ANALISI DEI BILANCI DEL SENATO

Cari amici,
vi propongo un documento elaborato da un nostro collaboratore, Carlo Ungarelli,ricercatore universitario a Pisa.
Questo lavoro è una trattazione scientifica, e pertanto alcuni passaggi possono risultare “poco scorrevoli” ma credo sia un lavoro fondamentale e vi invito a leggerlo fino alla fine!

Si tratta di una comparazione dei bilanci nel corso degli anni. I risultati si commentano da soli.

Un grande ringraziamento al Prof. Ungarelli per il lavoro svolto!

Franca

Innanzi tutto, se si considera la spesa complessiva del senato a partire dal 1989 fino ad oggi (i dati relativi agli ultimi tre anni li ho ricavati dal Bilancio Triennale di Previsione (2004-2006)) si trova un andamento ben al di sopra dell'inflazione, intesa come variazione dei prezzi al consumo per l'intera nazione calcolata dall'Istat. In dettaglio ecco i dati relativi
alla variazione percentuale di anno in anno della spesa complessiva del senato. La variazione e` calcolata nel seguente modo: ad esempio, anni 1989-1990, variazione percentuale della spesa = (spesa(1990)-spesa(1989))/spesa(1989)

Anni Variazione percentuale della spesa(%)

1989-1990 12.37
1990-1991 21.35
1991-1992 9.32
1992-1993 6.46
1993-1994 8.43
1994-1995 8.68
1995-1996 10.38
1996-1997 1.84
1997-1998 7.05
1998-1999 1.58
1999-2000 5.75
2000-2001 7.11
2001-2002 10.18
2002-2003 11.26
2003-2004 15.00
2004-2005 2.92
2005-2006 4.71

Si consideri che il massimo incremento dovuto all'inflazione in questo periodo e` stato del 6.2 % (nel 1989). Se guardiamo ai periodi 1993-1996 e ai periodi
1999-2003, si nota un consistente aumento della variazione percentuale di spesa annuale del senato. Per esempio, durante il secondo governo Berlusconi, dal 2001 al 2004 la spesa del senato e` aumentata complessivamente del 43.5 %.
Inoltre, ad eccezione del periodo 1990-1991, il massimo di variazione percentuale della spesa si e` avuto nel 2003-2004 : 15%.

Concentrandosi sugli ultimi anni (2000-2006) ecco i dati relativi ad alcune categorie di spesa, con relative variazioni percentuali

Categoria 1: Relazioni esterne, cerimoniale e vigilanza

Anno Spesa(Milioni di Euro) Variazione percentuale (%)

2000 4.65 -
2001 5.08 9.4
2002 7.08 39.4
2003 7.81 10.3
2004 12.05 54.3
2005 9.75 -19
2006 8.01 -17

Categoria 4: Personale

Anno Spesa(Milioni di Euro) Variazione percentuale (%)

2000 89.61 -
2001 100.42 12.06
2002 110.94 10.48
2003 121.98 9.94
2004 124.84 2.34
2005 140.95 12.9
2006 147.15 4.4

Categoria 9: Acquisto di beni di consumo e di servizi

Anno Spesa (Milioni di Euro) Variazione percentuale
(%)

2000 16.03 -
2001 19.72 23
2002 13.70 -31
2003 15.77 15.1
2004 20.74 31.5
2005 21.35 2.9
2006 21.19 -0.75

Sono degne di nota alcune variazioni percentuali abbastanza anomale, come
a) Il 54 % di aumento di spese di relazioni esterne, cerimoniale e vigilanza previsto per il periodo che va dal 2003 al 2004b) il 31.5 % di aumento nelle spese di acquisto di beni di consumo e di servizi dal 2003 al 2004

A questo propongo due confronti. Il primo relativo alla sottocategoria 1.2.1 della categoria 2 (Senatori):

Indennita` parlamentare (totale)

Anno Indennita` Parlamentare Variazione percentuale (%)

2000 43.03 -
2001 44.55 3.5
2002 45.83 2.8
2003 48.22 5.2
2004 46.25 -4.2
2005 47.50 2.7
2006 50.00 5.2

Analizzando i dati istat relativi al periodo 2000-2006 si trova (prendendo come riferimento i lavoratori nelle aziende private che offrono servizi)

Anno Variazione percentuale dello stipendio lordo
2000 -
2001 2.2
2002 2.0
2003 2.4
2004 3.0
2005 3.0
2006 3.3

(N.B. il dato relativo al 2006 si riferisce al mese di Ottobre). L'aumento complessivo dell'indennita` parlamentare nel periodo 2001-2003 (il periodo con gli aumenti di salari piu` bassi) e` stata complessivamente del 11.5 %, confrontata con il 6.6 % di aumento dei salari. Inoltre, nonostante la riduzione del 4.2 % (prevista per il 2004 dal bilancio triennale di previsione) si e` avuto un aumento del 5.2 % nel 2003 (piu` del doppio dell'aumento salariale
per quell'anno) e si prevede un aumento del 5.2 % per il 2006.

A questo punto ho fatto un confronto relativo alla categoria

9 (Acquisto di beni di consumo e di servizi) scegliendo in particolare la sottocategoria relativa alla spesa di prodotti igienico sanitari e servizi di pulizia. Come riferimento ho considerato l`indice nazionale dei prezzi di consumo per famiglie di operai ed impiegati , che nel periodo 2000-2006 ha avuto un incremento percentuale medio del 2.5 %.

I risultati sono i seguenti

Categoria 1.9.6: Prodotti igienico sanitari e servizi di
pulizia

Anno Spesa (Milioni di Euro) Variazione
Percentuale

2000 1.5993 -
2001 1.5925 -0.4 %
2002 1.6452 3.3 %
2003 2.0420 24 %
2004 2.2620 10.7 %
2005 2.3250 2.6 %
2006 2.4000 3.4 %

Come si vede, tra il 2002 ed il 2003 si verifica una variazione abbastanza anomala (24 %) come anomale risulta anche la variazione prevista (10.7 %) tra il 2004 ed il 2005.

spesa complessiva del senato e consideriamo due periodi: 1996-2001 e 2001-2006 (si tenga conto che la spesa complessiva per gli anni 2004-2006 e` stimata sulla base del bilancio previsto).

Nel 1996 la spesa complessiva per il senato e` stata di 298.130 milioni di euro, mentre nel 2001 la spesa e` stata di 374.043 milioni di euro: questo corrisponde ad un incremento complessivo del 25% dal 1996 al 2001. Nel 2006 la spesa prevista e` di 568,355 milioni di euro; confrontando questo dato con la spesa del 2001 si trova un incremento complessivo, nel periodo 2001-2006, del 52% ovvero il doppio del periodo precendente!

Questa aumento nella percentuale di spesa e` in parte spiegabile con la presenza di una serie di anomalie che ho riscontrato analizzando le diverse voci di spesa. Si noti che queste non sono le uniche, ma sono solo quelle che sono emerse da una prima ricerca.

Prima riflessione: Percentuale della spesa complessiva del senato relativa agli ex-senatori (questa voce di spesa e` suddivisa in due sottocategorie: assegno vitalizio e spese di viaggio). Nel 2001 la spesa complessiva per gli ex-senatori e` stata di 63.972 milioni di euro, pari al 17.1% della spesa totale; nel 2002 e` stata di 68.062 milioni di euro, 16.5% della spesa totale; nel 2003 e` stata di 71.348 milioni di euro, pari al 15.5% della spesa totale; per il triennio 2004-2006 la percentuale prevista si assesta intorno al 13.0% della spesa totale.
Si pongono alcune riflessioni: come si puo` spiegare che una percentuale cosi` alta della spesa di un'istituzione vada a favore di persone che non sono più formalmente membri di quest'istituzione?

Seconda riflessione: spese di viaggio dei senatori: nel 2001 e` di 8.35 milioni di euro, il 16.4% in piu`rispetto all'anno precedente; nel 2002 aumenta del 9.2% diventando 9.12 milioni di euro. Nel 2006 la spesa prevista e` di 10.4 milioni di euro. Qui si puo` fare una semplice considerazione. Ciascuno dei 315 senatori ha a disposizione nel 2006 33016 euro, una cifra che corrisponde circa a 20 viaggi in treno al mese andata e ritorno in prima classe Roma-Milano.

Terza riflessione: Se guardiamo alla voce ``Compensi a personale estraneo all'amministrazione'' si trova che nel 2001 la spesa e` stata di 7.65 milioni di euro : nel 2002 ha avuto un'impennata del 26.8%, raggiungendo la cifra di 9.7 milioni di euro e negli anni successivi ha avuto un aumento graduale, fino a raggiungere la cifra di 11.130 milioni di euro nel 2006, un aumento del 57% rispetto al 2001.

Consideriamo ora alcune spese di gestione, manutenzione e acquisto beni

1) Biancheria, tende e guide. Nel 2001 la spesa e` di 94276 euro, quasi il doppio dell'anno precendente. La cosa sconcertante e` che la previsione di spesa per il 2004, 2005, 2006 e` di 250mila, 260mila, 270mila euro rispettivamente.

2)Vestiario di servizio: nel 2001 la spesa e` di 242.173 mila euro, nel 2002 la spesa e` di 226.687 mila euro, nel 2003 ha un incremento del 174% ed e` di 621.712 mila euro. Sulla base di questa cifra il bilancio di previsione per il 2004,2005,2006 e` quindi di 733000,735000,745000 euro. Ora, nel 2001 nel senato c`erano 871 dipendenti e` si e` speso 278.04 euro a dipendente; nel 2006 ci sono 1096 dipendenti e si prevede una spesa di 679.74 euro a dipendente, ovviamente solo per il rinnovo del guardaroba.
Questo corrisponderebbe a un'aumento del 207 % della spesa rispetto al 2001, a fronte di un aumento (solo!) del 26 % nel numero di dipendenti.

3) Gestione autoparco , noleggio autoveicoli: nel 2001 per gestione di autoparco si sono spesi 92.344 mila euro; nel 2002 c`e` un aumento del 35 % e la spesa e` di 124.680 mila euro; nel 2003 l'aumento e` del 17.9 %
rispetto all'anno precendente , con una spesa di 147.097 mila euro. Per il noleggio la previsione per il 2004 e` di 350mila euro (+62 % rispetto all'anno precedente), per il 2005 di 355mila euro, per il 2006 di 365mila euro.

4) Manuntezioni degli arredi e delle Tappezzerie: nel 2001 la spesa e` di 111.878 mila euro, il 52% in piu` rispetto all'anno precedente. Una piccola diminuzione (-2.1 %) l'anno successivo (2002), ma nel 2003 c`e` un'aumento pari al 89% della spesa dell'anno precendente: la spesa ammonta a 207.966 mila euro. Di conseguenza, la previsione per il triennio 2004-2006 diventa: 286mila euro nel 2004 (+37% rispetto all'anno precedente), 290mila euro nel 2005, 295mila euro nel 2006.

5) Acquisto di opere d'arte: nel 2001 si spendono solo 6193 euro, mentre nel 2002 la spesa e` di 59749 euro (+864 %). L'anomalia in questo caso e` la previsione di spesa per il triennio 2004-2006: 250 mila euro all'anno.

Una categoria a parte sono i servizi informatici. Esiste una voce di spesa ``Attivita` di progettazione informatica''. Qui l`anomalia e` piuttosto interessante. Nel 2000 si sono spesi 745mila euro; l'anno successivo si verifica un aumento del 47% per cui la cifra sale a 1.101 milioni di euro. Nel 2002 si ridimensiona (381 mila euro), pero` nel 2003 ha un impennata del 47% con una spesa di 561 mila euro. La spesa prevista per il 2004 e` di 995mila euro (+77% rispetto all'anno precedente), per il 2005 e` di 1 milione di euro e per il 2006 e` di 1.050 milioni di euro. Dal 2002 al 2006 la spesa per attivita` di progettazione informatica e` quindi aumentata del 175 %.

Ho fatto quindi il seguente paragone. Ho preso i dati relativi al finanziamento ai progetti universitari (PRIN=progetti di ricerca di interesse nazionale). L'area tematica che contiene i progetti di informazione e` la area 9 ("Ingegneria industriale e dell'informazione").
Nel 2002 il governo ha approvato un fondo pari a 16.4 milioni di euro per tutti i progetti di questa area, mentre nel 2005 il fondo e` stato di 15.161 milioni di euro. Una diminuzione pari al 8 %. Ovvero il governo taglia i fondi per la ricerca in progettazione informatica ma aumenta spaventosamente la dotazione per la ricerca di progettazione informatica nel Senato (dove e` noto sono necessari supercalcolatori..)Inoltre, nel 2005 la spesa prevista per attivita` di progettazione informatica nel senato e` pari al 6.6% della cifra stanziata dal Governo per la ricerca nel settore informatico.
Si noti che questa categoria non include le spese per il noleggio di programmi informatici .

grafico analisi spese complessive

grafico spese prodotti igienico-sanitari

andamento spese totali


Pasticciaccio brutto

di Franca Rame, Fosco Giannini, Fernando Rossi
su Il Manifesto del 08/02/2007

Noi pensiamo che il pasticciaccio brutto, vissuto al Senato in occasione del voto sul raddoppio della base americana di Vicenza (ma qualcosa di simile era già avvenuto in occasione del voto sull'emergenza sfratti), sia una sorta di cartina di tornasole di ciò che non funziona nel Governo dell'Unione e che da tale esperienza concreta occorra partire per ragionare sulle regole dello stare assieme, se questo è ancora uno degli «interessi» dei volonterosi centristi (sarà un caso che il nome che si sono dati coincida con quello dato da Bush ai suoi sodali nelle guerre preventive?). 
Noi denunciamo: la dissonanza del «dono a Bush, della città di Vicenza» rispetto allo spirito e agli impegni del Programma elettorale dell'Unione; l'evidente forzatura fatta adombrando inesistenti obblighi internazionali; la cinica negazione del diritto alla sicurezza degli abitanti di Vicenza; la violazione delle norme ambientali e urbanistiche. 
Parisi ha ammesso che non si può negare che esistano problemi urbanistici ma ha assicurato che il comune sarà esonerato dalle spese per le infrastrutture e che i servizi sportivi, scolastici e naturali verranno ricollocati e ricostruiti altrove a carico degli americani; ma si è ben guardato dal dire che lo Stato italiano paga il 41% del costo delle basi americane in Italia. 
Una sorta di «Guai ai vinti», oltre 60 anni dopo; bella alleanza e, soprattutto, bel rispetto della sovranità nazionale e della pari dignità tra stati.
Il generale Ramponi, senatore di An, si è spinto a chiedere in cambio del generoso regalo la riduzione dei dazi doganali che gli Usa (in piena globalizzazione) applicano agli orafi di Vicenza...(chissà se le giacche azzurre porteranno alcool e specchietti in dono ai loro agenti indiani). Quanto all' impatto ambientale, secondo Parisi, non si pone perché, essendo un'opera necessaria alla difesa nazionale (?) può eludere la nostra legislazione e sfuggire alla Valutazione di Impatto Ambientale. 
Il senatore Furio Colombo ha spiegato che, a casa loro, prima di realizzare una base militare - e non certo vicino ai centri abitati- i rappresentanti del governo e dell'esercito americano avviano numerosi confronti, esami e discussioni con le comunità locali, approfonditi studi urbanistico-ambientali; mentre con noi l'Ambasciatore Usa ha detto al Governo: «O decidete in un mese o spostiamo la base in Germania». 
Non volendo, Prodi, dichiarare il disimpegno dell'Italia dalle guerre americane e non potendo scontentare la componente più oltranzista della sua maggioranza, come avrebbe dovuto muoversi? Bastava fare «come gli americani»: sviluppare un confronto con i cittadini e predisporre gli studi per adempiere alle procedure di Valutazione d'impatto ambientale; con ciò avrebbe anche preso tempo, come da insegnamento della vecchia scuola democristiana, e la trattativa sarebbe avvenuta «in casa», tra Partito democratico italiano e Partito democratico americano. Purtroppo si è deciso diversamente, e le modalità insieme a quanto avvenuto in Senato dimostrano che l'errore è stato voluto. A quale fine? Definire subito le fondamenta del nuovo Partito democratico italiano? Far capire che la guerra afghana può passare con i voti delle destre? Non escludere Prodi dal dopo Prodi? La confusione è grande. Il Programma elettorale rappresenta un compromesso tra le diverse forze, culture e programmi politici della nostra coalizione; la sua attuazione sarebbe, per parere unanimemente raggiunto, una soluzione ai tanti problemi del paese, ma non va dimenticato che non avere più le destre al governo è già un elemento in sé positivo. Tutti, compreso il Presidente del Consiglio, vanno richiamati al rispetto del programma e a attuarne lo spirito nelle decisioni che si assumono; qualora la questione in discussione fosse non contemplata nell'accordo di governo, in presenza di serie riserve interne alla coalizione, ragione e logica politica vorrebbero che il Governo ricercasse l'accordo della propria maggioranza prima di assumere impegni o decisioni difficilmente modificabili (invece di imporle con il ricatto del possibile ritorno di Berlusconi). L'Italia, nonostante le sbandate presidenzialiste da cui la sinistra non ha saputo difendersi, è ancora una Repubblica parlamentare e se Prodi trova nel centrodestra il sostegno alla sua decisione, sbagliata, di raddoppiare la base americana di Vicenza, ciò è frutto di errori suoi e di chi l'ha assecondato, non certo di chi non può condividere tale scelta. Ci si vorrebbe insegnare che, poiché la politica è l'arte del possibile, bisogna prendere atto che: gli Usa governano il mondo; gli interessi della grande finanza governano la vita delle persone; il sistema maggioritario consegna il potere istituzionale ai partiti di centro. Ciò premesso, comunisti, socialisti e riformisti veri, diventano sempre più i partiti del «vorrei ma non posso» e digeriscono ogni cosa con la litania: «E' il massimo che si poteva ottenere». Forti dell'assenso a prescindere di quei partiti dovrebbero, almeno, pretendere il rispetto del Programma elettorale dell'Unione, le componenti più moderate e liberiste della coalizione si sentono investite della guida «riformista» del governo (un riformismo senza idea di società a cui tendere e quindi alla mercé dei poteri forti) e dettano i tempi e i contenuti delle sue scelte. Su Vicenza noi siamo stati contrari e continuiamo a sperare e a lottare (come faremo andando il 17 a Vicenza) perchè il buon senso e la volontà popolare finiscano per prevalere. A breve, in Senato dovremo discutere e votare il rinnovo della partecipazione italiana alla guerra americana in Afghanistan; anche questa scelta è fuori dal Programma elettorale e ne contraddice l'impianto generale; noi non voteremo la guerra. Se gli «incidenti», oltre a Sfratti, Finanziaria, Indulto, Afghanistan e Vicenza si faranno sistematici, i comunisti, i socialisti e chi altri non vorrà mangiarsi la faccia, dovranno avviare una seria riflessione sulle prospettive dell'attuale alleanza di governo.


