verificata all’improvviso o per uno strano incantesimo ma che ci siano dei responsabili i quali devono assumersi totalmente le loro responsabilità e pagarne pienamente le dovute conseguenze.
I cittadini napoletani, come chiunque altro individuo, hanno il diritto di manifestare(art.21 della costituzione italiana) i propri timori per la propria salute. Chi ha il dovere di tutelare tale aspetto non si interessa delle loro opinioni e prosegue in modo imperterrito verso i propri intenti, avvalendosi se necessario anche delle forze armate.
Ritengo sia fondamentale che chi ci governa debba impostare la propria politica sul dialogo con i propri cittadini e non sulla repressione, non crede ?
Sicuro della sua sensibilità nel rispetto delle opinioni dei cittadini, la saluto cordialmente e la ringrazio.
Dott.Luca Faccio
Chiedo a tutti i cittadini napoletani e non di inviarmi testimonianze scritte, video e quant’altro che racconti la protesta e le reazioni delle forze dell’ordine (farò una selezione del materiale e poi pubblicherò alcune testimonianze sul blog). Grazie a tutti voi.
Ecco le prime sconcertanti verità sul decreto rifiuti del 24 Maggio 2008
Una prima analisi degli articoli 8 e 9 del decreto rifiuti del 24 maggio, evidenzia la estrema gravità delle scelte in materia di smaltimento dei rifiuti pericolosi. Giocare con la vita di una intera popolazione per favorire innominabili interessi economici.
26 maggio 2008 - Comitato Allarme Rifiuti Tossici
Gli artt 8 e 9 sono quelli della verità, sono quelli dove va ricercata la motivazione di tutto. Sia i termovalorizzatori e sia le discariche devono nascere con lo scopo ben preciso di bruciare o interrare (in discariche su cui non viene effettuata alcuna VIA) anche rifiuti pericolosi o non meglio specificati.
Le stesse ceneri tossiche, prodotte dalla combustione dei futuri inceneritori, che andrebbero conferite in discariche speciali, si prevede vengano sversate nei 10 siti stabiliti dal decreto: tutti dicono che l'inceneritore non fa male, nessuno che le ceneri prodotte sono vere e proprie bombe ecologiche.
I comma 2 dell'art 8 e 9 sono di portata criminale e per questo sono scritti in un modo scarsamente comprensibile. L'urgenza di aprire nuove discariche appare così una scusa con cui poter aggirare normative nazionali ed europee in tema di smaltimento rifiuti.
Ancora una volta sorge il dubbio che la crisi campana sia stata studiata a tavolino per avviare, con la scusa dell'emergenza, discariche ed inceneritori, col pericolo di affossare eventuali procedimenti in corso (si veda la vicenda Lo Uttaro) e far sparire dietro 2 commi di un decreto un po' di disastri ambientali pregressi.
Il business dei rifiuti tossici è il business per eccellenza, più del petrolio e del tabacco. Questi rifiuti pericolosi vengono prodotti tutti i giorni in ogni parte del mondo e in quantità mostruose: del loro smaltimento è in atto una rudimentale semplificazione ai danni della salute dei cittadini campani.
Di seguito gli articoli incriminati:
Art. 8, comma 2: In deroga alle disposizioni di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, ed agli articoli 191 e 208 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' autorizzato nella regione Campania, per un triennio rispetto al termine di cui al citato articolo 2, l'esercizio degli impianti in cui i rifiuti, aventi codice CER 19.12.10, 19.12.12, 19.05.01, 19.05.03, 20.03.01, sono scaricati e stoccati al fine di essere preparati per il successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento o smaltimento.
Art. 8, comma 3: E' prorogato per un triennio rispetto al termine di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, lo stoccaggio dei rifiuti aventi codice CER 19.12.10, 19.12.12, 19.05.01, 19.05.03, 20.03.01, in attesa di smaltimento, nonche' il deposito dei rifiuti stessi presso qualsiasi area di deposito temporaneo.
Art. 9, comma 2: Gli impianti di cui al comma 1 sono autorizzati allo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER: 19.12.12; 19.05.01; 19.05.03; 20.03.01; 19.01.12; 19.01.14; 19.02.06; presso i suddetti impianti e' inoltre autorizzato lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER: 19.01.11*; 19.01.13*; 19.02.05*, nonche' 19.12.11* per il solo parametro «idrocarburi totali», provenienti dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani, alla stregua delle previsioni derogatorie di cui all'articolo 18.
Come si legge, gli impianti individuati dal decreto sono autorizzati allo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER:
19.12.12:: altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19.12.11 (che sarebbe altri rifiuti. compresi i materiali misti, prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
19.05.01: parte di rifiuti urbani e simili non compostata
19.05.03: compost fuori specifica
20.03.01: rifiuti dei mercati
19.01.12: ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19.01.11 (ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
19.01.14: ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 19.01.13 (ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
19.02.06: fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19.02.05 (fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
ed ancora:
19.01.11*: ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose (tipicamente ceneri prodotte dagli inceneritori)
19.01.13*: ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose (tipicamente ceneri prodotte dagli inceneritori, sono considerate pericolose e vengono solitamente smaltite in discariche speciali)
19.02.05*: fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose
19.12.11*: altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose
2008-05-27 13:46
RIFIUTI, I TECNICI A CHIAIANO. INDAGATO PREFETTO DI NAPOLI
NAPOLI - A Chiaiano, alla periferia di Napoli, dopo proteste e barricate, i tecnici dell'Agenzia regionale protezione ambiente Campania (Arpac) sono riusciti ad entrare e ad iniziare gli esami. Ma è su un altro fronte, quello giudiziario, che ora in Campania la situazione si complica per un'inchiesta della Procura partenopea che ha notificato un avviso di garanzia anche al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, già commissario straordinario per i rifiuti.
L'inchiesta, denominata 'rompiballe', ha portato all'esecuzione di 25 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dipendenti e funzionari del commissariato per l'emergenza rifiuti. Le misure, domiciliari, riguardano tra gli altri Marta Di Gennaro, responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile e già vice di Guido Bertolaso quando era commissario ai rifiuti.
Alle 25 persone, a vario titolo, sono contestati i reati che vanno dal traffico illecito di rifiuti al falso ideologico in atto pubblico e alla truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le accuse si riferiscono ad atti compiuti a partire dal 2006. La richiesta di arresti domiciliari era stata avanzata dalla procura alla fine dello scorso gennaio.
Tra i destinatari dell'ordinanza anche Michele Greco, attuale dirigente della Regione Campania e precedentemente alla Protezione civile.
L'avviso di garanzia inviato dalla Procura al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, è legato ad un atto da lui firmato e contenente delle prescrizioni che la Fibe - la società legata a Impregilo che si è occupata in questi anni del ciclo dei rifiuti in Campania e che è sotto inchiesta assieme al presidente della Regione Antonio Bassolino - doveva seguire in vista della scadenza del mandato a commissario per l'emergenza rifiuti del prefetto. Pansa non ha dubbi: l'inchiesta, dice, chiarirà la correttezza del mio comportamento. Sul resto del fronte rifiuti, da registrare nell'Avellinese l'incendio dell'automobile del direttore dell'impianto Cdr di Pianodardine, atto su cui stanno indagando i carabinieri. Intanto l'emergenza continua: se Napoli si presenta pulita, la provincia soffre e conta sempre più cumuli in fiamme, più di 50 la scorsa notte. Oltre sessanta camion sono in partenza, via mare, per la Sardegna mentre il caldo continua ad aumentare e i cittadini, oltre a soffrire per i miasmi che si levano dai cumuli, temono rischi per la salute.
TRA ARRESTATI GLI AD DI ECOLOG E FIBE
Anche i vertici della Ecolog, la società titolare dei treni con cui fino al 2007 sono stati trasferiti i rifiuti campani in Germania, sono tra i 25 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dai Pm di Napoli.
Si tratta dell'amministratore delegato Roberto Cetera e del direttore tecnico Lorenzo Miracle. Secondo quanto si apprende, l'indagine dei Pm Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello riguarderebbe proprio i treni spediti in Germania e in particolare i codici con cui venivano contrassegnate le ecoballe. Al centro dell'inchiesta sarebbe Michele Greco, consulente di più commissari per l'emergenza rifiuti.
Tra arrestati anche Massimo Malvagna, 54 anni, amministratore delegato della Fibe spa.
Roma, pestaggio neonazista. Aggredito immigrato al Pigneto
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ROMA – Pestaggio neonazista a Roma. Aggredito un extracomunitario del Bangladesh nel quartiere del Pigneto. L’uomo, che gestisce un bar, è stato pestato da una banda di una decina di giovani, con il volto coperto da foulard con il segno della svastica.
I picchiatori sono arrivati improvvisamente correndo con in mano delle assi di legno e si sono scagliati contro l’extracomunitario colpendolo con violenza e urlando. Paura nel quartiere, dove sono molti gli extracomunitari che gestiscono attività commerciali. Tutti sono scappati e molti hanno chiuso le saracinesche dei negozi.
La cronista dell’Agi, testimone dell’episodio, ha tentato invano di chiamare il 113, per molti minuti, ma nessuno ha risposto. Dopo pochi minuti, la banda è scappata e molti abitanti del quartiere si sono riversati nelle strade e si sono affacciati dalle finestre per capire cosa fosse accaduto.
da Repubblica
Forse è colpa dell'extracomunitario che gestisce, pagando regolarmente le tasse e mandando i soldi a casa, un esercizio commerciale e osa anche circolare per strada.
In questo quartiere molti immigrati, prevalentemente dal Bangladesh esercitano da anni attività commerciali di vario tipo, bazar e bar in particolare, sfruttando il basso costo dei locali, poichè il Pigneto, nel passato era considerato un quartiere degradato e popolare di Roma (mentre negli anni 90 ha avuto una rivalutazione ed è diventato luogo di ritrovo di artisti).
Alemanno, da bravo sindaco di tutti, ha condannato il raid:
"Il raid e l'aggressione al Pigneto nei confronti di cittadini extracomunitari, ai quali va la mia solidarietà, è un atto di una gravità inaudita che mi lascia sdegnato e che non passerà sotto silenzio. Mi sono già attivato con le forze dell'ordine affinché i colpevoli di questo gesto siano presi e puniti in maniera esemplare".
Intanto però in questi giorni Alemanno, tanto per non dimenticare, ha proposto di intitolare una strada a Giorgio Almirante,uno che ha difeso sempre la razza e che partecipava ai rastrellamenti dei partigiani.
Insomma un fascista e un razzista com'è il governo che abbiamo attualmente in carica (i suoi primi atti ne sono lo specchio).
Quello che sta avvenendo è semplicemente allarmante. Pestaggi di squadracce contro extracomunitari, Rom, gay, militanti di sinistra e “diversi” di varia natura si succedono in un tragico crescendo, alimentate dal clima mediatico e dal successo elettorale della destra.
A questo proposito vale la pena di consultare un elenco aggiornato e significativo al seguente link:
La parola “antifascismo” sembra uscita dal lessico corrente, dal dibattito politico e, soprattutto, il concetto che esprime sembra uscito dalle coscienze.
Propongo questa intervista a Giorgio Bocca, che condivide questa preoccupazione ed esprime l’indignazione per la decisione di Alemanno di intitolare una strada da Almirante. A mio parere l’unica strada adeguata al personaggio sarebbe un vicolo cieco.
Ecco l’articolo di Rinaldo Gianola tratto dall’Unità del 24 maggio
INTERVISTA A GIORGIO BOCCA
Se dici che sei antifascista ti ridono in faccia
«Roba da pazzi. Il sindaco Alemanno vuole dedicare una strada ad Almirante, uno che fucilava i partigiani. Anzi no, mi sbaglio: non sono matti. È una provocazione, la provocazione di chi si sente vincitore e può fare quello che vuole». Giorgio Bocca, partigiano e giornalista, è uno dei pochi intellettuali in giro che si oppone alla revisione fai-da-te della storia e che, nonostante l’aria che tira, ha ancora il coraggio di difendere la Resistenza, la Costituzione repubblicana basata sull’antifascismo. Purtroppo non si fa illusioni, «l’Italia e gli italiani sono così...».
Bocca, ci tocca vedere pure questa: una strada intitolata ad Almirante.
«Non c’è niente di strano. I fascisti sono al governo, hanno vinto e vogliono far vedere quello che sanno fare. L’altra sera, dopo il consiglio dei ministri a Napoli, ho letto che Berlusconi è andato a far festa con Gasparri. Capito? I fascisti si sono riciclati, adesso fanno i ministri, hanno il potere, sono tornati in forze e, come hanno detto, non si sentono più figli di un dio minore».
Ma Almirante...
«Almirante è sempre stato un fascista: un difensore della razza, un repubblichino di Salò che partecipava ai rastrellamenti di partigiani in val Sesia. Adesso lo celebrano, andiamo bene... Siamo a un’altra svolta. L’Italia è sempre la stessa: trionfano il conformismo e il trasformismo. Oggi c’è un altro cambio di stagione».
È la fine di una storia?
«Lo ha detto Fini, diventato presidente della Camera: “Con me finisce il dopoguerra”. Voleva dire che finisce anche l’antifascismo. E quindi possono dedicare le strade a chi vogliono»
Possibile che una notizia del genere non desti qualche reazione, magari una protesta della sinistra...
«La sinistra? Perchè, c’è ancora la sinistra? Ho l’impressione che pur di campare la sinistra, o quel che rimane, sia disposta a tutto. Bisogna mangiare nella greppia del potere per tirare avanti».
E l’antifascismo della Costituzione?
«Se oggi dici che sei antifascista rischi di trovare qualcuno che ti ride in faccia, i valori sono andati a farsi benedire. Ma con chi te la prendi? I fascisti sono diventati tutti filoisraeliani, parlano pure del 25 aprile come se fosse la loro festa. E tutto fila liscio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Allora ci sta anche la strada per un fucilatore di partigiani».
Deluso?
«Molto di più. Sono appiattito, sotterrato, sono quasi morto. Dal punto di vista politico uno con la mia storia è finito. Non mi riconosco in questo paese, nei “valori” che esprime questa classe dirigente. La mia storia è scomparsa. Io sono uno di quelli che si è battuto per il ritorno dell’Italia alla democrazia, per la sconfitta della dittatura fascista, difendo la memoria della stagione partigiana che riscattò questo Paese. Ma oggi sono uno sconfitto, hanno vinto loro. Basta guardarli. Ormai si è stabilito che la democrazia è una parvenza, un’illusione. E, forse, è vero».
E quest’Italia assorbe tutto, senza mai destarsi?
«Gli italiani sono trasformisti, sempre gli stessi, stanno con chi vince. Magari una volta c’era qualche speranza, qualche principio per cui battersi. Forse anche noi partigiani ci eravamo illusi di cambiare il Paese. L’altro ieri Berlusconi ha detto alla Marcegaglia che le proposte di Confindustria sono il programma del suo governo. Ma ci rendiamo conto? Come fa il capo del governo a dire una cosa del genere? Quando mai nella nostra storia abbiamo pensato che la Confindustria fosse il Paese? E la Marcegaglia, la raccomando... Ha fatto un intervento per accusare tutti, senza un cenno autocritico, senza un rimorso su quanto sta accadendo. Questi capitalisti pensano di essere sempre nel giusto, di non aver nessun difetto».
E invece?
«Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo, ma non è scevro di gravi difetti. È un sistema in crisi, ci sta togliendo l’acqua, l’aria per vivere. Stiamo sulla stessa barca e stiamo affondando, tutti felici in questo globalismo catastrofico. Noi italiani facciamo finta di niente, ma stiamo precipitando. E ora è comparso il segno del precizio».
Quale?
«La scelta di tornare al nucleare. Una follia. Ricadiamo nello stesso errore che avevamo evitato, per un colpo di fortuna, vent’anni fa. E il bello è che torniamo al nucleare con le stesse motivazioni di allora, “perchè ci serve”. Ci siamo dimenticati tutto. A questo punto ci meritiamo le centrali nucleari e anche la strada per Almirante».
Non credo che ci meritiamo nè una strada intitolata ad Almirante - quando una piazza intitolata a Mussolini?- e neppure centrali nucleari già vecchie ancora prima di nascere.
Mi chiedo perchè sia solo la popolazione campana a tentare di arginare la costruzione di discariche volute dall'attuale governo, perchè a Napoli sfilino solo i napoletani.
Mi chiedo come mai dopo gli attachi ai negozianti a Roma, resti solo la cronaca.
Continuiamo a prendere atto delle assurdità di questo governo neonato? E' stata tacitata di un botto la capacità di denuncia degli italiani, non di quelli famosi e accreditati o ci si sta organizzando per avere una voce ?
Questo non lo leggo e non lo vedo, nessuno che provi a collaborare coi cittadini messi in crisi, italiani e non , nessuno che sappia come contrastare la deriva di violenza che sta attraversando l'Italia.
Resta solo la possibilità di prendere atto dei fatti e delle leggi che verranno emesse senza che nessuno possa dire 'bai'?
Se è così non mi resta che cercare di fare il mio lavoro, mantenere rapporti con le persone che stimo, coltivare sul balcone e sui davanzali piante generose e semi sperando che, come dicono i gitani, i semi sottoterrati creino nuova vita. Una testimonianza sono sempre stati i vasi pieni di erbe e fiori alle finestrine dei carrozzoni degli zingari
Dal Sito di Antonio Di Pietro... http://www.antoniodipietro.com/index.php
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Riporto una mia intervista rilasciata al Corriere della Sera su alcune importanti questioni che il Paese sta fronteggiando.
Antonio Di Pietro: «Da cosa cominciamo?»
Corriere della Sera: Antonio Di Pietro, cominciamo dall’emergenza rifiuti.
Antonio Di Pietro: «Beh, domanda un po’ vaga...»
Corriere della Sera: Per rendere operative le discariche, lei è d’accordo o no con l’uso dei reparti di polizia e carabinieri, con l’uso dei manganelli e...
Antonio Di Pietro: «Non prosegua, ho capito... e le rispondo subito che sì, certo, io penso che lo Stato debba farsi rispettare. Naturalmente è sempre auspicabile non dover ricorrere all’utilizzo della forza: ma, qualora ce ne fosse bisogno, non si può esitare. Vede, la situazione igienico- sanitaria, con l’arrivo del caldo, rischia di deflagrare e io dico che ogni Comune deve dare il suo contributo»
Corriere della Sera: A Chiaiano la pensano diversamente.
