IV PUNTATA: bilancio del Senato 2004

FIONDATEVI CON TUTTE LE VOSTRE FORZE A FAR GIRARE LE NOTIZIE CHE VIA VIA SARANNO PUBBLICATE. BISOGNA CHE CI SI METTA INSIEME IN TANTI... INDISPENSABILE COINVOLGIMENTO TOTALE... ANZI: TANTISSIMI!!
GRAZIE franca

IV puntata 29-11-06
con la collaborazione di Carlotta Nao.

Eccovi il bilancio del Senato del 2004. Non è certamente come leggere un romanzo giallo… ma, chi avrà la forza di arrivare a all’ultima cifra… se non sarà troppo spaventato per farlo (!) avrà materia su cui ragionare…

I dati proposti riguardano il consuntivo del bilancio interno del Senato per l’anno 2004.

Per iniziare una prima riflessione sui dati proviamo a fare un paio di conti così detti “della serva” e prendiamo il primo dato: le uscite totali del Senato 476.656.081,86 € (poco meno di 1000 miliardi di lire).

Alla pagina web del Senato, alla sezione statistiche, si trovano il numero di sedute tenute e l’ammontare di ore.

Si legge che dal 1 gennaio al 25 novembre vi sono state 190 sedute di assemblea, 1243 di commissioni permanenti, 19 di giunte, 61 di commissioni speciali, 4 consigli di presidenza, e 14 collegi dei questori.

Facendo i conti con i dati forniti sono 1531 sedute, 1.764 ore (fonte:http://www.senato.it/leggiedocumenti/41643/genpagina.htm - sezione statistiche).

Prendiamo quindi la cifra relativa al denaro speso, e dividiamo per le effettive ore di attività istituzionale per sapere, con beneficio di inventario, “quanto è costata”, nel 2004, ogni ora di funzionamento del Senato. Risultato: 270.213,19 € all’ora.

Un po’ come avere un pallottoliere e capire quanto vale una palla. E pensare che questo ramo del Parlamento non è neppure il più costoso.

RESOCONTO DELLE ENTRATE E DELLE SPESE DEL SENATO
Per l’anno finanziario 2004

(fonte:http://www.senato.it/istituzione/bilancio.htm)

Le uscite totali per il 2004 sono state di € 476.656.081,86, come abbiamo detto (si sono risparmiati il 9,61% degli stanziamenti previsti, ma si è registrato comunque un aumento delle spese del 3,95% rispetto al 2003)

A fronte di entrate pari a €. 526.495.356,68

ENTRATE
Le entrate del Senato sono divise in quattro titoli
I- entrate derivanti da trasferimenti correnti
(da parte di Stato e Camera dei Deputati)
€ 456.778.218,48

II- entrate contributive (ritenute su indennità parlamentari, contributi di riscatto, assegni vitalizi ecc.) € 13.928.816,92

III- entrate diverse (vendita di beni e servizi, introiti dalla bouvette…) € 5.223.650,19

IV – entrate derivanti dall’alienazione di beni patrimoniali e dalla riscossione dei crediti (alienazione di pc, auto, ARREDI E TAPPEZZERIA ecc.)

Di queste “alienazioni” non ho reperito grande materiale, ma cito un esempio illuminante:
Per il riscatto degli strumenti informatici in uso ai nostri senatori della XIV legislatura (2001-2005) sono bastati 5 euro per ottenere un portatile IBM ThinkPad T22 e altri 5 per la stampante Lexmark Z43.
Certo si può osservare il materiale informatico viene svalutato in poco tempo ma 5 € è un prezzo ragionevolmente inferiore al costo di un pc usato!

SPESA
TITOLO I – Spese Correnti
Categoria 1 Relazioni esterne, cerimoniale e vigilanza
Cerimoniale e onoranze € 373.489,62
Spese di rappresentanza € 3.149.271,41 (oltre 6 miliardi di lire!!)
Servizi di guardia d’onore e vigilanza € 2.850.261,96
iniziative e cooperazioni interparlamentari € 45.689,16
Spese per la pubblicazioni di rappresentanza e
libri d’arte € 480.328,00

TIT.1
Categoria 2 – Senatori
Indennità parlamentare € 45.956.907,36
Diaria, rimborso spese di soggiorno a Roma € 15.369.940,88
Indennità di ufficio € 3.314.537,57
Indennità di missione € 240.979,28
Rimborsi spese diverse € 2.196.909,05
Spese per viaggi € 8.547.367,16
Compenso ai componenti di commissioni di concorso € 85.960,00
Partecipazione a corsi di lingue straniere € 127.223,95
(….)
Nel complesso questa categoria assomma
€ 77.767.258,46

TIT. 1
Categoria 3 – ex senatori
Assegni vitalizi (pensioni) € 66.520.831,75

Come funzionano gli assegni vitalizi:
Un senatore ha diritto all’assegno vitalizio al raggiungimento dei 65 anni, dopo che ha esercitato un mandato di almeno due anni e sei mesi, e pagato i contributi per almeno 5 anni. E’ prevista la reversibilità agli eredi.
Inoltre, alla morte del Senatore, il regolamento del 1997 prevede un contributo per spese di malattia e funerarie di lire 10.000.000 (in vigore ancora oggi 5.000 euro).
Vi è poi un assegno di solidarietà, che viene corrisposto alla cessazione del mandato:
L’ammontare si calcola così:
sulla base dell’80% dello “stipendio” al momento della cessazione (minimo 8.000.000 di lire), per ogni anno di mandato parlamentare, o frazione non inferiore a 6 mesi.
Il diritto alla corresponsione si acquisisce dopo un mandato non inferiore a 180 giorni in una o più legislature.
Si attinge al fondo di solidarietà anche per l’assistenza sanitaria integrativa ai senatori e ai loro familiari.
L’assistenza sanitaria integrativa per i Senatori (ASIS) è estendibile al coniuge, ai figli fino ai 26 anni o a un genitore.
Il Senatore versa ogni mese un contributo per questa assistenza. Cessata la carica, è comunque possibile mantenere questo servizio per sé e per i familiari.
L’ASIS è erogata (in alcuni casi integralmente, in altri in percentuale o con tetti di spesa) per
- Ricoveri medico chirurgici in istituti e ambulatori pubblici e privati,
- parto,
- terapie e trattamenti antitumorali,
- visite e controlli specialistici,
- accertamenti analisi e diagnostica,
- protesi ed apparecchiature idonee a permettere la funzione di organi,
- prestazioni odontoiatriche,
- terapie psichiatriche, psicoterapeutiche e psicologiche,
- assistenza infermieristica e domiciliare,
- fisioterapia,
- cure termali.

Spese per viaggi (SOTTOLINEO: VIAGGI DI EX SENATORI) € 1.034.543,92
Totale categoria € 67.555.375,67

TIT 1
Categoria 4 personale

Il Senato ha 1.098 dipendenti (2006, non siamo in grado di sapere il numero esatto del 2004, ma crediamo che non fosse molto diverso da questo), è aperto dal lunedì al venerdì a pieno regime, e il sabato mezza giornata, con l’eccezione dei giorni in cui si approva la finanziaria, quando si lavora anche di domenica.

Questa categoria ha una spesa totale di € 25.595.261,45, divisi tra personale di ruolo (105.864.936,96) personale a tempo indeterminato (1.1447.950,27) e determinato (2.579.847,39); voci inferiori sono la qualificazione del personale, compensi per prestazioni professionali, e compensi per personale estraneo all’amministrazione (10.838.516,39).

TIT. 1
Categoria 5 previdenza e assistenza per il personale
Questa categoria ha una spesa totale di € 69.175.809,42

TIT.1
Categoria 6 attività di indagine, di controllo e vigilanza
Tra inchieste parlamentari, attività di indagine, commissioni speciali e consultive si spendono € 3.191.404,19

TIT. 1
Categoria 7 – servizi di stampa
Alcune cifre:
- resoconto stenografico € 1.251.232,54
- resoconto sommario € 1.000.027,41

Prendiamo questi due dati: i resoconti sommari e stenografici sono i report scritti dell’attività dell’aula e delle commissioni, che vengono distribuiti in cartaceo e sono poi disponibili in formato elettronico. Se dividiamo il totale delle due voci per le ore di attività di aula, commissioni e giunte abbiamo che ogni ora di resoconto costa 1.276.22 €.
Il Senatore Giovanni Legnini, vicepresidente della Commissione Bilancio, considera questo dato sottostimato.
- bilanci preventivi e consuntivi € 1.871.300,44
- servizi di riproduzione di documentazione e dossier in formato digitale € 1.577.849,77
- servizi di trasmissione atti e documenti formato elettronico € 303.364.09

TIT.1
Categoria 8 – attività di comunicazione, informazione e documentazione
(….)
-collegamenti con banche dati e rapporti con istituti di ricerca € 104.910,22
- conferenze e convegni di studio € 42.054,96
- convenzione RAI € 342.835,20
- attività di promozione e comunicazione € 792.965,29
- attività dell’archivio storico € 24.000,00

TIT 1
Categoria 9 Acquisto di beni di consumo e servizi
(…)
- contratti di locazione e servizi di gestione degli immobili € 12.677.691,17
- gestione dell’autoparco € 128.150,29
- noleggio di autoveicoli € 291.546,58
- somministrazione di energia elettrica, gas, e gasolio per il riscaldamento € 791.476,05
(…CHE A ROMA LA TEMPERATURA è MITE!!! MENO MALE CHE IL SENATO NON SI TROVA IN VAL D’AOSTA…)
- canoni di somministrazione di acqua e servizio antincendio € 263.665,85 (con i riduttori d’acqua avrebbero risparmiato intorno al 50%...)
- prodotti igienico sanitari e servizi di pulizia € 2.115.747,92
- biancheria, tende guide e simili € 94.474,20
- posate e stoviglie € 32.913,07
- vestiario di servizio € 262.281,67
- trasporti, traslochi e facchinaggio € 1.227.450,55
- posta pneumatica € 4.626,00
- canone rete telefonica € 1.174.785,69
- carta, cancelleria e materiali di consumo per ufficio € 587.844,05
- oneri connessi al funzionamento delle strutture sanitarie interne € 64.709,61
- accertamenti sanitari € 44.517,00
- servizi di lavanderia € 35.747,60
per lavare tendaggi, poltrone, corsie ecc…
(…)

TIT. 1
Categoria 10 Assicurazioni
- Assicurazioni per i senatori € 1.696.218,96 (…)
TIT 1
Categoria 11 Manutenzione
- manutenzione ordinaria di fabbricati ed impianti € 2.724.474,70
- manutenzione macchina Michela (Michela non è una bella ragazza pronta come il NESCAFE’… MA LA STRAORDINARIA MACCHINA INVENTATA DALL’ING. MICHELA CHE SERVE A STENOGRAFARE TUTTI GLI INTERVENTI… costa pure poco la Michela!) € 29.382,87
- manutenzione attrezzature informatiche € 328.769,53
- manutenzione arredi e tappezzeria € 217.206,55
- manutenzione automezzi € 23.481,51

Non sono in grado di comunicare il numero di macchine, blindate e non a disposizione dei senatori ecc.)
(….)

TIT. 1
Categoria 12 servizi informatici
(…. )
- canoni di noleggio per prodotti programma € 166.422,20
- acquisto di programmi informatici € 671.187,81
- canoni per collegamenti telematici € 304.461,90
- assistenza tecnico applicativa € 2.082.891,39

se non tutte, almeno buona parte di queste spese potrebbero essere abbattute utilizzando open source, software libero e copyleft. Gli esempi sono molti: i comuni di Firenze e Lodi stanno integrando piattaforme open source, in Francia l'assemblea nazionale migrerà entro il 2007 a soluzioni basate su Linux, OpenOffice e Firefox; in Germania il comune di Monaco di Baviera ha stanziato 35.000 euro per migrare in 4 anni da Windows a Linux.

TIT 1
Categoria 13 servizi di ristoro
- provviste e servizi di ristoro dei senatori € 1.131.008,83
considerando che i senatori mangiano al senato grosso modo 3 giorni la settimana (tot. 156 gg all’anno) si stima una spese di circa 27 euro a pasto a senatore – cfr. Bernardo Iovene- Report- 2003)

- provviste di ristoro per il personale € 725.728,99
La cifra spesa per i dipendenti è poco più della metà della spesa per i senatori! E sono 1.098 persone che usufruiscono della mensa 5 giorni la settimana, contro i 315 senatori, oltre qualche funzionario che ha accesso al ristoro dei senatori.
-

TIT.1
categoria 14 trasferimenti a favore della Camera
quote parte del Senato per assegni vitalizi e spese comuni € 4.144.516,65

TIT 1
Categoria 15 trasferimenti a favore dei gruppi parlamentari
- contributi ai gruppi parlamentari € 15.935.459,81
- contributi parlamentari per il supporto di attività e compiti dei senatori connessi con lo svolgimento del mandato parlamentare € 17.949.565,21

TIT1
Categoria16 trasferimenti a favore di organismi internazionali
- contributo all’unione interparlamentare € 250.000,00
- contributo alle assemblee parlamentari ed altri organismi internazionali € 412,04
La cifra più bassa che ho trovato!!

TIT 1
Categoria 17 – trasferimenti previdenziali
Contributi ai fondi di solidarietà € 10.752.801,46

TIT 1
Categoria 18 contributi, elargizioni e sussidi
- contributi ad istituti di studi e ricerche parlamentari € 145.000,00
- contributi a fondazioni culturali € 25.000,00
Di queste fondazioni culturali sarebbe interessante reperire i nomi, gli scopi, le attività svolte. Non per essere sospettosi, piuttosto per rendere un servizio di trasparenza al Senato!

