Cari amici, sto creando un'associazione di sostegno alle vittime dell'uranio impoverito, con lo scopo di provvedere all'assistenza e alla diffusione della conoscenza del problema. Spero aderirete in tanti! Franca
Ingrid resisti. Quando le speranze sembrano esaurite, quando il dolore ti fa ritenere il male peggiore quello minore, pensa a
chi ti aspetta e ha sofferto tremendamente per la tua mancanza. Quando la tua vita sembra avere già abbandonato il tuo corpo che osservi da fuori come se ti fosse già estraneo non lasciarlo giacere.
Chi può assumersi la responsabilità di averti abbandonato a una sorte così atroce? Chi potrebbe assumersi il peso della tua dipartita?
Nessun uomo per quanto insensibile può mettere in gioco la vita di una persona innocente, nessuna ragione o, peggio ancora come rischia di accadere adesso, nessuna strumentalizzazione della ragione di stato può giustificare una condanna simile.
Ingrid resisti come sa resistere una donna, abituata alle più atroci traversie della vita.
So quanto è difficile, anche se la mia esperienza è stata ben poca cosa rispetto alla tua. Ma ho provato l'isolamento, il dolore, la paura dell'abbandono, ho sentito la morte bussare ripetutamente alla mia porta. Ma anche i peggiori presentimenti possono essere allontanati.
Ingrid non sei sola, i tuoi cari ti aspettano. Ti aspettiamo.
P.S. A chi ha nelle mani la vita di Ingrid, anche se non mi ascolterà, voglio dire che un gesto di umanità vale più di tante battaglie vinte. Una donna, una persona, non può diventare un'arma da guerra.
Anche se chi la tiene sua prigioniera pensa di lottare per una causa giusta chiedendo la liberazione dei molti guerriglieri prigionieri in mano al governo Uribe: i miei rapitori mi hanno liberata, liberate Ingrid.
Le esecuzioni capitali possono riprendere.
Nonostante la moratoria sulla pena di morte e grazie alla maggioranza dei giudici cattolici la Corte Suprema conferma le iniezioni letali:
PENA MORTE: USA, CORTE SUPREMA CONFERMA INIEZIONI LETALI
La decisione e' stata presa ad
ampia maggioranza, sette voti a favore e due contrari, e secondo
gli osservatori permette la ripresa delle esecuzioni capitali
negli Usa, di fatto sospese dallo scorso settembre in attesa
della sentenza odierna.
La Corte ha respinto il ricorso inoltrato da due condannati a
morte del Kentucky, secondo i quali l'attuale cocktail di tre
sostanze utilizzato nelle esecuzioni sarebbe contrario alla
Costituzione degli Stati Uniti, che proibisce qualsiasi
punizione ''inusuale e crudele'' dei detenuti.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha una maggioranza di
giudici cattolici (cinque su un totale di nove), e la decisione
e' stata resa pubblica proprio mentre il Papa era alla Casa
Bianca, a pochi isolati dal Palazzo che ospita il tribunale dei
tribunali Usa. Il verdetto era atteso entro giugno.
Se poi pensiamo che ieri il Papa era in visita negli Usa, la notizia appare ancora più grottesca e inquietante. Mentre Ratzingher e Bush si abbracciavano il "paese faro di civiltà" si faceva beffa della moratoria sulla pena di morte e decretava la ripresa delle esecuzioni.
Non so come quei giudici cattolici potranno fare i conti con la propria coscienza e come il Vaticano possa spiegare questa contraddizione abnorme. Col "disegno divino"?
Penso che quei giudici andranno a confessarsi e così puliranno le loro coscienze per poi sporcarsele ancora con gli stessi peccati o con altri magari più gravi...
Intanto, il Papa che è notoriamente contro ogni soppressione della vita, lodava l'America credente e "generosa" nel rispondere ai bisogni umani immediati, favorire lo sviluppo e soccorrere le vittime di catostrofi naturali" (ma ...sogna o è desto?). Alla fine dei colloqui un comunicato congiunto : tutela del matrimonio e vita, diritti umani, libertà religiosa, lotta contro la povertà e le epidemie.
Nessun accenno del papa alle guerre "umanitarie"degli Usa, nessun accenno alla moratoria sulla pena di morte, nessun accenno alla sentenza che legalizza le iniezioni letali e fa riprendere l'esecuzioni capitali...evidentemente per papa Ratzinger la vita non ha lo stesso valore...forse quella dei cattolici ha più valore che quella degli altri, quella di un feto ai primi giorni ha più valore di quella dei condannati a morte, a volte magari vittime di errori giudiziari. D'altronde da un papa così privo di compassione, di empatia, che bada solo ai suoi cattolici e a preservare e diffondere (per non dire imporre) la sua dottrina non ci si poteva aspettare di meglio. Che tristezza!!!
Volevo aggiungere. Perchè questi giudici che sono evidentemente contro la vita non vengono scomunicati? Ma i preti pedofili lo sono o sono considerati ancora parte integrante del clero? Che schifezza!!!
Veramente lei non si era rallegrato, signor "spirito di gravità". Perchè si include? Perchè questo arbitrio dialettico?
Io mi ero rallegrato allora e mi intristisco oggi, perchè così fa chi è sente positivamente un provvedimento che salva la vita ai condannati a morte, e negativamente un provvedimento che ne sancisce l'esecuzione.
Lei, sor.riso, è solo uno che crede di poter criticare tutto e tutti perchè si sente, illusoriamente, al di fuori di tutto.
Non indugi troppo in questo pensiero, è l'anticamera dell'alienazione.
io non sono all'anticamera dell'alienazione, io sono alienato in suite
io sono fuori da tutto e da tutti
lei che vi è dentro non è riuscito a comprendere quello che stava accadendo, cioè che si leggiferava la moratoria, ma che in realtà la moratoria non si sarebbe fatta
io continuo ad essere alienato e a "vedere" la realtà
lei continui ad essere dentro le cose, è un buon modo per non vedere nulla
si sa che chi è dentro troppo vicino, perde la visione generale e vede solo il parziale
di grazia mi conceda la possibilità di criticare tutto e tutto, ma non perchè illusoriamente io mi sento al di fuori di tutto, ma solo per l'effimero piacere di poter dire ve lo avevo detto
e ci vogliono delle piccole soddisfazioni ogni tanto!!
di contro però sono disposto ad accettare anche nei miei confronti la gogna del te lo avevo detto.
Scusate ma è da un pò che volevo postarla...magari qualcuno la conosce già. Per me è una bellissima poesia!
Dedicato a tutti coloro che si emozionano,
dedicato a tutti coloro che cadono e si rialzano
dedicato a tutti coloro che rischiano per
inseguire i propri sogni, i propri ideali,
dedicato a tutti coloro che vogliono essere semplicemente sè stessi e rispecchiarsi nella vita
insomma dedicato a tutti coloro che vogliono vivere e non si accontentano solo di respirare, solo di sopravvivere.
Chi muore (Ode alla Vita)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,chi non cambia la marcia, chi non rischia e non cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i", piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non legge, chi non viaggia, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità...
Non puoi proprio dire che ti sei rallegrato! Al massimo hai fatto un sor.riso (sempre interrotto...però). Non ti allargare troppo...sia nel sorridere che nel piangere...il tuo cuore, non abituato all'emozioni forti, (è più facile, comodo, sicuro perchè meno rischioso rimanere distaccati e possibilmente con il sor.riso sardonico) ne potrebbe risentire!!!
A dire la verità la mia macchina è piena di righe e adesso che mi ci fai pensare...ma se tu hai giurato che non sei stato tu...
Il fatto è che non sopporto le persone che stanno a guardare!!! che se ne stanno fuori e fanno i beffardi soprattutto di fronte a questioni serie ed importanti.
Però ognuno è quello che è e nessuno è perfetto!! (frase famosissima che conclude uno spassosissimo film :"A qualcuno piace caldo"..l'hai visto?)
Ok, giuro che non sarò più così acre con te...fino alla prossima volta! buona notte anzi oramai è meglio che scriva: buona giornata.
Antonella
La leader dei no dal Molin, Cinzia Bottene: «La procura ha voluto intervenire prima delle elezioni. Adesso chiuda in fretta le indagini». E sull'appalto per raddoppiare la base Usa di Vicenza: «Ce lo aspettavamo, per loro è un lavoro come un altro»
Orsola Casagrande
Vicenza
Tutto procede con estrema serenità. Cinzia Bottene è uno dei volti del presidio permanente e della battaglia contro la nuova base militare che gli Usa, complice il governo Prodi, vorrebbe costruire nel cuore di Vicenza. Sorridente, affabile, disponibile come sempre Cinzia Bottene è anche la candidata sindaco della lista che il presidio ha messo in piedi in occasione delle elezioni comunali. «Sono serena - dice - e questa serenità mi deriva dal fatto che non ho brame di potere». Mettersi a disposizione di una causa, prima di tutto perché in quella causa si crede. E' questo che sta alla base della decisione di candidarsi alle elezioni.
Partiamo da qui, dalla campagna elettorale. Come sta andando?
Come ho detto noi siamo estremamente sereni. Nessuno dei candidati e nessuno dei partiti ha la nostra serenità, mi sento di poterlo dire senza timore di smentite. Perché noi non abbiamo ambizioni di potere. Per noi queste elezioni sono una tappa di una battaglia che dura da due anni. Le elezioni non sono il capolinea e questo ci è molto chiaro. La battaglia è ancora soltanto all'inizio e lo sappiamo bene. Le elezioni andranno come andranno, noi continueremo a stare in pista. Se andrà male il nostro percorso non si esaurirà. Se andrà bene (ride, ndr) forse i risvolti negativi ci saranno per me nel senso che dovrò modificare la mia vita, inevitabilmente.
Come ti accoglie la gente?
Direi bene. Mi fermano persone insospettabili, e non solo perché sconosciute. Mi fermano le persone più diverse, per età, estrazione sociale. In generale i commenti sono tutti positivi. La gente ci chiede di continuare e esprime la loro solidarietà. Chiede di essere coinvolta. Penso che i vicentini abbiano compreso il messaggio che abbiamo cercato di comunicare: noi non aspiriamo a entrare in consiglio comunale per interesse personale. Vogliamo metterci a disposizione della città, o per meglio dire vogliamo essere uno strumento in più per i vicentini. Che potranno avere voce in comune e dire la loro su quali siano le scelte migliori per la città.
In questa ultima settimana ci sono stati due episodi diversi tra loro ma entrambi piuttosto inquietanti, come li avete definiti. Partiamo dalle perquisizioni nelle abitazioni di alcuni esponenti del presidio.
Ho denunciato e continuerò a farlo che si è agito con poca cautela, mettiamola così. I tempi erano sbagliati. Questa sull'attentato all'oleodotto è un'indagine che va avanti da dieci mesi. Allora due settimane in più per ordinare le perquisizioni non avrebbero fatto alcuna differenza. Invece si è scelto di farle prima delle elezioni. Io ho chiesto e lo ribadisco che, vista l'urgenza con cui si è proceduto alle perquisizioni, si proceda altrettanto rapidamente alla chiusura delle indagini. Vogliamo che prima delle elezioni vengano resi pubblici i risultati delle indagini, delle analisi dei computer e dell'altro materiale sequestrato. Noi non abbiamo timori perché le nostre azioni sono tutte alla luce del sole. Quanto poi alle dichiarazioni del procuratore sul fatto che sia stato il presidio a rendere pubbliche le perquisizioni noi ripetiamo che non abbiamo nulla da nascondere. A parte il fatto che sarebbe stato assai difficile tenere nascoste perquisizioni condotte in abitazioni private da dieci agenti. E poi davvero, noi non abbiamo paura di rendere pubbliche le notizie che ci riguardano proprio perché non abbiamo nulla da nascondere.
L'altra cosa che è accaduta in questa settimana è stata la comunicazione da parte degli americani del vincitore del contratto per la costruzione della nuova base.
Per noi si è trattato di una conferma, non di una notizia. Che l'appalto sia stato affidato a cooperative rosse non ci stupisce, del resto le dichiarazioni del presidente del Cmc di Ravenna non potevano lasciare dubbi sul fatto che il profitto viene prima di qualunque altra cosa. Il denaro evidentemente non puzza e per realizzare denaro qualcuno è disposto a fare qualunque cosa. Il presidente del Cmc ha detto che per lui la costruzione della base americana al Dal Molin è soltanto un altro appalto, che lui ha cinquemilacinquecento dipendenti da mantenere. Io non penso che sia così. Non penso che si possa accettare tutto, sempre.
Cosa bolle in pentola per i prossimi giorni?
L'assemblea del presidio deciderà che forme di protesta attuare nei confronti delle cooperative rosse, pensiamo al boicottaggio. Vedremo in questi giorni. E poi il 7 aprile in piazza delle poste ci sarà una grande serata di spettacolo e parole con Dario Fo e don Gallo.
Intervista a Dario Fo, nel giorno del suo 82° compleanno. Si parla dell'esperienza di Franca al senato, di elezioni, di astensionismo, di conflitto di interessi, di Dal Molin.
Concimi, sostanze cancerogene, acqua, zucchero, acido muriatico e solo un quinto di mosto. Con questo miscuglio sono stati prodotti 70 milioni di litri di vino a basso costo.
Di vino ne contengono poco: un terzo al massimo, spesso di meno. Il resto è un miscuglio micidiale: una pozione di acqua, sostanze chimiche, concimi, fertilizzanti e persino una spruzzata di acido muriatico. Veleni a effetto lento: all'inizio non fanno male e ingannano i controlli, poi nell'organismo con il tempo si trasformano in killer cancerogeni. Secondo i magistrati di due procure e la task force che da sei mesi indagano sulla vicenda, questo cocktail infernale è il protagonista della più grande sofisticazione alimentare mai scoperta in Italia. Perché con la miscela tossica sono state confezionate quantità mostruose di vino. Gli inquirenti ritengono che si tratti di almeno 700 mila ettolitri: sì, 70 milioni di litri messi in vendita nei negozi e nei supermercati come vino a basso costo anche dai marchi più pubblicizzati del settore. Un distillato criminale che ha riempito circa 40 milioni di bottiglie, fiaschi e confezioni di tetrapack d'ogni volume, offerte a un prezzo modestissimo: da 70 centesimi a 2 euro al litro.
A Veronella uno degli investigatori è svenuto per i vapori e sono stati chiamati i pompieri per rimuovere le scorte. Il titolare della cantina è stato arrestato per il reato di sofisticazione alimentare con pericolo della salute pubblica: di quel liquido ad alto rischio ne avevano ancora migliaia di litri. Ma il fascicolo aperto dal pubblico ministero di Verona Francesco Rombaldoni poco alla volta si è gonfiato di reati pesantissimi: l'associazione a delinquere per gli imprenditori vinicoli del Nord. Che diventa addirittura associazione mafiosa per i loro referenti meridionali.
avviso di garanzia dalla procura di siena anche per il presidente del consorzio
Vino, scoperte centinaia di bottiglie di falso Brunello 2003: sequestri in 4 aziende
Coinvolte 13 aziende produttrici, 20 gli indagati: creato un vino diverso per avvicinarsi ai gusti Usa
Mio commento: magistrati coraggiosi e con grande senso del dovere e dell'importante compito che svolgono. Spero che al più presto li siano date le dovute scuse!!!
Però... che schifezza!!!