Antonio Di Pietro: «A Chiaiano c’è, però, una situazione diversa. Lì, la discarica dovrebbe sorgere nel bel mezzo del centro abitato e...»
Corriere della Sera: E quindi?
Antonio Di Pietro: «Le proteste degli abitanti paiono piuttosto comprensibili. Per questo, beh, ritengo che il governo sbagli nel cominciare a mostrare i muscoli proprio lì... purtroppo a Palazzo Chigi c’è una certa propensione a mostrare i muscoli, e non solo»
Corriere della Sera: A cosa si riferisce?
Antonio Di Pietro: «Alla questione immigrati»
Corriere della Sera: Si spieghi.
Antonio Di Pietro: «Quello dei clandestini è certamente un problema: ma un conto è mostrare i muscoli, il che può essere necessario, un conto è istigare»
Corriere della Sera: A cosa?
Antonio Di Pietro: «Eh, a cosa... Ho paura che, grazie ai toni usati da alcuni rappresentanti del governo, stia montando un certo estremismo xenofobo»
Corriere della Sera: E quando in Parlamento arriverà il «pacchetto Maroni» sulla sicurezza?
Antonio Di Pietro: «Valuteremo. Ma le anticipo che sul mio blog già compaiono 7 disegni di legge che affrontano il tema: e, se è vero ciò che ho capito, ci sono alcuni punti in comune con le più ragionevoli proposte di Maroni»
Corriere della Sera: Quindi?
Antonio Di Pietro: «Voteremo, compatti, a favore».
Corriere della Sera: Veltroni sarà contento.
Antonio Di Pietro: «Il Pd deve convincersi che l’avversario da battere non sono io, ma Berlusconi»
Corriere della Sera: In effetti...
Antonio Di Pietro: «Ma vuole che non me ne sia accorto? Sono terrorizzati dall’idea che gli porti via voti. Ma mica è colpa mia se i militanti del Pd mi si avvicinano e mi dicono: tu sì che fai opposizione al Cavaliere...»
Corriere della Sera: Eppure Veltroni ha varato persino un governo ombra.
Antonio Di Pietro: «Mi ascolti: io, su fatti concreti, come l’emendamento che il governo si appresta a varare per salvare Retequattro e fare un piacere personale al premier, mi batto e domani organizzo pure una manifestazione davanti a Montecitorio... Mentre loro? Perdono tempo... prima di prendere una decisione devono ascoltare D’Alema, e poi Fassino, e poi di nuovo D’Alema che ha parlato con Bersani... stanno troppo tempo al Loft invece di essere tost»
Corriere della Sera: Perché l’Italia dei valori...
Antonio Di Pietro: «Siamo piccoli, va bene. Ma decisi»
Corriere della Sera: Appunto, piccoli. Ha sentito cosa dice Giorgio Tonini, fidato collaboratore di Veltroni? «L’opposizione vera morde e non abbaia. Sono i cagnolini che abbaiano...».
Antonio Di Pietro: «Di cattivo gusto, come minimo»
Corriere della Sera: Un’ultima domanda: ma...
Antonio Di Pietro: «Senta, le dico una cosa che non sa: se qualcuno pensa di tornare al nucleare, noi organizzeremo un referendum»
Corriere della Sera: Piccola notizia. E lei sarebbe per il sì o per il no?
Antonio Di Pietro: «Se il nucleare è quello attuale, siamo per il no. E voglio proprio vedere se, almeno su questo, il Pd avrà la forza di venirci dietro...»
io credo che ci meritiamo tutto...
questo paese ha perso la strada e la testa...
Come dice Beppe Grillo sul suo Blog: Il Paese è entrato in un nuovo stato: il delirio. “Uno stato di alterazione e confusione mentale, con agitazione motoria e allucinazioni, dovuto a accessi febbrili acuti e malattie mentali”
Delirio. Il ponte sullo stretto di Messina.
Delirio. Le centrali nucleari.
Delirio. L’esercito in Campania.
Delirio. I nuovi inceneritori.
Delirio. I condannati in Parlamento.
Delirio. Il 95% dei reati impuniti grazie alle leggi ad personam.
Delirio. Testa d’Asfalto presidente del Consiglio grazie alle concessioni televisive di Craxi.
Delirio. La legge elettorale porcata.
Delirio. Le elezioni politiche incostituzionali. Delirio. La volontà popolare ignorata con la cancellazione dei referendum sulla legge elettorale, sul finanziamento pubblico ai partiti e sul NO al nucleare. Delirio. L’Italia senza libera informazione, tra il Botswana e l’Iraq.
Delirio. Campania, Calabria e Sicilia in mano alle mafie.
Delirio. I roghi contro i campi Rom.
Delirio. Bassolino e Iervolino non si dimettono. Delirio. Topo Gigio non li licenzia.
Delirio. Ignorata la sentenza della Corte di Giustizia Europea contro la legge Gasparri.
Delirio. Rete 4 ci costa 350.000 euro di multa ogni giorno dal primo gennaio 2006.
Delirio. Amanti, segretarie, avvocati di fiducia, portavoce e tirapiedi sono senatori e deputati.
Delirio. E’ assente solo il cavallo di Caligola. Delirio. L’allargamento delle basi americane in Italia. Delirio. Andreotti prescritto per mafia e senatore a vita.
Delirio. I miliardi di euro della Comunità Europea scomparsi per magia in Campania.
Delirio. La moratoria per gli ingressi dalla Romania applicata in quasi tutta Europa dal primo gennaio 2007, ma non in Italia.
Delirio. 22.000 imprese italiane in Romania con i finanziamenti della Comunità Europea (le nostre tasse) e la disoccupazione in Italia.
Delirio. Il prezzo del petrolio sale, le bollette e la benzina aumentano, ma ENEL e ENI fanno più utili. Delirio. Geronzi, plurinquisito, capo di Mediobanca. Delirio. Scaroni, condannato, capo dell’ENI. Delirio. Sei milioni di precari.
Delirio. Lo sviluppo più basso e i costi dello Stato più alti d’Europa.
Delirio. 350.000 firme per un Parlamento Pulito abbandonate nella cantina del Senato.
Delirio. 1.636 miliardi di euro di debito pubblico e 70 miliardi di interesse ogni anno, pari a tre finanziarie. Delirio. Emma Marcegaglia esperta di energia nucleare e Rubbia in Spagna.
Delirio. Alemanno vuole Via Almirane a Roma.
«Si comunica l’apertura della caccia per la seguente selvaggina migratoria: rumeni, albanesi, kosovari, zingari, talebani, afgani ed extracomunitari in genere. È consentito l’uso di fucili, carabine e pistole di grosso calibro. Si consiglia l’abbattimento di capi giovani per estinguere più rapidamente le razze. In premio ogni mille capi abbattuti un viaggio offerto da Jorge Haider e, al raggiungimento dei 2000 capi abbattuti, la cittadinanza onoraria austriaca.
Volantino affisso nella bacheca di un’azienda di Pieve di Soligo.
Il testo - una variante del volantino trovato nei giorni scorsi in Toscana e pubblicato in questa pagina - ha provocato ieri la protesta dell’ambasciata romena in Italia
L'ambasciata chiede alle autorità italiane di "individuare e punire" i responsabili di questo scritto xenofobo e quali provvedimenti intendono assumere per "prevenire simili casi in futuro". Magari...con la Guardia nazionale armata fortemente desiderata dal senatore del Carroccio Stiffoni che ha proposto un disegno di legge per la sua istituzione...
Forse, come dice l'articolo de L'Unità, i leghisti hanno visto troppi film western,e/o forse vanno troppo in osteria e alzano troppo il gomito...il problema è che (oltre a prendersi sul serio) sono presi sul serio...un altro delirio appunto da aggiungere a quelli già ben numerosi elencati da Grillo...sarà una lista infinita?
GRANDE COMMEMORAZIONE DI ALMIRANTE NEL VENTENNALE
di: Dario Venegoni - presidente dell'ANED* di Milano
Non so altrove, a Milano i muri sono tappezzati di manifesti firmati Alleanza Nazionale con la faccia di Giorgio Almirante. "Un grande italiano. Un esempo da seguire", si dice, facendo riferimento al ventesimo anniversario della sua morte, e a una messa che sarà celebrata in una chiesa del centro.
A nome della sezione milanese dell'ANED esprimo la più sdegnata condanna di questo manifesto. Giorgio Almirante fece parte per 5 anni, dal primo all'ultimo numero, della redazione della rivista fascista "La difesa della razza", principale veicolo nel nostro paese di quella politica razzista che sfociò tra il '43 e il '45 nella deportazione e nello sterminio di migliaia di uomini, donne e bambini ebrei. E fu altissimo esponente della RSI, arrivando a firmare il famoso manifesto in cui si prometteva la "fucilazione nella schiena" degli "sbandati ed appartenenti a bande" che non si fossero piegati alla leva della repubblica di Mussolini, al soldo dell'alleato nazista.
Il manifesto milanese ci parla della cultura politica di forze che oggi occupano altissime cariche istituzionali. Le lacrime di fronte al museo Yad Vashem di Gerusalemme sono archiviate; le critiche al fascismo, come "male assoluto", pure: oggi è cambiato il vento, e AN rivendica con orgoglio una storia fatta di disonore.
I superstiti dei lager e i familiari dei Caduti esprimono la loro protesta per una iniziativa che riporta indietro di decenni il dibattito politico nel nostro paese.
Dario Venegoni
*ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati politici nei campi nazisti) di Milano
[...]... Il “cattivismo” non è una perversione momentanea, un malanno dello spirito pubblico da curare con le prediche e i buoni sentimenti. Prendiamone atto: la maggioranza dei romani che hanno votato ha eletto un sindaco che porta la croce celtica appesa al collo e vuole dedicare una strada a un uomo che scriveva infamie antisemite “a difesa della razza” e non si è mai pentito - non pubblicamente, almeno - di averlo fatto.
D’altronde, Giorgio Almirante, fucilatore di partigiani, è considerato un eroe civile dall’attuale presidente della Camera, che giudica più grave il rogo di una bandiera israeliana dell’omicidio di un ragazzo compiuto dai camerati veronesi dei naziskin romani, quelli che negano che l’Olocausto sia mai avvenuto. Il fatto che pochi abbiano messo insieme le due cose, il revisionismo storico alla casareccia dei Fini e degli Alemanno, e l’insorgenza di un nuovo razzismo xenofobo ci dice quanto l’idea che “il passato è passato” e che il voto popolare, espresso liberamente e democraticamente, emenda ogni colpa ed esime da ogni consapevolezza storica si stia diffondendo in vasti strati di opinione, anche a sinistra. Ma se “difendere la razza” in nome della “purezza” del sangue italiano non era poi tanto sbagliato ieri perché, oggi, ci si dovrebbe fare qualche problema a prendere i bastoni e cacciare i “negri” in nome della “purezza” d’un quartiere romano?
ROMA - Un gruppo di studenti antifascisti dell'Università 'La Sapienza' di Roma ha denunciato un'aggressione con "diversi feriti" da parte di "un gruppo di fascisti armati di mazze, tirapugni, bastoni". Al momento mancano conferme da parte della polizia sulla denuncia diffusa in una nota ma fonti del 118 confermano una richiesta di intervento per un giovane con escoriazioni al volto che però ha lasciato il luogo dell'aggressione prima che arrivasse l'ambulanza.
La denuncia è stata fatta verso le 13:45 da un'organizzazione di "Studenti e studentesse antifascisti della Sapienza" precisando che "pochi minuti" prima l'aggressione era stata subita da "alcuni studenti della Sapienza impegnati in un attacchinaggio su via De Lollis".
"Tra gli studenti - viene aggiunto nel comunicato che annuncia una conferenza stampa davanti alla Facoltà di Lettere - ci sono stati diversi feriti, alcuni molto gravi. L'aggressione, durata oltre dieci minuti, è avvenuta in pieno giorno, davanti a centinaia di persone, a testimonianza del clima di impunità assoluta di cui i neofascisti godono in questa città". La nota rilancia il volantino che, col titolo "Sapienza libera dai nuovi fascismi!", veniva diffuso al momento dell'aggressione.
Roma, agguato di Forza Nuova. Feriti tre studenti de La Sapienza
Di nuovo squadracce in azione. Questa volta succede all’Università La Sapienza, di nuovo a Roma, protagonista in questi giorni di un revival fascista d’altri tempi. Ad aggredire gli studenti dei collettivi è un gruppo della formazione di estrema destra Forza Nuova. Tutto nasce da un convegno sulle foibe che i neo fascisti avrebbero dovuto tenere proprio nelle aule dell’ateneo romano. Lunedì, dopo l’occupazione del rettorato da parte degli studenti, il pro rettore ha capito che era meglio evitare, e ha negato il permesso a Forza Nuova di dare “lezioni” a La Sapienza.
Una vittoria insomma per gli studenti antifascisti, che lunedì sera esultavano per il risultato ottenuto: ma i festeggiamenti purtroppo sono durati poco. Forza Nuova infatti nella notte tra martedì e mercoledì ha riposto al divieto con un attacchinaggio selvaggio, tappezzando l’intera San Lorenzo (il quartiere romano dove si trova l’università) con i suoi manifesti. Agli studenti non è andata giù e martedì si sono messi di buon ora a coprire i simboli neo fascisti. Non si sarebbero mai aspettati che attorno alle 13 da un auto scendesse un gruppo di incappucciati con spranghe e bastoni. Un altro raid ricalcato su quello del Pigneto. Il bilancio dell’aggressione, dicono dal pronto soccorso del Policlinico Umberto I è di «tre codici gialli», insomma casi non urgentissimi ma comunque di una certa gravità: «uno – dicono ancora i medici dell’ospedale – ha una spalla lussata, altri due hanno ferite alla testa, non profonde. Sembra – concludono – che abbiano subito delle sprangate».
Sconcertato il pro rettore Luigi Frati: quelli di martedì, ha detto, sono «fatti di una enorme inciviltà, uno la può pensare come vuole politicamente, ma non si può aggredire qualcuno solo perché attacca dei manifesti. A questo punto – ha aggiunto riferendosi al convegno di Forza Nuova – ritengo di aver fatto bene a revocare la manifestazione che evidentemente si prestava a scopi diversi da quelli culturali che venivano indicati inizialmente, come dimostrato oggi. E comunque – prosegue ancora Frati a proposito del simbolo di Fn – non è possibile, nel 2008, mettere un pugnale nel proprio simbolo: uno che mette nel suo simbolo un pugnale non ha cittadinanza in questa università: ho recuperato i manifesti dell'iniziativa per portarli all'attenzione dell'autorità giudiziaria se sarà necessario».
Pubblicato il: 27.05.08
Modificato il: 27.05.08 alle ore 15.25
E' un civile, assistente tecnico di 55 anni, operante nel "Polo di mantenimento pesante sud" di Nola, un' area industriale del Ministero della Difesa, in provincia di Napoli, l'ultimo caso di possibile contaminazione a causa dell'uranio impoverito.
L'uomo combatte contro la "Malattia di Basedow", una forma di ipertiroidismo, diagnosticata in seguito a tre missioni in Bosnia e Kosovo, dal 1999 al 2001. In questi teatri, l'uomo che è di Scisciano, in provincia di Napoli, ha operato in qualità di collaudatore di mezzi corazzati ed è ora in attesa del riconoscimento della causa di servizio per la malattia contratta.
Ma non solo, nello stabilimento dove tuttora l'uomo lavora vengono riparati veicoli corazzati provenienti dai diversi teatri di guerra, e alcune segnalazioni ci dicono che le polveri contenute nei filtridei motori e dei sistemi NBC (Nucleari, Batteriologici,Chimici) non vengono trattate e sono quindi a contatto con i lavoratori. Nelle stesse condizioni dell'uomo ci sono infatti altre persone. (Francesco Palese)
Si respira aria nuova da quando governa la destra in Italia. A Napoli, anche se è un po´ meno buona, l´aria è la stessa: è quella dell´intolleranza, della caccia al diverso. Perché sporca, ruba, disturba chiedendo l´elemosina, inquina anche gli occhi con i suoi cenci in giro. Invece di pensare all'integrazione di tutte le forme di disagio, la parola d´ordine, naturalmente non detta ma ispirata, è "impunità verso chi aiuta partecipa alla caccia". Così un altro campo rom è stato incendiato, stavolta a Napoli, ma nello stesso quartiere della rivolta della settimana scorsa.
«È doloso», conferma la polizia. È stato sufficiente buttare un fiammifero nelle baracche abbandonate, dove i nomadi avevano lasciato vestiti ed effetti personali. Aveva accolto una settantina di rom, il campo nomadi di via Virginia Woolf, ed era uno dei pochi dell'area a non aver ancora subito agguati incendiari. È nel rione popolare di Ponticelli, nella periferia est della città partenopea. Nei giorni scorsi la popolazione aveva attaccato i campi dei nomadi, armandosi di molotov spranghe e sassi, dopo il tentato rapimento di una bimba di pochi mesi da parte di una ragazzina rom, poi arrestata. Proprio in seguito a queste manifestazioni d´intolleranza, i campi dell'area sono stati sgomberati e i nomadi si sono dispersi sul territorio.
Ma la "cultura" di destra è ormai passata e quindi è giusto bruciare i rom, come fece Hitler prima di dedicarsi agli ebrei (e poi ai minorati mentali, ai disabili, ai dissidenti politici, ai cattolici, ai luterani…). Lo dicono anche i bambini napoletani, nei loro temi. Nella scuola San Giovanni Bosco, ragazzini dai 9 agli 11 anni, nei loro temi hanno scritto frasi come: «Hanno fatto bene e visto che non se ne sono andati con le buone, abbiamo dovuto usare le maniere forti». Oppure: «Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via». «La gente fa bene a bruciare i campi rom, perché abbiamo già troppi problemi e ci bastano». «Non siamo razzisti, è che loro si sono presi troppo la mano». Ricordano molto frasi di alcuni comici che una decina d´anni fa dicevano: «Non siamo razzisti. Sono loro che sono napoletani»…
Gli insegnanti sottolineano come, nonostante il lavoro svolto nelle classi, i bambini abbiano assistito, molto spesso, agli attentati incendiari nei confronti dei campi e hanno visto i propri familiari lanciare pietre e abbattere con calci e pugni le baracche. «Questi bambini sono stati coinvolti in pieno. Alcuni hanno raccontato di aver preso parte ai raid e, anche dopo, hanno ribadito con fermezza la loro posizione», spiega la preside dell'Istituto.
