G8 CASERMA DIAZ : LA VERGOGNA DI UN PAESE CIVILE, ASSOLTI I VERTICI DELLA POLIZIA! VIDEO CON TESTIMONIANZE
Nessuna condanna per i dirigenti che firmarono il verbale di perquisizione
Gratteri, Luperi e Calderozzi. Riconosciuti colpevoli i componenti del Settimo nucleo mobile
Sentenza Diaz, assolti i vertici della polizia
Tredici condanne. L'aula grida: "Vergogna"
L'avvocato Biondi difensore di due imputati: "Sconfitto il teorema della procura"
Sono stati assolti i vertici della polizia per le violenze del 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova, all'interno della scuola Diaz. Nessuna condanna, dunque, per Giovanni Luperi, attuale capo del Dipartimento di analisi dell'Aisi (ex Sisde), nel 2001 vice direttore dell'Ucigos, e per Francesco Gratteri, attuale capo dell'Anticrimine, all'epoca dei fatti direttore dello Sco, e Gilberto Calderozzi, oggi capo dello Sco. Dei 29 imputati, 13 sono stati condannati e 16 assolti. Il tribunale di Genova ha inflitto pene per complessivi 35 anni e sette mesi, di cui 32 anni e sei mesi condonati. L'accusa aveva chiesto condanne per un totale di oltre 108 anni.
La difesa. "E' sconfitto il teorema della procura", ha commentato a caldo l'avvocato Alfredo Biondi, difensore del vicequestore Pietro Troiani e del funzionario di polizia Alfredo Fabbrocini. Il pm non ha voluto quando gli è stato chiesto se presenterà ricorso contro la sentenza.
Gli assolti. Il collegio presieduto da Gabrio Barone ha deciso di emettere 13 condanne, esclusivamente nei confronti dei responsabili delle violenze all'interno della scuola. Assolti, dunque, i funzionari di polizia che firmarono il verbale di perquisizione e cioè Gratteri, Luperi e Calderozzi. E insieme a loro Filippo Ferri, Massimiliano Di Bernardini, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola e Carlo Di Sarro. Per ognuno di loro la pubblica accusa aveva chiesto quattro anni e mezzo ritenendoli colpevoli di calunnia, falso ideologico e arresto illegale.
Il tribunale ha assolto inoltre per non aver commesso il reato o perché il fatto non sussiste Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi e Davide Di Novi. Per loro la pubblica accusa aveva chiesto quattro anni ritenendoli colpevoli di calunnia, falso ideologico e arresto illegale. Assolti da ogni responsabilità anche Massimo Nocera, Maurizio Panzieri e Salvatore Gava. Nocera era accusato di aver simulato un finto accoltellamento e il pm aveva chiesto per lui quattro anni di carcere.
I condannati. La totalità delle condanne riguarda i componenti del Settimo nucleo mobile di Roma. Quattro anni (di cui tre condonati) al suo capo dell'epoca Vincenzo Canterini, accusato di calunnia, falso ideologico e lesioni. Tre anni ai suoi sottoposti Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti e Pietro Stranieri, accusati di lesioni aggravate in concorso. Il vice di Canterini, Angelo Forniè, è invece stato condannato a due anni di reclusione.
Per la vicenda delle molotov introdotte all'interno della scuola (LE IMMAGINI), invece, Pietro Troiani è stato condannato a tre anni e Michele Burgio a due anni e 6 mesi. Ambedue erano imputati di calunnia, falso ideologico e violazione della legge sulle armi. Infine Luigi Fazio è stato condannato a un mese di reclusione.
Pene accessorie. Il tribunale ha anche comminato la pena accessoria di sospensione nei pubblici uffici a tutti gli imputati condannati per l'ammontare della stessa pena e a un anno per Fazio. Al ministero dell'Interno è stata poi comminata una provvisionale a favore delle oltre 70 parti civili per le lesioni riportate dai ricorrenti da un minimo di 5.000 a un massimo di 50.000 euro.
"Vergogna". Alla lettura della sentenza, dopo 11 ore di camera di consiglio, si è levato il grido "Vergogna, vergogna!" dai settori del pubblico che affollava l'aula. Presenti anche gli altri magistrati della procura di Genova: tra loro i pm del processo per i fatti di Bolzaneto, Petruzziello e Ranieri Miniati, oltre ad altri quattro che si sono occupati della Diaz. In aula c'era solo un imputato: il capo della squadra mobile di Parma Alberto Fabbrocini per il quale i pm hanno chiesto l'assoluzione.
Tra il pubblico erano presenti anche Mark Covell, giornalista inglese di 40 anni presente nella scuola durante l'irruzione della polizia, e il sindaco di Genova Marta Vincenzi. "Spero che con questa sera si chiuda una ferita che è rimasta aperta per sette anni", aveva detto il primo cittadino del capoluogo ligure prima della lettura della sentenza.
Gli altri processi. Ora restano da discutere alcuni processi-satellite. Il primo è quello a carico di Canterini, imputato di lesioni personali aggravate e di violenza privata per aver spruzzato gas urticante contro alcune persone radunate in corso Buenos Aires.
Il secondo riguarda la carica avvenuta in quei tragici giorni in piazza Manin: in questo processo sono imputati quattro poliziotti del reparto mobile di Bologna. Un terzo processo riguarda l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, accusato di aver istigato l'ex questore di Genova a rendere false testimonianze nel corso della deposizione al processo sull'irruzione alla Diaz. Con lui sono indagati l'ex capo della Digos di Genova Spartaco Mortola e l'ex questore Francesco Colucci. In questo caso l'udienza preliminare è fissata per il 25 novembre.
I processi già celebrati. Il primo processo ad essere celebrato per i fatti del luglio 2001 è stato quello per le violenze di strada che si è concluso il 14 dicembre 2007 con la condanna a pene tra i cinque mesi e gli 11 anni per 24 no global. Il secondo è stato invece quello per le violenze e i soprusi avvenuti nella caserma di Bolzaneto. In questo caso, il 14 luglio 2008 il tribunale ha condannato 15 persone (tra poliziotti e civili) a pene variabili tra cinque mesi e cinque anni.
(13 novembre 2008)