Uliwood party
l'Unità, 2 aprile 2008
Marco Travaglio
Il tempo, dice il proverbio, è galantuomo. E aiuta a distinguere i galantuomini dai mascalzoni. Da un anno due galantuomini, Clementina Forleo e Luigi De Magistris, vengono attaccati, perseguitati, infangati da una campagna politico-mediatica che avrebbe stroncato un bisonte. Ma non si sono lasciati abbattere. Hanno risposto colpo su colpo nelle «sedi competenti». Ora in quelle sedi la verità comincia a emergere. A Salerno, dove De Magistris ha denunciato i superiori per le fughe di notizie che poi venivano attribuite a lui, le indagini sarebbero a buon punto: non è lontano il giorno in cui chi l’ha condannato al Csm dovrà vergognarsi e chiedergli scusa. E da Potenza giungono notizie analoghe sul cosiddetto «caso Forleo». La Procura lucana, cui si era rivolta la gip di Milano, ipotizza un complotto architettato contro di lei da due pm e da un tenente dei Carabinieri di Brindisi. Nella primavera-estate del 2005, mentre Clementina intercetta lo sgovernatore Fazio e i furbetti a colloquio con i loro protettori politici, i suoi genitori vengono minacciati di morte con telefonate (o semplici squilli notturni) e lettere anonime, poi si vedono incendiare la tenuta agricola e la villa in campagna, infine perdono la vita in un incidente d’auto. Senza ipotizzare l’incidente doloso (alla guida c’era suo marito, salvo per un pelo), la Forleo ha denunciato da tempo alla Procura di Brindisi gli inquietanti episodi che l’hanno preceduto. Per scoprire chi ne siano gli autori, occorreva acquisire i tabulati telefonici non solo dei genitori della giudice, ma anche dei numeri chiamanti e soprattutto mettere sotto controllo il telefono di casa dei minacciati (gli squilli, non attivando il traffico commerciale, nei tabulati non risultano). Ma il pm Alberto Santacatterina chiede ai carabinieri solo i tabulati, senza intercettazioni. E quelli fanno ancora meno: si limitano ad acquisire i tabulati di casa Forleo, non quelli fondamentali - delle chiamate in entrata. Lei chiama il tenente Pasquale Ferrari - lo stesso incaricato della sua tutela in Puglia - per sollecitarlo a fare il suo dovere. Telefonata burrascosa («si vergogni di indossare la divisa», avrebbe detto la giudice), che l’ufficiale segnala al procuratore di Brindisi, dottor Giannuzzi. Questi però l’archivia subito a «modello 45» (notizie non costituenti reato): un innocuo sfogo personale e nulla più. Intanto la Procura ha chiesto pure l’archiviazione sulle minacce ai genitori. Il gip però respinge la richiesta, ordinando indagini più approfondite. Che però non vengono fatte e il caso finisce definitivamente in archivio. Così si comincia a dire che Clementina, avendo denunciato ad Annozero «tentativi di delegittimazione da soggetti istituzionali e forze dell’ordine», è una pazza visionaria: s’è perfino inventata le minacce ai genitori. Il Csm, per la gioia di un Parlamento ancora sotto choc per l’ordinanza Unipol-Antonveneta, apre una pratica per trasferirla: per avere screditato integerrimi colleghi e ufficiali «con accuse infondate». In realtà erano fondatissime, ma qualcuno ha fatto in modo di ridicolizzarle. È, appunto, il presunto complotto su cui lavora la Procura di Potenza, orchestrato «al solo fine di dare una lezione» alla Forleo. Occhio alle date. L’8 giugno 2007 il procuratore Giannuzzi archivia il caso della telefonata al tenente. Il 20 luglio la gip chiede alle Camere di poter usare le intercettazioni sulle scalate anche contro alcuni politici e finisce nella bufera. Il 14 agosto, mentre Giannuzzi è in ferie, il tenente Ferrari presenta una denuncia scritta contro la Forleo, ancora per la telefonata: guardacaso, proprio quand’è di turno per le questioni urgenti (per quelle ordinarie bisogna attendere la ripresa autunnale) il pm Antonino Negro, amico dell’ufficiale e del pm Santacatterina. I tre, sempre secondo la Procura di Potenza, «concordano tra loro il testo della denuncia» e la data della presentazione per gestirla con le proprie mani e “dare una lezione” a Clementina, «esponendo una versione diversa da quanto sarebbe realmente accaduto nella conversazione telefonica tra Forleo e Ferrari». Negro, di turno proprio quel giorno, apre il fascicolo e se lo intesta. Ma non potrebbe: l’affare non è urgente. E poi dovrebbe avvertire il capo, che ha già archiviato il caso. Fortuna che la Forleo, in vacanza in Puglia, si arma di registratore, cerca di capire cosa le stanno facendo e scopre la tresca, subito denunciata a Potenza e al Csm. A quel punto pare che Ferrari si dica disposto a ritirare la denuncia. Ma lei tira diritto e chiede al Pg di Brindisi di avocare l’inchiesta a Negro. Il quale, per tutta risposta, chiude le indagini a tempo di record e la rinvia a giudizio per minacce al tenente. Ora sulla strana triangolazione Ferraro-Negro-Santacatterina sta facendo luce il pm di Potenza Cristina Correale che, nell’invito a comparire inviato per interrogarli, li accusa di abuso d’ufficio (e Santacatterina anche di falso). Quale abuso? Presentando la denuncia «in periodo feriale, nella settimana in cui era di turno il dr. Negro per far sì che il predetto venisse designato titolare del procedimento in violazione delle tabelle in vigore in ufficio, veniva arrecato intenzionalmente a Forleo un danno ingiusto». Cioè l’apertura di un processo per un fatto già archiviato. Altro danno: le indagini lacunose sulle minacce ai genitori. Lì Santacatterina e Ferrari «indebitamente omettevano di curare l’effettiva acquisizione dei tabulati», anche se poi il pm, nel chiedere l’archiviazione del caso, «attestava falsamente» di averli «acquisiti ed esaminati» e di non aver trovato «telefonate utili alle indagini» (ipotesi di falso). Un bel quadretto che, se confermato dalle indagini, costringerà un bel po’ di politici, giornalisti, magistrati, alte e basse cariche istituzionali a chiedere scusa alla Forleo. E magari a vergognarsi. Sempreché le scuse e la vergogna, nel frattempo, non siano cadute in prescrizione.
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Laicità e difesa della Costituzione. Di questo discuteranno Franca Rame e il premio Nobel Dario Fo, il direttore di Micromega Paolo Flores d´Arcais e il capolista toscano al Senato per l´Italia dei valori Francesco Pardi detto «Pancho». La serata è in programma per giovedì prossimo 10 aprile alle ore 21, al cinema Colonna sul lungarno Ferrrucci. Il filo rosso del dibattito starà nel rapporto tra i valori della nostra Carta costituzionale, 60 anni dopo la sua entrata in vigore, e il ruolo della coscienza laica nell´Italia di oggi.
Case a prezzi popolari? Sì, ma ai leghisti che le hanno gestite. Quello che è accaduto nella Treviso del boom mostra che non ci sono grandi differenze tra nord e sud nella malagestione pubblica. Per il "Progetto casa", un piano finanziato dall'Ater (l'ente che ha ereditato la gestione delle case popolari), politici e loro familiari si sono insediati in pole position. Il piano riguarda la costruzione di 30 appartamenti a prezzo convenzionato: poco più di 100 metri quadrati per 160 mila euro. Palazzine eleganti di tre piani che sorgeranno nella prima periferia della Marca in un quartiere destinato a un grande sviluppo: vi è prevista la nascita della "cittadella delle istituzioni" disegnata da Mario Botta. Ma le graduatorie delle assegnazioni si sono rivelate sorprendenti. Chi si è classificato secondo per ottenere l'alloggio a prezzo agevolato? Pierantonio Fanton, presidente proprio di Progetto casa, consigliere dell'Ater e consigliere comunale leghista nel municipio del celebre Giancarlo Gentilini. Fanton è stato tra i primissimi a depositare la domanda nel giorno stesso dell'apertura del bando. Anche il primo nella graduatoria di assegnazione è un nome noto in città. Si tratta di Giobatta Zampese: è il padre del consigliere comunale leghista Sandro, che presiede anche l'azienda pubblica di trasporto locale. Volete una chicca finale? Fanton e Zampese Junior sono soci nello stesso studio professionale di architettura. Il Carroccio si è difeso: le domande sono state valutate da una commissione. Ma in città la sinistra parla di "Casta padana". Ed è difficile darle torto.
FONTE L'ESPRESSO
Non basta la mesata, c'è pure "il quadrimestre". In una campagna elettorale dove sbocciano promesse di regali e sussidi, non sorprende che sia stata fatta passare in silenzio l'inchiesta di Primo Di Nicola sugli avvocati di Stato. Eppure l'articolo pubblicato su L'espresso mostrava una situazione in cui sarebbe stato facile intervenire per recuperare milioni di euro. Oltre a un ricco stipendio, oltre alla possibilità di ottenere incarichi esterni, docenze e arbitrati, questi dipendenti dello Stato si spartiscono un bottino senza precedenti. Sono pochi: 370 in tutta Italia. Devono rappresentare e difendere l'amministrazione statale in tutti i tribunali. Ma quando vincono le cause, incassano in prima persona le spese legali che le loro controparti devono versare. Incassano personalmente un rimborso per svolgere il compito per cui vengono già pagati con lo stipendio. Una somma enorme: nel 2006 42 milioni e 405 mila euro, che poi vengono divisi secondo criteri territoriali. Questa gratifica viene chiamata "quadrimestre", perchè calcoli e spartizioni avvengono ogni quattro mesi. In media, nel 2006 ogni toga pubblica romana ha intascatoto 91 mila euro, che diventano 244 mila a Bari, 247 mila a Potenza, 261 mila a Venezia e ben 296 mila a Messina: sempre oltre allo stipendio. Il capo di questa avvocatura a Messina nel 2006 ha ricevuto 222 mila euro di stipendio e quasi 300 mila dal bingo dei "quadrimestri"- Viste le condizioni disastrose in cui versa l'amministrazione della giustizia, che ha tempi vergognosi e lamenta carenze di fondi, non sarebbe meglio usare i 42 milioni del "quadrimestre" per fare qualcosa che aiuti tutti i cittadini? Non sembra una riforma così difficile da realizzare
fonte L'Espresso
Ieri a Firenze con Franca Rame, Dario Fo e Paolo Flores D'arcais per Pancho Pardi senatore.
A Firenze, al cinema Colonna, ieri sera, l'incontro dibattito con Franca Rame, Dario Fo, Paolo Flores D'Arcais e Francesco (Pancho) Pardi ha toccato, a tre giorni dal voto, i temi più significativi di questo passaggio di consegne alla guida del Paese.
All'esterno si distribuisce un volantino con la lettera di Franca Rame al presidente Prodi, un altro con le parole di Flores D'Arcais e il programma di Pancho .
Nella sala c'è un clima di sentita partecipazione. Si dice che lo svantaggio della coalizione si sia ridotto a 3 - 4 punti, e questo accende la speranza.
Ci sono donne e uomini della società civile, delle associazioni, dei movimenti e del mondo della scuola, che si confrontano, attenti, preoccupati e consapevoli del significato di questo voto, di cosa rappresenterebbe il ritorno di Berlusconi. Questa volta, eletto per la terza volta, come sostiene Flores D'Arcais, avrebbe ampio spazio per finire di demolire le regole democratiche condizionando l'esercizio della legalità, preparando il terreno al consolidamento definitivo del suo potere, che eserciterebbe sconvolgendo la Costituzione e negando le radici storiche della Repubblica, legate alla Resistenza e alle lotte partigiane.
D'altro canto, come ricorda Dario Fo, in questi giorni le "sparate" del cavaliere hanno dato il segno del suo progetto; fra i fucili agitati dalle differenti leghe, la difesa di Mangano (lo stalliere di Arcore condannato a due ergastoli perchè responsabile di quattro omicidi) innalzato a ruolo di "eroe", le ennesime dichiarazioni sulla sanità mentale dei magistrati (specialmente quelli che lo indagano), le pretese accampate sulla presidenza della Repubblica, Berlusconi non ha trascurato di dichiarare le sue intenzioni con quei messaggi chiari e forti.
Il conflitto di interessi, le leggi vergogna, il "porcellum", le epurazioni televisive, diventerebbero un fatto strutturale in un Italia così in balia della disillusione, così condizionata dal potere mediatico, economico e politico di un solo soggetto, l'anomalia per cui siamo incomprensibili agli occhi del mondo democratico e poco anche ai nostri stessi occhi.
Dario, in una dichiarazione di poco tempo fa, diceva di provare imbarazzo quando, all'estero, gli venivano fatte domande sul conflitto di interessi, e di non sapere cosa rispondere.
Ha raccontato anche dell'esperienza sua e di Franca con il Pci di Berlinguer, che si era mostrato aperto alle loro iniziative politiche e culturali rivolte alla base , e dei problemi che incontrò con le strutture intermedie del partito.
Franca è intervenuta per appoggiare la candidatura al Senato di Pancho con la lista dell'Italia dei valori, raccontando la situazione e gli episodi più significativi che hanno caratterizzato i due anni trascorsi nelle istituzioni. L'assenza di sentimenti, le trame di potere, la mancanza di attenzione ai problemi dei cittadini, i privilegi, l'impossibilità di lavorare serenamente e costruttivamente in un clima folle da "orgia del potere": da senatrice uscente non si è esentata dal denunciare tutti i malesseri, le difficoltà, le delusioni e i dubbi che l'hanno accompagnata in questo periodo.
In realtà ha fatto il massimo di quello che le era possibile, e forse di più, come è suo costume. Travaglio ne tesse le lodi nei suoi Magnifici Venti della XV legislatura. "Rame Franca (ex Idv, poi Gruppo misto). Ha vissuto la sua esperienza in Senato come una missione, lottando come una leonessa per i princìpi in cui crede. S’è opposta all’indulto extra-large, ha avviato una campagna contro i privilegi della casta e gli sperperi della spesa pubblica. Ha partecipato alle manifestazioni contro la base Usa di Vicenza, contro il Tav in Valsusa e in difesa della libertà d’informazione. Ha preso a cuore – fra i pochissimi – il dramma dei soldati colpiti da tumore per l’uranio impoverito nelle missioni di guerra. Di Pietro l’avrebbe rivoluta in lista, ma lei, stanca e delusa, ha declinato. Peccato. Le dobbiamo tutti un grazie".
Potrà sostituirla Pancho Pardi, quello che, all'alba della stagione dei girotondi, da piazza San Giovanni fu indicato da Moretti come leader ideale per una sinistra vincente; non ha un apparato propagandistico fatto di patinature e di lustrini, ma ha le idee chiare sui rischi che corriamo e sugli impegni da assumere: per la salute della Repubblica, per la laicità, per la difesa della Costituzione, contro il conflitto di interessi. E, oltre a quello di Franca Rame, Dario Fo e Paolo Flores D'Arcais, si avvale del sostegno del Presidente Oscar Luigi Scalfaro, di Pamela Villoresi e Nanni Moretti di scrittori come Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli.
La serata si conclude con la sensazione che saranno determinanti le decisioni che in tanti prenderanno solo in questi due giorni; l'aerea dell'incertezza è ancora consistente. I giochi non sono ancora fatti.
Speriamo davvero che tutto vada per il meglio. Che l'Italia riesca ad esprimere un no chiaro, deciso e netto a Berlusconi e a tutta la sua "armata". Per la Resistenza, per la Costituzione, per la Democrazia, per tutti i valori per i quali molti Italiani sono morti ed hanno combattuto. Di questi fondamenti dello Stato Italiano Berlusconi e i suoi se ne fanno beffe.
Speriamo in una rinascita morale, civile e politica dell'Italia che potrà avvenire solo se Berlusconi non sarà eletto.
Nel cinema Colonna strapieno, giovedì 10 aprile è stata chiusa la campagna elettorale di Pancho Pardi, capolista al Senato in Toscana per L’Italia dei Valori.
Erano presenti: Franca Rame, Dario Fo e Paolo Flores D’Arcais.
Nel corso della serata sono stati ricordati gli auguri del Presidente Scalfaro alla candidatura di Pardi e si è data notizia di due video, realizzati da Micromega:
uno in cui lo scrittore Camilleri dichiara che vorrebbe stare in Toscana per avere il piacere di votare Pardi e l’altro in cui Nanni Moretti dichiara il suo convinto appoggio alla candidatura.
Durante il dibattito ha telefonato Carlo Lucarelli per manifestare la stessa intenzione.
Per vedere gli interventi registrati da radio radicale:
Ho deciso di scrivere al Signor Luciano Moggi dopo che Striscia la Notizia ha trasmesso il servizio sull’utilizzo improprio del contrassegno per disabili .
Gentilissimo Signor Luciano Moggi
Sono il Dott. Luca Faccio da Bassano del Grappa (VI)
Le scrivo per esprimerle il mio disappunto per l’utilizzo improprio del contrassegno per i disabili per sostare con l’auto in determinati spazi. Il rilascio di tale permesso si ottiene presentando agli uffici della polizia municipale del comune di residenza il certificato d’invalidità rilasciato da un’ apposita commissione medica che attesta la disabilità .
Dal servizio mandato in onda il giorno 8/4/2008 da “ Striscia la Notizia “ non si evidenzia nessuna disabilità di conseguenza non è giusto che lei usi il tagliando in questione.
Se l’utilizzare tale permesso voleva essere un modo per “sostenere “ le persone disabili le posso assicurare che ci sono mille altri modi per farlo, non crede?
Il tagliando permette a chi ne ha diritto di sostare vicino a banche, ospedali e uffici vari o dove siano presenti gli appositi spazi .
Le posso assicurare che avendo una disabilità di tipo motorio trovo molto spesso persone che occupano il posto per disabili anche se non hanno il contrassegno o altri che non hanno alcuna disabilità e magari espongono il tagliando di un loro parente defunto e io che invece ne ho diritto devo cercare un nuovo parcheggio che non sempre si trova o se si trova è distante rispetto al luogo di destinazione.
Essendo certo che lei ha compreso la gravità del suo gesto vorrei ricordarle che “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico” perciò confido sul fatto che tale errore non si ripeta più da parte sua ed inoltre la invito essendo lei un personaggio pubblico a denunciare tali abusi e ad invitare lei stesso tutte le persone a non compiere mai errori simili.
Cordiali saluti
Dott.Luca Faccio
e-mail: [email protected]
Blog : www.lucafaccio.it
ROMA. Il premio Nobel Dario Fo ed il pittore-illustratore Tullio Pericoli saranno protagonisti di un confronto sul tema dell’arte nel programma Gargantua, il settimanale culturale della terza rete pubblica che è condotto da Giovanna Zucconi e che andrà in onda stasera alle 23.45
Ha fatto bene Bertinotti a lasciare la guida di rifondazione. Alfine, si è accorto di essere troppo gradito nei salotti televisivi di destra, troppo elogiato dagli avversari, troppo blandito da Berlusconi; in definitiva, nei fatti, troppo utile alla destra. Ha saputo, in questi anni, rappresentare se stesso molto e molto bene, ma non è riuscito a rappresentare altrettanto bene le istanze dei cittadini che si identificavano nella sinistra. Paga pegno per avere accresciuto la propria figura senza migliorare, al contempo, sia le speranze che le condizioni di vita di chi faceva riferimento all'area politica di sinistra e ha vissuto, in questa fase di governo, un disagio crescente. Credo che a una guida politica si chieda invece di crescere insieme ai propri votanti.
Bene ha fatto anche Prodi a rinunciare alla presidenza del Pd. A questo proposito torna di attualità l'illuminante lettera di Franca Rame, con gli interrogativi che pone e le riflessioni che sviluppa sulle trame di potere, sull'autoreferenzialità della classe politica nel suo insieme, sul conflitto di interessi. Prodi rispose a Franca (con lettera manoscritta), in forma privata. Questo, da una parte dimostra una considerazione dei problemi suscitati nella lettera e di chi li ha suscitati, ma dall'altra lascia deluso chi aveva sperato di trovare risposte pubbliche a quegli interrogativi largamente condivisi.