Nelle violenze contro i campi rom c'è la mano della camorra e di un'ideologia estremista. «A Ponticelli -ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli - ci sono state strumentalizzazioni ideologiche, c'è anche chi ha pescato nel torbido al di là dei rom sfruttando il disagio sociale; poi c'è la coincidenza con l´azione camorristica nella zona». Dal punto di vista dell'estremismo ideologico, ha sottolineato il cardinale, ha influenzato negativamente la popolazione «un forte richiamo al nazionalismo, al provincialismo, al campanilismo. Si è voluto in questo modo dar sfogo alla preoccupazione della gente».
«I temi dei bambini sono spaventosi», ha spiegato Sepe, «perché fanno capire che c'è un certo estremismo ideologico che riesce a colpire anche nelle menti dei bambini». Ai giornalisti, poi, il cardinale ha confidato: «Quelli di Ponticelli non sono bambini, sono adulti cresciuti improvvisamente». «Non sono i bimbi che scrivono. Loro sono tramite inconscio di una situazione. Andrebbero avvicinati e andrebbe fatto loro capire cos'è successo realmente», ha detto Sepe. Il vero problema, infatti, secondo l´arcivescovo di Napoli, sono le famiglie. «Bisogna cominciare - ha affermato - dalle loro mamme e dai loro padri. È inoltre necessario - ha concluso - fare in queste scuole degli incontri con tutti i bambini e spiegare loro il valore della dignità della persona».
Pubblicato il: 28.05.08
Modificato il: 28.05.08 alle ore 19.25
FIRMATE LA PETIZIONE A FAVORE DELL'UTILIZZO DEL SISTEMA THOR PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI.
CHI VUOLE CONOSCERE IL SISTEMA THOR CLICCHI IL LINK: http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews.html?IDn=1758
E UN SISTEMA RIVOLUZIONARIO CHE SMALTISCE 8 TONNELLATE DI RIFIUTI IN UN ORA - COSTRUITO DAL C,N,R, ENTE PUBBLICO E NESSUNO NE PARLA SAPETE PERCHE? PERCHE COSTA POCO SI AUTOALIMENTA ED E CARRELLABILE.
FIRMATE LA PETIZIONE PER CHIEDERE IL PERCHE SUL MANCATO UTILIZZO DI QUESTO SISTEMA FIRMATE SU: http://firmiamo.it/sistemathordelcnr
SE CONDIVIDETE QUESTA INIZIATIVA DIFFONDETE IL BANNER DELLA PETIZIONE.
PER FRANCA: GRADIEREI UNA TUA OPINIONE E QUELLA DI JACOPO SU QUESTO SISTEMA GRAZIE
Mi sembra una buona iniziativa. Ma servirà a convincere i nostri "intelligenti" governanti"?
E' veloce e costa poco...appunto nessuno ci guadagnerebbe...
Quando finiranno di mettere a rischio la salute dei cittadini e dell' ambiente,facendo finta di non sapere che altre forme di smaltimento, di sviluppo, sono possibili, solo per portare avanti i loro vergognosi interessi?
Da giorni mi chiedo, in questo clima di tolleranza zero le persone disabili che fine faranno?
Credo che il nuovo governo Berlusconi e tante altre persone devono mettersi in testa che le diversità culturali, sessuali, e religiose sono aspetti da considerarsi positivi in quanto ogni individuo ha delle ricchezze che possono aiutarci a crescere e a migliorarci reciprocamente.
Chi compie dei reati è giusto che rimanga in carcere e non che per “merito” dell’Indulto possa uscire o avere dei” buoni sconto” sulla pena.
In un articolo apparso il 28/5/2008 sul quotidiano L’Unità dal titolo” Card. Sepe: temi anti-rom? Ideologie estremiste”, il Cardinale fa notare che dai temi elaborati dai bambini dai 9 agli 11 anni della scuola San Giovanni Bosco di Napoli emerge un clima di intolleranza “ I temi dei bambini sono spaventosi”.
I bambini affermano «Hanno fatto bene e visto che non se ne sono andati con le buone, abbiamo dovuto usare le maniere forti», ancora “Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via”, “La gente fa bene a bruciare i campi rom, perché abbiamo già troppi problemi e ci bastano". “Non siamo razzisti, è che loro si sono presi troppo la mano”..
Visto che i disabili sono considerati dei diversi mi chiedo se la nostra società assumerà lo stesso atteggiamento razzista anche verso i medesimi.
Avendo un handicap di tipo motorio per muovermi uso la sedia a rotelle e vi assicuro che i bimbi quando mi incontrano sono molto curiosi e spontanei e mi osservano con attenzione e se i loro genitori gli permettono di avvicinarmi mi fanno tante domande perché vogliono sapere come mai una persona grande non cammina o se quando ero nella pancia di mia mamma avevo il passeggino.
Io cerco sempre di rispondere in modo semplice e spiego loro che ho male alle gambe che i miei muscoli non mi sostengono e che quand’ero dentro la pancia di mia mamma non mi serviva il passeggino. Ho incontrato anche dei genitori che quando si accorgevano che il bambino mi guardava lo strascinavano via per un braccio e se il bambino tentava di girarsi in dietro gli davano un ceffone e questo dal mio punto di vista è fortemente diseducativo.
Le frasi scritte dai bambini sono il risultato dei discorsi sentiti in famiglia o appresi dai mezzi di informazione. La cosa che ancor più mi fa rabbrividire è che lo stato italiano e il governo Berlusconi stiano adottando una politica della violenza, della repressione e del manganello nei confronti dei così detti diversi. Con un impostazione politica di questo tipo le persone disabili che hanno già difficoltà di integrazione che fine faranno?
Dal mio punto di vista sarà un disastro chi ha un handicap non sarà mai integrato perché non è efficiente e non produce secondo i canoni economici e non si relaziona come la maggior parte delle persone e viene considerato stupido.
I nostri politici non vogliono gli immigrati ma chi aiuta le persone anziane e i disabili sono in genere le signore immigrate perché noi che crediamo di essere persone civili non ci degniamo più di fare determinati lavori.
Vorrei proporre a chi non accetta gli immigrati ministri inclusi di fare loro da bandanti a chi ha bisogno anche quando c’è la necessità di cambiarle e lavarle.
Io nel mio piccolo sto cercando di darmi da fare affinché questo non possa succedere e che tutti quanti nessuno escluso possiamo continuare a vivere liberamente e ad esprimere altrettanto liberamente le nostre idee.
Il mio Blog è: www.lucafaccio.it
e-mail : [email protected]
Caro Luca, come non condividere le tue preoccupazioni.
Pare che il nuovo corso politico favorisca una sola minoranza: quella che gode del privilegio della ricchezza. Ogni altra è discriminata e spesso violentemente repressa.
L’unica speranza consiste, a mio parere, nella coalizione solidale di quelli che si sentono "diversi" dalla cultura dell'omologazione al pensiero unico del profitto.
Pensa che 13 anni fa sono dovuta intervenire coi maestri di terza elementare di mia figlia perchè era stata emarginata fino ad essere ignorata dai suoi compagni di classe per due semplici motivi: non stava andando a catechismo come gli altri perchè non avrebbe fatto nè cresima , nè comunione e perchè suo padre e io eravamo divorziati.
Sono davvero tanti gli ambiti della diversità e in ciascuno c'è chi subisce gli effetti di un pensiero gretto, ignorante e carico di pregiudizi rispetto a una presunta immagine standard della vita di un essere umano.
MERCATO DELL’ARTE EQUO-SOLIDALE
Questo terzo millennio “barocco” ed ipermoderno si è aperto all’insegna della retorica, di un sistema di persuasione che usa l’autorevolezza del fascino delle forme, usando il potere ben individuato dell’icona e dell’immagine.
All’interno del nostro sistema economico, che viene definito “neoliberista capitalista”, sono sorte, da parte di alcuni settori, gruppi di imprese e consumatori, di pratiche economiche definite Economia Solidale che contraddicono il modo di essere e di operare dell’economia convenzionale, poiché si basano su principi diversi. Infatti dalla società civile e dal mondo dell’arte, sorge sempre più la domanda di un’economia “altra”, un mercato dell’arte sostenibile, equo, partecipativo ed “ecologico”, dove il tornaconto personale e d’impresa e l’utilitarismo non vengono posti in primo piano, come criteri guida dell’agire economico, ma si dà priorità al rispetto per l’ambiente, alle relazioni umane di equità e giustizia e al “tornaconto” sociale, cioè al tornaconto dell’umanità nel suo complesso.
Così il sistema del mercato dell’arte Equo si basa sugli stessi principi delle relazioni dirette, di conoscenza e di scambio, anche culturale, in cui il “consumatore” si organizza per attivare una auto-coscienza dell’arte traendo spunto di partenza dalla consapevolezza che l’economia del mercato convenzionale si regge su un meccanismo di sfruttamento e di imposizione culturale predeterminata e conforme alle logiche basate su interessi utilitaristici.
PER UN MERCATO ETICO DELL’ARTE
Mentre il nostro sistema economico tende ad emarginare i soggetti più deboli, basandosi sulla concorrenza e sulla lotta per la conquista del mercato, il Sistema auspicato dal S.Barbara open free and full project, al contrario cerca di valorizzare proprio i soggetti più deboli ed esclusi, riconoscendo il valore e la dignità di tutti.
Infatti il S.Barbara Project, altro sistema, è un progetto di fede collettiva, che non specula sui malori sociali e malesseri sociali e socioculturali, che non cerca e non fa beneficenza in cerca d’interesse giocando sulla forma pubblicità progresso come tanti eventi curatoriali e fieristici d’arte coeva, è un movimento fatto di rotte individuali consapevoli che in questo sistema socioculturale ed artistico l’artista è costretto ad”apparire” per “essere” ... http://www.equilibriarte.org/eventscal/1496
Il Tribunale amministrativo regionale [Tar] del Veneto si è espresso sulla vicenda Dal Molin: accogliendo il ricorso del coordinamento dei Comitati No Dal Molin e dell’associazione dei consumatori, Codacons, il Tar ha giudicato illegittimo il progetto di costruzione della nuova base militare Usa a Vicenza.
Per il determinato movimento che da due anni si oppone ad un Dal Molin militare è un giudizio fondamentale, che restituisce ai cittadini la dignità calpestata dal governo locale e nazionale. «È una sentenza importantissima – dice Marco Palma del Presidio Permanente – che smaschera le falsità di chi ha sempre ignorato la cittadinanza e calpestato la democrazia partecipativa, oltre a mostrare il grave impatto sul territorio che avrebbe la base».
Anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, definisce la sentenza del Tar «di importanza estrema, una vittoria di tutti i cittadini. I giudici – sottolinea Rienzi – non solo hanno riconosciuto le tesi sostenute dalla nostra associazione, ma hanno ribadito con fermezza l’importanza dell’opinione dei cittadini in merito a questioni che riguardano direttamente il territorio e l’urbanistica».continua.....
Nella puntata di stasera intitolata “Eroi amore e guerra da Romeo e Giulietta ad Antonio e Cleopatra”, si parte dal dramma amoroso “Giulietta e Romeo” per proseguire con la follia della guerra interpretata da Dario Fo attraverso “Il ritorno del soldato dal campo” di Ruzante. Segue Franca Rame con “La morte del Palafreniere” e Albertazzi con la tragedia di Alfieri “Antonio e Cleopatra”.
Non scherziamo! La prima serata va lasciata per le fiction di Saccà (il reintegato). I dirigenti Rai sanno davvero mettere le cose giuste al posto giusto.
Amici, il piccolo Mattia e' affetto da una gravissima forma di disabilita’(tetraparesi spastica, epilessia e con una rara malattia la Sindrome di West), e DIO volendo, sarà sottoposto a varie cure, di cui l'OSSIGENO-TERAPIA con CAMERA IPERBARICA associata con un tipo di fisioterapia che non abbiamo purtroppo qui in Italia, chiamata "therasuite" .Queste terapie saranno eseguite negli STATI UNITI in Florida, al Ocean Hyperbaric Neurologic Center, ed abbiamo bisogno di un supporto economico, il costo della terapia si aggira sui 300.000,00 euro circa divisi in 3-5 anni e comprendono appunto le terapie, il pernottamento e tutti i mesi che dovremmo affrontare, e rimanere li 10 mesi l'anno! Purtroppo e' una cifra altissima ed impossibile da affrontare con un solo stipendio ed un mutuo sulle spalle di oltre 900,00euro.
amici...aiutiamo Mattia!
Ho fatto una vacanza ed ho incontrato delle persone, una di queste mi ha colpito perché mi ha raccontato la sua vita, la sua storia di disabile, molto complicata tant’è che per ricostruirla insieme a lei mi ci è voluto dei giorni, ora (col suo consenso) ho deciso di pubblicarla in questo sito, perché credo che sia la collocazione giusta. Io sarò il garante (lei avrà il nome di antonellab) di questa storia, ho aperto una email apposita [email protected] per poter ricevere qualche interessamento o qualche consiglio, ringrazio tutti fin da questo momento per il tempo che metterete per leggere e se vorrete di scrivere alla seguente storia.
Lei mi ha raccontato:
La mia storia inizia prima che uscissi dalla pancia di mia madre, i dottori che la seguivano non si erano accorti che eravamo tre e quindi vedendola crescere a dismisura la misero a dieta facendole mangiare una mela e del latte.
Il risultato fu che due dei miei fratelli non ce l’hanno fatta ed io sono venuta al mondo settimina e con problemi che illustrerò man mano che racconterò questa storia.
I miei fratelli erano dentro una sola sacca e quindi pigiavano su di me, sulle mie gambe, che sono rimaste menomate.
Alla nascita i dottori erano incerti sulla mia vita, in quanto le mie condizioni erano critiche, infatti ero nella incubatrice, solo dopo dieci giorni circa provarono a togliermi dall’incubatrice, il risultato fu positivo, vivevo.
All’età di due anni i miei si accorsero che avevo delle difficoltà nell’equilibrio e preoccupati mi portarono a fare delle visite, incontrando un Professore che mi ha capito la mia situazione e quindi contro anche l’opinioni di altri professori che mi volevano operare alle anche, lui decise di operare solo alle gambe allungando i tendini.
Questo Professore mi ha seguito finché è vissuto controllando tutte le mie evoluzioni psico attitudinali ed anche il modo del cammino, facendomi fare della ginnastica specifica.
La prima operazione la feci all’età di due anni e concludendo a undici anni, in conclusione ho subito otto operazioni perdendo gran parte della scuola elementare, ma ottenendo il risultato di essere indipendente.
A diciotto anni quando ebbi concluso la terza media ed iniziato la scuola per prendere l’attestato di segretaria d’azienda, feci domanda per ottenere il certificato di invalidità, la Commissione Medica mi passò la visita in data 28/02/1992, la quale mi dette una percentuale del 100% con accompagnamento, nella dicitura si intuisce che gli esiti della malattia sono causati dall’ ”infanzia ed una paraparesi spastica con ritardo motorio”.
Io iniziai a trovare del lavoro da fare e continuai a fare ginnastica, a ventidue anni mi decisi a prendere la patente di guida, la Commissione Medica mi suggerì di fare la visita per ottenere il certificato della Legge 104, io però non capii bene quello che poteva significare e quindi lascia perdere.
Sempre in quel periodo avevo un incarico presso il Comune di Genzano di Roma presso l’ufficio Anagrafe incarico “borsa lavoro” dove ho lavorato per cinque anni, dopodiché fui informata che presso tale ufficio ero sollevata dall’incarico, per una disposizione della Regione Lazio.
A ventitre anni ho trovato un lavoro presso uno studio per amministrazione di condomini, nel quale ci sono rimasta fino al duemilatre.
La trasformazione per ingrandimento dello studio mi ha portato a prendere la decisione di venire via, in quanto l’ambiente non era più sicuro, così ho ripresentato domanda presso il Comune e sono stata assunta come “borsa lavoro” fino al Marzo del 2008.
Nel frattempo in data 26 gennaio 2005 ho ricevuto tramite raccomandata espressa di presentarmi il giorno 23/02/2005 alle ore 8:30 presso la sede della Commissione di Roma Via di Villa Fonseca, 6 per essere sottoposta a visita medica.
Il predetto giorno mi sono presentata presso la Commissione sopraccitata, entrata dentro la stanza in compagnia di mia madre, mi sono accorta che c’era una irregolarità in quanto i medici erano due e non tre o più in numero dispari come prevedeva la legge che ho letto tramite un mensile per disabili, mi sono seduta con mia madre accanto i due medici erano di fronte a me, mi hanno fatto delle domande preliminari, tipo la scuola che ho frequentato ecc, mi hanno sottoposto alla visita, ha iniziato la dottoressa che mi ha detto di alzarmi e andare verso un lettino e mi ha detto se ero in grado di mettermi seduta sul lettino oppure avevo bisogno di aiuto, io gli ho risposto che non era necessario e mi sono seduta sul lettino, mi ha fatto scendere dal lettino e mi ha detto di mettermi davanti a lei mi ha mostrato due dita e mi ha chiesto di stringerle le dita delle mani ed io le ho strinte pensando alla stupidità della prova, in quanto la forza nelle mani o in altro arto si misura con strumenti elettronici e non con due dia di una mano, mentre è più condivisibile la presa di una persona in quanto stabilisce se in grado di afferrare gli oggetti, dopo queste prove la dottoressa si è rivolta al collega chiedendoli se avesse intenzione di fare ulteriori accertamenti, il collega preso in stato di lettura dei miei incartamenti a detto che per lui era sufficiente.
La dottoressa si è messa seduta e insieme al collega mi ha fatto ripetere quello che loro dicevano es.; sasso, carta, ecc. a questo punto io volevo rifiutarmi di rispondere perché pensavo che mi avessero preso per stupida, ma mia madre che stava al mio fianco iniziò a darmi delle piccole botte sulle spalle e sulle braccia, per non passare da imbecille mi sono dovuta adeguare a quel gioco idiota fatto da due persone laureate.
L’11 maggio 2006 mi è arrivato il certificato, nel quale c’è riportata la percentuale di invalidità del 100%, con le seguenti diciture: Esame obiettivo: “…… spasticità arti inferiori lieve deficit di forza arti superiori… ritardo mentale”, Invalidità accertata: “100% invalido con totale e permanente inabilità lavorativa”.
Queste belle deduzioni sono state fatte dai dottori: Dott.ssa Patrizia Palombo e dal Dott. Antonio Santorsa.
Nei mesi successivi tale certificato mi è arrivato a casa e leggendolo mi sono accorta che c’èra qualcosa che non quadrava, mi sono rivolta ad una persona che lavora nel campo sindacale, la quale mi ha detto di fare ricorso e che tale pratica l’avrebbe smistata lui stesso.