APPELLO CONTRO LE GUERRE

Ho ricevuto questo intenso appello che chiede al governo di rivedere al più presto la politica estera del nostro paese: ci vuole un coraggioso no alla guerra in Afghanistan e alla base Dal Molin di Vicenza. L'appello è promosso da Teresa Mattei - Partigiana e membro della Costituente, Padre Alex Zanotelli, Vauro - Emergency e giornalista, Giorgio Cremaschi, segretario nazionale FIOM-CGIL e Mauro Revelli, scrittore. In queste ore stanno aderendo molti intellettuali e personalità del mondo dell'arte e delle scienze. Se lo condividete, vi chiedo di sottoscriverlo inviando il vostro nome, cognome e professione all'indirizzo mail "[email protected]". E' necessario manifestare il nostro dissenso, e quindi importante diffondere questo messaggio, farlo firmare a più persone possibili, affinchè diventi un coro di voci per la pace e la fine di tutte le guerre.

Siamo donne e uomini impegnati da sempre per la pace. Abbiamo marciato in questi anni nelle straordinarie manifestazioni contro la guerra globale divampata in Iraq ma nata nel 2001 in Afghanistan. Lo abbiamo fatto nella convinzione che la guerra deve uscire dalla storia e che la politica si riduce a gestione tecnica se non fa di questo obiettivo, di questa grande aspirazione umana la sua bussola regolatrice. Quando nel 2006 abbiamo contribuito, ciascuna e ciascuno nel suo ambito e con le modalità proprie, a sconfiggere Berlusconi e le destre lo abbiamo fatto anche in nome della pace di quell'impegno, con la speranza che si sarebbe potuto iniziare a cambiare strada. Il ritiro dei soldati italiani dall'Iraq ce lo ha fatto sperare. E invece oggi guardiamo con sconcerto alle scelte dell'attuale governo in politica estera e militare: mantenimento delle truppe in Afghanistan, al seguito della guerra statunitense. Piena fedeltà alla Nato, aumento spropositato delle spese militari fino alla sciagurata decisione di permettere la costruzione di una nuova base (e non allargamento!!) Usa a Vicenza; intesa di assemblare in Italia, presso Novara, i micidiali bombardieri Joint Strike Fighter, acquistati dagli Stati Uniti per la bellezza di 13 miliardi di euro! La costituzione dice che l'Italia ripudia la guerra e che per di più siamo in Afghanistan come missione di pace. E allora che cosa ce ne facciamo di aerei d'attacco e distruzione che possono trasportare testate atomiche? Bisogna fermarsi, fermarsi e riflettere. Bisogna ricostruire una connessione con il proprio popolo e il proprio elettorato. Crediamo che la sacrosanta protesta della popolazione di Vicenza vada non solo sostenuta ma ascoltata e indurre il governo a cambiare idea. Così come crediamo che l'avventura senza ritorno della guerra in Afghanistan debba cessare. Invitiamo il governo e i politici tutti ad ascoltare queste parole e invitiamo i deputati e i senatori che hanno creduto alla lotta per la pace di essere conseguenti con le loro idee votando no al rifinanziamento della missione in Afghanistan. Se qualcuno pensa che dalla base di Vicenza debbano partire le forze d'azione per ogni tipo di guerra mediorientale ed esportare "un cimitero di pace e democrazia"in cambio di petrolio e di quotidiani massacri, noi pensiamo che dalla guerra bisogna invece cominciare a uscire.

On.Teresa Mattei- Partigiana e membro della Costituente,
Padre Alex Zanotelli, Vauro - emergency, giornalista, Gianni Minà - giornalista, Giorgio Cremaschi - segretario nazionale FIOM - CGIL,
Marco Revelli - scrittore

