Uliwood party- di Marco Travaglio
"Assolveteci tutti"
Dunque, ricapitolando. Flavio Briatore, già condannato perché spennava i polli nelle bische clandestine, firma il referendum per bonificare la politica. Fabrizio Corona, reduce dalle patrie galere per varie estorsioni, fonderà un partito, forse con Lele Mora, suo coindagato per associazione a delinquere, sicuramente nel centrodestra, visto che ha scucito migliaia di euro a Berlusconi per certe foto della figlia Barbara: il partito, noblesse oblige, si chiamerà "Rifondazione Socialista". Incerta la sede, fra Hammamet e San Vittore. Gianpiero Fiorani invece, indagato per mezza dozzina di reati, passato anche lui da San Vittore e reo confesso di sistematiche rapine dai conti dei clienti vivi e morti alla Bpl, preferisce la carriera televisiva e si autopropone per un programma a difesa dei consumatori: "Con l'esperienza e le competenze che ho, mi vedo in una trasmissione che spieghi agl'Italiani come non farsi fregare dalle banche". Già contattati Renato Vallanzasca per una rubrica sui serramenti a prova di effrazione e Donato Bilancia per una serie di lezioni sulla sicurezza nei treni. A Roma, dopo il varo di Via Craxi, si commemora degnamente Lorenzo Necci, indimenticabilmente presidente di Enimont e poi delle FS, che prendeva 20 milioni al mese da Pacini Battaglia e fu condannato per le mazzette sugli appalti dello scalo milanese Fiorenza. Essendo morto, stanno santificando pure lui: l'altro giorno, sotto la presidenza onoraria dell'emerito Cossiga, è nata la Fondazione Necci, per "dare continuità al suo pensiero lungimirante" (Corriere della Sera); il Messaggero gli dedica un'intera pagina, manco fosse Talleyrand, e lo definisce falsamente "sempre assolto". La figlia Alessandra, quella intercettata con Pacini Battaglia che le cercava un posto da attaché in un'ambasciata degli Emirati per costringerla a lavorare, sottolinea "le idee futuribili e strategiche di papà per la politica italiana". Oltre a De Michelis- in lacrime per "la furia iconoclastica" di Mani Pulite che "ha spazzato via i nostri uomini migliori" (lui infatti è ancora lì)-erano presenti anche alcuni incensurati, tra i quali Casini e Letta. Intanto il Ragioniere generale dello Stato Mario Canzio informa che non c'è più un euro per risarcire le vittime della mafia. In compenso i soldi per la mafia si trovano sempre: l'altroieri in Calabria i magistrati han sequestrato 5 aziende, arrestato 15 persone e indagato altre 50 per le mazzettedel 3 per cento alla 'ndrangheta su ogni appalto della Salerno-Reggio Calabria. Il pizzo era messo regolarmente a bilancio, alla voce "tassa di sicurezza cantieri".Sempre in Calabria è indagato per un voto di scambio e concorso esterno in'ndrangheta Franco La Rupa, già condannato per corruzione e concussione e dunque capogruppo regionale dell'Udeur, il partito del ministro della Giustizia Mastella. Secondo l'accusa, corroborata dalle confessioni del pentito Adamo Bruno, già Killer della cosca Forestano, La Rupa fu fatto eleggere dalla cosca di Sibari guidata da tali Coccobello, U'Commissario e u'Mpicciuso,perché "ci serviva per comandare". Eletto nel 2005 al consiglio regionale, La rupa avrebbe rimborsato il clan con 15mila € per le spese elettorali. Ma,almeno per il voto di scambio, non ha nulla da temere: l'indulto del 2006 copre
anche quel reato, visto che solo i dipietristi e il Pdci ne chiesero, invano, l'esclusione. Sale così a 33 su 50, secondo La Stampa, il numero dei consiglieri regionali calabresi indagati o imputati o condannati per reati che variano dall'omicidio al concorso esterno, dall'estorsione alla truffa alle tangenti. Il 66 per cento: un record nazionale che fa impallidire persino quello del Parlamento, fermo al 10 per cento. Gustosi i commenti dei politici calabresi interpellati dalla Stampa sull'invidiabile primato. Il governatore Loiero, pure lui indagato, dice che gli inquisiti non sono proprio 33, ma forse un po' meno, dunque c'è da stare tranquilli, perché "qui se non ti sei preso almeno un avviso di garanzia vuol dire che conti zero". Il capogruppo Ds Bova, ovviamente indagato, sostiene che "non esiste nessun consigliere indagato per fatti avvenuti in questa legislatura", dunque c'è da stare allegri. Il capogruppo della Margherita Giuseppe Scurco invece non è indagato: lui è già condannato definitivamente per falso e frode. Ma per tutti gli altri c'è buona speranza di uscirne indenni: il procuratore aggiunto Spagnuolo dice che "in procura manca la carta per scrivere le richieste di rinvio a giudizio".