- contributi per spese funerarie € 92.962,26
CHI E’ MORTO?
- contributo circolo Palazzo Madama € 90.000,00
Il circolo di palazzo Madama svolge attività ricreative per Senatori e dipendenti dell’amministrazione: capodanno a Istambul, corsi di lingua, coro del Senato, abbonamenti a teatro, corsi di taekwondo….
NON NE SO NIENTE. CI POSSO ANDARE ANCH’IO A GIOCARE A CARTE?
(…)

TIT1
Categoria 19 – Oneri non ripartibili
Tasse, diritti fissi, fondo spese obbligatorie e impreviste, IRAP ecc… per un totale di € 20.880.178,21

TITOLO II – SPESE IN CONTO CAPITALE

TIT 2
Categoria 20 – Opere immobiliari e riparazioni straordinarie
Lavori di restauro, impianti e riparazioni, impianti per la sicurezza
Per un totale di € 4.660.850,39

TIT2
Categoria 21 – Beni mobili ed immobilizzazioni tecniche
- acquisto di attrezzature informatiche € 857.368,24
- acquisto di arredi e tappezzeria € 536.583,62
- acquisto di opere d’arte € 125.893,15
In totale questa categoria assomma € 1.960.662,21

TIT 2
Categoria 22 – beni librari
- acquisto di libri € 691.743,63

TIT2
Categoria 23 – somme non attribuibili

Interessi passivi, poste correttive e compensative delle entrate, fondi di riserva
Per un totale di € 5.330,35

TITOLO III – PARTITE DI GIRO E MOVIMENTI DI CASSA

Categorie 24-30

Rimborsi delle spese elettorali, ritenute previdenziali per senatori e personale, ritenute per assegni vitalizi
Ritenute fiscali e IRAP, movimenti di cassa per un totale di € 145.176.261,50
-----------

Per finire, alcune opere d’arte acquistate dal Senato nel corso del quinquennio della Presidenza Pera. (potete trovarle nel sito del senato con pregevole introduzione del Presidente Pera link: http://www.senato.it/relazioni/28861/28867/28862/genpaginamenu.htm). Sul loro valore, la bellezza, il pregio e gli autori non ci sono commenti. Lasciamo al lettore l’onere.

Non sono in grado di quantificare la spesa per l’acquisto di tali opere d’arte, ma ci sentiamo di sbilanciarci e ricordare che in tempi di difficoltà economiche, tali spese avrebbero potuto essere accantonate, se non altro per dare il buon esempio!

Italia
di Giuliano Vangi (2003) Scultura in legno, cm. 237

Tenero delfino di Carmelo Candiano (2003)
Scultura in calcare, cm. 64x34x15

Giapponese con abito a fioridi Livio Scarpella (2002)
Terracotta policroma, cm 49x75x30

... A bassa voce di Alberto Mingotti (1999)
Terracotta smaltata e dipinta a lustro rosso, cm. 62x50x36


L'ISOLA DEI CANI DI DARIO FO

OGGI NIENTE SPRECHI... STIAMO TERMINANDO LE VERIFICHE SUL BILANCIO DEL SENATO, CHE PUBBLICHEREMO DOMANI.

L’isola dei cani
di Dario Fo
30 settembre 2005

PROLOGO
Il titolo da una parte allude alle Canarie dell’Oceano d’Africa, ma specificamente al regno d’Inghilterra. Il gioco paradossale risale dalla tradizione popolare inglese e medioevale dove i sudditi di quel Paese nelle carnevalate si travestivano da animali, in gran parte da cani di varie razze.
L’opera di Ben Johnson e di Nasche fu bloccata dopo poche repliche. Johnson fu arrestato e sbattuto in carcere per aver portato allegoricamente offesa alla regina Elisabetta, per aver posto in satira la corte e per altre inaudite offese alla nazione e ai suoi sudditi.
Della commedia sono rimasti solo accenni di cronaca. Il dialogo è andato completamente perduto.
Servendoci dei fablieu bretoni e franco-normanni di qualche tempo prima, abbiamo cercato di ricostruire la trama del testo satirico. E speriamo di esserci riusciti.

L’ISOLA DEI CANI
Non vi deve stupire: esiste l’isola delle capre, quella delle foche e c’è anche quella dei cani.
È un regno galleggiante sul mare, abitatissimo, in maggioranza di canidi. Ho detto giusto… una razza di cani che si è incrociata con uomini. All’apparenza sembrano normali cani di varie razze: cani pastori, semilupi, bracchi, volpini, molossi, barboncini e bastardi d’ogni genere. Appena ti avvicini, ti accorgi che il loro comportamento è molto simile a quello umano. Rispetto ai cani comuni, prima di tutto tendono a rizzarsi dritti sulle zampe posteriori alla maniera dei barboncini ammaestrati che si esibiscono nei circhi. Inoltre, venendoti incontro, inarcano il collo e abbassano il capo in segno di saluto. Le femmine invece piegano le ginocchia posteriori a imitare un inchino. E soprattutto ognuno di loro ti sorride. Sì, proprio così. (Atteggia la bocca in uno sghignazzo)
E’ stupefacente! Un cane che sorride, mai visto!
Ma questa, nell’isola cagnaria, non è la sola strampaleria. Di fenomeni assurdi se ne incontrano a piè sospinto. Per esempio, si scoprono spesso uomini e donne portati a passeggio dai cani. Questi pseudo-uomini fan parte di una specie umana minore, anzi di minorati. Il loro ebetismo è causato dall’essersi per lungo tempo incrociati coi cani, al punto che le loro facoltà intellettive si sono deteriorate al livello di umanoidi primordiali, tanto d’aver perso l’uso normale della parola. In verità parlano… sì… ma esprimono concetti privi di nesso logico. Non discutono, non esprimono mai proprie idee o concetto diversi dal comune.
Perciò vengono definiti “homines moderati”, o sudditi.
Insomma, hanno diritto di parola ma non facoltà di pensiero.
A loro differenza, i canidi posseggono entrambe le facoltà: parlano e pensano. Purtroppo la loro pronuncia non è perfetta, ogni tanto sfugge loro qualche guaito… se irritati, non riescono a trattenersi dal ringhiare. Specie nelle dispute politiche mugolano, abbaiano… e naturalmente, sentendosi felici, non riescono a fare a meno di scodinzolare.
Impressionante è il comportamento civile che dimostrano. I maschi concedono il passo alle femmine, evitano zuffe in pubblico e i più costumati riescono perfino a imporsi di non annusare le “signore” infilando loro il naso tra le natiche! Purtroppo i maschi non sono in grado di bloccare l’istinto, che li porta a sollevare la gamba posteriore tutte le volte che transitano presso lampioni o pali in genere e spruzzare zampilli di urina… Ad ogni modo c’è da encomiarli per quanto riguarda la defecatio: per strada e nei giardini pubblici non vi capiterà mai di scivolare sull’escremento di una cane. Essi, cani civilizzati, hanno imparato a tenersi appeso sotto la coda un capace cestello nel quale depositano tranquillamente i loro bisogni solidi. Giunti poi in un prato apposito, essi scodinzolano lanciando tutto intorno brandelli ordinati della loro caccheria!

Normalmente si usa l’espressione “fedele come un cane”. Ma quest’espressione non ha significato alcuno nell’isola cagnaria. Questo branco di bracchi, volpini, levrieri e bastardi non conosce né la lealtà né tanto meno il rispetto alla parola data. Salgono e scendono dal carro dei vincitori come viaggiassero su una carretta presa a prestito.
Ciononostante, è incredibile, sono riusciti a darsi un assetto pseudo democratico, con una classe dirigente e una parvenza di giustizia. Sopra tutti, ci stanno i cani nobili con re e regine.
In questo momento sull’isola regna una capobranco-regina, amata e odiata al tempo. Pare sia un maschio travestito da femmina. Pare sia calva e porti parrucche immense. Dicono non si sia mai accoppiata con nessun maschio della corte, ma di certo ha avuto corteggiatori in quantità. Alcuni di questi, convinti di averla conquistata, hanno tentato di soffiarle il trono. La regina dei cani, the dog queen, li ha fatti decapitare come bastardi qualsiasi.
Forse qui ci troviamo all’atto finale del suo regno. È proprio a ‘sto punto che inizia la tragedia.
(Indicando se stesso) Ma devo presentarmi. Personalmente ho un ruolo in questa storia: sono il guardiano del grande canile. Ho il compito di non permettere che scoppi per nessuna ragione la cagnara. A chi sgarra imporrò la catena e la museruola. I troppo focosi verranno da me castrati.
(Sale un coro di mugolii e abbaiamenti. Il guardiano, impugnando un lungo bastone, grida:)

GUARDIANO: Che c’è? Cosa fate qui? No, mi spiace, ma oggi non è giorno di visita. Nessuno può vedere la regina, né parlarle.
(Estrae da sotto le ascelle un rotolo di pergamena che legge eseguendo un grammelot pseudo inglese con mugolii, ringhi e ululati, facendo immaginare che intorno a lui si sia radunata una folla di cani.
No, ho detto! Fatevi in là, non la si può disturbare! State tranquilli, è in buona salute. Chi è quel bastardo che ha messo in giro la voce di una sua crisi?!
(Accenna a uno strano canto liturgico, quindi finge di rivolgersi a un gruppo di religiosi)
Beh dico! Eminenze! Siamo impazziti? Cos’è ‘sto “dies irae”? Olio santo? Ma eminenza, le sembra questo il modo migliore per procurare forza e serenità alla nostra magnifica regina dei cani?! Sì, è un po’ giù di corda… ma le assicuro che la sua coda è sempre dritta e scodinzolante come quella di un maschio in fregola! No, ripeto! Nessun mancamento! No, nessuno la può confessare, non ha nulla di grave di cui pentirsi! (Quindi sottovoce) Illustrissimo vescovo… che vogliamo, crear panico? Già tutti ‘sti bastardi mugolanti stanno preoccupati di buttarsi sull’osso e spartirselo prima che la femmina regale tiri le cuoia… (Cambia tono) E certo che non ha eredi! E quelli che sostengono di poterla sostituire sono degli illusi, che non sono in grado di raccogliere il consenso… non dico dei cani, ma nemmeno dei topi da fogna! (Emette un ululato misto a guaiti. Quindi si sdoppia guardandosi intorno) Chi è? Chi guaisce a ‘sto modo? È lei… the dog queen… Sì, la regina. Non sa trattenersi dal lamento. Si strappa i capelli, quei pochi che le restano… Certo, ormai è quasi del tutto rapata. È una pena vederla, disperata com’è. S’è perfino rimpicciolita da quando ha avuto la malsana idea di mandare intorno i suoi tirapiedi a fare inchiesta. Ha scoperto d’aver perso credibilità e stima. La stanno mollando tutti: i vescovi della sua Chiesa, i suoi adulatori, i leccapiedi, perfino i bottegai che la sostenevano a morte, le vecchiette rincretinite, per non parlare degli attori della sua compagnia, del teatrino di corte… se la sono data a gambe cercando scritture perfino nei bordelli.
(Altro ululato quasi corale) E che è adesso? Chi frigna a ‘sto modo?
Appunto quelli che non trovano scrittura. A partire dagli intellettuali. (Batte veloce il lungo bastone a terra) Sentite: bussano ad ogni porta in cerca di un nuovo padrone. È proprio vero quello che diceva Thomas Moore poco prima che gli mozzassero la testa: quando la nave affonda, i primi a darsela a gambe sono i topi, subito seguiti dagli intellettuali e dalle puttane.
(Corre in proscenio) Guardateli, guardateli laggiù… Hanno già cambiato bandiera e casacca, issano cartelli con scritto “A morte la regina spelacchiata”.
Ma chi glielo fa fare a ‘sta santa regina dei cani di starsene qui a farsi umiliare e a bersi il calice velenoso del tradimento. Cosa ci si aspettava da una corte di bracchi, lupi bastardi, bassotti, spinoni e leccaccioni in genere? Credeva che bastasse foraggiarli, procurar loro cariche pubbliche, permetter loro, chiudendo un occhio, di rubare a volontà, coprirli dall’incriminazione per ogni porcheria in cambio di maestose scodinzolate? (All’istante si volge verso il fondo urlando a gran voce:)
Allarme! Allarme! Chiudete tutti i portoni! Levate i ponti! Che c’è, che succede? Il re gran cane di Scozia sta scendendo dal nord, è venuto a prendersi il trono che gli spetta. È lui l’erede. Mio Dio… fate caso alla folla che con carri, cavalli e ogni mezzo gli va incontro… Mai visto una cagnara del genere. Ci sono anche i vescovi e tutti i prelati della regina. Hanno abiurato la loro fede. Ci sono anche i ministri del nostro governo, cani infedeli! Ma di che s’illudono? Che Giacomo di Scozia li incorpori nel suo governo? E dove li butta i suoi cani, levrieri e mastini? Un re non scaccia mai i propri tirapiedi… Un re s’affeziona ai propri bastardi! (Imitando i rintocchi di una campana) Don don don… (Solenne urlando) La regina è morta! Cantate pure il vostro “de profundis”. (Inizia un canto in latino vivace e festoso. Accenna a una danza, si blocca) Dico, infami! Un po’ di rispetto per la regina! Ho detto de profundis solenne! (Canta il lamento gregoriano).