HANNO ADERITO
Beppe Grillo - Partigiano della Comunicazione
Moni Ovadia - attore e autore,
Mario Monicelli - regista,
Giulietto Chiesa – giornalista europarlamentare,
Silvano Agosti- regista,
Paolo Rossi - attore, cantante, autore,
Valentino Parlato - giornalista,
Enzo Jannacci - cantante e autore,
Dario Fo- Premio Nobel per la tteratura,
Jacopo Fo – scrittore, Stefano Benni - scrittore,
Stefano Tassinari – scrittore,
Pino Cacucci - scrittore, Simona Vinci - scrittrice,
Giampiero Rigosi - scrittore,
Manlio Dinucci – saggista,
Padre Alberto Maggi – biblista,
Prof.Margherita Rubino – docente universitaria Università di Genova,
Prof. Aldo Ferrara, docente universitario Università di Siena presidente CESAER
Prof. Silvia Ferrara PhD Junior Yellow Research Sant John College Oxford,
Prof. Domenico Losurdo docente Storia della Filosofia Urbino – Presidente Ass. internazionale Hegel- Marx,
Prof. Angelo d'Orsi, storico, docente Università di Torino
Sergio Chiarloni ordinario nella facoltà di giurisprudenza dell'università di Torino
Andrea Gareffi – professore Letteratura italiana Università Tor Vergata di Roma
Sabina Guzzanti - attrice, scrittrice,
Francesco(Pancho) Pardi prof.Universitario,
Maria Ricciardi Giannoni, Presidente Associazione Liberacittadinanza,
Ascanio Celestini, attore autore,
Ettore Masina, scrittore, già parlamentare
Gigi Malabarba, già parlamentare, ass. sinistra critica
Prof. Gianni Tamino - docente diritto ambientale Università di Padova,
Alessandro Fo- docente di Lingua e Letteratura Latina Università di Siena,
Massimo Zucchetti, ingegnere, docente Politecnico di Torino Anna Nufrio, architetto, Professore Politecnico di Milano Carlo Barsotti - regista e scrittore, Stoccolma, Svezia Anna Barsotti - consulente pedagogica, Stoccolma, Svezia Don Andrea Gallo Coordinatore Comunità S.Benedetto Genova Beppe Castronovo (Presidente Consiglio Comunale di Torino), Francesca Sorace e Giuseppe Liverani - Charta Editore, Maurizio Pallante, ecologista Giovanna Scianatico, Docente di Letteratura Italiana, Università degli Studi di Lecce Vincenzo Venditto - prof. Universitario, Cristina Stevanoni, Università di Verona, Luciana Gramigna, Segretaria Reg.le CGIL Puglia, Antonio Tondello, Coop. Sociale, membro PRC Portogruaro Concordia S. Giuseppe Lograno, Responsabile Artigianato CGIL Giliola Corradi impiegata bancaria, membro direttivo provin. CGIL Verona Lorena Giacconi, pubblico dipendente, direttivo provinciale GCIL FP Ancona, Davide Fabbri - Esecutivo Verdi Emilia-Romagna consigliere comunale a CESENA (FC), Umberto Giani Università di Napoli "Federico II Pasqualini Gianluca consigliere di maggioranza (ds) comune San Benedetto del Tronto (AP), Fausta Ferraro, docente universitario Napoli "Federico II, Giuseppe Mosconi, Ordinario di Sociologia del diritto, Università di Padova Maurizio Zanirato, segretario FIOM CGIL Piemonte Sergio Spada, Politiche Culturali, Comune di Forlì Francesca Menna, docente universitaria, Antonella Moscati, scrittrice, Clemens-Carl Härle, Docente Universitario Siena, Ernesto Enrico Di Iorio, Docente Universitario Gianna Berti, Biologa all'Università di Siena, Laura Baldelli membro esecutivo nazionale di Proteofaresapere FLC CGIL, Dott Giorgio Pederzani Medico di medicina generale Parma, Giovanni Giovannelli, avvocato Davide Ferrario, regista, Monica Lambrou - avvocato Lia Grandi - ingegnere, Lucio Coppari - fotografo Maria Rosaria Canzano, avvocato,Roberta Pierobon, avvocato, Stefano Dall'Aglio, storico,Gentucca Bini, stilista, Stefano Bini, architetto, Mariangela Nova, costumista, Edda Boletti, girotondi Daniele Salvatore, musicista, docente Conservatorio BO , Pasqualini Sandro, Funzionario Pubblico, Maria Grazia Cavagnero Addetta Comunicazione Comune di Torino, Andrea Marino,consigliere comunale PRC, Monterotondo, Ilaria lazzeri redattrice editoriale, Pierpaolo Loi, maestro, Gavina Galleri, maestra Nelly Cosenza insegnante di S.Media Superiore, Marco Gabbianelli dottore commercialista Puccini Michele, Operaio, Thea Valentina Gardellin, Doriana Goracci Livraga Giancarlo, Miola Maria Pia, Livraga Giovanni, Livraga Matteo, Livraga Chiara, Angelo Radaelli Carlotta Nao, segretaria, Antonio Bachetti, Silvia Branca Fabio Baroncini, impiegato, Valentina Langella, Nicoletta Oldoni, Impiegata, Claudia Nuozzi, impiegata, Claudio Anselmino, Marco Mureddu, ingegnere, Davide Vottero insegnante, Francesca Tagliaferro - casalinga, Elvio Omar Serr - chef, Michele Colombino, studente,I rena Pancirov. Massimo Giorni, impiegato, Clara Sabatini dipendente ,omunale,Vito Martinelli, impiegato,Valentina Castello, traduttrice freelance,Catalano Daniele, impiegato,carlo tagliacozzo,Luigi Mozzillo, studente Enrico Parizzi, musicista, Giuseppe Aragno, storico, LeoNilde Barabba, pittrice,Antonio Grasso Marco Bersani, Piero Mucilli, musicista,Tommaso Bertolini, impiegato,Giovanni Rattini- impiegato,Marco Di Tosto, studente universitario,Federica Del Santo, imprenditrice, Carmen Ventura,Irene Campagna Giovanna Gavelli, coordinatore formazione professionale Mario Bonica, animatore culturale,Sabrina Mattiola Marco Zappone, impiegato,Laura Brusisco, infermiera, Monica Masiero, Architetto,Mauro Farris, libero professionista, Pierpaolo Lippi, promotore finanziario, antonio lombardo,impiegato, Lidia Gambino, studentessa, Vicari Guido, operatore informatico, Rossana Cau, insegnante, Marta Gatti, Maestra elementare,Tiziana Nuozzi, Libero professionista,fausto palomba, naturalista e vulcanologo,Jacopo Masi,Pietro Nivoi Manuela Donati, mamma,Andrea Cacopardo, impiegato laura lozzi, insegnante,Ada Donno, Docente di Latino e Greco,Antonio Frassini, ginecologo,Renato Lovato, mpiegato Tecnico,daniele bottura,Fausto Renaldo, mpiegato Giuseppe Mirabella - insegnante in pensione,Massimo Pedrazzi, impiegato,Alessandro Graziani, studente Marisa Masucci,Maria Maestrelli, impiegata di banca,Valeria Sanchini, cooperante in Guatemala,Laura Gerevini, Impiegata comunale,Donatella Zandonai, pensionata,Valentina Giannotti, studente,Paolo Gaddini, studente/educatore,Montani Mauro, pensionato,Cristina Tonsig, studentessa,Emanuele Brianti, Ricercatore Universitario,Paolo Albanese – fotografo,Vincenzo Marco Carnazzo, Programmatore informatico,Fiorenza Maria Angela Calonici, consulente legale, Micòl Savia, avvocato Moser Massimo, educatore,Rita Stella Mobilio, insegnante Nicola Alessi, sistemista,andrea pinzani, operaio Maria Menelao, Franca Franchini, insegnante Elisa Grandi, impiegata,Maria Grazia Camilletti, insegnante, Andrea Seminatore, impiegato, Di Giacinto Vittorio, Saverio Maggio, Roberta Roberti, insegnante Pamela Schievenin, studente,Arianna Cominu, studentessa Fabris Mario pensionato,Barbara Zanetti - insegnante Annalisa Mantovani - studentessa,Elena Rombi,Giovanni Piero Papanà - attore,Paolo Albucci - cooperante ACRA Giuliano Bugani - operaio e giornalista,M.Cristina Lauretti,Marco Girotto - Impiegato,Fabio Bovi, Informatico,Galietti Vincenzo, Giorgia Brini, chimico Crisafi Letteria, pensionata,Caterina d’Elia,Mariagiulia Giuffrè, studentessa, Antonio Grassedonio, assistente universitario, Giuseppe Ivan, Candela, Riccardo Rossi, commerciante, Chiara Scaraggi, studentessa,Vittoria Ravagli, pensionata poeta, Manicardi Monica, barista Monica Piacentini, impiegata,Myriam Mereu, studentessa. Pasquale Vollo,Roberto Marras, Insegnante di Lettere,Giuseppe de Siati bibliotecario/traduttore Lucio Maccani, ingegnere,Piergiuseppe Moretti, oltivatore diretto,Adriano Meloni, artigiano Lorenzo Fattori, studente,Ettore Costa, artigiano Gian Paolo Bandinelli, pensionato,Vittorio Tavini, traduttore,Alice Miglioli, studentessa,Melissa Perrone, giornalista,Gianpaolo Ario, impiegato,Ilaria Tachis Luigi Porchi, pensionato, Stefano Vincelli, Dottore Forestale. Monica Stagnaro, disoccupata,Adriano Fico, imprenditore, Maria Martino, studentessa,Aldo Sarnataro, stagista, Elena Salvati, donna,moglie,ricercatrice, commerciante,Giangiacomo Del Corno architetto,Andreina De Tomassi, giornalista,Antonio Sorace, scultore,Jole Montevecchi, pensionata,Federica Scaglioni, forestale Massimiliano Bazzana, musicista,loria di Simone, architetto,Roberto Masciadri, docente,Paolo Rosazza prin ingegnere aerospaziale,Sonia Saggiorato Insegnante di scuola elementare,dott. Patrizio Vardè, Odontoiatra Iole Garofalo impiegata,Paola Pitzalis, Insegnante e Giornalista Pubblicista ,Elisa Bruttini, dottoranda di ricerca,rossella rispoli, Citta' Aperta,Mario Ravaioli, tecnico di fonderia d'alluminio,Gian Franco Dominiyanni, artista,Fabio Mauri,Marco Gramegna, PhD, Ricercatore Precario,Elena Finardi, insegnante di spagnolo Franca Pedrolli, impiegata,Catrina Pasini – avvocato Marco Turco, consulente assicurativo,Arturo Fabozzi, commerciante,Ornella De Pieri, Insegante,Claudia Cei, pittrice,Rossella Stefani mamma,Valentina Zamberlan, studentessa,Riccardo D'Alò-studente,Alma Rivola, dip. Comune di Castel Bolognese (RA),Franco Gauzzi Docente, universitario,Vittorio Moroni, regista,Alessandro Di Ruscio Art Designer,Gabriele Muzio, economista Alessandro Vinci musicista,Giulio Cavalli, attore e autore.Giovanni Vincenzi Imprenditore,Mauro Ventigen Maurizio Rozzi, commerciante,Stella Delleani, studentessa Ist.Europeo di Design e Milano-Bicocca Mariana E. Califano, addetto ufficio comunicazione e marketing,Marta Domini, ingegnere per l'ambiente e il territorio,Annalisa Pastore, libera professionista Luca Nicolai,Giovanni Vincenzi Imprenditore ,Rosa De Bonis, Archeologa, Assegnista ricerca Univ. L'Orientale Napoli,Daniela Piazzese ricercatore universitario Lucilla Bua grafica,Mauro Castagnaro - giornalista Valeria Rossi, giornalista,Filippo Barzizza, libero professionista,Daria Magagnotti Erborista,Luigi Lanfranchi, orologiaio.Paolo De Francesco, Impiegato bancario,fuder51,Silvio Burbui Ing. Informatico Sergio Babini Ingegnere Meccanico,Luciana Losi, insegnante,Stefano Innocenti, Impiegato lab. icerca/Sviluppo microelettronica,Laure Edine, impiegata Giorgio Dallafior, educatore sociale,David Dallafior, studente,Lucia Dallafior, studentessa,Claudia Marchioni, insegnante di Scuola Primaria,Mariangela Gasparotto, studentessa universitaria,Teresa Trivellin, insegnante,Fabrizio Caldarelli, artista,Donata Magnelli, studente,Marianna Mason – Educatrice,Paola Visconti, architetto,Bottali Marco , disoccupato.Salvatore Puzella - Grafico,Rossella Urru, studentessa,Andrea Genovali, Presidente Ass. Puntocritico,Sottoscrivo l'appello. Marta Giunti, infermiera,Teresa Ciarletta pensionata,Roberta Ferrigni, pensionata,Annelisa Addolorato, poetessa,Nadia Abeci,Paola Monticelli e Antonio Giacalone, Emergency-GE,Marzia Carcano, impiegata loschi giancarlo, geometra coop. di Mantova,Lucherini Luigi, docente di Matematica,Di Paola Carmela Fisioterapista missionaria laica,Espedito Rodriguez, Simone Revelli, imprenditore,Maddalena Wu, studentessa di Medicina- Milano,Adolfo Lafavia, Impiegato,roberta mazzanti, insegnante,Miriam Pellegrini Ferri,(partigiana di Giustizia e Libertà),Spartaco Ferri (partigiano Divisione Garibaldi),Cristian Venturini, organizzatore teatrale,Danilo Pagetta, autista,Gianmichele Borin, operaio metalmeccanico,Daniela Gaspari, decoratrice,Valentina Pagetta, studentessa,Levia Pagetta, giuda turistica Giampietro Ravenna, imprenditore,Vittorio Sartori, impiegato scolastico,Andrea Pastorello, operatore scolastico,Sergio Franchin, geometra,Silvia Raimondi, precaria,Luca Soave, impiegato,Anna Dotti,Alfredo Dotti Marina De Juli, attrice,Andrea Di Vita, impiegato,Maurizio Chebat, agente di assicurazioni, Silvia Raimondi, precaria,Luca Soave, impiegato Anna Dotti,Alfredo Dotti,Marina De Juli, attrice marta domini, ingegnere per l'ambiente e il territorio Proserpio Giovanni, impiegato metalmeccanico Bruno Bigazzi,Iovino Teresa, cardiochirurgo,Luca Bezzini, insegnante,Mirko Carletti, dip. Ministero dell'Interno, Componente del Direttivo Provinciale di Roma del SILP-CGIL,Daniela Reghellin, medico,Franco Verderi, Redattore,riccardo castagneri giornalista e scrittore,Isotta Carosso,Giorgio Bianchi Medico,Veterinario,Donatella Sala, Impiegata,Marco Mina, pubblico impiegato,Massimiliano Calvo, segretario,circolo del PRC Vinovo,Letizia Mancini, Bibliotecaria,Nicolino Colaprico, Geometra,Miranda Marchetti, insegnante in pensione,Vanna Stano, Funzionaria ammin. pubblica,Dina Martino,medico isabella greppi,Elisa Carantoni, ingegnere,Damiano Stella, Cooperante,flora solla consulente del lavoro Luca Novello Chirurgo,Maria Grazia Campari Avvocata,Liviana Andreossi , infermiera.,Moreno Nicoloso fotografo,Francesc Gallico, Web Designer,Tania Iannizzi, bibliotecaria,Stefano Scargetta, Impiegato,Giaccone Roberto,Maria Rosaria Fiorese, pensionata.Daniela Di Marco, libero professionista,Maria Assunta De Vito,studentessa,Arianna Catizone studentessa,Luciana Crestani, insegnante,Marina Leonardi, impiegata,Feroldi Francesco, operaio,Canel Rosa, studentessa,Zane Susi impiegata,flavia fabris,Chiara Aloardi, insegnante Alessandra Bortoletto, impiegata,Monica Zucchetti, tecnico informatico,Marina Ranalli, ostetrica,Stefano Cortellessa,Pasquale Franzese, studente,Stefano Piazza, giornalista,Matteo Scotti, programmatore,Lavinia Simonato, studentessa,Paola Baron, studente, Francesco Silvestri, giornalista-scrittore,Luigi Cavalli assess. Ambiente comune Monterotondo,Alessandro Di Nicola Capogruppo Verdi per la Pace,Monterotondo,Giovanni Forte segreteria Anpi Monterotondo,Anpi Monterotondo,Verdi per la Pace Monterotondo,Forum per la Liberazione e la Pace,Monterotondo,Matteo Mosna, operaio,Michele Mirante, avvocato,Piero Ruta,anita sonego, Libera Università delle Donne, MI,Arianna Bettin, 11 anni,Alberto Codevilla, Assessore Comune di Bresso (MI),Stella Bernabò, casalinga,Roberta Codevilla,Educatore,Professionale,Antonio Scungio, veterinario,maricla tagliaferri, giornalista,Daniele Fantin, impiegato,Carla Sorace, Psicologa epsicoterapeuta Loredana Rotundo, programmista-regista precaria RAI Carlo Marongiu, musicista gruppo Tamurita Sardegna Andrea De Lotto, insegnante,Maria Grazia Botici, insegnante,Mauro Gemma,Massaro Luca, magazziniere Maurizio Riccardi, Impiegato tecnico,Eleonora Rocca, casalinga,Fiorenzo Vincenzi, postino,Mirko Francioni, dottorando università di Siena,,Cristiano Nattero,Comitato sprechieprivilegi,D'Ercole Giovanni, Operaio,Gabriella Cascio,Alberto Silvestri,Emmanuele Sinicatti, studente,Alberto Marini, autoferrotranviere Giorgio Barbagallo, collaboratore Ass. ANTIMAFIADuemila Franca Bassani, Consigliere comunale Agugliano (AN) Luigi Piccioni, ricercatore e docente universitario Maria Grazia Barbieri, Capogrup PRC Consig.Zona 7 ,e Presid. ANPI Sez.Cassani,Andrea Porta, dirigente d'azienda,Silvestrini Ivan, Assessore Ambiente Comune di Fabriano,Alberto Sipione, Segretario Circolo PRC Basilea-Svizzera,Elena Rosa,Claudio Spavento,Giorgio Nobili,Stefano Scagni, Illustratore e insegnante, Alessandro Fabrizi, regista,Martino Lapenna, Ingegnere Maria Sole Distefano, studentessa,Paolo De Blasi, Ingegnere,Aldo Gorgoglione, operaio cassintegrato Fiat cecilia gamba, studentessa,Casimiro Corsi, impiegato Bracchi Rossana, volontaria per i disabili,Luigi Ferdani, disoccupato,Manicardi Emanuele operaio chimico Bruna Catalano, Psicomotricista,Danilo Varriano, impiegato,Sandra Maiello, studentessa,Nicla, Piero, Rocco, famiglia pacifista (e No Mose),Davide Migliorino, Impiegato,Giulio Raffi, Pensionato, ex Insegnante vincenzo fasano,Serena Mammana, consulente aziendale Enrico Piovesana, giornalista di PeaceReporter,Marco Vagnozzi, fan di Beppe Grillo,simona gentile, educatrice Giovanni Zucca, Impiegato,cristiana Aletta, impiegata Davide Maranta, studente d'ingeneria,Franco Piantadosi, medico specialista osp. Cardarelli, Napoli,Franco Vicentelli, rilegatore,Andrea L'Episcopo, Educatore Eugenia Constantini, studentessa,maria luisa Caruso, commerciante,Mariachiara Federighi, studentessa,Ruggero Scalzo,Insegnante,Luigi Giacalone, operaio, consigliere comunale, Collegno,Renzo Bisin, operatore sanitario Fausta Cerotto, pensionata,Mariano Turra, bancario Piero Longo, poeta e saggista,Francesca Longo, prof.ssa lettere,Tiziano Bordoni, scrittore,Paola Mussino, funzionario Provincia di Torino,Donato Galli, Chimico Claudia Berton, insegnante di inglese, scrittrice elena diecidue, studentessa di scienze politiche,Roberto Nanetti, terapista della riabilitazione,Nello Vescovi, commerciante,Paula Miglietta, giornalista,silvia del bello, educatrice e clown,Paolo Cervini, Medico,Alessandro Monicelli, coord. circolo Libertà e Giustizia, Mantova,Pesaro Urbino,enzo apicella, designer/vignettista,Roberto Rastelli, impiegato,Roberto de Marchi, Ass. CEDRUS per la qualità del territorio,Manlio Massi, Associazione Progetto Gaia Davide Santoro, studente,Simonetta Mangione, studentessa e libera prof.,Francesca Morgano, traduttrice,Limonta Nella, insegnante,Giuliana Pisano, regista,Lorenzo Mortara, operaio metalmeccanico,Fausto Sorini, giornalista,Sara Muzio, regista,Giuseppe Calò, poeta Massimiliano Bassino, musicista.,Antonio Deidda, Ingegnere,Massimiliano Gamba, veterinario,Mirella Vacchina, impiegata,Simonetta Sermi, psicologa Nicola Guarino, Ricercatore CNR,Rita Franzitta, architetto,AMbra Silvia Todde, studentessa,Benedetta Fiorelli, studentessa,mariella saviotti, terapista della riabilitazione pensionata,alfredo rossi, giornalista Francesca Radicci,insegnante,Eri Garuti, giornalista Giovanni Segattini,tecnico Luci,Rosario Cinque, fotografo Attilio Renzulli, architetto,Paolo Taurisano, psicologo Alessandra Scolaro, ricercatrice,Ludovico Guarneri, scrittore,Barbara Di Matteo, impiegata,Margarete Elbert, Medico,Nello Margiotta docente,marina moranduzzo, funzionario agenzia dogane,Ferdinando Rimondi,responsabile liberi cittadini, ass. ROCCA DI PACE Leonardo M° Previero, opinionista, musicista, scrittore giuseppina lanfranchi, medico,Aldo Cannas, dirigente scolastico, Cagliari,Ascanio Bernardeschi, pensionato Volterra (PI),Fabio Pasquinelli, Coordin. regionale Giovani Comunisti, Marche,Colella Angelica docente di matematica e fisica,BIANCHINI Redento, pensionato GAZZEA Romana, pensionata,Pilar castel, attrice, autrice Pier Giuseppe Gaeta, Marittimo 1° Ufficiale Macchinista elio noverino, operaio,rizzo fede, studente,Attilio Santi traduttore ,Caterina Ciminelli, insegnante alessia todeschini, drammaturga,Fernando Granito, Scultore e docente di Scuola Media,Chiara Lavagna, impiegata,Gaetano Dolcemascolo, Dipendente Regione Siciliana,Manetto Marco,Fabrizio Ferraiolo, informatico Colarossi Franca, Impiegata,Vito Todeschini - Studente Ivan Lugas, Studente,mainente aniello insegnante Nereo Gardoni, impiegato,Pede Vincenzo, studente Francesca Ferramosca, Studente,Paola Merlicco studentessa Fabio Ranise Impiegato,Sandra Pricchiazzi – impiegata Domenico Tancorre,Andrea Cornetta,Simone Lepore, tirocinante,Palmiotto Annamaria, studentessa ed educatrice,Pede Salvatore,Valentina Vogliolo Amalia Chiovaro – Studentessa,Susanna Angeleri - (PRC CNG) Arezzo,Luciano Rizzuti – Studente,Alessandro Borghi – Impiegato,Elena Molteni, Studente,Luca Giusti-studente,Francesca Morucci, impiegata,Vittorio Durola Lamaestra Simona, studentessa,Paola Bassi, impiegata Annamaria Salinai, consulente E.D.P.,Silvia Pezza, impiegata e attrice,Giorgio Barbera, psicologo,Francesco Samuele, Libero professionista,Luca Carrera, Tecnico informatico,Francesca Radicc, insegnante,lucia.faggella Paolo Chiarelli, docente in pensione,Antiogu Cappai Cadeddu,Chiara Sala,psicologa,Luca Tongiorgi, operatore Croce Rossa,Marco Prestininzi, insegnante, dottorando di ricerca,Nicola Ciccoli,ricercatore,Universitario,Valentina Mucci, Grafico,Marcello Piantadosi, studente,Margherita Mansuino, studentessa,Ivana Carraio,Ortottista Mauro Ferrari, Ortottista,Brunella Maria Paolino, Docente Scuola Superiore,marina criscuoli franco fuselli,Marco Florentino, insegnante pietro fiorini, architetto,Luca Di Turi, operaio Mastrini Livia, Insegnante,Frigerio Tiziana, Ostetrica Geronimi Chiara, Impiegata,Maffezzini Sergio,Rappresentane,Simone Del Buono, Marittimo Emiliano Schincaglia, libero professionista,Alsini Mario, impiegato,Ivano Malcotti, giornalista e poeta Stefano bisi, insegnante,Simone Bottinelli, grafico Claudio ridi, commerciante,Lara Bossi, studentessa Francesca cialdini, studentessa,Fabiano Paolini,Impiegato Sergio Cusani,Barbara Donattini, impiegata,Loretta Ciani, impiegata,Danilo Gattone,Informatico,Cristina Di Tullio,tutor per minori,Chiara Giunti,Natalia Codispoti, impiegata,Cinzia Niccolai, architetto,Flavio Catalano Alessandro Caroti, studente universitario,Citto Leotta, Medico Ospedaliero,Alfredo Giusti, insegnante in pensione andrea bagni, insegnante,alessandro moradei, insegnante Alberto Dellafiore, ricercatore,Giorgio Dolce musicista Giulia Arborio Mella,Carla Cabras, studentessa,Roberto Pinzi, studente,Marco Arancio, studente,Pier Luigi Barberini, senza professione,Cesira Taranto, senza professione,Simona Barberini, senza professione Ultimo Barberini, pensionato,anna buttignol, psicologa Anna Chiarloni,Gianluca Alfieri,Sabatino Annecchiarico, Giornalista italo-argentino,Enzo Barone, avvocato Elena Storti studentessa,Stefania Trocini,Tonya Giosa, studentessa universitaria,Claudia Bochicchio, impiegata Alfredo Rotella, funzionario,Daniela Trucchia, impiegata Romeo Giunchi, Impiegato,Monica Valli Psicologa,Andrea Belardinelli,Antiogu Cappai Cadeddu, insegnante,Amsterdam Paolo Maltoni,Biologo,Michela Guernelli,impiegata,Rosella Francoletti,Francesca Marchese, consulente,Aldo Arbore Impiegato,aniele Albanese, studente,gian luca gretti, medico,Annalisa Braga, Impiegata,Paolo Vannucci, Insegnante,Alba Di Carlo, insegnante,Tiziano Cardetti, impiegato,Claudia Malaguti, mamma a tempo pieno,simona brucol,interprete/traduttrice lingua cinese,Marisa Conte, Essere umano vivente,Romano ZURETTI, architetto Maria Paola Patuelli Insegnante,Marcello Mariani, fisico Montecchi Ugo,simone costiero, Insegnante,anna pacchiani vecchi massimo,Giovanni Manzotti, funzionario pubblico Alfio Vernuccio,Gianna Foschi,Bonci Ilaria, impiegata Margaretha Pupp, dirigente chimico, Arpat,Paolo Piazzesi, pubblicista,Alfieri Giovanni,Angelo Cifatte Letizia Battaglia, fotografa,Ugo Montecchi A.