Nella rubrica "Uliwood party" di oggi Marco Travaglio rileva come solo il Corriere abbia pubblicato ieri le motivazioni della condanna in appello a 2 anni a carico di Marcello Dell'Utri e del capomafia Vincenzo Virga per tentata estorsione mafiosa.
In compenso da cinque giorni si fa un gran chiasso sull'iscrizione di Prodi nel registro degli indagati. Vedi Panorama on line.
Si dà il caso che Prodi non abbia ricevuto alcun avviso di garanzia; Panorama avrebbe dunque violato il segreto istruttorio, che prevede che non si possano pubblicare notizie prima della notifica degli atti all'interessato.
Al contrario, nel 94, quando l'innominato fu convocato dal pool di Milano per rispondere sulle tangenti Fininvest alle Fiamme Gialle (e i giornali ne pubblicarono la notizia), l'allora Presidente del consiglio era stato informato con una telefonata dei carabinieri.
Eppure allora da parte dell'attuale opposizione si parlò di "violazione del segreto istruttorio", di "fuga di notizie" pilotata dalle solite "toghe rosse" per - ipse dixit - "colpirmi politicamente durante un vertice internazionale".
Tutte spudorate falsità. Non vi fu, in quel caso, alcuna violazione; al contrario di oggi verso Prodi.
Contestare e delegittimare l'accusatore è la sistematica furberia usata per non rispondere delle accuse. Da anni assistiamo a questo metodo di difesa, supportato dai media compiacenti del padrone, fra cui svetta per servilismo e mancanza di dignità lo "squadrista dell'informazione" Emilio Fede, direttore del tg abusivo di mediaset.
Un dramma tutto italiano che non sembra trovare fine.
caro Garga
a te non interessa sapere se il prodi è implicato?
ma che stupida domanda ti ho fatto
tanto per te resterebbe sempre il meno peggio no?
siamo governati dal meno peggio e il bello è che la gente (50%) è pure contenta
Grazie per aver segnalato questo "uliwood Party"! Speriamo sia una risposta sufficiente a tutti coloro che su questo blog hanno portato l'argomento...
redazione
Commenti
"Assolveteci tutti"
Da l'Unità del 14 luglio 2007
Uliwood party- di Marco Travaglio
"Assolveteci tutti"
Dunque, ricapitolando. Flavio Briatore, già condannato perché spennava i polli nelle bische clandestine, firma il referendum per bonificare la politica. Fabrizio Corona, reduce dalle patrie galere per varie estorsioni, fonderà un partito, forse con Lele Mora, suo coindagato per associazione a delinquere, sicuramente nel centrodestra, visto che ha scucito migliaia di euro a Berlusconi per certe foto della figlia Barbara: il partito, noblesse oblige, si chiamerà "Rifondazione Socialista". Incerta la sede, fra Hammamet e San Vittore. Gianpiero Fiorani invece, indagato per mezza dozzina di reati, passato anche lui da San Vittore e reo confesso di sistematiche rapine dai conti dei clienti vivi e morti alla Bpl, preferisce la carriera televisiva e si autopropone per un programma a difesa dei consumatori: "Con l'esperienza e le competenze che ho, mi vedo in una trasmissione che spieghi agl'Italiani come non farsi fregare dalle banche". Già contattati Renato Vallanzasca per una rubrica sui serramenti a prova di effrazione e Donato Bilancia per una serie di lezioni sulla sicurezza nei treni. A Roma, dopo il varo di Via Craxi, si commemora degnamente Lorenzo Necci, indimenticabilmente presidente di Enimont e poi delle FS, che prendeva 20 milioni al mese da Pacini Battaglia e fu condannato per le mazzette sugli appalti dello scalo milanese Fiorenza. Essendo morto, stanno santificando pure lui: l'altro giorno, sotto la presidenza onoraria dell'emerito Cossiga, è nata la Fondazione Necci, per "dare continuità al suo pensiero lungimirante" (Corriere della Sera); il Messaggero gli dedica un'intera pagina, manco fosse Talleyrand, e lo definisce falsamente "sempre assolto". La figlia Alessandra, quella intercettata con Pacini Battaglia che le cercava un posto da attaché in un'ambasciata degli Emirati per costringerla a lavorare, sottolinea "le idee futuribili e strategiche di papà per la politica italiana". Oltre a De Michelis- in lacrime per "la furia iconoclastica" di Mani Pulite che "ha spazzato via i nostri uomini migliori" (lui infatti è ancora lì)-erano presenti anche alcuni incensurati, tra i quali Casini e Letta. Intanto il Ragioniere generale dello Stato Mario Canzio informa che non c'è più un euro per risarcire le vittime della mafia. In compenso i soldi per la mafia si trovano sempre: l'altroieri in Calabria i magistrati han