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PENSIERO DEL GIORNO: A QUANDO, CARO PRESIDENTE PRODI LA LEGGE SUL CONFLITTO D'INTERESSI?
STIAMO ASPETTANDOLA DAL MESE DI APRILE!
un bacio franca rame


franca rame - senato

di seguito materiale nuovo e comunicato stampa
"voto sbagliato"

Regione di elezione: Piemonte
Nata il 18 luglio 1929 a Parabiago (Milano)
Residente a Milano
Professione: Attrice e autrice teatrale
Elezione: 9 aprile 2006
Proclamazione: 18 aprile 2006
Convalida: 11 ottobre 2006

Gruppo Misto (IdV)

Membro della 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni)

Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo alle cosiddette "morti bianche"

Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sull' uranio impoverito

Membro della Commissione parlamentare per l'infanzia

Contatti


"LO STUPRO" di FRANCA RAME

testimonianza da "il quotidiao donna" 1973

Lo stupro

Al centro dello spazio scenico vuoto, una sedia.
PROLOGO

FRANCA RAME: Ancora oggi, proprio per l’imbecille mentalità corrente, una donna convince veramente di aver subito violenza carnale contro la sua volontà, se ha la “fortuna” di presentarsi alle autorità competenti pestata e sanguinante, se si presenta morta è meglio! Un cadavere con segni di stupro e sevizie dà più garanzie. Nell’ultima settimana sono arrivate al tribunale di Roma sette denunce di violenza carnale.
Studentesse aggredite mentre andavano a scuola, un’ammalata aggredita in ospedale, mogli separate sopraffatte dai mariti, certi dei loro buoni diritti. Ma il fatto più osceno è il rito terroristico a cui poliziotti, medici, giudici, avvocati di parte avversa sottopongono una donna, vittima di stupro, quando questa si presenta nei luoghi competenti per chiedere giustizia, con l’illusione di poterla ottenere. Questa che vi leggo è la trascrizione del verbale di un interrogatorio durante un processo per stupro, è tutto un lurido e sghignazzante rito di dileggio.
MEDICO Dica, signorina, o signora, durante l’aggressione lei ha provato solo disgusto o anche un certo piacere... una inconscia soddisfazione?
POLIZIOTTO Non s’è sentita lusingata che tanti uomini, quattro mi pare, tutti insieme, la desiderassero tanto, con così dura passione?
GIUDICE È rimasta sempre passiva o ad un certo punto ha partecipato?
MEDICO Si è sentita eccitata? Coinvolta?
AVVOCATO DIFENSORE DEGLI STUPRATORI Si è sentita umida?
GIUDICE Non ha pensato che i suoi gemiti, dovuti certo alla sofferenza, potessero essere fraintesi come espressioni di godimento?
POLIZIOTTO Lei ha goduto?
MEDICO Ha raggiunto l’orgasmo?
AVVOCATO Se sì, quante volte?

Il brano che ora reciterò è stato ricavato da una testimonianza apparsa sul “Quotidiano Donna”, testimonianza che vi riporto testualmente.

Si siede sull’unica sedia posta nel centro del palcoscenico.

FRANCA C’è una radio che suona... ma solo dopo un po’ la sento. Solo dopo un po’ mi rendo conto che c’è qualcuno che canta. Sì, è una radio. Musica leggera: cielo stelle cuore amore... amore...
Ho un ginocchio, uno solo, piantato nella schiena... come se chi mi sta dietro tenesse l’altro appoggiato per terra... con le mani tiene le mie, forte, girandomele all’incontrario. La sinistra in particolare.
Non so perché, mi ritrovo a pensare che forse è mancino. Non sto capendo niente di quello che mi sta capitando.
Ho lo sgomento addosso di chi sta per perdere il cervello, la voce... la parola. Prendo coscienza delle cose, con incredibile lentezza... Dio che confusione! Come sono salìta su questo camioncino? Ho alzato le gambe io, una dopo l’altra dietro la loro spinta o mi hanno caricata loro, sollevandomi di peso?
Non lo so.
È il cuore, che mi sbatte così forte contro le costole, ad impedirmi di ragionare... è il male alla mano sinistra, che sta diventando davvero insopportabile. Perché me la storcono tanto? Io non tento nessun movimento. Sono come congelata.
Ora, quello che mi sta dietro non tiene più il suo ginocchio contro la mia schiena... s’è seduto comodo... e mi tiene tra le sue gambe... fortemente... dal di dietro... come si faceva anni fa, quando si toglievano le tonsille ai bambini.
L’immagine che mi viene in mente è quella. Perché mi stringono tanto? Io non mi muovo, non urlo, sono senza voce. Non capisco cosa mi stia capitando. La radio canta, neanche tanto forte. Perché la musica? Perché l’abbassano? Forse è perché non grido.
Oltre a quello che mi tiene, ce ne sono altri tre. Li guardo: non c’è molta luce... né gran spazio... forse è per questo che mi tengono semidistesa. Li sento calmi. Sicurissimi. Che fanno? Si stanno accendendo una sigaretta.
Fumano? Adesso? Perché mi tengono così e fumano?
Sta per succedere qualche cosa, lo sento... Respiro a fondo... due, tre volte. Non, non mi snebbio... Ho solo paura...
Ora uno mi si avvicina, un altro si accuccia alla mia destra, l’altro a sinistra. Vedo il rosso delle sigarette. Stanno aspirando profondamente.
Sono vicinissimi.
Sì, sta per succedere qualche cosa... lo sento.
Quello che mi tiene da dietro, tende tutti i muscoli... li sento intorno al mio corpo. Non ha aumentato la stretta, ha solo teso i muscoli, come ad essere pronto a tenermi più ferma. Il primo che si era mosso, mi si mette tra le gambe... in ginocchio... divaricandomele. È un movimento preciso, che pare concordato con quello che mi tiene da dietro, perché subito i suoi piedi si mettono sopra ai miei a bloccarmi.
Io ho su i pantaloni. Perché mi aprono le gambe con su i pantaloni? Mi sento peggio che se fossi nuda!
Da questa sensazione mi distrae un qualche cosa che subito non individuo... un calore, prima tenue e poi più forte, fino a diventare insopportabile, sul seno sinistro.
Una punta di bruciore. Le sigarette... sopra al golf fino ad arrivare alla pelle.
Mi scopro a pensare cosa dovrebbe fare una persona in queste condizioni. Io non riesco a fare niente, né a parlare né a piangere... Mi sento come proiettata fuori, affacciata a una finestra, costretta a guardare qualche cosa di orribile.
Quello accucciato alla mia destra accende le sigarette, fa due tiri e poi le passa a quello che mi sta tra le gambe. Si consumano presto.
Il puzzo della lana bruciata deve disturbare i quattro: con una lametta mi tagliano il golf, davanti, per il lungo... mi tagliano anche il reggiseno... mi tagliano anche la pelle in superficie. Nella perizia medica misureranno ventun centimetri. Quello che mi sta tra le gambe, in ginocchio, mi prende i seni a piene mani, le sento gelide sopra le bruciature...
Ora... mi aprono la cerniera dei pantaloni e tutti si dànno da fare per spogliarmi: una scarpa sola, una gamba sola.
Quello che mi tiene da dietro si sta eccitando, sento che si struscia contro la mia schiena.
Ora quello che mi sta tra le gambe mi entra dentro. Mi viene da vomitare.
Devo stare calma, calma.
“Muoviti, puttana. Fammi godere”. Io mi concentro sulle parole delle canzoni; il cuore mi si sta spaccando, non voglio uscire dalla confusione che ho. Non voglio capire. Non capisco nessuna parola... non conosco nessuna lingua. Altra sigaretta.
“Muoviti puttana fammi godere”.
Sono di pietra.
Ora è il turno del secondo... i suoi colpi sono ancora più decisi. Sento un gran male.
“Muoviti puttana fammi godere”.
La lametta che è servita per tagliarmi il golf mi passa più volte sulla faccia. Non sento se mi taglia o no.
“Muoviti, puttana. Fammi godere”.
Il sangue mi cola dalle guance alle orecchie.
È il turno del terzo. È orribile sentirti godere dentro, delle bestie schifose.
“Sto morendo, – riesco a dire, – sono ammalata di cuore”.
Ci credono, non ci credono, si litigano.
“Facciamola scendere. No... sì...” Vola un ceffone tra di loro. Mi schiacciano una sigaretta sul collo, qui, tanto da spegnerla. Ecco, lì, credo di essere finalmente svenuta.
Poi sento che mi muovono. Quello che mi teneva da dietro mi riveste con movimenti precisi. Mi riveste lui, io servo a poco. Si lamenta come un bambino perché è l’unico che non abbia fatto l’amore... pardon... l’unico, che non si sia aperto i pantaloni, ma sento la sua fretta, la sua paura. Non sa come metterla col golf tagliato, mi infila i due lembi nei pantaloni. Il camioncino si ferma per il tempo di farmi scendere... e se ne va.
Tengo con la mano destra la giacca chiusa sui seni scoperti. È quasi scuro. Dove sono? Al parco. Mi sento male... nel senso che mi sento svenire... non solo per il dolore fisico in tutto il corpo, ma per lo schifo... per l’umiliazione... per le mille sputate che ho ricevuto nel cervello... per lo sperma che mi sento uscire. Appoggio la testa a un albero... mi fanno male anche i capelli... me li tiravano per tenermi ferma la testa. Mi passo la mano sulla faccia... è sporca di sangue. Alzo il collo della giacca.
Cammino... cammino non so per quanto tempo. Senza accorgermi, mi trovo davanti alla Questura.
Appoggiata al muro del palazzo di fronte, la sto a guardare per un bel pezzo. I polizioti... gente ce entra, che esce... Penso a quello che dovrei affrontare se entrassi ora... Sento le loro domande. Vedo le loro facce... i loro mezzi sorrisi... Penso e ci ripenso... Poi mi decido...
Torno a casa... torno a casa... Li denuncerò domani.

Buio.


USCIAMO DAL SILENZIO

USCIAMO DAL SILENZIO!
Ricerca di Anna Bandettini – Repubblica

ITALIA
VIOLENZA SESSUALE
Dati ultima indagine ISTAT resi noti in occasione della giornata parlamentare contro la violenza alle donne

Sono 10 milioni le donne tra i 14 e i 59 anni che hanno subito molestie o ricatti sessuali nel corso della vita.
Sono 900 mila i ricatti sessuali che avvengono sul lavoro e
500 mila gli stupri o i tentati stupri.

le MOLESTIE FISICHE SESSUALI avvengono solitamente:
da parte di ESTRANEI il 58%
per la STRADA il 19%
sui MEZZI di TRASPORTO PUBBLICO il 31%
sul POSTO DI LAVORO il 12,1%
in PUB o in DISCOTECA il 10,5%

Invece gli stupri e i tentati stupri avvengono ad opera di familiari.
amici il 23,8%
conoscenti il 12,3%
fidanzati o ex fidanzati il 17,4%
mariti o ex mariti il 20,2%
Solo il 3,5% avviene per mano di estranei.

I luoghi più a rischio sono i più familiari.

Solo il 21% delle violenze sessuali avviene per strada
e il 14% in auto.
Per il resto si tratta di casa propria, di case di amici, di parenti o dell'aggressore.
I ricatti sessuali sul lavoro sono:
900mila all'assunzione o per fare carriera.
100mila donne hanno subito ambedue le violenze

Quando avviene violenza sessuale questa è spesso violenza ripetuta e le donne non se la sentono di denunciarla nel 90% dei casi
perche’ hanno paura di essere giudicate male nel 28,6% dei casi
per vergogna nel 22,1% dei casi
per mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine nel 11,6% dei casi
1/3 delle donne non parla con nessuno dell’accaduto

MILANO
dati del Soccorso Violenza Sessuale
dal 15 maggio 1996 al 31 marzo 2006
Numero totale casi: n.2.132

NAZIONALITA’:
italiana n. 1.361 pari al 64%
straniera n. 771 pari al 36%
SESSO:
Femmine n. 2.047 pari al 96%
Maschi n. 85 pari al 4%

NOTI ALLA VITTIMA n. 1.253 pari al 59%
SCONOSCIUTI n. 810 pari al 38%
MINORENNI n. 685 pari al 32%
MAGGIORENNI n. 1.447 pari al 68%


COMUNICATO STAMPA DI FRANCA RAME

eccovi il comunicato stampa promesso... l'ho visto pubblicato sull'unità, di altri giornali, per ora non ho notizie.
ciao franca rame

Comunicato stampa

Milano 24 novembre 2006-11-24
Non ho sbagliato a votare mercoledì!
franca rame

Con preghiera di pubblicazione

Gentile direttore, mi scuso molto di disturbarla, ma sono costretta a farlo. Sul suo giornale e in molte altre testate (pure radio e tv si sono interessate al “grande evento”, solo Repubblica, avendomi intervistata, ha dato un rendiconto corretto) è stata data la notizia che mercoledì avrei sbagliato a votare un emendamento presentato dal governo, notizia ripresa da giornali, radio e tv di mezza Europa. Ma pensa te! Mi stanno infatti arrivando telefonate dalla Svezia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania ecc. e tutti i giornalisti a chiedermi: “Come mai senatrice ha sbagliato a votare?”
In un momento tanto delicato per il nostro Paese, come avrei potuto essere così distratta da sbagliare a premere il tasto giusto? No, ho votato “rosso” “ ROSSISSIMO!” .
Chi sta a casa e si vede la tv delle nostre giornate in senato, non può rendersi conto di quanto sia difficile sbagliare, anche se a volte succede.
Quando arriva il momento “fatale”, il senatore Boccia dell’Ulivo, ci indica che tasto premere (in questo caso ROSSO), e in più raccomanda: “Controllate i vostri vicini, mantenere alta l’attenzione… rosso, rosso, ROSSOOOO!”. (Lo stesso procedimento viene usato dall’opposizione: “Verde, verde, verdeee!” E non è finita, due senatori-questori dopo aver votato velocemente, si mettono davanti a noi e controllano se tutti hanno votato giusto, in più dal tavolo della presidenza segretari vari, fanno altrettanto. Io mi trovo in una posizione ben visibile: prima fila.
E allora si chiederà: “Ma com’è che è uscito verde?”
Non appena il Presidente Marini ha detto: “Dichiaro chiusa la votazione” ho contato fino a 7 come faccio sempre, ho pigiato un tasto qualsiasi per verificare il risultato sul display, e mi si è acceso il verde!
Mi si sono fatti tutti intorno allibiti: “Che è successo?!” Mistero elettronico!
Altero Matteoli, senatore di An, ha denunciato aggressioni ai senatori dissidenti, a quelli che non votano come il gruppo comanda. A questo punto mi sono sentita costretta per forza di cose, a chiedere la parola e a spiegare al Presidente quanto era successo. Si può verificare quanto dico consultando il resoconto stenografico della seduta. C' è una tensione tale durante le votazioni, che un errore non voluto può capitare, come è successo 2 volte mercoledì, ma, per fortuna, non ha me.
E’ vero che ho 77 anni, è vero che sono nonna e bisnonna, ma è anche vero che appena posso mi faccio di corsa (corsetta…) un chilometro (se piove con l’ombrello…) che ho tutti i miei denti… fumo due o tre sigarette al giorno, sono astemia e il cervello, per fortuna mi “frizza” nella testa a tutto spiano. Anche troppo.
Ecco come è andata.
Trovandomi in un lavoro “nuovo”, difficile e di grande responsabilità come questo, che si svolge tra telefonini che suonano, chiacchiericcio continuo quando non sono urla e insulti imbarazzanti per chi li pronuncia… in mezzo a sta gazzarra altro che attenta sto… attentissima!
Grata se vorrà dare spazio a questa mia chiarificazione
franca rame