-R.-S. Sez. di Genova,Maurizio Luigi Motta,Angela Bernardini,mpiegata Angelo Saracini, architetto,Luca Vannetiello, Medico-Chirurgo,Leonardi Gianfranco,Lorenzo Zilli, impiegato Stefania Traviano, ricercatri,e universitaria,Di Gennaro Franca, infermiera professionale,Stefania Andreini, impiegata,Pietro Annicchiarico, videomaker,Gianfranco Geminiani, geometra,Angela Lano, giornalista,Sara Pajossin, volontaria servizio volontario europeo EVS,Doriana Goracci, ex-bancaria in esodo volontario Silvia Maiorani, studentessa,Daniela Goracci, dipendente comunale,Oskar Barrile, artista,Alberto Milazzo, Pensionato,M.Teresa Federici, Psicoterapeuta,Girolamo De Michele, scrittore, insegnante,Galdino Robustelli Test Impiegato,Simone Florio, Dottorando in Scienze per la Pace,Aderisco Marco Sodi,Flavia Ripanti operaia Massimo Arrais, impiegato,Mauro Cicarè,fumettista/illustratore,Avio Bertilotti, artigiano Brunella Maria Paolino, docente,Scuola Second II grado Marta Zani, pensionata,Caterina Prato, giornalista pubblicista,Silvia Terribili, radio Onda Italiana Amsterdam,Silvano Bottaio, commerciante,Dott.ssa Elvira Tarsitano,Elda Perlino, Presidente Associazione Sviluppo Sostenibile Dip.Sanità e Benessere animale, Fac. Medicina Veterinaria, Università degli Studi Bari,Elisabetta Giannoni , archeologa,Gilberto Costa, musicologo Aldo Gardi, socio Legambiente,Antonio Acone, ricercatore e Presidente SIMBA Studi & Ricerche,Luca Cadonici, studente,Arzu Graziella, impiegata,Giavarini Liliana, impiegata,Stefano Setti, impiegato,daniela sandrini, psicologa,Sabrina Ciani,Vincenzo Pecoraio, Informatico Francesco Ferrara, libraio,Pavan Luigino, Medico Psichiatra,Leonardo De Angelis, Impiegato RSU Sistemi Informativi,Alina Leonard, Informatica,simone pierini, operatore,Stefano Borgarelli, insegnante scuola secondary Giovanna Rinaldi, Tutor formazione professionale,Chiara Consolaro, PhD precaria università di Padova,Antonello Ferrari, impiegato,Mariangela Addario, studentessa Monica Lombardi, libera professionista,Raiteri Maria Giulia, dipendente Agenzia delle Entrate,Roberta Ravani, impiegata e Volontaria di Umanisti nel Mondo ONLUS,claudia toppani,Marco Palumbo,Marco Iacenda, Perito Termotecnico dell' AUSL Bologna,Bianca RIVA, casalinga,Annalisa Oldani, Studente,Antonio Bianchi, HRO.RI.SPPA/S1Servizio Prevenzione e Protezione Ambiente roberta leoni, insegnante elementare,andrea riva,Luigi Buselli, pensionato ,Lillia Francesca,mone Picelli, architetto,Maurizio Luciano, impiegato,Giacomo Canepa, Genova, impiegato,Giuseppe Paolini, operatore,iologico , Vice-Sindaco di Isola del Piano (PU,,ndrea Paolini, Studente,Maria Maddalena Paolini, Studente,Maria Teresa Nobili, Commerciante,Giangiacomo Fanelli, Ornitologo Silvia Poggiaspalla, Studente,Giacomo Magi, Artigiano Paolo Poggiaspalla, Impiegato,Sabina Nobili, Naturopata Stefania Paolucci, Studente,Giovanni Fanelli di anni 5, Davide Magi di anni 4, Angelica Poggiaspalla di anni 9 anche perchè chiedono che gli venga lasciato in eredità un mondo migliore.Roberto Porta, giornalista,Emilia Gliozzi, musicista,Gabriella Di Girolamo, docente Rita Scapinelli, Insegnante,donatella benini, operaia Alberto Fiorentini, impiegat,viola alvaro,silvana baldi, impiegata,Marco Veruggio Portavoce nazionale,Controcorrente Sinistra PRC,Francesco Porta, Responsabile per il PRC delle Valli di Fiemme e Fassa in Trentino,Benedetto Cecchetto, capogruppo PRC consiglio comunale di Zola Predosa (Bo),Lorenzo Grandi, operaio e consigliere provinciale PRC Bologna,Alessandra Alleva, impiegata,Patrizia Natali, impiegata,Rita Borsani, Impiegata Assic. Generali,Nicoletta Pennati,Roberto Savioli,Matteo Savioli,Enrico Pennati,Marco Pennati Andrea Pennati,Giorgio Pennati,Luigia Asti Renato Ciulla, Consulente di protezione civile,Rosi Cosentino, impiegata,Marco Guglielmi, impiegato,anna maria tormene, medico,Federica Fondi, avvocato,Giorgia Darini, Segretaria e studente,Umberta Ugolini, geometra Alfonso Di Stefano, campagna per la smilitarizzazione di Sigonella,Bianca Maria Ianni, impiegata e delegata Fiom, Parma,Roland Caramelle, Segreteria Filcams Cgil del Trentino,Dino D'Onofrio, Funzionario Filcams Cgil del Trentino,chiara lucchese, osteopata,Manesso Lorena,Gabriella De Fina, attrice e traduttrice,Carlo Boschi, insegnante,Marina Cremaschi, funzionario pubblico Massimo Dalla Giovanna, impiegato,Paolo Pieralli,Preti Luca,Maria Fabbri, medico,Ingrid Bianchi - Impiegata roberta cerruti comunicatrice ambientale,Mariuz Marika, Biologa,Clara Bocchino, candidato PhD Università di Bologn,giancarlo pierosara, medico,Carlo Giardina, impiegato,g.lodeserto,Federica Cucchi,Giordano Zordan, insegnante.,Sole Giuseppe, Impiegato,giampiero rigosi, scrittore e sceneggiatore,Rosa Capozzi, Dipendente pubblico,Gaeta Mario, Camera del Lavoro Milano,Gigli Jolanda, impiegata,,Luca Rossi, impiegato,Filippini Dario Giusi Rotondo, Prog. eventi,alfredogomezcadret,Silvia Cortesi, Impiegata,bibraida, impiegata,Beatrice Fornoni, impiegata,Flavia Lepre, insegnante,BRUNELLI Stefano, Direttivo Filcem Cgil, RSU AEM Torino,Emanuele Cesarotto, delegato FIOM,Antonietta Di Salvo Scandola Renza,Daniela Burlon, commerciante,Bianca Dacomo Annoni, ricercatrice,Andrea Massicci, Operaio Angela Bonvino, professione cooperatrice sociale,Giovanni Maccione, insegnante in pensione,Claudio Priori, Funzionario Regiona Lazio,Maria Anna Massimello, Biblioteca Dip.scienze letterarie e filologiche Università di Torino,giovanni ferretti adriana guarnacci,ecristoferi,Paolo Pollicino,veterinario daniele polverari, operaio,Astrid Peralta,Baldassare Bonura,Amerigo Asmar,Antonella Caranese - Assessore PRC Comune di Dozza (BO),Primo Ilario Soravia, Consiliere Comunale PRC Persiceto (BO),Marco Poggi - Consigliere Comunale PRC Comune di Castelguelfo (BO),ZOLIA Riccardo, dipendente Fincantieri - Trieste, delegato RSU della FIOM/CGIL,Mahodaya,stefano mori dipendente comunale aderente al Sindacato dei Lavoratori – intercategoriale Silvia Valenti dipendente comunale,Alessandra Demadonna, studentessa,edilia barsottii, ceramista,Antonio Carrabba, insegnante,M. Gabriella Pucci, casalinga Massimo Cappelli delegato RSU Università di Torino nico vox, educatore di servizi per disabili e delegato sindacale fp.cgil vanina bianco,Chiorgno Silvana Gianfranco Aldovrandi, artigiano,COLLETTIVO NONVIOLENTO UOMOAMBIENTE,Domenico Stimolo ex CC Fiom Cgil,Emanuela Merli, impiegataCarmelo ,Lelio M. Giannetto, musicista, dir. artistico ass per la musica contemporanea “Curva Minore” PA,Calore Cristina,Bartolozzi Salvatore (Gigi), operaio, Consigliere Comunale PRC Comune di Castel Maggiore.,Mariangela Paolini, impiegata e scrittrice Roberta Ziliani,Massimo Lanzoni,cristina de bonfioli cavalcabo',Valeria Terranova, studentessa universitaria Valeria Stefanelli impiegata Comune di Bologna,Paola Amabile, studentessa,Fiorella Frasson, impiegata Sebastiano Sallustio, cine-documentarista,Luca Arese, progettista multimediale,Paolo Lacerenza, Data Base Administrator,Fabio Vallicelli, maestro di Libera Scuola di Meditazione ,Giulia Sannolla, libera professionista Enzo La Gatta, Mimmo Grasso, Tony Cercola gruppoetnomusicale Pomigliano d'Arco,La redazione di isola possibile, Mensile regionale siciliano ,Lorenza Bressan, architetto,prof.Ettore Pepe, Fisico,Rita Villani, Medico di Medicina generale,Laura Pappalardo, insegnante di storia e filosofia,barbara romagnoli giornalista,Giorgio Barbieri, impiegato,stefania grittani, insegnante,Donatella Zapelloni, impiegata-attrice,josette clemenza, insegnante scuola superiore Maria Claudia Aiello, insegnante,Enrico Natoli,,imprenditore,Iozzi Carlo, impiegato metalmeccanico /segreteria FIOM Lucca,Balzan Alessandro ,educatore,monica corraini, studente Napoletano Emanuela, insegnante,Davide Parisi, studente ed insegnante,Gloria Gussoni, impiegata,Tiziana Pizzi, insegnante,Graziano Arici, fotografo,Azzurra Vulpiani, studentessa,Elena Carrasso, impiegata statale,Bruno Legato , artigiano,Marco Carrasso, pizzaiolo,Angelica Carrasso, cameriera,Isabella Legato , ballerina,Teresa Legato , impiegata,Francesca Zeverino, cameriera Signorino Calogero, operaio,Maria Giordano, casalinga Filippo Legato, artigiano,Cristian D'andrea, studente Piero Leone,Luisella Fantuzzo,Nicolai Caiazza, pensionato Tiziano Togni, bibliotecario,patrizia stocchi,aiutobibliotecaria,Dionigi Mattana, Project Manager,Gianfranco Gerbi, impiegato pubblico,Antonella Manelli, libera professionista,Mondani Marco, tornitore. Perino Ennio, tornitore.,Senis Alessandro, attrezzista. Regis Alessio, commerciane,Gotto Serena, operaia. PapaAndrea Sabrina, barista,Piras Matteo, idraulico. Petroso Jenni, operaia.,Filippa Chiara,studentessa. paolo bonaiuti, studente di matematica,Claudia Sacconi, commerciante,barbara giovine,giancarlo de silvestri,tommaso iskra de silvestri,Giulia Salvi-insegnante,bellino pietro,Biagetti Maurizio, commerciante Luigi Manzi, musicista,Giovanni dani,Gastaldi Iara, studentessa,Daniele Ippolito, Specializzando SSIS Toscana,Marco Massai, Ricercatore Dip. di Fisica - Pisa Luigi Creatini, Studente Università di Pisa,Federico Giusti, Confederazione Cobas Pisa,Gilberto Vento , Pensionato,Anna Amadori, Medico specializzando Paolo De Iuliis, tecnico nelle telecomunicazioni,Serena Castellarin,studentessa, maestra,Laura Lotti, pittrice Leonardo Abatangelo, insegnante,Sergio Bianco, Educatore Cooperativa Sociale Di Vittorio,Grazia Bertani,dipendente pubbblico,Aleonna Masella, Artista e pensionata delle Nazioni Unite,Francesco Romizi, Responsabile Pace Arci Arezzo,Ivo Lisi, membro Consiglio direttivo arci arezzo,Avv. Marialaura Vitelli,Giuliana Ventricelli, docente,Carlo Cilembrini,stefania russo, impiegata,livia di simone, insegnante,Anna Franca Di Fazio, Funzionaria Ariccia (Roma),Igor Giomini Cherubini, Disoccupato ,Silvia Di Fazio, Funzionaria Provincia di Roma,Francesco Aprea - Studente Liceo Linguistico Monica Russ,Maria Fontana - impiegata Claudio Lamorte,Marco Vilevich – programmatore mauro covili - educatore,Benito La Mantia - Saggista e poeta,Ottaviano Gianplacido, delegato Fiom Bonfiglioli Riduttori,maria francesca raspini, docente di scienze scuola media superiore,Maria Cristina Grande, casalinga Gustavo Gesuè, chirurgo,Gaetano Stella, Regione Toscana,Carlo Ungarelli, precario universitario Renato Moschetti , Redazione Pollicino Gnus,Paola Bertoni, lavoratrice precaria,Raffaella Calvo operaia torino: C.P.F./P.R.C.; Direttivo regionale Fiom,Marcello Madau, archeologo, Accademia Belle Arti Sassari,marcantonio lunardi, documentarista,Zavaglia Anna Maria, maestra ( Dir.Naz. FLC-CGIL),Andrea Martini Comitato politico federale PRC,Giorgio Beggiora,programmatore,Deborah Pedratscher, assistente amministrativa Azienda Sanitaria Alto Adige,ta Cerri, Ginecologa , osp. Emergency - Afganistan,Germana Santini, Infermiera Pediatrica, osp. Emergency -Aganistan Sergio Celestini, impiegato Agenzia Entrate, Presidente Ass. Sportidea-Caleidos Torino Roberto Tuscano - Impiegato, Alessandro Costanzo - giornalista freelance, Rossi Silvia - studentessa, Nella Grifoni - giornalista pubblicista Camillo Duque - Medico Veterinario , Alessandro peronetti - imprenditore, Marco Rivarolo - progettista elettronico Saragnese Giuseppe - Infermiere, direttivo FP CGIL Bergamo , Giordano Giacconi - operaio scrittore Solaini Daniele - infermiere professionale, Barbara Toschi - avventizia agricola Gastaldi Giuseppe - tecnico sanitario, Giovanna Bruno – impiegata Antonio Walter Pivetta - direttivo Fiom Cgil Friuli Venezia Giulia elena scotti - insegnante, Borra Maria Teresa funzionario socio educativo Marco Rota, studente ed operaio, Moira Cappellini - Studentessa Coccoli Gianfranco - RSU Fip-industriale, Giuliana Mantovani - sociologa, funzionario A.ULSS 21 Legnago Serena Raffa, Sancia Gaetani - ricercatrice, Romano Costa - scrittore Silvia Idrofano - bibliotecaria, Pierandrea Gagliardi - operatore pubblicitario Annarita Corradini - psicologa, Cristina Meroni – impiegata Antonella Sodini -impiegata, Stefano Rivas Morales - studente Carmine Zurolo - Editore del giornale on-line "lavoceditutti.it", Valeria Bertini – Impiegata Amoruso Giuseppe, sebastiana salerno - insegnante Fatima del Castillo - insegnante, Monica Zoppè - Ricercatrice CNR, Greco Ornella - insegnante Nicoletta Soini - impiegata, Mauro Bettoni - pensionato, antonio simonetti – studente Alessandro Salza - precario, Maria Pia Pompili - Impiegata, Maria Baldoni - Insegnante Scuola Media Sup. Granatina Antonio - Studente di filosofia, Nacci Gaetano - RSU IRIDE ENERGIA, gino vicentini, antonio casolaro Pastori Michele - studente, Jader Porro - elettricista Mauro Bucarini - Segretario Regionale SLC-CGIL Umbria, Di Vita Salvatore - macchinista sulle navi Roberto Carta - responsabile redazione programmi televisivi, Maria Tallo Umberto Bardella - Attac Torino, Giancarlo Villa - consulente commerciale precario Raffaele Nudo - Insegnante di storia e filosofia, gaia calamosca - architetto, Milani Lorenzo - Impiegato, Pietro Di Gennaro - impiegato, Giorgio VIARENGO - Formatore c/o Università di Torino Laura Guidotti - grafica pubblicitaria, Luigi Giannini- Segretario Sas Fisac-Cgil Siriana Rossi - impiegata Comune di Bologna , Claudio Conconi - Segreteria FISAC - CGIL di Bologna Gianluca Grassi - Reggio Emilia - associazione culturale Telecitofono Milena Landi - Insegnante Scuola Media Superiore , Massimo Barbagli - Insegnante Scuola Media Superiore Caterina Balzano - impiegata, Bungaro Donato – Insegnante, Annalisa Bertolini Giulia Fiorani - studentessa, Chiara Baffa - Studentessa, Marilena Taboga - associazione nascere meglio-venezia Silvano Calzavara - tecnico, Enrico Calzavara - studente, Ornella Castiglione - collaboratore alla didattica Vito Michele D'Ercole, Cleopatra Barilani, Mariapia Passigli - operatrice sociale Firenze Redazione "Fuori Binario" Firenze, Associazione " Periferie al Centro" Firenze Vittorio Porfito - scrittore, Patrizia Baldini - Amministrazione CSV Modena daniele duse - libero professionista, Simonetta Sabatini - impiegata Nicola Pacini -Ferroviere, Ivaldo Castellani - impiegato, leveraro tamara - operaia pellegrini Fabio - operaio, Cancellaro Giuseppe - operaio, Bortolotti Nadia - Impiegata Sancini Adriano – Commerciante, Colombo Paolo Cristiano - perito tessile, Valerio Colombo - Impiegato, Marco Foti - studente Alfredo Sgarlato - psicologo, Andrea Olla - insegnante Adriana De Mitri Lecce - Pubblico dipendente (Segreteria Prov.le FP CGIL- Dipendenti Regionali) Francesca Grilli Daniela Niccolini – Ricercatrice Università di Urbino, Salvatore Vinciguerra - impiegato Pavoni Fabio - professione artigiano impiantista Margherita Saccaro - illustratrice., H. Raúl Domínguez - musicista Mauro Primon - disoccupato, Giulio Aloisi - produttore discografico Maria Nunziata Smaltini - Consigliere comunale Comune LOCOROTONDO (BARI) Nilla Istrali – impiegata, Sara Mezzari - mamma silvia canonico -dipendente a tempo determinato università degli studi di Torino Gennaro Varriale - metalmeccanico, Giusi Ricco – artigiana Anna Cocchetti - docente e critico d'arte, Laura cerri, carlo guazzoni gesualdo cantella, Angelo Azzalini, Marco Azzalini, Celeste Azzalini Amelia Cracco, Davide Bonsi - ricercatore, Patrizia Francola - impiegata Graziana Gambino - impiegata, francesco gaiani Vania Anna Pellizzari - Assistente sociale, Fornaro Stefano - studente in fisica cristina spada - educatrice prof.le, Venezia Alberto Michelino - RSU Comune di Milano Federica Fratini - ricercatrice Ist. Sup. Sanità e ASS. MONDO SENZA GUERRE Francesca Fabbri – Volontaria Emergency e Direttivo Reg. CGIL Liguria Federica Sozio - terapista, studentessa Paola Mellace - professoressa di lingua tedesca Maria Teresa D'Orio - disoccupata, Marcello Pantani Giuliana Pesca - insegnante di Scuola Media Superiore carlotta garlanda - impiegata, lavinia bolognesi - studentessa stefania grittani - insegnante, Laura Spampinato - orientatrice Andrea Fioretti - Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti (Roma), Annamaria Bufalini danaide marcucci –assistente sociale, stella rivieccio Jan Jensen, Reggio Emilia, Cristina Del Rio, Pietro Del Rio, Elda Braglia, Tiziana Spaziani - insegnante educazione fisica Pelizzari Antonella, Piero Giordani - impiegato, Francesco Cassotti Paolo Vannucci - insegnante di liceo, negri carla - studentessa Silvio Favari, paolo zonetti, impiegato, Rania Abdellatif, Maged Mostafa emanuele muscolino – studente , Gamba Elena - Impiegata Sara Luise - studentessa, futura terapista, Raffaello Saggese – Geometra isabella testino - impiegata - attiva nel centro delle culture di milano Licia Canigola - Assessora Provincia di Ascoli Piceno Giuseppe Zito - consulente informatico, Franco Fantozzi - Impiegato Trenitalia S.p.A. Emanuele Magno - Pilota comandante di aerei

