FISCO 2008 nell'era di Silvio: Dipendenti e pensionati più “ricchi” degli industriali

redditi 2007In Italia appena 75.689 persone dichiarano più di 200mila euro di reddito: due terzi sono pensionati e dipendenti. Rari imprenditori e professionisti. I dati (parziali) del Fisco sulle dichiarazioni Irpef del 2008 raccontano una storia tutta italiana. Nel nostro Paese solo 75.689 persone sostengono di guadagnare più di 200mila euro all’anno (su 41.066.588 contribuenti). Di queste, ben 43.006 (il 56,8%) sono lavoratori dipendenti, statali e non. A loro si aggiungono i 18.811 pensionati. Mentre i lavoratori autonomi che nel 2007 guadagnavano più di 200 mila euro erano solo 20.061. Ancora meno “ricchi” sono i titolari di imprese individuali: su 2.043.003, in gran parte artigiani e commercianti, solo 6.253 hanno dichiarato un guadagno superiore ai 200mila euro. Un altro elemento: dei 382.662 contribuenti (meno o dell’1% del totale) che hanno dichiarato più di 100mila euro, 218.198 (più della metà) erano lavoratori dipendenti. I dati sono ancora provvisori, ma le proporzioni non sono troppo lontane dai dati definitivi. Una domanda è legittima: com’è possibile che in un Paese dove, nel 2001, 230mila persone avevano comprato un Suv costosissimo o un’auto di lusso, solo 17mila avessero dichiarato un reddito superiore ai 300mila euro? Un analogo confronto riguarda i possessori di yacht, visto che la Guardia di finanza, durante i suoi controlli, ha scoperto che sono “nullatenenti” 6 proprietari su 10.
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Altre stranezze
I lavoratori autonomi (per lo più professionisti) hanno dichiarato due anni fa 37.124 euro di reddito medio, contro i 19.334 dei lavoratori dipendenti. Non si capisce, però, come gli introiti di una ditta individuale possano risultare inferiori a quelli di un lavoratore dipendente: 18. 987 euro contro i 19.334 di un dipendente.
Imprese in rosso
Stando ai dati del Fisco, il 45% delle 940mila società di capitale italiane, nel 2007 avrebbe chiuso in rosso il proprio bilancio. Questo prima della stangata provocata dalla recente crisi economica.Come ha detto al Corriere il professor Antonio di Majo, ordinario di Scienza delle Finanze a Roma Tre, “nel campo delle società di capitali ci sono evidenti possibilità di elusione. Il fenomeno ha a che vedere con la limpidezza dei bilanci”. “Inoltre - ha aggiunto - nel nostro Paese si chiudono e aprono società con una rapidità impressionante. E questo rende difficile seguirne i percorsi”. Insomma, il “rosso” delle aziende è un escamotage.City

La salma di Kim Il Silvio è stata composta e mummificata nella terza camera del Parlamento italiano, la camera ardente di Porta a Porta, alla presenza dell’imbalsamatore ufficiale Bruno Vespa. Le laboriose operazioni hanno richiesto quasi tre ore e mezza di diretta, mettendo in fuga gran parte del pubblico di Raiuno. Nemmeno la desertificazione dei programmi sulle altre reti per costringere la gente a guardare solo lui ha sortito l’effetto sperato. I più hanno preferito qualunque cosa, persino L’onore e il rispetto con Gabriel Garko su Canale5 e la trentesima replica di Dirty dancing su Italia1, pur di non assistere alla raccapricciante decomposizione e ricomposizione del premier. E dire che martedì la platea televisiva era particolarmente nutrita: 28 milioni di persone. Di queste, ben 16 milioni sono transitate per qualche istante su Porta a Porta (i famosi “contatti”), ma solo una media di 3,2 milioni si è fermata lì. Nulla ha potuto il poderoso traino di Affari tuoi, che ha lasciato all’insetto una dote del 25% di share. Il tempo della pausa pubblicitaria e, alle prime note di Via col vento, la comparsa dell’asfaltato capino presidenziale in penombra ha messo in fuga quasi la metà del pubblico di Raiuno verso altri lidi. Solo il 13,4% ha deciso di sorbirsi il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni che vanta il 68% di consensi. In proporzione, meno di un terzo degli elettori della sua coalizione ha deciso di starlo a sentire: magari lo votano, ma non lo vogliono nemmeno vedere.
"Non credo che siano possibili paragoni al mondo". Così Guido Bertolaso ieri al Tg1 delle otto. Tempi da record, meraviglia mondiale per le casette di Onna, i prefabbricati in legno costruiti dalla Provincia di Trento. 15 settembre 2009. 162 giorni trascorsi dal sisma 47 casette in legno tipo chalet consegnate. Circa 200 persone ricoverate. 25 aprile 1981. 122 giorni trascorsi dal sisma, 150 casette in legno tipo chalet (Rubner costruzioni) consegnate a Laviano, Salerno. 450 persone ricoverate.
Silvio Berlusconi, con l'incredibile show della Maddalena, è incappato nel primo, serio incidente internazionale del suo "premierato da combattimento". L'evocazione dei fantasmi che lo ossessionano -le escort, le inchieste giornalistiche e le indagini giudiziarie- gli costa la "sanzione" politica di un governo europeo. Quella mezz'ora di soliloquio forsennato durante la conferenza stampa con il premier spagnolo - fuori da tutti gli schemi, le regole, le convenzioni, il buon senso e il decoro istituzionale - segna un punto di svolta non solo nel già deteriorato discorso pubblico italiano. Ma anche sul piano più delicato delle relazioni diplomatiche internazionali. Di fronte alle intemerate del Cavaliere - tra "il fascino della conquista" e le prestazioni sessuali mai pagate, tra l'autoelogio sul più grande statista degli ultimi 150 anni e l'attacco frontale non più solo a Repubblica e all'Unità ma stavolta anche al Pais - l'attonito Zapatero ha taciuto. Ha taciuto nel durante, e ha taciuto anche nelle ore successive. È evidente che quel silenzio imbarazzato, soprattutto al cospetto di una minaccia inaudita nei confronti di un grande giornale spagnolo, ha destato indignazione e malumore anche a Madrid.
Sono arrivato quindici minuti dopo la telefonata.
1) E' vero, signor Bossi, che lei si rivolge affettuosamente a suo figlio Renzo chiamandolo "trota" e se sì perché?
Il nuovo amministratore delegato della società Ama che si occupa dei rifiuti a Roma è Stefano Andrini. Perché il sindaco Alemanno ha scelto proprio lui? Evidentemente per il suo curriculum: una condanna a 4 anni e otto mesi per tentato omicidio, una militanza ventennale tra i naziskin romani, una aggressione (in compagnia di suo fratello) a colpi di spranga ai danni di due ragazzi finiti in ospedale e in coma, la convinta celebrazione nella città di Wunsiedel del delfino di Hitler Rudolf Hess, ecc...
LA "nota informativa", agitata dal Giornale di Silvio Berlusconi per avviare un rito di degradazione del direttore dell'Avvenire, Dino Boffo, non è nel fascicolo giudiziario del tribunale di Terni. Non c'è e non c'è mai stata. Come, in quel processo, non c'è alcun riferimento - né esplicito né implicito - alla presunta "omosessualità" di Dino Boffo. L'informazione potrebbe diventare ufficiale già domani, quando il procuratore della Repubblica di Terni, Fausto Cardella, rientrerà in ufficio e verificherà direttamente gli atti. Bisogna ricordare che il Giornale, deciso a infliggere un castigo al giornalista che ha dato voce alle inquietudini del mondo cattolico per lo stile di vita di Silvio Berlusconi, titola il 28 agosto a tutta pagina:
La stampa internazionale torna a occuparsi in modo capillare delle vicende italiane e in particolare del premier Berlusconi, impegnato - osservano la maggior parte dei titoli - in un duro scontro con la stampa mentre i suoi rapporti con la chiesa "raggiungono un nuovo punto critico" (ma della Chiesa, ammonisce il Times, Berlusconi ha ancora bisogno, come tutti i governanti italiani e forse anche di più). La
“Immigrati clandestini: torturali! E’ legittima difesa”. 