Non ho difficoltà a comprendere la reticenza di Prodi, nella posizione di presidente del neonato Pd alla vigilia di una campagna elettorale delicatissima, sull'affrontare tematiche scottanti e coinvolgenti il processo politico in corso. Ora però le elezioni sono passate, con risultati disastrosi; Prodi ha avuto il buon senso di lasciare la presidenza, uscendo così dal vortice delle alchimie di potere.
A questo punto credo che dovremmo rinnovare la richiesta di risposte pubbliche alle domande di Franca Rame, perchè sono le stesse che si stanno facendo milioni di cittadini. Forse quelle risposte potranno esserci utili per capire meglio cosa sta succedendo.
Quella lettera è, oggi, di straordinaria attualità.
SENIGALLIA - Il Gruppo società e ambiente di Senigallia ha organizzato una manifestazione nella sede del Gratis Club in via Bonopera. “Martedì prossimo - si legge in una nota - visioneremo e discuteremo una lezione tenuta alcuni anni fa dal premio Nobel Dario Fo sul duomo di Modena. Ascolteremo la ricostruzione storica e gli avvenimenti che hanno permesso la nascita di un'opera considerata dall'Unesco patrimonio dell'umanità.Dario Fo, con la sua naturale vivacità, ci spiegherà l'architettura, l'arte, la scultura e le scelte che hanno permesso di concepire questo capolavoro in pieno medioevo. Apprenderemo com'era la vita di città e quella di campagna, le leggi, le regole, le consuetudini che governavano la vita degli uomini di allora. Attraverso le raffigurazioni che adornano la cattedrale, il grande giullare italiano ci insegnerà come si vestivano, come coltivavano, quali attrezzi utilizzavano gli antichi modenesi. Il Peccato Originale e il suo significato, la storia di Caino e Abele, l'eterna lotta fra chi coltiva e chi alleva animali, il rapporto con Dio, il valore dell'uomo e tanto altro ancora fino ad arrivare agli antipodi del mondo”. L'ingresso è gratuito e aperto a tutti. Per informazioni telefonare al 3336737032
PER TUTTI I CITTADINI DI ROMA
LARGO AGOSTA ( zona prenestina) E' PRONTA PER LA RACCOLTA DELLE FIRME PER I REFERENDUM PROPOSTI DA GRILLO:
Abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria
Abolizione dell'ordine dei giornalisti
Abolizione della legge Gasparri
CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO A DARMI UNA MANO PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SUI MODULI E PREGATO DI CONTATTARMI CON UNA E MAIL : [email protected]
RIPRENDIAMOCI L'ITALIA
Due fratelli folgorati a Padova, altre vittime a Frosinone, Monfalcone e Bologna
Dagli edili appello a Napolitano. Dal 25 aprile sette giorni dedicati alla sicurezza
Il bilancio poteva essere più pesante: in altri incidenti vari feriti gravi
PADOVA - Cinque vite spezzate, un´altra giornata terribile sul fronte del lavoro. Due fratelli sono rimasti folgorati nel Padovano mentre pulivano la cisterna di una betoniera; un operaio è morto vicino a Frosinone precipitando da un tetto e un altro ha perso la vita schiacciato da un macchinario alla Fincantieri di Monfalcone; infine, un giovane lavoratore è stato travolto e ucciso da un treno lungo la linea Bologna-Ferrara. E ancora nel Salernitano un operaio edile rischia la vita dopo un incidente in cantiere, e all´Ilva di Taranto un altro operaio albanese è stato ricoverato in gravi condizioni: è precipitato da un´impalcatura. E nel porto di Savona un portuale è rimasto ferito durante le operazioni di scarico
Una scia di sangue che sembra inarrestabile e che ha spinto Fillea, il sindacato degli edili della Cgil, a rivolgere un appello al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, «affinché riprenda con determinazione l´impegno che ha sinora portato avanti», mentre la richiesta al nuovo Governo è di assumere «con la massima urgenza» decisioni su alcuni interventi «irrimandabili».
L´episodio più grave nel pomeriggio, nel piccolo centro di Schiavonia d´Este, a trenta chilometri da Padova: Stefano Trovò, 42 anni, titolare di un´azienda di autotrasporti, e suo fratello, Diego 34, sono stati colpiti da una scarica elettrica fatale mentre lavoravano nel piazzale dell´Eurosfusi, la loro ditta che dispone di una trentina di camion adatti al trasporto di prodotti «pulverulenti» sfusi, ma anche ceneri, rifiuti non pericolosi, gessi, sabbie e carbonati. Secondo gli accertamenti compiuti dai carabinieri, i due stavano completando la pulizia della cisterna di una betoniera quando, inavvertitamente, hanno toccato i cavi della linea a media tensione con una lunga spazzola idraulica. Mortale la scarica elettrica: i due fratelli sono stati scagliati a metri di distanza e sono morti sul colpo.
Ha avuto come scenario un cantiere edile, invece, l´infortunio costato la vita a un muratore di 44 anni, Giulio Agostini. In mattinata l´uomo era al lavoro a Villa Santo Stefano (Frosinone) e stava ristrutturando il tetto di un´abitazione quando ha messo un piede in fallo ed è caduto da un´altezza di oltre otto metri. Inutile ogni soccorso. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.
Tragedia sul lavoro anche a Monfalcone (Gorizia), nel grande stabilimento Fincantieri: la vittima è un operaio specializzato in saldatura e carpenteria, 41 anni, di nazionalità croata: in serata, secondo una dinamica ancora in via di accertamento è stato investito da un pesante macchinario che l´ha schiacciato.
Ancora sangue, infine, lungo la linea ferroviaria Bologna-Ferrara dove un treno ha travolto e ucciso un operaio bosniaco di appena 21 anni. Il giovane stava attraversando i binari portando a braccia una fresatrice quando il locomotore in corsa lo ha raggiunto, colpendolo alla testa. Lavorava per un´azienda di Treviso impegnata nella costruzione di una cavalcavia della Cispadana e il cui cantiere sorge nell´area della ferrovia.
E il bollettino di una giornata già tragica potrebbe proseguire con gli incidenti ugualmente gravi, ma fortunatamente non mortali, come quello avvenuto al molo Fornelli del porto di La Spezia, dove un muratore quarantenne, dipendente dell´impresa che sta risistemando il manto stradale della banchina, è finito col braccio in una pompa di cemento.
Il 28 aprile, giornata internazione per la sicurezza sul lavoro. I media raccontino le storie di queste tragedie. Sarebbe il miglior modo per fare prevenzione
di Giuseppe Giulietti
Il 28 aprile in tutto il Mondo si ricorderà la giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro e contro le morti bianche. Questa giornata assume un significato particolare in Italia non solo per la rilevanza del fenomeno ma anche per le tante iniziative che si stanno svolgendo in questi giorni promosse dalle organizzazioni sindacali e dall’AMNIL associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro- Condividiamo pertanto a pieno le riflessioni del presidente Anmil Pietro Mercandelli sul sito di Articolo21, così come quelle che abbiamo pubblicato di Marco Rovelli e di Giampietro Rossi, autore del libro “La lana di Salamandra” che da domani sarà allegato al quotidiano l’Unità. Ci auguriamo che, nella giornata di domani tutti i media vogliano approfittare di questa ricorrenza per raccontare le tante storie di chi ha vissuto queste tragedie e che oggi si batte per diffondere una cultura della prevenzione: da Torino a Terni, da Casal Monferrato a Campello sul Clitunno, da Taranto ad Agrate Brianza, per ricordare solo alcune delle località dove si sono consumate le ultime tragedie. Sarebbe il modo migliore per rendere omaggio alle vittime ma anche per preparare nel modo più adeguato, anche dal punto di vista mediatico il tradizionale concerto del 1° maggio (promosso dalle organizzazioni sindacali e trasmesso dalla Rai) e che quest’anno sarà interamente dedicato al tema della sicurezza”.
Ho scritto un racconto sul mio percorso nel meetup di Beppe Grillo, un'esperienza che mi ha lasciato molto perplesso, che mi ha molto cambiato, che mi ha permesso di evidenziare una realtà a me del tutto sconosciuta, dove ho scoperto che inganno e menzogna regnano nella nostra società al di sopra dell'immaginabile.
Censure, manipolazioni, sotterfugi e lati oscuri nel mondo inquieto ed inquietante di Beppe Grillo …
è quello costituito dai 'pellegrini' che domani andranno a vedere coi propri occhi la salma di padre Pio, il cui volto è ricoperto da una maschera messa a punto dai tecnici inglesi del mueseo di Madame Tussauds... giusto per non mostrare ai visitatori il lavoro che il tempo compie anche sul cadavere di un santo.
Ho visto al Tg la salma, con la maschera in silicone e il corpo ben rivestito, visitata da migliaia di fedeli. Dispiegamento delle forze dell'ordine e della protezione civile per assistere i fedeli che possono avere dei mancamenti. Albergi strapieni e sono circa 800 mila le persone prenotate per vedere il corpo di padre Pio ma se ne prevedono il doppio. L'evento è seguito da un centinaio di testate giornalistiche e radio televisive . Che dire? Il rifacimento della salma e la sua ostentazione funziona e senz'altro apporterà, non solo un grande beneficio all'anima dei pellegrini ma soprattutto sarà un toccasana per le finanze dei cappuccini e di tutti coloro che con sta faccenda ci vivono e si arricchiscono.
La vicenda di San Pio ha sempre destato dubbi nelle alte sfere ecclesiastiche e anche la sua riesumazione è stata contrastata...vedremo se papa Ratzinger onorerà la salma della sua visita...
Un pò padre Pio mi fa tenerezza. Oggetto d'inchieste in vita e riesumato da morto! ma lasciate che i suo corpo si disfaccia in pace! così come avviene per tutti.
Un arguto cronista ha commentato la faccenda in tal modo: Isaia dice "polvere siamo e polvere ritorneremo" evidentemente a questo destino, che accomuna tutti gli uomini, possono sfuggire alcuni privilegiati (o no a secondo i punti di vista!...aggiungo io).
Insomma neanche nella morte e nel disfacimento che essa porta siamo uguali!
Per la prima volta un sindaco di Milano non partecipa alle celebrazioni
"Sarò via anche il 1° maggio". Anpi: "Assenza che ci rammarica"
Moratti: "Non partecipo al 25 Aprile"
Alghero, vietata Bella Ciao in corteo
Tam-tam sul sito Indymedia. "Il manifesto": venerdì tutti a Porta San Paolo a Roma
di GIOVANNA CASADIO
La manifestazione del '94 dopo la prima vittoria di Berlusconi
ROMA - A memoria, non si ricorda che il sindaco di Milano, capitale della Resistenza, abbia dato forfait alla manifestazione del 25 aprile. Niente corteo per Letizia Moratti, benché da candidato sindaco nel 2006 se ne fece un gran pezzo spingendo la carrozzella del padre partigiano, né discorso dal palco da dove, lo scorso anno, aveva concluso con un "Viva la Resistenza". Fu fischiata ma anche abbracciata da Fausto Bertinotti, il leader comunista presidente della Camera. Un anno fa. Ora il sindaco Moratti fa sapere: "Non sarò a Milano, ma la giunta sarà rappresentata alle celebrazioni della Liberazione". Non è la stessa cosa, ma Moratti è "fuori città", anche il primo Maggio. L'Anpi, l'associazione dei partigiani, con un comunicato si dice "rammaricata".
E la polemica a Milano monta anche sul volantino per la Liberazione in cui si parla di "rischi" che l'Italia attuale corre per "la tenuta del sistema democratico". La Uil dissente, il segretario della Lombardia Walter Galbusera osserva: "Non è un giudizio politico corretto". Un 25 aprile che per la Sinistra, ormai extraparlamentare, e per il Pd sconfitto da Berlusconi e dalla Lega, si carica di significato.
A Roma, s'intreccia con la vigilia del ballottaggio tra Francesco Rutelli e Gianni Alemanno. Il manifesto rilancerà l'appello di Valentino Parlato: "Tutti a Porta San Paolo, il 25 aprile per una manifestazione tutt'altro che rituale visto il voto che ci sarà due giorni dopo". Mentre lo spareggio per il Campidoglio tiene con il fiato sospeso il centrosinistra, si mobilitano anche i centri sociali. Da Indymedia parte un tam-tam. Assemblea al centro "Cortocircuito" ieri con Francesco Caruso, il no-global ex deputato del Prc e Andrea Alzetta alias Tarzan. La parola d'ordine, preparando la partecipazione dei movimenti alla manifestazione di Roma, è: "Ricominciamo da qui, ora e sempre Resistenza". Qualcosa di simile al 25 aprile del 1994, dopo la prima vittoria di Berlusconi.
Quattordici anni fa, il manifesto aveva chiamato alla mobilitazione a Milano; adesso, a Roma. Alberto Asor Rosa tuttavia pensa che non ci sarà "quella gigantesca presenza del '94. Oggi lo spirito è più ripiegato, deluso frustrato". Non c'è stato neppure il tempo per prepararlo un grande appuntamento. A dare la misura, c'è la stanchezza di Bertinotti, che ha deciso di non partecipare a nessuno degli appuntamenti, almeno finora. La resa dei conti a Rifondazione nel comitato politico, ha lasciato i segni. Paolo Ferrero, che ha battuto il segretario Franco Giordano, sarà a Milano "la manifestazione storicamente più importante". Da lui parte l'invito a mobilitarsi contro una "destra razzista, che ricorda i movimenti filonazisti degli Anni Venti: noi siamo abituati a un 25 aprile contro la nostalgia del fascismo", però questa volta è peggio, sostiene, è in atto "una rivoluzione conservatrice", con rigurgiti "pericolosi". Non si può non esserci, aggiunge Giovanni Berlinguer di Sd: "Ho letto delle posizioni del Pdl e della Lega che chiedono di cancellare dai libri di storia la Resistenza, questo mi indigna. Essere in piazza per la Liberazione è un modo per riaprire una strada che sul piano parlamentare è stata bloccata". Ad Alghero, dove il sindaco ha vietato di cantare "Bella ciao" ci sarà un "contro corteo" ed è scontro tra il primo cittadino forzista Marco Tedde, Antonello Cabras per il Pd e la Sinistra.
Manifestazioni in tutt'Italia, Il presidente Giorgio Napolitano sarà a Genova, dopo la cerimonia all'altare della Patria a Roma con i ministri Parisi e Amato, dove sarà anche Walter Veltroni. Rutelli forse concluderà con un comizio la sua campagna il 25 aprile, Veltroni sarà con lui. Gianni Cuperlo alla Risiera di San Sabba. Rosy Bindi a Sant'Anna di Stazzema. Al corteo romano dell'Anpi, saranno presenti molti leader del centrosinistra e sindacalisti. Giordano osserva che è la prima occasione, con il primo Maggio, per "ridare vita e forza alla sinistra. Fini ha detto che il 13 e 14 aprile è stata la liberazione dell'Italia. No. Dopo un voto tanto drammaticamente spostato a destra, va ricordato che la nostra Liberazione è il 25 aprile e non bisogna consegnare Roma alla destra di Alemanno". Ugualmente, Giovanni Russo Spena chiama alla mobilitazione in nome dei valori fondanti della democrazia.
Attacchi alla Resistenza (da revisionare), al 25 aprile (una festa che divide),a "Bella ciao", al Manifesto dell'Anpi nella parte che dice: "a sessant'anni dal 1° gennaio 1948, da quando essa entrò in vigore, l'Italia sta correndo nuovi pericoli. Emergono sempre più i rischi per la tenuta del sistema democratico, come evidenti si manifestano le difficoltà per il suo indispensabile rinnovamento.
Permangono, d'altro canto, i tentativi di sminuire e infangare la storia della Resistenza, cercando di equiparare i "repubblichini", sostenitori dei nazisti, ai partigiani e ai combattenti degli eserciti alleati."
Io consiglio a questi individui e a tutti, (anzi, scusatemi se mi permetto, allargandomi un pò troppo, proporrei di inserirlo come un libro di testo per le scuole) di leggere "Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana"
Sono uomini, donne, ragazzi, vecchi, di ogni estrazione sociale, di ogni credo politico e religioso(moltissimi i cattolici) che hanno sacrificato la loro vita per la libertà di tutti, per un' Italia migliore, davvero rinata.
Come si può disconoscere il loro sacrificio? Come si può negare il significato, il valore, la realtà di ciò che è stata, per l'Italia, la Resistenza?
Una lettera tra le tante:
Giordano Cavestro (Mirko)
Di anni 18 - studente di scuola media - nato a Parma il 30 novembre 1925 -. Nel 1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti - dopo l'8 settembre 1943 lo stesso nucleo diventa centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane nella zona di Parma -. Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti - tradotto nelle carceri di Parma -. Processato il 14 aprile 1944 dal Tribunale Militare di Parma - condannato a morte, quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio -. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Raimondo Pelinghelli, Vito Salmi, Nello Venturini ed Erasmo Venusti.
Parma, 4-5-1944
Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.
La Repubblica, 27 aprile
Assisi vieta le chiese ai mendicanti
Il sindaco blinda la città di San Francesco: "Tutelo i luoghi di culto"
Il provvedimento valido in un raggio di cinquecento metri da piazze e monumenti I frati del convento d´accordo
ALESSANDRA RETICO
ROMA - È la città santificata dall´apostolo della povertà, ma Francesco mica era un accattone. Assisi è serafica, però s´arrabbia se dietro la mano tesa a chiedere elemosina scorge il professionismo della mendicità. E poi i bivacchi, brutto spettacolo sulle scalinate sante, turisti armati di panini e soda che rotolano sui gradini, di bermuda e magliette alzati a prendere il sole. Allora no, neanche il patrono, così gioviale e leggero, avrebbe forse approvato. Ieri c´erano file ovunque per il Grand Tour francescano. C´era anche una nuova ordinanza in vigore in città, quella contro i mendicanti del sindaco eletto con Forza Italia nel 2006 Claudio Ricci. «Preciso subito: sono anni che lavoriamo per la legalità. Questa iniziativa non è che una naturale evoluzione, sollecitata da molte segnalazioni di cittadini, ospiti, comunità religiose».