Iniziativa legislativa di franca rame e confirmataria

Eccovi una parte dl lavoro svolto in questi mesi.
Iniziativa legislativa

Come Senatrice
Ho presentato come primo firmatario i DDL
S. 702
Delega al Governo per la redazione del "Codice di procedura per i giudizi innanzi alla Corte dei conti ".
LE ADESIONI al disegno di legge, SONO STATE MOLTE, TRA CUI I SENATORI Rosa Maria Villecco Calipari, Aniello Formisano, Giuseppe Caforio, Gerardo D'Ambrosio, Felice Casson. (Sono assente da Roma e non in grado di inserire tutti i nomi, lo farò lunedì)

Ho presentato come cofirmatario i DDL
S. 18- Norme sul riconoscimento giuridico delle unioni civili. Iniziativa Parlamentare Vittoria Franco (Ulivo)

S. 19- Modifiche al codice civile in materia di cognome dei coniugi e dei figli Iniziativa Parlamentare Vittoria Franco (Ulivo)

S. 20- Disposizioni in materia di pari opportunita' tra donne e uomini nell' accesso alle cariche elettive, in attuazione dell' articolo 51 della Costituzione Iniziativa Parlamentare Vittoria Franco (Ulivo)

S. 21- Modifica dell' articolo 75 della Costituzione in materia di referendum abrogativo Iniziativa Parlamentare Vittoria Franco (Ulivo)

S. 22- Norme sulle tecniche di fecondazione medicalmente assistita Iniziativa ParlamentareVittoria Franco (Ulivo)

S. 23-Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti ed ex esposti all' amianto e dei loro familiari, nonche' delega al Governo per l' adozione del testo unico in materia di esposizione all' amianto Iniziativa Parlamentare Felice Casson (Ulivo)

S. 49-Istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum Iniziativa Parlamentare Luigi Malabarba (RC-SE)

S. 244-Modifica alla legge 29 ottobre 1997, n. 374, recante norme per la messa al bando delle mine antipersona Iniziativa Parlamentare Nuccio Iovene (Ulivo)

S. 332-Modifica dell' articolo 9 della Costituzione in materia di ambiente e di ecosistemi Iniziativa Parlamentare Francesco Ferrante (Ulivo)

S. 333-Modifica alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza Iniziativa Parlamentare Francesco Ferrante (Ulivo)

S. 334-Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle responsabilita' per i gravi danni alla salute dei lavoratori ed all' ambiente derivanti dalla presenza delle industrie chimiche sul territorio nazionale anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175 Iniziativa Parlamentare Francesco Ferrante (Ulivo)

S. 336-Introduzione nel codice penale di disposizione in materia di ambiente Iniziativa Parlamentare Francesco Ferrante (Ulivo)

S. 427-Disposizioni per la promozione e lo sviluppo della responsabilità sociale delle imprese, nonchè delega al Governo per l'adozione di norme recanti incentivi alle imprese socialmente responsabili Iniziativa Parlamentare Francesco Ferrante (Ulivo)

S. 489-Abrogazione dell' articolo 1-septies del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito con modificazioni dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, in materia di equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia Iniziativa Parlamentare Giuseppe Caforio (Misto, IdV)

S. 519-Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla situazione dello sport del calcio in Italia Iniziativa Parlamentare Gavino Angius (Ulivo)
S. 816-Estensione della disciplina della responsabilità amministrativa di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, ai reati di omicidio e lesioni colpose gravi conseguenti ad infortuni sul lavoro Iniziativa Parlamentare Gerardo D'ambrosio (Ulivo)

S. 871-Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato degli stranieri Iniziativa Parlamentare Gavino Angius (Ulivo)

S. 872- Diritti politici dello straniero in Italia Iniziativa Parlamentare Silvana Amati (Ulivo)

S. 877-Semplificazione delle procedure per la immatricolazione dei veicoli Iniziativa Parlamentare Tommaso Barbato (Misto, Pop-Udeur)

S. 900-Istituzione della Giornata Nazionale del Braille Iniziativa Parlamentare Enzo Bianco (Ulivo)

S. 963-Riforma dell'ordinamento della professione di avvocato Iniziativa Parlamentare Guido Calvi (Ulivo)

S. 1010-Giornata in ricordo delle vittime e degli invalidi del lavoro in Italia e all'Estero Iniziativa Parlamentare Aniello Formisano (Misto, IdV)

S. 1021-Disposizioni in tema di scioglimento dei Consigli Comunali per mancato conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani Iniziativa Parlamentare Tommaso Sodano (RC-SE)

S. 1076-Disciplina delle cause ostative alla candidatura alle elezioni politiche Iniziativa Parlamentare Aniello Formisano (Misto, IdV)

S. 1079-Disposizioni per favorire la ricerca delle persone scomparse e istituzione di un Fondo di solidarieta' per i familiari delle persone scomparse Iniziativa Parlamentare Rosa Maria Villecco Calipari (Ulivo)

S. 1122-Nuove norme concernenti i veicoli di interesse storico e gli autocaravan Iniziativa Parlamentare Filippo Berselli (AN)

S. 1173- Istituzione del "Giorno del Ricordo" dedicato ai civili e ai militari caduti nell'ambito di missioni internazionali Iniziativa Parlamentare Rosa Maria Villecco Calipari (Ulivo)

n……..Norme per la soppressione di enti inutili, e per la riduzione degli sprechi e dei costi impropri della politica, delle istituzioni, delle pubbliche amministrazioni (iniziativa Senn. Salvi e Villone Ulivo)

n……. Disegno di legge costituzionale - modifica degli artt. 56. 57. 63. 72 82 92 99 114 117 118 119 120 121 123 132 133 della Costituzione, per la semplificazione istituzionale e la riduzione dei costi della politica e degli apparati pubblici. (iniziativa Senn. Salvi e Villone Ulivo)

n. 1155 - “modifica all'art. 27 della Costituzione concernente l'abolizione della pena di morte.”(iniziativa Sen. Nuccio Novene Ulivo)
Presentazione di documenti-Come Senatrice
Atti di Sindacato Ispettivo
Ha presentato come cofirmatario
o Interpellanze: 2-00041 pubblicata il 28 luglio 2006

Inchieste parlamentari
Ho presentato come cofirmatario
o Doc. XXII n. 2 "Proposta di inchiesta parlamentare sull'"Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 inoccasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum"" il 28 aprile 2006
o Doc. XXII n. 3 "Proposta di inchiesta parlamentare sull'"Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, nonché le popolazioni civili nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le basi militari sul territorio nazionale, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico"" il 4 maggio 2006

ORA DEVO INVIARE UN COMUNIVATO STAMPA URGENTISSIMO, PER IL FAMOSO "VOTO" DI MERCOLEDI'. MI STANNO ARRIVANDO TELEFONATE DA MEZZO MONDO: "COSA è SUCCESSO? COME MAI HAI SBAGLIATO?"
NON HO SBAGLIATO A VOTARE!
PIU' TARDI SPIEGHERO' ANCHE A VOI COME SONO ANDATE LE COSE.
CI SENTIAMO...
SE ANDATE SU REPUBBLICA TV, C'è UN'INTERVISTA FATTA QUESTA MATTINA A PROPOSITO DELLA SERATA DI DOMANI SERA ALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO, "USCIAMO DAL SILENZIO"

 


Settimo ruba un po' meno...


Anche oggi non ce la posso fare… Abbiamo finito pochi minuti fa con le votazioni: 62 emendamenti... e sto correndo all'aereoporto, vado da Dario...
La fretta fa nascere i gatti ciechi… al posto degli sprechi di prossima pubblicazione ("IL COSTO DELLA DEMOCRAZIA" DI CESARE SALVI E MASSIMO VILLONE - SENATORI ULIVO) eccovi l’inizio dello spettacolo replicato per 3 anni... RILEGGENDO M'è VENUTO DA PIANGERE... pare che non si sia mosso niente. Speriamo in un prossimo futuro. SPERIAMO!!
franca rame

25 marzo 93

SETTIMO:
RUBA UN PO' MENO!
NUMERO 2

di Dario Fo, Franca Rame, Jacopo Fo

Prima rappresentazione: Teatro Animosi
Copione di scena a cura di Franca Rame
Carrara 20 novembre 1992
Aggiornato al 25 marzo 1993

Primo tempo

Prima che si apra il sipario parte la registrazione della canzone "Tutta brava gente". All'apertura del sipario troviamo in scena quattro grandi pannelli, accostati
l'uno all'altro a formare un grande arazzo raffigurante "IL POTERE", e un tavolo con sopra giornali, riviste e libri.

Canzone "Tutta brava gente" ***

Qui si parla di ufficiali piuttosto compromessi:
tutta brava, tutta brava, tutta brava gente,
e qui ci saltan fuori almeno sei processi
per miliardi, a questo Stato che è così indigente,
Qui si parla di una banca insediata in un convento
qui c'è un tal che alla Marina ha fregato un bastimento
qui un tal altro che a fatica ha corrotto un gesuita,
assegnati quattro appalti a un'impresa inesistente,
concessioni sottobanco contro assegni dati in bianco,
truffe sui medicinali, sulle mutue e gli ospedali,
sopra i dazi, le dogane, i tabacchi e le banane.
Oh, che pacchia, che cuccagna:
bella è la vita per chi la sa far!
Ma tu, miracolato del ceto medio
basso,
tu devi risparmiare, accetta 'sto salasso:
non devi mangiar carne,
devi salvar la lira
e, mentre gli altri fregano, tu fai
l'austerità!

Franca RAME entra in scena.

FRANCA: Buona sera a tutti... Vi dirò che il momento più bello di una serata teatrale per chi lavora in palcoscenico è appunto quando si entra in scena e c'è questo bell'applauso di saluto da parte del pubblico. Grazie.
Quest'anno non avevo intenzione di riprendere a lavorare in teatro... sono stanca, sono stanca di fare questo mestiere... è una professione che non ho scelto. E' un lavoro che faccio da quando sono nata... Nasco in una famiglia di attori, i miei avevano una compagnia teatrale... ho cominciato a recitare a otto giorni... in braccio alla mia mamma... facevo il figlio della Genoveffa di Brabante. Non parlavo tanto, quella sera lì. Da allora a oggi tutte le sere in questo momento, entro in palcoscenico e vado recitando... e non ne posso più!... sono 63 anni! Sono una delle poche attrici che in Italia compia gli anni una volta all'anno regolarmente.
Che cosa mi ha spinto a riprendere la stagione teatrale: la rabbia, una grande rabbia che mi è venuta addosso leggendo i giornali, seguendo gli avvenimenti politici, vedendo quello che sta capitando e l'opportunità che questo lavoro mi offre di parlare con la gente e passare parte della mia grande indignazione a voi che sicuramente ne avrete già una buona dose nello stomaco.
L'avrete capito che quello di quest'anno, non è uno spettacolo teatrale nel senso tradizionale della parola, ma una chiacchierata a ruota libera...
Dietro a quest'arazzo che raffigura il "potere", ci sta una sorpresa... che vi farò fra poco.
Avete riconosciuto questa canzone? Forse qualcuno se la ricorda, era il Leit Motiv di uno spettacolo che è stato trasmesso l'anno scorso in televisione ma che con Dario abbiamo recitato la bellezza di 29 anni fa... nel '64. Il suo titolo era: "Settimo ruba un po' meno!". Attuale, no? In quello spettacolo facevo la parte di una becchina ubriacona, figlia del guardiano del cimitero... il Monumentale di Milano.
Noi si immaginava, per assurdo, che ci fosse di mezzo una speculazione tremenda: commercio di tombe e di morti. C'era anche il "cadaverodotto". Sì, il cadaverodotto: un gran tubo pneumatico per trasbordare i cadaveri dal Monumentale fino in periferia, all'altro cimitero, quello di Musocco. Si sparavano dentro le salme: "Fuori uno!"... Gniaoooo! Con anche le vedove, i preti e i chierichetti che cantavano: Miserere Domineeee!
Io, in quello spettacolo facevo la parte di una becchina... ubriacona, figlia del guardiano del cimitero... il Monumentale di Milano. Noi si immaginava, per assurdo, che ci fosse di mezzo una speculazione tremenda: commercio di tombe e di morti.