sequestrato 5 aziende, arrestato 15 persone e indagato altre 50 per le mazzettedel 3 per cento alla 'ndrangheta su ogni appalto della Salerno-Reggio Calabria. Il pizzo era messo regolarmente a bilancio, alla voce "tassa di sicurezza cantieri".Sempre in Calabria è indagato per un voto di scambio e concorso esterno in'ndrangheta Franco La Rupa, già condannato per corruzione e concussione e dunque capogruppo regionale dell'Udeur, il partito del ministro della Giustizia Mastella. Secondo l'accusa, corroborata dalle confessioni del pentito Adamo Bruno, già Killer della cosca Forestano, La Rupa fu fatto eleggere dalla cosca di Sibari guidata da tali Coccobello, U'Commissario e u'Mpicciuso,perché "ci serviva per comandare". Eletto nel 2005 al consiglio regionale, La rupa avrebbe rimborsato il clan con 15mila € per le spese elettorali. Ma,almeno per il voto di scambio, non ha nulla da temere: l'indulto del 2006 copre
anche quel reato, visto che solo i dipietristi e il Pdci ne chiesero, invano, l'esclusione. Sale così a 33 su 50, secondo La Stampa, il numero dei consiglieri regionali calabresi indagati o imputati o condannati per reati che variano dall'omicidio al concorso esterno, dall'estorsione alla truffa alle tangenti. Il 66 per cento: un record nazionale che fa impallidire persino quello del Parlamento, fermo al 10 per cento. Gustosi i commenti dei politici calabresi interpellati dalla Stampa sull'invidiabile primato. Il governatore Loiero, pure lui indagato, dice che gli inquisiti non sono proprio 33, ma forse un po' meno, dunque c'è da stare tranquilli, perché "qui se non ti sei preso almeno un avviso di garanzia vuol dire che conti zero". Il capogruppo Ds Bova, ovviamente indagato, sostiene che "non esiste nessun consigliere indagato per fatti avvenuti in questa legislatura", dunque c'è da stare allegri. Il capogruppo della Margherita Giuseppe Scurco invece non è indagato: lui è già condannato definitivamente per falso e frode. Ma per tutti gli altri c'è buona speranza di uscirne indenni: il procuratore aggiunto Spagnuolo dice che "in procura manca la carta per scrivere le richieste di rinvio a giudizio".
Da uliwood party di oggi
Nella rubrica "Uliwood party" di oggi Marco Travaglio rileva come solo il Corriere abbia pubblicato ieri le motivazioni della condanna in appello a 2 anni a carico di Marcello Dell'Utri e del capomafia Vincenzo Virga per tentata estorsione mafiosa.
In compenso da cinque giorni si fa un gran chiasso sull'iscrizione di Prodi nel registro degli indagati. Vedi Panorama on line.
Si dà il caso che Prodi non abbia ricevuto alcun avviso di garanzia; Panorama avrebbe dunque violato il segreto istruttorio, che prevede che non si possano pubblicare notizie prima della notifica degli atti all'interessato.
Al contrario, nel 94, quando l'innominato fu convocato dal pool di Milano per rispondere sulle tangenti Fininvest alle Fiamme Gialle (e i giornali ne pubblicarono la notizia), l'allora Presidente del consiglio era stato informato con una telefonata dei carabinieri.
Eppure allora da parte dell'attuale opposizione si parlò di "violazione del segreto istruttorio", di "fuga di notizie" pilotata dalle solite "toghe rosse" per - ipse dixit - "colpirmi politicamente durante un vertice internazionale".
Tutte spudorate falsità. Non vi fu, in quel caso, alcuna violazione; al contrario di oggi verso Prodi.
Contestare e delegittimare l'accusatore è la sistematica furberia usata per non rispondere delle accuse. Da anni assistiamo a questo metodo di difesa, supportato dai media compiacenti del padrone, fra cui svetta per servilismo e mancanza di dignità lo "squadrista dell'informazione" Emilio Fede, direttore del tg abusivo di mediaset.
Un dramma tutto italiano che non sembra trovare fine.
battaglie
chi se ne frega di dell'utri
fate in modo che i servizi costino meno. poi anche le pensioni sembrerà di avere di più
no ticket
gas e acqua e luce e telefono a basso costo
medicinali a costi EUROPEI
il resto è solo fumo fumo fumo FUMO
caro Garga a te non
caro Garga
a te non interessa sapere se il prodi è implicato?
ma che stupida domanda ti ho fatto
tanto per te resterebbe sempre il meno peggio no?
siamo governati dal meno peggio e il bello è che la gente (50%) è pure contenta
peace&love
filippo
Per Gargantua da redazione
Grazie per aver segnalato questo "uliwood Party"! Speriamo sia una risposta sufficiente a tutti coloro che su questo blog hanno portato l'argomento...
redazione