A Firenze, dopo quello sui lavavetri, un provvedimento simile ha fatto un certo scalpore. Padova e Vicenza pure, per decoro, schierate contro l´accattonaggio. Si ricordano altre celebri reprimenda: contro saccoapelisti e torsi nudi a Venezia, contro le contrattazioni in strada con le prostitute a Padova (provocano traffico), persino contro gli snack consumati sulla pubblica piazza a Verona. Però questa di Assisi sembra quasi un paradosso. Sembra, ma le misure già in atto sono queste: campi nomadi sgombrati, locali chiusi all´una d´inverno e una mezz´ora dopo d´estate, niente bottiglie in vetro in piazza dopo le 22, un circuito di 60 telecamere, 2mila nuovi punti luce, un numero verde per la sicurezza e un corpo di volontari che dal 2004 controlla il territorio (molti sono ex militari). Non proprio ronde, però girano con le auto del comune e con i telefonini e avvertono se qualcosa non va. La nuova ordinanza per «salvaguardare i luoghi di culto e la decenza», fa «divieto di mendicare nei luoghi pubblici situati a meno di 500 metri da chiese, luoghi di culto, monumenti, piazze ed edifici pubblici». Cioè, in tutto il centro storico. È vietato «sdraiarsi, o sedersi a terra, in prossimità dei luoghi di culto, edifici pubblici, sotto i portici, sulle soglie e sui lati degli ingressi nonché lungo i muri perimetrali di detti edifici». Accattoni di professione e turisti scostumati rischiano sanzioni. Dice Ricci che «l´applicazione seguirà il buon senso. Abbiamo formalizzato una prassi già diffusa: chi è risultato con precedenti penali, foglio di via dal comune».
Assisi è città sicura, lo ammette anche il primo cittadino, «però se ci sono segnali di potenziale pericolo non vogliamo fare finta di niente». Non è un´ossessione politica, il sindaco lo nega, «molte comunità religiose locali ci hanno pregato di provvedere. L´obiettivo è preservare la sacralità di questi luoghi, senza rinunciare all´accoglienza». Certo la tentazione dei simboli è forte, Francesco (anche) a mendicare è diventato santo. Ora la miseria, le sue evoluzioni di mercato, messa alla porta dalla città che dell´elemosina ha fatto una Regola. «Però quella francescana prevede prima il lavoro. Solo per necessità i frati possono andare "alla mensa del Signore"». Padre Vincenzo Coli è il custode del Sacro convento di San Francesco, «la mappatura di questo territorio la conosco bene, è cresciuto il business della mendicità professionale. Alcuni pensano di stare a Rimini, se al mare in bikini è giusto, qui serve rispetto». E poi si vedono meglio i monumenti senza l´ingombro dei corpi stesi, «l´iniziativa del comune aiuta a discernere tra chi ha bisogno, e chi ci specula. Certo: andrà applicata con umanità e intelligenza». Con pace, e bene.
Mayday Parade, un primo maggio precario e migrante.
Il Manifesto, 30 aprile 2008
Mariangela Maturi
Miracolo (neanche a dirlo, di San Precario), o tradizione ormai consolidata. Nonostante la debacle elettorale, e nonostante il governo Prodi abbia driblato il tema della precarietà, la MayDay Parade anche quest'anno c'è. E' non è solo questione precaria. La rete dell'Euromayday supera i confini e si dedica ai migranti.
I protagonisti questa volta sono le persone che attraversano paesi e disavventure per vivere intorno a noi, per lavorare e raccontare la loro storia, la paura, le minacce di esssere confinati in una realtà di sfruttamento, lavoro nero, espulsioni e razzismo. Non male, in un paese come il nostro, dove il tema sicurezza anti-stranieri viene strumentalizzato, a destra e a sinistra. Per non parlare della città di Milano, dove gli sgomberi rom sono all'ordine del giorno. La Mayday 2008 chiede ai migranti l'onore e l'onere di aprire il corteo e lanciare lo slogan "no borders, no precariety" con la rete "cittadini di fatto" e altre associazioni. "Abbiamo anche organizzato un collegamento con San Francisco e Washington - dice Frenchi di Chainworkers - per condividere questo pomeriggio con i migranti che il primo maggio scendono nelle piazze americane".
Contemporaneamente a Milano si muovono altre città d'Europa e del mondo (per la prima volta anche Tokyo). L'appuntamento centrale è a AAchen (Aquisgrana) dove, in opposizione all'incoronazione di Angela Merkel come "politica europeista dell'anno", la rete dell'Euromayday si incontra per marcare la distanza fra la dimensione politica e la realtà di chi arriva a stento a fine mese. In Italia (si manifesta anche a Napoli e Palermo) la nota dolente è ben altra: il governo di centrosinistra, votato da tanti precari, dopo due anni non ha mantenuto gli impegni e non ha neppure lontanamente posto in discussione la legge 30. E ora al governo c'è chi consiglia alle giovani precarie un buon matrimonio di interesse. A proposito, tra i 30 carri milanesi c'è anche quello delle precarie vestite da sposa, consapevoli che l'alternativa alle nozze con Piersilvio sia un licenziamento senza buonuscita per chi rimane incinta.
Ci sono anche i lavoratori dell'Esselunga (ancora in agitazione dopo la vergognosa vicenda della dipendente umiliata e picchiata), e i precari della rete 'colsenter'. C'è il carro della Cub "perchè è necessario amplificate l'attenzione sulla sicurezza, e dire basta ai 1300 morti per incidenti sul lavoro e ai 1300 morti per malattie.
la vittoria milanese dell'Expo 2015 comporta forti rischi di precarietà, per i lavoratori, per i cittadini e per l'ambiente. Luigia Pasi deel Sindacato dei lavoratori (Sdl) propone di 'fronteggiare un progetto che riverserà sulla città colate di cemento, disuguaglianza sociale, una nuova iniezione di lavoro precario e in nero'. Un tema centrale per molti carri, in particolare per quello del comitato NoExpo (ospiti de La Fornace di Rho). Con loro altri centri sociali, la fre press "City of God", i precari della Scala, e ciò che di precario sopravvive in città. Immancabile il gioco creativo: lungo tutto il corteo si distribuiscono pezzi per comporre il "puzzle di San Precario". Ma non è tutto qui.
L'Euromayday prova ancora una volta a non esaurirsi in una sola bella giornata: si allunga e diventa Longmayday, con l'ambizione di proporre iniziative e confronti per tutto l'anno. Un impegno gravoso e una sfida sempre più difficile, soprattutto ora che la sinistra è più debole che mai, i sindacati confederali sono sdraiati sul Pd di Ichino e il movimento milanese è in stand-by da troppo tempo. Un nuovo inizio?
Potrebbe. Se solo la sinistra politica, come si affanna a dire da un paio di settimane, cominciasse a prestare attenzione a ciò che si muove sul "territorio", e se l'apatia dei movimenti milanesi non verrà inghiottita dalla vetrina dell'Expo. Per ora si riaprono le danze, poi si vedrà.
Ecco un´altra occasione per spezzare quel complesso di inferiorità per cui i testi di Dario Fo e Franca Rame senza Dario Fo e Franca Rame non sono all´altezza. Lucia Vasini sta interpretando in questi giorni e fino al 18 Grasso è bello, che Franca Rame scrisse nell´86 e a risentirlo oggi fa perfino accaponare la pelle perché parla di donne in un modo così autentico, spietato, profondo da dimostrare come, in 22 anni, nulla sia cambiato per loro. Lei, Mattea, la protagonista, è una ex-magra, diventata "oversize", come spesso succede alle donne, per una batosta sentimentale: la scoperta dopo trent´anni di matrimonio non solo dei tradimenti del coniuge, ma soprattutto della propria insipienza di moglie troppo protettiva, troppo servile, troppo pronta a sacrificare le ambizioni al servizio del successo del marito. Rimasta sola e cicciona, provata dalle diete (e da un laboratorio per essere un po´ puttana, consigliato dall´analista), sotto sotto speranzosa di rivedere un giorno il consorte sulla soglia di casa con la coda fra le gambe, Mattea potrebbe anche uscirne grazie a un successo lavorativo. Ma il finale, amaro, ci racconta altro: lei continuerà ad affogare nella fame il dolore, lui a spassarsela, con la figlia che gli dà pure ragione. Come succede nel teatro Fo-Rame, il dramma è travestito di comicità, dunque ride di gusto anche chi si identifica nelle nevrosi di Mattea che Lucia Vasini, unica interprete, diretta da Eugenio de´ Giorgi, addolcisce con modi suggestivi di muoversi da obesa, e rende più vittima, più rassegnata di quel che fece al debutto, incapsulata in una protesi-seconda pelle spessa di ciccia, Franca Rame. La quale a una replica, seduta in platea accanto a Dario Fo, si è poi presa ammirati applausi in palcoscenico accanto alla "allieva" in un divertente fuori programma cui si è aggiunto anche Paolo Rossi con una barzelletta bella crudele che ha chiuso una gradevolissima serata teatrale il cui merito va a Lucia Vasini. Attrice comica, dopo l´esordio clamoroso con Rossi si è scavata una sua nicchia di lavoro e di studio, scoprendo da qualche anno nei testi di Franca Rame la sua dimensione di attrice e mostrando di essere il testimone giusto per dare continuità transgenerazionale a un teatro comico vitale, intelligente e che finalmente dà voce alle donne. E dio sa quanto ce ne sia bisogno.
ciao Franca, e' da un bel pezzo che non ti scrivo, ho avuto inernet fuori uso e ti sto scrivendo da casa di mio fratello.
La settimana scorsa siamo stati a "festa italiana" su Rai1 riguardo la storia di mio figlio Mattia, ricordi?
Hanno fatto un servizio a casa nostra senza farci firmane alcuna liberatoria sulla privacy, ed hanno mandato in onda il servizio senza aggiungere alcun sito o coordinate bancarie per fare una donazione...
potresti aiutarci per favore Franca???
Abbiamo bisogno del tuo aiuto, e sappiamo che tu puoi farlo..
FACCIO UN APPELLO A CHIUQUE PUO' AIUTARCI A RACCOGLIERE FONI PER NOSTRO FIGLIO.
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3291616237
ciao Franca, e' da un bel pezzo che non ti scrivo, ho avuto internet fuori uso e ti sto scrivendo da casa di mio fratello.
La settimana scorsa siamo stati a "festa italiana" su Rai1 riguardo la storia di mio figlio Mattia, ricordi?
Hanno fatto un servizio a casa nostra senza farci firmane alcuna liberatoria sulla privacy, ed hanno mandato in onda il servizio senza aggiungere alcun sito o coordinate bancarie per fare una donazione...
potresti aiutarci per favore Franca???
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"Sono qui a ricordare mio padre, insieme a tutti quelli che subirono la stessa atrocità della follia nazi-fascista, tra cui due adolescenti (uno dei quali fu trucidato per primo perché urlava la sua paura), furono vittime indifese senza armi, né distintivi, né divise, esseri innocenti e pacifici.
Un colpo di pistola e poi il silenzio…… e nel silenzio gocciolava dai corpi trucidati il sangue e tingeva di rosso la terra sulla quale erano caduti.
Quel giorno, l’erba da sempre verde cambiò colore, unica tenace testimone, di un efferato delitto, su cui la cosiddetta società civile ha steso, per 60 anni, un colpevole silenzio, facendo scomparire tutte le prove che potessero testimoniare e farne un documento storico.
Fatto sta che su quel luogo non esiste nessun simbolo che ricordi una simile nefandezza, ma nella mia mente, vi è indelebile la visione di quell’erba che ormai cresceva rossa… "
Queste parole si possono leggere nelle pagine che Graziella Di Gasparro dedica a suo padre (http://www.grazielladigasparro.it), ucciso non solo dalla ferocia nazista, ma dal silenzio che ha coperto la sua vita e, non ultimo, il recente fatto di cronaca accaduto a Verona.
Stiamo vivendo in un mondo fatto di ipocrisia; di favole che raccontiamo a noi stessi, perché i nostri figli ignorano quei valori che, inesorabilmente, abbiamo sottovalutato mettendoli in un cassetto, dicendo a noi stessi che li avremmo ripresi quando il tempo ce lo avrebbe consentito.
Abbiamo abbandonato i nostri figli a loro stessi, pensando che il solo fatto di non rubare, sia l'unica cosa importante della vita, senza accorgersi che abbiamo cresciuto dei mostri il cui scopo è il loro soddisfacimento personale, calpestando e colpendo chi, nel momento fortuito di un cammino, incrocia il loro passo.
Omicidi di una minoranza?
No.
Una coscienza che sempre più si evolve al di la' di ogni ragione, che nasce dentro la famiglia e si estende verso nuovi orizzonti, sempre più macchiati di sangue.
Le recenti elezioni politiche, hanno visto la mattanza delle ideologie più antiche nel panorama politico italiano.
Probabilmente la disfatta era già annunciata, ma la sordità di chi non vuol sentire, ha fatto sì che la cassa di risonanza fosse ancor più grande.
Lo sconcertante supplizio pubblico, con l'esternazione dell'eterne lacrime di coccodrillo, hanno sortito l'effetto opposto a quel che si pensava.
Certamente non è stato sufficiente andare vicino a chi, compagno di vita e di sofferenze, ha visto lasciare questa vita per il guadagno di taluni e il menefreghismo di altri.
Chi ha visto come si muore, non può tollerare chi cerca di conquistare la sua stima solo per cercare di prendere una manciata di consensi, per continuare a dimenticare poi.
Si ascoltano le odi di un popolo verso una figura, ma si continua a non ascoltare le vere necessità di quello stesso popolo.
Il venditore di sogni ha colpito ancora nella mente di chi, suo malgrado, non vuole più sognare, ma svegliarsi da quel torpore della speranza sempre più lontana.
Il venditore di sogni, ha ancora molti prodotti da offrire al suo pubblico.
Il venditore di sogni, non ha un colore politico: è ovunque.
Per cortesia, Le chiedo se è nelle possibilità intellettive di evitare di inviarmi messaggi recanti minacce verso la mia persona, unitamente alle condizioni morali di Franca Rame, di cui mi pregio di scrivere nelle sue pagine e di conoscerla personalmente.
Lei, sig. Luigi Fusi, non è nelle capacità emotive di poter condurre una qualsiasi forma di reciproco rispetto nei confronti del suo prossimo.
Lasci stare riferimenti storici a cui Lei non ha nemmeno una base culturale affidabile su cui fare riferimento.
La invito, pertanto, ad ignorare quanto scrivo in queste pagine.
Le ricordo che gli SMS lasciano traccia presso il gestore telefonico e, di conseguenza, un suo ulteriore messaggio indirizzato verso la mia persona, provocherà immediatamente una denuncia presso la Procura della Repubblica nei suoi confronti per minaccie e molestie.
Certo di un suo riscontro in merito, La invito a dimenticarmi e a non contattarmi in nessun modo.
Ma costui si comporta come un'amante isterica ripudiata!
Non gli è bastata la sconfitta ,senza il "Dalema sì ,Dalema no "per rassegnarsi e capire che la sua petizione sarebbe stata ridicola !?
Perchè Gufo ,se la prende con te come capro espiatorio per colmare ,forse, le sue delusioni e frustrazioni ?...Mah !
Commenti
Appello per Ingrid Betancourt. Di Giuliana Sgrena
Appello per Ingrid Betancourt.
Di Giuliana Sgrena
Ingrid resisti. Quando le speranze sembrano esaurite, quando il dolore ti fa ritenere il male peggiore quello minore, pensa a
chi ti aspetta e ha sofferto tremendamente per la tua mancanza. Quando la tua vita sembra avere già abbandonato il tuo corpo che osservi da fuori come se ti fosse già estraneo non lasciarlo giacere.
Chi può assumersi la responsabilità di averti abbandonato a una sorte così atroce? Chi potrebbe assumersi il peso della tua dipartita?
Nessun uomo per quanto insensibile può mettere in gioco la vita di una persona innocente, nessuna ragione o, peggio ancora come rischia di accadere adesso, nessuna strumentalizzazione della ragione di stato può giustificare una condanna simile.
Ingrid resisti come sa resistere una donna, abituata alle più atroci traversie della vita.
So quanto è difficile, anche se la mia esperienza è stata ben poca cosa rispetto alla tua. Ma ho provato l'isolamento, il dolore, la paura dell'abbandono, ho sentito la morte bussare ripetutamente alla mia porta. Ma anche i peggiori presentimenti possono essere allontanati.
Ingrid non sei sola, i tuoi cari ti aspettano. Ti aspettiamo.
P.S. A chi ha nelle mani la vita di Ingrid, anche se non mi ascolterà, voglio dire che un gesto di umanità vale più di tante battaglie vinte. Una donna, una persona, non può diventare un'arma da guerra.
Anche se chi la tiene sua prigioniera pensa di lottare per una causa giusta chiedendo la liberazione dei molti guerriglieri prigionieri in mano al governo Uribe: i miei rapitori mi hanno liberata, liberate Ingrid.
IL cocktail della morte non è crudele
Lo posto qui anche se non è il posto adatto...
Le esecuzioni capitali possono riprendere.
Nonostante la moratoria sulla pena di morte e grazie alla maggioranza dei giudici cattolici la Corte Suprema conferma le iniezioni letali:
www.articolo21.info
PENA MORTE: USA, CORTE SUPREMA CONFERMA INIEZIONI LETALI
La decisione e' stata presa ad
ampia maggioranza, sette voti a favore e due contrari, e secondo
gli osservatori permette la ripresa delle esecuzioni capitali
negli Usa, di fatto sospese dallo scorso settembre in attesa
della sentenza odierna.