L'avrete letta anche voi, qualche mese fa, sui giornali... in un grande ospedale di una grande città del nord... un centinaio di infermieri si erano associati in cinque gruppi diversi. Ogni gruppo procurava il defunto di giornata alle varie imprese funebri... una trentina. Inoltre intascavano tangenti sui fiori, le tombe, le lapidi. Giro di milioni! Su ogni ricoverato incurabile, stava sempre in agguato... appollaiato sulla spalliera del letto come un avvoltoio, un infermiere. Appena il quadrante dell'elettroencefalogramma dava il segnale piatto "TU TUU", via!, quello schizzava a telefonare: "Pronto? Impresa Morto è bello? Andiamo a pochi... portate pure la bara... i parenti sono stati già avvertiti... ".
Ma un certo giorno, tra gli infermieri è scoppiata una rissa furibonda, proprio dentro la camera ardente, con già lì sei salme incassate pronte per le esequie. Si sono presi a bastonate brandendo ceri enormi e candele varie... lancio di corone e catafalchi. A 'sto punto è intervenuto il presidente degli ospedali riuniti: "Fermi tutti! Cos'è 'sto casino? Un po' di rispetto per i morti! Vergogna! Barboni! Infami! Basta! Da 'sto momento avete chiuso! I morti sono miei e me li gestisco io! Li distribuisco con ordine alle varie imprese con un calendario, appropriato: a te impresa "Riposa in pace" cinque morti lunedì, a te "Requiem eternam" 7 morti giovedì, a te le corone, a te i lumini e le candele. Ordine per dio! A voi tutti, infermieri beccamorti, do un'interessenza, un tot per ogni cadavere. Quanti sono i morti in una città come la nostra? Trenta, quaranta al giorno? Tutti devono passare da me! Io sono il Caronte degli ospedali riuniti e del Pio Albergo Trivulzio e tutti mi devono versare l'obolo, 100 mila a testa, se no, parenti, imprese e li mortacci loro, li sbatto in terra sconsacrata, in fossa comune!".
Quella truffa era la nostra! L'avevamo inventata noi. Ce l'hanno rubata! Senza neanche pagarci una lira di diritti d'autore! Andiamo avanti.
Prima diamo un'occhiata ai tabelloni (i pannelli vengono girati e su di essi, ben allineate centinaia di fotografie di politici coinvolti in Tangentopoli – vedere foto su sito: Settimo: ruba un po’ meno n° 2). Potete qui riconoscere in fila, i personaggi principali del nostro spettacolo... Un bell'applauso di sortita! Forza! ("Tira" un applauso partendo per prima) Li conosciamo tutti. Ecco qui, in questa zona, i primi attori... "La beata compagnia dello Scudo-cristiano-crociato"... detti anche "Ora et Ladronat".
Più sotto i comprimari: "La Premiata compagnia del Garofano" detti anche "La destra non sappia quello che ruba li sinistra!".
Più sotto ancora, e mi addolora molto dirlo, la "Compagnia minima della Quercia" ovvero "Svolta continua". Ogni momento in televisione Occhetto: "E' il momento della svolta!" - " Questa sarà una svolta decisiva!" - " Faremo una svolta!"... Svolta, svolta e non girano mai.
E qui abbiamo anche qualche repubblicano e qualche socialdemocratico... scritturato a cachet.
Come potete vedere ci sono tre personaggi molto importanti tre ex ministri Longo, Taviani e Nicolazzi, gli unici ministri di tutta la storia d'Italia, finiti in galera. Proprio tre sfigati! Adesso il Longo (mostra un giornale) l'hanno affidato al servizio sociale per 2 anni perché venga rieducato... dovrà occuparsi di bambini. Speriamo non se li venda!
Avrete notato che c'è una sola donna lassù, è l'ex sindaco della Democrazia Cristiana di Monza. Si è beccata una tangente da ridere... 17 milioni, che lei dice di aver dato in beneficienza... Robin Hood della Brianza!
Ma come mai questa carenza assoluta di donne ladrone? Ve lo siete mai domandato? E' facile: perché noi donne sono più oneste degli uomini! (Immancabilmente scoppia un applauso. Ride) Ah, ah! Ci siete cascate donne... Non è vero! Non abbiamo donne ladrone per il solo fatto che noi donne non abbiamo posti di potere... quindi non abbiamo occasione di rubare... ci accontentiamo di far la cresta sulla spesa! Dateci il potere... vi faremo vedere noi!
Le donne ci sono eccome nelle storie di truffa e di tangenti, ma solo nel ruolo di vittime. Sono le segretarie, il termine stesso lo dice "segretarie" cioè "coloro che detengono i segreti", che stanno con questi uomini importanti dieci, vent'anni... come la segretaria di Calvi detto anche "il banchiere di Dio"... difatti glielo hanno fatto raggiungere quasi subito!
Queste segretarie davanti all'arresto del loro capo, si disperano a tal punto che si buttano dalla finestra, come e successo per la segretaria di Calvi... che lei non voleva sapere! "Non scalci signorina... si lasci andare...".
Abbiamo un'altra segretaria celebre, che per fortuna non ha compiuto l'atto eroico... anche perché, l'ufficio del suo capo, si trovava a piano terra. E' la segretaria dell'ingegner Chiesa... Eccolo lassù, (indica il tabellone) in testa alla cordata... L'ingegner Chiesa... il capostipite per antonomasia della grande catena di Sant'Antonio dei ladroni.
Questa ragazza, l'avrete vista sicuramente in televisione o sui giornali, tipo pacioccone, con gli occhiali più spessi dei miei, un tipo anonimo, sicuramente con uno stipendio un milione e due, un milione e mezzo al mese… hanno trovato un conto intestato a lei, sul quale erano depositati 5 miliardi e 700 milioni... che sono sicura lei non lo sapeva… che se lo avesse saputo… avrebbe gettato gli occhiali, si sarebbe fatta mettere lenti a contatto blu, trapianto di otto cornee, liposuzione ovunque, dimagrita, allungato anche il collo, un lifting... la pelle qui a scignon sopra la testa e sarebbe fuggita alle Maldive.
Non solo le segretarie sono coinvolte nelle storie di tangenti. No, anche le mogli.
Infatti, a fare scoppiare lo scandalo del Chiesa è stata proprio la moglie, la signora Laura...
La signora Laura rientra a casa all'improvviso... che io dico sempre - non fate improvvisate... una telefonatina prima... “Pronto… caro, sto arrivando…”- è rientrata e sente provenire dalla camera da letto gemiti intramezzati da ‘Laura… Laura…’. “Oddio, il mio Mario sta male!” entra correndo nella camera… il suo Mario stava benissimo… era a colloquio... molto intimo… con un'altra Laura... che lui le sceglie tutte con lo stesso nome, per non confondersi.
La signora Laura uno, ha avuto un giramento... proprio intenso... si è separata.
Oltre aver messo moglie e figlio fuori casa, il nostro Chiesa vuole anche diminuire i tre milioni di alimenti mensili stabiliti dal magistrato. Un avaraccio tremendo... considerando che al Chiesa sono stati trovati su vari conti, in Italia e all'estero... e a nome della mamma, e a nome della segretaria... qualche cosarina anche a nome suo… qualcosa come 15 miliardi e rotti... Lui dice che erano solo undici. Ma anche undici non sono pochi, no?... E oltretutto ha "foraggiato" anche lo Psi, il suo Partito... Pare abbia anche finanziato la campagna elettorale di... come si chiama... Bobo?
La signora Laura ha avuto un altro giramento... imperiale! Porta dei documenti compromettenti del marito, precedentemente fotocopiati, al magistrato... Tradita sì, ma previdente! Parte un'inchiesta.
Contemporaneamente c'è un signore, il signor Luca Magni, che stanco di pagare tangenti all'ingegner Chiesa, anche lui si rivolge al magistrato. Ha così inizio l'operazione "Mani pulite".
Che professione esercita il signor Luca Magni?
Quando si dice "il destino"... è proprietario di una impresa di pulizia! Curioso, no? Gli daranno la scopa d'oro!
Vi ricordate come si è svolto l'arresto del Mario Chiesa? Beh, che l'abbiano incastrato per la miseria di sette milioni di tangente lo sanno tutti, ma sono i particolari che danno alla storia un valore epico e quelli di sicuro non li conoscete. (Mostra i giornali) Guardate che non m'invento niente, è tutto documentato qui...
Dunque, siamo nell'ufficio del presidente del Pio Albergo Trivulzio. Entra in scena il pagatore di tangenti, il signor Luca Magni. La prima operazione di "Mani Pulite" non poteva servirsi che di un'impresa di pulizie! Come ben sapete, lui è d'accordo con la polizia, che l’ aveva ben preparato all’incontro: un microfono spia nascosto sotto la cravatta, un’altro nella penna, uno sotto il risvolto della giacca, uno nei pantaloni... due nei polsini... che non si sa mai... Ha anche una cinepresa nella 24 ore... con il telecomando sotto l'ascella. Per metterla in funzione, deve muovere su e giù il braccio... che pare un disgraziato col tic del tranviere...
Come si può ben immaginare... il pulitore è molto agitato, anche per paura di andare "in corto circuito" con tutta quella roba addosso.
Si guarda in giro... La scrivania è zeppa di oggetti... "Non posso posare la 24 ore lì... se la metto per terra gli riprendo solo la parte bassa che è la più onesta"... allora zac!, alza il braccio... (tende il braccio verso l'alto) e punta la macchina da presa proprio in direzione del viso del Chiesa... e col braccio avvia la telecamera... (mima) L'ingegnere pirla è talmente sicuro di sé, che non sospetta di niente... vede uno che fa così... con una valigetta per aria, non è che gli venga un dubbio... macché! E' la sicurezza degli arroganti... "Ma che fa col braccio alzato?" "Yoga! Sono nervoso! Mi scusi ingegnere... non ho tutta la cifra... ho solo la metà, per adesso..."
Lui, il Chiesa, con quel suo petto gonfio, tutto burbanzoso, infuriato sbotta: "La metà?! Come sarebbe a dire?! I patti sono patti! Sa cosa le dico?"
"Dica dica ingegnere..." e gli punta più che mai la valigetta contro.
"Lei è un disonesto!” - che detto dal Chiesa ha un significato più profondo... lui se ne intende - "Lei è un infame! Si vergogni!". Afferra il malloppo e con disprezzo lo sbatte dentro il cassetto della scrivania.
Zam! Colpo di scena: si spalanca la porta ed entra la polizia con tanto di giudice Di Pietro al seguito... Per la verità, il giudice Di Pietro non c'era, ma è talmente bella l'idea del giudice Di Pietro che entra in questo studio... come Perry Mason, che ce l'abbiamo messo.
"Fermi tutti! Polizia! Abbiamo visto e sentito ogni cosa: è tutto registrato!"
Un appuntato apre il cassetto, tira fuori il pacchetto dei 7 milioni: "Cosa sono questi?"
"Spiccioli... per gli imprevisti! Vuol favorire? Oh, pardon!".
Il giudice Di Pietro: "Abbiamo tutto ascoltato. Lei è fregato e pure incastrato, ogni numero di serie è registrato, firmato, controfirmato e fotocopiato!".
A Mario Chiesa gli prende il coccolone... è tutto smorto: "Scusi, signor giudice, ma ho un conato in eccesso... potrei andare a vomitare un attimo nel cesso?" "Per carità, prego, s'accomodi. Lei ha il diritto di non parlare, ma può vomitare quanto le pare. " Era una giornata così… tutti parlavano in rima.
Intanto che i poliziotti vanno rovistando in tutti i cassetti, lui, l'incastrato del Pio Trivulzio, va in bagno, ci si rinchiude.
E' sconvolto... Velocissimo, estrae dalle varie tasche della giacca alcuni pacchetti di banconote: 37 milioni di un pizzo intascato proprio 20 minuti prima che gli facessero 'sta trappola della polizia”. Ma si può essere più scalognati? Sono 37 milioni in biglietti da cento e cinquantamila, ben distribuiti... come un corpetto antiproiettile. Ecco perché aveva il petto tanto gonfio!
"E dove li caccio questi?" E' talmente agitato, emozionato che gli prende un colpo di dissenteria tremendo... Perché lo spirito è forte, ma lo sfintere no! Si cala le braghe... si siede... evaqua... tira la catena... Gli viene un'idea! "Li butto nel water. "
E' che 37 milioni in biglietti da cento e cinquanta mila, sono tanti! Una cosa come 500 bigliettoni. Ne getta un po' sparpagliandoli... Sparpaglia, getta e tira la catena... Ancora un po' e tira la catena... Sono una quantità incredibile e fanno un gran malloppo. Ne butta dentro altri… tira la catena. S'ingorga! Straborda l'acqua e il liquame immondo spampana sul pavimento. L'ingegnere prende lo scopino e tenta di sgorgare il water... S'intasa peggio... continua ad uscire il liquame orrendo... I poliziotti a sentire tutta quella sciacquoneria si preoccupano: "Che succede Ingegnere... sta tracimando?" Per il dolore di dover buttare tutti 'sti milioni nel cesso e il disgusto gli vien davvero da vomitare... Che era una brutta giornata quella lì... Vomita, ritira la catena... si forma un vuoto d'aria... perché, Dio esiste!, e si occupa anche delle fogne dei ladri!... Dal water esce un getto tremendo di liquame puzzolente... tutta la cacca dei vecchi della Baggina... con contorno di biglietti galleggianti che arriva al soffitto e si riversa sul pavimento.
I poliziotti scorgono spuntare il liquame sospetto proveniente da sotto la porta, con biglietti da centomila che galleggiano.
"Ingegnere, va bene che la lira non vale più nulla... ma la usa addirittura come carta igienica?! Ingegnere? Si sente male? Ingegnere!" Quello non risponde... Buttano giù la porta con una spallata... Gli si presenta uno spettacolo che vi prego d'immaginare: l'ingegnere in ginocchio, disperato, che tenta di sgorgare il water con le mani.
Un poliziotto piuttosto indelicato gli fa: "Scusi, ingegnere, ma 'stavolta lei… mi pare proprio nella merda fino al collo!".

A DOMANI...


oggi niente sprechi... tiriamo il fiato

oggi niente sprechi... tiriamo il fiato. ridiamo e riflettiamo insieme.
da "VII: ruba un po' meno-1992

(...) Diceva qualcuno di molto importante: "E' pericoloso rifugiarsi nei sogni", ma io non ne posso fare a meno... ne ho fatto uno l'altro giorno... stupendo.
E' un sogno un po' da megalomane... retaggio della scuola e dei suoi strascichi. Ho sognato di andare all'inferno... sì all'inferno, ma non come anima che ha abbandonato il corpo, no... da viva! Sì, col corpo e tutto, alla maniera di Enea, Virgilio, Dante...
Presuntuosa, no?
Ci scendo per poter tornare indietro a raccontare quello che ho visto... la gente che ho incontrato... e soprattutto cosa ci succede.
L'inferno che incontro io è moderno, anzi... ultra moderno, quindi c'è un gran baccano, un sacco di fumo, gas, luci, lampi, scritte luminose... parolacce al neon! Tipo: "Mo' son cazzi tuoi!" - "Va fa 'n culo va fa 'n culo!" E chi ti salva?!" - "Un mazzo tanto, ti facciamo!" - "Chiuse le raccomandazioni chiuse!" - "Sei nella merda furbacchione! Galleggia se ci riesci, stronzo!". Roba da pazzi!
Ho visto grossi personaggi del nostro mondo politico e faccendieri, bancari da poco deceduti, sdraiati su tapì-roulan, come su una catena di montaggio alla Fiat, passare urlando sotto una doccia di acqua bollente, di quelle per lavare le carrozzerie delle auto prima di verniciarle... spazzoloni di saggina, poi di ferro che gli giravano addosso portandogli via la pelle... e altro... urla e bestemmie. Poi ho visto arrivare appeso a un gancio De Mita... "Oddio! E' già morto e non lo sapevo!" - "No - m'ha spiegato un diavolo guida, caporeparto - quello è un replicante sosia. Lo facciamo passare sulla catena di "pestaggio" per allenare i diavoli, così quando arriva l'originale... sanno già cosa fare!". Così, ho visto il fac-simile di De Mita sbattuto su una sequenza di rulli che sussultavano tremendi... lo sbattevano per aria... e poi tonfi, squartamenti. "Che è?..." - "E' la condanna del terremotato, o meglio di chi s'è approfittato del terremoto. " Oh mio Dio gli crolla addosso una casa, e poi un palazzo... c'è scritto banca dell'Irpinia... e adesso lo tirano fuori coi cani... Che bravi! Ma che fa quel cane? L'ha preso per la gola... no, non è un cane, è un pensionato e baraccato dell'Irpinia! Che orribile!... Se l'è mangiato tutt'intero... e adesso lo vomita!