Questo signore ha imbastito una controversia ai danni dell’I.N.P.S. anziché ai danni della Commissione Medica, il risultato è stato che il Giudice ha accertato che io non sono nello stato di avere la pensione di accompagnamento, ma per quanto riguarda la mia posizione di invalida restano le diciture a cui sopra.
Mi domando:
come si può scambiare un ritardo motorio con un ritardo mentale?
come può un individuo con ritardo mentale guidare un auto?
come può una persona a cui tolgono l’accompagnamento essere non abile al lavoro?
come può un dottore scrivere cazzate mentre qualcuno dimostra il contrario?
come si può e a che titolo chiedere ad una persona di stringere delle dita prendendo in considerazione tale prova per una decisione che può cambiare la vita ad un essere umano?
Ma soprattutto chi sono questi medici?
Cosa hanno studiato?
E quanto prendono alla fine dell’anno?
Il 12 un derby Catania-Palermo star in campo per bimbo malato
"Un derby Catania-Palermo. Tutti insieme per Mattia". Il 12 ottobre prossimo, alle ore 20,30, al Velodromo di Palermo, la Nazionale artisti di Catania, con il patrocinio gratuito del Comune di Palermo, metterà in campo i suoi atleti-artisti contro la Nazionale artisti di Palermo per un derby il cui ricavato sarà devoluto a Mattia, un bambino catanese affetto da una grave disabilità che ha bisogno di costose cure negli Stati Uniti.
Un'intera formazione di artisti e personaggi della tv, spettacolo e moda giungerà a Palermo mettendo in campo la propria immagine e la propria carriera a favore di un progetto riabilitativo per Mattia, affetto da tetraparesi spastica, epilessia e una rara malattia denominata Sindrome di West. Mattia, per poter stare meglio ha bisogno dell'Ossigeno-terapia, una cura con camera iperbarica che viene effettuata solo in Florida.
La società di Catania sarà capitanata da Santo Mazzullo ("Più bello di Sicilia 2007"), che sta riunendo una squadra d'eccezione.
questo e' cio'che puo' fare grande il nostro paese....
e la Sanira,Berlusconi e tutta la politica sta a guardare...comunque...
..almeno aiutiamo noi questo piccolo, dai...
grazie amici
ciao..
«Siamo costretti a firmare perché siamo alle strette. Qualcuno ha scritto, 'la ThyssenKrupp compra il silenzio degli operai', ma non è vero: chi doveva fare decadere questa vergogna, non è riuscito a fare niente». Come nulla fosse stato. Dieci mesi fa, il rogo nello stabilimento torinese Thyssen ha ucciso sette persone. Ma l'azienda, senza alcuna vergogna, continua a voler dettare legge e impone ai lavoratori dimissionari un accordo capestro: la buonuscita (35 mila euro lordi), a condizione della rinuncia a qualsiasi vertenza (nel caso anche di malattia professionale) e del decadimento della costituzione di parte civile. «Un vergognoso ricatto, e noi cosa dobbiamo fare? Ci dicono che tradiremo la memoria dei colleghi, ma con 800 euro al mese di cassa integrazione non si vive, siamo senza lavoro, abbiamo bisogno, e abbiamo diritto, a quei soldi. Oggi non può essere il nostro fallimento, ma quello di chi ha sottoscritto quell'accordo vergognoso». Non è la prima volta. E non è solo, Carlo Marrapodi, trentenne ex operaio ThyssenKrupp, che ieri insieme a sedici ex colleghi ha firmato, nella sede degli industriali torinesi, il verbale capestro: venticinquemila euro netti, in cambio dell'assenso a fare decadere la sua costituzione di parte civile nel processo che l'istruttoria lampo del procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, accusa, per la prima volta in Italia, l'amministratore del gruppo tedesco di «omicidio volontario». Un ricatto che da mesi la multinazionale tedesca pratica: ci è riuscita con alcuni familiari delle sette vittime del rogo (sempre mediante la monetizzazione) e ci sta provando, a Torino, con comune, provincia e regione. E naturalmente con loro, gli ex operai (una sessantina) che, dopo la strage, hanno deciso di costituirsi parte civile. Come Carlo Marrapodi (protagonista del documentario ThyssenKrupp blues di Monica Repetto e Pietro Balla presentato a Venezia) che dopo la strage è tornato a vivere con i genitori in Calabria, «perché con 800 euro al mese a Torino non si vive». Ma le parole di Carlo sono soprattutto un atto di accusa al sindacato, «che non è riuscito a fare decadere questa vergogna». L'accordo siglato tra azienda e sindacati, per la chiusura del sito torinese (che dopo il rogo mai più ha aperto i battenti), prevede due anni di cassa integrazione e, per chi rinuncia alla buonuscita, il ricollocamento: il magro salario da cassintegrati, oltre alle difficoltà del ricollocamento, ha però indotto molti operai, tra cui Carlo, a rassegnare le dimissioni, per ottenere la buonuscita e cercare autonomamente un altro lavoro. «Come sindacato territoriale non abbiamo mai firmato quel verbale», dice Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Cgil di Torino. L'accordo siglato tra azienda e sindacati si richiama al «verbale storico». «Appena abbiamo scoperto che il verbale 'storico' conteneva quelle clausole capestro, non abbiamo più firmato, abbiamo chiesto all'azienda la modifica, e invitato i lavoratori a non accettare», spiega Airaudo, «oltre al fatto che non si può non pensare male, scoprendo che l'azienda si tutelava con clausole di questo tipo»: «Perciò abbiamo studiato un'iniziativa legale, per recuperare i soldi della buonuscita, e abbiamo invitato i lavoratori a non firmare». «E' l'unica cosa che potevamo fare - conclude Airaudo - Appoggiare i lavoratori nella causa contro l'azienda». «Ma io come campo nel frattempo?», è la domanda che Carlo, come molti ex operai, sono stati costretti a farsi. «La verità è che nessuno si indigna più. Giusto commemorare i morti, ma ai vivi chi ci pensa?». http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Scrivete una lettera di Protesta alla carrefour spa.Perchè? Perchè una loro filiale si è permessa di discriminare un bambino autistico di 4 anni e questo già basta a qualificarli come stronzi.Perchè se la loro filiale GS di Palermo è dotata di personale gentile e disponibile (e me ne sono reso conto io con i miei genitori in passato) è anche vero che alcune loro filiali sono piene di mele marce che devono essere eliminate.Se volete maggiori ragguagli, andate qui e leggete: http://blackcat.bloggy.biz/archive/3280.html"
Ci vogliono solo due minuti a fare una lettera e difendere un bambino stupendo.
L'Uranio diventa piombo velocemente, bastano solo 4.510.000.000 milioni di anni, per tutto questo intervallo di tempo resta una minaccia per la salute degli esseri viventi.
Ma l'Uranio serve anche al funzionamento del "motore" naturale del vostro pianeta.
Siete sempre voi uomini che ne fate un uso pericoloso per voi stessi.
Vuoi dire che la Sacra Madre Natura ha nelle sue viscere una minaccia 'naturale' per gli esseri viventi?
E questo , ovviamente , indipendentemente dall'uso che gli uomini hanno fatto e fanno degli isotopi.
Ma ti rendi conto di quello che scrivi e di come scrivi?
Perchè non lo sapevi che l'uranio è radioattivo?
Certo i pericoli aumentano agendo sugli isotopi ma anche allo stato naturale l'Uranio è un pericolo basta respirare l'aria di una miniera o di vaste zone ad essa adiacenti per mettere in pericolo la propria salute.
Inalato in genere sotto forma di ossido, l'uranio si discioglie nei liquidi delle mucose polmonari, ed entra rapidamente nel sangue. Nonostante gran parte dell'uranio assorbito venga espulso con le urine, la parte che non viene eliminata si accumula nelle ossa e soprattutto nei reni; le conseguenze di questo accumulo producono effetti tipici dell'avvelenamento da metalli pesanti: dermatiti, gravi degenerazioni dei reni, necrosi delle arterie.
Ti sembra cosi strano che elementi non modificati dall'azione umana possano essere comunque nocivi per l'uomo?
La Natura ne è piena! si vede che non sei mai andata in cerca di funghi tanto per fare un banalissimo esempio.
Finiscila di estrapolare solo cose che fanno comodo a te dai miei discorsi; ti ricordo che comunque ho concluso dicendo che il pericolo dipende sempre dall'uso stesso che ne fa l'uomo alludendo proprio ad uranio impoverito ed arricchito delle applicazioni militari.
"Siete sempre voi uomini che ne fate un uso pericoloso per voi stessi."
Quindi il mio commento serviva proprio a colpevolizzare l'azione umana fatta all'uranio e con l'uranio. Non capisco davvero questo tuo continuare ad infastidirmi.
Cominciamo da qui : 'L'Uranio diventa piombo velocemente, bastano solo 4.510.000.000 milioni di anni, per tutto questo intervallo di tempo resta una minaccia per la salute degli esseri viventi.'
Nessuna minaccia , non hai letto in wikipedia alla voce 'uranio' che “ tracce di uranio sono presenti ovunque :nelle rocce, nel suolo, nelle acque, persino negli organismi viventi' ?
Strano visto che, per rispondermi, hai fatto un copia/ incolla di quanto hai trovato in wikipedia sui danni da esposizione all'uranio, al radon, alle polveri da estrazione dell'uranio.
Quando imparerai a leggere con un minimo di attenzione ?
E' sulla da te dichiarata minaccia per la salute degli esseri viventi che facevo ironia, visto che solo adesso circoscrivi la minaccia dell'uranio alle zone minerarie.
Quanto al tuo : 'Certo i pericoli aumentano agendo sugli isotopi ma anche allo stato naturale l'Uranio è un pericolo', sai che l'uranio è naturalmente costituito da tre isotopi?
Quanto ai funghi credo di poter dire che sono una brava raccoglitrice e ne sono golosissima. Ho sempre evitato l'Amanita Phalloides, nonostante abbia conosciuto una famiglia che la faceva trifolata insieme ad altre varietà di funghi senza averne alcun danno. Si erano nel tempo mitridatizzati.
Non estrapolo, leggendoti, allibisco.
Da quando un metallo radioattivo non costituisce un pericolo per la salute? In base a cosa sostieni che non c'è nessun pericolo?
Continua pure a leggere wikipedia ignorando che l'uranio è tossico e radioattivo.
Qual'è l'utilità di questa discussione?
Forse vogliamo sostenere che non è l'uso sbagliato che ne fa l'uomo che si ritorce contro egli stesso?
Non ho mai affermato questo.
Ma allora di che discutiamo?
Mi limito a tentare di rispondere ai tuoi minestroni, ma vedo che è una fatica inutile. Giri e rigiri le tue frittate senza renderti conto di quello che scrivi.
Con te non è possibile alcuna discussione che abbia una minima base di serietà.
Appena ti faccio notare le assurdità che scrivi, sposti il discorso in un altrove che è il terreno del tuo pregiudizio.
Hai uno strano modo di discutere, a me sembra proprio che tu non voglia discutere ma solo continuare a dare giudizi sulle esposizioni altrui come se stessi a scuola ma stavolta senza alcun fondamento scientifico, etico, eco-culturale . Riduci le mie questioni ad aspetti
collaterali della società e della politica, il che dimostra che non sai neanche la differenza che intercorre tra ecologia ed ecologia profonda, non hai capito l'importanza di certi argomenti perchè sei una irriducibile antropocentrista: per te esiste solo l'umanità e le sue vicende. Se trovi impossibile discutere con me ti ho gia chiesto gentilmente di non farlo più ma tu non riesci proprio a starmi lontana.
Ti ho dato un elenco di autori, sperando che tu, da donna di cultura quale sei gli dessi almeno un'occhiata ma vedo, ad oggi che ti interessa solo il tuo tipo di cultura e in questo senso resti povera.
Sarebbe già tanto comunque che ti astenessi dal "non discutere" con me.
forse è una reazione inconscia collettiva per il quale è più immediata la circumnavigazione del pianeta rispetto alla sua trapanazione per raggiungere e collegare i due poli...uso questa metafora per dire che nello stesso scrivere questo commento mi accorgo di darmi una spiegazione al mio stupore...trapanare il pianeta...andare a fondo...pericolosissimo! letale... ed infatti credo che possa essere letale per la propria salute mentale ed emotiva talvolta andare a fondo...meglio circomnavigare e guardare il paesaggio.... andando a fondo si potrebbe scoprire che la ragione di tutte le guerre non è il petrolio... non è l'energia...ma la sistematica pianificazione a tavolino dell'indebolimento, della colonizzazione secondo criteri sempre uguali, della genesi del bisogno in altri popoli. tutto questo ad opera di pochissime unità di questo nostro pianeta. perchè finchè ci saranno le centrali nucleari si produrrà uranio impoverito che richiederebbe soldi per lo smaltimento, quindi meglio farne materia prima di una fonte di lucro...le armi... che diventano guadagno nel momento in cui tutte le nazioni unite le pagano per consumarle da qualche parte... ecco perchè gli americani si incavolano di far la guerra da soli..perchè le armi sono costretti a pagarsele da soli...però poi lo fanno lo stesso tanto gli altri seguono. ma se oramai è accessibile ad ogni tecnologia la realizzazione di fonti energetiche davvero pulite, come mai nel mondo si prosegue con il nucleare? come mai se il pianeta è per tre quarti d'acqua c'è la sotterranea proogettazione della privatizzazione delle sorgenti d'acqua dolce? per la sistematica pianificazione delle nuove ragioni di conflitto future... perchè sono il mezzo per COLONIZZARE.. siamo di fronte al riciclo perpetuo dello storia.. è palese eppure la gente sembra preferire circumnavigare...forse perchè tutto questo sembra andare fuori da qualunque nostro potere, ma così non è, anche il semplice atto di piantare un piccone e scavare anche anelare alla consapevolezza è un potere.
perchè se io so insegno e chi viene dopo di me fa meno fatica ad imparare... sempre e solo per i miei figli.
Commenti
Perché è un cretino imbecille e senza personalità
Oltre che a me, sta inviando i suoi stupidi messaggi anche a Jacopo Fo e chissà a quante altre persone.
Talmente stupido che non si rende conto quante idiozie scrive e dice.
Ho già inoltrato denuncia alla Procura della Repubblica.
Vediamo se la finisce di scrivere le sue stronzate galattiche sul fatto che Franca Rame sta soffrendo.
Lui ha il suo cervello che è in sofferenza culturale.
sistema di smatimento dei rifiuti THOR realizzato dal CNR
IL Sistema THOR ideato e realizzato dal CNR permette di smaltire 8 tonnellate di rifiuti indifferenziati in un ora...ma nessuno ne parla è carrebbabile e puo essere installato ovunque come mai nessuno lo pubblicizza. E' attiva una petizione sul link:
http://firmiamo.it/sistemathordelcnr
per invitare l'attuale governo a far conoscere questo sistema. Per saperne di più o firmare la petizione o clicca sul blog:
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
Se volete potete copiare il banner della petizione per darne visibilita grazie a tutti
Dario Fo a 'Crozza Italia Live'
2008-05-10 18:58
La7: chiude 'Crozza Italia Live'
Ci sara' anche un collegamento telefonico con ex premier Prodi
ANSA) - ROMA, 10 MAG - Dario Fo in studio e Romano Prodi al telefono saranno alcuni dei momenti della puntata finale di 'Crozza Italia Live', domani sera su La7. Con Maurizio Crozza ci saranno anche Ambra Angiolini, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Antonio Cornacchione, Red Ronnie, Ivan Scalfarotto, Pietro Ciliberti e l'inviato del Corriere della sera Aldo Cazzullo. Come gia' in passato, l'ex premier Romano Prodi sara' nuovamente protagonista di un collegamento telefonico con il comico genovese.
PETIZIONE AFAVORE DEL SISTEMA DI SMALTIMENTO THOR DEL CNR
Cara Franca
chiedo il tuo appoggio, se ne condividi l'utilità ed il sistema nel suo complesso,per diffondere la petizione a favore del'utilizzo del sistema di smaltimento dei rifiuti THOR ideato e costruito dal CNR.
Sul sito:
http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews.html?IDn=1758
puoi trovare tutte le informazioni su questo sistema e sul sito:
http://firmiamo.it/sistemathordelcnr
puoi firmare e far firmare la petizione oltre, se lo ritieni utile, copiare il banner della petizione per una diffusione più ampia.
Grazie della collaborazione e resto in attesa di un cenno su quanto esposto.
Un abbraccio sincero Domenico D'Orazio
AIUTATECI!
AMICI, NON CI ABBANDONATE!!
http://www.ilportaledimattia.com/Aiutiamo%20Mattia_.html
JESSICA
Lavorare uccide, un libro parla di Matteo Valenti
Lavorare uccide, un libro parla di Matteo
Comitato Valenti: oggi incontro alla libreria Lungomare
VIAREGGIO. Questo pomeriggio alle 18 alla Libreria Lungomare di viale Marconi, Viareggio (nei pressi dell’hotel Royal) il comitato Matteo Valenti invita all’incontro con Marco Rovelli che presenta il suo libro «Lavorare uccide». «Perdere la vita sul lavoro. In Italia accade troppo spesso. Un viaggio alla scoperta delle vite nascoste dietro le cosiddette morti bianche, per sconfiggere il silenzio e l’indifferenza che le circonda»: questo il tema dell’incontro, aperto a tutta la cittadinanza. Una delle storie raccontate da Marco Rovelli è quella di Matteo Valenti. L’iniziativa sarà presentata da Marcello Ciccuto, ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università di Pisa e componente della giuria del Premio letterario Viareggio.
Appello
Salve a tutti
Mi piacerebbe moltissimo dare spazio attraverso il mio blog www.lucafaccio.it ai cittadini di Napoli che non vogliono le discariche,attraverso testimonianze scritte , video e foto da pubblicare .
Vi ringrazio anticipatamente e vi abbraccio
Dott. Luca Faccio
La mia e-mail è [email protected]
Visita il mio blog: www.lucafaccio.it
Datemi voce e spazio per raccontare: Io ho visto...
NAPOLI - Dalla professoressa Elisa Di Guida, docente di storia e filosofia in un liceo di Napoli, riceviamo questa testimonianza suglia scontri di ieri sera a Chiaiano: "Io sono nata in quella zona - ci ha raccontato per telefono - ma non abito più lì da tempo. Però mi sento legata a quella gente e a questa brutta vicenda. Così ieri sera ero lì e ho visto cose terribili. Ho avuto la sensazione che tutto fosse preparato, che la polizia abbia caricato improvvisamente senza una ragione, una scintilla. Perciò ho deciso di provare a scrivere quello che avevo visto".