La Corte ha respinto il ricorso inoltrato da due condannati a
morte del Kentucky, secondo i quali l'attuale cocktail di tre
sostanze utilizzato nelle esecuzioni sarebbe contrario alla
Costituzione degli Stati Uniti, che proibisce qualsiasi
punizione ''inusuale e crudele'' dei detenuti.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha una maggioranza di
giudici cattolici (cinque su un totale di nove), e la decisione
e' stata resa pubblica proprio mentre il Papa era alla Casa
Bianca, a pochi isolati dal Palazzo che ospita il tribunale dei
tribunali Usa. Il verdetto era atteso entro giugno.
notizia grottesca e inquietante
Se poi pensiamo che ieri il Papa era in visita negli Usa, la notizia appare ancora più grottesca e inquietante. Mentre Ratzingher e Bush si abbracciavano il "paese faro di civiltà" si faceva beffa della moratoria sulla pena di morte e decretava la ripresa delle esecuzioni.
Non so come quei giudici cattolici potranno fare i conti con la propria coscienza e come il Vaticano possa spiegare questa contraddizione abnorme. Col "disegno divino"?
ma c'è la confessione...
Penso che quei giudici andranno a confessarsi e così puliranno le loro coscienze per poi sporcarsele ancora con gli stessi peccati o con altri magari più gravi...
Intanto, il Papa che è notoriamente contro ogni soppressione della vita, lodava l'America credente e "generosa" nel rispondere ai bisogni umani immediati, favorire lo sviluppo e soccorrere le vittime di catostrofi naturali" (ma ...sogna o è desto?). Alla fine dei colloqui un comunicato congiunto : tutela del matrimonio e vita, diritti umani, libertà religiosa, lotta contro la povertà e le epidemie.
Nessun accenno del papa alle guerre "umanitarie"degli Usa, nessun accenno alla moratoria sulla pena di morte, nessun accenno alla sentenza che legalizza le iniezioni letali e fa riprendere l'esecuzioni capitali...evidentemente per papa Ratzinger la vita non ha lo stesso valore...forse quella dei cattolici ha più valore che quella degli altri, quella di un feto ai primi giorni ha più valore di quella dei condannati a morte, a volte magari vittime di errori giudiziari. D'altronde da un papa così privo di compassione, di empatia, che bada solo ai suoi cattolici e a preservare e diffondere (per non dire imporre) la sua dottrina non ci si poteva aspettare di meglio. Che tristezza!!!
Volevo aggiungere. Perchè questi giudici che sono evidentemente contro la vita non vengono scomunicati? Ma i preti pedofili lo sono o sono considerati ancora parte integrante del clero? Che schifezza!!!
ci siamo rallegrati quando
ci siamo rallegrati quando passò la moratoria
ora che dovremmo fare?
sor.riso
mi ero rallegrato allora e mi intristisco oggi
Veramente lei non si era rallegrato, signor "spirito di gravità". Perchè si include? Perchè questo arbitrio dialettico?
Io mi ero rallegrato allora e mi intristisco oggi, perchè così fa chi è sente positivamente un provvedimento che salva la vita ai condannati a morte, e negativamente un provvedimento che ne sancisce l'esecuzione.
Lei, sor.riso, è solo uno che crede di poter criticare tutto e tutti perchè si sente, illusoriamente, al di fuori di tutto.
Non indugi troppo in questo pensiero, è l'anticamera dell'alienazione.
sig. gargantua
io non sono all'anticamera dell'alienazione, io sono alienato in suite
io sono fuori da tutto e da tutti
lei che vi è dentro non è riuscito a comprendere quello che stava accadendo, cioè che si leggiferava la moratoria, ma che in realtà la moratoria non si sarebbe fatta
io continuo ad essere alienato e a "vedere" la realtà
lei continui ad essere dentro le cose, è un buon modo per non vedere nulla
si sa che chi è dentro troppo vicino, perde la visione generale e vede solo il parziale
di grazia mi conceda la possibilità di criticare tutto e tutto, ma non perchè illusoriamente io mi sento al di fuori di tutto, ma solo per l'effimero piacere di poter dire ve lo avevo detto
e ci vogliono delle piccole soddisfazioni ogni tanto!!
di contro però sono disposto ad accettare anche nei miei confronti la gogna del te lo avevo detto.
aspetto
sor.riso
Ode alla vita di Pablo Neruda
Scusate ma è da un pò che volevo postarla...magari qualcuno la conosce già. Per me è una bellissima poesia!
Dedicato a tutti coloro che si emozionano,
dedicato a tutti coloro che cadono e si rialzano
dedicato a tutti coloro che rischiano per
inseguire i propri sogni, i propri ideali,
dedicato a tutti coloro che vogliono essere semplicemente sè stessi e rispecchiarsi nella vita
insomma dedicato a tutti coloro che vogliono vivere e non si accontentano solo di respirare, solo di sopravvivere.
Chi muore (Ode alla Vita)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,chi non cambia la marcia, chi non rischia e non cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i", piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non legge, chi non viaggia, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità...
sor.riso
Non puoi proprio dire che ti sei rallegrato! Al massimo hai fatto un sor.riso (sempre interrotto...però). Non ti allargare troppo...sia nel sorridere che nel piangere...il tuo cuore, non abituato all'emozioni forti, (è più facile, comodo, sicuro perchè meno rischioso rimanere distaccati e possibilmente con il sor.riso sardonico) ne potrebbe risentire!!!
cara Clara61, comè ti hanno
cara Clara61, comè ti hanno rigato la macchina e qualcuno ti ha soffiato che sono stato io?
se ti dico che non sono stato io ti basta?
la tua acredine nei miei confronti da cosa deriva? giuro non sono stato io a rigarti la macchina.
sor.riso
sor.riso
A dire la verità la mia macchina è piena di righe e adesso che mi ci fai pensare...ma se tu hai giurato che non sei stato tu...
Il fatto è che non sopporto le persone che stanno a guardare!!! che se ne stanno fuori e fanno i beffardi soprattutto di fronte a questioni serie ed importanti.
Però ognuno è quello che è e nessuno è perfetto!! (frase famosissima che conclude uno spassosissimo film :"A qualcuno piace caldo"..l'hai visto?)
Ok, giuro che non sarò più così acre con te...fino alla prossima volta! buona notte anzi oramai è meglio che scriva: buona giornata.
Antonella
No Dal Molin e coop: la lotta continua
Il Manifesto
«Perquisizioni e coop, ma non ci fermiamo»
La leader dei no dal Molin, Cinzia Bottene: «La procura ha voluto intervenire prima delle elezioni. Adesso chiuda in fretta le indagini». E sull'appalto per raddoppiare la base Usa di Vicenza: «Ce lo aspettavamo, per loro è un lavoro come un altro»
Orsola Casagrande
Vicenza
Tutto procede con estrema serenità. Cinzia Bottene è uno dei volti del presidio permanente e della battaglia contro la nuova base militare che gli Usa, complice il governo Prodi, vorrebbe costruire nel cuore di Vicenza. Sorridente, affabile, disponibile come sempre Cinzia Bottene è anche la candidata sindaco della lista che il presidio ha messo in piedi in occasione delle elezioni comunali. «Sono serena - dice - e questa serenità mi deriva dal fatto che non ho brame di potere». Mettersi a disposizione di una causa, prima di tutto perché in quella causa si crede. E' questo che sta alla base della decisione di candidarsi alle elezioni.
Partiamo da qui, dalla campagna elettorale. Come sta andando?
Come ho detto noi siamo estremamente sereni. Nessuno dei candidati e nessuno dei partiti ha la nostra serenità, mi sento di poterlo dire senza timore di smentite. Perché noi non abbiamo ambizioni di potere. Per noi queste elezioni sono una tappa di una battaglia che dura da due anni. Le elezioni non sono il capolinea e questo ci è molto chiaro. La battaglia è ancora soltanto all'inizio e lo sappiamo bene. Le elezioni andranno come andranno, noi continueremo a stare in pista. Se andrà male il nostro percorso non si esaurirà. Se andrà bene (ride, ndr) forse i risvolti negativi ci saranno per me nel senso che dovrò modificare la mia vita, inevitabilmente.
Come ti accoglie la gente?
Direi bene. Mi fermano persone insospettabili, e non solo perché sconosciute. Mi fermano le persone più diverse, per età, estrazione sociale. In generale i commenti sono tutti positivi. La gente ci chiede di continuare e esprime la loro solidarietà. Chiede di essere coinvolta. Penso che i vicentini abbiano compreso il messaggio che abbiamo cercato di comunicare: noi non aspiriamo a entrare in consiglio comunale per interesse personale. Vogliamo metterci a disposizione della città, o per meglio dire vogliamo essere uno strumento in più per i vicentini. Che potranno avere voce in comune e dire la loro su quali siano le scelte migliori per la città.
In questa ultima settimana ci sono stati due episodi diversi tra loro ma entrambi piuttosto inquietanti, come li avete definiti. Partiamo dalle perquisizioni nelle abitazioni di alcuni esponenti del presidio.
Ho denunciato e continuerò a farlo che si è agito con poca cautela, mettiamola così. I tempi erano sbagliati. Questa sull'attentato all'oleodotto è un'indagine che va avanti da dieci mesi. Allora due settimane in più per ordinare le perquisizioni non avrebbero fatto alcuna differenza. Invece si è scelto di farle prima delle elezioni. Io ho chiesto e lo ribadisco che, vista l'urgenza con cui si è proceduto alle perquisizioni, si proceda altrettanto rapidamente alla chiusura delle indagini. Vogliamo che prima delle elezioni vengano resi pubblici i risultati delle indagini, delle analisi dei computer e dell'altro materiale sequestrato. Noi non abbiamo timori perché le nostre azioni sono tutte alla luce del sole. Quanto poi alle dichiarazioni del procuratore sul fatto che sia stato il presidio a rendere pubbliche le perquisizioni noi ripetiamo che non abbiamo nulla da nascondere. A parte il fatto che sarebbe stato assai difficile tenere nascoste perquisizioni condotte in abitazioni private da dieci agenti. E poi davvero, noi non abbiamo paura di rendere pubbliche le notizie che ci riguardano proprio perché non abbiamo nulla da nascondere.
L'altra cosa che è accaduta in questa settimana è stata la comunicazione da parte degli americani del vincitore del contratto per la costruzione della nuova base.
Per noi si è trattato di una conferma, non di una notizia. Che l'appalto sia stato affidato a cooperative rosse non ci stupisce, del resto le dichiarazioni del presidente del Cmc di Ravenna non potevano lasciare dubbi sul fatto che il profitto viene prima di qualunque altra cosa. Il denaro evidentemente non puzza e per realizzare denaro qualcuno è disposto a fare qualunque cosa. Il presidente del Cmc ha detto che per lui la costruzione della base americana al Dal Molin è soltanto un altro appalto, che lui ha cinquemilacinquecento dipendenti da mantenere. Io non penso che sia così. Non penso che si possa accettare tutto, sempre.
Cosa bolle in pentola per i prossimi giorni?
L'assemblea del presidio deciderà che forme di protesta attuare nei confronti delle cooperative rosse, pensiamo al boicottaggio. Vedremo in questi giorni. E poi il 7 aprile in piazza delle poste ci sarà una grande serata di spettacolo e parole con Dario Fo e don Gallo.
Intervista a Dario Fo, nel giorno del suo 82° compleanno
Intervista a Dario Fo, nel giorno del suo 82° compleanno. Si parla dell'esperienza di Franca al senato, di elezioni, di astensionismo, di conflitto di interessi, di Dal Molin.
http://it.youtube.com/watch?v=T-Fim-zokrk
Grazie Dario, grazie Fabio
L'ITALIA PAESE DEL VINO............QUELLO MORTALE
Concimi, sostanze cancerogene, acqua, zucchero, acido muriatico e solo un quinto di mosto. Con questo miscuglio sono stati prodotti 70 milioni di litri di vino a basso costo.
Di vino ne contengono poco: un terzo al massimo, spesso di meno. Il resto è un miscuglio micidiale: una pozione di acqua, sostanze chimiche, concimi, fertilizzanti e persino una spruzzata di acido muriatico. Veleni a effetto lento: all'inizio non fanno male e ingannano i controlli, poi nell'organismo con il tempo si trasformano in killer cancerogeni. Secondo i magistrati di due procure e la task force che da sei mesi indagano sulla vicenda, questo cocktail infernale è il protagonista della più grande sofisticazione alimentare mai scoperta in Italia. Perché con la miscela tossica sono state confezionate quantità mostruose di vino. Gli inquirenti ritengono che si tratti di almeno 700 mila ettolitri: sì, 70 milioni di litri messi in vendita nei negozi e nei supermercati come vino a basso costo anche dai marchi più pubblicizzati del settore. Un distillato criminale che ha riempito circa 40 milioni di bottiglie, fiaschi e confezioni di tetrapack d'ogni volume, offerte a un prezzo modestissimo: da 70 centesimi a 2 euro al litro.
A Veronella uno degli investigatori è svenuto per i vapori e sono stati chiamati i pompieri per rimuovere le scorte. Il titolare della cantina è stato arrestato per il reato di sofisticazione alimentare con pericolo della salute pubblica: di quel liquido ad alto rischio ne avevano ancora migliaia di litri. Ma il fascicolo aperto dal pubblico ministero di Verona Francesco Rombaldoni poco alla volta si è gonfiato di reati pesantissimi: l'associazione a delinquere per gli imprenditori vinicoli del Nord. Che diventa addirittura associazione mafiosa per i loro referenti meridionali.
http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
fonte l'epresso
la più grande mai
la più grande mai scoperta
mi si gelano le vene se penso a quello che ancora c'è da scoprire
sor.riso
avviso di garanzia dalla
avviso di garanzia dalla procura di siena anche per il presidente del consorzio
Vino, scoperte centinaia di bottiglie di falso Brunello 2003: sequestri in 4 aziende
Coinvolte 13 aziende produttrici, 20 gli indagati: creato un vino diverso per avvicinarsi ai gusti Usa
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_03/brunello_inchiesta_36fb2468...
sor.riso
Due galantuomini
Mio commento: magistrati coraggiosi e con grande senso del dovere e dell'importante compito che svolgono. Spero che al più presto li siano date le dovute scuse!!!
Però... che schifezza!!!
Uliwood party
l'Unità, 2 aprile 2008
Marco Travaglio
Il tempo, dice il proverbio, è galantuomo. E aiuta a distinguere i galantuomini dai mascalzoni. Da un anno due galantuomini, Clementina Forleo e Luigi De Magistris, vengono attaccati, perseguitati, infangati da una campagna politico-mediatica che avrebbe stroncato un bisonte. Ma non si sono lasciati abbattere. Hanno risposto colpo su colpo nelle «sedi competenti». Ora in quelle sedi la verità comincia a emergere. A Salerno, dove De Magistris ha denunciato i superiori per le fughe di notizie che poi venivano attribuite a lui, le indagini sarebbero a buon punto: non è lontano il giorno in cui chi l’ha condannato al Csm dovrà vergognarsi e chiedergli scusa. E da Potenza giungono notizie analoghe sul cosiddetto «caso Forleo». La Procura lucana, cui si era rivolta la gip di Milano, ipotizza un complotto architettato contro di lei da due pm e da un tenente dei Carabinieri di Brindisi. Nella primavera-estate del 2005, mentre Clementina intercetta lo sgovernatore Fazio e i furbetti a colloquio con i loro protettori politici, i suoi genitori vengono minacciati di morte con telefonate (o semplici squilli notturni) e lettere anonime, poi si vedono incendiare la tenuta agricola e la villa in campagna, infine perdono la vita in un incidente d’auto. Senza ipotizzare l’incidente doloso (alla guida c’era suo marito, salvo per un pelo), la Forleo ha denunciato da tempo alla Procura di Brindisi gli inquietanti episodi che l’hanno preceduto. Per scoprire chi ne siano gli autori, occorreva acquisire i tabulati telefonici non solo dei genitori della giudice, ma anche dei numeri chiamanti e soprattutto mettere sotto controllo il telefono di casa dei minacciati (gli squilli, non attivando il traffico commerciale, nei tabulati non risultano). Ma il pm Alberto Santacatterina chiede ai carabinieri solo i tabulati, senza intercettazioni. E quelli fanno ancora meno: si limitano ad acquisire i tabulati di casa Forleo, non quelli fondamentali - delle chiamate in entrata. Lei chiama il tenente Pasquale Ferrari - lo stesso incaricato della sua tutela in Puglia - per sollecitarlo a fare il suo dovere. Telefonata burrascosa («si vergogni di indossare la divisa», avrebbe detto la giudice), che l’ufficiale segnala al procuratore di Brindisi, dottor Giannuzzi. Questi però l’archivia subito a «modello 45» (notizie non costituenti reato): un innocuo sfogo personale e nulla più. Intanto la Procura ha chiesto pure l’archiviazione sulle minacce ai genitori. Il gip però respinge la richiesta, ordinando indagini più approfondite. Che però non vengono fatte e il caso finisce definitivamente in archivio. Così si comincia a dire che Clementina, avendo denunciato ad Annozero «tentativi di delegittimazione da soggetti istituzionali e forze dell’ordine», è una pazza visionaria: s’è perfino inventata le minacce ai genitori. Il Csm, per la gioia di un Parlamento ancora sotto choc per l’ordinanza Unipol-Antonveneta, apre una pratica per trasferirla: per avere screditato integerrimi colleghi e ufficiali «con accuse infondate». In realtà erano fondatissime, ma qualcuno ha fatto in modo di ridicolizzarle. È, appunto, il presunto complotto su cui lavora la Procura di Potenza, orchestrato «al solo fine di dare una lezione» alla Forleo. Occhio alle date. L’8 giugno 2007 il procuratore Giannuzzi archivia il caso della telefonata al tenente. Il 20 luglio la gip chiede alle Camere di poter usare le intercettazioni sulle scalate anche contro alcuni politici e finisce nella bufera. Il 14 agosto, mentre Giannuzzi è in ferie, il tenente Ferrari presenta una denuncia scritta contro la Forleo, ancora per la telefonata: guardacaso, proprio quand’è di turno per le questioni urgenti (per quelle ordinarie bisogna attendere la ripresa autunnale) il pm Antonino Negro, amico dell’ufficiale e del pm Santacatterina. I tre, sempre secondo la Procura di Potenza, «concordano tra loro il testo della denuncia» e la data della presentazione per gestirla con le proprie mani e “dare una lezione” a Clementina, «esponendo una versione diversa da quanto sarebbe realmente accaduto nella conversazione telefonica tra Forleo e Ferrari». Negro, di turno proprio quel giorno, apre il fascicolo e se lo intesta. Ma non potrebbe: l’affare non è urgente. E poi dovrebbe avvertire il capo, che ha già archiviato il caso. Fortuna che la Forleo, in vacanza in Puglia, si arma di registratore, cerca di capire cosa le stanno facendo e scopre la tresca, subito denunciata a Potenza e al Csm. A quel punto pare che Ferrari si dica disposto a ritirare la denuncia. Ma lei tira diritto e chiede al Pg di Brindisi di avocare l’inchiesta a Negro. Il quale, per tutta risposta, chiude le indagini a tempo di record e la rinvia a giudizio per minacce al tenente. Ora sulla strana triangolazione Ferraro-Negro-Santacatterina sta facendo luce il pm di Potenza Cristina Correale che, nell’invito a comparire inviato per interrogarli, li accusa di abuso d’ufficio (e Santacatterina anche di falso). Quale abuso? Presentando la denuncia «in periodo feriale, nella settimana in cui era di turno il dr. Negro per far sì che il predetto venisse designato titolare del procedimento in violazione delle tabelle in vigore in ufficio, veniva arrecato intenzionalmente a Forleo un danno ingiusto». Cioè l’apertura di un processo per un fatto già archiviato. Altro danno: le indagini lacunose sulle minacce ai genitori. Lì Santacatterina e Ferrari «indebitamente omettevano di curare l’effettiva acquisizione dei tabulati», anche se poi il pm, nel chiedere l’archiviazione del caso, «attestava falsamente» di averli «acquisiti ed esaminati» e di non aver trovato «telefonate utili alle indagini» (ipotesi di falso). Un bel quadretto che, se confermato dalle indagini, costringerà un bel po’ di politici, giornalisti, magistrati, alte e basse cariche istituzionali a chiedere scusa alla Forleo. E magari a vergognarsi. Sempreché le scuse e la vergogna, nel frattempo, non siano cadute in prescrizione.