È fatto assoluto divieto alla tv pubblica di criticare il capo del governo, i suoi amici, i suoi avvocati, i suoi leccapiedi e soprattutto le sue donne; che siano ministre, elette o trombate di liste locali. È consentito però abbattere a fucilate le sue ex mogli. Considerato che, per quanto riguarda Raiuno e Raidue (nonché Canale 5, Italia 1 e Rete 4) non esiste pericolo di contrasto con la maggioranza, l’attuale proclama s’intende rivolto a Raitre e al Tg3. Grazie al liberalismo del premier, rete e notiziario potranno continuare ad andare in onda, se si atterranno ai seguenti temi: bellezza del capo (di fronte e di profilo), sua eccezionale statura internazionale (sorvolare sempre sulla statura fisica); elogio della voce e del canto, nonché della scrittura poetica e musicale. Per quanto riguarda il Paese, i servizi del Tg3 potranno spaziare da Padre Pio alla inarrestabile ripresa economica, frutto dell’attività del premier e delle sue intense relazioni con statisti, statiste e starlette statuarie. (Roberto Cotroneo)
Paolo Guzzanti, parlamentare del centrodestra eletto con il Pdl e poi passato al Pli, prima in un post e poi in risposta a un commento sul suo blog apre un nuovo capitolo sugli scandali sessuali di Berlusconi. Oltre a specificare di essere «tra quelli che pensano e anzi sanno che davvero tutto è politico, che la vita privata di una persona pubblica è pubblica e che si risponde di tutto», Guzzanti scrive di aver lasciato Berlusconi anche «per il suo atteggiamento puttaniero di disprezzo per le donne, tutte le donne, essendo un gran porco e una persona che ha corrotto la femminilità italiana schiudendo carriere impensabili a ragazze carine che hanno imparato solo quanto sia importante darla alla persona giusta al momento giusto, sollecitate in questo anche dalle madri, quando necessario. Quest'uomo ai miei occhi corrompe la gioventù e mina le basi della società minando il rispetto nei confronti della donna». Continua l'onorevole: «Ciò è avvenuto (l'abbandono del Pdl da parte di Guzzanti, ndr) in concomitanza delle voci, che io ho potuto verificare come purtroppo attendibili (non prove, ovviamente, altrimenti le avrei presentate io), secondo cui un famoso direttore ha mostrato e fatto leggere a un numero imprecisato di persone (deputati e deputate di Forza Italia per lo più) i verbali che tutti i direttori di giornale hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del Presidente Napolitano. Si tratta di trascrizioni da intercettazioni avvenute nell'ambito dell'inchiesta di Napoli e poi fatte distruggere da Roma, in cui persone che ora ricoprono cariche altissime si raccontano fra di loro cose terribili che la decenza e la carità di patria mi proibiscono di scrivere, anche se purtroppo sono sulla bocca di coloro che hanno letto i verbali. Io ne conosco almeno tre.