SONO ARRIVATE PIU' DI 2000 ADESIONI!!!!! ...stiamo trascrivendo i nomi...
E a VICENZA siamo in 200.000!!! PRODI, RIPENSACI!!!!!!!

SONO ARRIVATE IN POCHE ORE OLTRE 300 ADESIONI. ANCHE BEPPE GRILLO PUBBLICHERA' APPELLO E RACCOGLIERA' FIRME. A CHE NUMERO ARRIVEREMO? FORZAAAAAA! DIFFONDERE, DIFFONDERE, DIFFONDERE! f
ranca .....

dalla Gran Bretagna: NOT IN OUR NAMES
100 prominenti scienziati, avvocati, attori, scrittori, religiosi e parlamentari chiedono di fermare il progetto di Tony Blair che vuole rimpiazzare l'attuale sistema di armi nucleare britannico "Tridente" con un sistema di missili nucleari che verrebbero lanciati da sottomarini (costo di 130 miliardi di dollari per i 30 anni di servizio). I firmatari considerano, fra l'altro, che la minaccia piu' seria viene oggi da gruppi terroristici che non possono essere fermati da armi nucleari in stile Guerra-Fredda. Noi a Vicenza, loro a Londra.
Basta armi!!!

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CARI ITALIANI SIAMO IN GUERRA

Giorgio Bocca espresso 15/02/2007 L’antitaliano



Romano Prodi appare in televisione per informare gli italiani che rinnoveremo il nostro contributo “pacifico”, dice, alla missione della Nato inAfghanistan.
La dizione è meditata e lenta: parole come pietre, le mascelle un po’ contratte per dar forza alle parole . lo sguardo fermo e duro delle occasioni solenni.

Il tutto per recitare in pubblico una affermazione incredibile, smentita dai fatti e dal buonsenso: che cioè il nostro contingente non è lì per partecipare alla guerra, per una operazione scopertamente militare,
Basta guardare come sono vestiti e dotati i nostri soldati, per l’appunto da soldati e non da seminaristi, e li vediamo sfilaresugli schermi televisivi come dei robot bellici gonfi di uniformi, armi, cannocchiali, schermi agli infrarossi per combattere di notte, radiotelefoni, bombe a mano con manici tipo Wehrmacht.

Basta guardare le strade per cui camminano, anzi, corrono, in fila indiana come chi sa che possono sparargli addosso. Strade su cui sostano carri armati o carrette militari, con sacchetti di sabbia antiproiettili agli ingressi delle case e bandiere mosse da venti tesi e carichi di sabbia sui pennoni9, e ospedali da campo pieni di gente mutilata della mine antiuomo e donne che passano rasente i muri, chiuse nei loro burka.
Basterebbe il solo nome Afghanistan per capire che si è in uno dei luoghi di guerra e di paure più sventurato del mondo, dove la parola pace è impronunciabile, assurda, visto che da sempre vi si combattono guerre tanto sanguinose quanto assurde.
Così stando le cose è davvero il caso di continuare in questi discorsi a cui non può credere nessuno che sia fornito un minimo di ragione o dire invece cose credibili, oneste, coraggiose, anche se non si possiede l’alta retorica di Churchill?
Per esempio: “ Cari italiani è davvero penoso il compito di chiamarvi ancora alle armi dopo i massacri delle guerre mondiali, ma così vanno le cose a questo mondo. Dai tempi della guerra fredda ci siamo affidati agli Stati Uniti, il nuovo impero, per vivere come i ricchi di della terra, protetti dai soldati e dalle armi uSA.
Ogni tanto però l’impero ci chiede di partecipare alle sue spedizioni militari. Non sempre la richiesta è gradita, ma inevitabilmente e tutto sommato a buon prezzo.
Che deve fare un governo di questo strano Paese che vuole i vantaggi dell’alleanza ma non gli oneri?

Uscire dall’alleanza?Mettere in pratica il più assoluto neutralismo, tirare avanti come se fossimo padroni del nostro destino?
Ma siccome così non è , siccome siamo legati a filo triplo all’alleanza atlantica, cerchiamo di onorare i nostri impegni o di far finta, come spesso accade, di “onorarli”.
Non crede il capo del nostro governo che un discorso schietto, sincero, sarebbe più comprensibile dagli italiani, delle contorte argomentazioni sui nostri soldati che vano armati di tutto punto sui campi di guerra, ma con intenti pacifici, che partecipano al presidio del territorio, ai rastrellamenti dei terroristi, ai convogli per i rifornimenti bellici e magari anche a qualche strage di talebani, ma che continuano a dichiararsi pacifisti?

C’è un’Italia che si è stufata della Resistenza, che non capisce le nostalgie per la Resistenza.Eppure la ragione è semplice: quello è stato il periodo in cui gli italiani hanno rinunciato alle loro furbizie, ai giri di walzer, allo stare alla finestra, in cui si sono assunti le responsabilità delle loro scelte.
Ebbene oggi ci sembra che il Paese abbia perso la capacità di scegliere e che il suo governo sia costretto a mentire pur di durare. Eppure se siamo un paese libero e sovrano è proprio perché allora abbiamo avuto il coraggio di scegliere.


VICENZA: MANIFESTAZIONE PER DIRE NO!

Sabato, 10 febbraio alle 16.00


Manifestazione davanti al Consolato Italiano
Avenida Paulista ,1963
 
Manifestazione

PER DIRE NO ALL’ALLARGAMENTO DELLA BASE
MILITARE USA A VICENZA

Esistono attualmente 113 basi militari USA in Italia e un’immensa quantità di ogive nucleari.
Vista dall’alto, l’Italia è una vera e propria portaerei a servizio della guerra in Irak e in Afghanistan. Lo Stato italiano copre il 41% dei costi di manutenzione di queste basi, ossia, all’incirca 336 milioni di dollari all’anno. In Europa ci sono 64.000 soldati nordamericani

Il Movimento Italiano

PER LA PACE  E CONTRO LA  GUERRA

Sta manifestando da settimane per impedire la costruzione di nuovi edifici nella base nordamericana di Vicenza, città fondata nove secoli avanti Cristo e che si trova tra Milano e Venezia. Queste opere di ampliamento hanno come finalità l’accoglienza di nuovi contingenti di soldati destinati alla guerra in Irak .
Da sessant’anni l’Italia è invasa da basi statunitensi. Quando sembrava possibile restituire pezzi di território alla popolazione italiana il governo americano, con la sorprendente complicità del nuovo governo italiano, agisce ancora una volta con prepotenza.

Ma gli abitanti  di Vicenza hanno deciso di mobilitarsi

contro  la militarizzazione  del loro  territorio e realizzeranno il prossimo

17 febbraio, Sabato di Carnevale,

un’immensa Manifestazione Nazionale

San Paolo, città che ha ricevuto e riceve tanti italiani non rimane inerte o indifferente ma esprime la sua solidarietà al Movimento di Vicenza.
 
IL FUTURO É NELLE NOSTRE MANI

Uniamoci ai nostri fratelli italiani in lotta per un domani  

SENZA BASI MILITARI E SENZA GUERRA.

PARTECIPATE! PORTATE I BAMBINI! INVITATE GLI AMICI!


Sara una manifestazione allegra, colorata e rumorosa, con maschere e bandiere della pace.

Un magnífico coro intonerà “Bella Ciao“, l’Inno della Resistenza!
 
Comitato Ítalo-Brasiliano Contro la Base USA a Vicenza

Informazioni: www.altravicenza.it


Sábado, 10 de fevereiro, 4 da tarde
Você tem um encontro com o Futuro

Vamos nos encontrar em frente ao Consulado Italiano
Avenida Paulista ,1963 - Ao lado do Conjunto Nacional

Manifestação

PARA DIZER NÃO À AMPLIAÇÃO DA BASE MILITAR

DOS ESTADOS UNIDOS EM VICENZA NA ITÁLIA


Hoje, existem 113 bases militares dos EUA na Itália
e uma quantidade imensa de ogivas nucleares.
Olhando de cima, a Itália é um verdadeiro porta-aviões a serviço
da guerra no Iraque e no Afeganistão.
O Estado Italiano arca com 41% dos custos de manutenção dessas
bases, ou seja, algo em torno de 336 milhões de dólares, anualmente.
Na Europa toda são 64 mil soldados norte-americanos.

O Movimento Italiano
PELA PAZ E CONTRA A GUERRA

vem se manifestando nas últimas semanas para impedir a construção de novos edifícios na Base Aérea norte-americana de Vicenza , cidade fundada 9 séculos antes de Cristo e que fica entre Milão e Veneza.

Essas obras de ampliação são para abrigar confortavelmente novos
contingentes de soldados para a GUERRA NO IRAQUE.

Faz sessenta anos que a Itália foi “invadida” por bases dos Estados Unidos.
Quando parecia, finalmente, que seria possível restituir à população italiana pedaços do seu território, o governo americano, com a surpreendente cumplicidade do novo governo italiano, age mais uma vez com prepotência.

Mas os habitantes de Vicenza decidiram mobilizar-se
contra a militarização do seu território e realizarão no próximo
17 de Fevereiro, Sábado de Carnaval,
uma imensa
Manifestação Nacional

São Paulo, cidade que recebeu e recebe tantos italianos não ficará inerte ou displicente e oferecerá sua solidariedade ao Movimento de Vicenza.

O FUTURO ESTÁ NAS NOSSAS MÃOS
Vamos nos unir aos nossos irmãos italianos na luta por um amanhã
SEM BASES MILITARES E SEM GUERRA.

VENHA ! TRAGA AS CRIANÇAS ! CONVIDE OS AMIGOS !

Será um encontro alegre, colorido , com batuque ,
alegorias e bandeiras da Paz.
Um magnífico coral entoará “ Bella Ciao “ , o Hino da Resistência !

Comitê Ítalo-Brasileiro Contra a Base dos EUA em Vicenza
Mais informações : www.altravicenza.it


AMBASCIATE DI LUSSO

Regione Toscana
Le competenze delle Regioni aumentano, e con esse, evidentemente, anche la loro ambizione e il desiderio di farsi conoscere. Sarà per questo che le ambasciate regionali all’estero proliferano? Sì, vere e proprie ambasciate, che si sono moltiplicate in questi anni, soprattutto in città prestigiose come Londra, Parigi e New York, ma che hanno trovato la loro sede privilegiata soprattutto a Bruxelles. E le sedi non sono di “ordinaria rappresen-tanza”. Assolutamente no. Si tratta quasi sempre di palazzine, appartamenti lussuosi e si-stemazioni con finiture di pregio. Ovviamente, in pieno centro, ben lontane dalle anonime periferie. Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Basilicata, Lombardia, Puglia, Liguria, Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbra, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Campana, Calabria, Sicilia, Sardegna: queste le “prime donne” che amano re-spirare l’aria europea della città sede del Parlamento Europeo. Primo esempio: la Regione Toscana, nel 2004, ha approvato l’autorizzazione all’indebitamento finalizzato per l’acquisto di immobili sede di uffici regionali. Una variazione che consentirà alla Giunta di contrarre, nel 2004, un indebitamento “massimo” di 67.600.000 di euro per l’acquisto dei seguenti beni: “Immobile sede del Consiglio Regionale (Firenze), immobile in Piazza dell’Unità (Firenze), immobile a Bruxelles”.
il Giornale, 12 agosto 2004

Ambasciata uso foresteria
Regione Abruzzo
La Regione Abruzzo ha deciso di dotarsi di una sede di rappresentanza a Bruxelles e di farlo in grande. Dopo molte ricerche, la scelta è caduta su una palazzina in Avenue Louise, in posizione centrale, su una strada a grande scorrimento. Quasi mille metri quadrati di superficie distribuiti su due piani. Il prezzo per la nuova sede sborsato dalla Regione per comprare la palazzina è 1.450.000 euro. Peccato però che la sede sia un guscio vuoto. E’ necessaria innanzitutto ristrutturarla, 190.000 euro, e arredarla, 210.000 euro. Poi, ci sono i costi per l’informatizzazione e per gli impianti, 150.000 euro. Questi 550.000 euro di costi aggiuntivi per rendere agibile la nuova sede sono già stati stanziati dalla Regione, ma i la-vori nella palazzina di Avenue Louise sono bloccati. C’è un progetto, che prevede anche una spaziosa foresteria per il soggiorno degli amministratori in missione politico-istituzionale, ma non ha ottenuto la licenza edilizia. Il Comune di Bruxelles ha comunicato di non concedere il cambio di destinazione d’uso d’immobile. Prima, infatti, c’erano delle
abitazioni, le norme urbanistiche municipali non prevedono la possibilità di trasformarle in uffici.
il Giornale, 12 agosto 2004

Ambasciata newyorchese
Regione Campania
La sede della Regione Campania a New York era costata ben 11 miliardi di vecchie lire. Un salone e tre uffici al quarto piano di un prestigioso palazzo di Manhattan, computer e postazioni multimediali, presi in affitto dalla Regione, per promuovere i prodotti regionali sulla 54a Strada. Madrina d’eccezione per l’inaugurazione, Isabella Rossellini. Ma anche le spese di 7 mesi di attività fanno venire i brividi: 1 milione di euro spesi per presepi, mo-stre itineranti, pubblicità sul New York Times che dovrebbero portare ad un rapporto sem-pre più stretto con gli Usa e a risultati economici positivi per la Regione. Per ora le entrate sono toccate solo alla città ospitante: il presepe in stile settecentesco del noto artigiano li-gneo Giuseppe Ferrino è stato donato alla comunità campana di New York ed era stato pagato dalla Regione con i soldi dei napoletani, che hanno fatto un bel regalo ai loro cor-regionali d’oltreoceano. Le spese per un’inserzione sul New York Times e su qualche altro giornale americano sono state di 174.889 euro. Si tenga conto che a New York ci sono importanti sedi, come quella dell’Ice (Istituto per il commercio estero), del Niaf (Associa-zione degli italo americani), l’Istituto di cultura e la stessa Ambasciata d’Italia, che potreb-bero ospitare mostre e convegni con spese minime per le nostre Regioni.
Libero, 24 agosto 2004

Ambasciata art nouveau
Regione Liguria
La Regione Liguria ha aumentato il suo prestigio a Bruxelles, ampliando i suoi uffici da 40 a 830 metri quadri; il personale resta sempre il medesimo, 5 funzionari, che si troveranno a disposizione un’intera palazzina in puro stile art nouveau a pochi passi dall’Europarlamento. L’investimento è costato alla Regione circa 1.350.000 euro. Se si pa-ragona con la Lombardia, che divide la sua sede con la Puglia, o con il Lazio, che convive con la Toscana e le Marche, si può dire che la Liguria vuole incrementare la sua visibilità grazie ai suoi uffici di rappresentanza denominati Casaliguria. L’attività svolta all’interno dai 5 funzionari non è solo di ricerca, supporto normativo e relazioni istituzionali, ma com-prende anche un’ampia attività di rappresentanza: noiose serate a tema, cene e feste va-rie tutto a base rigorosamente ligure, il tutto a fini promozionali.
Libero, 24 agosto 2004

Vacanze romane
Regioni
Le sedi di rappresentanza delle 20 Regioni italiane a Bruxelles non sono le uniche prolife-razioni degli organismi regionali. Altrettante ve ne sono a Roma. Qui, le 20 Regioni occu-pano palazzi non periferici della Capitale, sono dotate di personale scarsamente utilizzato, di attrezzature all’avanguardia, di auto di servizio e via dicendo. Il paradosso: a Roma, a due passi da via del Corso, c’è la sede di rappresentanza della Regione Lazio, il cui pa-lazzo istituzionale ha sede qualche chilometro più in là, al quartiere Eur, sulla via Cristofo-ro Colombo. Non dimentichiamo le Province: alle due autonome di Trento e di Bolzano, che da anni anno la loro ambasciata nella Capitale, si è aggiunta quella di Bergamo. Ne restano ancora un centinaio e si spera che queste non vedano l’acquisto di una palazzina a Roma come un proficuo investimento.