Bruciamoli tutti. Diamo un lavoro agli zingari: collaudatori di camere a gas. Rendiamo utili gli zingari: trasformiamoli in benzina verde. Sono tre dei gruppi spontanei formatisi su Facebook che il capogruppo del Pse al Parlamento europeo,
Anche all’epoca del censimento Rom di Maroni, Schulz fece approvare una mozione contraria al provvedimento, salvo poi battere in ritirata
Ma le proteste dell´Onda continuano anche sul fronte della cultura. Questa mattina, alle ore 11, il premio Nobel Dario Fo ha incontrato, con la moglie Franca Rame, gli studenti della facoltà di Architettura di Valle Giulia. Sono davvero emozionato perché 40 anni fa sono stato invitato qui dagli studenti poco dopo l´attacco dei fascisti alla facoltà. C´erano dei feriti. Ci siamo confrontati, ci siamo anche scontrati. Si trattava di difendersi da quelle aggressioni e noi allora lo facemmo». Il premio nobel Dario Fo parla nell´aula magna delle facoltà di Architettura della Sapienza a Valle Giulia a quelli che «potrebbero essere i figli degli studenti del 68».E dice subito quello che pensa dell´Onda: «Mi ha molto colpito perché è stato l´unico movimento che ha messo in difficoltà il governo. Siete usciti a fare lezione nelle strade grazie anche all´intelligenza dei vostri professori. Avete reagito con gioia e avete aiutato gli studenti in difficoltà». Un abbraccio caldo quello di Fo agli studenti, quasi un migliaio assiepato, oltre che in aula magna, anche in altre tre aule limitrofe attrezzate con teleschermi in modo da poterlo seguire in diretta, e lui non perde un colpo, sembra percepire la corrente di energia corre nelle loro vene e che aspetta di essere tradotta in parole.
Domenica scorsa, a borse chiuse, la Cina ha tirato fuori 586 miliardi di dollari di risorse statali per i prossimi due anni, l'equivalente del 20% del Pil cinese. Secondo Federico Rampini di Repubblica il paragone non va fatto coi 700 miliardi del piano Paulson destinati a ricapitalizzare le banche, ma coi 200 miliardi di dollari di sostegno alla crescita varati quest'anno negli Usa. Secondo Pino Longo, corrispondente Rai da Pechino, la cifra stanziata dal governo cinese, paragonata al tenore di vita dei cittadini cinesi, equivarrebbe a 2000 miliardi di dollari. "Negli ultimi due mesi - si legge nel comunicato diffuso ieri a Pechino - la crisi finanziaria globale ha avuto un'accelerazione giorno dopo giorno. Di fronte a questa minaccia dobbiamo aumentare gli investimenti pubblici in modo energico e rapido". 

Il Senatore a vita Francesco Cossiga, ex Presidente Emerito della Repubblica Italiana, ha reso noto il testo di una sua lettera aperta al Capo della Polizia Manganelli che riportiamo integralmente nel seguito.
Intimidazione ad un giornalista
Minacce, aggressioni, torture. Gli ex 







Dunque Obama ha vinto. Mancava solo lui per formar il quartetto perfetto dell’impossibile; parliamo dei campioni neri che vincono le gare riservate da sempre ai soli bianchi: un nero per la prima volta vince il campionato mondiale di tennis e un altro quello di golf; un terzo, un certo Hamilton, si porta a casa il trofeo della Formula 1; e adesso, per finire, Barack della tribù Keniota diventa addirittura il primo Presidente nero d’America. Non c’è più religione! 

Da oggi istituiamo il PREMIO FOX. Verrà assegnato di tanto in tanto alle frasi o pensieri più comici dei nostri politici o giornalisti. Vi invito a segnalare frasi demenziali, ragionamenti comici, prese di posizioni grottesche. Il problema sarà la quantità, con quel che si legge o ascolta ogni giorno in questo Paese...Iniziamo oggi con Paragone, di Libero, un giornale che da solo, ogni giorno, fornisce esempi di comicità sublime. Ecco la chicca di Paragone: "Sparliamo di internet in internet. Un sito ha pubblicato una telefonata farlocca tra Berlusconi e Confalonieri. Una di quelle hard. La querela è partita in automatico, com’è giusto che sia quando la diffamazione è evidentissima.