Potevano mancare Craxi e Andreotti?... Nudi! Che orribili! Si sputano addosso, si insultano... poi vanno a spasso a braccetto, poi si risputano addosso e si insultano... e si baciano...
Adesso Andreotti salta su un carro funebre, con cavalli e pennacchi, al posto del guidatore, frusta i cavalli che partono di gran carriera... e dentro c'è Lima, salma perenne, e anche Corleone. Arrivano i diavoli indiani, che lanciano frecce e sparano. Hanno facce incazzate che ricordano Falcone, Dalla Chiesa e Borsellino...
C'è Cossiga col piccone che scava un buco e poi ci si sotterra dentro.
Anche il Papa?! C'è anche il Papa?! Sì, è lui!...
Il Papa all'inferno?! Ma come è possibile?
"E' solo di passaggio, sta facendo un viaggio, sulla sua Mercedes bianca, " mi fa il diavolo guida. Eccolo! Sta passando tra la folla nelle Filippine e poi in Columbia, Brasile... tutta la gente intorno ben vestita, gente di potere... presidenti, generali, ministri e... ci sono pareti lungo le strade... lunghissime pareti dipinte con palazzi e prospettive splendide... pannelli scenografici, innalzati apposta per nascondere Favelas immonde con milioni di straccioni e bambini che crepano di fame nelle discariche.
Lui prosegue, benedice... lo sa che c'è il trucco... ma non è buona educazione indignarsi... è ospite dopotutto!
Stringe le mani dei dittatori... Oho! Le sue mani s'inceneriscono di colpo! Non riesce più a benedire...
I bambini straccioni e affamati, sfondano le scenografie e a milioni corrono intorno al Papa, contornato da Generali, Presidenti e Ministri... e ridono... ridono...
Hanno cucchiai in mano e li affondano nei corpi delle personalità come fossero di budino e mangiano... ridono e mangiano... mangiano e ridono, ridono.

Fine primo atto

un bacio speciale alla mia cara dolce amica Adele Parrillo... Sì, proprio lei, quella signora di cui vi ho parlato nel mio rendiconto vita al senato. andate a rileggervi la sua lettera... che bella festa le faremo il 27... le daremo anche una cosa che le farà gran piacere... quanto mi piacerebbe che tutti voi foste lì con noi.
attenzione il 25 novembre sarò alla stazione centrale di milano... penso dalle 21... saremo in tante donne "USCITE DAL SILENZIO" a manifestare contro la violenza sessuale. Passate voce
un bacione a tutte/i. Mamma mia, quanti baci sto dando in giro! non so che farci... mi viene così.
franca
dovrei rileggere ma è passata la mezzanotte e domattina alle 8,30 ho commissione.invio.

un bacio anche a jaele, nora e jacopo, mattea matilde e tom... dimenticavo: a Dario. tengo famiglia... peccato che siano tanto lontani da me.


SPRECHI III PUNTATA

FIONDATEVI CON TUTTE LE VOSTRE FORZE A FAR GIRARE LE NOTIZIE CHE VIA VIA SARANNO PUBBLICATE. BISOGNA CHE CI SI METTA INSIEME IN TANTI... INDISPENSABILE COINVOLGIMENTO TOTALE... ANZI: TANTISSIMI!!
GRAZIE franca

Proseguo nel presentarvi le cifre spese dai nostri governanti negli anni 90, poi arriveranno quelle del 2005. “tenetevi forti”!
Leggete con attenzione la documentazione, avendo sempre presente che eravamo nel 1992.

Mi dispiace di non essere con voi per poter commentare insieme le incredibili e pazzesche spese. Chissà, che grazie alla web cam, non possa registrarle parlandovi direttamente. Il guaio è il “tempo”… quando rientro a fine giornata, sono quasi sempre stravolta. Non potrei mettermi davanti al computer e arrivarvi in casa bruttina come mi sono ridotta. Anzi, sto diventando veramente brutta! D’accordo gli anni, ma la mia è proprio la bruttezza di chi è abbruttito. Sono anche infelice per la situazione che stiamo vivendo… quante cose non mi vanno bene… ad esempio mi dispiace tanto, ma tanto, che non si parli più della legge sul conflitto d’interessi. Capisco che non debba essere facile per Prodi… governare 13 partiti… una follia! 13 teste, 13 problemi. Domani iniziamo a votare la finanziaria… ne vedremo e vedrete delle belle. Non sono contenta nemmeno un po’. Sono tante le cose che non vanno…
Ad esempio mi sono trovata in commissione a dover votare contro coscienza. Non che mi abbiano obbligata. Avevo già segnato sulla scheda per un certo problema “contraria”, ma arrivata all’urna m’è presa la paura di sbagliare. Sono momenti assai delicati e io non ho questa grande esperienza per prendermi una responsabilità come quella. In commissione siamo 13 contro 12 dell’opposizione. Il mio voto era determinante. Ho chiesto un’altra scheda e ho “approvato”. Mi sentivo le guance rosse e il groppo in gola.
Ho avuto timore che la mia presa di posizione causasse un guaio grosso. Non c’è mai modo di parlare, discutere con calma di quello che si va a fare. Vota sì, vota no. Vota rosso, vota verde. Me ne sono andata immediatamente, non ho aspettato nemmeno la verifica dei voti come si fa di solito. Arrivata in ascensore non sono riuscita a trattenere le lacrime. Piangevo dalla rabbia mista a sconforto. Ho addosso 77 anni di onestà, e trovarmi in questa situazione mi fa star male. Ma male veramente. Qualcuno della commissione m’è venuto a parlare: “Ti ho visto turbata…” altro che turbata! Anche la presidente, una compagna fantastica ha cercato di convincermi che avevo fatto bene a cambiare il mio voto. Che era giusto così. No. Sono stata vile e paurosa. Mi vergogno. Ma non posso tenermelo per me, non posso non dirvelo. Dopo lunga riflessione ho comunicato al mio capogruppo (misto) quanto segue: “Sono in 4 commissioni, quando ci sarà ancora da votare chiedo di conoscere anticipatamente e chiaramente su cosa si vota. Se non sarò d’accordo chiedo di essere sostituita. Altrimenti darò voto contrario.”
Bene, mi sono sfogata… scusatemi. Non so come, ma credetemi, ogni cosa che faccio, penso: “saranno contenti di me?” Mi siete sempre davanti agli occhi. Mi sento addosso una grande responsabilità! Un bacio franca

PRESIDENZA CONSIGLIO

Dipendenti: 4500 (nel 1918 erano in 9)... tetto previsto dalla legge 3521
Costo: 180 miliardi annui
Privilegi: auto blu (100, ridotte recentemente a 44) con 280 autisti per il costo di 12 miliardi annui.

Prossimamente pubblicherò dati più precisi e aggiornati a riguardo.

1992 MONTECITORIO DETTO, “BENGODI”
SPESE PER BENI D'USO E DI CONSUMO
Carta: 23 miliardi (hanno disboscato l’Amazzonia!)
Riscaldamento: più di 7 miliardi. (Che a Roma, tutti lo sanno. il clima è mite... nei grandi alberghi non c'è quasi mai riscaldamento... non serve! A Montecitorio… un caldo! Tutti nudi!)
Trasloco e facchinaggio: oltre 2 miliardi!... (Dentro a Montecitorio eh! Da una stanza all'altra. Cambian Partito... si portan via la scrivania)
Telefoni e posta: 8 miliardi
Viaggi deputati: 10 miliardi!... Ma dove adavano?
9 miliardi: servizio pulizia, lavanderia, disinfestazione… che non è servita a niente… son rimasti tutti lì!
Bouvette e ristorante, spuntini e pranzi: 4 miliardi
600 milioni di carta igienica!...
Un milione e seicentoquarantatrè mila lire al giorno di carta igienica!
Bisogna riconoscere che i nostri parlamentari mangian tanto... ma funzionano d'intestino che è un piacere!
Assenteismo: 40%
(Europeo settembre 1992)
STIPENDI PARLAMENTARI CHE AFFARE ENTRARE IN PARLAMENTO
STIPENDI: i 956 parlamentari (630 deputati, 315 senatori, 11 senatori a vita) intascano ciascuno 12 milioni e mezzo netti al mese, per il 30% non tassabili. Insieme ai francesi sono i parlamentari che ricevono di più nella Cee. Se hanno cariche si sale: un segretario di commissione riceve altre 400 mila, i segretari di assemblea (8 al Senato, 9 alla Camera) 3 milioni e 200 mila, i vicepresidenti di Camera e Senato 5 milioni.
PORTABORSE: (uno ogni parlamentare) 956, 3 milioni e 500 mensili (spesa annua 40 miliardi 152 milioni) la cui verifica sull'utilizzo è solo formale.
COMMESSI 600 a Montecitorio, stipendi da 3 a 6 milioni al mese lordi, più contingenza e indennità.
FUNZIONARI: in servizio fra Camera e Senato sono un centinaio. Costoro intascano più di 120 milioni netti l'anno, poi ce ne sono una ventina che s'accontentano di 200 milioni, hanno tutti i servizi dei parlamentari.

ULTIME NOTIZIE “L'ESPRESSO” 26 LUGLIO 92
"Lascio? Raddoppio!" di Andrea Gabrielli.
A Montecitorio è in vista un nuovo aumento. Dopo lo scatto di 386 mila lire al mese dello stipendio dei portaborse, che arrivano così intorno ai 4 milioni e dopo il raddoppio, da 500 a 1 milione al mese, del premio di consolazione per gli onorevoli senza ufficio privato; adesso è l'ora della DIARIA.
I questori della Camera si presentano alla prossima riunione di ufficio di presidenza con una richiesta di aumento di 50 mila lire: chiedono cioé che dal primo settembre la diaria sia di 250 mila lire al giorno. (con la giustificazione di adeguare i rimborsi con la scalata dei prezzi.)!!!
L'ufficio di presidenza non ha mai battuto ciglio, anche l'anno scorso quando la diaria è passata dalle 100 alle 200. Questa volta però potrebbe essere diverso, perché il neopresidente Napolitano ha chiesto di ridurre le spese del Palazzo ( e i tagli potrebbero perfino riguardare il gettone di presenza!!!)
Soprattutto per il mancato o insufficiente controllo delle assenze: ogni mese la Tesoreria invia ai capigruppo l'elenco delle assenze, al quale segue come risposta una lista degli assenti giustificati. Che NESSUNO SI SOGNA DI CONTROLLARE!!! E per le casse dello Stato la Diaria non è uno scherzo, se dovesse pagare tutti i 630 deputati sarebbero 2 miliardi al mese. Il controllo è elettronico, tramite tessere magnetiche che possono anche essere prestate ad un collega compiacente per il voto e la presenza è assicurata. In occasione dell'approvazione dell'ultima legge finanziaria i commessi hanno pizzicato cinque deputati con in tasca dodici tesserini. E' scattato il sequestro.
Allo stipendio di coloro che lavorano a Montecitorio e palazzo Madama è agganciato quello dei "quasi onorevoli" delle Regioni, un altro migliaia di signori sul libro paga della Politica Spa.
I presidenti del Consiglio prendono il 90% dei deputati; il vicepresidente e gli assessori l'80%; i consiglieri presidenti di commissione il 75% e i consiglieri semplici il 65%. Con un'avvertenza: c'è qualche differenza di percentuale tra regione e regione.
Ogni grado ha la sua retribuzione in base a una logica di complicate equivalenze di merito che rimanda di continuo da Montecitorio e palazzo Madama a palazzo Chigi, alle sedi delle ambasciate e degli altissimi burocrati.
SCALA GERARCHICA:
L'alta dirigenza e gli ambasciatori si piazzano subito dopo i magistrati: ogni volta che si muovono quest'ultimi anche diplomati e grand commis entrano in fermento.
I più alti gradi della dirigenza statale trascinano le paghe dei ministri che a loro volta sono equiparati i vicepresidenti dei due rami del Parlamento. Gli ambasciatori invece tirano lo stipendio dei sottosegretari che a loro volta trainano i questori della Camera e del Senato.Cioé uno stipendio che oscilla tra i 14 e i 19 milioni al mesi netti.
Senza contare i benefit vari: Per i parlamentari e i funzionari, auto blu, autista, aerei, treni e autostrade gratis su tutto il territorio italiano, servizio di assistenza medica 24 ore su 24 a Roma, barba, capelli, permanenti, caffè, vitto, boutique interne, il tutto a basso costo. Sauna e piscina gratis. Meno male che pagano il canone Tv. Godono di tassi di interesse e prestiti vantaggiosissimi presso il Banco di Napoli che è appaltato al Parlamento. Corsi di lingue. 4 milioni all'anno per le vacanze. (Come mai una cifra così bassa?)
LIQUIDAZIONI E PENSIONI: chiamate "assegno di solidarietà" al Senato, "indennità di reinserimento" al Parlamento. (Hanno il senso dell'umorismo e questo "è bene"!).
Liquidazione per una sola legislatura al Parlamento è di oltre i 33 milioni. Per le ultime 3 (dal 79 al 92) superiamo gli 86 milioni. Chi è al Parlamento dalla Costituente se non rieletto riceve circa 305 milioni, più logicamente gli interessi accumulati negli anni.