Ecco il racconto della professoressa Di Guida
"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra".
"Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio. Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi. La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare".
"Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia".
LETTERA A GUIDO BERTOLASO
Gentilissimo Dott. Guido Bertolaso
Sono il Dott. Luca Faccio da Bassano del Grappa (VI).
Le scrivo per chiederle di non usare metodi repressivi verso i cittadini napoletani che desiderano esprimere il loro NO alle discariche.
Credo che la situazione di degrado in cui versa la città non si sia verificata all’improvviso o per uno strano incantesimo ma che ci siano dei responsabili i quali devono assumersi totalmente le loro responsabilità e pagarne pienamente le dovute conseguenze.
I cittadini napoletani, come chiunque altro individuo, hanno il diritto di manifestare(art.21 della costituzione italiana) i propri timori per la propria salute. Chi ha il dovere di tutelare tale aspetto non si interessa delle loro opinioni e prosegue in modo imperterrito verso i propri intenti, avvalendosi se necessario anche delle forze armate.
Ritengo sia fondamentale che chi ci governa debba impostare la propria politica sul dialogo con i propri cittadini e non sulla repressione, non crede ?
Sicuro della sua sensibilità nel rispetto delle opinioni dei cittadini, la saluto cordialmente e la ringrazio.
Dott.Luca Faccio
Chiedo a tutti i cittadini napoletani e non di inviarmi testimonianze scritte, video e quant’altro che racconti la protesta e le reazioni delle forze dell’ordine (farò una selezione del materiale e poi pubblicherò alcune testimonianze sul blog). Grazie a tutti voi.
Il mio blog è : www.lucafaccio.it
e-mail : [email protected]
Dott. Luca Faccio
Visita il mio blog: www.lucafaccio.it
decreto rifiuti
Ecco le prime sconcertanti verità sul decreto rifiuti del 24 Maggio 2008
Una prima analisi degli articoli 8 e 9 del decreto rifiuti del 24 maggio, evidenzia la estrema gravità delle scelte in materia di smaltimento dei rifiuti pericolosi. Giocare con la vita di una intera popolazione per favorire innominabili interessi economici.
26 maggio 2008 - Comitato Allarme Rifiuti Tossici
Gli artt 8 e 9 sono quelli della verità, sono quelli dove va ricercata la motivazione di tutto. Sia i termovalorizzatori e sia le discariche devono nascere con lo scopo ben preciso di bruciare o interrare (in discariche su cui non viene effettuata alcuna VIA) anche rifiuti pericolosi o non meglio specificati.
Le stesse ceneri tossiche, prodotte dalla combustione dei futuri inceneritori, che andrebbero conferite in discariche speciali, si prevede vengano sversate nei 10 siti stabiliti dal decreto: tutti dicono che l'inceneritore non fa male, nessuno che le ceneri prodotte sono vere e proprie bombe ecologiche.
I comma 2 dell'art 8 e 9 sono di portata criminale e per questo sono scritti in un modo scarsamente comprensibile. L'urgenza di aprire nuove discariche appare così una scusa con cui poter aggirare normative nazionali ed europee in tema di smaltimento rifiuti.
Ancora una volta sorge il dubbio che la crisi campana sia stata studiata a tavolino per avviare, con la scusa dell'emergenza, discariche ed inceneritori, col pericolo di affossare eventuali procedimenti in corso (si veda la vicenda Lo Uttaro) e far sparire dietro 2 commi di un decreto un po' di disastri ambientali pregressi.
Il business dei rifiuti tossici è il business per eccellenza, più del petrolio e del tabacco. Questi rifiuti pericolosi vengono prodotti tutti i giorni in ogni parte del mondo e in quantità mostruose: del loro smaltimento è in atto una rudimentale semplificazione ai danni della salute dei cittadini campani.
Di seguito gli articoli incriminati:
Art. 8, comma 2: In deroga alle disposizioni di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, ed agli articoli 191 e 208 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' autorizzato nella regione Campania, per un triennio rispetto al termine di cui al citato articolo 2, l'esercizio degli impianti in cui i rifiuti, aventi codice CER 19.12.10, 19.12.12, 19.05.01, 19.05.03, 20.03.01, sono scaricati e stoccati al fine di essere preparati per il successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento o smaltimento.
Art. 8, comma 3: E' prorogato per un triennio rispetto al termine di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, lo stoccaggio dei rifiuti aventi codice CER 19.12.10, 19.12.12, 19.05.01, 19.05.03, 20.03.01, in attesa di smaltimento, nonche' il deposito dei rifiuti stessi presso qualsiasi area di deposito temporaneo.
Art. 9, comma 2: Gli impianti di cui al comma 1 sono autorizzati allo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER: 19.12.12; 19.05.01; 19.05.03; 20.03.01; 19.01.12; 19.01.14; 19.02.06; presso i suddetti impianti e' inoltre autorizzato lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER: 19.01.11*; 19.01.13*; 19.02.05*, nonche' 19.12.11* per il solo parametro «idrocarburi totali», provenienti dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani, alla stregua delle previsioni derogatorie di cui all'articolo 18.
Come si legge, gli impianti individuati dal decreto sono autorizzati allo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER:
19.12.12:: altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19.12.11 (che sarebbe altri rifiuti. compresi i materiali misti, prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
19.05.01: parte di rifiuti urbani e simili non compostata
19.05.03: compost fuori specifica
20.03.01: rifiuti dei mercati
19.01.12: ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19.01.11 (ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
19.01.14: ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 19.01.13 (ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
19.02.06: fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19.02.05 (fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose) [cmq previste sotto]
ed ancora:
19.01.11*: ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose (tipicamente ceneri prodotte dagli inceneritori)
19.01.13*: ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose (tipicamente ceneri prodotte dagli inceneritori, sono considerate pericolose e vengono solitamente smaltite in discariche speciali)
19.02.05*: fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose
19.12.11*: altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose
Note:
Il testo del decreto rifiuti
http://www.allarmerifiutitossici.org/articles/art_608.html
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Informativa sulla Privacy
Emergenza rifiuti:25 arresti,indagato anche il prefetto
2008-05-27 13:46
RIFIUTI, I TECNICI A CHIAIANO. INDAGATO PREFETTO DI NAPOLI
NAPOLI - A Chiaiano, alla periferia di Napoli, dopo proteste e barricate, i tecnici dell'Agenzia regionale protezione ambiente Campania (Arpac) sono riusciti ad entrare e ad iniziare gli esami. Ma è su un altro fronte, quello giudiziario, che ora in Campania la situazione si complica per un'inchiesta della Procura partenopea che ha notificato un avviso di garanzia anche al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, già commissario straordinario per i rifiuti.
L'inchiesta, denominata 'rompiballe', ha portato all'esecuzione di 25 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dipendenti e funzionari del commissariato per l'emergenza rifiuti. Le misure, domiciliari, riguardano tra gli altri Marta Di Gennaro, responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile e già vice di Guido Bertolaso quando era commissario ai rifiuti.
Alle 25 persone, a vario titolo, sono contestati i reati che vanno dal traffico illecito di rifiuti al falso ideologico in atto pubblico e alla truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le accuse si riferiscono ad atti compiuti a partire dal 2006. La richiesta di arresti domiciliari era stata avanzata dalla procura alla fine dello scorso gennaio.
Tra i destinatari dell'ordinanza anche Michele Greco, attuale dirigente della Regione Campania e precedentemente alla Protezione civile.
L'avviso di garanzia inviato dalla Procura al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, è legato ad un atto da lui firmato e contenente delle prescrizioni che la Fibe - la società legata a Impregilo che si è occupata in questi anni del ciclo dei rifiuti in Campania e che è sotto inchiesta assieme al presidente della Regione Antonio Bassolino - doveva seguire in vista della scadenza del mandato a commissario per l'emergenza rifiuti del prefetto. Pansa non ha dubbi: l'inchiesta, dice, chiarirà la correttezza del mio comportamento. Sul resto del fronte rifiuti, da registrare nell'Avellinese l'incendio dell'automobile del direttore dell'impianto Cdr di Pianodardine, atto su cui stanno indagando i carabinieri. Intanto l'emergenza continua: se Napoli si presenta pulita, la provincia soffre e conta sempre più cumuli in fiamme, più di 50 la scorsa notte. Oltre sessanta camion sono in partenza, via mare, per la Sardegna mentre il caldo continua ad aumentare e i cittadini, oltre a soffrire per i miasmi che si levano dai cumuli, temono rischi per la salute.
TRA ARRESTATI GLI AD DI ECOLOG E FIBE
Anche i vertici della Ecolog, la società titolare dei treni con cui fino al 2007 sono stati trasferiti i rifiuti campani in Germania, sono tra i 25 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dai Pm di Napoli.
Si tratta dell'amministratore delegato Roberto Cetera e del direttore tecnico Lorenzo Miracle. Secondo quanto si apprende, l'indagine dei Pm Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello riguarderebbe proprio i treni spediti in Germania e in particolare i codici con cui venivano contrassegnate le ecoballe. Al centro dell'inchiesta sarebbe Michele Greco, consulente di più commissari per l'emergenza rifiuti.
Tra arrestati anche Massimo Malvagna, 54 anni, amministratore delegato della Fibe spa.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_75417544.html
Roma, pestaggio neonazista. Aggredito immigrato
Roma, pestaggio neonazista. Aggredito immigrato al Pigneto
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ROMA – Pestaggio neonazista a Roma. Aggredito un extracomunitario del Bangladesh nel quartiere del Pigneto. L’uomo, che gestisce un bar, è stato pestato da una banda di una decina di giovani, con il volto coperto da foulard con il segno della svastica.
I picchiatori sono arrivati improvvisamente correndo con in mano delle assi di legno e si sono scagliati contro l’extracomunitario colpendolo con violenza e urlando. Paura nel quartiere, dove sono molti gli extracomunitari che gestiscono attività commerciali. Tutti sono scappati e molti hanno chiuso le saracinesche dei negozi.
La cronista dell’Agi, testimone dell’episodio, ha tentato invano di chiamare il 113, per molti minuti, ma nessuno ha risposto. Dopo pochi minuti, la banda è scappata e molti abitanti del quartiere si sono riversati nelle strade e si sono affacciati dalle finestre per capire cosa fosse accaduto.
da Repubblica
Alemanno condanna ma vuole dedicare una via ad Almirante
Forse è colpa dell'extracomunitario che gestisce, pagando regolarmente le tasse e mandando i soldi a casa, un esercizio commerciale e osa anche circolare per strada.
In questo quartiere molti immigrati, prevalentemente dal Bangladesh esercitano da anni attività commerciali di vario tipo, bazar e bar in particolare, sfruttando il basso costo dei locali, poichè il Pigneto, nel passato era considerato un quartiere degradato e popolare di Roma (mentre negli anni 90 ha avuto una rivalutazione ed è diventato luogo di ritrovo di artisti).
Alemanno, da bravo sindaco di tutti, ha condannato il raid:
"Il raid e l'aggressione al Pigneto nei confronti di cittadini extracomunitari, ai quali va la mia solidarietà, è un atto di una gravità inaudita che mi lascia sdegnato e che non passerà sotto silenzio. Mi sono già attivato con le forze dell'ordine affinché i colpevoli di questo gesto siano presi e puniti in maniera esemplare".
Intanto però in questi giorni Alemanno, tanto per non dimenticare, ha proposto di intitolare una strada a Giorgio Almirante,uno che ha difeso sempre la razza e che partecipava ai rastrellamenti dei partigiani.
Insomma un fascista e un razzista com'è il governo che abbiamo attualmente in carica (i suoi primi atti ne sono lo specchio).
Antifascismo, squadracce e via Almirante
Quello che sta avvenendo è semplicemente allarmante. Pestaggi di squadracce contro extracomunitari, Rom, gay, militanti di sinistra e “diversi” di varia natura si succedono in un tragico crescendo, alimentate dal clima mediatico e dal successo elettorale della destra.
A questo proposito vale la pena di consultare un elenco aggiornato e significativo al seguente link:
http://isole.ecn.org/antifa/article/357/AZIONI%20FASCISTE
La parola “antifascismo” sembra uscita dal lessico corrente, dal dibattito politico e, soprattutto, il concetto che esprime sembra uscito dalle coscienze.
Propongo questa intervista a Giorgio Bocca, che condivide questa preoccupazione ed esprime l’indignazione per la decisione di Alemanno di intitolare una strada da Almirante. A mio parere l’unica strada adeguata al personaggio sarebbe un vicolo cieco.
Ecco l’articolo di Rinaldo Gianola tratto dall’Unità del 24 maggio
INTERVISTA A GIORGIO BOCCA
Se dici che sei antifascista ti ridono in faccia
«Roba da pazzi. Il sindaco Alemanno vuole dedicare una strada ad Almirante, uno che fucilava i partigiani. Anzi no, mi sbaglio: non sono matti. È una provocazione, la provocazione di chi si sente vincitore e può fare quello che vuole». Giorgio Bocca, partigiano e giornalista, è uno dei pochi intellettuali in giro che si oppone alla revisione fai-da-te della storia e che, nonostante l’aria che tira, ha ancora il coraggio di difendere la Resistenza, la Costituzione repubblicana basata sull’antifascismo. Purtroppo non si fa illusioni, «l’Italia e gli italiani sono così...».
Bocca, ci tocca vedere pure questa: una strada intitolata ad Almirante.
«Non c’è niente di strano. I fascisti sono al governo, hanno vinto e vogliono far vedere quello che sanno fare. L’altra sera, dopo il consiglio dei ministri a Napoli, ho letto che Berlusconi è andato a far festa con Gasparri. Capito? I fascisti si sono riciclati, adesso fanno i ministri, hanno il potere, sono tornati in forze e, come hanno detto, non si sentono più figli di un dio minore».
Ma Almirante...
«Almirante è sempre stato un fascista: un difensore della razza, un repubblichino di Salò che partecipava ai rastrellamenti di partigiani in val Sesia. Adesso lo celebrano, andiamo bene... Siamo a un’altra svolta. L’Italia è sempre la stessa: trionfano il conformismo e il trasformismo. Oggi c’è un altro cambio di stagione».
È la fine di una storia?
«Lo ha detto Fini, diventato presidente della Camera: “Con me finisce il dopoguerra”. Voleva dire che finisce anche l’antifascismo. E quindi possono dedicare le strade a chi vogliono»
Possibile che una notizia del genere non desti qualche reazione, magari una protesta della sinistra...
«La sinistra? Perchè, c’è ancora la sinistra? Ho l’impressione che pur di campare la sinistra, o quel che rimane, sia disposta a tutto. Bisogna mangiare nella greppia del potere per tirare avanti».
E l’antifascismo della Costituzione?
«Se oggi dici che sei antifascista rischi di trovare qualcuno che ti ride in faccia, i valori sono andati a farsi benedire. Ma con chi te la prendi? I fascisti sono diventati tutti filoisraeliani, parlano pure del 25 aprile come se fosse la loro festa. E tutto fila liscio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Allora ci sta anche la strada per un fucilatore di partigiani».
Deluso?
«Molto di più. Sono appiattito, sotterrato, sono quasi morto. Dal punto di vista politico uno con la mia storia è finito. Non mi riconosco in questo paese, nei “valori” che esprime questa classe dirigente. La mia storia è scomparsa. Io sono uno di quelli che si è battuto per il ritorno dell’Italia alla democrazia, per la sconfitta della dittatura fascista, difendo la memoria della stagione partigiana che riscattò questo Paese. Ma oggi sono uno sconfitto, hanno vinto loro. Basta guardarli. Ormai si è stabilito che la democrazia è una parvenza, un’illusione. E, forse, è vero».
E quest’Italia assorbe tutto, senza mai destarsi?
«Gli italiani sono trasformisti, sempre gli stessi, stanno con chi vince. Magari una volta c’era qualche speranza, qualche principio per cui battersi. Forse anche noi partigiani ci eravamo illusi di cambiare il Paese. L’altro ieri Berlusconi ha detto alla Marcegaglia che le proposte di Confindustria sono il programma del suo governo. Ma ci rendiamo conto? Come fa il capo del governo a dire una cosa del genere? Quando mai nella nostra storia abbiamo pensato che la Confindustria fosse il Paese? E la Marcegaglia, la raccomando... Ha fatto un intervento per accusare tutti, senza un cenno autocritico, senza un rimorso su quanto sta accadendo. Questi capitalisti pensano di essere sempre nel giusto, di non aver nessun difetto».
E invece?
«Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo, ma non è scevro di gravi difetti. È un sistema in crisi, ci sta togliendo l’acqua, l’aria per vivere. Stiamo sulla stessa barca e stiamo affondando, tutti felici in questo globalismo catastrofico. Noi italiani facciamo finta di niente, ma stiamo precipitando. E ora è comparso il segno del precizio».
Quale?
«La scelta di tornare al nucleare. Una follia. Ricadiamo nello stesso errore che avevamo evitato, per un colpo di fortuna, vent’anni fa. E il bello è che torniamo al nucleare con le stesse motivazioni di allora, “perchè ci serve”. Ci siamo dimenticati tutto. A questo punto ci meritiamo le centrali nucleari e anche la strada per Almirante».
Non credo che ci meritiamo
Non credo che ci meritiamo nè una strada intitolata ad Almirante - quando una piazza intitolata a Mussolini?- e neppure centrali nucleari già vecchie ancora prima di nascere.
Mi chiedo perchè sia solo la popolazione campana a tentare di arginare la costruzione di discariche volute dall'attuale governo, perchè a Napoli sfilino solo i napoletani.
Mi chiedo come mai dopo gli attachi ai negozianti a Roma, resti solo la cronaca.
Continuiamo a prendere atto delle assurdità di questo governo neonato? E' stata tacitata di un botto la capacità di denuncia degli italiani, non di quelli famosi e accreditati o ci si sta organizzando per avere una voce ?
Questo non lo leggo e non lo vedo, nessuno che provi a collaborare coi cittadini messi in crisi, italiani e non , nessuno che sappia come contrastare la deriva di violenza che sta attraversando l'Italia.
Resta solo la possibilità di prendere atto dei fatti e delle leggi che verranno emesse senza che nessuno possa dire 'bai'?