Firenze: Serata sulla laicità con Fo e Rame
La Repubblica, DOMENICA, 06 APRILE 2008
L´Italia dei valori
Serata sulla laicità con Fo e Rame
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Laicità e difesa della Costituzione. Di questo discuteranno Franca Rame e il premio Nobel Dario Fo, il direttore di Micromega Paolo Flores d´Arcais e il capolista toscano al Senato per l´Italia dei valori Francesco Pardi detto «Pancho». La serata è in programma per giovedì prossimo 10 aprile alle ore 21, al cinema Colonna sul lungarno Ferrrucci. Il filo rosso del dibattito starà nel rapporto tra i valori della nostra Carta costituzionale, 60 anni dopo la sua entrata in vigore, e il ruolo della coscienza laica nell´Italia di oggi.
LA CASTA DEL SENATUR
Case a prezzi popolari? Sì, ma ai leghisti che le hanno gestite. Quello che è accaduto nella Treviso del boom mostra che non ci sono grandi differenze tra nord e sud nella malagestione pubblica. Per il "Progetto casa", un piano finanziato dall'Ater (l'ente che ha ereditato la gestione delle case popolari), politici e loro familiari si sono insediati in pole position. Il piano riguarda la costruzione di 30 appartamenti a prezzo convenzionato: poco più di 100 metri quadrati per 160 mila euro. Palazzine eleganti di tre piani che sorgeranno nella prima periferia della Marca in un quartiere destinato a un grande sviluppo: vi è prevista la nascita della "cittadella delle istituzioni" disegnata da Mario Botta. Ma le graduatorie delle assegnazioni si sono rivelate sorprendenti. Chi si è classificato secondo per ottenere l'alloggio a prezzo agevolato? Pierantonio Fanton, presidente proprio di Progetto casa, consigliere dell'Ater e consigliere comunale leghista nel municipio del celebre Giancarlo Gentilini. Fanton è stato tra i primissimi a depositare la domanda nel giorno stesso dell'apertura del bando. Anche il primo nella graduatoria di assegnazione è un nome noto in città. Si tratta di Giobatta Zampese: è il padre del consigliere comunale leghista Sandro, che presiede anche l'azienda pubblica di trasporto locale. Volete una chicca finale? Fanton e Zampese Junior sono soci nello stesso studio professionale di architettura. Il Carroccio si è difeso: le domande sono state valutate da una commissione. Ma in città la sinistra parla di "Casta padana". Ed è difficile darle torto.
FONTE L'ESPRESSO
IL BOTTINO LEGALE DEGLI AVVOCATI DI STATO
Non basta la mesata, c'è pure "il quadrimestre". In una campagna elettorale dove sbocciano promesse di regali e sussidi, non sorprende che sia stata fatta passare in silenzio l'inchiesta di Primo Di Nicola sugli avvocati di Stato. Eppure l'articolo pubblicato su L'espresso mostrava una situazione in cui sarebbe stato facile intervenire per recuperare milioni di euro. Oltre a un ricco stipendio, oltre alla possibilità di ottenere incarichi esterni, docenze e arbitrati, questi dipendenti dello Stato si spartiscono un bottino senza precedenti. Sono pochi: 370 in tutta Italia. Devono rappresentare e difendere l'amministrazione statale in tutti i tribunali. Ma quando vincono le cause, incassano in prima persona le spese legali che le loro controparti devono versare. Incassano personalmente un rimborso per svolgere il compito per cui vengono già pagati con lo stipendio. Una somma enorme: nel 2006 42 milioni e 405 mila euro, che poi vengono divisi secondo criteri territoriali. Questa gratifica viene chiamata "quadrimestre", perchè calcoli e spartizioni avvengono ogni quattro mesi. In media, nel 2006 ogni toga pubblica romana ha intascatoto 91 mila euro, che diventano 244 mila a Bari, 247 mila a Potenza, 261 mila a Venezia e ben 296 mila a Messina: sempre oltre allo stipendio. Il capo di questa avvocatura a Messina nel 2006 ha ricevuto 222 mila euro di stipendio e quasi 300 mila dal bingo dei "quadrimestri"- Viste le condizioni disastrose in cui versa l'amministrazione della giustizia, che ha tempi vergognosi e lamenta carenze di fondi, non sarebbe meglio usare i 42 milioni del "quadrimestre" per fare qualcosa che aiuti tutti i cittadini? Non sembra una riforma così difficile da realizzare
fonte L'Espresso
Ieri a Firenze con Franca
Ieri a Firenze con Franca Rame, Dario Fo e Paolo Flores D'arcais per Pancho Pardi senatore.
A Firenze, al cinema Colonna, ieri sera, l'incontro dibattito con Franca Rame, Dario Fo, Paolo Flores D'Arcais e Francesco (Pancho) Pardi ha toccato, a tre giorni dal voto, i temi più significativi di questo passaggio di consegne alla guida del Paese.
All'esterno si distribuisce un volantino con la lettera di Franca Rame al presidente Prodi, un altro con le parole di Flores D'Arcais e il programma di Pancho .
Nella sala c'è un clima di sentita partecipazione. Si dice che lo svantaggio della coalizione si sia ridotto a 3 - 4 punti, e questo accende la speranza.
Ci sono donne e uomini della società civile, delle associazioni, dei movimenti e del mondo della scuola, che si confrontano, attenti, preoccupati e consapevoli del significato di questo voto, di cosa rappresenterebbe il ritorno di Berlusconi. Questa volta, eletto per la terza volta, come sostiene Flores D'Arcais, avrebbe ampio spazio per finire di demolire le regole democratiche condizionando l'esercizio della legalità, preparando il terreno al consolidamento definitivo del suo potere, che eserciterebbe sconvolgendo la Costituzione e negando le radici storiche della Repubblica, legate alla Resistenza e alle lotte partigiane.
D'altro canto, come ricorda Dario Fo, in questi giorni le "sparate" del cavaliere hanno dato il segno del suo progetto; fra i fucili agitati dalle differenti leghe, la difesa di Mangano (lo stalliere di Arcore condannato a due ergastoli perchè responsabile di quattro omicidi) innalzato a ruolo di "eroe", le ennesime dichiarazioni sulla sanità mentale dei magistrati (specialmente quelli che lo indagano), le pretese accampate sulla presidenza della Repubblica, Berlusconi non ha trascurato di dichiarare le sue intenzioni con quei messaggi chiari e forti.
Il conflitto di interessi, le leggi vergogna, il "porcellum", le epurazioni televisive, diventerebbero un fatto strutturale in un Italia così in balia della disillusione, così condizionata dal potere mediatico, economico e politico di un solo soggetto, l'anomalia per cui siamo incomprensibili agli occhi del mondo democratico e poco anche ai nostri stessi occhi.
Dario, in una dichiarazione di poco tempo fa, diceva di provare imbarazzo quando, all'estero, gli venivano fatte domande sul conflitto di interessi, e di non sapere cosa rispondere.
Ha raccontato anche dell'esperienza sua e di Franca con il Pci di Berlinguer, che si era mostrato aperto alle loro iniziative politiche e culturali rivolte alla base , e dei problemi che incontrò con le strutture intermedie del partito.
Franca è intervenuta per appoggiare la candidatura al Senato di Pancho con la lista dell'Italia dei valori, raccontando la situazione e gli episodi più significativi che hanno caratterizzato i due anni trascorsi nelle istituzioni. L'assenza di sentimenti, le trame di potere, la mancanza di attenzione ai problemi dei cittadini, i privilegi, l'impossibilità di lavorare serenamente e costruttivamente in un clima folle da "orgia del potere": da senatrice uscente non si è esentata dal denunciare tutti i malesseri, le difficoltà, le delusioni e i dubbi che l'hanno accompagnata in questo periodo.
In realtà ha fatto il massimo di quello che le era possibile, e forse di più, come è suo costume. Travaglio ne tesse le lodi nei suoi Magnifici Venti della XV legislatura.
"Rame Franca (ex Idv, poi Gruppo misto). Ha vissuto la sua esperienza in Senato come una missione, lottando come una leonessa per i princìpi in cui crede. S’è opposta all’indulto extra-large, ha avviato una campagna contro i privilegi della casta e gli sperperi della spesa pubblica. Ha partecipato alle manifestazioni contro la base Usa di Vicenza, contro il Tav in Valsusa e in difesa della libertà d’informazione. Ha preso a cuore – fra i pochissimi – il dramma dei soldati colpiti da tumore per l’uranio impoverito nelle missioni di guerra. Di Pietro l’avrebbe rivoluta in lista, ma lei, stanca e delusa, ha declinato. Peccato. Le dobbiamo tutti un grazie".
Potrà sostituirla Pancho Pardi, quello che, all'alba della stagione dei girotondi, da piazza San Giovanni fu indicato da Moretti come leader ideale per una sinistra vincente; non ha un apparato propagandistico fatto di patinature e di lustrini, ma ha le idee chiare sui rischi che corriamo e sugli impegni da assumere: per la salute della Repubblica, per la laicità, per la difesa della Costituzione, contro il conflitto di interessi. E, oltre a quello di Franca Rame, Dario Fo e Paolo Flores D'Arcais, si avvale del sostegno del Presidente Oscar Luigi Scalfaro, di Pamela Villoresi e Nanni Moretti di scrittori come Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli.
La serata si conclude con la sensazione che saranno determinanti le decisioni che in tanti prenderanno solo in questi due giorni; l'aerea dell'incertezza è ancora consistente. I giochi non sono ancora fatti.
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Speriamo
Speriamo davvero che tutto vada per il meglio. Che l'Italia riesca ad esprimere un no chiaro, deciso e netto a Berlusconi e a tutta la sua "armata". Per la Resistenza, per la Costituzione, per la Democrazia, per tutti i valori per i quali molti Italiani sono morti ed hanno combattuto. Di questi fondamenti dello Stato Italiano Berlusconi e i suoi se ne fanno beffe.
Speriamo in una rinascita morale, civile e politica dell'Italia che potrà avvenire solo se Berlusconi non sarà eletto.
gli interventi dell'incontro a Firenze, da radio radicale
Nel cinema Colonna strapieno, giovedì 10 aprile è stata chiusa la campagna elettorale di Pancho Pardi, capolista al Senato in Toscana per L’Italia dei Valori.
Erano presenti: Franca Rame, Dario Fo e Paolo Flores D’Arcais.
Nel corso della serata sono stati ricordati gli auguri del Presidente Scalfaro alla candidatura di Pardi e si è data notizia di due video, realizzati da Micromega:
uno in cui lo scrittore Camilleri dichiara che vorrebbe stare in Toscana per avere il piacere di votare Pardi e l’altro in cui Nanni Moretti dichiara il suo convinto appoggio alla candidatura.
Durante il dibattito ha telefonato Carlo Lucarelli per manifestare la stessa intenzione.
Per vedere gli interventi registrati da radio radicale:
http://www.panchopardi.it/rassegnastampa/cinecolonna80411/view
LUCIANO MOGGI E IL CONTRASSEGNO PER I DISABILI
Ho deciso di scrivere al Signor Luciano Moggi dopo che Striscia la Notizia ha trasmesso il servizio sull’utilizzo improprio del contrassegno per disabili .
Gentilissimo Signor Luciano Moggi
Sono il Dott. Luca Faccio da Bassano del Grappa (VI)
Le scrivo per esprimerle il mio disappunto per l’utilizzo improprio del contrassegno per i disabili per sostare con l’auto in determinati spazi. Il rilascio di tale permesso si ottiene presentando agli uffici della polizia municipale del comune di residenza il certificato d’invalidità rilasciato da un’ apposita commissione medica che attesta la disabilità .
Dal servizio mandato in onda il giorno 8/4/2008 da “ Striscia la Notizia “ non si evidenzia nessuna disabilità di conseguenza non è giusto che lei usi il tagliando in questione.
Se l’utilizzare tale permesso voleva essere un modo per “sostenere “ le persone disabili le posso assicurare che ci sono mille altri modi per farlo, non crede?
Il tagliando permette a chi ne ha diritto di sostare vicino a banche, ospedali e uffici vari o dove siano presenti gli appositi spazi .
Le posso assicurare che avendo una disabilità di tipo motorio trovo molto spesso persone che occupano il posto per disabili anche se non hanno il contrassegno o altri che non hanno alcuna disabilità e magari espongono il tagliando di un loro parente defunto e io che invece ne ho diritto devo cercare un nuovo parcheggio che non sempre si trova o se si trova è distante rispetto al luogo di destinazione.
Essendo certo che lei ha compreso la gravità del suo gesto vorrei ricordarle che “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico” perciò confido sul fatto che tale errore non si ripeta più da parte sua ed inoltre la invito essendo lei un personaggio pubblico a denunciare tali abusi e ad invitare lei stesso tutte le persone a non compiere mai errori simili.
Cordiali saluti
Dott.Luca Faccio
e-mail: [email protected]
Blog : www.lucafaccio.it
Dott. Luca Faccio
Visita il mio blog: www.lucafaccio.it
Stasera Dario Fo e Tullio Pericoli a "Gargantua" Rai3
Il Tirreno, MARTEDÌ, 15 APRILE 2008
Stasera su Raitre
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Stasera su Raitre
Fo con Pericoli
ROMA. Il premio Nobel Dario Fo ed il pittore-illustratore Tullio Pericoli saranno protagonisti di un confronto sul tema dell’arte nel programma Gargantua, il settimanale culturale della terza rete pubblica che è condotto da Giovanna Zucconi e che andrà in onda stasera alle 23.45
La lettera di Franca Rame a Prodi: oggi più attuale che mai
Ha fatto bene Bertinotti a lasciare la guida di rifondazione. Alfine, si è accorto di essere troppo gradito nei salotti televisivi di destra, troppo elogiato dagli avversari, troppo blandito da Berlusconi; in definitiva, nei fatti, troppo utile alla destra. Ha saputo, in questi anni, rappresentare se stesso molto e molto bene, ma non è riuscito a rappresentare altrettanto bene le istanze dei cittadini che si identificavano nella sinistra. Paga pegno per avere accresciuto la propria figura senza migliorare, al contempo, sia le speranze che le condizioni di vita di chi faceva riferimento all'area politica di sinistra e ha vissuto, in questa fase di governo, un disagio crescente. Credo che a una guida politica si chieda invece di crescere insieme ai propri votanti.
Bene ha fatto anche Prodi a rinunciare alla presidenza del Pd. A questo proposito torna di attualità l'illuminante lettera di Franca Rame, con gli interrogativi che pone e le riflessioni che sviluppa sulle trame di potere, sull'autoreferenzialità della classe politica nel suo insieme, sul conflitto di interessi. Prodi rispose a Franca (con lettera manoscritta), in forma privata. Questo, da una parte dimostra una considerazione dei problemi suscitati nella lettera e di chi li ha suscitati, ma dall'altra lascia deluso chi aveva sperato di trovare risposte pubbliche a quegli interrogativi largamente condivisi.
Non ho difficoltà a comprendere la reticenza di Prodi, nella posizione di presidente del neonato Pd alla vigilia di una campagna elettorale delicatissima, sull'affrontare tematiche scottanti e coinvolgenti il processo politico in corso. Ora però le elezioni sono passate, con risultati disastrosi; Prodi ha avuto il buon senso di lasciare la presidenza, uscendo così dal vortice delle alchimie di potere.