Con che cifra Giulio Andreotti sarà liquidato? Ci aumenteranno ancora il bollo della patente?


Buvette al Pantheon e portaborse

Oggi Franca è a Montpellier, come ha scritto nel post di ieri.

Io sono Carlotta, la sua assistente; da un paio di mesi lavoro qui all’ufficio del Senato.

Per non lasciare un’altra pagina bianca, oggi sarò io a soddisfare la vostra curiosità di sprechi. Mi tremano un po’ le ginocchia, spero di essere soddisfacente…

Buvette al Pantheon.

Forse per necessità, forse per vezzo, durante lo scorso governo, il Senato ha provveduto ad instaurare un roof garden, appellativo edulcorato di veranda, sopra il Palazzo della Minerva. Qui ha sede la prestigiosa biblioteca Spadolini. La vista mozzafiato dalla buvette è sull Pantheon; peccato che dall’omonima piazza, oltre la cupola non si possa evitare di scorgere una bruttura in vetro-cristallo-rame che deturpa il paesaggio.

Sebbene nel cuore della capitale il Piano regolatore non preveda alcun aumento di cubatura, il Senato ha utilizzato una “leggina”, il decreto legislativo «374», che prevede per ogni iniziativa edilizia di un organo statale di poter derogare alle leggi edificatorie.

Il sindaco Veltroni, appresa la notizia dal Corriere della Sera, ha chiesto all’Ufficio abusivismo edilizio di acquisire informazioni sulla vicenda. L’atmosfera a palazzo si fa pesante: cosa fare di una veranda di150 mq, dal costo di oltre 600 mila euro? Disfarsene, con ulteriore dispendio di denaro pubblico.

Il Presidente del Senato, Marcello Pera, sulle prime dichiara di non essere a conoscenza del progetto, poi chiede maggiori controlli, ed infine si reca di persona a visitare l’orribile veranda. Subito esprime «parere negativo». Giustizia fatta. (Corriere della Sera ed. Roma 9.6.04)

Resta da chiarire come mai nel giugno del 2003 il Senato avesse pubblicato un libro intitolato “La Biblioteca del Senato a Palazzo della Minerva”, che mostrava l’elaborazione grafica della erigenda buvette, perfettamente simile a quella poi eretta. Non solo. Il libro si avvaleva di una pregevole prefazione dello stesso, smemorato, Marcello Pera…

Meno divertente ma altrettanto sconcertante, il racconto della situazione dei collaboratori parlamentari, i cosiddetti “portaborse” (visitate il sito www.portaborse.net).

Partiamo dal 2003, quando, per vari motivi, cambiano le modalità di elargizione del sostegno ai deputati per i collaboratori. I nostri si approvano, manco a sottolinearlo, un rimborso (esentasse) di 4.190 euro per le spese di segreteria. Fin qui tutto chiaro. I parlamentari ricevono denaro come rimborso, di spese che non devono giustificare. La regolarizzazione dei contratti è lasciata al buon cuore dell’onorevole.

Questo porta all’aumento di collaboratori “in nero”, sottopagati e ultrasfruttati. Molti, per la miseria dello stipendio, sono addirittura costretti a lavorare in due segreterie per sbarcare il lunario. Durante un’inchiesta di Report sullo stipendio degli onorevoli l’On. Taormina dichiara di non avere collaboratori. L’intervistatore chiede perché non rinunci al rimborso, e lui “ Do il danaro a mia moglie, la quale fa beneficenza per i cani”… Col denaro pubblico…

Per risolvere questa situazione viene richiesto ai deputati di firmare un’auto-dichiarazione che certifichi se i loro collaboratori sono assunti a titolo oneroso (pagati) o non oneroso (gratis). Dalle 371 dichiarazioni risultavano, nel 2004, 587 collaboratori, 85 dei quali a titolo ONEROSO, i restanti 502 a titolo NON ONEROSO… Tutta buona gente?


Mi dispiace molto...

Credevo di farcela... ma siamo stati in aula sino alle 14. Sono uscita frastornata. E' stata una mattinaccia. Gran mal di testa. Sono andata in ufficio e mi sono buttata sul divano. Ho chiuso gli occhi e mi sono rivista da quando mi sono alzata. Ore 7. Preparo la valigia per Dario che partirà per Marsiglia alle 12,35. Il taxi verrà a prenderlo alle 10,15. Stanno tenendo a Montpellier un festival da un mese con tutte le nostre commedie. Finisce il 17. Questa sera va in scena “Coppia aperta”, domani “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”. Ci hanno invitati per la chiusura. Ci andiamo volentieri. Ci abbracciamo prima che io esca. Siamo un po’ tristi, avrei dovuto partire anch’io, ma ci sono le votazioni. Non mi posso assentare. Beh ci vedremo domani. Scendo le scale e Dario mi raccomanda: “Stai calma… non stancarti… ti aspetto…” “Sì, si… non preoccuparti… ciao…”
Il senato dista da casa mia un 200 metri. Vado veloce. Ho sempre timore, in giorni come questi che mi possa capitare qualcosa che m’impedisca di essere presente. Quando entro due carabinieri e due militari, scattan sull’attenti. Li guardo con un sorriso, sussurro un buongiorno… sussurro perché non so se si possa fare. Buvette, caffè. Aula. Mattinata impegnativa. Votazioni importanti: emendamenti alla finanziaria. Presenti i grandi vecchi. La si prevedeva brutta… Ma che sarebbe stata così brutta non se lo sarebbe immaginato nessuno.

Prendo un Aulin. Carlotta Nao, la mia assistente-amica insiste perché mangi qualcosa. Non mi va niente.

Ho nelle orecchie il brusio continuo… il suono dei cellulari, l’andar su e giù di quasi tutti in attesa dell’ “Attenzione, si vota!” “Vota rosso vota rosso- vota verde vota verde”. Ieri, alzando gli occhi mi sono vista in galleria Dario con Carlotta e Marisa Pizza (altra cara amica). M’ha fatto un certo effetto che fosse lì con tanto di cravattone datogli dalla portineria. Ero contenta come fossi al primo giorno di scuola e “il mio papà” mi stesse a guardare. Il Presidente Marini saluta una delegazione di senatori rumeni e anche Dario. C’è stato un bell’applauso. Quando ci siamo rivisti a cena, sono uscita alle 20,30 era sconvolto. “Ma come fate a resistere in quel casino?” Non vi dico cosa ne ha dette: e mancanza di rispetto per il luogo dove si stava, e l’indifferenza per chi interveniva…” Questo è niente, pensavo. Ci fosse stato questa mattina sì, che ne avrebbe viste delle belle. Già dalla prima votazione sono partiti gli insulti urlati dell’opposizione contro i senatori a vita. Non so quante volte abbiamo votato. Sempre tra schiamazzi vergognosi. Per fortuna verso le 12 arriva un commesso e mi avverte: “C’è l’on. Teresa Mattei che vuole salutarla.” OH!, finalmente la vedo di persona. Ci siamo telefonate un mare di volte prima del referendum costituzionale, eh sì, perché Teresa giovanissima ha partecipato alla stesura della Costituzione. S’è fatta tutto l’inverno con i ragazzini delle scuole elementari e medie a spiegare, raccontare della Costituzione, del significato, dell’importanza per il Paese, del suo grande valore.
Mi trovo tra le braccia una minuta signora di 85 anni che mi stringe forte con grande affetto. Che emozione, anche la sen. Valpiana è emozionata. Ci mettiamo d’accordo per vederci al pomeriggio. Dobbiamo andare a Palazzo Chigi dal sottosegretario Letta, perché un suo caro amico partigiano, Aldo Braibanti, eroe della resistenza, poeta e saggista di fama, si trova in grandi difficoltà finanziarie e Teresa vorrebbe che ottenesse finalmente (sono ani che aspetta!) il vitalizio della legge Bacchelli: 1000 euro al mese. “Si vota, entrate subito in aula. Si vota!” grida qualcuno. “Ciao Teresa, ciao, ci vediamo più tardi”.
Alé!

Il mal di testa non passa.
Mi metto al computer per preparare la III puntata. Ho un mare di materiale, ma disordinato. Leggi e rileggi, taglia e incolla. Arrivano le cinque come niente. Corro a Palazzo Chigi. Teresa è già lì accompagnata da Gabriele, suo bellissimo figlio. Entriamo. Non c’ero mai venuta prima. Tutto esagerato. Proprio esagerato. Per forza chi sta lì dentro si monta la testa. Non è mica un posto normale.
Lasciato il sottosegretario gentile, Teresa e Gabriele prendono un tassì. Noi ci avviamo, io verso casa e Titti al suo ufficio. Dovrei tornare anch’io in ufficio ma m’è presa una gran stanchezza. Mi rilasso un po’-penso- poi. Poi un bel niente. Carlotta mi raggiunge con la chiavina-memoria-computer e mi metto a lavorare stesa sul letto. Leggi e rileggi, taglia incolla. Non mi va bene niente. Ho bisogno di tempo. Verso le 21 mi faccio un panino. Inizia Santoro. Smetto di lavorare. Trasmissione fantastica. Spero l’abbiate vista. Decido di rimandare la III puntata. Non ho la testa per far niente. Domattina parto. Ore 10,15 il taxi sotto casa.
Scusatemi… ho preferito fare questa chiacchierata con voi, piuttosto che una III puntata rabberciata.
Mi spiace Luca… te l’avevo promessa. Abbi pazienza…
A lunedì. Un bacio.
franca


comunicazione

Purtroppo oggi non potrà essere pubblicato l'aggiornamento sugli sprechi perchè al Senato è in corso la discussione sul dl fiscale (finanziaria).
Il materiale raccolto è molto e richiede un po' di tempo per essere pronto alla pubblicazione...

A domani per il prossimo spreco!

La Redazione


Lo sapevate che....

FIONDATEVI CON TUTTE LE VOSTRE FORZE A FAR GIRARE LE NOTIZIE CHE VIA VIA SARANNO PUBBLICATE. BISOGNA CHE CI SI METTA INSIEME IN TANTI... INDISPENSABILE COINVOLGIMENTO TOTALE... ANZI: TANTISSIMI!!
GRAZIE franca

II PUNTATA
DOCUMENTAZIONE RACCOLTA PER LO SPETTACOLO in piena Tangentopoli:
“Settimo: ruba un po' meno!” (1992-95)

Debito pubblico Italia: 2 milioni di miliardi! Cerchiamo di capire insieme chi è responsabile del debito pubblico.

I dati che seguono li ho rilevati da: Repubblica, Unità, Europeo, Panorama, Espresso... e da alcuni libri: "Lo spreco" Gian Antonio Stella,
"Nomenklatura" di Sebastiano Messina, un giornalista di Repubblica, "Mi manda papà" di Locatelli e Martini... In più abbiamo l'onorevole Raffaele Costa... che dall' 85 denuncia al Parlamento e alla stampa gli sprechi di Stato che via via,va scoprendo: “L'Italia dei Privilegi”, “L'Italia degli sprechi” “La mia prima repubblica".
Cominciamo dall'alto, dal culmine della piramide: dal Quirinale residenza del Capo dello stato.
Perché parto da così lontano? (1992) Perché oggi non si riesce a sapere nulla al proposito. Si conosce solo quanto viene elargito dal Governo al Quirinale. Segretato, come vengono spesi i denari.

Per inciso diremo che come spesa al mantenimento del "Colle" noi siamo in testa alla classifica mondiale.

Dati dal 1992
on. RAFFAELE COSTA

COSTI DEI PALAZZI
Il QUIRINALE

Se me lo avessero raccontato, non ci avrei mai creduto…

Assegno in dotazione al Presidente: 4 miliardi esentasse.
206 miliardi di spese per la Presidenza.
Residenza estiva: Castel Porziano.
PERSONALE:
I dipendenti del Quirinale sono la bellezza di 796 e godono di una serie di benefici notevolissimi, rispetto al resto del pubblico impiego.
I loro ruoli sono suddivisi in:
186 commessi
163 assistenti tecnici
139 tecnici agrari
133 ragionieri e segretari
40 cacciatori e guardie forestali
Dei 225 dipendenti restanti non si conoscono i ruoli.
38 ore lavorative la settimana, dopo di che scatta lo straordinario.
Pensione Presidente: 100% dell'ultimo stipendio.
Le spese della presidenza della Repubblica non sono sottoposte al controllo della Corte dei Conti.

1500 stanze con accessori: 236 arazzi, 280 orologi, 295 tappeti, tra cui il tappeto più grande del mondo 300 metri quadrati. 900 posate d'argento, 600 piatti, migliaia di bicchieri di cristallo maneggiati da 50 camerieri in livrea, che si aggiungono ai 10 cuochi, in grado di allestire pranzi di gala per centinaia di persone.
Il nostro Presidente (n.r. Scalfaro) usufruisce anche della pensione maturata nei tre anni di attività giudiziaria e come parlamentare e quando poi andrà definitivamente in pensione gli spetterà anche l'indennità di senatore a vita, (di cui stanno godendo - è proprio il caso di dirlo anche Leone e Cossiga).
Oltre allo stipendio i lavoratori del Quirinale usufruiscono di indennità d'incarico, informatica (per i dipendenti delle carriere tecnico-informatiche e per coloro che fanno normale uso di video-terminali-elettronici, guida, caccia (chi lavora nelle tenute di Castel Porziano), cassa (direttore ufficio tesoreria, impiegati addetti alla cassa), di alloggio (chi non ha alloggio di servizio) lavoro festivo, notturno, straordinario, assegni famigliari e gratifiche che consistono in un assegno pari ad un quarto dello stipendio che viene distribuito tre volte all'anno: marzo, giugno e settembre.

(Mi piacerebbe sapere perché proprio in quei mesi).

Un tenente colonnello dei carabinieri in servizio al Quirinale percepisce 2 milioni al mese in più rispetto al pari grado che combatte contro mafia, camorra, delinquenza in Sicilia e altrove.
(Perché?)
Un semplice ragioniere dopo 15 anni di lavoro, intasca netti, 65 milioni l'anno, oltre due volte lo stipendio di un suo omologo ministeriale".
(Perchè?)