Dante all’estero
Regione Toscana
Fanno parte dell’organico del Ministero degli affari esterni e vengono comandati presso le Regioni per coadiuvare il lavoro del presidente della Regione nelle relazioni esterne. Il loro compito è promuovere l’immagine della Regione all’estero. Sono i consiglieri per gli affari internazionali e vengono dati in prestito dalla Farnesina alla Regione. La Regione assume il diplomatico con lo stesso stipendio e bonus vari che percepiva al Ministero degli esteri sino alla fine del mandato, dopodiché tornerà alla posizione di partenza. Non tutte le Re-gioni possono richiederlo: solo quelle che hanno effettivamente necessità di un ambascia-tore per meriti economici e territoriali. Per ora, sono state giudicate idonee la Toscana, la Campania, la Lombardia e la Sicilia. In Toscana, è stato assunto un ministro plenipotenziario, carica che corrisponde all’ultimo gradino prima di diventare ambasciatore. Il ministro in questione percepisce la stessa retribuzione che aveva al Ministero, circa 7.000 euro il mese, con l’aggiunta di un premio di risultato di ammontare ignoto, stabilito in gran segreto dalla Regione.

Regione Campania
La Regione Campania è stata giudicata idonea ad avere un ambasciatore per meriti eco-nomici territoriali. Così, ha subito nominato il suo ambasciatore regionale, preso in prestito dal Ministero degli affari esteri. L’ambasciatore in questione percepisce circa 5.000 euro lordi mensili più varie indennità. Il suo compito, così come quello della Regione Toscana, è quello di presenziare alle tavole rotonde in giro per l’Europa e fare da portavoce interna-zionale del governatore.
Ma la regione Campania ha osato di più. Sono entrati a far parte dello staff presidenziale, 8 consulenti esterni che percepiscono una retribuzione netta mensile tra i 5.000 e i 7.500 euro, vale a dire circa il 25% in più dei dirigenti in forza alla Regione. Questi consulenti, al contrario dei consiglieri, possono avere contemporaneamente altre occupazioni e incari-chi, il che li porta sovente ad avere redditi invidiabili. Facendo un po’ di conti, la Regione sborsa 47.000 euro al mese per lo staff presidenziale.
Ambasciata di 1.000 mq

Regione Veneto
Per la Regione Veneto, il sogno di una casa nuova a Bruxelles è ormai una realtà. La Re-gione, infatti, ha appena acquistato un palazzo d’epoca nel cuore del quartiere europeo, a due passi dalle istituzioni dell’Unione. L’edificio, sobrio ed elegante, dovrebbe ricevere il battesimo ufficiale a giugno 2006, dopo il completamento dei lavori di ristrutturazione che dureranno un anno e mezzo. Si tratta di 1000 metri quadrati che ospiteranno in futuro gli uffici della Regione Veneto a Bruxelles.


MEDICINA PENITENZIARIA – TAGLI PER 13 MILIONI DI EURO

Apprendo con disappunto la notizia, che ha guadagnato smilzi trafiletti sui quotidiani.

Il presidente dell’Amapi,Francesco Ceraudo,denuncia che “La Finanziaria 2007 taglia tredici milioni di euro al capitolo della Medicina Penitenziaria (circa il 30 per cento). Verrà ridimensionato in modo preoccupante il personale sanitario (medici di guardia, infermieri e tecnici) con relativi licenziamenti. Verrà bloccato il rinnovo del contratto per i medici di guardia e per gli infermieri. Verrà smantellata la medicina specialistica. Mancheranno i farmaci salvavita. Dovranno chiudere i centri clinici. Non sarà possibile riparare le apparecchiature medicali che si guasteranno durante l’anno, né tanto meno sarà possibile sostituire la tecnologia ormai desueta. Aumenteranno in modo esponenziale le responsabilità professionali dei medici penitenziari. Aumenteranno inevitabilmente i suicidi, aumenteranno le ospedalizzazioni con il sovraccarico dei piantonamenti per la polizia penitenziaria. Di fronte a queste drammatiche conseguenze, occorre una seria riflessione sulle inderogabili iniziative da intraprendere”.

La dottoressa Chiara Lunazzi, medico della casa circondariale di Reggio Emilia in un’intervista a radio radicale non nasconde la sua delusione di elettrice di sinistra: “Della medicina penitenziaria non si interessa a nessuno”. Spiega che d’ora in poi solo l’assistenza di base potrà essere garantita in un servizio che per gli stranieri senza permesso di soggiorno diventa l’unico modo per curarsi con continuità: “Riusciamo a fare tutto noi, e la dimostrazione è che gli accessi al pronto soccorso avvengono solo per chi ne ha effettivamente bisogno”. Ora, di notte “se un detenuto tenta il suicidio impiccandosi, in assenza di un medico bisognerà chiamare il 118 da fuori e, con i tempi del carcere, significa arrivare che la persona è già morta”.
Sarà quindi sempre più difficile acquistare i farmaci salvavita, i retrovirali contro l’AIDS, l’interferone per l’epatite B e C e via così.

COSI’ STANNO TRAGICAMENTE LE COSE.
La notizia positiva è che le Commissioni Giustizia di Camera e Senato hanno dato parere favorevole per recuperare i tagli.
CE LA FAREMO?
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Alla giusta obiezione che mi si potrebbe sollevare “ma tu sei dentro, la finanziaria l’hai votata!” rispondo così: ho votato per giorni e giorni leggi, commi e articoli,sapendo che non tutti corrispondevano alle mie posizioni.ho detto sì, ho detto no. D’altronde, imparo a mie spese che governare questo sgangherato Paese è frutto della mediazione di molte forze di coalizione. Non intendo darvi superficiali lezioni di politica, quanto piuttosto sottolineare una banale verità:
tutti voi sapete quanto mi pesi venire a patti con la mia coscienza, ma vi ripropongo lo stesso quesito che ogni giorno insistentemente MI VIENE POSTO e mi tormenta: è giusto che sia io a far vacillare questo governo? E’ giusto riconsegnare l’Italia a Berlusconi?

Essere sempre nella condizione di scegliere tra peggio e meno peggio, è frustrante per me che con il peso di una formica, entro nella stanza dei bottoni.
Quante volte ho pensato: me ne vado?
Solo la responsabilità che mi sono presa mi spinge a continuare… con vera fatica.
Cercate di capirmi e non mi mettete in croce. È molto facile chiacchierare. Più difficile trovarcisi in mezzo. Giuro!
Cercherò il sostegno dei miei colleghi sull’argomento.
franca e carlotta


SPESE STAFF PREMIER: +186%

Corriere della Sera, 1 novembre 2006
Di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella

Spese per lo staff del premier cresciute del 186% size=4>

«Dobbiamo tagliare», diceva Berlusconi. E le spese di funzionamento di Palazzo Chigi sono passate in pochi anni, nei «suoi» bilanci, da 214 a 302 milioni di euro. Fino a toccare nel 2006, secondo i conti ulivisti (ma la responsabilità va divisa: metà alla destra, metà alla sinistra) i 373 milioni.

«Dobbiamo tagliare», dice Romano Prodi. Ma per le stesse spese prevede di tirar fuori nel 2007, nella «sua» Finanziaria, 17 milioni in più. Fino ad arrivare a 391. Pari a 757 miliardi di lire.



Per carità: è più cara la bolletta del riscaldamento, sono più cari i pieni di benzina, è più cara l'elettricità. Ma capire come le spese vive del «cuore» dello Stato si siano impennate del 69% oltre l'inflazione (13% complessivo) è arduo. Tanto più che i bilanci, come capita nelle società di quei faccendieri che non vogliono curiosi nei dintorni, sono tutt'altro che cristallini.

Una struttura pubblica trasparente deve avere bilanci trasparenti? Qui no. Prendiamo un capitolo: «Spese per acquisto di cancelleria, stampati speciali e ogni altro bene di consumo e/o strumentale necessario al funzionamento degli uffici, per il noleggio e la manutenzione di apparecchiature, attrezzature e restauro di mobili».
Cosa vuol dire? Che ci fa il «restauro di mobili» con le matite e le gomme? E di quali «apparecchiature» si tratta? Computer? No, c'è una voce a parte. Anzi, nel bilancio 2005 addirittura tre.

Capitolo 213: «Spese per l'installazione, la gestione e la manutenzione degli apparati tecnologici delle reti informatiche e di telecomunicazione»: 4.913.737 euro. Capitolo 913: «Spese per l'acquisto di beni e servizi informatici e telecomunicazioni durevoli»: 1.770.000. Capitolo 909: «Spese per lo sviluppo del sistema informatico e delle infrastrutture di rete»:10.693.383. Qual è la differenza? Boh... L'unica cosa certa è il totale: 17.377.120 euro. Quanto alle «spese di cancelleria», nel 2001 ammontavano a 1.043.242 euro, nel 2005 erano a 2.598.721.



Sono aumentati i dipendenti, quindi la necessità di penne e calamai? Nel faccia a faccia prima del voto, in polemica col Cavaliere, il Professore disse di sì: «Aveva detto che c'erano troppi dipendenti a palazzo Chigi. Erano 4.000 persone, oggi sono 4.200». In realtà, i numeri a bilancio sembrano dare torto a tutti e due. Non erano quattromila ma 3.548 (sulla carta) nel 2001, non sono 4.200 ma 2.974 (sulla carta) alla fine del 2005. Sulla carta, però. Perché esiste da sempre una tale girandola di «comandati», consulenti, provvisori vari da perdere la testa. La riprova? La spesa per il personale, che in base ai numeri appena dati avrebbe dovuto calare di circa un sesto (anche se i dirigenti con le destre al governo sono passati da 310 a 368) è in realtà aumentata, salendo da 76.653.739 euro del 2001 a 134.438.560 del 2005.

(…)Vi sembrano tanti i 31 agenti che lui stesso si assegnò per quando non sarebbe più stato capo del governo? Allora ne aveva 81. Dei quali 11 (sei dipendenti del gruppo Mediaset, stando alle denunce della sinistra) erano stati assunti dal Cesis per chiamata diretta, scavalcando le regole che permetterebbero l'accesso ai «servizi» solo a chi è già poliziotto o carabiniere.


Quanto allo staff, ricordate cosa scrisse un cronista entusiasta dell'attivismo del Cavaliere? «Segreterie e collaboratori si alternano, con diversi turni, mentre il Cavaliere sembra l'omino delle pile Duracell. Chi scrive riesce a stento a girare lo zucchero nella tazzina del caffè, nello stesso tempo in cui il presidente fa almeno tre cose».
Pareva una lisciatina: era un programma. Lo dicono i bilanci: nel 2001 le spese per pagare «gli addetti alle segreterie particolari del presidente, del vicepresidente e dei sottosegretari di Stato estranei alla pubblica amministrazione» (le persone portate da fuori) ammontarono a 1.882.248 euro. Ai quali andavano aggiunti altri 1.846.333 euro per il «trattamento economico accessorio per gli addetti agli uffici di diretta collaborazione del presidente, dei vicepresidenti e dei sottosegretari». Totale: 3.728.581. Cosa significhino esattamente queste voci (cos'è il trattamento «accessorio»?) non è chiarissimo. È però chiaro che le stesse voci si sono impennate nel 2005 fino a 11.154.000 euro: 21 miliardi e mezzo di lire. Un aumento reale, al di là dell'inflazione, del 186%. Né è andata peggio al segretario generale e ai suoi vice: nel 2001 i loro stipendi pesavano per 320 mila euro, nel 2005 per 584 mila.

Per le altre curiosità, c'è da cogliere fior da fiore. Tutto legittimo, per carità. Ma colpisce, in questi anni di ristrettezze, che la Protezione Civile abbia speso nel 2005 solo 6 milioni per lo Tsunami (280 mila morti) e 15, quasi tre volte tanto, per «oneri connessi alle esequie del Papa e alla nomina del nuovo Pontefice». O che la stessa protezione civile abbia tirato fuori un milione di euro per «il grande evento relativo alla Conferenza episcopale di Bari».

Per non dire della magica stagione della società televisiva «Euroscena». Fondata venti anni fa «su imprescindibili valori cristiani» (così è scritto nel sito, dove si vanta insieme il quiz «Distraction» dove chi rispondeva bene aveva diritto a smutandarsi), fino al 2000 fatturava 2 milioni e mezzo di euro. Dal 2001 ad oggi è passata a 16.164.414. Wow! Merito del «genio» dell'amministratore unico, Davide Medici, un ignoto ragazzo di 22 anni? No, della Provvidenza, spiega in un'intervista il socio di maggioranza Luigi Sciò: «Ho tanta fede nella Provvidenza». Che nel suo caso, dicono i maligni, è bassina, ha i capelli trapiantati e la pelle liftata. Berlusconi, per Sciò, è «una persona amica», uno «che ha dato moltissimo alla televisione», un «grandissimo imprenditore», un «uomo veramente straordinario con una famiglia straordinaria». Una stima agiografica ma ricambiata.

Convinto che «Euroscena» sia il top, il Cavaliere le ha infatti delegato non solo la confezione dei filmati propri (dal vertice di Pratica di Mare al decennale di Forza Italia, poi girati alla Rai con relative polemiche) ma anche quelli di Prodi. Dopo una gara «informale» («motivi di segretezza»: sic) fatta poco prima di sgomberare da Palazzo Chigi ma con un contratto che sarebbe scattato il 19 maggio e cioè 40 giorni dopo le elezioni, ha affidato infatti alla società una serie di appalti a partire dal confezionamento tivù dei grandi eventi di palazzo Chigi anche per tre anni a venire. Cosa che al nuovo governo non è piaciuta tanto. Tanto più che, appena insediato, il Professore bolognese si è visto arrivare le fatture per tre avvenimenti «extra-canone» che avevano celebrato il predecessore.
1) La cerimonia per l'anniversario del volontariato civile.
2) L'udienza agli atleti paraolimpici a Villa Madama.
3) La cena a Villa Miani con gli esponenti del Partito Popolare Europeo venuti alla vigilia delle elezioni a spalleggiare il centrodestra. «Perché dobbiamo pagare noi, coi soldi dei cittadini, uno spot promozionale privato e partitico?», si sono chiesti gli attuali inquilini di palazzo Chigi.
Tanto più che la fattura, per i tre servizi, era di 334.316 euro. Più di duecento milioni a botta.
.


per vir e per tutti

caro vir, hai perfettamente ragione! per alcuni (e forse ANCHE PER NOI!) e' come una droga. scrivono, scrivono, senza pensare a chi li leggerà, e se quel che dicono sarà trovato interessante... e certi di esserlo, si appofittano del tempo altrui. è come se gli partisse la testa. più volte ho invitato alla sintesi. inutilmente.
abbiamo bisogno di crescere un po'.
rifletteteci sopra. vi voglio bene, credetemi, ma siate meno viscerali e logorroici. e più concreti. stiamo vivendo un momento POLITICO molto duro, e delicato. mettiamoci la testa e cerchiamo di fare politica e meno chiacchere.
smettetela di rimirarvi l'ombelico. sono sicuramente dura. ma le critiche se fatte con amore "servono". criticatemi fin che volete. mi fate solo del bene.
grazie franca


attenzione!

A TUTTE LE AMICHE E AMICI:
VI HO RIPETUTAMENTE, EDUCATAMENTE, INVITATI A NON ACCETTARE LE PROVOCAZIONI DELL'UOMO NERO... (CHE ORA SI E' ANCHE RADDOPPIATO). RIPETUTAMENTE. CHE GUSTO CI PROVATE A SBATTERE VIA IL VOSTRO TEMPO COSì, DANDO CORDA A UNO CHE NON ASPETTA ALTRO?? E' TEMPO CHE MI ASCOLTIATE. IN CASO CONTRARIO, SPIACENTE, MA SARO' COSTRETTA A TROVARE UNA SOLUZIONE CHE NON VI PIACERA'.

SONO MOLTO SERIA.

SE NON CAPITE CHE MOMENTO STO ATTRAVERSANDO VUOL DIRE CHE NON VI FERMATE A RIFLETTERE... EPPURE NON CI VUOLE MOLTO... MAGARI SE MI FATE UNA TELEFONATA VE LO SPIEGO A VOCE.
SCUSATEMI.
franca


URANIO IMPOVERITO:morti ad oggi 43 soldati italiani, e 512 sono ammalati, alcuni sul letto di morte

IMPORTANTE VISITARE I SITI
www.osservatoriomilitare.itwww.nanodiagnostics.it

Ecco un’altra questione che questo governo DEVE affrontare con fermezza e serietà, e ancora una volta con una mano sulla coscienza.