Se è così non mi resta che cercare di fare il mio lavoro, mantenere rapporti con le persone che stimo, coltivare sul balcone e sui davanzali piante generose e semi sperando che, come dicono i gitani, i semi sottoterrati creino nuova vita. Una testimonianza sono sempre stati i vasi pieni di erbe e fiori alle finestrine dei carrozzoni degli zingari
Il dialogo del manganello
Dal Sito di Antonio Di Pietro... http://www.antoniodipietro.com/index.php
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Riporto una mia intervista rilasciata al Corriere della Sera su alcune importanti questioni che il Paese sta fronteggiando.
Antonio Di Pietro: «Da cosa cominciamo?»
Corriere della Sera: Antonio Di Pietro, cominciamo dall’emergenza rifiuti.
Antonio Di Pietro: «Beh, domanda un po’ vaga...»
Corriere della Sera: Per rendere operative le discariche, lei è d’accordo o no con l’uso dei reparti di polizia e carabinieri, con l’uso dei manganelli e...
Antonio Di Pietro: «Non prosegua, ho capito... e le rispondo subito che sì, certo, io penso che lo Stato debba farsi rispettare. Naturalmente è sempre auspicabile non dover ricorrere all’utilizzo della forza: ma, qualora ce ne fosse bisogno, non si può esitare. Vede, la situazione igienico- sanitaria, con l’arrivo del caldo, rischia di deflagrare e io dico che ogni Comune deve dare il suo contributo»
Corriere della Sera: A Chiaiano la pensano diversamente.
Antonio Di Pietro: «A Chiaiano c’è, però, una situazione diversa. Lì, la discarica dovrebbe sorgere nel bel mezzo del centro abitato e...»
Corriere della Sera: E quindi?
Antonio Di Pietro: «Le proteste degli abitanti paiono piuttosto comprensibili. Per questo, beh, ritengo che il governo sbagli nel cominciare a mostrare i muscoli proprio lì... purtroppo a Palazzo Chigi c’è una certa propensione a mostrare i muscoli, e non solo»
Corriere della Sera: A cosa si riferisce?
Antonio Di Pietro: «Alla questione immigrati»
Corriere della Sera: Si spieghi.
Antonio Di Pietro: «Quello dei clandestini è certamente un problema: ma un conto è mostrare i muscoli, il che può essere necessario, un conto è istigare»
Corriere della Sera: A cosa?
Antonio Di Pietro: «Eh, a cosa... Ho paura che, grazie ai toni usati da alcuni rappresentanti del governo, stia montando un certo estremismo xenofobo»
Corriere della Sera: E quando in Parlamento arriverà il «pacchetto Maroni» sulla sicurezza?
Antonio Di Pietro: «Valuteremo. Ma le anticipo che sul mio blog già compaiono 7 disegni di legge che affrontano il tema: e, se è vero ciò che ho capito, ci sono alcuni punti in comune con le più ragionevoli proposte di Maroni»
Corriere della Sera: Quindi?
Antonio Di Pietro: «Voteremo, compatti, a favore».
Corriere della Sera: Veltroni sarà contento.
Antonio Di Pietro: «Il Pd deve convincersi che l’avversario da battere non sono io, ma Berlusconi»
Corriere della Sera: In effetti...
Antonio Di Pietro: «Ma vuole che non me ne sia accorto? Sono terrorizzati dall’idea che gli porti via voti. Ma mica è colpa mia se i militanti del Pd mi si avvicinano e mi dicono: tu sì che fai opposizione al Cavaliere...»
Corriere della Sera: Eppure Veltroni ha varato persino un governo ombra.
Antonio Di Pietro: «Mi ascolti: io, su fatti concreti, come l’emendamento che il governo si appresta a varare per salvare Retequattro e fare un piacere personale al premier, mi batto e domani organizzo pure una manifestazione davanti a Montecitorio... Mentre loro? Perdono tempo... prima di prendere una decisione devono ascoltare D’Alema, e poi Fassino, e poi di nuovo D’Alema che ha parlato con Bersani... stanno troppo tempo al Loft invece di essere tost»
Corriere della Sera: Perché l’Italia dei valori...
Antonio Di Pietro: «Siamo piccoli, va bene. Ma decisi»
Corriere della Sera: Appunto, piccoli. Ha sentito cosa dice Giorgio Tonini, fidato collaboratore di Veltroni? «L’opposizione vera morde e non abbaia. Sono i cagnolini che abbaiano...».
Antonio Di Pietro: «Di cattivo gusto, come minimo»
Corriere della Sera: Un’ultima domanda: ma...
Antonio Di Pietro: «Senta, le dico una cosa che non sa: se qualcuno pensa di tornare al nucleare, noi organizzeremo un referendum»
Corriere della Sera: Piccola notizia. E lei sarebbe per il sì o per il no?
Antonio Di Pietro: «Se il nucleare è quello attuale, siamo per il no. E voglio proprio vedere se, almeno su questo, il Pd avrà la forza di venirci dietro...»
Io credo di si...
io credo che ci meritiamo tutto...
questo paese ha perso la strada e la testa...
Come dice Beppe Grillo sul suo Blog: Il Paese è entrato in un nuovo stato: il delirio. “Uno stato di alterazione e confusione mentale, con agitazione motoria e allucinazioni, dovuto a accessi febbrili acuti e malattie mentali”
Delirio. Il ponte sullo stretto di Messina.
Delirio. Le centrali nucleari.
Delirio. L’esercito in Campania.
Delirio. I nuovi inceneritori.
Delirio. I condannati in Parlamento.
Delirio. Il 95% dei reati impuniti grazie alle leggi ad personam.
Delirio. Testa d’Asfalto presidente del Consiglio grazie alle concessioni televisive di Craxi.
Delirio. La legge elettorale porcata.
Delirio. Le elezioni politiche incostituzionali. Delirio. La volontà popolare ignorata con la cancellazione dei referendum sulla legge elettorale, sul finanziamento pubblico ai partiti e sul NO al nucleare. Delirio. L’Italia senza libera informazione, tra il Botswana e l’Iraq.
Delirio. Campania, Calabria e Sicilia in mano alle mafie.
Delirio. I roghi contro i campi Rom.
Delirio. Bassolino e Iervolino non si dimettono. Delirio. Topo Gigio non li licenzia.
Delirio. Ignorata la sentenza della Corte di Giustizia Europea contro la legge Gasparri.
Delirio. Rete 4 ci costa 350.000 euro di multa ogni giorno dal primo gennaio 2006.
Delirio. Amanti, segretarie, avvocati di fiducia, portavoce e tirapiedi sono senatori e deputati.
Delirio. E’ assente solo il cavallo di Caligola. Delirio. L’allargamento delle basi americane in Italia. Delirio. Andreotti prescritto per mafia e senatore a vita.
Delirio. I miliardi di euro della Comunità Europea scomparsi per magia in Campania.
Delirio. La moratoria per gli ingressi dalla Romania applicata in quasi tutta Europa dal primo gennaio 2007, ma non in Italia.
Delirio. 22.000 imprese italiane in Romania con i finanziamenti della Comunità Europea (le nostre tasse) e la disoccupazione in Italia.
Delirio. Il prezzo del petrolio sale, le bollette e la benzina aumentano, ma ENEL e ENI fanno più utili. Delirio. Geronzi, plurinquisito, capo di Mediobanca. Delirio. Scaroni, condannato, capo dell’ENI. Delirio. Sei milioni di precari.
Delirio. Lo sviluppo più basso e i costi dello Stato più alti d’Europa.
Delirio. 350.000 firme per un Parlamento Pulito abbandonate nella cantina del Senato.
Delirio. 1.636 miliardi di euro di debito pubblico e 70 miliardi di interesse ogni anno, pari a tre finanziarie. Delirio. Emma Marcegaglia esperta di energia nucleare e Rubbia in Spagna.
Delirio. Alemanno vuole Via Almirane a Roma.
Delirio: la Lega vuole la Guardia Nazionale armata
...si sono dimenticati degli omosessuali...
Striscia rossa - Unità 26 maggio 2008
«Si comunica l’apertura della caccia per la seguente selvaggina migratoria: rumeni, albanesi, kosovari, zingari, talebani, afgani ed extracomunitari in genere. È consentito l’uso di fucili, carabine e pistole di grosso calibro. Si consiglia l’abbattimento di capi giovani per estinguere più rapidamente le razze. In premio ogni mille capi abbattuti un viaggio offerto da Jorge Haider e, al raggiungimento dei 2000 capi abbattuti, la cittadinanza onoraria austriaca.
Volantino affisso nella bacheca di un’azienda di Pieve di Soligo.
Il testo - una variante del volantino trovato nei giorni scorsi in Toscana e pubblicato in questa pagina - ha provocato ieri la protesta dell’ambasciata romena in Italia
L'ambasciata chiede alle autorità italiane di "individuare e punire" i responsabili di questo scritto xenofobo e quali provvedimenti intendono assumere per "prevenire simili casi in futuro". Magari...con la Guardia nazionale armata fortemente desiderata dal senatore del Carroccio Stiffoni che ha proposto un disegno di legge per la sua istituzione...
Forse, come dice l'articolo de L'Unità, i leghisti hanno visto troppi film western,e/o forse vanno troppo in osteria e alzano troppo il gomito...il problema è che (oltre a prendersi sul serio) sono presi sul serio...un altro delirio appunto da aggiungere a quelli già ben numerosi elencati da Grillo...sarà una lista infinita?
Commemorazione di Almirante nel ventennale
GRANDE COMMEMORAZIONE DI ALMIRANTE NEL VENTENNALE
di: Dario Venegoni - presidente dell'ANED* di Milano
Non so altrove, a Milano i muri sono tappezzati di manifesti firmati Alleanza Nazionale con la faccia di Giorgio Almirante. "Un grande italiano. Un esempo da seguire", si dice, facendo riferimento al ventesimo anniversario della sua morte, e a una messa che sarà celebrata in una chiesa del centro.
A nome della sezione milanese dell'ANED esprimo la più sdegnata condanna di questo manifesto. Giorgio Almirante fece parte per 5 anni, dal primo all'ultimo numero, della redazione della rivista fascista "La difesa della razza", principale veicolo nel nostro paese di quella politica razzista che sfociò tra il '43 e il '45 nella deportazione e nello sterminio di migliaia di uomini, donne e bambini ebrei. E fu altissimo esponente della RSI, arrivando a firmare il famoso manifesto in cui si prometteva la "fucilazione nella schiena" degli "sbandati ed appartenenti a bande" che non si fossero piegati alla leva della repubblica di Mussolini, al soldo dell'alleato nazista.
Il manifesto milanese ci parla della cultura politica di forze che oggi occupano altissime cariche istituzionali. Le lacrime di fronte al museo Yad Vashem di Gerusalemme sono archiviate; le critiche al fascismo, come "male assoluto", pure: oggi è cambiato il vento, e AN rivendica con orgoglio una storia fatta di disonore.
I superstiti dei lager e i familiari dei Caduti esprimono la loro protesta per una iniziativa che riporta indietro di decenni il dibattito politico nel nostro paese.
Dario Venegoni
*ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati politici nei campi nazisti) di Milano
L’aria di Roma
da L'Unità del 27/05/2008
[...]... Il “cattivismo” non è una perversione momentanea, un malanno dello spirito pubblico da curare con le prediche e i buoni sentimenti. Prendiamone atto: la maggioranza dei romani che hanno votato ha eletto un sindaco che porta la croce celtica appesa al collo e vuole dedicare una strada a un uomo che scriveva infamie antisemite “a difesa della razza” e non si è mai pentito - non pubblicamente, almeno - di averlo fatto.
D’altronde, Giorgio Almirante, fucilatore di partigiani, è considerato un eroe civile dall’attuale presidente della Camera, che giudica più grave il rogo di una bandiera israeliana dell’omicidio di un ragazzo compiuto dai camerati veronesi dei naziskin romani, quelli che negano che l’Olocausto sia mai avvenuto. Il fatto che pochi abbiano messo insieme le due cose, il revisionismo storico alla casareccia dei Fini e degli Alemanno, e l’insorgenza di un nuovo razzismo xenofobo ci dice quanto l’idea che “il passato è passato” e che il voto popolare, espresso liberamente e democraticamente, emenda ogni colpa ed esime da ogni consapevolezza storica si stia diffondendo in vasti strati di opinione, anche a sinistra. Ma se “difendere la razza” in nome della “purezza” del sangue italiano non era poi tanto sbagliato ieri perché, oggi, ci si dovrebbe fare qualche problema a prendere i bastoni e cacciare i “negri” in nome della “purezza” d’un quartiere romano?
ROMA, STUDENTI DENUNCIANO AGGRESSIONE DI DESTRA
ANSA, 2008-05-27 14:22
ROMA, STUDENTI DENUNCIANO AGGRESSIONE DI DESTRA
ROMA - Un gruppo di studenti antifascisti dell'Università 'La Sapienza' di Roma ha denunciato un'aggressione con "diversi feriti" da parte di "un gruppo di fascisti armati di mazze, tirapugni, bastoni". Al momento mancano conferme da parte della polizia sulla denuncia diffusa in una nota ma fonti del 118 confermano una richiesta di intervento per un giovane con escoriazioni al volto che però ha lasciato il luogo dell'aggressione prima che arrivasse l'ambulanza.
La denuncia è stata fatta verso le 13:45 da un'organizzazione di "Studenti e studentesse antifascisti della Sapienza" precisando che "pochi minuti" prima l'aggressione era stata subita da "alcuni studenti della Sapienza impegnati in un attacchinaggio su via De Lollis".
"Tra gli studenti - viene aggiunto nel comunicato che annuncia una conferenza stampa davanti alla Facoltà di Lettere - ci sono stati diversi feriti, alcuni molto gravi. L'aggressione, durata oltre dieci minuti, è avvenuta in pieno giorno, davanti a centinaia di persone, a testimonianza del clima di impunità assoluta di cui i neofascisti godono in questa città". La nota rilancia il volantino che, col titolo "Sapienza libera dai nuovi fascismi!", veniva diffuso al momento dell'aggressione.
Agguato di Forza Nuova.
Per Alemanno anche questo raid non ha matrice politica?
www.unita.it
Roma, agguato di Forza Nuova. Feriti tre studenti de La Sapienza
Di nuovo squadracce in azione. Questa volta succede all’Università La Sapienza, di nuovo a Roma, protagonista in questi giorni di un revival fascista d’altri tempi. Ad aggredire gli studenti dei collettivi è un gruppo della formazione di estrema destra Forza Nuova. Tutto nasce da un convegno sulle foibe che i neo fascisti avrebbero dovuto tenere proprio nelle aule dell’ateneo romano. Lunedì, dopo l’occupazione del rettorato da parte degli studenti, il pro rettore ha capito che era meglio evitare, e ha negato il permesso a Forza Nuova di dare “lezioni” a La Sapienza.
Una vittoria insomma per gli studenti antifascisti, che lunedì sera esultavano per il risultato ottenuto: ma i festeggiamenti purtroppo sono durati poco. Forza Nuova infatti nella notte tra martedì e mercoledì ha riposto al divieto con un attacchinaggio selvaggio, tappezzando l’intera San Lorenzo (il quartiere romano dove si trova l’università) con i suoi manifesti. Agli studenti non è andata giù e martedì si sono messi di buon ora a coprire i simboli neo fascisti. Non si sarebbero mai aspettati che attorno alle 13 da un auto scendesse un gruppo di incappucciati con spranghe e bastoni. Un altro raid ricalcato su quello del Pigneto. Il bilancio dell’aggressione, dicono dal pronto soccorso del Policlinico Umberto I è di «tre codici gialli», insomma casi non urgentissimi ma comunque di una certa gravità: «uno – dicono ancora i medici dell’ospedale – ha una spalla lussata, altri due hanno ferite alla testa, non profonde. Sembra – concludono – che abbiano subito delle sprangate».
Sconcertato il pro rettore Luigi Frati: quelli di martedì, ha detto, sono «fatti di una enorme inciviltà, uno la può pensare come vuole politicamente, ma non si può aggredire qualcuno solo perché attacca dei manifesti. A questo punto – ha aggiunto riferendosi al convegno di Forza Nuova – ritengo di aver fatto bene a revocare la manifestazione che evidentemente si prestava a scopi diversi da quelli culturali che venivano indicati inizialmente, come dimostrato oggi. E comunque – prosegue ancora Frati a proposito del simbolo di Fn – non è possibile, nel 2008, mettere un pugnale nel proprio simbolo: uno che mette nel suo simbolo un pugnale non ha cittadinanza in questa università: ho recuperato i manifesti dell'iniziativa per portarli all'attenzione dell'autorità giudiziaria se sarà necessario».
Pubblicato il: 27.05.08
Modificato il: 27.05.08 alle ore 15.25
Nuovo caso di possibile contaminazione a Napoli
sabato 24 maggio 2008
E' un civile, assistente tecnico di 55 anni, operante nel "Polo di mantenimento pesante sud" di Nola, un' area industriale del Ministero della Difesa, in provincia di Napoli, l'ultimo caso di possibile contaminazione a causa dell'uranio impoverito.
L'uomo combatte contro la "Malattia di Basedow", una forma di ipertiroidismo, diagnosticata in seguito a tre missioni in Bosnia e Kosovo, dal 1999 al 2001. In questi teatri, l'uomo che è di Scisciano, in provincia di Napoli, ha operato in qualità di collaudatore di mezzi corazzati ed è ora in attesa del riconoscimento della causa di servizio per la malattia contratta.
Ma non solo, nello stabilimento dove tuttora l'uomo lavora vengono riparati veicoli corazzati provenienti dai diversi teatri di guerra, e alcune segnalazioni ci dicono che le polveri contenute nei filtridei motori e dei sistemi NBC (Nucleari, Batteriologici,Chimici) non vengono trattate e sono quindi a contatto con i lavoratori. Nelle stesse condizioni dell'uomo ci sono infatti altre persone. (Francesco Palese)
Tratto da : http://inchiestauranio.blogspot.com/
Visita il mio blog: www.lucafaccio.it
Card. Sepe: temi anti-rom? Ideologie estremiste
Si respira aria nuova da quando governa la destra in Italia. A Napoli, anche se è un po´ meno buona, l´aria è la stessa: è quella dell´intolleranza, della caccia al diverso. Perché sporca, ruba, disturba chiedendo l´elemosina, inquina anche gli occhi con i suoi cenci in giro. Invece di pensare all'integrazione di tutte le forme di disagio, la parola d´ordine, naturalmente non detta ma ispirata, è "impunità verso chi aiuta partecipa alla caccia". Così un altro campo rom è stato incendiato, stavolta a Napoli, ma nello stesso quartiere della rivolta della settimana scorsa.