Ah… dimenticavamo il meglio: le PENSIONI.

I lavoratori del Quirinale dopo 35 anni di servizio percepiscono una pensione uguale all'ultimo stipendio e se il loro lavoro è stato "lodevole" anche "una tantum" (sei mensilità e mezzo) che il presidente può aumentare a sua discrezione".
Ma non è finita.
"Il Capo dello Stato può assumere personale evitando i pubblici concorsi. Può nominare per decreto i dipendenti della presidenza anche quando la loro nomina sia in sovra numero rispetto agli organici. Notate bene, tutte norme arbitrarie in netto contrasto con le disposizioni generali della pubblica amministrazione."
Ogni ex presidente della Repubblica ha a sua disposizione un'auto di rappresentanza, concessagli a vita dal Quirinale. Anche Francesco Cossiga beneficia dell'auto della presidenza della Repubblica, però, in quanto anche ex presidente del Senato, dispone di una seconda auto.
Ricordiamo che in Germania, al servizio del capo dello stato ci sono 150 dipendenti, in Portogallo: 200, in Spagna per la casa reale ci sono 543 addetti.
Negli Stati Uniti, sono a disposizione delle "autorità", quattro "auto blu", il re della Danimarca, sbriga le proprie faccende al volante della macchina personale e che il sindaco di Oslo quando esce dal municipio aspetta il taxi per tornare a casa... col freddo che fa!
Ma quelli sono esibizionisti del risparmio dei soldi pubblici. Insopportabili moralisti.

A 'sto punto rivogliamo il re!

GLI ENTI DISCIOLTI… (1992 DA VI: ruba un po’ meno)

Abbiamo a Roma due bei palazzotti, 300 impiegati, costo di puro stipendi annuo 12 miliardi,
dove ha sede l'Ispettorato Gestione Enti Disciolti.
Pensavo a un refuso. No, proprio disciolti!
Sono tuttora in vita 396 degli enti inutili soppressi nel 1956 ma ancora attivi (G.A.Stella). Siamo riusciti a perdere le tracce di 1160 opere d’arte prestate per mostre nel mondo intiero (anche capolavori del Tintoretto, del Guercino, del Veronese…) e che non si ritrovano più, tante da riempire almeno 5 musei! Ma abbiamo custodito per decenni il Consorzio idraulico per la difesa della sponda destra del Trebbia, la GIL (Gioventù italiana del Littorio), L'Ente Orfani di Guerra... che il più giovane ha 70 anni! La Società per l’educazione correttiva dei minorenni dell’antico Regno Sardo. L’Accademia dei gelati, il Comitato per la fiera del carciofo, l’Associazione Amici del flauto dolce. E per finire l'Ente per la distribuzione dei medicinali offertici dagli americani alla fine della guerra del '45... che se mandi giù un cachet... TAK morto secco!

GLI ENTI DISCIOLTI 2006

Ricette e ricoveri facili. Così lo Stato spende diecimiliardi di troppo

Sprechi d’Italia

L’ufficio enti inutili non riesce neppure a liquidare se stesso di Altiero Scicchitano (La Stampa)

In Italia esiste un ente creato apposta per sopprimere gli enti inutili. Si chiama Iged – Ispettorato generale per la liquidazione di enti disciolti - e da cinquant’anni esatti fa il suo sporco lavoro con apparente calma. I primi seicento enti inutili furono dichiarati tali nel 1956. Nel tempo se ne sono aggiunti fino a un totale di ottocentoventisette.
L’Iged è riuscito a chiuderne settecentouno. Gliene restano centoventisei, più altri dodici commissariati per gravi pendenze economiche. Totale: 138. Anzi, 139.
Il centotrentanovesimo è proprio l’Iged, la cui inutilità è stata stabilita nel 2002. Da allora l’Iged è faticosamente impegnato nella liquidazione di se stesso, e per chi si fosse perso per strada, il riassunto è il seguente: l’ente che elimina gli enti inutili è un ente inutile.
Ogni governo di cui si abbia memoria si è solennemente assunto l’incarico di ingaggiare una guerra senza quartiere agli sprechi.
Il grido di battaglia è il medesimo per tutti: ora basta, risolviamo il problema degli enti inutili. Questi ormai mitologici enti inutili sono soprattutto eredità del Ventennio fascista, moltiplicati dalla mania corporativistica. L’esempio più clamoroso, che non c’entra con le corporazioni ma con il fascio sì, è la Lati, le Linee aeree transcontinentali italiane. Venne fondata da Benito Mussolini su imbeccata di Italo Balbo, aviatore provetto. La Lati venne inserita nell’elenco dei seicento enti inutili stilato nel 1956. Ma mezzo secolo più tardi la liquidazione non è ancora conclusa.
Si comincerà dunque a capire perché l’ente che elimina gli enti inutili è un ente inutile. E non solo: anche costoso. Uno studio della Confesercenti dello scorso anno rilevò che l’Iged, con quattordici uffici, quattordici dirigenti e un centinaio di funzionari costava allo stato una cinquantina di milioni di euro (cento miliardi di lire) l’anno. Erano più o meno i numeri di cui venne in possesso nel 2002 il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, allorché intraprese la solita guerra. La soluzione finale scelta da Tremonti fu quella di constatare l’inutilità, se non la dannosità, dell’Iged. Le numerose pratiche ancora aperte dovevano passare alla Fintecna, società esterna controllata dallo Stato.
Ma l’Iged procede con i tempi che le sono riconosciuti. Per ora ha cancellato quattro dei suoi quattordici uffici e quindi, per chi si fosse di nuovo perso per strada, il secondo riassunto è il seguente: l’ente inutile che non riesce a eliminare gli enti inutili non riesce come ovvio a eliminare se stesso. Chiunque si immagina che in queste decine di enti inutili lavorino decrepiti impiegati con la visiera, che aggiornano regi decreti contenuti in faldoni polverosi e trascorrono le giornate nei seminterrati dei ministeri. E il ventisette del mese ricevono la busta paga. Non è così. Gli enti inutili non hanno dipendenti, e non hanno sedi. Perlomeno non hanno sedi funzionanti. Se non si riesce a liquidarli in certi casi dipende proprio dal fatto che si deve decidere una nuova destinazione della sede stessa, oppure la sua vendita a privati, chiamata in burocratese «cartolarizzazione». A impedire la liquidazione definitiva (l’uso dell’aggettivo «definitiva» sarebbe altrove inutile come gli enti in questione) sono sempre cavilli, pendenze, posizioni pensionistiche da definire. Vale la pena di ritirare in ballo la vicenda della Lati - le linee aeree di Balbo destinate a collegare l’Italia col Sudamerica – perché è esemplare. La Lati continua a esistere, senza sede e senza dipendenti, dal momento che rimane in piedi un’allucinante vertenza col governo brasiliano a proposito di un terreno del valore di circa quindicimila euro. Non si riesce a stabilire a chi appartenga il terreno, se a noi o al Brasile, e la Lati sopravvive.
Nell’ultima relazione trimestrale della Fintecna (che cerca poco a poco di sostituire l’Iged), del 30 giugno 2006, è riportata la vicenda dell’«Encc», il misterioso «Ente
nazionale carta e cellulosa», da undici anni in attesa di sepoltura.
Un avvocato, però, reclama parcelle arretrate per la somma di ventuno milioni di euro, quaranta miliardi di lire, e le esequie non si celebrano. L’Istituto «Bruno Leoni » di Torino ha recentemente illustrato la vicenda dell’Onpi, l’Opera nazionale pensionati d’Italia. Anch’essa è in liquidazione e anch’essa resiste per via di alcune posizioni previdenziali rimaste in sospeso. Questo non impedisce allo Stato di cancellare in «contributo ex Onpi», una trattenuta mensile «su ciascun rateo di pensione» di un centesimo di euro, riconversione delle precedenti venti lire. I nostri pensionati, per spiegarci, ogni anno versano tredici centesimi (dodici mensilità più tredicesima) all’ex Onpi per un totale annuo di due milioni e mezzo di euro, poi girati all’erario.
Il casino è totale. Decifrando le carte dell’ispettorato, si arriva a capire che l’Inpdap avanza crediti dall’ex Enpas, il quale ex Enpas ne vantava a sua volta dall’ex Enpdedp, che non è un partito di minoranza ma l’(inutile) «Ente nazionale di previdenza dei dipendenti da enti di diritto pubblico». Però, secondo l’Enpas, l’Enpdedp ha già versato 3 milioni e 200 mila euro, mentre l’Enpdedp sostiene di averne versati 15 milioni e 700 mila.
Se al garbuglio si aggiunge che, sempre stando ai calcoli della Fintecna, «la definizione delle pratiche del personale degli enti in liquidazione potrebbe comportare oneri... stimati in circa 370 milioni di euro», si comincia a capire la ragione per la quale in Italia esistono ancora la «Cassa conguaglio zucchero» e l’«Orfanotrofio militare di Napoli».
Non s’è mai capito quale contagio intestinale affliggesse la zona in cui lavorava il medico dell’azienda sanitaria 5 di Napoli che è riuscito a far spendere al servizio sanitario nazionale 3 miliardi di lire in clisteri. Correva l’anno 1998, correvano le prescrizioni, si spendeva a palla. La musica non è cambiata: il business promette bene, visto che il 18% della spesa sanitaria (90 miliardi quest’anno) finisce in farmaci.

Ricette facili
Ci sono i medici dalla penna fulminea. Entri, ti siedi, e loro cominciano a scrivere: la Corte dei Conti ha denunciato 560 «grafomani», camici bianchi che si son fatti notare per frequenza e quantità delle loro prescrizioni. Poi ci sono quelli che continuano a prescrivere medicinali di marca ignorando gli equivalenti generici: stesso principio attivo, stesso effetto, risparmio medio 20%. Eppure i generici valgono appena l’1,5% della spesa farmaceutica: un centinaio di milioni. Tanto la differenza - a seconda delle esenzioni - la paga lo Stato o chi si presenta in farmacia.
E forse non è un caso che tra i reati più diffusi nella Sanità, la Corte dei Conti segnali il comparaggio:regali o denaro elargiti generosamente dalle case farmaceutiche ai medici purché si ricordino di loro e aumentino le prescrizioni di questa o quella specialità. 2004: nella sola Lombardia, 564 medici che hanno provocato un danno erariale di 25 milioni e mezzo di euro prescrivendo medicine dopo aver preso regali delle case farmaceutiche. Per i giudici si tratta di una piaga peggiore delle tangenti sugli appalti sanitari e delle fatture false.
Febbre da farmaci. In Italia ogni anno si contano 478 milioni di ricette, otto a testa: costo procapite 204,6 euro. La politica ha cercato di mettere un freno indicando tetti di spesa, le regioni se ne infischiano. Nel 2005 il Lazio ha sforato di 520 milioni, la Sicilia di 323, la Campania di 273. Lo Stato ha speso un miliardo e mezzo più di quanto programmato. E fatica a tenere i conti: quando l’Agenzia italiana del farmaco ha confrontato i dati delle 18mila farmacie con quelli inviati al Ministero dalle Asl ha scoperto un buco di 500 milioni solo nel quarto trimestre del 2005.
Il cervellone non basta. C’è chi trova all’ospedale la sistemazione estiva per il nonno di casa. L’Osservatorio della Terza Età ha calcolato che il «parcheggio anziani» - spesso ricoverati con pretesti - costa 18 milioni di giornate di degenza l’anno: il conto sfiora i 6 miliardi. Alla faccia del Drg, il Diagnosis relate group, sistema introdotto nel 1995 per razionalizzare la spesa.
Per ogni malattia tanti giorni di ricovero, tanti medicinali, tante lenzuola, pranzo cena colazione, esami clinici, e tanto è il rimborso dovuto. Il Procuratore generale della Repubblica Mario Blandini dice che l’uso «improprio» del Drg costa allo Stato 5 miliardi l’anno.
Listino prezzi. Difficile, d’altra parte, stabilire quanto si dovrebbe spendere quando non c’è un valore di riferimento. Quanto costa togliere un’appendice? Dipende. In Toscana 2.200 euro, a Milano 2.527 (si sa, il centro è caro), in Umbria 5.549. E un posto letto in ospedale? In provincia di Reggio Calabria ci sono le Asl da record. La più economica: l’ospedale di Gerace si accontenta di 30mila euro l’anno. E quella più cara: un anno al Pentimalli di Palmi costa 462.500 euro, salute a cinque stelle. Un ricovero in Friuli costa in media tremila euro, in Val d’Aosta quasi cinquemila.
Un parto naturale in Trentino costa 1.700 euro, in Emilia 697. In Campania un parto sì e uno no i medici scelgono di intervenire con il cesareo, percentuale che non trova uguali nel mondo. Sarà una combinazione, il ministero della Salute lo paga 1000 euro più del parto naturale.
Tac da record. Altri dati curiosi: l’Italia ha il record mondiale delle Tac, 40 milioni di esami l’anno. Ma c’è chi architetta imprese più complicate: al Policlinico Umberto I di Roma ha fatto rumore il caso dei quattro funzionari che hanno fatto acquistare all’istituto apparecchiature radiologiche di ultimo modello.
Nessuno li ha mai utilizzati. La Corte dei Conti ha valutato un danno allo Stato di due milioni. La vicenda fa il paio con quella del Policlinico di Bari: una struttura fantasmagorica, nei fatti svuotata. Mancano attrezzature, e nel mega ospedale da 30 padiglioni ne funzionano solo cinque. Bisognerebbe mettere i baresi in contatto con i calabresi di Gioia Tauro, dove si favoleggia del mitico ospedale che giace nella piana inutilizzato pure se è dotato di macchinari e sale operatorie completi.
Il ticket privato. Di fronte a tante mancanze, i bisognosi di cure finicono col rivolgersi al privato: tra il 2005 e il 2006 un milione 800mila malati italiani sono stati ricoverati in case di cura private. Il servizio è garantito, però i ricoveri nel privato costano allo Stato 4 miliardi più del servizio equivalente in una struttura pubblica. Denaro che con una programmazione migliore sarebbe risparmiato.
Marco Sodano, Raphael Zanotti, Mattia Feltri

Vi siete divertiti? Piangete?
A domani…