Ricordate tutti la guerra nei Balcani? Da allora i nostri soldati hanno in uso armi con uranio impoverito.

Questa sostanza, al momento dell’esplosione, libera nell’aria un particolato finissimo, facilmente trasportabile per lunghe distanze dal vento, con alto rischio di contaminazione del terreno delle acque.
Dopo l’inalazione, entra in circolo nel sangue con effetti nefasti: linfomi di vario tipo, e dopo una lunga malattia che intacca dapprima i reni, si arriva alla morte. Malformazioni tumori ecc… Una volta introdotto, il nostro corpo non è in grado di espellerlo.

Queste informazioni sono in possesso da lungo tempo della comunità scientifica e dei governi, in primis quello americano. Viene usato da noi, inglesi, americani ecc..

Viene prodotto dai francesi, che, con gli avanzi delle loro centrali nucleari costruiscono questi ordigni bellici, avendo pure un tornaconto economico dagli scarti di produzione.

Sono morti ad oggi per causa chiaramente riconducibili alla cosiddetta “sindrome dei balcani” 43 soldati italiani, e 512 sono ammalati, alcuni sul letto di morte.

Veniamo ad oggi. Sono membro della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito. Tale commissione ha un anno di tempo per compiere il suo mandato, ascoltando tutti gli esperti che saranno ritenuti necessari, e per dare al Senato il suo parere. Da quando è stata istituita, nel mese di novembre, non si è MAI riunita, e a questo punto i tempi iniziano ad essere stretti per compiere un lavoro serio, il rischio è che sia convocata troppo tardi e non riesca ad arrivare ad alcun risultato.

Perché il presidente Marini non convoca la commissione d’inchiesta sull’ Uranio Impoverito?

Si dice ci sia già un accordo di massima sulla presidenza, per Lidia Menapace, ma la commissione non inizia i lavori perchè?!

La verità e forse che nessuno la vuole? E’ una commissione scomoda?

Magari alla sinistra non interessa approfondire, perchè d’Alema mandò i nostri soldati a morire in Kosovo, conscio del rischio a cui erano esposti, e la destra perchè è solidale con le lobbies dei proprietari delle industrie della difesa .

Ecco perché ora più che mai, visti i recenti problemi di questo governo, tra Afghanistan e Vicenza, l’attività della commissione è a rischio.

E’ doveroso intervenire, perché quotidianamente si consuma una tragedia. Non essendo una malattia “riconosciuta” i soldati ammalati e le loro famiglie sono costretti a pagare di tasca loro, cure, ospedali ecc. Ci sono storie strazianti, di genitori che hanno venduto la casa per pagare le cure ai figli.

In questa finanziaria il Senatore Bulgarelli aveva proposto un fondo per il sostegno alle famiglie delle vittime dell’uranio impoverito.

Ma nella notte precedente il voto, dal decreto è scomparso il riferimento preciso all’ uranio impoverito e i fondi dirottati anche famiglie delle vittime di Ustica perchè riconosciute come vittime del terrorismo.

Questo grazie alle pressioni degli alti generali italiani, che hanno preferito mettere a tacere un’altra questione, con l’aiuto della prescrizione.

Come chiudere questo post? Con tutta la rabbia, il senso di disorientamento, impotenza, intolleranza…
Franca

Ps. Ho scritto al proposito una lettera al Presidente Marini, vi comunicherò la risposta.

ATTENZIONE! LA COMMISSIONE SI E' RIUNITA, HA ELETTO PRESIDENTE LA SENATRICE LIDIA MENAPACE E PRESTO INIZERA' LA SUA ATTIVITA' DI INDAGINE.

Argomento: 

La morte di mia madre di Franca Rame

DAL MOMENTO CHE FRANCA NON STA ANCORA BENE, HO PENSATO DI OFFRIRVI UN BRANO CHE HA SCRITTO TEMPO FA PER LA SUA BIOGRAFIA, COSI' POTRETE CONOSCERE UN PO' DI PIU' QUESTA MIA CARA AMICA.
UN ABBRACCIO A TUTTI. MARINA DE JULI
(SE VOLETE VENIRE A VEDERE IL MIO SPETTACOLO "TUTTA CASA, LETTO E CHIESA" DI FRANCA E DARIO
MI TROVERETE AL TEATRO LIBERO DI VIA SAVONA 10, MILANO)

Una luna esagerata.
Settembre.
Da fuori viene un'aria ancora tiepida. Guardo il cielo e le sue stelle. Tante... così abbondanti e non mi danno niente. Il giorno è lontano.
Non ho sonno. Gli occhi mi bruciano, ma non ho sonno. Sono rientrata da poco. Ho recitato un po' distratta, col pensiero in questa cameretta. Mi
appoggio meglio alla poltrona.
Ho posato in grembo il detergente per lo strucco.
I clinex.
Me lo passo sul viso, con sospiri lunghi. Di quelli che ti sconquassano l'anima.
Non avrei voluto mai vivere questo momento.
La guardo. Lei è lì che sta faticando a morire.
Un rantolo costante da giorni ci segue in ogni stanza.
La sua mano, che tengo più che posso nella mia, è tiepida... se non fosse per quel respiro strozzato che le esce e le labbra spaccate per l'arsura, potrebbe sembrare una bellissima anziana signora addormentata.
"Sì, mamma, ora te le inumidisco" - mi viene normale parlarle come mi sentisse. Da una tazza prendo la garza intinta nell'acqua, delicatamente gliela passo sulle labbra. Sulle gengive. Qualche goccia sulla lingua. Mi sembra che ne succhi un po'. Chissà.
"Sono qui, mamma. Sono qui, dammi la mano".
La casa dorme. Anche l'infermiera della notte, riposa.

In questi lunghi solitari silenziosi momenti, il pensiero fa salti qua e là nella nostra vita. Penso sia un fatto normale: come tirare le somme, mettere in fila i
ricordi. Il passato ti viene davanti a saltelloni, il bello e il brutto, sorridi e ti rattristi in un attimo... tutto è così veloce.
"Che ragazzina generosa la Sgarbina, figlia del nostro droghiere... quando andavamo da lei subito si metteva una caramella in bocca, la succhiava un po', poi ce la regalava."
È mia mamma che racconta.
Mi vedo la scena con un sorriso. Che m'è venuto in mente?
La mia famiglia.
Non ho conosciuto nessun nonno e da piccola invidiavo le bambine che li avevano.
Cerco di immaginare mia madre tra i suoi. Il padre ingegnere del comune di Bobbio, o forse solo geometra, la madre casalinga. Undici figli: sette femmine quattro maschi. Poveri come l'acqua, dignitosi, di una certa classe sociale, con troppe bocche da sfamare e da far studiare. Maschi e femmine non potevano mai uscire tutti insieme: mancavano le
scarpe.
L'Emilia, la mia mamma, a 17 anni diventa maestra.
Per quei tempi era già tanto. La mandano a insegnare in una scuola sperduta in montagna. Viene ospitata da un cugino prete, giovane, grasso e gentile. Il povero pretino si innamora perdutamente di lei. Per quanto
cercasse aiuto nel Signore un bel momento, bruttissimo per la giovane cattolica-fervente-praticante-Emilia, le palesa il suo perdimento. Si
vuole spretare, sposarla e tenta pure di baciarla. Vola un ceffone sul facciotto pallido dell'impunito e, quasi soffocando per l'indignazione, l'integerrima maestrina se ne torna a casa a piedi, che era già scuro.
E c'era pure la neve.
Quanto fervore nella tua voce, quanta indignazione, mamma. Dopo tanti anni è sempre come fosse ieri, nella tua testa, indelebile. Fotografia mai ingiallita.
Credo sia stato l'unico momento "vergognoso", come lei lo definisce, della sua vita. "Ma mamma, quel povero pretino, in quel paesino sperduto
in montagna... potevi anche darglielo un bacino..." le dicevo ridendo.
"Mai. Si vergogni!"
Chissà da quanto è morto.
"All'inferno! Sarà certamente all'inferno!"
A 85 anni, e non era la prima volta, a Cesenatico, chiede di confessarsi. Dario, in bicicletta va a chiamare il prete. Lo vedevamo tutte le estati, sempre a confessare mammà. Aperto, intelligente, un
buon cristiano. Li lasciavamo soli. Parlottavano per una mezz'oretta. Lei, seduta, compunta, seria, con gli occhi bassi come bruciasse ancora di vergogna per tanta offesa. Lui, con la bocca piena di biscotti, la
rincuorava. Li spiavo dalla finestra sciogliendomi di tenerezza. Quando usciva gli chiedevo: "Ha visto che peccati tremendi ha fatto la mia mamma? E' sempre quello eh... il povero pretino... e il ceffone..."
Lui se ne andava ridendo intascando l'offerta per la chiesa. In bicicletta.

Di mio padre si innamora poco dopo la storia del pretino.

Me la immagino. La vedo giovane, bellissima.
E quando dico bellissima voglio proprio dire "bellissima", senza alcun aiuto. (Nessuno di noi, quattro figli, pur assomigliandole, s'è
avvicinato a tanta autentica beltà).
Arriva il principe azzurro.
Mio padre Domenico Rame: "marionettista girovago" con il suo carro, il fratello Tommaso, la sorella Stella, il padre Pio, grande estimatore di Garibaldi tanto da portare una barba come la sua. L'unico ritratto in
nostro possesso lo raffigura vestito e somigliante all'eroe!
A quel tempo, in un paesotto (ora città) come Bobbio, l'arrivo delle marionette doveva essere certamente un evento.
Si conoscono a carnevale ad un gran ballo, le sette sorelle Baldini, con costumi d'epoca cuciti da loro stesse, folgoravano, sotto lo sguardo attento di tutta la famiglia, i maschi presenti. Lui... il mio papà...:
"Era bellissimo! Aveva un costume azzurro... M'ha invitato a ballare sette volte. E mi stringeva anche!" cinguettava mia madre illuminata dal ricordo e per nulla imbarazzata da tanto ardire.
Fulminati.
Lui, finita la stagione in quel di Bobbio, se ne va. Lei sicuramente piange.
Dopo un anno di lettere d'amore il Domenico torna. Si sposano con grande scandalo della famiglia e del paese. E sì, perché tutte le altre sorelle erano fidanzate con tipi ben piazzati, il professore, il giudice, il
direttore di banca. Lei no: il marionettista, col suo carro e senza fissa dimora. Altro che scandalo.
Bellissima, giovane, innamorata, cerca con tutte le sue forze di adeguarsi alla nuova vita, tanto diversa da quella che aveva condotto sino a quel giorno. Aiuta la famiglia come può. Non sa manovrare le marionette, ma si ingegna a cucire vestiti, e rinnova tutto il
guardaroba dei pupazzi di legno. A pensarci pare una storia inventata.
E' molto orgogliosa di quello che fa. Più avanti, dirà qualche battuta.
Con l'avvento del cinema (1920) i fratelli Rame intuiscono che "il teatro delle marionette" sarà presto messo in crisi, schiacciato da questo nuovo magico mezzo di spettacolo. Decidono un cambiamento
radicale (con grande dolore del nonno Pio): "Reciteremo noi i nostri spettacoli, entreremo in scena noi, al posto delle marionette". Così mio padre, coraggiosamente, con l'Emilia, la zia Stella, lo zio Tommaso con la moglie Maria (nuova recluta della compagnia) si sostituiscono ai pupazzi di legno, divenute, nel frattempo, vere e proprie sculture (tre
sono esposte al Museo della Scala di Milano).
Debuttano nel teatro di "persona", recitano loro stessi i testi, i personaggi che avevano fino allora interpretato muovendo e doppiando le marionette, e lei, la mia mamma, diventa la prima attrice. Un'attrice che di giorno tira su i figli, li aiuta a studiare, si occupa della casa in modo impeccabile. E oltretutto si occupa anche dell'amministrazione della compagnia. E alla sera, via!... Diventa Giulietta e Tosca, e la Suora Bianca dei "Figli di nessuno", e la Fantina dei "Miserabili", tutti ruoli che via via abbiamo interpretato anche noi figli e le cugine Ines e Lucia. Mi vedo a percorrere l'apprendistato dei teatranti interpretando tutti i
personaggi che crescendo erano adatti alla mia età, maschili o femminili che fossero.
Il vantaggio della compagnia di mio padre rispetto alle altre compagnie di giro (così si chiamavano le piccole compagnie di provincia) era l'invenzione di impiegare tutti i trucchi scenici del teatro fantastico delle marionette nel "teatro di persona": montagne che si spaccano in quattro a vista, palazzi che crollano, un treno che appare piccolissimo lassù, nella montagna e che man mano che scende s'ingrandisce fino ad
entrare in scena con il muso della locomotiva a grandezza quasi naturale. Mari in tempesta, nubi che solcano minacciose il cielo tra lampi e tuoni, gente che vola, scene in tulle in proscenio, che illuminate a dovere ti facevano vedere come era fatto il paradiso.
Insomma tutti gli espedienti tecnici dell'antico teatro seicentesco dei Bibbiena, che viveva ancora, dentro la scenotecnica delle marionette. In questa nuova veste la compagnia di mio padre realizza un successo
insperato. Si lavorava tutte le sere, 363 giorni l'anno. Riposo solo il venerdì santo, e il 2 dei morti, a novembre. O se c'era il funerale di un defunto importante del paese: il prefetto, il podestà, il dottore, il prete, il farmacista. La domenica, la compagnia si divideva in due e si faceva doppio spettacolo, pomeriggio e sera, 4 in una giornata. Mio padre, il capo, con il ruolo di primo attore, manager P.r. diremmo oggi, lo zio Tommaso recitava il ruolo dell'antagonista o del comico-brillante, a seconda dei testi, e di drammaturgo-poeta di compagnia; le mogli, i figli, gli attori scritturati, i dilettanti, gli amici componevano la nostra compagnia. Giravamo cittadine, paesotti e paesini del nord Italia su di una corriera che chiamavamo "Balorda" a causa del comportamento bizzarro che aveva, che più che al suo cattivo carattere andava attribuito agli anni. In certi paesi nei quali ad una certa ora del giorno si passava, nei turnichè particolarmente ripidi, lei, la vecchia signora, non ce la faceva. C'erano sempre dei ragazzi
che ci aspettavano. Ci spingevano fra tante risate, poi la sera ci raggiungevano ed entravano a godersi lo spettacolo gratis. "Siamo quelli che abbiamo spinto la Balorda." "Passate". Mio padre amava la Balorda e, zingarone com'era, gioiva tutto nel vedersela rilucente di colori sgargianti. Mia madre, la maestrina-cattolica-di buona famiglia, ogni volta che lui le cambiava
colore lamentava col pianto in gola: "Non sposeremo mai le nostre figlie!". "Hai ragione Milietta... domani le cambio colore". E l'indomani, quando "Milietta" si affacciava in cortile, ecco la Balorda ridipinta... d'argento! "Non sposeremo mai le nostre figlie!" bisbigliava rassegnata scuotendo
la testa.

Cos'è?... m'ha stretto la mano?... Trattengo il fiato. Giro appena la lampada del comodino. No, mi è solo parso... Ma forse... Che debbo mai aspettarmi, in che spero? Ha 88 anni, è in coma profondo da oltre un mese.
Fuori è ancora buio. Guardo l'ora. E' passato poco tempo e mi pare un'eternità.

"Come va?" "Bene, dorme..." Non mi veniva di dire COMA. Dario mi dà un bacio. "Va' a dormire, ci sto io." "Non ho sonno..." Come se ne va mi metto a piangere. Che momento orribile. Appoggio la testa. Poi mi rimetto dritta. Non voglio addormentarmi.