«È doloso», conferma la polizia. È stato sufficiente buttare un fiammifero nelle baracche abbandonate, dove i nomadi avevano lasciato vestiti ed effetti personali. Aveva accolto una settantina di rom, il campo nomadi di via Virginia Woolf, ed era uno dei pochi dell'area a non aver ancora subito agguati incendiari. È nel rione popolare di Ponticelli, nella periferia est della città partenopea. Nei giorni scorsi la popolazione aveva attaccato i campi dei nomadi, armandosi di molotov spranghe e sassi, dopo il tentato rapimento di una bimba di pochi mesi da parte di una ragazzina rom, poi arrestata. Proprio in seguito a queste manifestazioni d´intolleranza, i campi dell'area sono stati sgomberati e i nomadi si sono dispersi sul territorio.
Ma la "cultura" di destra è ormai passata e quindi è giusto bruciare i rom, come fece Hitler prima di dedicarsi agli ebrei (e poi ai minorati mentali, ai disabili, ai dissidenti politici, ai cattolici, ai luterani…). Lo dicono anche i bambini napoletani, nei loro temi. Nella scuola San Giovanni Bosco, ragazzini dai 9 agli 11 anni, nei loro temi hanno scritto frasi come: «Hanno fatto bene e visto che non se ne sono andati con le buone, abbiamo dovuto usare le maniere forti». Oppure: «Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via». «La gente fa bene a bruciare i campi rom, perché abbiamo già troppi problemi e ci bastano». «Non siamo razzisti, è che loro si sono presi troppo la mano». Ricordano molto frasi di alcuni comici che una decina d´anni fa dicevano: «Non siamo razzisti. Sono loro che sono napoletani»…
Gli insegnanti sottolineano come, nonostante il lavoro svolto nelle classi, i bambini abbiano assistito, molto spesso, agli attentati incendiari nei confronti dei campi e hanno visto i propri familiari lanciare pietre e abbattere con calci e pugni le baracche. «Questi bambini sono stati coinvolti in pieno. Alcuni hanno raccontato di aver preso parte ai raid e, anche dopo, hanno ribadito con fermezza la loro posizione», spiega la preside dell'Istituto.
Nelle violenze contro i campi rom c'è la mano della camorra e di un'ideologia estremista. «A Ponticelli -ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli - ci sono state strumentalizzazioni ideologiche, c'è anche chi ha pescato nel torbido al di là dei rom sfruttando il disagio sociale; poi c'è la coincidenza con l´azione camorristica nella zona». Dal punto di vista dell'estremismo ideologico, ha sottolineato il cardinale, ha influenzato negativamente la popolazione «un forte richiamo al nazionalismo, al provincialismo, al campanilismo. Si è voluto in questo modo dar sfogo alla preoccupazione della gente».
«I temi dei bambini sono spaventosi», ha spiegato Sepe, «perché fanno capire che c'è un certo estremismo ideologico che riesce a colpire anche nelle menti dei bambini». Ai giornalisti, poi, il cardinale ha confidato: «Quelli di Ponticelli non sono bambini, sono adulti cresciuti improvvisamente». «Non sono i bimbi che scrivono. Loro sono tramite inconscio di una situazione. Andrebbero avvicinati e andrebbe fatto loro capire cos'è successo realmente», ha detto Sepe. Il vero problema, infatti, secondo l´arcivescovo di Napoli, sono le famiglie. «Bisogna cominciare - ha affermato - dalle loro mamme e dai loro padri. È inoltre necessario - ha concluso - fare in queste scuole degli incontri con tutti i bambini e spiegare loro il valore della dignità della persona».
Pubblicato il: 28.05.08
Modificato il: 28.05.08 alle ore 19.25
Ttatto da : http://www.unita.it/
Visita il mio blog: www.lucafaccio.it
SISTEMA DI SMALTIMENTO RIFIUTI THOR DEL C.N.R.
FIRMATE LA PETIZIONE A FAVORE DELL'UTILIZZO DEL SISTEMA THOR PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI.
CHI VUOLE CONOSCERE IL SISTEMA THOR CLICCHI IL LINK:
http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews.html?IDn=1758
E UN SISTEMA RIVOLUZIONARIO CHE SMALTISCE 8 TONNELLATE DI RIFIUTI IN UN ORA - COSTRUITO DAL C,N,R, ENTE PUBBLICO E NESSUNO NE PARLA SAPETE PERCHE? PERCHE COSTA POCO SI AUTOALIMENTA ED E CARRELLABILE.
FIRMATE LA PETIZIONE PER CHIEDERE IL PERCHE SUL MANCATO UTILIZZO DI QUESTO SISTEMA FIRMATE SU:
http://firmiamo.it/sistemathordelcnr
SE CONDIVIDETE QUESTA INIZIATIVA DIFFONDETE IL BANNER DELLA PETIZIONE.
PER FRANCA: GRADIEREI UNA TUA OPINIONE E QUELLA DI JACOPO SU QUESTO SISTEMA GRAZIE
c'è anche questo
Mi sembra una soluzione perfetta
http://www.carovanaperlacostituzione.it/menunew/rstanew/vedelago80531
Ho firmato e messo il banner.
Mi sembra una buona iniziativa. Ma servirà a convincere i nostri "intelligenti" governanti"?
E' veloce e costa poco...appunto nessuno ci guadagnerebbe...
Quando finiranno di mettere a rischio la salute dei cittadini e dell' ambiente,facendo finta di non sapere che altre forme di smaltimento, di sviluppo, sono possibili, solo per portare avanti i loro vergognosi interessi?
SCUSATE
Scusate per il maiuscolo non era mia intenzione urlare lho notato dopo l'invio scusate ancora
LE PERSONE DISABILI CHE FINE FARANNO ?
Da giorni mi chiedo, in questo clima di tolleranza zero le persone disabili che fine faranno?
Credo che il nuovo governo Berlusconi e tante altre persone devono mettersi in testa che le diversità culturali, sessuali, e religiose sono aspetti da considerarsi positivi in quanto ogni individuo ha delle ricchezze che possono aiutarci a crescere e a migliorarci reciprocamente.
Chi compie dei reati è giusto che rimanga in carcere e non che per “merito” dell’Indulto possa uscire o avere dei” buoni sconto” sulla pena.
In un articolo apparso il 28/5/2008 sul quotidiano L’Unità dal titolo” Card. Sepe: temi anti-rom? Ideologie estremiste”, il Cardinale fa notare che dai temi elaborati dai bambini dai 9 agli 11 anni della scuola San Giovanni Bosco di Napoli emerge un clima di intolleranza “ I temi dei bambini sono spaventosi”.
I bambini affermano «Hanno fatto bene e visto che non se ne sono andati con le buone, abbiamo dovuto usare le maniere forti», ancora “Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via”, “La gente fa bene a bruciare i campi rom, perché abbiamo già troppi problemi e ci bastano". “Non siamo razzisti, è che loro si sono presi troppo la mano”..
Visto che i disabili sono considerati dei diversi mi chiedo se la nostra società assumerà lo stesso atteggiamento razzista anche verso i medesimi.
Avendo un handicap di tipo motorio per muovermi uso la sedia a rotelle e vi assicuro che i bimbi quando mi incontrano sono molto curiosi e spontanei e mi osservano con attenzione e se i loro genitori gli permettono di avvicinarmi mi fanno tante domande perché vogliono sapere come mai una persona grande non cammina o se quando ero nella pancia di mia mamma avevo il passeggino.
Io cerco sempre di rispondere in modo semplice e spiego loro che ho male alle gambe che i miei muscoli non mi sostengono e che quand’ero dentro la pancia di mia mamma non mi serviva il passeggino. Ho incontrato anche dei genitori che quando si accorgevano che il bambino mi guardava lo strascinavano via per un braccio e se il bambino tentava di girarsi in dietro gli davano un ceffone e questo dal mio punto di vista è fortemente diseducativo.
Le frasi scritte dai bambini sono il risultato dei discorsi sentiti in famiglia o appresi dai mezzi di informazione. La cosa che ancor più mi fa rabbrividire è che lo stato italiano e il governo Berlusconi stiano adottando una politica della violenza, della repressione e del manganello nei confronti dei così detti diversi. Con un impostazione politica di questo tipo le persone disabili che hanno già difficoltà di integrazione che fine faranno?
Dal mio punto di vista sarà un disastro chi ha un handicap non sarà mai integrato perché non è efficiente e non produce secondo i canoni economici e non si relaziona come la maggior parte delle persone e viene considerato stupido.
I nostri politici non vogliono gli immigrati ma chi aiuta le persone anziane e i disabili sono in genere le signore immigrate perché noi che crediamo di essere persone civili non ci degniamo più di fare determinati lavori.
Vorrei proporre a chi non accetta gli immigrati ministri inclusi di fare loro da bandanti a chi ha bisogno anche quando c’è la necessità di cambiarle e lavarle.
Io nel mio piccolo sto cercando di darmi da fare affinché questo non possa succedere e che tutti quanti nessuno escluso possiamo continuare a vivere liberamente e ad esprimere altrettanto liberamente le nostre idee.
Il mio Blog è: www.lucafaccio.it
e-mail : [email protected]
Dott. Luca Faccio
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La minoranza non discriminata
Caro Luca, come non condividere le tue preoccupazioni.
Pare che il nuovo corso politico favorisca una sola minoranza: quella che gode del privilegio della ricchezza. Ogni altra è discriminata e spesso violentemente repressa.
L’unica speranza consiste, a mio parere, nella coalizione solidale di quelli che si sentono "diversi" dalla cultura dell'omologazione al pensiero unico del profitto.
per Luca discriminazione dei 'diversi'
Pensa che 13 anni fa sono dovuta intervenire coi maestri di terza elementare di mia figlia perchè era stata emarginata fino ad essere ignorata dai suoi compagni di classe per due semplici motivi: non stava andando a catechismo come gli altri perchè non avrebbe fatto nè cresima , nè comunione e perchè suo padre e io eravamo divorziati.
Sono davvero tanti gli ambiti della diversità e in ciascuno c'è chi subisce gli effetti di un pensiero gretto, ignorante e carico di pregiudizi rispetto a una presunta immagine standard della vita di un essere umano.
Etica dell'Arte-S.Barbara Project- 21/28/09/08 Iglesias
Artemisia Pippy
Il S.Barbara Open Free and Full Project aderisce al sostegno per le vittime dell'uranio impoverito...
http://www.equilibriarte.org/eventscal/1496
MERCATO DELL’ARTE EQUO-SOLIDALE
Questo terzo millennio “barocco” ed ipermoderno si è aperto all’insegna della retorica, di un sistema di persuasione che usa l’autorevolezza del fascino delle forme, usando il potere ben individuato dell’icona e dell’immagine.
All’interno del nostro sistema economico, che viene definito “neoliberista capitalista”, sono sorte, da parte di alcuni settori, gruppi di imprese e consumatori, di pratiche economiche definite Economia Solidale che contraddicono il modo di essere e di operare dell’economia convenzionale, poiché si basano su principi diversi. Infatti dalla società civile e dal mondo dell’arte, sorge sempre più la domanda di un’economia “altra”, un mercato dell’arte sostenibile, equo, partecipativo ed “ecologico”, dove il tornaconto personale e d’impresa e l’utilitarismo non vengono posti in primo piano, come criteri guida dell’agire economico, ma si dà priorità al rispetto per l’ambiente, alle relazioni umane di equità e giustizia e al “tornaconto” sociale, cioè al tornaconto dell’umanità nel suo complesso.
Così il sistema del mercato dell’arte Equo si basa sugli stessi principi delle relazioni dirette, di conoscenza e di scambio, anche culturale, in cui il “consumatore” si organizza per attivare una auto-coscienza dell’arte traendo spunto di partenza dalla consapevolezza che l’economia del mercato convenzionale si regge su un meccanismo di sfruttamento e di imposizione culturale predeterminata e conforme alle logiche basate su interessi utilitaristici.
PER UN MERCATO ETICO DELL’ARTE
Mentre il nostro sistema economico tende ad emarginare i soggetti più deboli, basandosi sulla concorrenza e sulla lotta per la conquista del mercato, il Sistema auspicato dal S.Barbara open free and full project, al contrario cerca di valorizzare proprio i soggetti più deboli ed esclusi, riconoscendo il valore e la dignità di tutti.
Infatti il S.Barbara Project, altro sistema, è un progetto di fede collettiva, che non specula sui malori sociali e malesseri sociali e socioculturali, che non cerca e non fa beneficenza in cerca d’interesse giocando sulla forma pubblicità progresso come tanti eventi curatoriali e fieristici d’arte coeva, è un movimento fatto di rotte individuali consapevoli che in questo sistema socioculturale ed artistico l’artista è costretto ad”apparire” per “essere” ...
http://www.equilibriarte.org/eventscal/1496
Dal Molin illegale. Il Tar blocca i lavori della base
Chiara Spadaro
[20 Giugno 2008]
Il Tribunale amministrativo regionale [Tar] del Veneto si è espresso sulla vicenda Dal Molin: accogliendo il ricorso del coordinamento dei Comitati No Dal Molin e dell’associazione dei consumatori, Codacons, il Tar ha giudicato illegittimo il progetto di costruzione della nuova base militare Usa a Vicenza.
Per il determinato movimento che da due anni si oppone ad un Dal Molin militare è un giudizio fondamentale, che restituisce ai cittadini la dignità calpestata dal governo locale e nazionale. «È una sentenza importantissima – dice Marco Palma del Presidio Permanente – che smaschera le falsità di chi ha sempre ignorato la cittadinanza e calpestato la democrazia partecipativa, oltre a mostrare il grave impatto sul territorio che avrebbe la base».
Anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, definisce la sentenza del Tar «di importanza estrema, una vittoria di tutti i cittadini. I giudici – sottolinea Rienzi – non solo hanno riconosciuto le tesi sostenute dalla nostra associazione, ma hanno ribadito con fermezza l’importanza dell’opinione dei cittadini in merito a questioni che riguardano direttamente il territorio e l’urbanistica».continua.....
Stasera a Raidue Dario Fo, Franca Rame e Giorgio Albertazzi
Dario Fo, l’amore e la guerra.
Palcoscenico, stasera a Raidue, ore 23,40
Nella puntata di stasera intitolata “Eroi amore e guerra da Romeo e Giulietta ad Antonio e Cleopatra”, si parte dal dramma amoroso “Giulietta e Romeo” per proseguire con la follia della guerra interpretata da Dario Fo attraverso “Il ritorno del soldato dal campo” di Ruzante. Segue Franca Rame con “La morte del Palafreniere” e Albertazzi con la tragedia di Alfieri “Antonio e Cleopatra”.
Palcoscenico, stasera a Raidue, ore 23,40
Mi raccomando cara Raidue, trasmettiamolo alle 23.40... rischiamo che qualcuno lo vede!
Le trasmissioni in prima serata
Non scherziamo! La prima serata va lasciata per le fiction di Saccà (il reintegato). I dirigenti Rai sanno davvero mettere le cose giuste al posto giusto.
Aiutiamo mio figlio
Amici, il piccolo Mattia e' affetto da una gravissima forma di disabilita’(tetraparesi spastica, epilessia e con una rara malattia la Sindrome di West), e DIO volendo, sarà sottoposto a varie cure, di cui l'OSSIGENO-TERAPIA con CAMERA IPERBARICA associata con un tipo di fisioterapia che non abbiamo purtroppo qui in Italia, chiamata "therasuite" .Queste terapie saranno eseguite negli STATI UNITI in Florida, al Ocean Hyperbaric Neurologic Center, ed abbiamo bisogno di un supporto economico, il costo della terapia si aggira sui 300.000,00 euro circa divisi in 3-5 anni e comprendono appunto le terapie, il pernottamento e tutti i mesi che dovremmo affrontare, e rimanere li 10 mesi l'anno! Purtroppo e' una cifra altissima ed impossibile da affrontare con un solo stipendio ed un mutuo sulle spalle di oltre 900,00euro.
amici...aiutiamo Mattia!
http://www.ilportaledimattia.com/Aiutiamo%20Mattia_.html
Storia di una amica disabile
Ho fatto una vacanza ed ho incontrato delle persone, una di queste mi ha colpito perché mi ha raccontato la sua vita, la sua storia di disabile, molto complicata tant’è che per ricostruirla insieme a lei mi ci è voluto dei giorni, ora (col suo consenso) ho deciso di pubblicarla in questo sito, perché credo che sia la collocazione giusta. Io sarò il garante (lei avrà il nome di antonellab) di questa storia, ho aperto una email apposita [email protected] per poter ricevere qualche interessamento o qualche consiglio, ringrazio tutti fin da questo momento per il tempo che metterete per leggere e se vorrete di scrivere alla seguente storia.
Lei mi ha raccontato:
La mia storia inizia prima che uscissi dalla pancia di mia madre, i dottori che la seguivano non si erano accorti che eravamo tre e quindi vedendola crescere a dismisura la misero a dieta facendole mangiare una mela e del latte.
Il risultato fu che due dei miei fratelli non ce l’hanno fatta ed io sono venuta al mondo settimina e con problemi che illustrerò man mano che racconterò questa storia.
I miei fratelli erano dentro una sola sacca e quindi pigiavano su di me, sulle mie gambe, che sono rimaste menomate.
Alla nascita i dottori erano incerti sulla mia vita, in quanto le mie condizioni erano critiche, infatti ero nella incubatrice, solo dopo dieci giorni circa provarono a togliermi dall’incubatrice, il risultato fu positivo, vivevo.
All’età di due anni i miei si accorsero che avevo delle difficoltà nell’equilibrio e preoccupati mi portarono a fare delle visite, incontrando un Professore che mi ha capito la mia situazione e quindi contro anche l’opinioni di altri professori che mi volevano operare alle anche, lui decise di operare solo alle gambe allungando i tendini.
Questo Professore mi ha seguito finché è vissuto controllando tutte le mie evoluzioni psico attitudinali ed anche il modo del cammino, facendomi fare della ginnastica specifica.
La prima operazione la feci all’età di due anni e concludendo a undici anni, in conclusione ho subito otto operazioni perdendo gran parte della scuola elementare, ma ottenendo il risultato di essere indipendente.
A diciotto anni quando ebbi concluso la terza media ed iniziato la scuola per prendere l’attestato di segretaria d’azienda, feci domanda per ottenere il certificato di invalidità, la Commissione Medica mi passò la visita in data 28/02/1992, la quale mi dette una percentuale del 100% con accompagnamento, nella dicitura si intuisce che gli esiti della malattia sono causati dall’ ”infanzia ed una paraparesi spastica con ritardo motorio”.