A questo punto credo che dovremmo rinnovare la richiesta di risposte pubbliche alle domande di Franca Rame, perchè sono le stesse che si stanno facendo milioni di cittadini. Forse quelle risposte potranno esserci utili per capire meglio cosa sta succedendo.
Quella lettera è, oggi, di straordinaria attualità.
Al Gratis club si ascolta una lezione di Dario Fo
Incontro organizzato dal Gruppo società e ambiente
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=252926BF8D15FF1979F...
SENIGALLIA - Il Gruppo società e ambiente di Senigallia ha organizzato una manifestazione nella sede del Gratis Club in via Bonopera. “Martedì prossimo - si legge in una nota - visioneremo e discuteremo una lezione tenuta alcuni anni fa dal premio Nobel Dario Fo sul duomo di Modena. Ascolteremo la ricostruzione storica e gli avvenimenti che hanno permesso la nascita di un'opera considerata dall'Unesco patrimonio dell'umanità.Dario Fo, con la sua naturale vivacità, ci spiegherà l'architettura, l'arte, la scultura e le scelte che hanno permesso di concepire questo capolavoro in pieno medioevo. Apprenderemo com'era la vita di città e quella di campagna, le leggi, le regole, le consuetudini che governavano la vita degli uomini di allora. Attraverso le raffigurazioni che adornano la cattedrale, il grande giullare italiano ci insegnerà come si vestivano, come coltivavano, quali attrezzi utilizzavano gli antichi modenesi. Il Peccato Originale e il suo significato, la storia di Caino e Abele, l'eterna lotta fra chi coltiva e chi alleva animali, il rapporto con Dio, il valore dell'uomo e tanto altro ancora fino ad arrivare agli antipodi del mondo”. L'ingresso è gratuito e aperto a tutti. Per informazioni telefonare al 3336737032
V2 DAY 25 APRILE 2008
PER TUTTI I CITTADINI DI ROMA
LARGO AGOSTA ( zona prenestina) E' PRONTA PER LA RACCOLTA DELLE FIRME PER I REFERENDUM PROPOSTI DA GRILLO:
Abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria
Abolizione dell'ordine dei giornalisti
Abolizione della legge Gasparri
CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO A DARMI UNA MANO PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SUI MODULI E PREGATO DI CONTATTARMI CON UNA E MAIL : [email protected]
RIPRENDIAMOCI L'ITALIA
I risultati dei governi
sul sito:http://ia360902.us.archive.org/1/items/tengofamiglia/Tengofamiglia_12345...
una guida chiara attraverso grafici per comprendere i risultati (e quindi l'efficenza) dei nostri governi dal 1994 al 2007
Lavoro, è strage continua: cinque morti
La Repubblica, MERCOLEDÌ, 23 APRILE 2008
Lavoro, è strage continua: cinque morti
Due fratelli folgorati a Padova, altre vittime a Frosinone, Monfalcone e Bologna
Dagli edili appello a Napolitano. Dal 25 aprile sette giorni dedicati alla sicurezza
Il bilancio poteva essere più pesante: in altri incidenti vari feriti gravi
FILIPPO TOSATTO
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PADOVA - Cinque vite spezzate, un´altra giornata terribile sul fronte del lavoro. Due fratelli sono rimasti folgorati nel Padovano mentre pulivano la cisterna di una betoniera; un operaio è morto vicino a Frosinone precipitando da un tetto e un altro ha perso la vita schiacciato da un macchinario alla Fincantieri di Monfalcone; infine, un giovane lavoratore è stato travolto e ucciso da un treno lungo la linea Bologna-Ferrara. E ancora nel Salernitano un operaio edile rischia la vita dopo un incidente in cantiere, e all´Ilva di Taranto un altro operaio albanese è stato ricoverato in gravi condizioni: è precipitato da un´impalcatura. E nel porto di Savona un portuale è rimasto ferito durante le operazioni di scarico
Una scia di sangue che sembra inarrestabile e che ha spinto Fillea, il sindacato degli edili della Cgil, a rivolgere un appello al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, «affinché riprenda con determinazione l´impegno che ha sinora portato avanti», mentre la richiesta al nuovo Governo è di assumere «con la massima urgenza» decisioni su alcuni interventi «irrimandabili».
L´episodio più grave nel pomeriggio, nel piccolo centro di Schiavonia d´Este, a trenta chilometri da Padova: Stefano Trovò, 42 anni, titolare di un´azienda di autotrasporti, e suo fratello, Diego 34, sono stati colpiti da una scarica elettrica fatale mentre lavoravano nel piazzale dell´Eurosfusi, la loro ditta che dispone di una trentina di camion adatti al trasporto di prodotti «pulverulenti» sfusi, ma anche ceneri, rifiuti non pericolosi, gessi, sabbie e carbonati. Secondo gli accertamenti compiuti dai carabinieri, i due stavano completando la pulizia della cisterna di una betoniera quando, inavvertitamente, hanno toccato i cavi della linea a media tensione con una lunga spazzola idraulica. Mortale la scarica elettrica: i due fratelli sono stati scagliati a metri di distanza e sono morti sul colpo.
Ha avuto come scenario un cantiere edile, invece, l´infortunio costato la vita a un muratore di 44 anni, Giulio Agostini. In mattinata l´uomo era al lavoro a Villa Santo Stefano (Frosinone) e stava ristrutturando il tetto di un´abitazione quando ha messo un piede in fallo ed è caduto da un´altezza di oltre otto metri. Inutile ogni soccorso. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.
Tragedia sul lavoro anche a Monfalcone (Gorizia), nel grande stabilimento Fincantieri: la vittima è un operaio specializzato in saldatura e carpenteria, 41 anni, di nazionalità croata: in serata, secondo una dinamica ancora in via di accertamento è stato investito da un pesante macchinario che l´ha schiacciato.
Ancora sangue, infine, lungo la linea ferroviaria Bologna-Ferrara dove un treno ha travolto e ucciso un operaio bosniaco di appena 21 anni. Il giovane stava attraversando i binari portando a braccia una fresatrice quando il locomotore in corsa lo ha raggiunto, colpendolo alla testa. Lavorava per un´azienda di Treviso impegnata nella costruzione di una cavalcavia della Cispadana e il cui cantiere sorge nell´area della ferrovia.
E il bollettino di una giornata già tragica potrebbe proseguire con gli incidenti ugualmente gravi, ma fortunatamente non mortali, come quello avvenuto al molo Fornelli del porto di La Spezia, dove un muratore quarantenne, dipendente dell´impresa che sta risistemando il manto stradale della banchina, è finito col braccio in una pompa di cemento.
Per lavoro
Dal sito:www.articolo21.info
Dall'inizio dell'anno ad ora, per lavoro, ci sono:
327 morti
327838 infortuni
8195 invalidi
28 aprile - Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro
www.articolo21.info
EDITORIALE
Il 28 aprile, giornata internazione per la sicurezza sul lavoro. I media raccontino le storie di queste tragedie. Sarebbe il miglior modo per fare prevenzione
di Giuseppe Giulietti
Il 28 aprile in tutto il Mondo si ricorderà la giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro e contro le morti bianche. Questa giornata assume un significato particolare in Italia non solo per la rilevanza del fenomeno ma anche per le tante iniziative che si stanno svolgendo in questi giorni promosse dalle organizzazioni sindacali e dall’AMNIL associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro- Condividiamo pertanto a pieno le riflessioni del presidente Anmil Pietro Mercandelli sul sito di Articolo21, così come quelle che abbiamo pubblicato di Marco Rovelli e di Giampietro Rossi, autore del libro “La lana di Salamandra” che da domani sarà allegato al quotidiano l’Unità. Ci auguriamo che, nella giornata di domani tutti i media vogliano approfittare di questa ricorrenza per raccontare le tante storie di chi ha vissuto queste tragedie e che oggi si batte per diffondere una cultura della prevenzione: da Torino a Terni, da Casal Monferrato a Campello sul Clitunno, da Taranto ad Agrate Brianza, per ricordare solo alcune delle località dove si sono consumate le ultime tragedie. Sarebbe il modo migliore per rendere omaggio alle vittime ma anche per preparare nel modo più adeguato, anche dal punto di vista mediatico il tradizionale concerto del 1° maggio (promosso dalle organizzazioni sindacali e trasmesso dalla Rai) e che quest’anno sarà interamente dedicato al tema della sicurezza”.
Censure nel mondo inquietante di Beppe Grillo
Ho scritto un racconto sul mio percorso nel meetup di Beppe Grillo, un'esperienza che mi ha lasciato molto perplesso, che mi ha molto cambiato, che mi ha permesso di evidenziare una realtà a me del tutto sconosciuta, dove ho scoperto che inganno e menzogna regnano nella nostra società al di sopra dell'immaginabile.
Censure, manipolazioni, sotterfugi e lati oscuri nel mondo inquieto ed inquietante di Beppe Grillo …
http://mondogrillo.net/meetup/la-ragnatela-del-grillo/
un altro mondo inquietante
è quello costituito dai 'pellegrini' che domani andranno a vedere coi propri occhi la salma di padre Pio, il cui volto è ricoperto da una maschera messa a punto dai tecnici inglesi del mueseo di Madame Tussauds... giusto per non mostrare ai visitatori il lavoro che il tempo compie anche sul cadavere di un santo.
Salma rifatta
Ho visto al Tg la salma, con la maschera in silicone e il corpo ben rivestito, visitata da migliaia di fedeli. Dispiegamento delle forze dell'ordine e della protezione civile per assistere i fedeli che possono avere dei mancamenti. Albergi strapieni e sono circa 800 mila le persone prenotate per vedere il corpo di padre Pio ma se ne prevedono il doppio. L'evento è seguito da un centinaio di testate giornalistiche e radio televisive . Che dire? Il rifacimento della salma e la sua ostentazione funziona e senz'altro apporterà, non solo un grande beneficio all'anima dei pellegrini ma soprattutto sarà un toccasana per le finanze dei cappuccini e di tutti coloro che con sta faccenda ci vivono e si arricchiscono.
La vicenda di San Pio ha sempre destato dubbi nelle alte sfere ecclesiastiche e anche la sua riesumazione è stata contrastata...vedremo se papa Ratzinger onorerà la salma della sua visita...
Un pò padre Pio mi fa tenerezza. Oggetto d'inchieste in vita e riesumato da morto! ma lasciate che i suo corpo si disfaccia in pace! così come avviene per tutti.
Un arguto cronista ha commentato la faccenda in tal modo: Isaia dice "polvere siamo e polvere ritorneremo" evidentemente a questo destino, che accomuna tutti gli uomini, possono sfuggire alcuni privilegiati (o no a secondo i punti di vista!...aggiungo io).
Insomma neanche nella morte e nel disfacimento che essa porta siamo uguali!
Moratti: "Non partecipo al 25 Aprile"
http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/25-aprile/25-aprile/25-...
Per la prima volta un sindaco di Milano non partecipa alle celebrazioni
"Sarò via anche il 1° maggio". Anpi: "Assenza che ci rammarica"
Moratti: "Non partecipo al 25 Aprile"
Alghero, vietata Bella Ciao in corteo
Tam-tam sul sito Indymedia. "Il manifesto": venerdì tutti a Porta San Paolo a Roma
di GIOVANNA CASADIO
La manifestazione del '94 dopo la prima vittoria di Berlusconi
ROMA - A memoria, non si ricorda che il sindaco di Milano, capitale della Resistenza, abbia dato forfait alla manifestazione del 25 aprile. Niente corteo per Letizia Moratti, benché da candidato sindaco nel 2006 se ne fece un gran pezzo spingendo la carrozzella del padre partigiano, né discorso dal palco da dove, lo scorso anno, aveva concluso con un "Viva la Resistenza". Fu fischiata ma anche abbracciata da Fausto Bertinotti, il leader comunista presidente della Camera. Un anno fa. Ora il sindaco Moratti fa sapere: "Non sarò a Milano, ma la giunta sarà rappresentata alle celebrazioni della Liberazione". Non è la stessa cosa, ma Moratti è "fuori città", anche il primo Maggio. L'Anpi, l'associazione dei partigiani, con un comunicato si dice "rammaricata".
E la polemica a Milano monta anche sul volantino per la Liberazione in cui si parla di "rischi" che l'Italia attuale corre per "la tenuta del sistema democratico". La Uil dissente, il segretario della Lombardia Walter Galbusera osserva: "Non è un giudizio politico corretto". Un 25 aprile che per la Sinistra, ormai extraparlamentare, e per il Pd sconfitto da Berlusconi e dalla Lega, si carica di significato.
A Roma, s'intreccia con la vigilia del ballottaggio tra Francesco Rutelli e Gianni Alemanno. Il manifesto rilancerà l'appello di Valentino Parlato: "Tutti a Porta San Paolo, il 25 aprile per una manifestazione tutt'altro che rituale visto il voto che ci sarà due giorni dopo". Mentre lo spareggio per il Campidoglio tiene con il fiato sospeso il centrosinistra, si mobilitano anche i centri sociali. Da Indymedia parte un tam-tam. Assemblea al centro "Cortocircuito" ieri con Francesco Caruso, il no-global ex deputato del Prc e Andrea Alzetta alias Tarzan. La parola d'ordine, preparando la partecipazione dei movimenti alla manifestazione di Roma, è: "Ricominciamo da qui, ora e sempre Resistenza". Qualcosa di simile al 25 aprile del 1994, dopo la prima vittoria di Berlusconi.
Quattordici anni fa, il manifesto aveva chiamato alla mobilitazione a Milano; adesso, a Roma. Alberto Asor Rosa tuttavia pensa che non ci sarà "quella gigantesca presenza del '94. Oggi lo spirito è più ripiegato, deluso frustrato". Non c'è stato neppure il tempo per prepararlo un grande appuntamento. A dare la misura, c'è la stanchezza di Bertinotti, che ha deciso di non partecipare a nessuno degli appuntamenti, almeno finora. La resa dei conti a Rifondazione nel comitato politico, ha lasciato i segni. Paolo Ferrero, che ha battuto il segretario Franco Giordano, sarà a Milano "la manifestazione storicamente più importante". Da lui parte l'invito a mobilitarsi contro una "destra razzista, che ricorda i movimenti filonazisti degli Anni Venti: noi siamo abituati a un 25 aprile contro la nostalgia del fascismo", però questa volta è peggio, sostiene, è in atto "una rivoluzione conservatrice", con rigurgiti "pericolosi". Non si può non esserci, aggiunge Giovanni Berlinguer di Sd: "Ho letto delle posizioni del Pdl e della Lega che chiedono di cancellare dai libri di storia la Resistenza, questo mi indigna. Essere in piazza per la Liberazione è un modo per riaprire una strada che sul piano parlamentare è stata bloccata". Ad Alghero, dove il sindaco ha vietato di cantare "Bella ciao" ci sarà un "contro corteo" ed è scontro tra il primo cittadino forzista Marco Tedde, Antonello Cabras per il Pd e la Sinistra.
Manifestazioni in tutt'Italia, Il presidente Giorgio Napolitano sarà a Genova, dopo la cerimonia all'altare della Patria a Roma con i ministri Parisi e Amato, dove sarà anche Walter Veltroni. Rutelli forse concluderà con un comizio la sua campagna il 25 aprile, Veltroni sarà con lui. Gianni Cuperlo alla Risiera di San Sabba. Rosy Bindi a Sant'Anna di Stazzema. Al corteo romano dell'Anpi, saranno presenti molti leader del centrosinistra e sindacalisti. Giordano osserva che è la prima occasione, con il primo Maggio, per "ridare vita e forza alla sinistra. Fini ha detto che il 13 e 14 aprile è stata la liberazione dell'Italia. No. Dopo un voto tanto drammaticamente spostato a destra, va ricordato che la nostra Liberazione è il 25 aprile e non bisogna consegnare Roma alla destra di Alemanno". Ugualmente, Giovanni Russo Spena chiama alla mobilitazione in nome dei valori fondanti della democrazia.
(22 aprile 2008)
IL valore della Resistenza
Attacchi alla Resistenza (da revisionare), al 25 aprile (una festa che divide),a "Bella ciao", al Manifesto dell'Anpi nella parte che dice: "a sessant'anni dal 1° gennaio 1948, da quando essa entrò in vigore, l'Italia sta correndo nuovi pericoli. Emergono sempre più i rischi per la tenuta del sistema democratico, come evidenti si manifestano le difficoltà per il suo indispensabile rinnovamento.
Permangono, d'altro canto, i tentativi di sminuire e infangare la storia della Resistenza, cercando di equiparare i "repubblichini", sostenitori dei nazisti, ai partigiani e ai combattenti degli eserciti alleati."
Io consiglio a questi individui e a tutti, (anzi, scusatemi se mi permetto, allargandomi un pò troppo, proporrei di inserirlo come un libro di testo per le scuole) di leggere "Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana"
Sono uomini, donne, ragazzi, vecchi, di ogni estrazione sociale, di ogni credo politico e religioso(moltissimi i cattolici) che hanno sacrificato la loro vita per la libertà di tutti, per un' Italia migliore, davvero rinata.
Come si può disconoscere il loro sacrificio? Come si può negare il significato, il valore, la realtà di ciò che è stata, per l'Italia, la Resistenza?
Una lettera tra le tante:
Giordano Cavestro (Mirko)
Di anni 18 - studente di scuola media - nato a Parma il 30 novembre 1925 -. Nel 1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti - dopo l'8 settembre 1943 lo stesso nucleo diventa centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane nella zona di Parma -. Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti - tradotto nelle carceri di Parma -. Processato il 14 aprile 1944 dal Tribunale Militare di Parma - condannato a morte, quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio -. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Raimondo Pelinghelli, Vito Salmi, Nello Venturini ed Erasmo Venusti.
Parma, 4-5-1944
Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.
Stasera Dario Fo a "Che tempo che fa".
Dario Fo, accompagnato da Franca Rame, questa sera sarà ospite di Fabio Fazio insieme a Jane Birkin e Giuliano Montaldo.