"E' ora che Franca incominci a recitare, ormai è grande". Avevo 3 anni. E' mia madre che parla. Me la ricordo mentre mi insegnava la parte: "bocca a bocca", così si diceva a casa mia, mot-a mot, parola per
parola. Aveva deciso (era sempre lei che prendeva le decisioni importanti in famiglia) che avrei fatto un angiolino di supporto all'angelo vero, che veniva interpretato da mia sorella Pia in "La passione del Signore" atto V, Orto dei Getzemani. "Pentiti Giuda
traditore che per trenta monete d'argento hai venduto il tuo Signore! Pentiti! Pentiti!" recitava Pia e io dovevo ripetere gridando subito dopo, la stessa battuta: "Pentiti! Pentiti! Giuda traditore che per trenta monete d'argento hai venduto il tuo Signore!"
Non era una gran parte, non ci devo aver messo molto ad impararla.
"Ripeti!" e ancora e ancora "ripeti" diceva la mamma paziente mentre pelava le patate per il minestrone. "Ripeti!" Mia madre per i suoi figli era ambiziosissima.
Per l'occasione mi aveva cucito un bellissimo abito bianco da angelo, con due grandi ali bianche e oro appoggiate sulle spalle. Seppur credente non andava mai in chiesa ma aveva il famoso cugino prete. Lei
lo sapeva benissimo che gli angeli erano vestiti così! Mio padre, ormai entrato nel gioco, mi fabbricò una coroncina di lampadine con una pila infilata nelle mutandine, e me la mise in testa. E' ora d'andare in scena e tutti: "Ma che bell'angiolino! Ma che bel
vestito!" La mia mamma faceva andare la coda e io, lì pronta con le mie ali e le lampadine in testa, a ripetere la battuta. Non mi avevano fatto fare nessuna prova. Sapevo solo che ad un certo punto avrei dovuto
seguire mia sorella Pia nell'entrata in scena e ad un segnale della mia mamma sistemata in quinta avrei dovuto gridare "pentiti-pentiti...". Il guaio, l'imprevisto che più imprevisto di così non si poteva
immaginare, fu che il personaggio di Giuda era interpretato da mio zio Tommaso, un uomo che avevo sempre visto calmo, sorridente, che mi raccontava storie bellissime, mi regalava un sacco di divertimenti, al quale volevo molto bene e vedermelo lì, proprio vicino vicino, con una parruccaccia nera in testa... gli occhi che lanciavano saette tra un minaccioso tuonar e lampeggiar nel cielo... che disperato gridava:
"Possano i corvi divorarmi le budella, le aquile strapparmi gli occhi!" e altri animali che non ricordo "mi divorino un pezzetto alla volta a incominciare dalla lingua", mi fece un effetto tremendo.
Mamma mia che spavento!
Cosa stava capitando?! Ero stravolta, me lo ricordo benissimo. Ma quello che mi buttò completamente fuori, fu il vedere mia sorella Pia, solitamente rispettosa ed educata, che per nulla intimorita gliene stava dicendo di tutti i colori! Una sfuriata in piena regola, che trascinava il nostro povero zio in una disperazione sempre più nera. "Ma cosa sta
capitando? Perchè lo zio Tommaso fa così?" Il groppo che mi sentivo in gola stava per scoppiare.
Mia madre dalla quinta mi faceva gesti più che perentori, le sue labbra ripetevano "pentiti pentiti". Giuro che avrei potuto dire la mia battuta, ma non me la sentivo proprio di rincarare la dose. No, io no,
allo zio Tommaso non dico proprio un bel niente! Non so cosa gli stia capitando, poverino. Forse è impazzito.
A piccoli passi, camminando come pensavo camminassero gli angeli, seppur spaventatina, mi avvicino, lui era in ginocchio e gridava più che mai,
proprio fuori di testa. Dio che paura! Senza dire una parola mi sono arrampicata al suo collo e l'ho abbracciato, tempestandogli la faccia di baci. Insomma cercavo, con i mezzi che avevo a disposizione di calmarlo e piangevo trattenendo i singhiozzi, nel silenzio che era calato in palcoscenico. Pia era ammutolita. In quinta mia madre faceva segnali che non prospettavano niente di buono. Lo zio-Giuda si blocca per non più di cinque secondi, giuro. E poi con voce profonda (intanto con la mano solleticava la mia e con gli occhi mi rideva per tranquillizzarmi) dice
rivolgendosi al cielo: "Dio, sei grande! A questo orrendo peccatore mandi il conforto... un piccolo angelo... mi tendi la mano... No, no, non me lo merito!" e , dal momento che lo spettacolo doveva pur
terminare, taglia corto: "M'impicco! Dov'è l'albero più alto?
M'impicco!!" Deve usare un po' di forza per liberarsi da me che proprio non ne voglio sapere di lasciarlo andare ad impiccarsi. Cosa vuol dire impiccarsi? Non lo sapevo ma ero certa fosse una cosa brutta. "L'albero
più alto... dov'è l'albero più alto... Lasciami andare angiolino... Lasciami..." e con un urlo agghiacciante esce di scena. Mia sorella (l'unica volta nella sua vita, credo) non sapendo più che fare, camminando anche lei sulle punte, immediatamente lo segue. Grande applauso. Tutti mi chiamano dalla quinta con grandi cenni. Non so se la paura d'essere sgridata o il "senso del dovere" che maledizione da che sono nata è lì, a infastidirmi la coscienza, fatto si è che dopo un attimo di silenzio, raddrizzandomi la coroncina di lampadine che nel trambusto stava per cadermi, con voce chiara e mesta, quel tanto che serve, dico: "S'impicca! Non s'è pentito... Giuda traditore che per trenta monete
d'argento ha venduto il suo Signore... Non s'è pentito!" e via che esco. Ce l'avevo fatta: l'avevo detta tutta! Non so se mi abbiano detto qualcosa... so solo che da allora in poi, "La passione del Signore" ha sempre avuto due angiolini, con il più piccolo che abbraccia Giuda a mostrare la grandezza di Dio.
E tutti giù a piangere.

"Signora, vada a dormire, è mattina."
E' l'infermiera del turno di giorno. Mi corico vestita. "Mi raccomando, mi chiami se..."

E' ora di pranzo. Tutta la famiglia riunita.
La mia testa è divisa in due pensieri fissi: lo spettacolo alle 15 al Teatro Odeon, mia madre in agonia.
So che andiamo a pochi. Lo sento.
L'infermiera arriva da laggiù. Senza complimenti mi chiede: "Ha un foulard?" Domanda bizzarra. Non capisco. Mi fa un gesto veloce che dal mento va alla testa. Mi occorre qualche secondo per afferrare il
significato della sua richiesta. Corro da mia madre.
Nulla è cambiato. Me la guardo per un po'. Da anni mi son sempre detta: Lei deve morire con la sua mano nella mia. Ma ora, sprofondata in questo sonno senza
coscienza, non servo a nulla. Mi strazio e basta. Un lunghissimo bacio.
"I vestiti.... Datemi i vestiti." Dico a fatica. Sul pianerottolo m'infilo i pantaloni, il golf. Arriva l'ascensore. "Vuoi proprio andare a lavorare?" "Sì Dario, tornerò in tempo."
Teatro Odeon. Camerino. Mi trucco, mi vesto.
Silenzio assoluto intorno a me. Insolito in un teatro.
Vado in scena.
Faccio fatica a non scoppiare a piangere a quel grande applauso che mi accoglie. La gente non sa nulla, ma io sì. Strofino con forza i denti sul labbro inferiore, ripetutamente. Il groppo sparisce. "Tutta casa, letto e chiesa". Monologo comico.
Le risate arrivano, gli applausi anche.
Tutto normale.
Guardo in quinta di quando in quando. Solitamente mio fratello Enrico è lì. Non lo vedo.
Intervallo.
Non chiedo.
Nessuno parla.
Secondo tempo.
Vado avanti "a macchina". Giro "la chiavetta della professione".
Mio fratello non spunta. Tiro fino in fondo. Come si chiude il sipario, mi sento male. Mi portano in camerino. La gente, felice, batte le mani.
Ma chi ce la fa ad uscire a ringraziare? Sto vomitando.
Chiudono il sipario di ferro. Gli applausi continuano. Il pubblico non capisce cosa stia succedendo. Perché non esce? Arriva un gran silenzio a un tratto. Sento Roberto Anselmino, il direttore di scena che parla:
"Scusate ma Franca non può uscire. S'è sentita male. E' morta sua madre."
L'ho saputo così. Se ne era andata, dunque. Cos'è sto accellerar di battiti in gola?
Quando, all'uscita, mi sono trovata più di mille persone che mi aspettavano non sapevo che dire. Erano tutti lì, in un silenzio che non dimenticherò mai. Passavo tra loro. Chi mi accarezzava un braccio, chi
mi tendeva la mano. I denti incollati al mio labbro mi facevano male. Avevo voglia di abbracciarli tutti e lasciarmi andare. Spesso, tornando a quel momento mi dispiace molto di non averlo fatto.

E' il 4 ottobre, 1988. San FRANCESCO.

Medico per il certificato di morte. Telefonate. Gente. Amici. E io che parlo, parlo ad alta voce. Ma proprio alta. Non so perché.
La notte, il giorno.
Al funerale ho continuato a ricordare il tragitto nella mia vita passata con la mia famiglia.
Per non pensare, per averla ancora con me.

"Gli spazzacamini della valle d'Aosta". 1934.
Avevo 5 anni. Com'è che succedeva? Come arrivavo la prima volta in scena con un personaggio protagonista che non avevo mai provato né interpretato? La parte come sempre, finché non ho imparato a leggere, me
la insegnava la mia mamma, la imparavo velocissimamente, era come se la sapessi già.
Anzi, la sapevo già. Quante volte mi ero addormentata nella cassa dei costumi, o nella bara di Giulietta, quella del Romeo, o in qualsiasi altro posto dove si
potesse stare rannicchiati, al caldo, mentre i miei recitavano una sera dopo l'altra?
"Gli spazzacamini della Valle D'Aosta" un drammone. Gino (io), il protagonista, figlio di una bella ma povera incintata e poi abbandonata dal "contino" ricco rampollo di nobil famiglia... che l'ama perdutamente
ma che il padre costringe ad abbandonare. Quindi, straziato dal dolore, sparisce, come solo i nobil sanno fare. Nasce Gino. Miseria nera in casa della addolorata incintata. L'unica soluzione è "affidare" in cambio di
poche lire, il bimbo, nonostante la tenera età, ad un "mercante di carne umana"! Un delinquente che specula sui bambini che gli vengono quasi venduti, mandandoli spesso a morire nel tentativo di pulire, in quanto smilzi e denutriti (quanto piangeva la gente!) la cappa dei camini. E quando la mia mamma, che per fortuna era venuta a trovarmi a Torino col mio nonno sennò chissà come avrebbe mai fatto a tornarsene a casa, crede che il suo Gino sia morto nella cappa del camino via che impazzisce. Ma il suo Gino, per fortuna della povera sfigata, quel giorno lì era ammalato, quindi sostituito nel lavoro da un generoso compagno, certo Carletto, che, fatalità, muore al suo posto. (Com'è che la generosità viene raramente premiata?). Nel frattempo il vecchio contaccio schiatta, ed il contino, vale a dire il mio papà, in quanto sempre innamorato della povera sfigata, decide di riparare al malfatto e proprio quel giorno... guarda tu i casi della vita!, finalmente dopo peripezie varie, riesce a trovare il figlioletto, denutrito e lacero.
Ci sono un po' di problemi per far rinsavire la povera-ma-onesta madre, ma alla fine tutto finisce in gloria tra lacrime e singhiozzi e applausi. 5 atti, con comica finale per non mandare a casa la gente con il magone.
Il nostro era un teatro realmente e totalmente "all'improvviso" che si basava su trame semplici e stringate, teatro popolare appunto, nella tradizione della Commedia dell'arte, anche se io non lo sapevo,
completamente opposto al teatro letterario e naturalista messo in scena dalle illustri compagnie che agivano nelle grandi città, imitato in tutto il suo negativo dalle piccole compagnie, che agivano in provincia. Il successo di cui godevamo stava tutto in questa differenza. Il nostro repertorio era vastissimo: dalle più famose tragedie di Shakespeare ai drammmoni ottocenteschi, alle comiche finali. (Il tutto
senza aver mai studiato una parte a memoria su di un copione meno che per le commedie di autori moderni a quei tempi: Niccodemi, Giacosa, Rosso di San Secondo, Ibsen, in quel caso si studiava e si provava).
Non esistevano copioni di testi teatrali veri e propri, ma una specie di canovacci e per molti testi non esistevano nemmeno quelli. Ce li avevamo nella testa da sempre. Come si lavorava? Arrivavamo ad esempio in una piazza nel giorno in cui in paese si festeggiava la santa patrona, ebbene, debuttavamo con la storia di quella santa sulla quale mio padre e mio zio avevano giorni prima letto e ascoltato dalla gente vita morte e miracoli. Riunivano la compagnia, raccontavano a sommi capi l'intreccio, distribuivano i ruoli e se i costumi adatti non c'erano si rimediavano, e via che si debuttava.
Senza prove.
Se si confronta con i 90 o addirittura i 180 giorni di prova delle compagnie di oggi...
Eravamo bravi? Non lo so. So solo che i teatri erano sempre pieni. E quando in un paese avevamo fatto tutto il nostro repertorio (replicato 6 sere la Giulietta, 6 la Passione del Signore, Il povero fornaretto di
Venezia e non mi ricordo più quali altri drammoni di successo), mio padre o mio zio si leggevano un romanzo, ci riunivano e ce lo raccontavano. Esattamente come la santa patrona. Sulle quinte laterali, in bella calligrafia, la scaletta dei punti chiave, il susseguirsi degli avvenimenti. Per "Una causa celebre, ovvero La collana della morta" tragica storia di
fratelli gemelli, brevi accenni. "Scena prima: ragazza incontra padre, sconosciuto, partito povero, anni
fa, torna ricco sfondato. Dimostrare freddezza e repulsione. Ricordare madre morta.
Scena seconda: uomo innocente e disperato languisce carcere (il fratello gemello) terribile errore giudiziario. Accennare assassinio corriere a Lione. Accennare moglie morta e figlia abbandonata al paese. Saranno
ancora vive?" Solo nel V atto tutto si risolve. "Il buono libertà e onore, il cattivo smascherato da collana rubata: taglio testa. Gaudio e felicità. Ricordarsi madre morta.Comica finale."

Non c'è personaggio nel repertorio della mia famiglia che a seconda dell'età non abbia interpretato. Neonati, 8 giorni in braccio alla mia mamma che mi presentava all'affezionato pubblico tutta orgogliosa, in
"La Genoveffa di Brabante", bambini o bambine, ragazzini, ragazzotti, signorine, giovanotti, suore, cortigiane, regine, principesse, contesse, prostitute.
Una volta ho fatto persino, il cuciniere Dracco ne "La Genoveffa di Brabante". Giuro. La storia nel ricordo mi fa ancora ridere. Ero cresciuta e la Genoveffa (che dio la maledica! Quanto ho odiato 'sta noiosa!) ora la facevo io. Giovane e bella moglie del re alla guerra, sola nella reggia viene insidiata da Golo, un primo ministro della situazione, che lei respinge furente e offesa. La giovane regina decide di inviare una missiva al marito per avvertirlo del tradimento del suo braccio destro, tramite il "cuciniero" Dracco: l'unico che a corte le sia rimasto fedele. "Torna o mio diletto, torna! Che quel maialone del Golo vuole fare con me, proprio quella cosa là!" Golo, che è sempre lì a origliare, scopre tutto e, zak!, pugnala il poveraccio e manda a dire al re che il bimbo che aspettava con tanta gioia non ha proprio nulla di regale, ma è un plebeo
schifoso, figlio del cuciniero Dracco. Il re ci casca, fuori dalla grazia di dio "un cuciniero no!", ordina il taglio della testa della fedifraga e anche del bambino nato nel frattempo. (Tranquilli che poi tutto, come sempre, finisce in gloria). Stiamo preparandoci per andare
in scena, ma era uno di quegli spettacoli domenicali in cui la compagnia si divide in due, e ci rendiamo conto che ci manca l'attore che avrebbe dovuto interpretare il ruolo del cuciniero. D'accordo, sono due parole
che si possono anche tagliare, ma fisicamente deve proprio essere in scena, altrimenti Golo, come fa ad ammazzarlo? Ci ragioniamo sopra un attimo. Bene. Ci siamo. Facciamo così. Seguitemi bene. Al momento
cruciale, io, Genoveffa, vado alla quinta di destra. Il perfido Golo mi spia dalla quinta di sinistra. Parlo, guardando fuori scena con il cuciniere che non c'è, fingo di consegnargli il messaggio e poi, affranta, esco di scena da quella parte. Velocissimi mi mettono sulle
spalle un mantellaccio con cappuccio, che mi copre dalla testa ai piedi. Rientro in scena ronculando con la missiva bene in evidenza in mano, faccio qualche passo come se ora io parlassi a Genoveffa voltando le
spalle al perfido Golo, che immediatamente si precipita su di me-cuciniero "Muori, spione di un cuciniero!" e via che mi pugnala. Cado morta. Golo con uno sghignazzo satanico mi trascina fuori scena a
sinistra, cioè dalla parte opposta da cui sono entrata. Mi tolgono il mantello, mi raddrizzo la parrucca bionda dalle lunghe trecce, corro velocissima rientrando a destra in scena e vedo Golo che pulisce il pugnale assassino nel mantellaccio che io indossavo fino a due secondi prima. "L'avete ucciso! Assassino!!" Ansimo un po', per via della corsa, ma sono perfettamente in parte e nessuno si accorge di niente.

Sto sorridendo, mentre il prete finisce la messa. Hai vissuto 88 anni, mamma.
Ho cercato di darti il meglio che ho potuto.
Dedizione.
Tempo.
Amore.
Tanto.
Sono serena.
Ciao cara.


franca non può....

abbiate pazienza, franca non può stare al computer e leggere i vostri messaggi... vedremo domani come starà con gli occhi.
oggi ha cercato di rispondervi, ma è arrivato dario che l'ha sgridata... e lei come una bambina piccola, ma furiosa, ha dovuto smettere. gli occhi le stanno lacrimando da 3 giorni. le hanno cambiato medicinali, ma anche a quest'ultimo è allergica.
cercherò di comunicare con lei domattina e darvi le risposte che chiedete.
franca vi abbraccia e vi ringrazia con tante scuse.
mi chiamo Marina e sono un'amica di franca