Io iniziai a trovare del lavoro da fare e continuai a fare ginnastica, a ventidue anni mi decisi a prendere la patente di guida, la Commissione Medica mi suggerì di fare la visita per ottenere il certificato della Legge 104, io però non capii bene quello che poteva significare e quindi lascia perdere.
Sempre in quel periodo avevo un incarico presso il Comune di Genzano di Roma presso l’ufficio Anagrafe incarico “borsa lavoro” dove ho lavorato per cinque anni, dopodiché fui informata che presso tale ufficio ero sollevata dall’incarico, per una disposizione della Regione Lazio.
A ventitre anni ho trovato un lavoro presso uno studio per amministrazione di condomini, nel quale ci sono rimasta fino al duemilatre.
La trasformazione per ingrandimento dello studio mi ha portato a prendere la decisione di venire via, in quanto l’ambiente non era più sicuro, così ho ripresentato domanda presso il Comune e sono stata assunta come “borsa lavoro” fino al Marzo del 2008.
Nel frattempo in data 26 gennaio 2005 ho ricevuto tramite raccomandata espressa di presentarmi il giorno 23/02/2005 alle ore 8:30 presso la sede della Commissione di Roma Via di Villa Fonseca, 6 per essere sottoposta a visita medica.
Il predetto giorno mi sono presentata presso la Commissione sopraccitata, entrata dentro la stanza in compagnia di mia madre, mi sono accorta che c’era una irregolarità in quanto i medici erano due e non tre o più in numero dispari come prevedeva la legge che ho letto tramite un mensile per disabili, mi sono seduta con mia madre accanto i due medici erano di fronte a me, mi hanno fatto delle domande preliminari, tipo la scuola che ho frequentato ecc, mi hanno sottoposto alla visita, ha iniziato la dottoressa che mi ha detto di alzarmi e andare verso un lettino e mi ha detto se ero in grado di mettermi seduta sul lettino oppure avevo bisogno di aiuto, io gli ho risposto che non era necessario e mi sono seduta sul lettino, mi ha fatto scendere dal lettino e mi ha detto di mettermi davanti a lei mi ha mostrato due dita e mi ha chiesto di stringerle le dita delle mani ed io le ho strinte pensando alla stupidità della prova, in quanto la forza nelle mani o in altro arto si misura con strumenti elettronici e non con due dia di una mano, mentre è più condivisibile la presa di una persona in quanto stabilisce se in grado di afferrare gli oggetti, dopo queste prove la dottoressa si è rivolta al collega chiedendoli se avesse intenzione di fare ulteriori accertamenti, il collega preso in stato di lettura dei miei incartamenti a detto che per lui era sufficiente.
La dottoressa si è messa seduta e insieme al collega mi ha fatto ripetere quello che loro dicevano es.; sasso, carta, ecc. a questo punto io volevo rifiutarmi di rispondere perché pensavo che mi avessero preso per stupida, ma mia madre che stava al mio fianco iniziò a darmi delle piccole botte sulle spalle e sulle braccia, per non passare da imbecille mi sono dovuta adeguare a quel gioco idiota fatto da due persone laureate.
L’11 maggio 2006 mi è arrivato il certificato, nel quale c’è riportata la percentuale di invalidità del 100%, con le seguenti diciture: Esame obiettivo: “…… spasticità arti inferiori lieve deficit di forza arti superiori… ritardo mentale”, Invalidità accertata: “100% invalido con totale e permanente inabilità lavorativa”.
Queste belle deduzioni sono state fatte dai dottori: Dott.ssa Patrizia Palombo e dal Dott. Antonio Santorsa.
Nei mesi successivi tale certificato mi è arrivato a casa e leggendolo mi sono accorta che c’èra qualcosa che non quadrava, mi sono rivolta ad una persona che lavora nel campo sindacale, la quale mi ha detto di fare ricorso e che tale pratica l’avrebbe smistata lui stesso.
Questo signore ha imbastito una controversia ai danni dell’I.N.P.S. anziché ai danni della Commissione Medica, il risultato è stato che il Giudice ha accertato che io non sono nello stato di avere la pensione di accompagnamento, ma per quanto riguarda la mia posizione di invalida restano le diciture a cui sopra.
Mi domando:
come si può scambiare un ritardo motorio con un ritardo mentale?
come può un individuo con ritardo mentale guidare un auto?
come può una persona a cui tolgono l’accompagnamento essere non abile al lavoro?
come può un dottore scrivere cazzate mentre qualcuno dimostra il contrario?
come si può e a che titolo chiedere ad una persona di stringere delle dita prendendo in considerazione tale prova per una decisione che può cambiare la vita ad un essere umano?
Ma soprattutto chi sono questi medici?
Cosa hanno studiato?
E quanto prendono alla fine dell’anno?
marco dalla valdelsa
Grazie Franca grazie ancora
Volevo ancora una volta ringraziarti.
Questo blog è utilissimo a chiunque voglia partecipare.
Gaber cantava che "la libertà è partecipazione".
e ancora cantava Gaber:
Vorrei essere libero
libero come un uomo
come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
Natura
per tutti....
Il 12 un derby Catania-Palermo star in campo per bimbo malato
"Un derby Catania-Palermo. Tutti insieme per Mattia". Il 12 ottobre prossimo, alle ore 20,30, al Velodromo di Palermo, la Nazionale artisti di Catania, con il patrocinio gratuito del Comune di Palermo, metterà in campo i suoi atleti-artisti contro la Nazionale artisti di Palermo per un derby il cui ricavato sarà devoluto a Mattia, un bambino catanese affetto da una grave disabilità che ha bisogno di costose cure negli Stati Uniti.
Un'intera formazione di artisti e personaggi della tv, spettacolo e moda giungerà a Palermo mettendo in campo la propria immagine e la propria carriera a favore di un progetto riabilitativo per Mattia, affetto da tetraparesi spastica, epilessia e una rara malattia denominata Sindrome di West. Mattia, per poter stare meglio ha bisogno dell'Ossigeno-terapia, una cura con camera iperbarica che viene effettuata solo in Florida.
La società di Catania sarà capitanata da Santo Mazzullo ("Più bello di Sicilia 2007"), che sta riunendo una squadra d'eccezione.
questo e' cio'che puo' fare grande il nostro paese....
e la Sanira,Berlusconi e tutta la politica sta a guardare...comunque...
..almeno aiutiamo noi questo piccolo, dai...
grazie amici
ciao..
visita: www.ilportaledimattia.com
LA VITA DI UN OPERAIO? 35MILA EURO
«Siamo costretti a firmare perché siamo alle strette. Qualcuno ha scritto, 'la ThyssenKrupp compra il silenzio degli operai', ma non è vero: chi doveva fare decadere questa vergogna, non è riuscito a fare niente». Come nulla fosse stato. Dieci mesi fa, il rogo nello stabilimento torinese Thyssen ha ucciso sette persone. Ma l'azienda, senza alcuna vergogna, continua a voler dettare legge e impone ai lavoratori dimissionari un accordo capestro: la buonuscita (35 mila euro lordi), a condizione della rinuncia a qualsiasi vertenza (nel caso anche di malattia professionale) e del decadimento della costituzione di parte civile. «Un vergognoso ricatto, e noi cosa dobbiamo fare? Ci dicono che tradiremo la memoria dei colleghi, ma con 800 euro al mese di cassa integrazione non si vive, siamo senza lavoro, abbiamo bisogno, e abbiamo diritto, a quei soldi. Oggi non può essere il nostro fallimento, ma quello di chi ha sottoscritto quell'accordo vergognoso». Non è la prima volta. E non è solo, Carlo Marrapodi, trentenne ex operaio ThyssenKrupp, che ieri insieme a sedici ex colleghi ha firmato, nella sede degli industriali torinesi, il verbale capestro: venticinquemila euro netti, in cambio dell'assenso a fare decadere la sua costituzione di parte civile nel processo che l'istruttoria lampo del procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, accusa, per la prima volta in Italia, l'amministratore del gruppo tedesco di «omicidio volontario». Un ricatto che da mesi la multinazionale tedesca pratica: ci è riuscita con alcuni familiari delle sette vittime del rogo (sempre mediante la monetizzazione) e ci sta provando, a Torino, con comune, provincia e regione. E naturalmente con loro, gli ex operai (una sessantina) che, dopo la strage, hanno deciso di costituirsi parte civile. Come Carlo Marrapodi (protagonista del documentario ThyssenKrupp blues di Monica Repetto e Pietro Balla presentato a Venezia) che dopo la strage è tornato a vivere con i genitori in Calabria, «perché con 800 euro al mese a Torino non si vive». Ma le parole di Carlo sono soprattutto un atto di accusa al sindacato, «che non è riuscito a fare decadere questa vergogna». L'accordo siglato tra azienda e sindacati, per la chiusura del sito torinese (che dopo il rogo mai più ha aperto i battenti), prevede due anni di cassa integrazione e, per chi rinuncia alla buonuscita, il ricollocamento: il magro salario da cassintegrati, oltre alle difficoltà del ricollocamento, ha però indotto molti operai, tra cui Carlo, a rassegnare le dimissioni, per ottenere la buonuscita e cercare autonomamente un altro lavoro. «Come sindacato territoriale non abbiamo mai firmato quel verbale», dice Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Cgil di Torino. L'accordo siglato tra azienda e sindacati si richiama al «verbale storico». «Appena abbiamo scoperto che il verbale 'storico' conteneva quelle clausole capestro, non abbiamo più firmato, abbiamo chiesto all'azienda la modifica, e invitato i lavoratori a non accettare», spiega Airaudo, «oltre al fatto che non si può non pensare male, scoprendo che l'azienda si tutelava con clausole di questo tipo»: «Perciò abbiamo studiato un'iniziativa legale, per recuperare i soldi della buonuscita, e abbiamo invitato i lavoratori a non firmare». «E' l'unica cosa che potevamo fare - conclude Airaudo - Appoggiare i lavoratori nella causa contro l'azienda». «Ma io come campo nel frattempo?», è la domanda che Carlo, come molti ex operai, sono stati costretti a farsi. «La verità è che nessuno si indigna più. Giusto commemorare i morti, ma ai vivi chi ci pensa?».
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
SCANDALOSO......................
Scrivete una lettera di Protesta alla carrefour spa.Perchè? Perchè una loro filiale si è permessa di discriminare un bambino autistico di 4 anni e questo già basta a qualificarli come stronzi.Perchè se la loro filiale GS di Palermo è dotata di personale gentile e disponibile (e me ne sono reso conto io con i miei genitori in passato) è anche vero che alcune loro filiali sono piene di mele marce che devono essere eliminate.Se volete maggiori ragguagli, andate qui e leggete: http://blackcat.bloggy.biz/archive/3280.html"
Ci vogliono solo due minuti a fare una lettera e difendere un bambino stupendo.
U elemento naturale 92
L'Uranio diventa piombo velocemente, bastano solo 4.510.000.000 milioni di anni, per tutto questo intervallo di tempo resta una minaccia per la salute degli esseri viventi.
Ma l'Uranio serve anche al funzionamento del "motore" naturale del vostro pianeta.
Siete sempre voi uomini che ne fate un uso pericoloso per voi stessi.
Natura
Uranio
Vuoi dire che la Sacra Madre Natura ha nelle sue viscere una minaccia 'naturale' per gli esseri viventi?
E questo , ovviamente , indipendentemente dall'uso che gli uomini hanno fatto e fanno degli isotopi.
Ma ti rendi conto di quello che scrivi e di come scrivi?
Per cortesia, un po' di buon senso ma cosa dici...
Perchè non lo sapevi che l'uranio è radioattivo?
Certo i pericoli aumentano agendo sugli isotopi ma anche allo stato naturale l'Uranio è un pericolo basta respirare l'aria di una miniera o di vaste zone ad essa adiacenti per mettere in pericolo la propria salute.
Inalato in genere sotto forma di ossido, l'uranio si discioglie nei liquidi delle mucose polmonari, ed entra rapidamente nel sangue. Nonostante gran parte dell'uranio assorbito venga espulso con le urine, la parte che non viene eliminata si accumula nelle ossa e soprattutto nei reni; le conseguenze di questo accumulo producono effetti tipici dell'avvelenamento da metalli pesanti: dermatiti, gravi degenerazioni dei reni, necrosi delle arterie.
Ti sembra cosi strano che elementi non modificati dall'azione umana possano essere comunque nocivi per l'uomo?
La Natura ne è piena! si vede che non sei mai andata in cerca di funghi tanto per fare un banalissimo esempio.
Finiscila di estrapolare solo cose che fanno comodo a te dai miei discorsi; ti ricordo che comunque ho concluso dicendo che il pericolo dipende sempre dall'uso stesso che ne fa l'uomo alludendo proprio ad uranio impoverito ed arricchito delle applicazioni militari.
"Siete sempre voi uomini che ne fate un uso pericoloso per voi stessi."
Quindi il mio commento serviva proprio a colpevolizzare l'azione umana fatta all'uranio e con l'uranio. Non capisco davvero questo tuo continuare ad infastidirmi.
Natura
per natura
Cominciamo da qui : 'L'Uranio diventa piombo velocemente, bastano solo 4.510.000.000 milioni di anni, per tutto questo intervallo di tempo resta una minaccia per la salute degli esseri viventi.'
Nessuna minaccia , non hai letto in wikipedia alla voce 'uranio' che “ tracce di uranio sono presenti ovunque :nelle rocce, nel suolo, nelle acque, persino negli organismi viventi' ?
Strano visto che, per rispondermi, hai fatto un copia/ incolla di quanto hai trovato in wikipedia sui danni da esposizione all'uranio, al radon, alle polveri da estrazione dell'uranio.
Quando imparerai a leggere con un minimo di attenzione ?
E' sulla da te dichiarata minaccia per la salute degli esseri viventi che facevo ironia, visto che solo adesso circoscrivi la minaccia dell'uranio alle zone minerarie.
Quanto al tuo : 'Certo i pericoli aumentano agendo sugli isotopi ma anche allo stato naturale l'Uranio è un pericolo', sai che l'uranio è naturalmente costituito da tre isotopi?
Quanto ai funghi credo di poter dire che sono una brava raccoglitrice e ne sono golosissima. Ho sempre evitato l'Amanita Phalloides, nonostante abbia conosciuto una famiglia che la faceva trifolata insieme ad altre varietà di funghi senza averne alcun danno. Si erano nel tempo mitridatizzati.
Non estrapolo, leggendoti, allibisco.
Incominci male e non capisco lo scopo di tutto ciò
Da quando un metallo radioattivo non costituisce un pericolo per la salute? In base a cosa sostieni che non c'è nessun pericolo?
Continua pure a leggere wikipedia ignorando che l'uranio è tossico e radioattivo.
Qual'è l'utilità di questa discussione?
Forse vogliamo sostenere che non è l'uso sbagliato che ne fa l'uomo che si ritorce contro egli stesso?
Non ho mai affermato questo.
Ma allora di che discutiamo?
Natura
per la povera natura
Mi limito a tentare di rispondere ai tuoi minestroni, ma vedo che è una fatica inutile. Giri e rigiri le tue frittate senza renderti conto di quello che scrivi.
Con te non è possibile alcuna discussione che abbia una minima base di serietà.
Appena ti faccio notare le assurdità che scrivi, sposti il discorso in un altrove che è il terreno del tuo pregiudizio.
per una povera donna
Hai uno strano modo di discutere, a me sembra proprio che tu non voglia discutere ma solo continuare a dare giudizi sulle esposizioni altrui come se stessi a scuola ma stavolta senza alcun fondamento scientifico, etico, eco-culturale . Riduci le mie questioni ad aspetti
collaterali della società e della politica, il che dimostra che non sai neanche la differenza che intercorre tra ecologia ed ecologia profonda, non hai capito l'importanza di certi argomenti perchè sei una irriducibile antropocentrista: per te esiste solo l'umanità e le sue vicende. Se trovi impossibile discutere con me ti ho gia chiesto gentilmente di non farlo più ma tu non riesci proprio a starmi lontana.
Ti ho dato un elenco di autori, sperando che tu, da donna di cultura quale sei gli dessi almeno un'occhiata ma vedo, ad oggi che ti interessa solo il tuo tipo di cultura e in questo senso resti povera.
Sarebbe già tanto comunque che ti astenessi dal "non discutere" con me.
Natura
sono stupita
forse è una reazione inconscia collettiva per il quale è più immediata la circumnavigazione del pianeta rispetto alla sua trapanazione per raggiungere e collegare i due poli...uso questa metafora per dire che nello stesso scrivere questo commento mi accorgo di darmi una spiegazione al mio stupore...trapanare il pianeta...andare a fondo...pericolosissimo! letale... ed infatti credo che possa essere letale per la propria salute mentale ed emotiva talvolta andare a fondo...meglio circomnavigare e guardare il paesaggio.... andando a fondo si potrebbe scoprire che la ragione di tutte le guerre non è il petrolio... non è l'energia...ma la sistematica pianificazione a tavolino dell'indebolimento, della colonizzazione secondo criteri sempre uguali, della genesi del bisogno in altri popoli. tutto questo ad opera di pochissime unità di questo nostro pianeta. perchè finchè ci saranno le centrali nucleari si produrrà uranio impoverito che richiederebbe soldi per lo smaltimento, quindi meglio farne materia prima di una fonte di lucro...le armi... che diventano guadagno nel momento in cui tutte le nazioni unite le pagano per consumarle da qualche parte... ecco perchè gli americani si incavolano di far la guerra da soli..perchè le armi sono costretti a pagarsele da soli...però poi lo fanno lo stesso tanto gli altri seguono. ma se oramai è accessibile ad ogni tecnologia la realizzazione di fonti energetiche davvero pulite, come mai nel mondo si prosegue con il nucleare? come mai se il pianeta è per tre quarti d'acqua c'è la sotterranea proogettazione della privatizzazione delle sorgenti d'acqua dolce? per la sistematica pianificazione delle nuove ragioni di conflitto future... perchè sono il mezzo per COLONIZZARE.. siamo di fronte al riciclo perpetuo dello storia.. è palese eppure la gente sembra preferire circumnavigare...forse perchè tutto questo sembra andare fuori da qualunque nostro potere, ma così non è, anche il semplice atto di piantare un piccone e scavare anche anelare alla consapevolezza è un potere.
perchè se io so insegno e chi viene dopo di me fa meno fatica ad imparare... sempre e solo per i miei figli.