Assisi vieta le chiese ai mendicanti
La Repubblica, 27 aprile
Assisi vieta le chiese ai mendicanti
Il sindaco blinda la città di San Francesco: "Tutelo i luoghi di culto"
Il provvedimento valido in un raggio di cinquecento metri da piazze e monumenti I frati del convento d´accordo
ALESSANDRA RETICO
ROMA - È la città santificata dall´apostolo della povertà, ma Francesco mica era un accattone. Assisi è serafica, però s´arrabbia se dietro la mano tesa a chiedere elemosina scorge il professionismo della mendicità. E poi i bivacchi, brutto spettacolo sulle scalinate sante, turisti armati di panini e soda che rotolano sui gradini, di bermuda e magliette alzati a prendere il sole. Allora no, neanche il patrono, così gioviale e leggero, avrebbe forse approvato. Ieri c´erano file ovunque per il Grand Tour francescano. C´era anche una nuova ordinanza in vigore in città, quella contro i mendicanti del sindaco eletto con Forza Italia nel 2006 Claudio Ricci. «Preciso subito: sono anni che lavoriamo per la legalità. Questa iniziativa non è che una naturale evoluzione, sollecitata da molte segnalazioni di cittadini, ospiti, comunità religiose».
A Firenze, dopo quello sui lavavetri, un provvedimento simile ha fatto un certo scalpore. Padova e Vicenza pure, per decoro, schierate contro l´accattonaggio. Si ricordano altre celebri reprimenda: contro saccoapelisti e torsi nudi a Venezia, contro le contrattazioni in strada con le prostitute a Padova (provocano traffico), persino contro gli snack consumati sulla pubblica piazza a Verona. Però questa di Assisi sembra quasi un paradosso. Sembra, ma le misure già in atto sono queste: campi nomadi sgombrati, locali chiusi all´una d´inverno e una mezz´ora dopo d´estate, niente bottiglie in vetro in piazza dopo le 22, un circuito di 60 telecamere, 2mila nuovi punti luce, un numero verde per la sicurezza e un corpo di volontari che dal 2004 controlla il territorio (molti sono ex militari). Non proprio ronde, però girano con le auto del comune e con i telefonini e avvertono se qualcosa non va. La nuova ordinanza per «salvaguardare i luoghi di culto e la decenza», fa «divieto di mendicare nei luoghi pubblici situati a meno di 500 metri da chiese, luoghi di culto, monumenti, piazze ed edifici pubblici». Cioè, in tutto il centro storico. È vietato «sdraiarsi, o sedersi a terra, in prossimità dei luoghi di culto, edifici pubblici, sotto i portici, sulle soglie e sui lati degli ingressi nonché lungo i muri perimetrali di detti edifici». Accattoni di professione e turisti scostumati rischiano sanzioni. Dice Ricci che «l´applicazione seguirà il buon senso. Abbiamo formalizzato una prassi già diffusa: chi è risultato con precedenti penali, foglio di via dal comune».
Assisi è città sicura, lo ammette anche il primo cittadino, «però se ci sono segnali di potenziale pericolo non vogliamo fare finta di niente». Non è un´ossessione politica, il sindaco lo nega, «molte comunità religiose locali ci hanno pregato di provvedere. L´obiettivo è preservare la sacralità di questi luoghi, senza rinunciare all´accoglienza». Certo la tentazione dei simboli è forte, Francesco (anche) a mendicare è diventato santo. Ora la miseria, le sue evoluzioni di mercato, messa alla porta dalla città che dell´elemosina ha fatto una Regola. «Però quella francescana prevede prima il lavoro. Solo per necessità i frati possono andare "alla mensa del Signore"». Padre Vincenzo Coli è il custode del Sacro convento di San Francesco, «la mappatura di questo territorio la conosco bene, è cresciuto il business della mendicità professionale. Alcuni pensano di stare a Rimini, se al mare in bikini è giusto, qui serve rispetto». E poi si vedono meglio i monumenti senza l´ingombro dei corpi stesi, «l´iniziativa del comune aiuta a discernere tra chi ha bisogno, e chi ci specula. Certo: andrà applicata con umanità e intelligenza». Con pace, e bene.
Mayday Parade, un primo maggio precario e migrante.
Mayday Parade, un primo maggio precario e migrante.
Il Manifesto, 30 aprile 2008
Mariangela Maturi
Miracolo (neanche a dirlo, di San Precario), o tradizione ormai consolidata. Nonostante la debacle elettorale, e nonostante il governo Prodi abbia driblato il tema della precarietà, la MayDay Parade anche quest'anno c'è. E' non è solo questione precaria. La rete dell'Euromayday supera i confini e si dedica ai migranti.
I protagonisti questa volta sono le persone che attraversano paesi e disavventure per vivere intorno a noi, per lavorare e raccontare la loro storia, la paura, le minacce di esssere confinati in una realtà di sfruttamento, lavoro nero, espulsioni e razzismo. Non male, in un paese come il nostro, dove il tema sicurezza anti-stranieri viene strumentalizzato, a destra e a sinistra. Per non parlare della città di Milano, dove gli sgomberi rom sono all'ordine del giorno. La Mayday 2008 chiede ai migranti l'onore e l'onere di aprire il corteo e lanciare lo slogan "no borders, no precariety" con la rete "cittadini di fatto" e altre associazioni. "Abbiamo anche organizzato un collegamento con San Francisco e Washington - dice Frenchi di Chainworkers - per condividere questo pomeriggio con i migranti che il primo maggio scendono nelle piazze americane".
Contemporaneamente a Milano si muovono altre città d'Europa e del mondo (per la prima volta anche Tokyo). L'appuntamento centrale è a AAchen (Aquisgrana) dove, in opposizione all'incoronazione di Angela Merkel come "politica europeista dell'anno", la rete dell'Euromayday si incontra per marcare la distanza fra la dimensione politica e la realtà di chi arriva a stento a fine mese. In Italia (si manifesta anche a Napoli e Palermo) la nota dolente è ben altra: il governo di centrosinistra, votato da tanti precari, dopo due anni non ha mantenuto gli impegni e non ha neppure lontanamente posto in discussione la legge 30. E ora al governo c'è chi consiglia alle giovani precarie un buon matrimonio di interesse. A proposito, tra i 30 carri milanesi c'è anche quello delle precarie vestite da sposa, consapevoli che l'alternativa alle nozze con Piersilvio sia un licenziamento senza buonuscita per chi rimane incinta.
Ci sono anche i lavoratori dell'Esselunga (ancora in agitazione dopo la vergognosa vicenda della dipendente umiliata e picchiata), e i precari della rete 'colsenter'. C'è il carro della Cub "perchè è necessario amplificate l'attenzione sulla sicurezza, e dire basta ai 1300 morti per incidenti sul lavoro e ai 1300 morti per malattie.
la vittoria milanese dell'Expo 2015 comporta forti rischi di precarietà, per i lavoratori, per i cittadini e per l'ambiente. Luigia Pasi deel Sindacato dei lavoratori (Sdl) propone di 'fronteggiare un progetto che riverserà sulla città colate di cemento, disuguaglianza sociale, una nuova iniezione di lavoro precario e in nero'. Un tema centrale per molti carri, in particolare per quello del comitato NoExpo (ospiti de La Fornace di Rho). Con loro altri centri sociali, la fre press "City of God", i precari della Scala, e ciò che di precario sopravvive in città. Immancabile il gioco creativo: lungo tutto il corteo si distribuiscono pezzi per comporre il "puzzle di San Precario". Ma non è tutto qui.
L'Euromayday prova ancora una volta a non esaurirsi in una sola bella giornata: si allunga e diventa Longmayday, con l'ambizione di proporre iniziative e confronti per tutto l'anno. Un impegno gravoso e una sfida sempre più difficile, soprattutto ora che la sinistra è più debole che mai, i sindacati confederali sono sdraiati sul Pd di Ichino e il movimento milanese è in stand-by da troppo tempo. Un nuovo inizio?
Potrebbe. Se solo la sinistra politica, come si affanna a dire da un paio di settimane, cominciasse a prestare attenzione a ciò che si muove sul "territorio", e se l'apatia dei movimenti milanesi non verrà inghiottita dalla vetrina dell'Expo. Per ora si riaprono le danze, poi si vedrà.
all´Olmetto "Grasso è bello" di Franca Rame
La Repubblica, SABATO, 03 MAGGIO 2008
Pagina XII - Milano
Risate amare con la brava Lucia Vasini che riporta in scena all´Olmetto "Grasso è bello" di Franca Rame
L´insostenibile pesantezza della solitudine
ANNA BANDETTINI
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Ecco un´altra occasione per spezzare quel complesso di inferiorità per cui i testi di Dario Fo e Franca Rame senza Dario Fo e Franca Rame non sono all´altezza. Lucia Vasini sta interpretando in questi giorni e fino al 18 Grasso è bello, che Franca Rame scrisse nell´86 e a risentirlo oggi fa perfino accaponare la pelle perché parla di donne in un modo così autentico, spietato, profondo da dimostrare come, in 22 anni, nulla sia cambiato per loro. Lei, Mattea, la protagonista, è una ex-magra, diventata "oversize", come spesso succede alle donne, per una batosta sentimentale: la scoperta dopo trent´anni di matrimonio non solo dei tradimenti del coniuge, ma soprattutto della propria insipienza di moglie troppo protettiva, troppo servile, troppo pronta a sacrificare le ambizioni al servizio del successo del marito. Rimasta sola e cicciona, provata dalle diete (e da un laboratorio per essere un po´ puttana, consigliato dall´analista), sotto sotto speranzosa di rivedere un giorno il consorte sulla soglia di casa con la coda fra le gambe, Mattea potrebbe anche uscirne grazie a un successo lavorativo. Ma il finale, amaro, ci racconta altro: lei continuerà ad affogare nella fame il dolore, lui a spassarsela, con la figlia che gli dà pure ragione. Come succede nel teatro Fo-Rame, il dramma è travestito di comicità, dunque ride di gusto anche chi si identifica nelle nevrosi di Mattea che Lucia Vasini, unica interprete, diretta da Eugenio de´ Giorgi, addolcisce con modi suggestivi di muoversi da obesa, e rende più vittima, più rassegnata di quel che fece al debutto, incapsulata in una protesi-seconda pelle spessa di ciccia, Franca Rame. La quale a una replica, seduta in platea accanto a Dario Fo, si è poi presa ammirati applausi in palcoscenico accanto alla "allieva" in un divertente fuori programma cui si è aggiunto anche Paolo Rossi con una barzelletta bella crudele che ha chiuso una gradevolissima serata teatrale il cui merito va a Lucia Vasini. Attrice comica, dopo l´esordio clamoroso con Rossi si è scavata una sua nicchia di lavoro e di studio, scoprendo da qualche anno nei testi di Franca Rame la sua dimensione di attrice e mostrando di essere il testimone giusto per dare continuità transgenerazionale a un teatro comico vitale, intelligente e che finalmente dà voce alle donne. E dio sa quanto ce ne sia bisogno.
alla redazione
Vorrei sapere se è possibile destinare il 5 per mille alle vittime dell'uranio impoverito e alle loro famiglie e, se sì, come.
Grazie
Cristiana
anche a me piacerebbe sapere
se posso destinare il 5 per mille alle vittime dell'uranio impoverito e alle loro famiglie.
Grazie, Antonella
da Jessica a Franca Rame
ciao Franca, e' da un bel pezzo che non ti scrivo, ho avuto inernet fuori uso e ti sto scrivendo da casa di mio fratello.
La settimana scorsa siamo stati a "festa italiana" su Rai1 riguardo la storia di mio figlio Mattia, ricordi?
Hanno fatto un servizio a casa nostra senza farci firmane alcuna liberatoria sulla privacy, ed hanno mandato in onda il servizio senza aggiungere alcun sito o coordinate bancarie per fare una donazione...
potresti aiutarci per favore Franca???
Abbiamo bisogno del tuo aiuto, e sappiamo che tu puoi farlo..
FACCIO UN APPELLO A CHIUQUE PUO' AIUTARCI A RACCOGLIERE FONI PER NOSTRO FIGLIO.
PER SAPERNE DI PIU' VISITA IL NOSTRO SITO:
WWW.ILPORTALEDIMATTIA.COM
0957271684
3291616237
SALUTI
JESSICA
GRAZIE
a FRANCA e agli amici
ciao Franca, e' da un bel pezzo che non ti scrivo, ho avuto internet fuori uso e ti sto scrivendo da casa di mio fratello.
La settimana scorsa siamo stati a "festa italiana" su Rai1 riguardo la storia di mio figlio Mattia, ricordi?
Hanno fatto un servizio a casa nostra senza farci firmane alcuna liberatoria sulla privacy, ed hanno mandato in onda il servizio senza aggiungere alcun sito o coordinate bancarie per fare una donazione...
potresti aiutarci per favore Franca???
Abbiamo bisogno del tuo aiuto, e sappiamo che tu puoi farlo..
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SALUTI
JESSICA
GRAZIE
Dimenticati dalla storia
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. (Primo Levi)
"Sono qui a ricordare mio padre, insieme a tutti quelli che subirono la stessa atrocità della follia nazi-fascista, tra cui due adolescenti (uno dei quali fu trucidato per primo perché urlava la sua paura), furono vittime indifese senza armi, né distintivi, né divise, esseri innocenti e pacifici.
Un colpo di pistola e poi il silenzio…… e nel silenzio gocciolava dai corpi trucidati il sangue e tingeva di rosso la terra sulla quale erano caduti.
Quel giorno, l’erba da sempre verde cambiò colore, unica tenace testimone, di un efferato delitto, su cui la cosiddetta società civile ha steso, per 60 anni, un colpevole silenzio, facendo scomparire tutte le prove che potessero testimoniare e farne un documento storico.
Fatto sta che su quel luogo non esiste nessun simbolo che ricordi una simile nefandezza, ma nella mia mente, vi è indelebile la visione di quell’erba che ormai cresceva rossa… "
Queste parole si possono leggere nelle pagine che Graziella Di Gasparro dedica a suo padre (http://www.grazielladigasparro.it), ucciso non solo dalla ferocia nazista, ma dal silenzio che ha coperto la sua vita e, non ultimo, il recente fatto di cronaca accaduto a Verona.
Stiamo vivendo in un mondo fatto di ipocrisia; di favole che raccontiamo a noi stessi, perché i nostri figli ignorano quei valori che, inesorabilmente, abbiamo sottovalutato mettendoli in un cassetto, dicendo a noi stessi che li avremmo ripresi quando il tempo ce lo avrebbe consentito.
Abbiamo abbandonato i nostri figli a loro stessi, pensando che il solo fatto di non rubare, sia l'unica cosa importante della vita, senza accorgersi che abbiamo cresciuto dei mostri il cui scopo è il loro soddisfacimento personale, calpestando e colpendo chi, nel momento fortuito di un cammino, incrocia il loro passo.
Omicidi di una minoranza?
No.
Una coscienza che sempre più si evolve al di la' di ogni ragione, che nasce dentro la famiglia e si estende verso nuovi orizzonti, sempre più macchiati di sangue.
Gufo Triste
Venditori di sogni
Le recenti elezioni politiche, hanno visto la mattanza delle ideologie più antiche nel panorama politico italiano.
Probabilmente la disfatta era già annunciata, ma la sordità di chi non vuol sentire, ha fatto sì che la cassa di risonanza fosse ancor più grande.
Lo sconcertante supplizio pubblico, con l'esternazione dell'eterne lacrime di coccodrillo, hanno sortito l'effetto opposto a quel che si pensava.
Certamente non è stato sufficiente andare vicino a chi, compagno di vita e di sofferenze, ha visto lasciare questa vita per il guadagno di taluni e il menefreghismo di altri.
Chi ha visto come si muore, non può tollerare chi cerca di conquistare la sua stima solo per cercare di prendere una manciata di consensi, per continuare a dimenticare poi.
Si ascoltano le odi di un popolo verso una figura, ma si continua a non ascoltare le vere necessità di quello stesso popolo.
Il venditore di sogni ha colpito ancora nella mente di chi, suo malgrado, non vuole più sognare, ma svegliarsi da quel torpore della speranza sempre più lontana.
Il venditore di sogni, ha ancora molti prodotti da offrire al suo pubblico.
Il venditore di sogni, non ha un colore politico: è ovunque.
A Luigi Fusi da Gufo Triste
Per cortesia, Le chiedo se è nelle possibilità intellettive di evitare di inviarmi messaggi recanti minacce verso la mia persona, unitamente alle condizioni morali di Franca Rame, di cui mi pregio di scrivere nelle sue pagine e di conoscerla personalmente.
Lei, sig. Luigi Fusi, non è nelle capacità emotive di poter condurre una qualsiasi forma di reciproco rispetto nei confronti del suo prossimo.
Lasci stare riferimenti storici a cui Lei non ha nemmeno una base culturale affidabile su cui fare riferimento.
La invito, pertanto, ad ignorare quanto scrivo in queste pagine.
Le ricordo che gli SMS lasciano traccia presso il gestore telefonico e, di conseguenza, un suo ulteriore messaggio indirizzato verso la mia persona, provocherà immediatamente una denuncia presso la Procura della Repubblica nei suoi confronti per minaccie e molestie.
Certo di un suo riscontro in merito, La invito a dimenticarmi e a non contattarmi in nessun modo.
Distinti Saluti.
Ancora Luigi !!!
Ma costui si comporta come un'amante isterica ripudiata!
Non gli è bastata la sconfitta ,senza il "Dalema sì ,Dalema no "per rassegnarsi e capire che la sua petizione sarebbe stata ridicola !?
Perchè Gufo ,se la prende con te come capro espiatorio per colmare ,forse, le sue delusioni e frustrazioni ?...Mah !
...Sto diventando isterica ..
ciao "Sor Gù"
laura